Anime & Manga > Slam Dunk
Segui la storia  |       
Autore: MaryFangirl    03/02/2022    0 recensioni
[Sequel di 'Lacrime di ghiaccio']. Dodici anni dopo, Hanamichi e Kaede sono ancora insieme ed entrambi giocano nell'ACB spagnola. La stagione è finita ed è tempo di vacanze...ma non saranno così tranquille come avrebbero desiderato.
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: Lemon, Traduzione | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
“Ora respiri...ecco...respiri ancora...molto bene...ancora...”
 
Kaede stava respirando secondo le istruzioni dell'infermiera che lo stava assistendo nel corridoio, perché si era rifiutato categoricamente di tornare nella sua stanza. Era seduto con la schiena contro una parete e la donna aveva una mano sul suo petto per controllare la sua respirazione.
Quando Yohei tornò, con il collare in mano, si sorprese. Aveva lasciato Kaede mezzo svenuto e tremante e ora sembrava calmo, come in una sessione di yoga. Si inginocchiò e porse il collare all'infermiera, che lo risistemò su Kaede, dicendogli di non smettere di respirare come gli stava indicando.
 
“Da quanto tempo soffre di ansia?” chiese l'infermiera.
 
“Da anni” rispose vagamente Kaede.
 
“È in cura?”
 
“Prima sì...era da tanto che non ne avevo bisogno...”
 
“Capisco...beh sono un'infermiera, non posso prescrivergli nulla. Ma con qualche semplice esercizio la respirazione può essere controllata abbastanza”

“Sì...vero...” rifletté Kaede, “grazie...”
 
“Prego...che ne dice se l'aiuto ad alzarsi e torniamo in camera sua?”

“No, voglio restare qui finché non esce...”

“È appena entrato...ci vorranno almeno un paio d'ore”
 
“Non m'interessa, voglio restare”

“Va bene, almeno si sieda su quella panca ad aspettare”
 
Kaede accettò e si alzò con l'aiuto dell'infermiera e di Yohei, fece un paio di passi finché non ricadde sulla panca vicino alla parete opposta.
 
“Io sono Monica. Se serve qualsiasi cosa, avvisatemi o ditelo a un qualunque collega” disse la donna prima di congedarsi.
 
“Certo, grazie mille” disse Yohei.
 
Kaede e Yohei rimasero soli in corridoio, in attesa che Hanamichi uscisse dalla sala operatoria.
 
“Stai bene?” chiese Yohei guardandolo.
 
“Credo che queste saranno le due ore peggiori della mia vita” ammise Kaede.
 
“Anche le mie” disse Yohei.
 
Kaede lo guardò di sbieco prima di continuare.
 
“Tieni molto a lui, vero?” chiese in un sussurro.
 
“Certo” rispose Yohei, “non sarai geloso, vero? Ricorda che anche io sono felicemente sposato” rise.
 
“Lo so” disse Kaede con un sorriso molto lieve.
 
“Hanamichi è come un fratello...”
 
“...”, sentendo quel termine, Kaede tornò serio. Yohei se ne accorse e capì il perché.
 
“A proposito, sono felice che tu abbia deciso di venire” disse Yohei, cambiando argomento. “Xosa ti ha fatto cambiare idea?” chiese curioso.
 
“Hanamichi mi ama” rispose convinto. Yohei lo guardò un po' stupito, quindi spiegò: “e ho pensato che se non fossi andato a trovarlo, si sarebbe preoccupato per me. Avrebbe pensato che mi fosse successo qualcosa. E non volevo che entrasse in sala operatoria nervoso”
 
-Siete fatti l'uno per l'altro- si disse Yohei sorridendo, in effetti Hanamichi l'aveva pensato.
 
“Inoltre...” continuò Kaede, “avevi ragione, se non l'avessi visto, forse me ne sarei pentito per tutta la vita...”
 
“Tranquillo, sono sicuro che non gli succederà nulla” rispose Yohei, un po' dispiaciuto di avergli detto che forse Hanamichi non si sarebbe ripreso.
 
“Non possiamo saperlo...” sospirò Kaede. Ci fu un breve silenzio un po' imbarazzato. Benché lo dissimulasse meglio, Yohei era terrorizzato all'idea che il suo migliore amico non ne uscisse vivo.
 
“A proposito, Hanamichi mi ha detto che stavate pensando di adottare...” commentò. Non sapeva che l'incidente era accaduto proprio di ritorno dalla visita all'agenzia.
 
“Sì” confermò Kaede. L'idea lo colpì dolorosamente, come se fosse passato molto tempo. “Ma non è andata così bene...”

“Oh, mi dispiace”
 
Kaede avrebbe scosso il capo se non avesse avuto il collo immobilizzato.
 
“Non preoccuparti, continueremo a provare” disse appoggiandosi al muro, “se tutto andrà bene...”
 
Il silenzio si prolungò, ed era rotto solo dai passi di alcuni medici e infermieri che percorrevano il corridoio. Alla fine la paura e la stanchezza si unirono e Kaede si arrese a un sonno pesante ma irrequieto.
 
x x x
 
“Rukawa...Rukawa, svegliati...”
 
Kaede aprì gli occhi pigramente, chiedendosi a chi appartenesse quella voce familiare. Improvvisamente ricordò e si raddrizzò in fretta.
 
“C-cosa c'è?” chiese in ansia. Di fronte a lui c'era uno dei dottori che aveva operato Hanamichi, ma lui non lo sapeva.
 
“Il signor Sakuragi è già uscito dalla sala operatoria” lo informò, “l'intervento è andato alla perfezione” aggiunse con un sorriso. Amava dare buone notizie.
 
