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Autore: lunatica91    14/02/2022    0 recensioni
-Facciamo un gioco!-
Genere: Comico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti di nuovo!
Questa volta mi è uscita una storia divertente (si spera) sui tre gemelli Madrigal ^^ Il gioco che si apprestano a fare, come si intuisce dal titolo, è "non ho mai". Cosa nascondono i nostri ancora giovani Madrigal?
Ho ipotizzato che abbiano vent'anni e ho messo "what if" perché nella mia testa Bruno non ha vissuto dieci anni dentro i muri e non ha avuto un tracollo mentale.
Buona lettura ^^




-Facciamo un gioco!-

Era stata Pepa a parlare, la voce un po' più acuta del solito.
Erano tutti in camera di Julieta, poiché era la più grande e confortevole. Inoltre quella sera avevano deciso di bere un po', quindi avevano bisogno di un aiuto per il terribile mal di testa che avrebbero sicuramente avuto l'indomani.
Non si sa per quale strana coincidenza astrale, Augustin e Felix erano riusciti a convincere Bruno a partecipare alla serata, ma ne furono tutti piacevolmente sorpresi.

-Che gioco, amor?- chiese Felix facendo un occhiolino.

-Me l'ha spiegato Agàta lo scorso lunedì, si chiama “non ho mai”.-

Tutti la ascoltarono incuriositi.

-Allora, è facile: a turno si dice una cosa che non si è mai fatta. Per esempio “Non sono mai uscita da Encanto”. Chi l'ha fatta, invece, deve bere.-

-Allora io passo.-

Tutti si voltarono verso Bruno, chi contrariati e chi dispiaciuti.

-Ay Ay, abbiamo qualcosa da nascondere?- fece maliziosamente Felix, dando delle gomitate al ragazzo.

-No, è che non è il caso che beva troppo.-

-La solita scusa...- sbuffò Pepa guardando male il fratello.

Bruno sospirò, cercando di spiegare.

-Non è una scusa! Non mi va di stare male e avere visioni involontarie...-

-Ti sei mai ubriacato?-

-No, ma...-

-Allora non puoi saperlo! Magari non ti verranno, o magari reggi benissimo l'alcool.-

-D'accordo, ma non ci tengo a provare, grazie.-

Fu Augustin a salvare la situazione.

-Bevi solo un sorso, non abbiamo detto quanto dobbiamo bere, giusto?- e chiese l'approvazione di tutti con lo sguardo.

-E poi, non è detto che berrai tanto.- lo punzecchiò Pepa, lanciandogli un'occhiatina -Ti stai sopravvalutando, fratellino...-.

Bruno ricambiò il sorrisetto: -Forse... o forse ha ragione Felix.-

-Ok! Comincio io.- si intromise Julieta, mentre Augustin riempiva i bicchieri.

-Non ho mai... giocato a questo gioco!-

Tutti risero e bevvero.

-Ok, ok! Tocca a me.- fece Pepa e finse di pensare.

-Non ho mai... avuto una visione!-

Bruno la fulminò con lo sguardo mentre gli altri sghignazzavano.

-Va bene. Tocca a me.- fece il fratello, dopo aver bevuto -Non ho mai rovinato un raccolto con la grandine.-

Pepa tracannò il suo bicchiere, mentre una piccola nube iniziava a formarsi. Felix però era pronto; bastò un suo abbraccio e tutto tornò alla normalità.

-Mi piace questo gioco!- commentò poi, l'occhio già un po' lucido e pensò ad un'altra domanda -Non ho mai... indossato una gonna.-

Julieta e Pepa risero, una risatina complice e bevvero, poi si girarono verso il fratello.

-Guarda che devi bere!-

Gli sguardi di Augustin e Felix erano incuriositi e divertiti allo stesso tempo. Bruno invece sembrava un po' a disagio.

-Ma quella volta non conta!-

-Ma la stavi indossando, no?-

-Ma stavamo giocando.-

-Sempre una gonna rimane.-

E Bruno, con gli occhi al cielo, bevve.

-Sentiamo questa storia, sono molto curioso.- chiese Felix divertito.

-Avevamo dodici anni, mamà non c'era, così abbiamo deciso di divertirci con i vestiti. Io e Pepa ci siamo travestiti da maschi e Bruno da femmina.-

-Ve l'ho detto che non conta!- protestò Bruno.

-No no, conta invece!- disse Augustin tra le risate -Il mio turno!- aggiunse poi, toccandosi il mento pensieroso.

-Mmm... non ho mai rotto qualcosa e dato la colpa a un altro.-

Ci fu un momento di silenzio. Poi i tre gemelli si guardarono e bevvero contemporaneamente.

-Oh!- fece Augustin -Non stavo pensando a questo mentre lo dicevo.-

Julieta lo fulminò e Pepa e Bruno guardarono interrogativi la sorella.

Felix si contorceva dalle risate in un angolo.

-Infatti, Julieta- la punzecchiò Pepa -Noi stavamo parlando di quando abbiamo rotto la finestra della signora Gallelo e abbiamo dato la colpa a Tìto. Tu cosa hai fatto?-

Julieta mugugnò qualcosa, continuando a bere.

