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Autore: Sinden    12/03/2022    0 recensioni
Heloise é una giovane studiosa. Il suo sogno é quello di essere ammessa a Orthanc, la Torre di Isengard, in cui vengono istruiti e formati i futuri Stregoni.
Per farlo, dovrà prima superare una difficilissima prova.
🌺🌺🌺
FF tolkeniana, genere avventuroso, basata anche su film Lo Hobbit - La desolazione di Smaug.
Nuovo personaggio.
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Compagnia di Thorin Scudodiquercia, Thorin Scudodiquercia
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Ahhh...mi venga un accidente!"
brontoló Farin, caracollando dietro Eradan. "Che cos'è questo? Una fogna a cielo aperto o una specie di ruscello?"

"È quello che cercavamo. Ci siamo." rispose il ramingo. "Non ci resta che risalirlo."

"Questa puzza è insopportabile! Ma da dove viene?" chiese il Nano, turandosi il naso.

"Da quella carcassa." rispose Eradan, puntando la spada in una direzione. Farin si giró e vide una mucca, o quel che ne restava, riversa a terra. Doveva essere morta da giorni. Il corpo in decomposizione era assalito da sciami di mosche.

"Andiamo via, mi viene da vomitare!" si lamentó ancora il Nano.

"E' strano. Che ci faceva quell'animale in questo territorio? Qui non ci sono pascoli, nè allevatori di bestiame."  chiese il ramingo, osservando il circondario.

Erano ormai arrivati quasi al confine settentrionale del Bosco dei Verdifoglia, e la presenza di quel ruscello annunciava la presenza del grande fiume nelle vicinanze.

Il Dunedain teneva in un taschino il messaggio di Andriel, quel lembo di tessuto vergato col suo stesso sangue. Lui e Farin inizialmente non avevano capito perchè un uccellino li stesse seguendo con tanta ostinazione. Era stato solo quando il passero aveva iniziato a virare verso il basso sulle loro teste che avevano compreso.  Quell'uccello aveva un messaggio per loro, legato stretto a una delle zampine.

Eradan si era aspettato un'iniziativa del genere dall'Elfa.  Usare la sua capacità comunicativa con le bestie sarebbe stato l'unico modo in effetti rintracciarli. Aveva dato loro appuntamento all'ingresso della Foresta, nel punto in cui il corso d'acqua penetrava nel bosco, e si trattava di arrivare lì il prima possibile. Con tutta probabilità le due erano state intercettate dagli Elfi, che perlustravano incessantemente l'area. Thranduil era famoso per l'attenzione che riservava alla protezione dei suoi confini, e ordinava ai suoi soldati di tenere sotto controllo ogni metro quadro di quel territorio. Eradan speró con tutto il cuore che le due fossero riuscite a trovare il percorso verso il fiume senza troppi impedimenti. Erano in grande ritardo sul prosieguo della missione. E Urgost probabilmente stava già dando segni di impazienza, nella sua grotta gelida.

"...questo è stato il pasto di qualche predatore." ragionó Eradan. "...qualcuno, o qualcosa, ce l'ha portata qui."

"Ragion per cui dobbiamo allontanarci. Siamo in due, non possiamo farci sorprendere da qualche mostro del cavolo. Sono stanco, non ho voglia di combattere!" grugnì il Nano.

"Forse quel muta-pelle, Beorn. La sua tana è qui in zona. Prega che non sia nei dintorni, in forma animale. Non ce la faremmo contro di lui." disse Eradan. "...ci mancherebbe solo questa."

"Cos'è un muta-pelle?" volle sapere Farin. "Qualche altro maledetto servo di Sauron?"

"No. Sono esseri costretti a vivere due vite: una in forma animale, durante la notte, e di giorno ritornano Uomini. E quando sono in forma umana, si puó ragionare con loro. Ma quando sono bestie..." rispose Eradan.

"...meglio stare alla larga. Ho capito. Sai che ti dico? Avremmo dovuto servirci delle Aquile per raggiungere il Nord. Perchè non possiamo chiamarle?" chiese il Nano. L'olezzo nel frattempo era diventato insopportabile. "...e senti che fetore!! Non è solo quella carcassa!!"

Eradan si fermó.
Annusó l'aria. "...no, hai ragione, non lo è."

I due sentirono un rumore fin troppo familiare per entrambi. "...non è possibile. Che ci fanno in questa zona?!" esclamó il Nano.

C'era evidentemente un gruppo di Orchi nelle vicinanze.
Il Nano e il ramingo avvertivano i loro versacci, e il lezzo nauseabondo che emanavano.
"Devono essere dietro quel gruppo di massi..." commentó Eradan. "...hanno osato spingersi fino ai confini del reame degli Elfi. È incredibile."

