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Autore: Serin_88    12/02/2022    6 recensioni
Kagome ha tutto quello che ha sempre sognato: ha sposato Koga, il suo grande amore, ha una fratello ed una migliore amica che adora. Le manca solo diventare madre per completare questo quadro perfetto. La felicità però, viene spazzata via in un lampo: un tumore all'utero le strappa ogni sogno e alla fine, anche l'amore di Koga. L'incontro inaspettato con Inuyasha, barman dal sorriso scanzonato e la reputazione da playboy, sembra riportare Kagome alla vita. Un'amicizia improbabile che diviene molto di più, inaspettatamente, per entrambi. I fantasmi del passato di Kagome però sono duri a morire, Inuyasha sarà disposto a lottare contro di essi? Anche se significa rimetterci il cuore?
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Koga, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Kagome
 
 
 
 Svegliarsi in un bagno di sudore è una delle cose che detesto di più, ma a quanto sembra l’estate quest’anno ha deciso di far sul serio, peccato che lo abbia deciso tardi, visto che siamo quasi a settembre.
 
Sbuffo spazientita .Non bastava soffrire di insonnia, ci mancava pure l’afa. Mi alzò spazientita e mi fiondo sotto la doccia. L’acqua mi ristora un po’, dopo la nottata passata a guardare il soffitto. Incredibile come, prima dormissi come un ghiro, forse perché sapevo che c’era lui con me, poi le cose sono cambiate. La mia vita è diventata un mezzo inferno tra visite, cure e operazioni. Metto la testa sotto il getto d’acqua ed i ricordi mi assalgono come sempre. Io e lui a fare l’amore sotto la doccia, lui che me toccava con le sua mani ..adesso starà toccando un’altra, una che può dargli quello che vuole..
 
Esco dalla doccia e non capisco se sono gocce d’acqua quelle che scorrono sulle guance o lacrime, poi il telefono suona ed io cerco di ricompormi un po’. La segreteria parte e la voce di mio fratello arriva squillante.
 
“Ciao sorellina, stai ancora dormendo? Ho una bellissima notizia da darti, ci vediamo al bar di Akira tra mezz’ora, ok?” Il messaggio si conclude ed io guardo l’ora, poi sospiro e vado a vestirmi.
 
Il bar di Akira, ha un nome tutto suo, Bar del ciliegio. Mai capito perché ,dato che non ci sono ciliegi nelle immediate vicinanze, anzi non ce ne sono nel raggio di un kilometro, comunque era il bar dove io mio fratello, Sango e…Koga andavamo dopo la scuola a non far nulla. Il proprietario, un arcigno vecchietto, adesso passato a miglior vita, si chiamava Akira ed ancora adesso, nonostante gli anni passati e la gestione cambiata, per noi è rimasto il bar di Akira. Questo bar è stato il luogo dove Koga mi ha detto di essere innamorato di me, da lì e iniziata la nostra storia, come un gioco tra due ragazzini che ancora andavano al liceo e benchè faccia male io non smetto di venire qui, sedermi ad uno dei tavoli e di annegare nei ricordi, fingendo che va bene.
 
“Ciao sorellina”.
 
Alzò lo sguardo e mio fratello mi sorride contento, sedendosi davanti a me. Il suo sorriso è sempre rassicurante. Trovo sempre incredibile quanto poco ci somigliamo. Miroku è uguale alla mamma, capelli neri e occhi blu, carnagione naturalmente ambrata. Certo, i capelli lunghi sulle spalle e i muscoli ben definiti lo rendono una calamita su cui le donne si gettano come se non potessero farne a meno. Non che a lui dispiaccia, eh!
 
“Ciao fratellone, allora che succede?” sorrido appena, incuriosita, mentre lui guarda il menù, come se non lo sapesse a memoria.
 
“Ho trovato un lavoro in un locale ,serve un dj e mi hanno preso” dice euforico.
 
