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Autore: Maggiechan_75    14/02/2022    0 recensioni
“Sto tornando… tornando da te… Ma quanto è difficile! Qui dove mi trovo sto talmente bene, che una parte di me vorrebbe rimanere qui per sempre!
Sarebbe tutto perfetto se ci fossi anche tu.
Ma tu non ci sei ed io voglio stare con te in qualsiasi posto tu sia!
Aspettami sto arrivando…”
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Ryo Saeba
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
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Quell’uomo trasandato con una T-shirt bianca e un paio di pantaloni grigi della tuta era, per Ryo, la prima persona che non aveva bisogno di presentazioni.

“T..Takuya!?”.

Il suo timido sussurro fu coperto dal tono, più forte e sicuro, di Kaori.

“Takuya”

Rimasero qualche secondo sotto la pioggia battente. Il tempo necessario perchè il trio, ognuno per ragioni diverse, si potesse riprendere da quella emozione.

Fu proprio Takuya a rompere quell’imbarazzante silenzio invitandoli a salire.

L’appartamento di quell’uomo era così familiare…
Sembrava come se stesse all’interno del bilocale di Shinjuku. “Casa sua” o meglio quella di Kaori e Ryo Saeba

I suoi pensieri vennero distratti da Takuya.

“E’ tutto come lo avevi lasciato…”

Disse in modo meccanico rivolgendosi a Kaori con un sorriso forzato ed imbarazzato. 

Nemmeno la delusione di quel giorno aveva impedito a quell’uomo di continuare ad amare quella donna. 

Ogni sera, davanti ad un bicchiere di whisky pieno fino all’orlo, si riprometteva di togliere tutto ciò che la riguardava e le ricordava lei.

Ogni mattina, appena sveglio, allungava il braccio in cerca di lei, ma ad attenderlo c’erano solo fredde lenzuola e un cuscino vuoto. Non trovandola, si accontentava di uno dei suoi pigiami puliti e mai usati. Profumava di lei, anche se odorava di lavanda quel pigiama aveva il profumo di Kaori.

Ogni mattina andava a fare colazione e inconsciamente preparava due caffè, uno per sè ed uno per lei. Lo lasciava raffreddare, mentre sorseggiava il suo, guardando distrattamente la finestra rivolta al parcheggio sperando.

La speranza, quella Takuya non l’aveva mai persa. 

Sperava di tornare a casa e  trovarla in cucina a preparare la cena.
Sperava, ad ogni squillo del telefono, di sentire la sua gioiosa voce, quella che aveva il potere di rallegrarlo  nei momenti tristi e difficili.

Ogni sera si sedeva su quella sedia con un bicchiere di whisky pieno fino all’orlo con il desiderio di berlo tutto d’un fiato.
Ogni sera prendeva quel bicchiere tremando. Lo portava fino alla bocca ma, appena apriva leggermente le labbra per berlo, puntualmente la voce di Kaori dentro di lui lo invitava a non farlo.

“Non ricaderci ti prego Takuya, non farlo!”

Ogni notte si addormentava tormentandosi e maledicendosi di essere uscito così di scena.

La speranza l’aveva negli occhi anche in quel momento. 
Anche in quel momento sperava che lei fosse tornata da lui.

La speranza c’era anche se lei teneva la mano a Ryo e non osava guardarlo in viso.

Era davvero esattamente tutto come lei aveva lasciato l’ ultima volta che era entrata in quell’appartamento. 

Perfino la foto scattata poco prima del loro primo bacio.

Takuya l’aveva convinta a partecipare ad uno dei picnic che la signora Yoko era solita organizzare.
Era una bella giornata di primavera. Il ciliegio sopra la collina sembrava per loro il luogo perfetto, appartato e lontano dal resto della compagnia che aveva preferito rimanere sulle rive del lago. Una soluzione necessaria per seguire meglio i loro figli, il cui unico obiettivo era quello di rimanere in acqua il più a lungo possibile.

Si stavano frequentando, ormai da parecchi mesi.
 
Le sicurezze che lei riversava sui sentimenti di Ryo Saeba ogni giorno che passava insieme a Takuya andavano piano piano svanendo.

Mi ha mai amato davvero?

Si domandava ogni volta che tornava a casa e puntualmente lo trovava tranquillamente sdraiato sul divano a sonnecchiare davanti a qualche sciocco programma alla TV.

Tanti ricordi erano racchiusi in quella casa. Ricordi che la tormentavano. 

Sembrava così felice e serena.
Sembrava…
In quella foto lo sembrava davvero

Era stata così brava a nascondere la tristezza del suo cuore?

Quel bacio sembrava così caldo e profondo….
Sembrava così dolce e profumato….
Sembrava…

Credeva di poterlo amare. 
Amare come aveva amato per molto tempo Ryo Saeba

Era così sicura che l’amore che Takuya provava per lei fosse sufficiente per riempire il vuoto dei suoi sentimenti.
Sperava che a lui bastasse lo sperava con tutto il cuore.

Riusciva a nascondere così bene i suoi veri sentimenti a tutti. Ma a Ryo Saeba, Ryo… all’uomo a cui stava tenendo la mano no!

Credevo mi amassi….

