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Autore: laQueen_gelato    21/02/2022    1 recensioni
Dal testo ' "Noi siamo come Selene e Apollo, siamo gli opposti e non potremo mai essere come una coppia normale, ma quando stiamo insieme formiamo uno dei fenomeni più belli del mondo, come Selene e Apollo che formano l'eclissi noi formiamo una coppia perfetta...". '
Ciao! Questa è la mia prima Fanfiction su EFP, ne ho lette a migliaia su Harry Potter, Shadowhunters, Percy Jackson, the umbrella academy, chi più ne ha più ne metta... Ho sempre scritto one shot, ho voluto pubblicare una one shot dei miei amati TIVA perché li amo tantissimo, spero vi piaccia :)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Timothy McGee, Ziva David
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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We are like Selene and Apollo Tony si risvegliò in un comodo letto con le lenzuola di lino bianco, un venticello fresco arrivava dalla finestra opposta al talamo di legno di castagno su cui giaceva. Stava per coprirsi con la morbida coperta di quello che sembrava cashmere e tornare tra le braccia di Morfeo quando realizzò un piccolo dettaglio: quello non era il suo letto...  Lo colpì un momento di panico: che ci faceva nudo senza ricordare nulla della sera prima in un letto? Cominciò quindi ad ispezionare con gli occhi la stanza, sembrava una camera da letto di un appartamento,quindi escluse l'idea di trovarsi in un motel. Cercò dettagli che avrebbero potuto aiutarlo ad identificare il proprietario della stanza, ma questa sembrava maniacalmente perfetta, nulla fuori posto, i suoi vestiti erano ordinati sul bordo del letto, era tutto pulito e spolverato, sennonché per un reggiseno sulla poltrona di fronte al letto... Quindi era una donna? L'opzione di esser stato rapito cominciò ad affievolirsi, per lasciare spazio nella sua mente a varie idee a dir poco eccitanti... Fece per alzarsi dal letto quando avvertì un mal di testa allucinante, si sedette, ancora nudo sul letto e cercò di alzarsi, gli venne su un coniato di vomito che ributtò giù e mi accorsi di avere la bocca secca... Quanto avevo bevuto? Ecco spiegato il motivo per cui non ricordavo nulla... Vide che sul letto erano piegate ordinatamente le sue mutande e la sua t-shirt bianca, lentamente si vestì, recuperò la sua pistola dalla scarpa dove la teneva nascosta e raggiunse lentamente la cucina... Quello che vide lo lasciò piuttosto basito: appoggiata al tavolo con di fianco un caffè nero e vari fogli sparsi sul tavolo c'era Ziva, la sua bellissima collega... Tony si avvicinò al tavolo e schiarendosi la voce imbarazzato disse:- Buongiorno... Ziva notando la sua presenza fece un piccolo sorriso e rispose:- alla buon ora, sono le dieci, te la sei presa con comodo! Tony ancora più confuso di prima, con un espressione cinica domandò:- Che cosa facciamo qui? Cos'è questo posto? Siamo in missione e non me lo ricordo?. Ziva guardandolo come se fosse pazzo rispose:- Non ricordi cosa è successo ieri sera? -Purtroppo no... Che mi sono perso?-. Ziva con sguardo quasi ferito si mordicchiò il labbro come se dovesse prendere una decisione al momento gli disse:- Eri ubriaco nel locale vicino al NCIS, ero passata di lì con Rey, dopo che se ne andò sono venuta verso di te da te, eri talmente sbronzo che non seppi dirmi dove vivevi, quindi non potendo portarti a casa tua ti ho portato a casa mia... L'uomo non sembrava credere alla storia della collega, il suo indirizzo era la prima cose che sapeva di dover ricordare... Quindi chiese:- e perché ero nudo nel letto? -Questo non lo so, stamattina sono venuta in stanza e ho trovato i tuoi vestiti sul pavimento...- disse secca la ragazza... I due si misero a fare colazione, si sbrigarono e poi andarono al lavoro... Tutto il tempo Ziva se ne stette zitta e glaciale... Più del solito... Sembrava... Ferita? Tony lo aveva capito, ma non aveva capito il motivo... Non ancora... A lavoro fu sempre la solita storia: marine morto, indagini, prove e alla sera scoprirono che l'assassino fu il fratello della vittima per prendersi tutta l'eredità... Un classico... Mentre Tony riordinava dei fogli per poi andare a casa McGee gli chiese "ei Tony, hai sentito la nuova canzone di Selena Gomez?" Pronunciata la parola 'Selen-' dall'amico, Tony fu avvolto in un secondo da tutti i ricordi della serata passata... ''Era notte fonda, Tony era uscito tardi da lavoro, aveva archiviato il caso nell'archivio, toccava a Ziva quella sera, ma si era presa un permesso ed era uscita prima, quindi lo fece lui... Non aveva voglia di tornare a casa, quindi decise di andare a prendersi una bibita al bar, si sedette ed ordinò un martini, intanto ripensò all'ultima volta che era stato lì, era il tempo della Barret, il killer dei porti gli aveva fatto il brutto scherzo di mettergli un occhio nel bicchiere... Sorrise pensando ad EJ... Che ricordi... Erano passati ben 4 mesi da quando se n'era tornata in Spagna, e lo aveva lasciato... L'ennesima donna che lo lasciava, s'era promesso che non si sarebbe più lasciato influenzare dall'amore, era ovvio che non faceva per lui... Svoltò gli occhi verso l'altra sala e quello che vide fu come un pugnale nel petto Cia-Rey e Ziva che seduti al tavolo consumavano