“Wow, magnifico. Sono contenta. Quando cominci?” Chiedo attirando l’attenzione della cameriera.
 
“Questa sera e voglio, anzi pretendo, che tu venga” risponde ed io vacillo.
 
“Miroku, io..stasera non posso”
 
“Non puoi? Perché che hai di meglio da fare?” Chiede scocciato.
 
“Cose. Miroku io..”
 
“Domani sera allora. Nessuna scusa. Sono tuo fratello maggiore e te lo ordino” dice con tono di sfida, sapendo quanto questo mi fa incazzare.
 
“Idiota, va bene” sbuffo.
 
“Dillo anche a Sango ”aggiunge lui ed io inarco un sopracciglio.
 
“Tu non puoi dirglielo?” Chiedo scettica e lui alza gli occhi al cielo.
 
“No, ho un sacco di cose da fare” risponde con un sorriso impertinente.
 
“E queste “cose” hanno anche un nome?”
 
“Ce l’hanno sempre”
 
“Ma tanto tu non li ricordi mai” sorrido, facendolo ridere. Si, Miroku è decisamente il classico playboy che cambia donne come cambia mutande. A volte vorrei prenderlo per le spalle e scuoterlo, così forse si accorgerebbe della meravigliosa donna che ha davanti e che lo ama in silenzio da anni. Ovviamente, sto parlando di Sango. 
 
“Tutto bene?” Mi chiede ed io sorrido.
 
“Si”.
 
“Bugiarda” dice con sguardo serio, poi un sospiro esce dalle sua labbra. Miroku mi è stato vicino come nessuno, mi ha aiutata senza mai forzarmi, ma so che l’ho deluso. So di essere diventata una debole e per questo innalzo muri enormi tra me ed il mondo, ma è il solo modo che ho per andare avanti.
 
“Sto bene, davvero, non guardarmi così” dico io abbassando lo sguardo.
 
“Kag, lo sai che io sono qui. Non ti sto giudicando, ok? Quello che vorrei capissi è che la tua vita non finita . Hai ancora tantissimo tempo per essere felice soprattutto lontano da Koga. Ti ha lasciato. Non merita un secondo dei tuoi pensieri. Potresti ancora essere felice, se permettessi alle persone di avvicinarsi a te. Solo perché con lui non ha funzionato..”
 
“Basta, smettila. Sai bene perché mi ha lasciato” lo interrompo sentendo la testa rimbombare.
 
“Perché è un coglione, ecco perché” dice lui a voce alta ed io sorrido triste.
 
“Era il tuo migliore amico un tempo. E poi non è tutta colpa sua. Lui voleva una famiglia…”
 
“Eri tu la sua famiglia, Kagome ”ribatte lui ed io strizzo gli occhi.
 
“Basta ti prego” sussurro.
 
Lui sospira ancora prendendomi la mano, poi mi guarda e sorride.
 
“Ehi…sei una persona speciale sorellina, comprendilo ,ok?”
 
Annuisco poco convinta e rimango seduta che quando lui si alza.
 
“Devo andare, ma ti chiamo dopo. Oh, ti scrivo nome ed indirizzo del pub, per domani sera. Non darmi buca chiaro?” Dice perentorio ed io annuisco ancora.
 
Mi rigiro il bigliettino con scritto il nome del locale: Insomnia. Sembra il nome di un locale per spogliarelliste e conoscendo mio fratello…bah.
 
Bevo ancora il mio the freddo, ma che di freddo però non ha più nulla vista l’afa e mi appoggio allo schienale della sedia, osservando i passanti che vanno in giro per la città come insetti laboriosi.
 
Caccio fuori dalla borsa Orgoglio e pregiudizio e riprendo a leggere da dove avevo interrotto l’ultima volta.
 
Sono così concentrata a leggere le parole di mr Darcy, che non mi accorgo di una figura che sfreccia davanti a me, la stessa figura torna indietro, avvicinandosi e addirittura sedendosi. Solo quando mi sento osservata alzò lo sguardo e sbianco.
 
