Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug
Segui la storia  |       
Autore: sg199885    06/02/2022    7 recensioni
STORIA INTERATTIVA (ISCRIZIONI MOMENTANEAMENTE CHIUSE) Una nuova minaccia grava sul mondo: due perfidi cattivi, da far impallidire Papillon, stanno cercando il miraculous che spezza i sortilegi per liberarsi dalla loro prigionia.
La custode dei miraculous che vive in Italia sta cercando nuovi portatori per la battaglia imminente.
Chi saranno i nuovi eroi di Roma? Sarete voi a deciderlo!
"...io sono l’ultima superstite della mia generazione, e per far sì che i poteri degli altri due custodi assopiti si risveglino devo creare una situazione di pericolo: l’assenza di almeno uno dei tre custodi; per essere più chiara, per permettere a voi eroi, di trovare il libro magico che vi permetterà di scoprire tutti i vostri poteri e le profezie antiche che vi guideranno nella vostra battaglia, io devo andare incontro alla morte.-
- allora non è stata uccisa, si è sacrificata… - dedusse la più piccola mentre già le lacrime le rigavano il volto.
- non piangete per me, ho avuto una vita lunga e piena, e non escludo di poterci incontrare ancora una volta… non dimenticate una cosa, giovani guerrieri della giustizia: finché resterete insieme, finché combatterete come una cosa sola, nessun nemico potrà sconfiggervi! – li incoraggiò, - rendetemi fiera di voi!"
Genere: Avventura, Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
IN THE PREVIOUS CHAPTER:

La Miracle Squad accoglie Astreo, che ora lavora al RistòBand con Mason e Matteo. Fiore utilizza lo
specchio magico regalatole dalla misteriosa veggente per rivelare il segreto di Davide e lo aiuta a confessare
ad Andrea che l’ha iscritta ad un concorso d’arte, vincendo dei biglietti per Parigi. Alla fine della festa,
Andrea offre alla sua migliore amica di ricominciare insieme nella città dell’amore.
Kyros attrae la dama nera in un tranello per portarla dalla sua parte; Kenny invece, dopo l’ennesimo rifiuto,
decide di cancellare Kaya dal suo cuore cercando una nuova ragazza.


 
CAPITOLO 15:

PARIS

 
“Come artista, un uomo non ha altra patria in Europa che Parigi.”
(Friedrich Nietzsche)
 
Fiore salì sul palco del Ristòband e prese tra le sue mani un microfono, ed iniziò a cantare:
Something has changed within me
Something is not the same
I'm through with playing by the rules
Of someone else's game

Andrea si fece strada accanto a lei e cantò a sua volta:
Too late for second-guessing
Too late to go back to sleep
It's time to trust my instincts
Close my eyes: and leap!

La rossa prese di nuovo la scena intonando:
It's time to try
Defying gravity

La mora le fece eco:
I think I'll try
Defying gravity

Astreo salì sul palco con le ragazze e cantò insieme a loro:
Kiss me goodbye
I am defying gravity
And you wont bring me down!

Mentre la musica suonava più forte, Andrea si portò in proscenio:
I'm through accepting limits 
cause someone says they're so
Some things I cannot change
But till I try, I'll never know!

Astreo le si avvicinò intonando:
Too long I've been afraid of
Losing love I guess I've lost
Well, if that's love
It comes at much too high a cost!

I tre ragazzi sorrisero, si presero per mano e cantarono tutti insieme:
I'd sooner buy
Defying gravity

Kiss me goodbye
I'm defying gravity

I think I'll try
Defying gravity
And you wont bring me down!
I'd sooner buy
Defying gravity

Kiss me goodbye
I'm defying gravity

I think I'll try
Defying gravity
And you won't bring me down!
bring me down!
ohh ohhh ohhhh!
- Quando hai finito con questa lagna alle 11 del mattino, ci sono delle ordinazioni. – sibilò acido Matteo al
biondo.
- Mh, simpatico il tuo collega… - bisbigliò Andrea commentando l’acidità del moretto.
- Non me lo dire… e ora non avrò proprio più scampo fino al vostro ritorno! – si lagnò Astreo allacciandosi il
grembiulino.
- Nnon essere drammatico, restate in tre a difendere il fronte: tu, Diego e Luna… in tutti i sensi. – lo
rassicurò Fiore con un occhiolino, nonostante fosse in cuor suo molto preoccupata di lasciare la città
sguarnita di eroi.
 
Come sarebbe andata se i nemici avessero attaccato durante la loro vacanza? Lei era il leader, doveva
guidare gli eroi, non andarsene in giro per l’Europa ad inseguire i suoi sogni! Già… ma quanto importanti
erano i suoi sogni? Non poteva saperlo nessuno tranne lei, forse non lo sapeva bene neppure lei…
 

