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Autore: eddiefrancesco    20/02/2022    0 recensioni
Odyle Chagny aspirante artista, è costretta a lasciare la Francia per accontentarsi di fare l'istitutrice delle due figlie di Lord Moran.
Dalla sua posizione ai margini del bel mondo, la giovane si rende conto ben presto che in quell' ambiente dove tutto sembra perfetto, in realtà molti nascondono oscuri segreti.
Per esempio, Lord Tristan Brisbane, l'attraente e un po' impacciato gentiluomo la cui timida insicurezza mal si accorda con le voci inquietanti che circolano sul suo conto.
O dell'avvenenente Lady Moran, che pur circondata dal lusso conduce un esistenza triste e solitaria. Scoprendo a proprie spese che nell'Inghilterra puritana di fine Ottocento può bastare un sussurro per distruggere una vita.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: Non-con
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Un'immagine gli era come esplosa nella mente facendogli accelerare i battiti del cuore. Come allora, Bernard avrebbe cercato di portargli via la cosa cui teneva di più al mondo... Odyle! «Paul!» gridò Tristan d'un tratto voltandosi e correndo verso le scale. «Dove sono tutti gli ospiti?» «Erano giù nel salone. Ho detto a Mrs. Manfred di radunarli lì. Miss Odyle, però, non c'era...» Tristan impallidi'. «Forse è ancora in camera sua, a fare le valige» ipotizzò. «No, sono entrato lì per cercarti. La stanza era vuota» Replicò Paul. Tristan serro' la mascella mentre un terribile presentimento si impadroniva di lui. Doveva pensare. Arrivarono al pian terreno, dove lì attendevano il maggiordomo, i due lacchè più anziani e un paio di cameriere. «Ho mandato la cuoca e i camerieri personali dei vostri ospiti con Mrs. Manfred in giardino, signore» l'avviso' il maggiordomo. Tristan si limitò ad annuire. «Della servitù, dunque, non manca nessuno?» domandò. Il maggiordomo scosse il capo. «No, milord.» «Ascoltatemi bene, ho bisogno del vostro aiuto» disse rivolto ai lacchè. «Nancy e Mary si occuperanno degli ospiti in salone» spiegò. «Thomas e John, di voi, invece, ho bisogno al piano di sopra. Dobbiamo provocare un incendio.» «Che cosa?» Paul lo guardò con gli occhi fuori dalle orbite. «Sei ammattito? Vuoi bruciare Blackborough?» La sua voce risuono' alta e stridula nell'ingresso. Tristan lo afferrò per la giacca. «Sta' zitto, Paul! Vuoi che tutti si accorgano della gravità della situazione?» Il medico riprese il controllo e fece un passo indietro, sistemandosi la giacca mentre Tristan continuava: «Non ho intenzione di distruggere la casa, bensì di simulare un incendio così da avere una scusa per far allontanare tutti.» Oswald annuì. Iniziava a capire il piano dell'amico. «E poi, magari, con l'odore del fumo, Bernard verrà allo scoperto.» «Giusto. John, Thomas, andiamo!» Sotto lo sguardo attonito e preoccupato del dottor Oswald, Tristan e i due lacchè salirono al piano di sopra. «Occupatevi dei camini delle stanze degli ospiti. Spalancate le finestre e fate più fumo che potete!» ordinò loro Tristan lasciandoli sul ballatoio del primo piano. «Io, intanto, controllero' le altre camere. Mi raccomando, state sempre insieme!» I due annuirono e si allontanarono nel corridoio. Tristan si guardo' in giro, con circospezione, poi raggiunse la porta della sua stanza e vi accosto' l'orecchio. Probabilmente Bernard lo stava aspettando da qualche parte. L'odore del fumo non tardo' a raggiungere le narici degli ospiti, in salotto. «Michael!» esclamò Lady Emma avvicinandosi al marito. «Cos'è questo puzzo?» Lord Montgomery si alzò a fatica dalla sua poltrona e raggiunse la finestra, spalancandola. «Si sente anche fuori, e vedo del fumo» disse. «Forse il giardiniere sta bruciando delle foglie» commento' Lady Montgomery. «Dubito che lo farebbe così vicino alla casa, e poi non vedo nessun falò» ribatte' il vecchio senza ombra di sarcasmo. «Ma caro papà, come potete pretendere di vedere ancora bene, alla vostra età?» replicò Lady Montgomery. Lui scrollò le spalle. «Cara, non tutti, con l'età, acquisiscono la facoltà di vedere cose che non esistono, come molto spesso capita a te...» In quel momento Mary, la cameriera, entrò nel salone, trafelata. «Signori!» esclamò richiamando l'attenzione di tutti. «Vi prego di non agitarvi, ma abbiamo un piccolo incendio al piano superiore... I lacchè se ne stanno già occupando, tuttavia, per