-Tu l'hai sentita, Pepa?- chiese Bruno alzando un sopracciglio.

-Assolutamente no.-

-Ho rotto la foto di papà...-

I due fratelli inspirarono scioccati.

-Quindi tu... sei stata tu a...-

-Mamà ci ha chiuso in camera per una settimana!-

-E la ciabatta, Pepa! Ricordati la ciabatta!-

Julieta ribatté nervosamente: -Non ho dato la colpa a voi! Lo giuro!- poi si tormentò le dita delle mani, non trovando il coraggio di guardarli in faccia -Ho solo detto di non essere stata io...-

Augustin le diede una pacca sulla spalla -Non ci si sente meglio a dire la verità?- fece ingenuamente.

Bruno e Pepa si guardarono, un lungo sguardo complice. E Julieta fissò Augustin, un lungo sguardo preoccupante.
Augustin ridacchiò nervosamente e si distanziò di qualche passo.

-Tocca di nuovo a me, giusto?- fece la ragazza lanciando un pericoloso sguardo al fidanzato. Tutti li fissavano, impauriti e incuriositi dalla vendetta di Julieta.

-Non ho mai baciato un ragazzo.-

I tre rimasti si guardarono confusi e tornarono a guardare i due fidanzati.

-Ehm, Julieta? Tu hai baciato un ragazzo.- disse piano Bruno.

La sorella, senza staccare lo sguardo da Augustin, rispose semplicemente: -Lo so.- e bevve tranquillamente. Fu seguita da Pepa, immersa nella scena. E Augustin.
Tutti rimasero col fiato sospeso: Bruno e Pepa si portarono le mani alla bocca, sconvolti e affascinati. Felix non poteva essere più estasiato di così.

-Non ci si sente meglio a dire la verità?- gli fece il verso Julieta, un sorrisetto perfido a incresparle le labbra.

Augustin incassò il colpo e, dopo essersi schiarito la voce, raccontò l'aneddoto che aspettavano tutti.

-È capitato, sì, non lo nego. Eravamo due ragazzini, non avevamo mai baciato nessuno, perché non provare? Ecco tutto.-

-Ma- iniziò Felix, lo sguardo leggermente stupito -la barba? Non ti ha dato fastidio?-

Augustin si toccò la nuca, come a cercare di ricordare.

-Eravamo molto giovani, non è che avessimo tutta questa barba. E poi è stata solo quella volta.-

-E come è stato?- chiese Pepa, lo sguardo carico di aspettativa.

Augustin lanciò un'occhiata a Julieta, immersa a giocherellare con l'alcool nel suo bicchiere, e infine lanciò un altro sguardo ai tre rimasti nella stanza.

-Non lo so, non me lo ricordo. Ve l'ho detto, è stato solo per provare...-

-Non gli è dispiaciuto.- si intromise Julieta lanciandogli una dispettosa occhiata di sfida. Augustin sbuffò.

-Va bene! Mi dispiace per prima. Possiamo continuare con il gioco?-

-Tocca di nuovo a me, Julieta.- le sorrise Pepa, lanciando nuovamente una rapida occhiata a Bruno.

-Non ho mai fatto in modo che Augustin venisse punto da un'ape per poterci uscire.-

Julieta fulminò con lo sguardo la sorella che la fissava spavalda.
Agustin, d'altro canto, aveva un'espressione confusa, tra il lusingato e lo sconvolto.

-Non stai bevendo, Juli.- la canzonò Bruno, a debita distanza.

Julieta, rossa in volto, bevve una lunga sorsata. Infine si girò verso Bruno con uno sguardo omicida. Bruno deglutì, perdendo il briciolo di coraggio spuntato prima.

-Non mollare adesso!- lo spronò Pepa -Ricordati quella ciabatta! Non ce la meritavamo.-

Bruno fece un profondo respiro. Sentiva la testa iniziare ad essere leggera. Non gli piaceva come sensazione. La scosse violentemente e indossò il cappuccio per farsi coraggio.

-Non ho mai fatto del male a qualcuno di proposito per poi curarlo con il mio Talento.-

Julieta scattò furiosa verso il fratello, ma Bruno se lo aspettava e partì mentre ancora stava parlando. Era veloce, lo era sempre stato, non sarebbe stato preso. Pepa e Felix facevano il tifo per Bruno, incitandolo a scappare. Bruno scartò con bravura dietro a due tavoli per poi nascondersi dietro ad Augustin, che afferrò saldamente Julieta e la abbracciò calmandola.

-Va bene, va bene, abbiamo avuto tutti la nostra vendetta.- aggiunse poi trattenendo la fidanzata e dando il tempo a Bruno di distanziarsi. Infine mise in mano il bicchiere appena riempito alla ragazza, che bevve alla goccia.

-Immagino che Bruno non si riferisca ad Augustin, giusto?- chiese Felix curiosamente appena vide che Julieta si era calmata.

Lei, un po' arrabbiata e un po' imbarazzata, scosse la testa.

-A me ha fatto sanguinare le ginocchia spingendomi per terra.- disse Pepa con una smorfia.