un drink, sembravano felici e questo urtò parecchio al nostro Tony, anche senza un motivo preciso... Chiese altri svariati Martini, li mandò giù uno dopo l'altro come acqua, decise che era meglio bere per non pensare e scacciare via le delusioni e i fantasmi del passato... Circa mezz'ora dopo qualcuno gli si sedette vicino: era Ziva. Lui ridacchiando ormai brillo, voltandosi verso di lei le domandò: "E Cia-Rey? Ti ha lasciato qui?" La ragazza con la sua solita freddezza apatica rispose: "No, se n'è andato perché glielo ho chiesto io, l'ho lasciato..." Tony fingendosi dispiaciuto, per quanto un ubriaco possa fingere, chiese: "Mi dispiace molto... Penso... E perché lo hai lasciato?" Lei alzò le spalle e disse: "Non mi piaceva abbastanza..." "Ahh la mia piccola ninja... Non le piaceva e lo ha lasciato... Povero il vecchio Rey... Lo capisco proprio... Noi uomini veniamo sempre lasciati senza una vera ragione". Per poi scoppiare a piangere e appoggiare la testa contro il bancone. La ragazza presa alla sprovvista gli diede qualche pacca sulla spalla e cercando di smozzare la tensione disse: "Ma se non ti è mai piaciuto Rey" "Certo che non mi è mai piaciuto, era il tuo ragazzo!" Rispose alzando la testa. "Scusa e che c'entra?" Boccheggiando continuò: "Era il tuo ragazzo, e tu sei la mia piccola ninja, la mia occhioni belli, il sole che illumina le mie mattine di pioggia, è ovvio che non lo sopportassi...". Ziva con il volto sconvolto gli chiese di proseguire, quindi lui seguì sorridendo come un ebete: "... Non so come dirtelo, è come se io tuuutte le volte che tu esci con un uomo mi senta morire dentro, come un pugnale proprio qui..." Imitando la scena di un pugnale che gli si infilza nel petto: "... Io ti vedo con altri e vado fuori di testa, mi sento come mancare l'aria e vorrei lanciarli lontanissimo...". La ragazza sempre più sconvolta domandò: "Tony, cosa mi stai dicendo?". Lui ridacchiando: "Sei sempre stata una ragazza furba... Ti fai dire le cose quando uno è ubriaco... Vuoi saperlo?" Lei fece un sì sicuro con la testa, allora lui confessò: "Io... Mi sono... Innamorato di te...". Per poi chiudere gli occhi aspettandosi uno schiaffo, che però non arrivò, al contrario fece una cosa inaspettata: lo baciò. Le loro lingue fecero uno strano gioco, dopo il primo momento era come una gara a chi guidasse il bacio... Senza più respiro si fermarono e lei gli disse sorridendo maliziosa: "Hai programmi per il resto della sera?". Lui fece no con la testa e si fece guidare da lei fuori dal locale, salirono in macchina e pochi minuti dopo furono nell'appartamento di lei... La casa aveva un aspetto confortevole ma maniacalmente ordinato, sembrava quello di Gibbs, ogni cosa al suo posto: una libreria nel soggiorno su cui si potevano vedere i classici della letteratura inglese ma anche libri in ebraico e arabo, la cucina limpida su cui ci si poteva anche specchiare e alcune foto appese in giro ritraendola in giro per il mondo... Dopo aver tolto i giubbotti, Ziva andò in soggiorno dove poco dopo la seguì Tony, stava guardando fuori dalla finestra che affacciava al traffico notturno di Washington... La cinse da dietro con le braccia e incominciò a baciarle il collo, lei si girò e cominciò a baciarlo a sua volta... I baci cominciarono a farsi insistenti, e pian piano si ritrovarono nella camera da letto, Tony non si prestò ad osservarla, occupato ad osservare il corpo della donna che stava baciando, decisamente molto più bello dell'arredamento.. Senza smettere di baciarla Tony la appoggiò sul letto e pian piano iniziò a toglierle la maglietta, lei invece gli tolse la camicia velocemente per poi iniziare a massaggiargli il petto, poco dopo lui si tolse pure i pantaloni e iniziò a sfilarli pure a lei, continuando a baciarle ogni parte che toccava con le mani. Era un gioco di potere il loro, continuavano a girare, prima era Tony a condurre il bacio, accarezzandole il corpo e facendole venire piccoli brividi di piacere, poi era lei che lo tirava a sé massaggiandogli il petto. Continuarono a baciarsi anche quando a dividerli ormai era solo l'intimo, confusionatamente Tony le domandò "Ziv, se vuoi che mi fermo dimmelo ora, sennò dopo non sono sicuro di riuscirci...". Lei sorrise maliziosamente e invece di rispondere gli tolse le mutande... Continuarono a baciarsi quando lui le prese la mano e entrò, lei fece un orgasmo di piacere, continuarono a baciarsi come se non ci fosse un domani, mentre facevano l'amore ogni bacio sembrava più bello e più loro. Il letto si mosse più di una volta quella sera e probabilmente i vicini sentirono più di un grido provenire dal loro piano. Finito l'ultimo giro erano esausti, soddisfatti dal piacere ma stanchi, così stanchi che Tony stava per prendere sonno appena si appoggiò al materasso, quando Ziva gli disse: "Noi siamo come Selene e Apollo, siamo gli opposti e non potremo mai essere come una coppia normale, ma quando stiamo insieme formiamo uno dei fenomeni più belli del mondo, come Selene e Apollo che formano l'eclissi noi formiamo una coppia perfetta...". Non gli importava che Ziva non gli avesse detto che lo amava, era la dichiarazione più bella che aveva mai ricevuto, e felice come un bambino chiuse gli occhi."
   
 
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