Non è possibile!
 
“Ehi ciao”
 
Si è lui. L’idiota tutto muscoli.
 
“Ciao” dico per educazione, tornando a leggere, ma lui continua fissarmi e sorride.
 
“Ti serve qualcosa?” Chiedo.
 
“Non ero sicuro che fossi tu, così mi sono avvicinato, ti ricordi, giusto? Sono quello che hai annaffiato con la tua acqua” dice.
 
“Si, mio malgrado mi ricordo” ribatto, per poi fissarlo accigliata, quando arraffa il mio the freddo
 
“Ehi scusami, è mio quello”.
 
Lui posa il bicchiere vuoto con aria soddisfatta e sorride.
 
“Ne avevo proprio bisogno, con questo caldo. Tu oggi niente corsa?” Mi chiede ed io lo fulmino con lo sguardo.
 
“Ripeto, ti serve qualcosa? A parte il mio the, è ovvio” Chiedo ancora e lui si appoggia allo schienale, tranquillo e rilassato. Irritante!
 
“Ci sono altri quattro tavoli liberi, devi startene seduto proprio qui?” Chiedo spazientita e lui sorride ancora.
 
“Perché, ti do fastidio?” Chiede.
 
“SI! Non mi piace essere fissata, perciò piantala” sibilo, facendogli segno di sloggiare dal mio tavolo, ma lui non si muove.
 
“Beh mia cara, si da il caso che questo sia il mio tavolo abituale. Sei tu che te ne sei appropriata e sei tu che devi alzarti” dice con tono tranquillo, mentre quell’odioso sorriso non lascia le sue labbra.
 
“Oh perdonami, non credo ci sia il tuo nome scritto sopra” ribatto indignata.
 
Lui ride, divertito ed io lo fisso come se fosse matto
 
“Beh non puoi saperlo ,visto che non conosci il mio nome” risponde.
 
“Né voglio farlo” aggiungo, mentre lui se la ride.
 
Provo a concentrarmi sul libro, ma lui mi distrae ancora.
 
“Sei sempre così simpatica?” Chiede e stavolta sono io a sorridere, un sorriso così falso che non notarlo sarebbe impossibile.
 
“Solo con chi mi sta simpatico” rispondo e lui ride di nuovo.
 
Mi rimangio tutto, non ha una bella risata, è odiosa!
 
“Oh. Sono fortunato allora”.
 
Sbuffo spazientita e torno a leggere ,ma vengo interrotta ancora.
 
“Fammi indovinare. Ce l’hai col mondo, in modo particolare con gli uomini, perché il tuo ragazzo ti ha scaricato e adesso sei certa che tutti gli uomini siano stronzi”.
 
Alzò lo sguardo ed un groppo alla gola mi impedisce di rispondere subito, cosa di cui lui si accorge.
 
“Oh, c’ho preso allora” dice mesto, quasi dispiaciuto ed io abbasso lo sguardo.
 
“Tu non sai niente di me, chiaro? Non ti conosco né tu conosci me, come osi giudicarmi. Chi ti credi di essere ? Solo un idiota conosciuto per sbaglio. Ecco chi sei!”.
 
Mi ripeto mentalmente di non piangere e decido di andarmene, prima che le lacrime scendano impietose.
 
“Ehi aspetta!” prova a fermarmi lui, ma io lo fissò furiosa e scappo via.
 
Corro fino a casa, dove mi chiudo.
 
 
 
Sono una stupida e per quanto ci provi non supererò mai tutto questo.
 
                                                                                  ******
 
Inuyasha
 
 


La osservo allontanarsi, allibito. La mia era una solo una battuta, ok forse un po’ pesante, ma comunque una battuta.
 
