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Autore: Frankie_ Echelon    07/03/2022    0 recensioni
[OffGun]
[OffGun]Una nuova OffGun, diciamo incentrata più su Off. Non vi posso anticipare nulla perché sarebbe spoiler! Però posso dirvi una cosa: preparate i fazzoletti
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un bip fastidioso risuonava incessantemente nella sua testa. “Da dove proviene?” pensò massaggiandosi gli occhi ancora pesanti dal sonno.
Bip
Bip
Bip
<< Oh, andiamo, cos’è questo suono?! >> imprecò portandosi una mano nei capelli per poi stiracchiarsi. Si sentiva stanco anche se si era appena svegliato.
Il buon odore di un profumo specifico invase l’ambiente e Off sorrise nel riconoscere il profumo che utilizzava Gun.
<< Mmh, Chanel N°5 >> affermò, senza smettere di sorridere, continuando a tenere gli occhi chiusi. Si sentiva troppo sopraffatto per riuscire ad aprirli e la luce che filtrava dalle persiane alzate non lo aiutava per niente in questo intento.
<< Buongiorno Papii, oggi ti ho portato dei girasoli. È stato un’impresa trovarli ma sono così belli! Vorrei che li vedessi… >> affermò Gun e Off corrugò le sopracciglia nel sentire il tono di Gun. Era triste? Cosa gli era successo?
Si sentì sfiorare la fronte e mosse istintivamente la testa, sospirando felice per quel contatto fresco. La voce di Gun sembrava lontana eppure lui era lì, poteva sentire chiaramente il suo profumo e la mano sulla sua fronte.
<< Oggi ho incontrato P’Tay, mi ha detto che sarebbe venuto a trovarti nel pomeriggio >> continuò Gun e Off si imbronciò nel non sentire più la mano sulla sua fronte, ma almeno ora lo sentiva più vicino.
Aprì lentamente un occhio e si beò nel vedere Gun sistemare un mazzo di girasoli in un vaso.
Si guardò intorno chiedendosi come mai avesse dormito sul divano, solitamente non lo faceva mai. “Dovevo essere proprio stanco ieri per essermi addormentato qua” pensò. Eppure, più cercava di ricordare cosa avesse fatto il giorno prima più la sua mente sembrava vuota.
In quel momento constatò che non sentiva più quel bip fastidioso e gioì di questo.
<< Tanto non gli apro, oggi voglio stare solo con te >> affermò Off alzandosi dal divano verde e raggiungendo Gun per abbracciarlo da dietro. Aveva sentito le sue gambe pesanti mentre camminava ma il calore di Gun lo rinvigorì svegliandolo completamente.
Gun si sporse di lato per guardarlo e sorrise a quelle parole. “Quanto sei bello” pensò Off nel vedergli formare due splendide fossette sulle guance.
Gli prese il mento tra due dita e gli posò un bacio veloce sulle labbra. Non si sarebbe mai stancato di quelle labbra soffici.
<< Papii! Non mi sembra il caso >> affermò Gun continuando però a sorridere, stringendo la mano di Off.
<< Sei cattivo >> affermò imbronciato e facendo ridere di gusto Gun.
<< Ei Gun, hai pulito casa per caso? Questa stanza puzza di disinfettante >> affermò strofinandosi il naso che iniziò a pizzicare.
Off non riuscì a sentire la risposta di Gun dato che il bip coprì la sua voce, poi ne sentì un altro e un altro ancora. Si guardò intorno cercando di capire cosa potesse essere ma non riuscì a comprendere da dove provenisse. Era diverso dal bip di una sveglia ed era diverso anche da quello del microonde.
<< Che succede? >> gli chiese Gun notando lo strano comportamento del più grande.
<< Tu non lo senti? >> domandò Off sciogliendo l’abbraccio e guardandosi ancora intorno con aria circospetta.
<< Cosa dovrei sentire? >> controbatté Gun guardandolo in modo torvo.
<< Nulla, sarà solo la mia immaginazione >> rispose cercando di tranquillizzare Gun, notando il suo sguardo preoccupato, << Credo sia meglio se mi sdraio un pochino >> disse posando una mano sulla testa di Gun e scompigliandogli dolcemente i capelli.
<< Papiii! Così mi spettini! >> lo rimproverò sistemandosi i capelli e Off non riuscì a trattenersi dal lasciare un dolce bacio sulla sua cute, inspirando il buon profumo dello shampoo di Gun e sorridendo nel sentire come i capelli gli solleticavano il viso.
<< Sdraiati dai >> lo rimbeccò, Gun, spingendolo verso il divano.
Off chiuse gli occhi beandosi del tepore del divano e della voce di Gun che aveva iniziato ad intonare una canzoncina.
Il bip si fece più intenso ma Off cercò in tutti i modi di non farci caso, la voce di Gun era più importante. Eppure quella voce la sentì nuovamente lontana, affievolendosi sempre più insieme alla sua lucidità.
In lontananza, come un sussurro, credette di sentire un “Mi manchi” ma non ne fu sicuro, il sonno prevalse e l’ultima cosa che sentì fu nuovamente quel suono.