***

Il Bioparco di Roma era situato all’interno dei Giardini di Villa Borghese, dove natura, arte e cinema si
trovavano letteralmente a due passi di distanza l’uno dall’altro, e potevano offrire una giornata piena di
emozioni e capolavori: dal Bioparco al Tempio di Esculapio, dalle opere della Galleria Borghese – uno dei
musei più importanti della Capitale – alla terrazza panoramica del Pincio, dall’Uccelliera all’atmosfera retrò
della Casina Valadier, fino ai film del Cinema dei Piccoli e il teatro del Globe Theatre. Ognuno di questi
luoghi offriva esperienze di valore: stimoli che divertivano, stupivano e arricchivano in un’ottica di crescita
per i più giovani e di life-long learning per i più grandi.
Era decisamente il luogo perfetto per attuare il suo piano.
Per questo quella mattina Kyros si era svegliato di buon’ora, si era diretto in quel luogo ed aveva pagato
con molto piacere il biglietto per entrare, poi, una volta all’interno, si era nascosto all’ombra di un grande
albero e si era trasformato.
- COBRA INCANTATORE! – sibilò l’antieroe mentre una nuvola di fumo nero sgorgava pigra dalle sue mani,
per scivolare al suolo e prendere le fattezze di un serpente dalle scaglie scure come la notte più tetra.
- Vai piccolino, insinuati in questo luogo e fai il tuo dovere! – ordinò e la creatura eseguì, strisciando
lontano circospetto… nessuno infatti si doveva accorgere della sua presenza fino al momento opportuno.
Le labbra del greco si arricciarono in un sorriso maligno… ben presto avrebbe portato alla sua “padrona” un
gradito regalo, che avrebbe messo finalmente a tacere i sospetti che nutriva su di lui, finalmente si sarebbe
fidata cecamente e si sa, la fiducia è un’arma pericolosa… già pregustava il momento in cui avrebbe
finalmente avuto tra le sue mani tutto il potere che quella megera custodiva gelosamente, e allora si che
avrebbe potuto dominare qualsiasi cosa, avrebbe potuto vivere la vita che voleva, sottomettendo chiunque
ai suoi piedi, qualsiasi essere naturale e sovrannaturale. Ed anche la morte davanti a lui si sarebbe piegata.


 
***
Quel giorno era passato veloce per tutti quanti gli eroi, per chi indaffarato doveva organizzare la partenza, e
per chi rimaneva e doveva cerare di incoraggiare e rassicurare gli altri.
Erano tutti fermamente convinti che sarebbe stata una passeggiata, che Roma era in buone mani e che non
sarebbe successo niente di male… ma lei? Luna, chiusa in camera sua a dipingere distrattamente,
osservando la luna piena e luminosa fuori dalla finestra, ne era certa tanto quanto gli altri? La risposta era
semplicemente no. Luna aveva paura, paura di un attacco nemico, paura di non essere all’altezza, paura
di…
- Conosco i tuoi poteri meglio di te, signorinella, e se ci fosse davvero un pericolo in agguato la perspicacia ti
avrebbe già avvertita. Cos’è, non ti fidi del tuo Miraculous? – indagò saccente Palmm.
- Lo so questo… ma il mio potere mi ha permesso, per ora, di predire solo catastrofi, e non cose belle… -
spiegò con un pesante sospiro la ragazzina, costretta ad ammettere più a se stessa che al Kwami ciò che
realmente la turbava.
- Che cosa intendi dire? – chiese confuso l’uccellino.
- Che cosa succede se Andrea vince quella competizione? Se le offrissero una borsa di studio, un lavoro o
roba del genere? E se Fiore dovesse riuscire a far vedere i suoi lavori a qualche stilista importante? Se per
 
qualsiasi motivo il destino le portasse via da qui, via da Roma, via da… - sbottò in un insieme confuso di
parole smangiucchiate.
- Via da te? – dedusse subito, comprensivo, lo spiritello.
- Ho paura Palmm… non fraintendermi, Andrea, Diego, Fiore, Davide, io li adoro tutti, persino Astreo che è
qui da poco, dopotutto l’ho reclutato io. Loro sono diventati in breve tempo i miei migliori amici, e non solo
dei compagni di avventura, ma loro sono tanto più grandi di me e il tempo della loro vita non è lo stesso in
cui mi trovo io. Ho paura di rimanere sola da un momento all’altro, che la vita ci allontani con i suoi tortuosi
sentieri… - si confidò Luna.
Palmm fece per iniziare un bel discorso per incoraggiarla, ma fu interrotto da un rumore alla finestra e,
veloce come una saetta, corse a nascondersi. Voltandosi verso la fonte del rumore, Luna sbiancò e per poco
non le prese un colpo nel vedere dietro il suo vetro, arrampicato come un gatto, un giovane con un
costume rosso fuoco con righe gialle sull’esterno di braccia e gambe, il colletto giallo alzato e aperto sul
collo e stivaletti in stile militare gialli e rossi, una cintura gialla alla vita ed una criniera fluente fatta di dread
rossi e gialli.
La ragazzina balbettò ed annaspò non sapendo che cavolo dovesse fare. Chi era quel tipo? Era un nemico?
Doveva trasformarsi? Leggendo la paura nel suo sguardo il tizio picchiettò il dito sul grosso medaglione
dorato che pendeva dal suo collo e l’oggetto assorbì la trasformazione quantica sputando fuori una
creaturina.
- Ma tu sei … - realizzò la più piccola riconoscendo immediatamente il ragazzo di colore che l’aveva aiutata
qualche notte prima a fermare la la gang razzista, e così, non ascoltando nessuno dei richiami isterici che il
suo Kwami sibilava dal suo nascondiglio, aprì gli stipiti permettendogli di entrare con un salto.
- Salute a te, mia giovane amica. – la salutò il ragazzo raggiante.
- Tu sei… hai un Miraculous… ed io… - iniziò Luna, poi si rese conto che forse non avrebbe dovuto rivelare la
sua vera identità, quindi si limitò a chiedere, - Fai parte dei buoni o dei cattivi? –
- Dei buoni ovviamente. Ma questo lo sai già, Owl Maiden! – la sbugiardò il maggiore facendola arrossire
fino alle orecchie.
- Come hai fatto a scoprirmi?? – sbottò mettendosi sulla difensiva, - E poi, esci da camera mia, se papà ti
becca qua dentro sarò in un mare di guai!
- Sarò breve allora… sono Josh, il mio nome da eroe è Simba Wa Moto. Io e la mia compagna Tengu vi
teniamo d’occhio da un po’… sono venuto a chiederti aiuto! – spiegò Josh.
- Ah sì? E dove eravate quando noi avevamo bisogno d’aiuto? Ci stavate tenendo d’occhio?! – sibilò
velenosa l’adolescente con gli occhi ridotti a due fessure.
- Lo so che adesso non puoi capire, ma ci è stato comandato di osservarvi da lontano, per verificare che
foste all’altezza del compito affidatovi dalla custode. – cercò di giustificarsi, facendosi più piccolo di fronte
all’ira di quella ragazzina inquietante.
- E chi vi avrebbe comandato questa minchiata? – sbottò su tutte le furie Luna.
- Un altro custode. – le spiegò serio Palmm uscendo dal suo nascondiglio, - O per meglio dire, un’altra. E
modera il linguaggio, signorina!
- Non mi trattare da bambina davanti agli estranei – sibilò imbarazzata, - Custode? La vecchietta non era
l’ultima?
 
