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Autore: Alex Ally    07/03/2022    0 recensioni
Una breve storia che ripercore le varie tappe della vita di Hama dopo essere fugitta ed essersi nascosta nella Nazione del Fuoco.
Genere: Angst, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro personaggio
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Passorono due settimane e finalmente la febbre si abbasso abbastanza da permetterle di alzarsi dal letto e uscire dalla stanza.
Taro fino a quel momento le aveva portata i pasti e le aveva datto anche dei vestiti che secondo alle sue parole ricordavano meno gli stracci, non voleva indossare niente che riguardasse quel popolo schifosso ma non poteva nemmeno andarsene in giro con la sua vecchia divissa da carceratta o addirttura nuda perciò accetto i doni abbastanza facilmente e inoltre trovava divertente l'idea che dopo anni di prigionia fosse proprio un uomo della Nazione del Fuoco ad occuparsi di lei.
La cosa che però le sembrava strana era il fatto che nonostante fosse un semplice locandiere sembrava abbastanza esperto nel prendersi cura delal salute di un'altra persona, era anche riuscito a capire che aveva bisogno di cibi specifici in quanto soffriva anche di disturbi causati da alimentazione scoretta, quando gli aveva chiesto il motivo Hama si era rifiuttata di rispondergli e Taro lascio cadere il discorso come se nulla fosse.
Pian piano Hama sentiva il dolore abbandonare il suo corpo e questo pensiero al rallegrava, presto sarebbe riuscita ad andarsene da quel villaggio dimenticato dagli spiriti e attuare la sua vendetta, tutti avrebbero pagato per ciò che gli avevano fatto, ai suoi occhi tutta la Nazione del Fuoco era colpevole.
«Hama, sei sveglia?» domando la voce di Taro bussando alla porta. Hama fini di vestirsi e apri la porta lasciando entrare Taro nella stanza.
«Vedo che ti senti molto meglio.» constanto lui sorridendole.
«Si.» rispose lei
. «Visto che stai meglio pensavo... che n'è dici di accompaganrmi al mercatto? Se te l'ha senti ovvio.» disse lui.
«No.» disse lei di scatto, non voleva stare a contato con nessuno se non fosse stato stretamente necessario, sopportava Taro solo perchè aveva bisogno delle sue cure niente di più.
«D'accordo tornerò tra qualche ora... c'è un qualche cibo che ti piace?» chiese Taro.
«Le prugne di mare.» borbotto Hama senza nemmeno pensarci.
Taro la guardo confusso prima di uscire dalla stanza lasciandola di nuovo sola. Hama si affaccio alla finestra guardando il locandiare dirigersi verso il mercatto del vilaggio per poi dirigersi verso il bagno, riempi la vasca d'acqua e accesse le fiamme per riscaldarla prima di entrarci e lasciarsi immergere nel suo elemento.
Mentre asaporava quella senzasione si rese conto che erano anni che non faceva un bagno, i suoi carcherieri lavavano lei e gli altri dominatori quel tanto che bastava per un minimo di igiene personale e principalmente perchè non volevano avere complicazioni dovutte a quel campo di salute, ma un bagno vero... non lo faceva da quando viveva ancora al Polo Sud.
Ancora non riusci a capcitarsi del fatto che vivesse a stretto contato con uno di quei mostri, ma doveva ammettere che Taro non era cosi male dopotutto. L'aveva accolta e si era occupato di lei senza voler niente in cambio solo il fatto che lei stesse meglio.
“Si fida di te e si è occupato di te anche se non aveva nessun obbligo nel farlo.” diceva spesso una voce nella testa di Hama che stranamente suonava in maniera molto simile a quella della sua amica Kanna.
Uscendo dalla vasca mentre le goccie, si chiese come stessa l'amica, non la vedeva da più di una decina d'anni e per tutto quel tempo solo raramente in quei pochi momenti di pace il pensiero di Kanna l'aveva sfiorata.
Sorpiro pensando che ormai molto probabilmente si era rifatta una vita, magari l'aveva anche dimenticata... ma Hama non avrebbe mai dimenticato la rabbia che provava.
Poteva usare il dominio del sangue solo durante la luna piena, ma questo non voleva dire che era indifessa. Le volte in cui Taro non si trovava alla locanda Hama ne approfittava per trovare nuovi modi in cui dominare l'acqua come prenderla dalle piante o direttamente dell'aria stessa. Non era ancora molto brava in quello, ma almeno adesso avrebbe potutto diffendersi anche senza acqua a portata di mano e senza luna piena.
Ora si trovava in territori nemico e doveva assicurarsi di essere sempre pronta anche se secondo Taro raramente i soldati venivano in quel vilaggio dimenticato dagli spiriti e Hama era sicura che il giovane avesse fatto un piccolo sorisso mentre lo diceva. Passando davanti alle porte chiuse per tornare nella sua stanza la donna si chiese cosa le sarebbe successo quando Taro avrebbe avuto dei veri clienti alla locanda, persone che non avevano bisogno di farsi curare o accudire, che potevano pagarlo.
Molto probabilmente si sarebbe sbarazzato di lei e per qualche motivo ad Hama questa cosa non piaceva per niente.
«Hama sono tornato!» grido la voce di Taro.
Hama gli andò incontro all'entrata per salutarlo e notò che sembrava particolarmente allegro.
«Allora non ti ho trovato le prugne di mare, ma ho trovato i Kunkuat dell'oceano, colui che me le ha vendute dice che sono molto similli... spero non mi abbia ingannato.» disse Taro mentre appoggiava al spessa sul tavolo della cucina seguito da Hama.
La dominatrice dell'acqua rimasse sorpressa dalle sue parole, anche se non sapeva cosa fossero aveva cercato il cibo che le piaceva, per la prima volta da molto tempo sorisse. Un sorisso molto piccolo ma comunque un sorisso.
«Se sono più o meno come le prugne di mare allora lascia che le cucini io.» si offri Hama.
«D'accordo, ma il resto lo cucino io.» disse Taro iniziando a tirar fuori gli ingredienti per il pranzo.
  
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