Bip
Ho freddo” pensò Off. Provò a muovere le braccia per tirarsi su una coperta ma erano come addormentate.
Come se qualcuno potesse leggergli nel pensiero si sentì avvolgere da una coperta in lana.
<< Tesoro, devi svegliarti >> affermò una voce con gentilezza, seppur lontana, mentre accarezzava il dorso della sua mano con il pollice.
Mamma?” si domandò Off.
<< Sono sveglio. Quel fastidioso suono mi ha svegliato >> disse stropicciandosi gli occhi  che aprì poco dopo.
Il suo appartamento era in penombra e la zona con il divano in cui stava era illuminato dai colori aranciati del tramonto.
<< Come hai fatto ad entrare? >> le chiese corrucciando le sopracciglia.
<< Sono tua madre, no? Mi hai dato tu stesso il doppione della chiave >> rispose lei sorridendo.
Off sospirò esasperato e si mise seduto, mugugnando di dolore nel sentire la schiena scricchiolare.
<< Perché mi ostino a dormire qua se so che poi mi farà male la schiena >> borbottò tra sé e sé.
Il suo sguardo cadde sul tavolino su cui vi era poggiato un vaso con dei girasoli. La sua mente sembrò come attivarsi e chiese immediatamente dove fosse Gun. Ricordava, se pur in modo confuso, di aver visto Gun.
<< Gun è qui >> affermò la madre.
<< Dove? Non lo vedo >> affermò Off guardandosi intorno ed alzandosi di conseguenza.
<< È sempre qui, non si allontana mai >> affermò lei portandosi entrambe le mani al petto nel vedere Off che iniziava ad alterarsi.
<< Oh, mamma, se è uno scherzo non è divertente >> affermò iniziando ad innervosirsi.
Che le prende? Cos’è questo strano comportamento?” continuava a pensare Off nel vedere come la madre continuava a guardarlo preoccupata con le mani strette al petto.
Off aguzzò meglio la vista, ormai il sole era completamente calato e nella penombra qualcuno si mosse.
<< Papà? >> chiese Off vedendo come il padre si avvicinò alla moglie e le posò una mano sulla spalla, << Che sta succedendo? >> domandò Off nel vedere quella strana scena.
Sentì il suo cuore iniziare a battere a dismisura, e sentì di perdere un battito nell’istante in cui Gun si palesò davanti a lui. Il suo viso era ricoperto di lacrime, accanto a lui vi era Tay.
<< Gun, che succede? Perché stai piangendo? >> chiese Off azzerando le distanze e raggiungendo Gun, iniziando a scuoterlo leggermente per le spalle.
<< Ti prego… ti prego >> continuava a ripete Gun come un mantra.
Più Off cercava di capire, più tutto intorno a lui sembrava surreale. Cosa stava succedendo? Perché i loro visi erano così preoccupati? Perché si sentiva come se tutto intorno a lui stava iniziando ad allontanarsi?
Si sentiva stanco, era quasi difficile per lui riuscire a tenere gli occhi aperti e più cercava di rimanere sveglio più si sentiva stanco.
Un dolore improvviso alla tempia lo fece vacillare e le sue gambe cedettero facendolo accasciare a terra.
Si portò una mano alla tempia, il dolore era insopportabile e il bip divenne più frequente e forte coprendo le voci dei presenti in quella stanza.
<< Svegliati, ti prego >> sentì Off in lontananza prima che tutto intorno a lui si fece buio.
___

Come succedeva da un mese Gun varcò la porta scorrevole dell’ospedale di Bangkok, in mano teneva un mazzo di girasoli stringendoli al petto come se fossero la cosa più preziosa di questo mondo. Aveva faticato e non poco per trovarli, non era la stagione di fioritura ma Gun si era ostinato a doverli trovare. Si era ritrovato a girare in tutti i fiorai di Bangkok e alla fine li aveva trovati per la sua gioia.
<< Buongiorno >> salutò Gun e l’infermiera nella reception ricambiò sorridendogli. Ormai lo vedeva sempre. Mattina, sera e notte lui era là. Si assentava giusto qualche ora ma poi tornava e non lasciava la stanza del paziente  201 per nulla al mondo, se non solo nel momento in cui le infermiere e i medici dovevano fare dei controlli; ma anche in quel caso non si allontanava dalla porta.
L’infermiera aveva notato come ogni giorno portava un mazzo di fiori differenti. Il più delle volte erano rose e quella mattina si stupì nel vedere dei girasoli.
Sorrise nel vederlo. Quel ragazzo le era entrato nel cuore e riusciva a sentire, da chilometri di distanza, il suo dolore.
Il ragazzo ricoverato in quella stanza doveva essere molto importante per lui e di questo ne era certa.
Gun aprì la porta e strinse la maniglia nel vedere Off steso sul letto, ricoperto di tubi e privo di vitalità.
Ormai era un mese che vedeva quella scena eppure ogni giorno sperava di aprire la porta e trovarsi Off che gli sorrideva dolcemente.
Gli mancava Off, gli mancava tutto di lui. Anche se fisicamente era lì lo sentiva lontano e l’idea di perderlo gli faceva stringere il cuore già sofferente.
<< Buongiorno Papii, oggi ti ho portato dei girasoli. È stato un’impresa trovarli ma sono così belli! Vorrei che li vedessi… >> affermò posando una mano sulla fronte del più grande, ancora fasciata da varie garze.
Se quel giorno non ti avessi chiamato… se quel giorno non avessimo litigato… tutto questo non sarebbe successo” pensò Gun asciugandosi il viso ricoperto di lacrime con il dorso della maglietta.
Posizionò i fiori in un vaso e si sedette nella sedia accanto al letto di Off, stringendogli la mano e sussurrandogli quanto gli mancasse.
Il silenzio avvolgeva la stanza se non fosse stato per il bip delle macchine che monitoravano i parametri vitali di Off.