Guardo ancora la strada ,ma lei è sparita. Bah…
 
Getto un’occhiata all’orologio, è ancora abbastanza presto. Ho interrotto la mia corsa mattutina per fermarmi a parlare con lei e tutto sommato, potrei ancora continuare il mio percorso, dato che non ho altro da fare in mattinata.
 
Corro da sempre. Mi rilassa. Un tempo lo facevo anche a livello agonistico. Ero un centometrista tra i più veloci del paese ed ho ottenuto anche diversi riconoscimenti, finchè un incidente in moto non mi ha fermato e non so cosa sia scattato nella mia testa, ma ho deciso di rivoluzionare la mia vita. Ho mollato la facoltà di medicina guadagnandomi l’ira di mio padre e mi sono buttato capofitto nel mondo reale, cambiando lavoro di continuo, viaggiando e facendo solo quello che mi andava di fare. Infine ho iniziato a lavorare come barista in un locale e non l’ho più lasciato. Mi piace lavorare lì, mi piace stare a contatto con la gente, sentire le loro storie. Circa un anno fa, sono diventato socio al 30% con Asano, il proprietario del locale, ma ho grandi progetti. Non appena Asano deciderà di ritirarsi, voglio trasformare l’Insomnia meno locale notturno e più locale glamour.
 
Non so perché ma la mente mi riporta alla ragazza rincontrata al bar. Non so nemmeno il suo nome. Tipo interessante, o forse meglio dire bizzarro.
 
 Quando torno a casa, la mia coinquilina Kikyo sta preparando la valigia per il suo week end romantico col suo uomo. Peccato che sia anche l’uomo di qualcun’altra.
 
Kikyo lavora all’Insomnia, lei come cameriera però. Abitiamo nella stessa casa da tre anni ormai, esattamente da quando sono tornato da Londra .A lei serviva un coinquilino per pagare le spese d’affitto ed io ho accettato con entusiasmo, un po’ perché mi serviva un posto dove stare, un po’ perché, ammetto, speravo di finirci a letto. Ma con Kikyo non è mai successo. Lei è fedele al suo uomo, cosa ridicola visto che lui di base è un traditore. E poi per quanto sia sexy, tra noi non è mai scattata la scintilla del sesso.
 
 
 
 “Il nuovo dj inizia stasera. Miroku mi pare su chiami. È davvero carino” ridacchia Kikyo. Io mi limito a scrollare le spalle. Ho avuto modo di parlarci con Miroku, il dj nuovo, sembra a posto. Del suo aspetto fisico non può fregarmene di meno.
 
La giornata passa abbastanza in fretta e dato che come sempre il frigo è vuoto, la cena la rimedio al locale.
 
“Sera gente” entrando nel locale.
 
Il ragazzo nuovo e già arrivato ed io gli vado incontro.
 
“Ehilà..Miroku giusto?” Chiedo e lui annuisce.
 
“Spero ti tornerai bene qui, è un bel posto dove lavorare”.
 
“Si già mi piace. Grazie per l’accoglienza. Tu sei il barman giusto?” Chiede ed io sorrido.
 
“Il solo ed unico”
 
“Si, ti piacerebbe vero?”.
 
Ci voltiamo entrambi verso Ayame, che ha appena parlato. Capelli rossi e sorriso contagioso 
 
“Sono Ayame, l’altra barista. A dimostrazione che Inuyasha non è l’unico e il solo” si presenta e Miroku ridacchia stringendole la mano.
 
“Inuyasha è anche co-proprietario del locale” aggiunge lei. Ora Miroku mi guarda stupido ed io agito una mano, come a dire che non ha alcuna importanza.
 
“Beh. In bocca al lupo per stasera, allora” aggiungo stringendogli la mano.
 
 Il locale si va riempiendo di colpo. Arriva gente da tutte le parti ed io e Ayame siamo sommersi dalle ordinazioni di cocktails.
 
“Ciao barman” dice una ragazza sorridendo maliziosa.
 
“Ciao a te” rispondo sorridendole.
 
