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Autore: MrsShepherd    05/02/2022    0 recensioni
Santana e Brittany hanno 35 anni. Santana vive a New York, con Rachel, Kurt e Blaine. Brittany vive in Ohio e ha aperto una scuola di danza con alcuni ex compagni del Glee club. A tenerle unite è la loro figlia Riley, che in questa storia sarà il filo conduttore che porterà le due donne a riavvicinarsi inevitabilmente e a chiarire ciò che dodici anni prima era rimasto sospeso.
Ogni capitolo porterà il titolo di una canzone eseguita dai protagonisti della serie tv. Il testo di ogni canzone rispecchierà il contenuto del capitolo.
Spero che questa fanfiction incentrata su Brittana possa appassionarvi quanto ha appassionato (e sta appassionando) me mentre la scrivo.
Un pensiero va' inevitabilmente a Naya Rivera, che ovunque si trovi, mi ha ispirato a scrivere questa storia.
Buona lettura!
Genere: Fluff, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Altri, Brittany Pierce, Nuovo personaggio, Santana Lopez | Coppie: Brittany/Santana
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 9: The story of my life
<< Funziona?>>
<< Un attimo Sanny, si sta connettendo!>>
<< Kurt…Kurt, ci sentite?>>
<< …adesso sì.>>
Kurt e Blaine erano seduti a gambe incrociate sul letto della loro camera davanti al loro laptop, fissando Brittany e Santana sedute nella stessa posizione dall’altro capo dello schermo.
<< Hey Brittany, ciao!>> gridò pieno di gioia Blaine sentendo la voce dell’amica di lunga data. Non si erano mai più visti, da quando lei aveva lasciato New York senza farvi ritorno, però si scrivevano regolarmente, per aggiornarsi sulle loro vite. Kurt non era molto legato alla bionda, ma grazie al suo compagno era sempre al corrente di tutto, cosa che lo rendeva particolarmente loquace.
<< Ciao Blaine, Kurt. Che bello vedervi dopo tanto tempo!>> disse lei con un largo sorriso << Come state?>>
Santana la osservò. Era radiosa. Quando si erano divise e Brittany aveva perso la custodia esclusiva, Santana era stata spietata. Aveva avuto così tanta paura di non vedere più la sua piccola Riley, che il solo pensiero l’aveva portata a combattere con le unghie e con i denti per la custodia esclusiva, calpestando totalmente i desideri della sua compagna. Le aveva creato intorno terra bruciata e alla fine di tutto, si era trovata a New York a gestire una bambina senza il tempo di farlo e Brittany a Lima, da sola e senza uno straccio di lavoro. Il senso di colpa per ciò che le aveva fatto era arrivato più tardi. Aveva anche pensato di chiederle scusa, soprattutto adesso, che aveva visto quanto duro lavoro avesse fatto per tirare su sua figlia, nonostante le condizioni poco favorevoli. Ma Brittany era l’essere umano migliore su questo pianeta e il rancore non era un sentimento presente nel suo DNA.
<< Stiamo bene, insomma, lo schianto che hai accanto ci manca, però…The Show Must Go On.>> rispose Kurt con un sorriso sincero.
<< Già quest’anno hai il pacchetto completo!>> commentò Blaine.
<< E non potevo desiderare di meglio!>>
<< San, Riley dov’è?>> chiese Blaine alla donna. << È fuori a giocare a casa del signor Pibody.>> rispose lei.
<< Il famoso signor Pibody!>> disse Kurt gonfiandosi il petto, con l’aria di qualcuno che sa: << Sei sopravvissuta Santana o ti ha azzannato prima del dolce?>>
La mora guardò Brittany imbarazzata; aveva confidato a Kurt che non era propriamente nelle grazie di Arthur Pibody, ma non si aspettava che lo dicesse così senza filtri lì davanti a lei.
<< Kurt ti prego, che imbarazzo.>> disse lei avvampando di calore. Si nascose il volto nella maglietta, desiderando inutilmente che Brittany non avesse sentito le parole dell’amico.
La bionda la guardò ridendo e le mise una mano sulla schiena, fu un gesto talmente discreto che Kurt nemmeno lo notò.