Prepotente il ricordo del bacio tra Ryo Saeba e Saeko si fece avanti.
Quel bacio la sconvolse più di quanto lei stessa potesse immaginare.
Più se li avesse trovati a letto assieme.
Quel bacio così profondo così dolce così tenero raccontava tanto.
Raccontava anche più di quello che lei stessa potesse immaginare. 
La sofferenza e la tristezza legata ad esso l’aveva percepita ma l’aveva male interpretata e il suo carattere non le permise di andare oltre.
Il ricordo di quel bacio la tormentava ormai da più di un anno.
Fu quella sera che lasciò definitivamente Ryo Saeba per correre da Takuya e disperata chiedergli se ancora la volesse sposare.

Perchè vi stavate baciando? 
Perchè proprio lei?
Perchè non avete pensato a lui Hideyuki?
Perchè non avete pensato a me. Sapevi quanto ti amavo.


La presa sicura della mano allentò la presa e diventò così pesante che scivolò giù fino a quando le due mani non si staccarono.

Cosa significasse essere Ryo Saeba, quell’uomo…Ryo, lo riuscì a percepire solo in quell’istante.

L’istinto di percepire in pochi secondi i pensieri di Kaori come se le stesse parlando in quel momento.
Il vago ricordo di loro due Takuya e Kaori davanti all’altare.
La rapidità con cui i suoi occhi scesero a controllare se anche quell’uomo portasse la fede al dito e, non trovandola, arrivare alla conclusione che l’ex marito fosse lui.
Gli era sembrato così naturale e familiare.

Intuitivamente aveva perfettamente capito il triangolo tra lui, Kaori e Takuya, ma non riusciva ad ammettere a se stesso che l’infelicità di Kaori fosse a causa sua di Ryo.. Ryo Saeba.

Solamente qualche ora prima aveva avuto la conferma di quanto quella donna lo amasse e lo desiderasse. 
La notte precedente si era formato un altro triangolo: quello tra Ryo, Kaori e Ryo Saeba.

Con chi aveva fatto l’amore quella notte Kaori? se lo era domandato per tutto il tragitto.

Quanto Ryo Saeba era rimasto dopo il suo risveglio?
Era così confuso….

Kaori però non lo sembrava affatto. Non lo era quella notte come non lo era in quel momento.

Gli era bastato solo un suo sguardo per capire di essere di troppo. 
Non fu necessario nemmeno dare troppe spiegazioni.

“Ti aspetto in macchina” 

Disse uscendo di scena senza nemmeno salutare Takuya.

L’uomo rimase per nulla sorpreso da quel gesto, era la prima volta che Ryo Saeba dimostrava così apertamente i suoi sentimenti.
Con lui Ryo Saeba era sempre stato forzatamente cordiale, fugaci erano le occhiate sincere che gli rivolgeva.
Ryo Saeba era sempre stato un enigma.

Ma quell’uomo aveva con un solo gesto chiaramente fatto capire che per lui…, Ryo, Takuya non esisteva.

“Ha perso la memoria, Takuya…”

Del lungo discorso chiaramente preparato probabilmente per tutto il tempo in cui era rimasta in macchina, a Takuya rimase impresso solo la frase “Ha perso la memoria…”

Era difficile per lui immaginare che fosse davvero così. Dal momento in cui Ryo si era girato verso di lui, là sotto la pioggia, la tensione creatasi tra i due non era cambiata. 
  
La stessa, da quella notte a capodanno, quando i loro sguardi si erano incrociati, Takuya aveva accompagnato a casa Kaori la quale l’aveva invitato a prendere un caffè per ringraziarlo.

Era solo un caffè, un semplice e lunghissimo caffè. 
Lei era diversa dalle altre donne che era solito frequentare, quelle che incontrava ogni sera al bar di turno nel percorso tra lavoro e casa.
Negli ultimi anni le sue cene spesso erano costituite da olive e drink dell'Happy Hour di turno. Il dopo cena era sempre confuso, ma spesso si ritrovava a salire per un caffè e finire a letto con la donna… di turno.

Quella notte era sobrio ma lo aveva sperato. Kaori invece lo aveva invitato per un semplice e lungo caffè. Solo dopo aver conosciuto Ryo Saeba aveva capito il disperato gesto di quella notte.

Ryo Saeba però non si presentò nell’appartamento. 
Rimase fuori ad osservare ogni minimo gesto della coppia osservando le sagome all’interno dell’appartamento dal terrazzo di fronte.
E solo dopo che Takuya aveva lasciato l’appartamento si decise a ritornare a casa.

Ryo Saeba incrociò Takuya appena quest’ultimo aveva messo piede in strada.

Da quel momento Takuya percepì la tensione di Ryo Saeba. Solo in seguito capì che quella sensazione era quella di un uomo innamorato.

Ha perso la memoria….

Le parole rimbombavano ancora nella sua mente, mentre con lo sguardo osservava la donna avvicinarsi alla macchina. 

Ma sicuramente i sentimenti per te non li ha persi… quelli no…

Voltò le spalle alla finestra nel momento in cui i due si abbracciarono e lui… Ryo la baciò teneramente.

Domani…. domani farò qualche cambiamento …. domani…

pensò mentre si stava avvicinando verso la foto quella in cui erano ritratti sotto il ciliegio in fiore

Domani riuscirò a dirti addio Kaori…

Quella sera non era necessario il bicchiere… la mezza bottiglia di whisky se la scolò direttamente dalla bottiglia.
   
 
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