“Ho tremendamente caldo, mi sai indicare dove si trova il bagno?” Chiede sempre con sguardo malizioso, dopo aver bevuto il suo drink.
 
“Vicino all’uscita. La porta a sinistra” rispondo e lei sorride ,poi mi strizza l’occhio e si allontana. Ayame mi guarda e scuote la testa.
 
“Che c’è?” Chiedo con fare innocente.
 
“Lascia perdere. È ora della tua pausa, vero? ”Dice lei ridendo. Io guardo in mezzo alla folla, poi poso la bottiglia che ho in mano.
 
“Hai proprio ragione. Faccio un secondo di pausa ”.
 
“Un secondo? La poverina ci resterà male” sghignazza ed io rido.
 
“Vaffanculo” le dopo ridendo e mi avvio verso i bagni. Appoggiata alla parete c’è la ragazza di prima, che mi afferra per la maglia e mi spinge dentro il bagno, al momento vuoto. Ok so cosa state pensando ma vi fermo subito. Non sono uno di quelli malati di sesso che lo fanno diciotto volte al giorno con diciotto donne diverse, solo per dimostrare di essere un gran figo. Tanto per iniziare, figo lo sono eccome e non lo devo dimostrare e secondo, mi piace il sesso si, semplice, a volte sporco a volte no, gratificante. Niente legami, niente pensieri. Messo in chiaro ciò, se una donna come quella mi invita a fare un giretto sulla sua carrozzeria, che posso dire…un giretto non si rifiuta ad una signora. 
 
“Ce ne hai messo di tempo, barman” sussurra baciandomi. Non le dico il mio nome, né le chiedo il suo. Non mi importa granchè e nemmeno a lei.
 
La prendo in braccio e lei allaccia le gambe attorno al mio bacino e così entriamo in uno dei bagni.
 
                                                                                    ******



Kagome
 



Come diavolo faccia la mia migliore amica ad avere tutte queste energie di prima mattina, davvero non lo comprendo.
 
Mi ha chiamata stamattina per invitarmi a pranzo. Erano solo le 9 e 30 ed ovviamente lei aveva già finito la sua corsa, fatto la spesa e pulito casa. Bah. Forse perché ho dormito male a causa della provocazione di quell’idiota, ma io mi sento uno straccio.
 
“Ho sentito parlare dell’Insomnia. Dicono sia uno dei locali più in” mi informa Sango ed io annuisco distratta.
 
Tra meno di tre settimane le scuole saranno di nuovo aperte ed io tornerò ad insegnare ai bambini delle elementari. Colgo perfettamente l’ironia nel lavorare a stretto contatto con i bambini. A volte immagino come sarebbe, se fossi io a portare mio figlio o figlia a scuola guardandolo entrare per la prima volta, con le lacrime agli occhi. Immagino come sarebbe essere genitore, essere madre, ma le mie sono solo fantasie.
 
 
 
“Kagome?”
 
Torno alla realtà e guardo Sango 
 
“Scusami ero distratta, che dicevi?”
 
“Cosa indosserai stasera?” Mi chiede lei ed io faccio spallucce.
 
“Una cosa qualunque, tanto non resto molto” e lei mi guarda accigliata.
 
“Perché?” Chiede.
 
“Lo sai, questi locali non fanno per me e poi non ho molta voglia di uscire”.
 
“Tu non hai mai molta voglia di uscire” ribatte sbuffando.
 
“Si è vero”.
 
Sono un tipo solitario.
 
“Beh, sappi che non ti permetterò di indossare una cosa qualunque, non stasera. Quindi vedi di scegliere bene” aggiunge ed io sorrido.
 
“Tu dovresti scegliere bene cosa mettere, chissà magari è la volta buona che qualcuno noti la tua avvenenza” rispondo e lei arrossisce.
 
“Ma sei matta? Non mi metto in ghingheri per lui. Tanto cosa cambierebbe?!” dice imbronciata ed io sospiro.
 