Kaede lo guardò senza sapere come reagire, ma il sollievo sul suo volto era più che palese.
 
“Quando è uscito...?” chiese perplesso.
 
“Poco fa. È in rianimazione e si sta svegliando dall'anestesia”
 
“N-non posso credere di essermi addormentato...” balbettò.
 
“Io sì” affermò Yohei al suo fianco, “sono quasi le cinque del mattino, sei stato seduto qui per quattro ore, ieri hai avuto un incidente, sei stanco e stressato...credimi, è alquanto normale”
 
“...” Kaede annuì, poco convinto, “possiamo vederlo?” chiese rivolgendosi al dottore.
 
“Tra poco verrà un'infermiera ad accompagnarvi”
 
“Grazie”
 
Poco dopo un'infermiera andò a recuperare Kaede per accompagnarlo dal suo amato. Dato che poteva entrare una sola persona alla volta, Yohei rimase fuori ad attendere. Con passi un po' incerti Kaede si avventurò dentro. Hanamichi aveva gli occhi chiusi, ma li aprì appena quando avvertì il suono dei passi. Kaede gli si avvicinò sul lato sinistro e gli afferrò la mano tra le sue.
 
“Buongiorno amore...” disse con un sorriso insolito da parte sua.
 
Nonostante lo stato di letargia causato dall'anestesia, Hanamichi non poté fare a meno di stupirsi nel contemplare un sorriso così bello.
 
“Buongiorno...” sussurrò, quasi senza voce.
 
“Come stai?” chiese Kaede accarezzandogli delicatamente la mano con il pollice.
 
“Mi sento strano...”
 
“Non preoccuparti, sarà l'anestesia”

“Sarà...”
 
Hanamichi alzò la mano tra quelle del suo compagno e gli accarezzò la guancia.
 
“Senti dolore?” chiese Kaede, osservando l'ampia fasciatura sul suo petto.
 
“No...” rispose Hanamichi, “in realtà a malapena sento il mio corpo...”
 
Kaede lo guardò un po' preoccupato ma di colpo risultò divertito.
 
“E questo?” gli chiese per poi baciargli la mano, “lo senti?”
 
“Sì, questo sì...” sorrise Hanamichi.
 
“E questo?” Kaede gli leccò giocosamente il dito.
 
“Ehi” si lamentò Hanamichi, allontanando la mano, sorpreso e un po' arrossito, “vuoi crearmi problemi? Non è chiaro che ora non potrei risolverli?”

“Haha, vedo che ti stai riprendendo” rise Kaede.
 
La sua risata in quel momento era musica per le orecchie di Hanamichi. Quel suono compensava qualsiasi situazione passata, anche quella. Gli faceva male il petto solo al pensiero di quanto lo amava...o forse stava cominciando a sentire i punti...
 
“Hanamichi” lo chiamò Kaede, vedendolo perso nei suoi pensieri.
 
“Uh?”

“Vorrei sapere una cosa”
 
“Cosa?”

“Cosa volevi dirmi prima di entrare in sala operatoria?”
 
“Eh...” Hanamichi finse di pensarci, “non ricordo...”
 
“Dannazione!” si lamentò Kaede, “come sarebbe?”
 
“...”
 
“Avevi iniziato con, 'Se qualcosa andrà male...'”
 
“Ma non è andata male” replicò Hanamichi.
 
“Lo so, ma perché non vuoi dirmelo?” insistette Kaede.
 
“Va bene, va bene...” cedette, “volevo dirti che...se mi fosse successo qualcosa...insomma, se non fossi uscito vivo...tu avresti dovuto proseguire con l'adozione”
 
Kaede sbatté le palpebre, sorpreso.
 
“Perché?”
 
“Perché so che senza il genio ti saresti sentito molto solo” rispose Hanamichi cercando di scherzare.
 
L'espressione di Kaede in quel momento era molto simile a quella mostrata anni prima al cimitero dove lo aveva presentati ai suoi genitori e a suo fratello. Hanamichi si sentì male.
 
“Volevo dire che...” cominciò per scusarsi.
 
“Pensi che non andrei avanti senza di te?” lo interruppe Kaede con voce neutra.
 
“Certo che sì...come ti ho già detto, sei molto più forte di quanto pensi, Kaede Rukawa”, Hanamichi gli riprese la mano, “ho solo pensato che anche in mia assenza, tu dovresti adottare comunque. Per noi due, capisci?”
 
Kaede annuì e gli strinse la mano.
 
“È vero che dipendo troppo da te” disse subito, “credo che dovrei farmi valere di più”
 
La faccina di Hanamichi lo fece ridere.
 
“Non fraintendermi” disse Kaede, “continuerò ad amarti lo stesso”
 
“Sarà meglio, volpe” ringhiò Hanamichi.
 
“Doaho...” sorrise, lasciandogli la mano per accarezzargli i capelli. Hanamichi chiuse gli occhi e poco dopo si addormentò. Kaede continuò ad accarezzarlo per un po', pensando a quanto fossero stati frenetici quei giorni di vacanza, tra la decisione di adottare, lo stupido litigio al loro anniversario, la visita all'agenzia, l'incidente...non poté fare a meno di concordare con quel detto secondo cui non tutto il male veniva per nuocere, perché il loro rapporto si era rafforzato, dopo i due anni in cui i dubbi lo avevano assalito senza sosta. Ma ora era convinto: lo amava e Hanamichi amava lui, e le cose non sarebbero cambiate tanto facilmente.
Tutto ciò che doveva fare era godersi ogni momento.

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Slam Dunk / Vai alla pagina dell'autore: MaryFangirl