"Che facciamo?" chiese Farin, brandendo l'ascia. "Non mi dispiacerebbe mandare un po' di quelle bestie all'inferno."

"Hai appena detto che non vuoi combattere". bisbiglió il ramingo. "Peró... anche a me non va che quelli scorrazzino liberamente qua in giro. Potrebbero raggiungere i territori del Sud. Attaccare villaggi umani. O aggredire gli Elfi."

"E allora, forza!" esultó il Nano. "Thranduil non merita il nostro aiuto, e accidenti a me se voglio fargli un favore. Ma odio troppo queste creature immonde! Facciamoli fuori!"

"Calma. Non sappiamo quanti sono, comunque. Rischiamo di rimetterci la pelle, e tempo prezioso. Non dobbiamo perdere di vista il nostro obiettivo. Quelle due ci aspettano." ragionó l'Uomo.

"Fossero anche una ventina di Orchi, non mi preoccupano. Sono mostriciattoli stupidi, facili da uccidere. Sono schifosi parassiti che vanno eliminati! È nostro dovere!" protestó Farin.

"So come ti senti." rispose Eradan, mettendogli una mano sulla spalla. "...ma ci sono priorità. Forse è meglio lasciar perdere. A Gundabad ne vedrai finchè ne vuoi, di Orchi."

Il Nano grugnì indispettito. "Non sono d'accordo...andiamo Eradan! Possiamo farcela!"

Eradan scosse la testa. "No."
Guardó verso l'ammasso di alte formazioni rocciose dietro al quale gli Orchi avevano trovato rifugio. "...ti dico quello che faremo, passeremo in silenzio dall'altra parte. Li lasceremo lì dove sono. Farin, sentimi bene: non farai rumore mentre avanziamo. Intesi?"

"Non è onorevole questo per noi." protestó il Nano.

"Sono d'accordo, non lo è. Ma saggio è colui che non è schiavo degli impulsi, diceva il mio mentore. Dobbiamo arrivare a quel punto indicato da Andriel. Tutto il resto non ha importanza, ora."
ribattè Eradan.

I due, allora, proseguirono con cautela lungo il sentiero polveroso, lasciando l'ammasso di rocce alla loro destra e tentando di fare meno rumore possibile. Sarebbe bastato il suono di un rametto spezzato, per mettere in allerta gli Orchi. Erano esseri grezzi e stupidi, ma avevano un fenomenale udito e un fiuto ancora più infallibile.

Eradan si chiese cosa stessero combinando.
Sentiva un suono incessante di grugniti e ringhi, come se quelle creature stessero litigando fra loro. Non era raro che scoppiassero risse fra gli Orchi, non erano certo esseri dotati di diplomazia o del benchè minimo riguardo gli uni verso gli altri. Aveva addirittura sentito di episodi di cannibalismo fra loro, quando le prede scarseggiavano.

Il ramingo non si era accorto di una vedetta sulla sommità di una delle rocce.

"Hey...guardate un po' qua!" biascicó l'Orco, facendo un ampio movimento col braccio, come a richiamare gli altri. "...abbiamo visitatori!!"

Farin imprecó nella sua lingua.
Eradan estrasse la lunga spada.
"...pare che ci tocchi, amico mio!" esclamó il Nano, non nascondendo un sorriso di soddisfazione. "Questi li sistemo tutti io, se vuoi."

In un baleno, i due si trovarono circondati da una dozzina di creature ributtanti, gobbe, storpie, e del tutto intenzionate a mandare l'Uomo e il Nano all'altro mondo al cospetto di Eru, con tanti saluti da parte di Morgoth.

"Carne fresca bell'e servita!" ringhiò uno dei mostriciattoli, mostrando la lingua nera pregna di veleno. "...certo, il Nano è un po' stagionato per i miei gusti...ma posso fare un'eccezione!"

Subito dopo, con un balzo, l'Orco tentò di saltare addosso a Farin, che con un veloce colpo della sua ascia mandò la testa dell'incauto essere a tre metri di distanza.

"Perché sono così stupidi, tu lo sai?" chiese ironicamente il vecchio guerriero ad Eradan, nel frattempo impegnato a tenere testa a due di quelle creature.

"Voglio dire...ci sarà un ...motivo...per cui...siete tutti così..." grugnì il Nano, tentando di scrollarsi di dosso un Orco che lo aveva afferrato per le spalle. Impugnando il manico dell'ascia a mo' di pugnale, e con un agile movimento del polso, Farin riuscì ad accecarlo per poi trapassarlo con le lame della sua arma. "...deficienti!"

