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Autore: Striginae    22/02/2022    2 recensioni
[AU!Human - XIX secolo]
Un irlandese affronta un lungo viaggio per rivedere un amico e per tenersi allegro canta una canzone.
Genere: Introspettivo, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Galles, Inghilterra/Arthur Kirkland, Irlanda, Irlanda del Nord, Scozia
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Rocky Road to Dublin

Rocky Road to Dublin


«In the merry month of June from me home I started
Left the girls of Tuam nearly broken hearted
Saluted Father dear, kissed me darling Mother
Drank a pint of beer, me grief and tears to smother
Then off to reap the corn, leave where I was born
Cut a stout blackthorn to banish ghosts and goblins
A brand new pair of brogues, rattlin' o'er the bogs
Frightenin' all the dogs on the rocky road to Dublin

One two three four five
Hunt the Hare and turn her down the rocky road
All the way to Dublin,

Whack fol lol le rah!»

 

 
Era una tiepida giornata di giugno e Seán, con la sua vecchia valigia di cartone in mano, fischiettava per tenersi allegro mentre percorreva le stradine della contea di Galway. Il giorno prima aveva salutato calorosamente i suoi genitori e tutto il villaggio gli aveva detto addio quasi con le lacrime agli occhi. A Seán si era quasi spezzato il cuore nel salutare i suoi compaesani, che chissà quando avrebbe rivisto, ma si era fatto coraggio con un’abbondante pinta di birra e subito aveva ritrovato il buonumore. Era meglio restare allegri e non farsi prendere dalla nostalgia così presto, il suo viaggio era appena cominciato.  

 
«In Mullingar that night I rested limbs so weary
Started by daylight me spirits bright and airy
Took a drop of the pure
Keep me heart from sinking
That's the Paddy's cure whenever he's on for drinking
To see the lassies smile, laughing all the while
At me curious style, 'twould set your heart a bubblin'
An' asked if I was hired, wages I required
'Till I was nearly tired of the rocky road to Dublin

One two three four five
Hunt the Hare and turn her down the rocky road
All the way to Dublin,

Whack fol lol le rah!»


 
Dopo due giorni di cammino, arrivò a Mullingar. Solo qualche cane randagio lo aveva accompagnato sporadicamente durante il tragitto. Era sfiancato per la lunga camminata e le scarpe nuove si erano rivelate molto più scomode e strette di quanto avesse previsto. Anche se, insudiciate di fango secco e polvere com’erano, “nuove” non era più un aggettivo che rendesse loro giustizia. Seán però era orgoglioso di se stesso, non si era fatto scappare un solo sbuffo o lamentela mentre marciava. Quella sera poi, aveva adottato il miglior rimedio a tutti i mali che un irlandese conoscesse: whiskey! Così, intrattenendosi in un pub insieme agli abitanti locali incuriositi per la sua bizzarra aria da forestiero, era stato semplice non lasciarsi prendere dalla solitudine e mantenersi su di morale.
 
 
«In Dublin next arrived, I thought it such a pity
To be so soon deprived a view of that fine city
Well then I took a stroll, all among the quality
Bundle it was stole, all in a neat locality
Something crossed me mind, when I looked behind
No bundle could I find upon me stick a wobblin'
Enquiring for the rogue, said me Connaught brogue
Wasn't much in vogue on the rocky road to Dublin

One two three four five
Hunt the Hare and turn her down the rocky road
All the way to Dublin,

Whack fol lol le rah!»

 

 
A Dublino non rimase a lungo. Un vero peccato, la città era piena di vita, le carrozze e i cavalli sfrecciavano per le strade e, con tutto quel rumore, Seán non si doveva preoccupare neppure di parlare troppo forte, da sempre una sua cattiva abitudine per cui veniva redarguito. Sì, gli sarebbe piaciuto vivere a Dublino. Tuttavia, la sua meta finale era l’Inghilterra e c’era ancora molta strada da fare prima di raggiungerla. Rimessosi in cammino, però, la stanchezza aveva avuto la meglio su di lui. Già lontano dal centro città, uscì fuori dal sentiero principale e cercò un posticino isolato per riposare qualche minuto. Sedutosi all’ombra di una quercia, i suoi occhi presto si fecero pesanti e finì per addormentarsi. Al suo risveglio, quando era già il crepuscolo, la sua valigia mezza rotta era sparita. Era stato derubato! Di corsa era tornato in città per indagare sul ladro ma il suo tentativo non fu altro che un buco nell’acqua. Sconfitto, non poteva fare altro che rimettersi in cammino per le rocciose strade di Dublino.

 
«From there I got away, me spirits never failing
Landed on the quay, just as the ship was sailing
The Captain at me roared, said that no room had he
When I jumped aboard, a cabin found for Paddy
Down among the pigs, played some funny rigs
Danced some hearty jigs, the water ‘round me bubblin'
When off Holyhead wished meself was dead
Or better far instead
On the rocky road to Dublin

One two three four five
Hunt the Hare and turn her down the rocky road
All the way to Dublin,

Whack fol lol le rah!»