“Ma parlargli? No vero?!”
 
Lei mi fa segno di tacere ed io la guardo in cagnesco.
 
“Oh, io devo stare zitta, tu invece puoi sindacare su come mi vesto ,vero?”
 
“Certo!” ridacchia lei.
 
La cameriera ci porta il pranzo ordinato ed Sango mi guarda storto.
 
“Che c’è?” Le chiedo e lei alza gli occhi la cielo.
 
“Mangiare sano non ti farebbe male ogni tanto” dice, indicando il mio cheesburger.
 
“Certo, anche fare moto in teoria mi farebbe bene, giusto?”Le chiedo e lei sbuffa.
 
“Esagerata” biascica.
 
“E poi cosa c’è di più sano di carne e formaggio?” Chiedo innocentemente e lei scuote la testa.
 
“Mi arrendo” dice portandosi una forchettata di insalata alla bocca.
 
Il pomeriggio lo passo a riordinare casa. Quasi sembra ci sia passato un tornado, tanto sono disordinata. Koga ci rideva sempre su, dicendo che ero senza speranze, poi mi aiutava e per premio voleva sempre un bacio, che poi diventavano due. La storia finiva sempre con noi a fare l’amore sul letto.
 
Quando finisco mi rendo conto che è già ora di cena, così mi pazzo davanti una tazza di gelato coi cereali. Solo quando finisco, mi preoccupo di cosa indossare, anzi non mi preoccupo per nulla, infatti metto un jeans chiaro ed una canotta nera, poi sono pronta.
 
Sango, nella sua immensa puntualità, anzi a dire il vero è in anticipo, si attacca la citofono e si stranisce di vedermi sbuffare una volta entrata in macchina.
 
“Accidenti, ti sei sprecata” dice, indicando il mio abbigliamento.
 
“Non sto andando ad una serata di gala, solo a vedere mio fratello in un locale e poi me ne vado” .
 
“Certo” dice sarcasticamente ed io la fulmino con lo sguardo, per poi notare che infine si c’è messa in ghingheri. Mini gonna nera e canotta rossa scollata, per marcare un po’ il suo seno abbastanza prosperoso e tacchi vertiginosi.
 
“Wow, hai intenzione di fare conquiste stasera” le dico sorridendo e lei arrossisce. “Ma che dici” risponde ingranando la marcia.
 
Il locale ha l’insegna rossa ed è strapieno di gente, come previsto.
 
Ci guardiamo intorno, cercando Miroku ed infine è lui da un palchetto rialzato a farci segno di avvicinarci. La gente balla al ritmo della musica, che sembra parecchio apprezzata, ha già conquistato il pubblico.
 
La laurea in giurisprudenza, non ha certo minato la sua passione per la musica, anzi, credo che abbia continuato gli studi solo per mio padre.
 
“Ehi siete venute” urla per farsi sentire, togliendosi le cuffie.
 
 
 
“Ma certo” dice Sango sorridendo e lui la squadra da capo a piedi, poi sembra ricordarsi pure di me.
 
“Ciao sorellina”.
 
“Ciao” rispondo, guardandomi in giro. Non è male come posto, nessuna spogliarellista in giro, sembra.
 
“Che ve ne pare, è bello qui no?” Chiede Miroku
 
“Pensavo peggio” dico io puntando il bar.
 
“Bevo qualcosa, poi me ne vado” dico e lui mi guarda stranito.
 
“Così presto? Sei appena arrivata, dai. Divertiti” dice ed io annuisco.
 
“Si. Certo” sussurro e scendo le scale, verso il bar.
 
“Una birra per favore” dico una volta al banco, ma il barman sembra intento a parlare con una bomba sexy che indossa un top inesistente.
 
“Ehi, scusa” mi alzo a sporgendomi attiro la sua attenzione.
 
“Eccomi eccomi, cosa..”si blocca a metà e mi fissa, ed io fisso lui.
 