- La vecchietta era la custode della Miracle Box, ma ci sono altri custodi con altri compiti… c’è chi protegge il
Grimorio degli incantesimi da generazioni e generazioni… anche se la loro dinastia si è estinta da poco… -
cercò di spiegare Josh.
- Ecco perché non troviamo il libro. Non c’è un custode in vita da rintracciare… - dedusse la custode della
civetta, credendo imprudente svelare al nuovo arrivato che un custode c’era eccome, aveva un orrendo
tatuaggio sulla schiena e lei lo aveva visto.
- E poi ci sono i custodi delle profezie, che da secoli custodiscono il segreto sul futuro delle tredici stelle, e
l’attuale Custode delle Profezie è in vita ed ha a sua protezione le due stelle più potenti: quella del Leone e
quella del Corvo. – finì di spiegare Palmm, visibilmente irritato dal dover intavolare quel discorso in quella
situazione.
- Ma… credevo di essere io quella che vede nel futuro… - domandò sconfortata Luna, sentendosi sminuita,
quasi… tradita.
- Ufff… ecco perché non te ne ho parlato! – sbuffò l’uccellino che aveva predetto quella reazione.
- Non c’è tempo per i dilemmi piccolina. Ho bisogno del tuo Miraculous per affrontare un nemico
pericolosissimo! – la informò il leone tendendole la mano.
- Vengo con te. – rispose risoluta Luna.
- No. – ringhiò Josh, - è troppo pericoloso. Dovrai darmi il tuo Miraculous e soprattutto non fare parola con
nessuno di quello che è successo stasera. – le spiegò.
- Devo separarmi dal mio Miraculous? – realizzò Luna sconcertata.
- Te lo riporterò indietro, è solo un prestito. Parola d’onore! – la rassicurò il ragazzo con un sorriso ed un
occhiolino; la più piccola volse lo sguardo verso il proprio kwami che le fece un serio cenno d’assenso,
quindi, a malincuore, scostò la frangetta e si staccò lo smeraldo dalla fronte, e la creaturina scomparve. Lo
affidò seria nelle mani dello sconosciuto, - 48 ore. – lo ammonì, - Se non lo riavrò entro dopodomani a
quest’ora, avrai una squadra di amici molto incazzati pronti a farti la pelle.
- Agli ordini, e… grazie mille. Se andrà bene nessuno sarà più in pericolo, - le promise Simba
ritrasformandosi, con un balzo all’indietro arrivò al davanzale e si lanciò in aria, nella notte, lasciando Luna
in camera sua totalmente sola.


 
***
Il giorno seguente, di buon mattino, Fiore era appena riuscita a chiudere la sua valigia sedendocisi
goffamente su, quando qualcuno bussò alla sua porta, aprì e si ritrovò un imbarazzato Diego dinanzi.
- Io e i ragazzi siamo qui giù da un po’… non scendevi e ho pensato di venire a darti una mano… sai, vi
accompagno all’aeroporto. – spiegò fregandosi le mani sui jeans.
- Non era necessario, hanno inventato i taxi per un motivo. – lo liquidò lapidaria, tornando a sistemare i
suoi bagagli.
- Siete miei amici, è un viaggio importante per Andrea e ci tenevo ad accompagnarvi… - si giustificò il
ragazzo.
- Intendevo dire che io avrei preso un taxi. – rispose acida la rossa.
 