la vostra sicurezza, è meglio che usciate subito dalla casa.» «Cosa volete dire, Mademoiselle?» Victor Rouel le si paro' davanti. «Dov'è il padrone di casa?» «Ehm...» Mary abbassò lo sguardo e indugio' per un attimo. «Sta aiutando i lacchè al piano superiore!» spiegò. «Vi prego, abbiamo già dato ordine di preparare le carrozze. Sarete condotti alla locanda del villaggio, finché tutto non sarà sistemato.» «Direi che è la soluzione più saggia» intervenne il dottor Oswald. «Vi prego, signori, facciamo come dice Mary.» Lo sguardo di Victor non lasciò la giovane. Per una frazione di secondo aveva letto il dubbio nell'espressione della ragazza e ora era certo che ci fosse qualcosa che non andava e che stesse mentendo. Anche l'atteggiamento del dottor Oswald l'aveva insospettito. Non si era scomposto, anzi, sembrava quasi che fosse già al corrente della cosa. Rimaneva, indubbiamente, l'odore del fumo e Victor trovò del tutto irragionevole l'ipotesi che Lord Brisbane potesse inscenare quella farsa per averli tutti fuori casa. Per quale motivo, poi? «Un incendio!» gridò Lady Montgomery correndo verso la porta. «Presto! Dobbiamo andarcene da qui, dobbiamo uscire immediatamente! Moriremo soffocati come topi! Le fiamme ci bruceranno vivi!» «Mia cara, la porta d'ingresso è a pochi metri da qui» intervenne Lady Cartwridge, prendendo l'altra sotto braccio. «Suvvia, non ci accadrà nulla.» Il maggiordomo consegnò a tutti mantello e soprabito e si scuso' per l'inconveniente, spiegando che due carrozze li avrebbe accompagnati lontano dalla tenuta. Una volta all'esterno, tuttavia, Emma si rese conto che Odyle non era con loro. «Michael!» esclamò stringendo al petto le bambine. Il marito comprese all'istante. «Miss Chagny non è con noi!» gridò a Oswald. Il medico lanciò uno sguardo preoccupato verso la casa. «Me ne occuperò io!» gridò tornando indietro. «No!» Victor Rouel gli sbarro' la strada. «Andrò io a cercare Odyle.» «Conosco questa casa molto meglio di voi, Monsieur» Obietto' Paul Oswald afferrandolo per un braccio. «Non me ne importa niente! Lasciatemi subito!» fu la risposta di Rouel. Si fissarono negli occhi con aria di sfida, e Paul Oswald comprese che Victor non si sarebbe fermato davanti a nulla. Poi, un urlo acuto e stridulo richiamò la loro attenzione. «Cecilia!» Lady Montgomery, pallida come un fantasma, fissava la casa con gli occhi sgranati. «Cecilia è ancora lì dentro! Oh, mio Dio, Cecilia!» Lanciò un altro grido disperato, dopodiché si accascio' tra le braccia del padre, che per poco non cadde sotto il suo peso. Lord Moran corse ad aiutarlo. «Dottore!» Oswald non aveva scelta. Lasciò andare la manica di Victor Rouel e corse a soccorrere la gentildonna. Tristan si era finalmente deciso ad aprire la porta della propria stanza ed era entrato di corsa, sperando di cogliere Bernard di sorpresa. Il suo appartamento però era vuoto e tutto era in ordine, proprio come l'aveva lasciato. Se fosse successo qualcosa a Odyle non se lo sarebbe mai perdonato, pensò. Perché l'aveva lasciata sola? Perché non le aveva almeno detto di raggiungere gli altri? Aveva le mani fredde e sudate e sentiva una specie di morsa allo stomaco. Era terrorizzato. Guardò dappertutto, persino nell'armadio, ma Bernard non si era nascosto neppure lì. A una a una, aprì tutte le stanze degli ospiti e frugo' sotto i letti e nelle cassapanche. Fu inutile. La casa sembrava essere stata inghiottita dal silenzio. Possibile che suo fratello fosse scomparso nel nulla? La camera di Odyle era vuota. Tristan si soffermo' a guardare una fotografia che era finita in mezzo ai suoi vestiti, sul letto e che la raffigurava mentre volteggiava appesa a un trapezio. Aveva un sorriso felice; era libera. Come avrebbe potuto farle capire che desiderava soltanto il suo amore e che non l'avrebbe costretta a rinunciare a nulla di quello che voleva dalla vita? Forse era superfluo anche solo preoccuparsene in quel momento, si rimprovero'. Forse Bernard aveva già agito... No, non doveva pensarci. Non doveva accadere! Dove poteva essersi nascosto suo fratello? La pazzia lo logorava da anni. Lo incolpava della perdita del titolo di Conte di Blackborough e lo odiava... Ancora una volta, Tristan ripenso' con orrore al volto di Christina, alla sua espressione poco prima che il coltello di Bernard le affondasse nella gola.
   
 
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