<< Te la vado a chiamare?>> chiese Santana.
<< No no, tranquilla. La sentiremo più tardi.>>
<< Ha già aperto i regali? Dovrebbe essere già arrivato il nostro e quello di Rachel no?>>
<< Sì sono arrivati>> aveva risposto Brittany: << Ma noi li apriamo stasera…>>
<< Tradizione di Brit.>> aveva risposto Santana
<< D'altronde non si dice, “paese che vai, usanza che trovi”?>> chiese Blaine.
<< Peccato, vorrà dire che indosserò la mia blouse D&G per Capodanno.>> commentò altezzosa Santana.
<< Ah no San, non ci provare nemmeno! Non ti diremo cosa ti abbiamo regalato nemmeno sotto tortura!>> disse Blaine ridendo: << Fa così anche con te?>>
<< è tutto il giorno che tenta di saperlo.>> replicò Brittany strizzando l’occhio alla mora: << Ma non glielo dirò mai!>>
<< Non ti facevo così perfida Brittany!>> rispose ridendo Kurt: << Pensa che io e Blaine ci siamo regalati la stessa cosa! Insomma, quante possibilità c’erano che entrambi ci regalassimo lo stesso dvd di My fair lady con i contenuti extra?>>
<< Mi fate venire il diabete, vi prego basta.>>
<< Perdonami, è vero che non sei abituata a tutta questa gioia!>> constatò Kurt scherzoso: << A proposito di gioia, rullo di tamburi…Artie ha chiamato stamattina!>>
<< Si farà?>> chiese Santana illuminandosi in volto.
Brittany la guardò confusa: << Cosa si farà?>>
<< Oh, Blaine è stato scelto da Artie per un nuovo film con ripresa a passo uno, che sta girando a LA>>. Rispose Kurt abbracciando fiero il suo compagno.
<< La ripresa a passo uno è quella che si gira in stop motion. Non so se lo sai…>> le disse Santana comprensiva.
<< Nightmare before Christmas, lo so!>>
<< Si…quel genere.>> rispose la donna sorpresa, che Brittany sapesse queste cose. Poi si ricordò che era praticamente la regina del Natale.
<< Sono contenta per te Blaine, ma come farai con le lezioni di piano?>> le disse Brittany, che sapeva degli impegni didattici dell’uomo.
<< Ho spostato le lezioni dei ragazzi al mattino, così nel pomeriggio posso comporre per il film…>>
<< E la sera può suonare al Harmonia Gardens!>> concluse tronfio Kurt.
<< Sì Brit, non te l’ho detto, ma da un paio di mesi mi hanno preso per fare il pianoman all’Harmonia. Non suono tutte le sere, ma pagano bene e mi fanno suonare musica originale o provare qualche arrangiamento mio.>>
<< Che bella notizia Blaine! È come una palestra per te, puoi esercitarti nella composizione! Non era quello che volevi?>>
<< Sono ancora agli inizi Brittany, ma sono entusiasta!>>
Brittany batté le mani per la gioia: << E tu Kurt? Come va il lavoro?>>
L’uomo si gonfiò il petto e guardò le amiche incrociando le gambe e con sguardo altezzoso: << “Superbamente a pezzi cara.”  Gestire lo studio di Vogue è estremamente impegnativo. Specialmente sotto Natale, pieno di incompetenti che non hanno ancor capito che rosso carminio e verde pisello NON sono colori da abbinare!>>
Blaine spinse via il suo partner avvicinandosi alla webcam: << Se la tira!>> scherzò facendo l’occhiolino e suscitando le risate delle due donne.
<< E piantala!>> rispose lui sistemandosi il ciuffo ossigenato.
Santana guardò Brittany che si teneva la pancia ridendo di gusto. Quando rideva era ancora più bella e avrebbe voluto che quel momento fosse infinito. Invece dopo qualche secondo, la bionda si ricompose e rivolse una nuova domanda ai due: << E Rachel?>>
Santana la guardò sgranando gli occhi: << Perché non la senti? È tutta la chiamata che canta >>. Brittany tese l’orecchio verso il pc e si accorse di un fastidiosissimo e costante sottofondo musicale.