 

 
Neppure l’incidente nella capitale riuscì a far demoralizzare Seán che raggiunse il porto di Dublino quella stessa sera. Senza valigia si viaggiava più leggeri! A quel punto, non gli rimaneva altro che imbarcarsi su una qualsiasi nave per l’Inghilterra. Fu una fortuna trovarne una in partenza e, senza pensarci due volte, quando già stavano togliendo la piattaforma dalla banchina del porto, saltò prima che i marinai potessero chiudere lo sportellone dell’imbarcazione. Certo, la sua azione sconsiderata non piacque al capitano che lo spedì a dormire nella stiva con i maiali. Seán strinse i denti e, per la prima volta, il suo buon umore venne a mancare. Fu un gallese dagli occhi verdi­ con la passione per i draghi a tenergli compagnia in quei difficili momenti, interrogandolo su bizzarre questioni riguardo alla nazionalità di re Artù mentre la nave costeggiava velocemente Holyhead. Certamente la traversata si sarebbe conclusa di lì a poco.
 

«The boys of Liverpool, when we safely landed
Called meself a fool, I could no longer stand it
Blood began to boil, temper I was losin’
Poor old Erin's isle they began abusin’
"Hurrah me soul!" says I, me shillelagh I let fly
Galway boys were nigh and saw I was a hobble in
With a loud "Hurray!" joined in the affray
We quickly cleared the way for the rocky road to Dublin

One two three four five
Hunt the Hare and turn her down the rocky road
All the way to Dublin,

Whack fol lol le rah!»

 

 
Sbarcarono a Liverpool. Pioveva a catinelle ma a Seán non importava, non si sarebbe fatto intimidire per così poco. Disse addio al gallese con cui aveva conversato e riprese il suo cammino, canticchiando un vivace ritornello a bocca chiusa. Poteva concedersi una pinta, per festeggiare! Entrò in pub e si diresse al bancone. Urlando di gioia ordinò una Guinness, incurante del non avere i soldi per permettersela. Un inglese dalle spesse sopracciglia giaceva ubriaco sul bancone e di scatto alzò il capo quando lo udì parlare. Avendo riconosciuto l’accento e avendo travisato le sue parole a causa del troppo alcol ingerito, il britannico iniziò ad ingiuriarlo e Seán –ancora troppo sobrio per riderci su– gli rese ben volentieri pan per focaccia. Complici i calici che arrivarono e che furono prontamente svuotati, ci volle poco affinché gli animi di entrambi si scaldassero e il culmine si raggiunse quando uno scozzese ubriaco come loro prese le difese dell’irlandese, scatenando una rissa da pub ai danni dell’incauto inglese che aveva osato insultarlo. Quando tutti e tre vennero scaraventati fuori dal locale, ormai con nelle vene più birra che sangue, risero così tanto che indubbiamente non potevano che essere diventati amici.

 
«Hunt the Hare and turn her down the rocky road
All the way to Dublin,
Whack fol lol le rah!

Whack fol lol le rah!
Whack fol lol le rah!»

 
 
Concluse infine Seán, intonando le note finali della sua canzone e osservando compiaciuto il suo amico Conor, che un po’ incredulo lo fissava.

«Che ne pensi, ti piace?»
Incalzò ancora Se
án, in attesa di un verdetto che tardava ad arrivare. Poi riprese:
«Durante il viaggio ho avuto molto tempo libero ed inventare una canzone è un buon modo per scansare la noia.»
 
«E tu avresti affrontato un viaggio del genere solo per venire a parlarmi?»
Ribatté l’altro irlandese che si trovava un po’ in difficoltà di fronte a quello che un tempo era stato il suo migliore amico.

«Aha! Non avrei dovuto? Volevo assicurarmi che stessi bene.»

Conor sospirò. Era sempre strano parlare con qualcuno che non si vedeva più da anni.

«È bella.»
Riuscì infine a dire.

«Mh?»

«La canzone, intendo. È bella.»

Conor osservò il sorriso di Se
án allargarsi.
In fondo era sincero, Conor. Era una bella canzone che quasi gli aveva fatto venir voglia di tornare a casa.
Già.

Quasi.



Note finali
Salve salve! E che fa, ora che gli UK bros + Irlanda sono canonizzati, mi astengo dallo scriverci qualcosa? Non sia mai, sono la mia nuova ossessione. Dunque, qualche noticina come al solito!
La canzone che Irlanda "si inventa" è Rocky Road to Dublin, versione di The High Kings. È una delle mie canzoni preferite in assoluto (oh, mi mette di buon umore) perciò ho voluto scriverci qualcosa su, adattando qualche dettaglio al contesto. Questa storia è ambienta intorno al XIX secolo, il periodo in cui è stata composta questa canzone. Inoltre, come penso sia chiaro, nessuno dei vari personaggi in questa AU è imparentato, per una pura questione di comodità per me nel farli apparire nella storia. Però ho comunque provato a mantenerli IC dando loro qualche caratteristica del canon! Poi, una cosa per il testo della canzone. Whack fol lol le rah che viene più volte ripetuto non significa nulla, è una specie di lalala
Infine, i nomi. Sono stata indecisa e combattuta fino all'ultimo su quali nomi usare, alla fine ho usato questi perché... mi piacevano come suonavano. Superfluo dirlo ma Se
án è Irlanda e Conor Irlanda del Nord. Visto che viene detto che Irlanda vorrebbe parlare a quattrocchi a Irlanda del Nord... be', ho sfruttato il concetto per questa song-fic.
Okay, sono le 02:08 penso che sia il caso di chiuderla qua con queste note. 
Ringrazio chiunque sia arrivato a leggere fino a qui e, se vi va, ditemi che ne pensate :) 
A presto <3 
   
 
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