"...non arriverete al fiume." disse quello che doveva essere il loro capo. "Non troverete le due femmine."

Eradan e Farin si bloccarono. Girarono uno sguardo sugli otto Orchi rimasti, che risero di gusto.

"Cosa sapete di loro?" chiese bruscamente l'Uomo.

"Sappiamo tuuuutto." li canzonò l'Orco. "La Regina ce l'ha detto. Ci ha detto che ci avreste provato a raggiungerle. E che noi dobbiamo fermarvi."

Eradan vide l'immagine di Melthotiel nella mente.

L'Orco stava parlando di lei. Non poteva che essere lei.

Ma come sa che siamo qui? Come sa che noi quattro ci siamo separati? Si chiese, disperato.

Allora li stava spiando. Allora non era affatto tornata ad Angmar.

Radagast si era sbagliato.

"..tu non capisci..." continuò l'Orco, la bocca deformata in un terribile sorriso. "...lei è ovunque. Casa sua è dove è il principio."

Farin corrugò le folte sopracciglia. "Il principio di che? Che vai blaterando, bestia maledetta?"

"Lei è più antica di quanto immagini. Più potente di quanto voi crediate. E non ve lo lascerà fare...non vi lascerà usare il Drago contro il Re Stregone. E' pronta a sacrificare tutte le sue legioni perché questo non succeda." sputò ancora l'Orco. "Voi non avete speranza, se non quella di venire annientati."

"Già...ma prima tu!" rispose Eradan, aprendo il due il torace dell'Orco con la sua spada.

"Allora!! C'è qualcun altro che vuole essere fatto a brandelli? Tu?" gridò Farin, rivolto a uno dei mostriciattoli, che arretrò un po' spaventato. "...o magari tu?" ringhiò a un altro, che abbassò lo sguardo e la mazza chiodata che aveva in pugno.

"Se questo è un esempio delle indomite legioni di Melthotiel, non ci fa davvero un grande figura...la vostra Regina!" esclamò il Nano.

Come punti nell'orgoglio da quelle parole, gli Orchi ruggirono e lasciarono partire una serie di ululati di rabbia, per poi scagliarsi tutti insieme sui due amici.

Eradan ne mandò tre all'altro mondo senza troppo sforzo, e poi si girò a contemplare lo spettacolo del vecchio Farin, che ebbe in realtà un bel daffare a sistemare gli altri quattro.

Una volta sterminati gli Orchi, l'Uomo e il Nano si sedettero a terra, fra gli schizzi di sangue nero che avevano impregnato l'erba.

Farin ansimava rumorosamente.

"Accidenti...non sono più quello di una volta...ora mi fa male la schiena!" borbottò.

"Sei stato grande!" sorrise Eradan. "...non ne dubitavo."

"Schifosa vecchia megera... credevo di essermi sbarazzato di lei." grugnì ancora il Nano. "Quella ci sta alle costole... ma dove diavolo è?!" poi si guardò in giro.

"Cosa avrà voluto dire l'Orco: casa sua è dove è il principio?" si chiese Eradan. "Non mi piace quella frase."

"Bah... E' già tanto che quelli sappiano parlare. Non mi preoccuperei di cosa esce dalle loro bocche." rispose Farin, sputando a terra. "Guarda qua...non hanno nemmeno sangue vero nel corpo, ma solo questa melma nera!"

"Il principio...il principio ..." mormorò ancora Eradan.

"Adesso non vorrai farti impressionare da ciò che ha detto questa specie...questa specie di topo di fogna?" lo provocò Farin. "Te l'ho detto: sono sciocchezze, farneticazioni.  Abbiamo fatto fuori una dozzina di Orchi. Chiuso. Ora andiamo dove dobbiamo andare."

Eradan sospirò. Guardò i resti dei servi del male, sparpagliati sul terreno.

Provò disgusto.

Si rimise in piedi. Infilò la lunga spada nella fodera che gli penzolava sulla schiena.

"Sì. Non pensiamoci più. Andiamo allora. Eru non voglia che Meltothiel abbia inviato altre bestie come queste a rintracciare Andriel e Heloise." disse.

"Conoscendo Andriel, la cosa non mi preoccupa. Quella sa combattere, li farà fuori in un baleno! Ha!" ribattè il Nano. Poi ci pensò un po' su. "Hey Eradan...non è da scompisciarsi dal ridere? Ho appena fatto un complimento a un dannato Elfo!"

 

   
 
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