Caitlyn si stava svegliando. Le sensazioni andavano riprendendosi piano piano, e con esse svaniva il torpore del sonno: la mente tornava consapevole, vigile, pensante, e non c’era cosa che avrebbe preferito evitare di più. Mentre prendeva coscienza del suo corpo stanco, le tornava alla mente tutto ciò che era successo il giorno prima ed… era troppo. Era quello il motivo per cui appena si era resa conto di essere sveglia avrebbe desiderato molto tornare a non esserlo, ma ormai era fatta. La sua mente la costrinse a ricordare la sedia a cui era stata legata, il tavolo crudelmente imbandito alla perfezione, la tremenda paura provata in quei momenti. Poi aveva agito e si era liberata, decisa ad uccidere come un animale ferito, e Vi l’aveva fermata. Ma forse lei non avrebbe dovuto ascoltarla… Sarebbe bastato ferire Jinx, metterla fuori combattimento e avrebbe evitato una catastrofe. Ciò che era successo non era che un escalation di eventi ben più grandi, ma nonostante non fosse direttamente colpa sua, Caitlyn provava comunque un gran senso di colpa. Jinx aveva raso al suolo l’intero palazzo governativo ed era scoppiato il caos. Lei e Vi, sfinite com’erano, non avevano potuto che trascinarsi fino a casa di Caitlyn, come avevano già fatto una volta. Erano crollate non appena avevano toccato il letto.

Ed ora la notte era passata. Caitlyn si girò e cercò Vi con lo sguardo: la ragazza aveva lasciato il letto ed  osservava la città in subbuglio attraverso la spaziosa finestra della camera, con fare afflitto. Caitlyn si alzò lentamente tentando di non sforzare il suo corpo ancora bisognoso di riposo. Si avvicinò alla finestra, nel mentre Vi si era accorta del suo risveglio. –C’è qualche novità?- -Di tua madre ancora niente, il resto è solo un gran casino.- Rispose Vi con voce esausta. Caitlyn si rifiutò categoricamente di pensare a cosa potesse essere successo alla madre, era un pensiero con il quale voleva evitare di fare i conti quanto più a lungo possibile. Vi chinò la testa –Non smetto di pensare a mia sorella-  -Lei ha fatto cose terribili, ma in realtà sono stata io a commettere l’errore più grande: prima abbandonarla, poi non averla accettata per com’è diventata. È colpa mia se è diventata un mostro. Eppure è comunque mia sorella, lo capisci? Non potrò mai odiarla, nemmeno dopo questo.- Vi alzò lo sguardo verso la colonna di fumo che ancora si levava dalla zona di città dov’era esploso l’ordigno. –Ma forse dovrei, sarebbe più semplice che odiare me stessa per i miei errori...- A Caitlyn dispiacque sentirla mortificarsi. -.Vi...se c’è una cosa che ho capito standoti affianco è che hai un cuore buono. Non… devi odiarti, non hai mai voluto che le cose andassero così…-
 -Sbagli.- La voce di Vi era decisa, così come il suo sguardo affranto.
-Sbagli perché è proprio questo il punto. Jinx è diventata un mostro, ma è solo una vittima. È come impazzita, ma non è davvero colpa sua. Il vero mostro sono io, che non ho saputo accettare chi è diventata, che non ho saputo darle amore proprio quando avrei dovuto.-
-Quale sorella ti rifiuta in questo modo? Quale sorella pensa di poter controllare il futuro della propria sorella? La prima volta ho sbagliato involontariamente, ma questa volta… il mio errore è sincero. Volevo veramente riavere Powder con me e null’altro…-   
A quel punto Caitlyn rimase in silenzio, perché non c’era più nulla da dire. Rifletteva…
Non era giusto che tutto ciò fosse capitato a Vi, lei non se lo meritava. Eppure era successo, ed ora doveva farci i conti, anzi, dovevano farci i conti, perché lei era determinata a restarle affianco. Non avrebbe dimenticato la bontà di cuore intravista dietro quell’apparenza tanto minacciosa che aveva imparato ad apprezzare. Ma non cercò parole per esprimere questi concetti. Si avvicinò ancor più a Vi e le cinse il collo con un braccio, a quel contatto l’altra si rilassò un poco. Era evidente per entrambe. Avevano bisogno reciproco l’una dell’altra in un momento tanto difficile. In una nazione di persone di Piltover e persone di Zaun, loro erano una delle poche eccezionali manifestazioni di convivenza, rispetto e affetto reciproco fra due mondi tanto diversi quanto sempre stati univoci. Forse insieme avrebbero potuto fare qualcosa, anche dopo tanti fallimenti. O almeno così piaceva pensare a Caitlyn. Da brava poliziotta lei si ostinava a pensare che ci fosse sempre una soluzione, era un buon modo per evitare tutti i pensieri terribili. Eppure guardando la città ella si rese conto di quanto il loro futuro apparisse incerto…




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Spazio autore:
Vi ringrazio per essere arrivati fin qui. Sono rimasto colpito dalla serie di Arcane in tutto e per tutto. La brillante gestione dei personaggi, lo sviluppo degli stessi, le musiche, le ambientazioni, la grafica, il doppiaggio, tutto. Ieri sera ho finito la serie e durante un momento d'ispirazione ho buttato giù questa breve fanfiction che avete letto (con qualche correzione a posteriori chiaramente). Ho voluto provare ad immaginare cosa sia successo dopo il cliffhanger conclusivo della stagione, perciò la storia è stata definita "Missing Moments", ma questa definizione potrebbe dover cambiare con l'uscita della prossima stagione eccetera. La pianto con i dettagli tecnici. 
Vi ringrazio ancora una volta per aver letto il mio lavoro, e v'invito a lasciare una recensione, anche molto breve, di ciò che avete letto, se ne avete voglia. Ciò mi aiuta a capire i miei errori e a migliorare. Adoro scrivere fan-fiction quando mi appassiono ad una bella storia, era da un po' che non accadeva e devo dire che sono molto contento. Spero lo siate anche voi. Vi auguro di essere allegri come lo sono io ora, vi auguro il meglio dalla vita, sempre.
-Anonimo_21