<< Magari. È tutto il giorno che va avanti…insopportabile. Dobbiamo ricordarci di bandire il karaoke durante le feste.>> disse Kurt affranto massaggiandosi le tempie.
<< Gli anni scorsi Santana la teneva delicatamente a freno, ma quest’anno…>> Blaine si alzò e aprì la porta: << Poniamo fine a questa tortura. Vado a chiamarla.>> sparì dietro la porta scorrevole della camera e in pochi secondi si sentì un gran trambusto nell’altra stanza, ma la musica cessò. Quando la porta si riaprì Rachel Berry fece capolino trillando come suo solito: << La prossima seduta dalla logopedista me la pagate voi. Credo che mi verrà una laringite.>> si sedette con una posa da diva sul divano, reggendo un bicchiere di champagne che si svuotò quasi tutto non appena poggiò il sedere sul materasso. Kurt alla vista del liquido fruttato sulla coperta di vero lino lanciò a Rachel un’occhiata furibonda, ma la donna, già un po’ alticcia, non se ne curò.
<< Allora! Sei sopravvissuta al famoso pranzo con il “mastino Pibody”?>>
<< RACHEL!>> urlarono tutti in coro.
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Fu una cena semplicemente perfetta. Avevano mangiato gli avanzi del pranzo, preparati da Brittany e Santana il mattino stesso. Avevano riso, scherzato e per la prima volta dopo anni, parlato serenamente. Per un attimo Santana pensò di essere tornata a qualche anno prima, quando i loro animi erano più leggeri e niente poteva levare loro la spensieratezza. Ma poi si ricordò di essere a mille chilometri da casa e che quella giornata stava giungendo al termine. Aprirono i regali gustandosi la specialità di Brittany, la torta al limone decorata con piccole fettine di limone zuccherato, ovviamente preparata con il prezioso aiuto di Santana, che sapeva come le ricette la confondessero. Ed ora erano tutte e tre sul tappeto ad onorare la “tradizione più bella di tutte”, a detta sua.
<< Ne apriamo uno a testa ok?>> propose Brittany: << Inizia tu, Riley che ne hai di più.>>
La ragazzina scartò con impazienza il regalo della famiglia di Kurt e Blaine: << Che bello.>> disse gentile sollevando in aria un maglione di lana dalle tonalità arcobaleno. Lo infilò sopra la salopette di denim e fece un giro su se stessa. << Come sto?>>
<< Sembri una bandiera LGBTQ>> le rispose Santana. Brittany mise una mano sulla spalla alla donna: << Stai benissimo Riley. Qualcosa mi dice che ti conviene aprire quello di Rachel.>>
<< Concordo. >> disse Riley agguantando il pacchetto. << Ma che cos’è?>>
<< Credo di saperlo…>> sospirò Santana: << Credo sia una pendrive o simile con tutte le canzoni cantate da Rachel. Con tanto di lista.>> concluse sventolando un piccolo foglietto di carta recuperato da terra.
<> rispose Riley più confusa che contenta.
<< Un regalo alla Berry…>>
<< A proposito…forse è il caso che tu apra il tuo.>> disse Brittany porgendo alla donna un pacchetto dorato.
Santana lo scartò lentamente, cercando di leggere negli occhi delle due cosa potesse contenere. Quando finalmente lo aprì la sorpresa fu tale che non riuscì a proferire parola.
<< Per certe cose il tempo non conta non credi?>> le rispose Brittany guardandola con quegli occhi azzurri come il cielo senza nuvole.
<< Ti piace mamma?>> le chiese Riley in apprensione.
<< …è un regalo stupendo.>> La donna stringeva tra le mani il CD originale di Amy Whinehouse, con il cuore in gola. Era sempre stata la sua cantante preferita e aveva trascorso i migliori anni della sua vita ad ascoltarla, Amy era stata la sua compagna di avventure. Ascoltava back to black quando si sentiva triste, Valerie quando era felice e con Rehab, si sentiva pronta a spaccare il mondo. Quando aveva deciso di lasciare Lima, sua madre non poteva tenere in casa tutta quella “roba inutile” e allora aveva deciso di buttare gran parte delle sue cose, compreso quel favoloso CD, che tanto aveva amato. Riaverlo tra le mani le provocò una fitta allo stomaco. O forse era il profumo alla vaniglia di Brittany che le si era appena seduta accanto.