Non è possibile. È un incubo.
 
“Ehi ma tu..”prova a dire, ma io mi volto e cerco di farmi spazio tra la gente che balla, allontanandomi dal bar.
 
Ma perché devo incontrarlo ovunque, accidenti. Sono quasi giunta all’uscita, ma qualcuno mi ghermisce il polso.
 
“Accidenti, allora sai correre. Credevo di no”.
 
 
                                                                                       ******
 
 
 
 Inuyasha
 




La guardo mentre mi fulmina con lo sguardo, ma è più forte di me, non riesco a non provocarla. Mi diverte.
 
“Quanto sei stronzo” dice lei ed io sorrido.
 
“Senti mi dispiace per ieri, era una battuta la mia, indelicata lo ammetto. Scusa”.
 
Lei mi guarda sorpresa, come se non si aspettasse delle scuse da parte mia, poi abbassa lo sguardo.
 
“Si ok, lascia perdere” risponde, sfilando il polso dalla mia presa ed io la guardo.
 
“Beh? Che c’è?” Chiede sulla difensiva ed io scrollo le spalle.
 
“Ma niente” dico e lei guarda verso il palchetto, dove Miroku sta lavorando, con accanto una ragazza che, anche da qui si capisce che ha un bel culo.
 
“Se vuoi farti perdonare, dì al dj che me ne sono andata” dice aprendo la porta.
 
“Come lo conosci?” Chiedo curioso e lei mi fissa indifferente.
 
“È mio fratello, e comunque non credo siano affari tuoi”.
 
Sempre più simpatica.
 
“Ci vediamo” le dico sorridendo.
 
“Spero di no” dice lei andandosene via.
 
Torno al bancone e poco dopo Miroku in pausa, viene a bere qualcosa insieme alla ragazza con bel culo, che ha pure un bel viso.
 
“Ehi amico, due mojito” mi dice ed io annuisco, servendoli e sorridendo alla ragazza.
 
“Ciao” le dico e lei ricambia il sorriso
 
“Ciao”.
 
“Oh giusto ,non vi ho presentato. Inuyasha, lei è Sango”
 
La ragazza mi porge la mano e sorride ancora. Che schianto!
 
“Piacere Sango” dico e lei annuisce.
 
“Ah Miroku, tua sorella mi ha detto di dirti che se ne andava”.
 
Lo vedo accigliarsi e sbuffare.
 
“È incredibile quella donna”
 
“Si è un po’…sulla difensiva ”dico e lui mi guarda afflitto.
 
“Beh, lei…”
 
Sango gli da una gomitata e lui si schiarisce la voce.
 
“Meglio che torni a lavorare”.
 
“Si. Ed è meglio che vada pure io” aggiunge lei.
 
Li osservo e smetto di fare domande. Sembra proprio che si stata scaricata dal fidanzato. Beh il mondo è pieno di gente che viene mollato ogni giorno e mi pare che quella li esageri un po’, infondo è bella, le basta buttarsi e divertirsi con qualche ragazzo, mica deve sposarseli.
 
“Cosa mi consigli, barman”
 
Alzò lo sguardo e sorrido alla ragazza davanti a me .
 
“Dipende, di cosa hai voglia?”
 
Lei si accomoda, senza fretta con un sorriso lascivo e la serata va avanti.
 
 



Note autore:
Buona sera a tutti. Eccoci qui, al secondo capitolo di questa storia, che lo so, la conoscete (almeno alcuni di voi) per cui, prometto di non tediarvi troppo con i capitoli già noti e aggiornerò il più in fretta possibile. L'idea è una volta a settimana, ma potrei anche aggiornare più di frequente (vita permettendo). Insomma, abbiamo gettato le basi e uno sguardo sul personaggio di Inuyasha. Non lesinate nel farmi sapere le vostre impressioni . Ci aggiorniamo in breve ;) 
 
   
 
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