-E a me ha rotto il naso.- aggiunse Bruno, abbassandosi il cappuccio e rimanendo ancora a debita distanza dietro ad un tavolo.

-Sei andato a sbattere contro una colonna!- protestò Julieta.

-E chi mi ci ha spinto?-

-Ok, ok, è stato divertente- disse Felix mettendosi in mezzo -Adesso sta a me. Allora...- si grattò la testa cespugliosa.

-Be', prendo spunto da un'altra frase: non ho mai baciato una ragazza.-

E detto ciò trangugiò ciò che restava nel suo bicchiere. Lo seguirono Augustin e Bruno.
Ciò bastò ad acquietare gli animi e a portare tutta l'attenzione da un'altra parte. Pepa si lanciò verso il fratello, gli occhi avidi di sapere.

-Non ci dici niente?! Chi è? Come si chiama? È una cosa seria? Come è successo?-

Bruno arricciò le labbra in un sorriso.

-È Teresa.-

Pepa lo guardò confusa.

-Teresa? Ma lei l'hai baciata a dieci anni!-

-Infatti.-

Pepa gli diede una spinta e Bruno ridacchiò divertito.

Augustin ci pensò un attimo.

-Non ho mai rubato.-

Tutti si guardarono. Due bicchieri si alzarono piano e, trovandosi, si fecero un brindisi. Felix e Bruno.
Pepa lasciò uscire una risata acuta, merito lo shock e l'alcool.

-Adesso dovete raccontare!-

Felix si toccò la nuca, impacciato.

-Ecco... ho preso in prestito l'asino di qualcuno per fare dei lavori. Poi l'ho riportato indietro! Non se n'è mai accorto nessuno.-

Poi si voltarono verso Bruno. Lui giocherellò con il bicchiere mezzo pieno.

-Volevo una frittella di mele, ma mamà non voleva. Così ho aspettato che nessuno guardasse. È stata la frittella più buona della mia vita.- concluse con sguardo sognante. Tutti scoppiarono in una sonora risata.

Ormai stavano bevendo da un po', la stanza era diventata lentamente sempre più calda e ogni singola cosa sembrava il pretesto per ridere.
Bruno iniziò a sentirsi la testa sempre più pesante e avvertì il solito fastidioso ronzio che aveva prima di una forte emicrania. O di una visione.
Si toccò la testa, sperando che andasse via.
Sentì qualcuno togliergli il bicchiere dalle mani e mettergliene un altro. Alzò il volto e notò Julieta armeggiare con la nuova bevanda.

-Bevi questo, è succo di frutta alla Julieta.- gli spiegò con un sorriso e gli lasciò la bottiglia di succo lì accanto. Bruno sorrise e sorseggiò lentamente, mentre il dolore alla testa svaniva piano.
Il gioco andò avanti ancora un po', le domande andavano dalle cose più assurde come “non ho mai mangiato i fiori” a cose sempre più intime. In fondo era lo scopo del gioco, no? Diventare sempre più brilli e vedere dove avrebbero portato le domande. Ma Bruno aveva smesso di bere da un po', e non solo per l'alcool...
Iniziò a sentirsi un po' a disagio e in difetto.

-Ascoltatemi bene tutti!- urlò improvvisamente la voce allegra e alticcia di Pepa.

-Non ho mai...- e lo sguardo puntò fisso su Bruno -...sofferto il solletico!-

Bruno si guardò attorno. Non bevve nessuno.

Oh oh.

Le sorelle sogghignarono, avanzando lentamente verso di lui.

-Ay Ay, Brunito... sei in minoranza!-

Tentò di scattare esattamente come prima, ma purtroppo non si accorse di Felix e Augustin che lo placcarono prima che potesse anche solo fare un passo.
Fu un massacro su tutta la linea: più Bruno gridava pietà, più le sorelle insistevano col solletico ovunque. Collo, mani, fianchi, ascelle. Solo quando arrivò ad avere le lacrime agli occhi, la battaglia cessò.
Bruno rimase inerme tra le sorelle, ogni tanto qualche spasmo del solletico a infastidirlo.

-Be', credo proprio che dovremmo rifare una serata così!- disse Felix entusiasta.

-Magari proviamo a invitare qualcun altro, che dite?- aggiunse Augustin.

Tutti ne furono esaltati, tranne Bruno, che tentò di replicare qualcosa. Pepa lo zittì mettendogli un dito sulla bocca.

-No no, non hai voce in capitolo.- lo redarguì subito -Ci sarai anche tu, altrimenti ti tormenteremo per sempre con il solletico!-

Solo il nome della parola, lo fece rabbrividire e ridacchiare.

-Be'... posso provare...- disse piano con un timido sorriso.

-Questo è lo spirito!- lo incoraggiò Felix dandogli una forte pacca sulla spalla.

Bruno non si accorse degli sguardi complici che si scambiarono le sorelle con i fidanzati, ma non doveva: per una volta, speravano che si sarebbe potuto godere una serata senza saperne la fine e chissà, magari più avanti li avrebbe stupiti bevendo a molte più domande di loro...
   
 
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