<< Questo uccellino qui, mi ha detto che ti piace ancora ascoltare i CD quando sei in macchina. Non è quello che avevi, ma pensavamo che così potrai ricordarti sempre di noi.>>
<< E di questo Natale.>> concluse Riley avvicinandosi pure lei alla madre.
Santana tossicchiò imbarazzata: << Brit dai tocca a te!>>
La bionda sollevò il suo pacchetto rettangolare e lo scosse con sospetto.
<< Ferma! È fragile!>>
<< Una cornice? Vuota…Perché?>> chiese rivolta alla donna. Santana, che non si era del tutto ripresa dalla sorpresa precedente, fece cenno a Riley di spiegare.
<< è vuota perché la riempiremo con una nostra fotografia che scatteremo nei prossimi giorni.>>
Brittany si voltò sorpresa verso Santana, che rispose ai suoi occhi cristallini: << Ho deciso che rimarrò per tutte le vacanze natalizie.>>
A quella notizia Brittany le saltò al collo e la strinse forte. Santana questa volta non fu sorpresa, né imbarazzata, desiderava quell’abbraccio. Respirò intensamente il suo profumo, affondando il suo viso nei capelli chiari che le ricadevano sciolti sulle spalle. Ricambiò l’abbraccio con tutto l’affetto possibile e si godette a pieno la solita sensazione farfallina nello stomaco. Si staccarono entrambe allo stesso momento, anche se di malavoglia.
<< Riley, apri i nostri…>>
<< Prima quello di Brittany, il mio…non è niente di che.>>
<< Smettila San, Riley è quello blu il mio.>> disse Brittany indicando un pacchetto grande quanto una gamba di Riley.
<< Non ci credo!>> disse la ragazzina saltellando: << con le decorazioni sul retro. E le rotelle di…>>
<< Poliuretano sì. Per fare tutti i trick che vuoi!>>
Riley guardò la nuova tavola con venerazione: passò la mano sulla ruvida faccia superiore e lo girò per ammirarne le decorazioni, ramificate in alberi dalle sfumature azzurrine. << è il regalo più bello del mondo. Le disse stampandole un bacio sulla guancia.>>
Santana si sentiva a disagio a doverle dare il suo regalo, insomma, come poteva competere con una diavolo di tavola con le ruote. Un altro interesse di Riley che lei non conosceva fino in fondo; se l’avesse saputo avrebbe provveduto a regalarle casco e ginocchiere, quantomeno.
<< Questo è il mio.>> bofonchiò Santana porgendole un misero pacchetto rettangolare. Riley fu grata che non avesse la forma di un paio di parastinchi. Non avrebbe sopportato l’ennesima coppia decorata con la facciona di Abby Wambach. Non aveva mai osato dirle che quella donna aveva smesso di giocare da un secolo ormai. Scartò il pacchetto con curiosità e rimase sorpresa nel vedere che non si trattava nemmeno di una maglia termica.
<< Oh…>> disse solamente, facendo dondolare le gambe sopra la tavola regalata da Brittany.
<< Lo sapevo, non ti piace…>> constatò Santana mortificata: << Ho fatto una cagata…lo riporto al negozio e…>> la sua mente ritornò alla faccia del preside Figgins e a quanto avrebbe gongolato nel vederla di nuovo, per un reso per giunta. Sulla sua faccia comparve un’espressione di disgusto. Si allungò per prendere il regalo, ma Riley lo strinse nelle mani.