- Senti… - sbuffò esasperato l’argentino, - non possiamo andare avanti così, io… - provò a dire, ma venne
interrotto dalla ragazza, che si voltò come una furia trafiggendolo con un paio di occhi gonfi di lacrime e
risentimento.
- Tu avevi detto che non mi avresti lasciata mai! “Sarò per sempre tuo, fedelmente” *, avevi promesso! –
sbraitò la stilista, dando sfogo alla rabbia che aveva tenuto dentro di sé fino a quel momento.
- Mi dispiace, ok? Io… io ti amo ancora e non è facile nemmeno per me, ma non avevo altra scelta… - rivelò
esasperato Diego passandosi nervosamente le mani tra i capelli.
- Sì che ce l’hai! Puoi cambiare le cose… prendi me, scegli me, ama me! – lo supplicò Fiore spoglia di ogni
difesa, prendendo le mani del ragazzo, nelle quali aveva già da tempo posato il suo cuore, tra le sue.
- Io… io ti aspetto giù. – balbetto il ragazzo, tirando su con il naso prima di prendere la strada per la porta,
lottando contro ogni fibra della sua carne per non voltarsi indietro.


 
***
Quella mattina, consapevole che i suoi amici erano in partenza, che Diego li stava accompagnando e Astreo
fosse in università e che poi avrebbe attaccato il turno al RistòBand, Luna fece una cosa che non aveva mai
fatto in tutta la sua vita: marinare la scuola. Era consapevole che suo padre se ne sarebbe accorto e
l’avrebbe cazziata come mai in vita sua, ma non le importava... si sentiva sola, era sola senza Palmm e non
avrebbe voluto per nulla al mondo stare in mezzo ai suoi coetanei, colpevoli loro malgrado di essere
persone assolutamente normali, che mai e poi mai avrebbero potuto capire il disagio che si portava dentro.
Bello schifo essere un’eroina adolescente, peggio ancora se lo eri in mezzo a tanti adulti. Era seccata di
essere costantemente un passo indietro, costantemente un gradino sotto tutti loro… non era neppure
riuscita ancora a raggiungere il libro degli incantesimi sul piano Astrale senza bisogno di Andrea e dei suoi
poteri. Per cui era uscita di casa con il suo blocco per disegnare alla ricerca di ispirazione, per poter buttare
tutti quei sentimenti fuori e appicciarli ad un foglio di carta.
Quello che non poteva immaginare però, era che pur privatasi dello smeraldo magico i suoi poteri, in parte,
erano ancora dentro di lei. La perspicacia non era così forte da permetterle di rendersene conto, ma
abbastanza da far muovere quasi inconsciamente la sua mano sul foglio ruvido mentre distrattamente
sedeva sull’erba del parco, di quel parco dove tutto era iniziato. Si accorse di ciò che stava facendo quando
i tratti della sua matita presero magicamente forma davanti ai suoi occhi, rivelando un volto giovane,
affilato, decorato da stupendi occhi dal taglio severo e labbra sottili, ed incorniciati da capelli scuri dove i
segni della matita si addensavano, tirati indietro dal gel. Nel complesso il suo disegno ritraeva un ragazzo
molto bello e attraente, che quindi si decise a cercare tra le figure dei passanti che aveva vicino, sperando
che non fosse già allontanatosi in quel suo momento di trans, o abbiocco che dir si voglia.
- Mh però, mi somiglia… - disse una voce alle sue spalle facendola sobbalzare e, voltatasi, riconobbe
l’inconfondibile volto che aveva ritratto, illuminato da un ghigno furbo e saccente.
- Io ehm... come hai fatto a capire che stavo disegnando te? – chiese la più piccola sulla difensiva.
- Perché mi hai fissato come una pazza per un sacco di tempo, senza neanche guardare un secondo su un
foglio… pensavo fossi drogata o qualcosa del genere… - la prese in giro il ragazzo.
Mh. Simpatico, proprio simpatico.
Come un calcio nelle gengive.
- Ho sempre fatto così per le persone che mi sembrano… speciali, ci riesce fin da prima che la mia mamma
morisse… è grazie a questa cosa che ho conosciuto una persona estremamente speciale... – cercò di
spiegare, timidamente, la ragazzina.
 
Quella risposta lo colpì come un pugno nello stomaco… forse perché nessuno lo aveva definito speciale da
quando lei era andata via per sempre. Forse perché quella bambinetta gli aveva appena confidato, come se
fosse la cosa più facile del mondo, che anche lei soffriva per la perdita di sua madre. Forse per chissà quale
altro motivo, ma, mentre le lanciava un sorrisetto saccente e le voltava le spalle, Kyros ebbe la certezza che
quella poppante non era solo una banale ragazzina come tante altre

.
***
Dopo un’interminabile fila a Fiumicino per il check-in, più di due ore di volo, un altrettanto interminabile fila
per il check-out e una caccia al taxi risoltasi quando Andrea aveva cacciato un urlo molto poco femminile ad
un tassista con il basco, i nostri tre eroi erano finalmente a destinazione: Parigi era pronta a spalancare loro
le sue lussureggianti porte.
- Non ci sto credendo, deve essere un sogno! - sospirò estasiata la mora, mentre divorava con sguardo
emozionato qualsiasi cosa le si trovasse davanti.
- Se vuoi ti do un pizzico! – la prese in giro Davide, - La mostra dove esporranno tutti i quadri dei finalisti è
domani, la premiazione invece dopodomani. Questo vuol dire che abbiamo tutto il pomeriggio per fare i
turisti prima di dover andare in albergo! – le informò.
- Si vi prego! Non vedo l’ora di poter visitare gli Champs-Elysées! – rispose su di giri l’artista, afferrando la
mano dell’amica per fiondarsi in strada, ma quella la bloccò:
- Andate voi… io ho altri programmi. – declinò sicura di sé.
- Dove vuoi andartene tutta sola? A trovare un amante parigino? – scherzò il Cervo meritandosi una
dolorosa gomitata nelle costole dalla ragazza-lupo.
- No, niente amante parigino… - spiegò pratica la rossa, - Ho altri obbiettivi per questo viaggio.

