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Autore: Patman17    21/02/2022    6 recensioni
Quanto può esser forte l'amore per affrontare l'odio? Ikeda Kenta è un ragazzo delle superiori che odia profondamente l'autunno ma è proprio da qui che la sua bizzarra storia d'amore ha inizio.
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Amavo vedere i frutteti in fioritura con la mia famiglia quando ero piccolo.
La primavera mi metteva sempre in enorme disagio, nel mio paesino si diceva sempre che i ragazzi durante questo periodo dovevano trovarsi una ragazza altrimenti avrebbero vissuto una storia d'amore difficile, ovviamente non credevo a nulla di ciò.
Le strade intorno alla mia abitazione erano piene zeppe di petali che il vento aveva portato via dalle piantagioni, le coppiette appena formate si fermavano a flirtare in mezzo alle strade noncuranti dei passanti che tiravano occhiatacce d'invidia.
Il percorso che solitamente facevo mi dava la sensazione che fosse qualcosa di preparato appositamente per me, i fiori che creavano una sorta di tappetto rosa e bianco, un coro che proveniva dal parco affianco rendeva i miei passi così pieni di fierezza, quella dolce voce piena di forza mi creava sensazioni contrastanti... Solitamente ero abituato a dolci melodie ma questa era così piena di forza che la sua voce colpiva dritto nel mio cuore, sorrisi e momenti passati riaffioravano mentre giungevo dinanzi all'entrata della scuola. "Vorrei proprio sapere chi canta in modo così energico..." Pensavo mentre entravo nella mia classe: compagni impegnati con le loro ragazze delle classi a fianco, l'entità malevola di Chiaki che continuava a mostrarmi i suoi sguardi e commenti di disprezzo... La dolcezza di Fuyumi e le battute di quei due idioti, mi rendevano... Felice? Mi era strano pensarlo dopo tutti i brutti avvenimenti subiti ma... Ero davvero contento di tutto ciò.
"Kenchan dimmi un po' oggi ti vedo particolarmente di buonumore! Hai dato della bruttona a Chiakichan solo dieci volte... Ti stai innamorando per caso?" Domandò con quel suo fare da impiccione, colpendomi con il gomito. "Kenta che si innamora? Impossibile dai, rimarrà solo altro che storia d'amore complicata!" Esclamò Iroha, non nego che mi aveva colpito e affondato, la sua lingua biforcuta sapeva esser tagliente quanto bastava per aver ragione.

"Smettetela, oggi sono solo di buonumore! Ma voi dovete sempre smorzare il mio entusiasmo, non mi potrei mai innamorare di lei."

Indicai con fare disgustato Chiaki che, a quanto pare non la prese molto bene... Ricordo solamente che si avvicinò a me e un dolore fortissimo in pieno volto, tutto si fece più offuscato e tutti divennero magicamente più alti, chiusi gli occhi per il troppo fastidio che avevo.
Le lezioni terminarono, mi trovavo in un letto probabilmente... Sentivo così caldo e c'era qualcosa di morbido intorno a me, ero in infermeria? Che cosa mi era successo? Avevo la testa che ancora mi pulsava, i miei ricordi erano sconnessi... Una voce che trasudava emozioni ed energia mi faceva da ninna nanna, lei era qui accanto a me... Era la ragazza che mi aveva ispirato, sentivo il dovere di doverla ringraziare e farle i complimenti ma... Volevo solo riposare, probabilmente la nonna sarebbe arrivata a momenti e se così non fosse Junpei mi avrebbe caricato di peso verso casa.
"A te piace la primavera?" Domandò la ragazza, interrompendo per chissà quale ragione il suo magico canto... La sua voce non era per niente forte e rassicurante come quando cantava, sembrava una ragazzina delle elementari, mi ricordava qualcosa che avevo già sentito in passato.

"Adoravo la primavera da bambino, ora mi mette angoscia e tristezza... Ma non la detesto, continuo a ricordarla in modo agrodolce".

Risposi, iniziando a prendere coscienza di ciò che era accaduto tempo prima... Quella maledetta di Chiaki mi aveva tirato un pugno in un occhio ed ero caduto sbattendo la testa, sarei potuto morire.
"Io amo la primavera, sai cosa si dice no? Spero che il mio principe azzurro mi venga a prendere al più presto, Kirakira!" Era davvero una ragazza strana, solare ma strana: il suo modo bizzarro di parlare con le onomatopee la rendeva unica, sembrava quasi tutt'altra persona da quando canta... Che metamorfosi incredibile.
"Sei un mio senpai giusto? Io mi chiamo Aoi Haruka ma i miei fan mi chiamano Rukacchi, ti ho visto qui mentre parlavi di una certa ragazza che cantava, pensando che magari tu fossi uno dei miei fan mi sono fermata dai lavori del club di canto e sono venuta qui a farti compagnia! So già il tuo nome me lo sono fatto dire dalla dottoressa... Oh forse è un po' strano da dire KYUN!". Tutte quelle informazioni mi fecero salire mal di testa nuovamente. Avrei voluto guardarla in volto ma non riuscivo a veder altro che una sagoma dai capelli rosa, Aoi Haruka... Che ragazza strana.

"Ehm...Mi lusinghi, non pensavo che ti fossi interessata tanto a me per dei semplici commenti sulla tua voce!".

Non credevo di poter ridere in una situazione del genere, mi inquietava ma allo stesso tempo riuscivo a intravedere in lei qualcosa di interessante, non era semplice curiosità la sua.... Il sentirsi dire tutti quei complimenti l'aveva resa euforica, era davvero simpatica dopotutto.
"Senpai ora devo andare, perdonami per averti importunato... Ci vediamo domani!" E come per magia quella piccola figura sfuocata corse via, lasciandomi solo immerso nei miei pensieri; voci del mio passato riecheggiavano come una triste poesia, pian piano si allontanavano come un eco in un lungo tunnel buio e poi... Il nulla, solo oscurità nei miei pensieri. Mi risvegliai il giorno dopo a casa mia, quel giorno saltai scuola a causa della botta subita in testa, alla fine Junpei mi aveva riportato a casa. Delle lunghe ciocche color arancione erano incastrate tra i filamenti della mia maglietta, la nonna stava stranamente parlando con qualcuno, avevo ancora la testa scombussolata e per questo non riuscivo a capire chi fosse il suo interlocutore, avevo solamente capito che fosse una ragazza... Forse qualche vicino aveva chiesto in prestito qualcosa alla nonna, ignorai la situazione e mandai un messaggio a Junpei ringraziandolo per ieri.
"Ahah Kenchan io non ho fatto assolutamente nulla, quando sono andato in infermeria tu eri già sparito! Forse una bella ragazza ti aveva preso in custodia... La leggenda di primavera allora si è avverata anche a te". La risposta di Junpei mi mandò in confusione, chi mi aveva accompagnato a casa nel mio momento di incoscienza?

   
 
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