<< è bellissimo.>> sussurrò ammirandone la copertina: << Non sapevo avessero fatto anche il film.>>
<< Sapevo che avevi finito di leggere il libro…ho pensato fosse un pensiero carino.>>
<< Lo è!>> si affrettò a dire la figlia, tenendo gli occhi fissi sul titolo: << Pomodori verdi fritti alla fermata del treno…non ci credo.>>
Santana comprese di avere per una volta fatto centro e indovinato il regalo perfetto per sua figlia: << Spero ti piaccia.>>
<< Mamma, posso vederlo adesso?>> chiese rivolgendosi a Brittany. << Certo se ti fa piacere!>>
Riley non ci pensò due volte, agguantò il DVD e lo inserì immediatamente nel lettore. Prima che partisse scoppiò in una sonora risata.
<< Che c’è?>> chiese Santana
<< Credevo mi regalassi la solita maglia termica!>>
<< Eh già…>> rispose la mora sudando freddo: << …sorpresa!>> incrociò lo sguardo di Brittany che ricambiò con un’occhiata rivelatrice. Si avvicinò alla mora e le lasciò un leggero bacio sul volto.
<< Per che cos’era questo?>>
<< Ti adoro.>>
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<< Lo sapevo che le sarebbe piaciuto.>> sussurrò Brittany mettendo le stoviglie sporche nel lavandino. << Dorme?>>
<< Stt. Brit, fai piano>> rispose Santana indicando la figlia sul divano: << è crollata.>>
<< beh, è stata una giornata intensa per lei. Un Natale pieno di novità. >>
<< Hai ragione. Vuoi una mano?>> chiese la mora vedendo Brittany trafficare con i piatti.
<< Tranquilla, domani sistemo tutto. Vuoi sederti un momento?>> disse prendendo posto al pesante tavolo di legno della cucina. Santana obbedì curiosa.
<< Ti ho preso un pensierino.>>
Santana la guardò in difficoltà: << Brit grazie, ma non dovevi. Io non ti ho preso nulla.>>
<< Non importa, avervi qui tutte e due è per me il miglior regalo che potessi farmi.>> estrasse dalla borsa un sacchetto di plastica e lo porse alla mora. Santana lo prese e ne estrasse un pezzo di stoffa bianco. << Che cos’è? Un'altra maglietta come al liceo?>> chiese aprendola davanti ai suoi occhi: << Santana Lopez. Perché c’è scritto il mio nome? Brit, perché mi hai fatto questo regalo? Non capisco…>>
Brittany era nervosa, guardava la mora con apprensione e continuava ad agitare la gamba accavallata. << Brittany, ma cosa c’è?>>
<< Credo che sia ora che…che tu vada a trovare tua nonna.>> disse tutt’ad un fiato.
<< Devi avere bevuto troppo…>> le rispose Santana dopo una breve pausa: << Non sai quello che dici.>>
<< So benissimo quello che dico e credo veramente che sia ora che tu la perdoni.>>
<< Proprio tu lo dici, che a momenti l’ammazzavi quel giorno.>>
<< Lo so, ma si cambia…>> rispose la bionda abbassando lo sguardo.  Santana si allontanò, guardando fuori dalla finestra, il cielo nero le metteva paura.
<< Non posso tornare da lei. Non dopo quello che è successo.>>
Brittany la prese per le spalle e la guardò fissa negli occhi, Santana si sentì l’aria mancare, ma non poteva affatto fuggire da quella morsa, che erano le mani della bionda che la tenevano salda sulle sue gambe.
<< Ti chiedo solo questo. Sarà il mio regalo di Natale, non avrai più nient’altro da me giuro.>>
Santana ci pensò su: << Maledetta…sei più impertinente di Riley lo sai?>> la guardò: << Ad una condizione. Ci andrò da sola. Non vorrei si ripetesse la scenata di dodici anni fa…>>
Brittany allentò la presa, ma la osservò dubbiosa: << Ci andrai davvero?>>
<< Certo, lo prometto. Anche perché non vorrei che si scatenasse l’uragano Brittany su di me se non ci andassi.>> quella battuta servì per stemperare la tensione. La bionda ridacchiò e scosse la testa. << Va bene. Mi fido.>>
Si avviò verso il divano e con un abile movimento sollevò Riley, che si aggrappò nel dormiveglia come un koala sulla sua schiena.
<< Sanny >> disse con sua figlia sulle spalle: << Indossa quella maglietta.>>
   
 
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