 
***
Quel pomeriggio, al RistòBand la situazione era tranquilla. Un numero non esagerato di clienti passava
tranquillamente il tempo ascoltando i vari sfigati che si avvicendavano spontaneamente a suonare e
cantare sul palco, come desiderava il proprietario che non aveva esattamente capito che far esibire
chiunque, ed esibirsi totalmente gratis non era il massimo dell’imprenditorialità, e la cricca di amici della
sorella-rossa-fiammante era misteriosamente scomparsa… Ciò metteva Matteo non poco sovrappensiero,
mentre preparava le ordinazioni dietro al bancone, meditando sulle doppie identità della combriccola:
forse, chissà, in quel momento Roma era sguarnita di eroi.
In quel momento Astreo arrivò canticchiando una melensa canzone di Tylor Swift, e posò il vassoio sul
bancone, e, guardandolo di sfuggita, il moretto non poté non soffermarsi a pensare come misteriosamente,
da un paio di giorni a quella parte il quintetto lo avesse accolto benevolmente nella cerchia… che fosse
coinvolto anche lui?
“Nah, impossibile, uno come lui? Piangerebbe se schiacciasse per sbaglio una formica…”
Pensò, poi capì che non era necessario capire perché fossero improvvisamente diventati Bff, era sufficiente
utilizzare quella dinamica a suo favore…
- Ti vedo triste Stellina… ti mancano i tuoi nuovi amichetti? – lo pungolo fingendosi poco interessato
all’argomento.
 
- Io non sono affatto triste… e poi perché dovrei esserlo? Tanto Fiore, Andrea e Davide torneranno da Parigi
tra tre giorni. – rispose con un’alzata di spalle il povero ingenuo, senza notare il ghigno soddisfatto che
arricciava le labbra del moretto… Parigi eh? Abbastanza lontano da non poter tornare in un batter d’occhio,
abbastanza a lungo per permettergli di pianificare qualcosa… era così di buon umore che non resistette,
doveva punzecchiare ulteriormente il ragazzino per divertirsi.
- Ah boh, pensavo che magari ti sentissi perso non avendo nessuno a cui sciorinare ogni tre per due la
storiella della tua cara nonnina che ti insegna a cercare l’orsa felice a dieci anni. – lo prese in giro velenoso.
- Si dice Orsa Maggiore. – puntualizzò Astreo facendosi, inaspettatamente, scivolare il commento acido. -
Non sapevo che ascoltassi con tanta attenzione ciò che dico, è carino da parte tua. – rispose invece con
imperturbabile calma.
Colpito e affondato.
Matteo rimase senza parole, boccheggiando alcuni secondi prima che quello gli voltasse le spalle
soddisfatto per portare le ordinazioni al tavolo.
Quando era successo esattamente che non era più lui a mettere in imbarazzo il biondino, ma il contrario?
Non poté però soffermarsi a lungo su quel pensiero, perché il cuore gli saltò in gola alla sensazione di calore
che la cavigliera dell’ariete gli stava dando… il ragazzo si agitò, capendo immediatamente che quello fosse il
segnale, anche abbastanza urgente, del raduno delle stelle malefiche.
- Ehi… che succede? – chiese il biondino facendolo sobbalzare.
- Oh! Ehm… che succede? Che succede… succede che ho un… un guaio a casa! Sì, proprio così… mi ha
appena chiamato mia sorella piccola e io… - mentì spudoratamente un agitato Matteo.
- Vai. – disse semplicemente l’altro, - ti copro io.
- Grazie! – gioì il ragazzo slegandosi in fretta il grembiulino e levandosi il gilet, si diresse a passo spedito
verso la porta ma, prima di afferrare la maniglia, un pensiero fugace fece capolino nella sua mente: - Perché
mi aiuti? Noi non siamo amici… - chiese, sospettoso.
- Non è mai troppo tardi per diventarlo… - rispose candidamente il ricciolino, - e non è mai troppo presto
per iniziare a farlo. -


 
***
Faunus si muoveva circospetto tra le colonne del Pantheon, nascondendosi in ogni ombra, anfratto e
cantuccio che gli offriva protezione mentre si spostava da un nascondiglio ad un altro, una mano sempre
pronta afferrava la sua arma, un flauto di Pan, attaccato alla cintura.
- Non dovresti essere così sulla difensiva, siamo alleati dopotutto… - si rivolse a lui sprezzante colui che lo
aveva convocato, Idra.
- Che cosa vuoi da me, dove sono gli altri? – indagò l’altro sospettoso.
- Arriveranno. – lo rassicurò il ragazzo incappucciato. - Desideravo conferire da solo con te. – spiegò.
- E per dirmi cosa? Non divulgo i segreti della mia avvenenza, sappilo. – rispose sibillino il più grande.
- Rilassati, capretta, non ho bisogno di nessun consiglio, riflettevo solo su ciò che ci accomuna… - la buttò lì
il serpente, allusivo.
- Illuminami allora, perché non ho riscontrato molto, io. – lo freddò l’altro.
 
