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Autore: Coso96    29/01/2022    2 recensioni
[Hazbin Hotel]
[Hazbin Hotel]
[Helluva Boss]
Frank è un semplice ragazzo di campagna, ma ha sempre vissuto con un senso di insoddisfazione inspiegabile.
Un giorno, però, delle creature di nostra conoscenza attentano alla sua vita, facendo sorgere finalmente un interesse da tempo perduto.
Cosa dovrà scoprire? Chi lo vuole morto ovviamente. Preparatevi a scoprire l'avventura del primo umano che decise di entrare negli inferi per pura noia.
Genere: Avventura, Azione, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Frank si accese un sigaro mentre esaminava la foto che gli aveva dato Charlie. Una foto raffigurante Helsa Von Eldritch, membro della famiglia reale che rappresentava il peccato dell'invidia, rivale di Charlie e sorella del suo ex ragazzo.
“Ti suggerisco di stare lontano da lei, quella porta solo guai.” Disse la futura regina.
“Il barista ha detto che quei due lavoravano per una donna, e lei è l'unica pista che abbiamo. Potrebbe anche essere quella che ti vuole morta , per quanto ne sappiamo.”
“Ti ho già detto che è impossibile, mio padre....”
“Si si, tuo padre lo sarebbe venuto a sapere, ma voglio esserne sicuro.”
La principessa iniziò a sorridere in un modo decisamente fastidioso.
“Hm, per caso è preoccupazione quella che sento?” 
Frank roteò gli occhi al cielo.
“Voglio solo scoprire la verità.”
“Buona fortuna allora, l'unico modo esistente per raggiungere la loro abitazione è tramite invito.”
“Beh, fortuna che uno dei miei pochi amici qui all'inferno è la principessa degli inferi.”
“Sei impazzito? Dovrei contattare il mio ex per rimediare un invito apposta per te? Te lo scordi, sarebbe troppo imbarazzante.”
All'improvviso, qualcuno bussò alla porta.
“Charlie, abbiamo un problema.” Disse Veggie entrando nella stanza.
“Che tipo di problema?”
“C'è una donna vestita da suora alla reception.”
Charlie impallidì, mentre Frank fece una smorfia divertita.
La futura regina corse alla reception con tutto il fiato che aveva in corpo, ma quando vide la donna senza volto su una sedia a rotelle, il suo timore divenne pietà.
“Ciao... Berenice” Salutò timidamente la futura regina.
La suora senza volto si armò di carta e penna e scrisse: “Lui dov'è?”
“Non sarai venuta a vendicarti, vero?” Chiese Charlie.
Berenice scosse la testa.
“Voglio solo parlare con lui.” Scrisse lei.
“Ti porto da lui.”
“Non ce ne sarà bisogno.” Disse Frank comparendo alle spalle della principessa. “Allora, di cosa vuoi parlare?”
La suora iniziò a scrivere freneticamente sul pezzo di carta.
“Da viva non provavo nessun tipo di dolore fisico, e questa maledizione mi ha seguito pure all'inferno sotto un'altra forma, per questo non posso dimenticare quel pugno. Quando mi hai colpita, mi sono sentita viva, e ho finalmente imparato cosa è il dolore.” 
“Quindi sei qui perché...?”
“Voglio ricambiare il favore. Alastor mi ha detto che stai cercando dei demoni...?!”
Berenice non ebbe il tempo di finire di scrivere, perché Frank prese il pezzo di carta e lo strappò prima che Charlie e Veggie potessero vedere il suo contenuto.
“Lasciateci soli.” Ordinò Frank alle due ragazze.
“Ehi, ehi, aspetta un attimo, cosa stava scrivendo un attimo fa?” Chiese Veggie con fare sospetto.
“Niente che vi riguardi.”
“Andiamo, Veggie, lasciamoli soli.”
“Non ti insospettisce neanche un po' il suo comportamento? Continui a fidarti di questo tipo, quando io continuo a dirti che c'è qualcosa che mi puzza.” 
