Comprendere il dolore
vuol dire fare un tuffo in un’acqua profonda,
in cui non vedi fondale,
vuol dire spingersi nelle ombre oscure della propria anima.
Puoi immergerti, ma non sai se e cosa tornerà a galla.
Ma questo è un sacrificio dovuto.
Solo quando si è in contatto con sé stessi
si capisce la radice del dolore.
Quello stesso dolore che ha annichilito la tua coscienza,
portandoti al di là del confine
che credevi fosse il limite invalicabile del tuo mondo.
Il dolore è un processo di adattamento alla vita,
alla relazione con gli altri.
Sa essere formativo quando ben dosato,
e distruttivo quando risulta senza controllo.
Potresti essere stato baciato dalla sorte,
e riuscire,
anche per un tratto,
ad essere il mondo di qualcuno.
Ma un’altra scomoda verità è che:
Per tutti gli altri potresti essere
come pulviscolo visibile in controluce,
perché non accettato nell’essenza...
Figurarsi apprezzati.
vuol dire fare un tuffo in un’acqua profonda,
in cui non vedi fondale,
vuol dire spingersi nelle ombre oscure della propria anima.
Puoi immergerti, ma non sai se e cosa tornerà a galla.
Ma questo è un sacrificio dovuto.
Solo quando si è in contatto con sé stessi
si capisce la radice del dolore.
Quello stesso dolore che ha annichilito la tua coscienza,
portandoti al di là del confine
che credevi fosse il limite invalicabile del tuo mondo.
Il dolore è un processo di adattamento alla vita,
alla relazione con gli altri.
Sa essere formativo quando ben dosato,
e distruttivo quando risulta senza controllo.
Potresti essere stato baciato dalla sorte,
e riuscire,
anche per un tratto,
ad essere il mondo di qualcuno.
Ma un’altra scomoda verità è che:
Per tutti gli altri potresti essere
come pulviscolo visibile in controluce,
perché non accettato nell’essenza...
Figurarsi apprezzati.