- Abbiamo un amico in comune… - insinuò Kyros.
- Edenn. – dedusse sospettoso Matteo, riducendo gli occhi a due fessure.
- Esatto. Colloquiando con lui ho scoperto che potremmo avere anche degli obbiettivi in comune… - insinuò
sibillino.
Matteo rimase interdetto per alcuni secondi… che cosa doveva fare? Doveva stare al gioco, calare le sue
carte? Era una trappola? Il suo nome era ancora scritto sul Pugnale dell’Oscuro, Edenn non poteva averlo
tradito, ma aveva imparato nel corso dei suoi fin troppo lunghi 24 anni a non fidarsi molto di nessuno…
- Può essere… - rispose appositamente vago.
- Tu ed io desideriamo il potere allo stesso modo, e sono sicuro che ce ne sia abbastanza per essere
soddisfatti entrambi senza calpestarci reciprocamente i piedi. Ma, finché non lo otterremo, dovremo
coalizzarci per eliminare la concorrenza… da entrambi i fronti. – decise di esporsi Idra.
- Tu di quale fronte ti stai occupando? – indagò interessato il fauno.
- Del fuoco amico. Ben presto tutti quanti cadranno vittima del mio fascino. – lo rassicurò l’altro.
- Molto bene… dunque immagino io debba occuparmi di atterrare il nemico. – dedusse pratico Faunus.
- Eccellente allora, abbiamo un accordo. – concluse soddisfatto il tentatore.
- Frena bell’imbusto… voglio una prova della tua buona fede. – si impose Matteo.
- Chiedere buona fede ad un serpente è come chiedere ad un falco di non volare… - provò a defilarsi il
ragazzo, ma ricevette in risposta un’eloquente alzata di sopracciglio. – E va bene, sei un ottimo giocatore,
complimenti. – si arrese poi.
- Anni di pratica nelle bische clandestine. – rispose con naturalezza.
- Prima della prossima battaglia, riceverai il mio “regalo” che suggellerà il nostro patto. – promise il
serpente con un vistoso inchino.
Matteo meditò per alcuni secondi quella proposta, poi prese la sua decisione.
- Raduna le stelle stanotte, ho un piano e dobbiamo agire in fretta. -


 
***
Kenny sapeva benissimo che, per scollarsi di dosso la sua dipendenza da Maya iscriversi nella stessa sua
palestra, dove tra l’altro già lo conoscevano tutti dato che passava ore ed ore ad osservarla allenarsi
trangugiando schifezze, ma data la situazione in cui si trovava, qualche muscolo in più non avrebbe fatto
male…
- Mi spieghi perché mi hai trascinato qui a forza? – sbuffò un ragazzo biondo mentre usciva dallo spogliatoio
prima di lui, legandosi i lunghi capelli dorati in una crocchia scomposta.
- Perché l’esercizio fisico fa bene! – rispose trillante una ragazza, anch’essa bionda.
- Si certo, non perché vuoi compagnia e hai litigato con la tua amichetta del cuore… - la sbugiardò il ragazzo
velenoso.
- Ehi! Non ti sfrutterei mai in questo modo, fratellino… e poi io e Vaen abbiamo fatto pace, è partita per la
Francia… - si giustificò la sorella in modo molto poco credibile.
 
- Questo non cambia la sostanza, non ti vuoi allenare da sola e mi hai bullizzato per venire con te! – si lagnò
pateticamente il ragazzo. Kenny non era il tipo da origliare le conversazioni, specie quelle noiose, ma quei
due sfigati procedevano nel corridoio che conduceva alla sala, stava per superarli spazientito quado
un’informazione molto succosa arrivò alle sue orecchie:
- Non fare la lagna, avevamo un patto! Tu mi fai compagnia in palestra ed io ti presterò il mio talento
naturale nella prossima maratona a squadre di Legue of Legends! – ricordò la ragazza e una lampadina si
accese nella testa dell’americano… guardò meglio quei due notando le curve accentuate dall’attività fisica
della ragazza… poteva funzionare… una ragazza carina, un paio di amici nuovi ed un hobby per distrarsi un
po’ da tutto qul macello…
- Ehi ragazzi! – li chiamò senza pensarci su, - Non ho potuto fare a meno di sentire e beh… io sono un
campione a League of Legends!