“Veggie, lui è una brava persona, io mi fido di lui, e dovresti farlo anche tu.”
“Questo è il tuo problema, Charlie: tu ti fidi di tutti! Hai dato fiducia persino ad uno come Alastor per aiutarti a gestire l'hotel! Pensi che il mondo sia arcobaleni e zucchero filato, ed è per questo che questo Hotel fallirà.”
La futura regina sospirò.
“Possiamo parlarne fuori?”
Le due ragazze uscirono dall'hotel, lasciando Berenice e Frank da soli.
“Bene, ora che se ne sono andate, vediamo di risolvere il nostro problema. Tu sai dove posso trovare i demoni a cui sto dando la caccia?”
Berenice annuì e iniziò a scrivere.
“So dove puoi trovare Velvet.” Scrisse lei.
“Intendi la bambolina sorridente in questa foto?” Chiese Frank mostrando la foto di Velvet alla suora.
“Viene spesso come ospite speciale nell'arena dove abbiamo lottato, ma non ha mai partecipato ad uno scontro, quindi non ho idea di che poteri abbia.”
Le labbra dell'uomo si incurvarono in un ghigno.
“Beh, è ora di scoprirlo allora. Mi sei stata molto utile, ora puoi tornare a casa.”
La suora abbassò il capo.
“Io non ho una casa. L'arena era la mia casa, ma ora che non posso lottare mi hanno cacciata.”
“Capisco... CHARLIE!!!”
La futura regina interruppe la discussione che stava avendo con la compagna e corse nell'hotel.
“Cosa succede? Ti ha attaccato?!?!” Chiese preoccupata.
“No, mi chiedevo solo se avessi altre stanze libere.”
“Si, le ho , ma perché?”
“Fai fare il check in a Berenice, sarà la tua prossima anima da redimere.”
Berenice e Charlie sobbalzarono.
“Cosa?”
“E mi serve la tua limousine.”
“Che?”
Il mortale prese le chiavi dalla tasca della principessa e si avviò verso l'uscita, ma Veggie lo fermò mettendosi tra lui e il portone d'ingresso.
“Tu non vai da nessuna parte da solo.”
“Potrei andare con lui.” Si offrì Charlie.
“Ti sei scordata che ti vogliono morta? Tu resti qui.” Ordinò Veggie.
“Ma... vogliono morto pure Frank.”
“Ma io so badare a me stesso.”
“Ehi! Non sono una bambina!”
“No, ma pensi come una bambina!| Andrò io con lui.” Disse Veggie.
“Oppure potresti lasciarmi andare da solo.”
“Per farti fare i tuoi porci comodi? Scordatelo.”
Frank sospirò sconfitto.
“Va bene, ma guido io.”
Una volta raggiunta l'arena, stranamente priva di spettatori o di annunciatori molesti, la luce accecante dei riflettori illuminò Veggie e Frank.
“Frank Callahan, presumo.”Disse una voce femminile da uno degli altoparlanti.
“Conosco questa voce.” Sussurrò Veggie.
Una figura incappucciata saltò fuori dalle tribune e, non appena atterrò vicino a Frank, lo colpì con un calcio sul ventre, lanciandolo contro la parete.
“E questo sarebbe il mortale che ha ucciso Valentino? Che delusione.” Disse la figura incappucciata togliendosi il cappuccio, rivelando il sorriso sadico di Velvet.
“Cosa?”
Veggie non ebbe il tempo di farsi domande, perché venne investita da una ginocchiata dell'overlord, che la proiettò contro il muro dove era stato spedito Frank.
“Davvero, siete proprio degli idioti! Scommetto che avete creduto alla storia di Berenice senza farvi neanche una domanda!! AHAHAH! ERA OVVIO CHE FOSSE SOLO UN PRETESTO PER PORTARE QUI FRANK!”