Gun era appena rientrato a casa, aveva giusto il tempo di farsi una doccia prima di ritornare all’ospedale da Off. Sarebbe rimasto lì ma Tay e i genitori di Off gli avevano intimato di andare a riposarsi.
Riposarmi… come se riuscissi a farlo in una situazione del genere
Aprì il getto dell’acqua per farla riscaldare. Non fece in tempo a togliersi la maglietta che sentì la vibrazione del suo cellulare.
Appena vide il mittente si sentì mancare. Erano due le motivazioni per cui Tay lo stava chiamando: o Off si era risvegliato oppure era successo qualcosa di brutto.
Sperò con tutte le sue forze che fosse la prima.
Aprì la chiamata con dita tremolanti e si portò il cellulare all’orecchio senza riuscire ad emettere alcun suono.
<< Gun… devi correre all’ospedale >>
Non ascoltò altro, Gun chiuse la chiamata e si precipitò fuori di casa con il cuore in gola.

Sperava, lo sperava veramente. Mentre correva verso l’auto, mentre guidava verso l’ospedale, mentre attraversava l’ingresso. Durante tutto il tragitto aveva sperato che Off si fosse risvegliato ma la voce di Tay non prometteva nulla di buono.
Quando arrivò alla fine del corridoio vide Tay e i genitori di Off piangere.
No, no no… non può essere” pensò Gun bloccandosi, ormai incapace di muovere un solo muscolo.
<< Cos’è successo >> chiese, dopo aver ritrovato un po’ di lucidità.
Tay gli si avvicinò e lo abbracciò prima di iniziare a parlare.
<< Dall’ultima TAC non risultano attività cerebrali. I medici hanno parlato con i genitori di Off e hanno proposto di staccare i macchinari. Loro… hanno acconsentito. Dicono che non ce la fanno più a vedere il proprio figlio così sofferente >> disse Tay continuando a tenere stretto Gun che iniziò a tremare come avesse le convulsioni.
<< No.. no.. non possono farlo. NO VI PREGO >> urlò Gun  stringendo la maglietta di Tay.
Era giunta l’ora. Tay, Gun e i genitori di Off erano intorno al letto mentre guardavano i medici controllare un’ultima volta i parametri di Off.
<< Tesoro, devi svegliarti >> affermò la madre mentre stringeva la sua mano con forza.
Un segno, bastava solo un piccolo segno, ma Off stava ancora nella stessa posizione.
<< Ti prego, svegliati… ti prego >> continuava a ripetere Gun sovrastando il silenzio assordante della stanza, interrotto solo dal bip statico dei macchinari.
I medici si guardarono e poi, con una lentezza disarmante, staccarono il tubo che aiutava la respirazione si Off.
Il silenzio cadde su tutti loro che avevano paura anche a respirare, o forse non riuscivano a farlo, e il bip, che fino a pochi secondi prima andava ad un ritmo con cadenze regolari, ora era diventato un sottofondo continuo alla pesantezza di quella stanza.
Il cuore di Off si era fermato e con lui anche quello di Gun che si sentì improvvisamente instabile.
Si accasciò sul letto prendendo il viso di Off tra le sue mani e chiedendogli, ancora una volta, di svegliarsi.
E poi, come per miracolo o magia, il bip ritornò.
Fu una frazione di secondo e Gun non capì cosa stesse succedendo, riuscì solo a capire di trovarsi ora fuori dalla stanza di Off insieme agli altri, cacciati via dai medici e le infermiere che iniziarono a dire cose incomprensibili.

Quella mattina Gun varcò la soglia dell’ospedale con il solito nervosismo che lo contraddistins da più di un mese.
<< Buongiorno >> salutò l’infermiera che ricambiò con un sorriso.
Strinse il mazzo di fiori che stringeva al suo grembo e prese un grosso respiro prima di aprire la porta della camera 201.
<< Gun! Finalmente sei arrivato! >> affermò Off sorridendo nel vedere Gun aprire la porta.
Gli sorrise, finalmente felice.

[Devo evitare di scrivere quando sono giù di morale, lo so...
Spero che questa storia vi sia piaciuta. Fatemi sapere cosa ne pensate ❤️ -potete mandarmi anche a quel paese, non mi offendo anzi, vi darei pienamente ragione haahahh-
A presto,
Michi]

   
 
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