 
***
Nel Campidoglio notturno, illuminato dalla calda luce dei lampioni e dal flebile chiarore di una sottile falce
di luna, quasi risuonavano ancora le urla degli antichi Galli invasori, l’ultimo anelito della fanciulla traditrice
che fu gettata dalla rupe dal cui cordoglio prende il nome, mentre l’aria fremeva dell’adrenalina che si
percepisce prima di una grande battaglia.
Era pronta Ayaka, pronta a rischiare la vita, a combattere, a vincere, a fare tutto quello di cui era capace per
mettere fine a quel grande pericolo che incombeva come un corvo –ironia della sorte- su tutti.
- Nobile Palmm, siete pronto? – chiese ossequiosa al piccolo Kwami che fece la sua apparizione dopo che
ebbe posato lo smeraldo della Civetta sulla fronte.
- Non credo che mi abituerò mai più a qualcuno che mi tratta con l’educazione e il rispetto, è come una
sorta di stress post traumatico ma sì, sono pronto per la battaglia. – ironizzò il Gufetto.
- Bene allora, Palmm, Karasuu, unitevi! – invocò l’orientale dopo aver scambiato uno sguardo carico di
significato con Simba, che era accucciato pochi passi dietro di lei e il Miraculous della Visione risplendette
assieme al diadema del Corvo, mentre fasci di luce bianchi e neri l’avvolsero.
Placatosi il bagliore, davanti al Leone si palesò una figura austera, avvolta in un kimono nero con motivi
bianchi che ricordavano delle piume lungo fin sopra le ginocchia con alla vita un velo di stoffa bianco come
la neve e sopra di esso una catena nera; le maniche lunghe ricordavano delle ali, una bianca e una nera, con
dei guanti artigliati in acciaio su ambedue le mani. Calze bianche fasciavano le gambe snelle e i piedi
calzavano delle scarpe col tacco bianche come la neve. Gli occhi e il naso erano celati da una maschera
d’acciaio nero con ai lati delle piume bianche.
Simba Wa Moto fece vagare lo sguardo sulla figura imperiosa della donna, indugiando sulla naginata dal
manico bianco con la lama nera che stringeva nella mano destra.
- Come devo chiamarti ora? Sembri a metà tra un piccione e la perfida strega dell’ovest… - la prese in giro
cercando di rimanere allegro e spensierato anche se la paura gli attanagliava le viscere come un boa
strangolatore.
- Io sono Yatagarasu, - annunciò solenne, - Il corvo sacro che guida gli Imperatori nelle battaglie più dure e
nei viaggi più pericolosi, dietro di me, nessuno temerà le forze del male!


 
***
Idra aveva lanciato il segnale di raduno scoccata la mezzanotte, e aspettava pazientemente i suoi compagni
al centro del buio colonnato del tempio che onorava tutti gli dei pagani; il primo ad arrivare fu ovviamente
 
Faunus, con il quale si scambiò un cenno di intesa, e poi, contemporaneamente, da direzioni opposte
atterrarono con un balzo Merlin e con un fruscio di ali Dragonfly.
Ad Idra non sfuggì l’attimo di imbarazzo che caratterizzò il loro sguardo reciproco, e registrò questa
informazione prima di prendere la parola:
- Compagni! – li salutò pomposo, - Stanotte vi ho convocati qui per avvisarvi della battaglia imminente: il
mio emissario ben presto attirerà l’attenzione degli eroi e, ora che le loro forze sono diminuite, è il
momento di attaccare.
- Hai agito senza di noi! – realizzò, indignata, Merlin.
- Stai serena sorella, è stata la nostra Signora a chiedere espressamente a lui per le capacità peculiari del
suo Miraculous, - accorse Faunus in difesa del nuovo, imprevedibile, alleato. – Nessuno di noi ti ha
scavalcata… forse dovresti semplicemente impegnarti un po’ di più per farti notare…
Kyros si aspettava che Dragonfly si scagliasse contro l’irriverente capretto in difesa della ragazza, ma ciò
non successe, inaspettatamente…
- Smettetela di litigare! – irruppe invece semplicemente, lapidario.
- Siamo d’accordo allora… - sentenziò il leader.
- Dicci cosa dobbiamo fare. – concluse, secca, Merlin.

 
***
Quella mattina, Fiore era ferma dinanzi alla famosissima Maison Agreste, con il suo book di bozzetti sotto il
braccio, più determinata che mai: non importava quanto ci avrebbe messo o chi avrebbe dovuto superare.
Lei sarebbe entrata lì dentro e avrebbe fatto vedere il frutto del suo lavoro a Gabriel Agreste, qualunque
cosa fosse costato. Con un cipiglio deciso entrò nella casa di moda, venendo subito intercettata da una
sorridente receptionist.
- Posso aiutarla? – le chiese quella sbattendo le lunghe ciglia.
- Gabriel Agreste, per favore. – domandò cortese la rossa.
- Il Signor Agreste non è disponibile al momento, buona giornata. – tagliò corto la ragazza con un sorriso
zuccherosamente fasullo, invitandola neanche tanto velatamente a sloggiare.
- Posso aspettare. – ribatté con un’alzata di spalle sfrontata, decisa più che mai a non retrocedere di un
millimetro.
- Non ha capito… il Signor Agreste non è qui, e non verrà. – sottolineò fintamente cortese l’impiegata.
- Non viene qui che so, a lavorare? – insistette, scettica, Fiore.
- No. – sbottò improvvisamente la receptionist, poi riprese il suo sorriso a trentadue denti e si ricompose: -
Il Signore non esce molto spesso, la sua assistente, la signorina Sancoeur, ne fa le veci. – spiegò pratica.
- Bene, mi faccia parlare con questa signorina Sancoeur, sono disposta ad aspettare tutto il tempo
necessario. – replicò decisa la stilista, stringendo di più a sé il book dei suoi lavori.
- La signorina Sancoeur non è disponibile al momento, buona giornata. – ripeté come un automa quella.
- E dove sarebbe? – indago sempre più spazientita la rossa.
- Sto per chiamare l sicurezza. – sibilò velenosa quella, sempre sorridendo melliflua.
 