La giovane overlord si rese conto che entrambi i suoi avversari avevano perso i sensi.
“Mah, che noia...” Sbuffò lei avvicinandosi al corpo esanime di Frank e prendendo in mano la sua schofield.
“Ho saputo da Vox che le armi angeliche non funzionano su di te, ma quelle dei mortali sono un altro discorso. Addio.”
Prima che potesse premere il grilletto, la mano di Frank si alzò di colpo.
“Mh? Qualche ultima parola?”
“Ho...”
Velvet si avvicinò per sentire meglio.
“Ho vinto...” Sussurrò il ragazzo poco prima di tirare una violenta capocciata sulla faccia della giovane overlord, frantumandole l'osso nasale in tanti piccoli frammenti.
“Tu,lurido figlio...” Ringhiò la ragazza mentre tentava di fermare l'epistassi con le mani.
“Non mi va di picchiare una ragazzina, ma non credo di avere altra scelta.” Osservò Frank accarezzandosi il ventre dolorante: quel calcio aveva fatto parecchi danni.
“Ti faccio vedere io chi è la ragazzina!!” Ringhiò l'overlord prendendo una bambola di pezza stranamente simile a Frank. 
“Questa è una bambola che ho fatto apposta per te...” Sussurrò la ragazza sollevando un chiodo grande quanto il suo avambraccio.
“Tecnica della bambola di pezza, prima maledizione.”
L'overlord infilzò la bambola di Frank, il quale iniziò a sentire uno strano dolore al petto.
“Cosa... succede?” Disse Frank cominciando improvvisamente a barcollare.
“Bel trucchetto, eh? Direi che ti restano... 10 minuti, poi la tua vita finirà.”
“Cosa mi hai fatto?”
“Sicuro di voler perdere tempo così? A me va bene, la vita è tua. Il mio potere consiste nel creare bambole, infilzare le suddette bambole e aspettare che il bersaglio designato crepi.”
“Quindi se recupero la bambola, questo dolore finirà?”
La giovane overlord lanciò la bambola a Frank.
“Sei libero di provarci, ma te lo sconsiglio.”
Il giovane Callahan provò a rimuovere il chiodo dalla bambola, ma questo sembrava andare più in fondo ad ogni tentativo di estrazione.
“Direi che ora ti restano 7 minuti.”
“Allora dovrò farti fuori in 6.” Ringhiò Frank estraendo la Cattleman angelica dalla fondina, ma Velvet iniziò a ridere di gusto non appena la vide.
“Pensi davvero che riuscirai a colpirmi? So che hai solo 5 colpi in quell'arma, ognuno destinato ad un demone diverso. Sei sicuro di voler rischiare di mancare il colpo? Sono piuttosto veloce.”
Velvet scattò in avanti con una velocità tale che la sua immagine residua rimase qualche secondo ferma sul posto.
“La pagherai per avermi rovinato il naso.” Disse poco prima di iniziare a colpire il mortale con una scarica di pugni violentissima.
L'incessante serie di colpi approfittava dell'indebolimento di Frank, ormai barcollante sul filo del rasoio tra un attacco ed un altro. Velvet non accennava a voler dare al suo avversario un attimo di respiro, dimostrando una stamina virtualmente infinita.
L'overlord smise di colpire solo quando il giovane Callahan si decise a parlare.
“Hai finito?” Disse con voce fioca e la testa grondante sangue.
“Parole grosse per uno nelle tue condizioni.” Sibilò Velvet pronta a colpirlo con un calcio sui testicoli, il quale venne prontamente parato dal mortale.
“Ora tocca a me.”
Il mortale lanciò in aria l'overlord delle bambole.
“Inutile!” Ruggì Velvet, cambiando repentinamente traiettoria di atterraggio e colpendo con un calcio volante il muso del mortale, che venne sbalzato all'indietro.
“Tu, piccola...”
Muovendo un passo in avanti e abbassandosi, la giovane overlord spiccò un balzo verso l'alto e sferzò l'aria in direzione obliqua grazie ad una rotazione devastante.
“Sei finito!”
Il mortale venne colpito duramente sul fianco scoperto: questa volta il colpo riverberò nelle sue ossa e, a giudicare dal rumore che emisero le sue costole, gli procurò ben sette fratture letali più un'emorragia nel sistema respiratorio.
“Dannazione...” Imprecò Frank sputando sangue.
“Mi sa che morirai prima dello scadere del tempo di questo passo.” Sibilò Velvet restando in posizione di guardia.
Il mortale si pulì il muso dal sangue e sorrise.
“Che hai da sorridere?”
“Sorrido perché non sono mai stato ridotto in questo stato in vita mia, tantomeno da una ragazzina.”
“Hm, ti restano 4 minuti per farmi fuori. Vuoi ancora tentare?”
Il mortale serrò le mascelle e si mise in posizione.
“Io non tenterò, io riuscirò.”
Velvet ghignò: erano secoli che non si divertiva così tanto.
“I miei social media esploderanno non appena sapranno che ho ucciso l'ammazza angeli.” Disse l'overlord in procinto di dargli il colpo di grazia, ma prima che potesse caricare l'attacco, un gancio destro la investì come un treno in corsa, spedendola contro la parete delle tribune.
“Questo è per la ginocchiata di prima, brutta troia!!” Ringhiò Veggie con un rivolo di sangue che le usciva dalla testa. 
“E tu!!!” Sibilò lei indicando Frank in modo minaccioso. “Dopo mi dovrai spiegare questa storia di Valentino, ma per adesso...”
Una serie di pugnali acuminati  iniziarono a fluttuare attorno alla ragazza.
“...Penserò io a questa puttanella.”
La giovane overlord si liberò dei detriti che le erano finiti sui capelli e tornò in piedi quasi istantaneamente.
“Pensavo di essermi già sbarazzata di te.” Ringhiò.
“Purtroppo per te, non è così facile farmi fuori.”
I pugnali di Veggie saettarono verso la giovane overlord, ma questa evitò di essere impalata sul posto saltando su di essi  con una leggiadria degna di una ballerina classica, per poi colpire con una violenta tallonata il cranio del demone falena, facendole nuovamente perdere i sensi.
“Davvero divertente! Cosa sperava di fare un demone comune come te contro un overlord come me!? Ma non ti preoccupare, farò in modo che non ti svegli mai più.”
Velvet impallidì non appena sentì la sicura di una pistola che veniva rimossa.
“Prova ad evitare il colpo da questa distanza!” Disse il mortale poggiando la canna della sua Cattleman sulla testa della giovane overlord.
“Non è possibile, a malapena ti reggevi in piedi, quando ti sei ripreso?”
“Non l'ho fatto...” Sussurrò lui sputando altro sangue. “Allora, quanti minuti mi rimangono?”
“Ok, ok, calmiamoci un attimo, ho troppi fan per morire così, possiamo patteggiare?”
Il mortale fece pressione sulla testa di Velvet, pronto a premere il grilletto a qualsiasi movimento brusco dell'overlord.
“Che tipo di patto?”
“Beh, sono un demone, attraverso un patto posso esaudire qualsiasi tuo desiderio.”
“Sto cercando un demone che mi ha mandato degli assassini a cercarmi. Tu ne sai qualcosa?”
“Ok, forse non qualsiasi, ma posso esserti uti...?!!? 
Il mortale zittì l'overlord premendo il grilletto, per poi accasciarsi a terra insieme al cadavere del suo bersaglio: il dolore al petto era sparito, ma le ferite erano rimaste , e ad ogni respiro sentiva i suoi polmoni riempirsi di sangue.
“Bravo, bravo. Magnific!” Disse Alastor comparendo in mezzo all'arena.
“Davvero, non mi aspettavo che riuscissi ad ammazzare una bestia come Velvet in...??”