Sospirando, Fiore desistette e tornò alla porta, poi però le venne in mente un’idea sensazionale… tirò fuori
circospetta lo specchio delle anime e si focalizzò sull’irritante donnetta e, improvvisamente, tutti i
sentimenti e le emozioni l’investirono come un fiume in piena… sentì soddisfazione, un pizzico di cattiveria
e poi, infine, l’informazione che, gongolante, le aveva tenuto nascosta… ora sapeva dove andare a cercare,
e non si sarebbe fermata, per nulla al mondo.

 
 
 
NOTE D’AUTORE:
Buongiorno piccolo grande popolo! Eccomi qua con questo nuovo, fiammante capitolo.
Che ne dite, ve lo aspettavate? Avevo pensato questo capitolo un po’ diversamente, poi ho deciso di dividerlo in due, quindi mi tocca spoilerarvi che la mia stori si compenetra con la serie Canon al livello del finale della terza stagione… ovviamente ciò comporterà non pochi cambiamenti! Che ne dite, cosa vi aspettate che succeda? O cosa vi augurate che succeda? O ancora cosa vi aspettate, che non vi è magari piaciuto, che cambi rispetto al finale di stagione originale? Fatemelo sapere, sono molto curioso!
1) MOMENTO EASTER EGG: allora, come sapete nello scorso capitolo non era presente, mea culpa, un easter egg, ma in questo capitolo rimediamo! Per chiunque lo trovi, in premio uno spazio pubblicitario… ovviamente a sto giro è tanto semplice che non avrete manco uno straccio di indizio, tanto indovinerete subito (e se non indovinate siete dei mostri!) quindi a sto giro la gara è a chi arriva prima LoL.
2) MOMENTO INTERATTIVITA’: allora, San Valentino è alle porte, io sono schifosamente single e la sera del 14 sarò tutto solo ed in preda ad una crisi di panico pre-esame, praticamente la depressione più totale… quindi vi chiedo amici miei, dato che un capitolo a tema Valentine’ Day c’è già stato, ma il romanticismo non è mai abbastanza, di provare ad immaginare, descrivere, un momento romantico che desiderate vedere in questa storia; può riguardare qualsiasi oc, anche non vostri, può avere qualsiasi sfumatura di rosso (a buon intenditor ;-D ) e può essere una descrizione lunga o cora in base a quanto siete ispirati ( va bene, ad esempio, anche un prompt tipo “Fiore, Diego e una cioccolata calda” per dirne una a caso) e può riguardare qualsiasi coppia, anche inedite. In una parola, Sbizzarritevi, e largo al romanticismo!
3) MOMENTO SONDAGGI: molto bene, come sempre i sondaggi saranno due, uno per la storia, uno per la serie di OS, quindi partiamo dal primo: come sapete il finale di stagione della terza serie è quello che segna definitivamente il personaggio di Chloé, mettendo la parola fine al suo percorso di crescita interiore e portandola di nuovo nel baratro dei cattivi. E voi? Cosa vi aspettavate che accadesse? Desideravate che la nostra bionda preferita continuasse a crescere verso le forze del bene, oppure avete apprezzato il suo ritorno alla cattiveria? Rispondete semplicemente scrivendo se, in questa storia, desiderate vedere una Chloé buona o cattiva. Per quanto riguarda la serie di OS, che invito chi ancora non lo abbia fatto a leggere per scoprire tutti quei piccoli frame che per motivi di “spazio” o esigenze di trama non posso inserire qui, e a inserirla nelle seguite/preferite/ricordate per non perdervi neanche un aggiornamento! Il sondaggio è il seguente: missing moment, os su un membro delle Stelle Malefiche, os su un membro della Miracle Squad.
4) FANART&MUSICA: questo capitolo ha suonato con le note di Defying Gravity dal Musical Wicked, con protagonista Idina Menzel, ho optato per la versione di due minuti e mezzo di Glee, vi lascio i link dell’originale e delle due cover di Glee:


https://www.youtube.com/watch?v=MslDnwerQRA
https://www.youtube.com/watch?v=6dBW4pViRTU
https://www.youtube.com/watch?v=p9uoTn8w6yw
5) VARIE ED EVENTUALI: ringrazio tutto il seguito della mia storia, i fantastici sei, chi legge in silenzio e chi ha inserito la storia nelle preferite/seguite/ricordate… ora però mi tocca mettermi sotto e studiare, quindi ahime ci sentiremo a fine mese, ho un ultimo spoiler per voi… i prossimi capitoli saranno dedicati, udite udite, al Festival di Sanremo!
 
 
 
IN THE NEXT CHAPTER:
le 48 ore erano scadute… e il suo “amico segreto” non era tornato… era stata un’idiota, si era comportata come una stupida ingenua, e ora che i suoi amici avevano bisogno di lei… era solo una traditrice.
   
 
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni europei > Miraculous Ladybug / Vai alla pagina dell'autore: sg199885