Il demone della radio si fermò quando notò che Frank era troppo impegnato ad annegare nel suo stesso sangue piuttosto che ascoltarlo.
“Oh, sei ridotto male, amico mio. Lascia che ti ringrazi curando le tue ferite.”
Alastor lo punzecchiò col suo bastone e le sue ferite sparirono quasi istantaneamente.
“Ringraziare per cosa?” Chiese Frank riprendendo fiato.
“Per l'intrattenimento che stai creando. Erano anni che non mi divertivo così, poi il modo con cui ammazzi a sangue freddo questi demoni è la ciliegina sulla torta. Lo sapevi che una volta erano persone?”
“L'avevo intuito, ma non mi interessa. Se è per scoprire chi mi vuole morto, sono disposto ad ammazzare persino Baphomet in persona!”
“AH! Mi piace la tua determinazione, ma non credo ce ne sarà bisogno, mio caro. Ora vai da Cherri, ha delle notizie su Vox che credo ti interesseranno.” Disse Alastor creando un portale per l'ufficio di Cherri bomb.
“Che facciamo con Vaggie? Sono abbastanza sicuro che una volta sveglia mi farà un sacco di domande.”
“Beh, è un ostacolo per il mio intrattenimento, quindi me ne sbarazzerò io, tranquillo.”
“Non vorrai mica ucciderla? Se non avesse distratto Velvet, sarei morto.”
“Ucciderla? Chi ha parlato di uccidere? Manipolerò i suoi ricordi per far si che dimentichi questa giornata.”
“Bene.” Replicò Frank entrando nel portale e lasciando Vaggie nelle mani di Alastor.
Cherri era seduta sulla sua scrivania, il suo sguardo era pensieroso.
“Ho delle brutte notizie, signor Callahan.” Disse lei dando un pezzo di carta al mortale.
“E questo sarebbe?”
“Un annuncio che assolda tutti i demoni dell'inferno solo per eliminare te. Un regalino del nostro amico Vox.”
“Oh... la cosa si fa problematica.”
“Ammiro la tua calma, ma è molto più che problematica. La tua fama di ammazza angeli non basterà a tenere a freno i killer di questa città.”
“Quindi qual è il piano?”
Cherri sospirò.
“Avrei un'idea, ma è molto rischiosa.”
“Come se non avessi rischiato fino ad ora.” Disse sarcasticamente Frank.
“La torre di Vox è praticamente impenetrabile se attaccata dall'esterno, ma se la attaccassimo dall'interno, le cose cambierebbero.”
“Cosa hai in mente?”
“Io contatterò Vox e gli dirò che ti ho catturato, ovviamente lui non resisterà all'idea di poterti far soffrire, quindi ti chiuderà in qualche buco dove ti farà patire la fame, ti torturerà con l'elettroshock e via dicendo.”
“E come dovrei uscire? E le mie armi poi?  Di certo non me le faranno tenere in una cella.”
“E qui che entro in gioco io: ho una talpa tra gli scagnozzi di Vox, che ti procurerà tutto il necessario per uscire e ti consegnerà le armi a tempo debito.”
“Sembra che tu te la sia studiata bene...”
“Faccio del mio meglio.”
“Mi piace come piano, sono disposto a correre il rischio.”
“Ovviamente dovremo rendere la tua cattura credibile, quindi i miei Hellhound ti pesteranno un poco. Prendetelo!”
Il giovane mortale venne placcato da tre Hellhound e messo KO dal calcio di un fucile.
“Cerca di non morire.” Sussurrò Cherri con un ghigno.






“Nota del tizio che scrive.”
E un altro overlord è morto, forse li sto facendo fuori troppo velocemente e forse questo capitolo è troppo breve,  ma voglio arrivare il prima possibile agli altri tre bersagli. Lì si che c'è la ciccia. Prometto che il prossimo capitolo sarà più lungo (Se non mi torna il blocco.). Alla prossima.
   
 
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