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Autore: eddiefrancesco    25/03/2022    0 recensioni
L'umore di Christopher Marchnet è cupo come le nuvole nere che sovrastano la sua residenza.
Eppure quando un lampo illumina una damigella in difficoltà, lui si comporta da gentiluomo.
Per Kit comincia così un eccitante avventura insieme alla misteriosa Hero Ingram, alla ricerca di un libro scomparso da oltre un secolo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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«Mr. Poynter lavora per la London Institution.» Dichiarò Hero. Kit scosse la testa, stupido ma non più di tanto, dalla determinazione di Hero. Non c'era modo di fermarla, mai, e questo significava che, se lei voleva davvero qualcosa, avrebbe cercato di ottenerlo con ogni mezzo e con la stessa determinazione dimostrata nella ricerca del Mallory. Un pensiero poco confortante. «Qui, lasciate fare a me» si offrì Kit. Si inginocchio' davanti a lei e, sordo alle sue proteste, le sfilò la calza. Il piede di Hero era candido e liscio, di forma delicata e freddo al tatto. Dapprima lo strofino' energicamente, poi cominciò a massaggiarlo con più delicatezza. «Un altro talento?» chiese sottovoce Hero. Si schiari' la gola. «Per essere un agricoltore, ve la siete cavata molto bene con il velocipede.» «Ne deduco che non avete assistito all'infelice conclusione della mia corsa!» esclamò lui ridendo. «E voi dove avete imparato a guidare quella... strana bestia?» «Da un antiquario» rispose lei con un debole sorriso. «Un socio del Roxburghe Club ne diede uno a Raven il quale, ovviamente, non sapeva cosa farsene.» «Mentre voi avete imparato subito la tecnica per guidarlo.» «Non mi è costato un grande sforzo, ve l'assicuro.» replicò Hero. Il tocco di Kit la fece gemere e lui dovette ricordare a se stesso che la stava massaggiando come terapia, non con intenzioni erotiche. Le tolse anche il secondo stivale e si dedicò all'altro piede. «Immagino che sia molto più difficile cercare di cavalcare all'amazzone.» Il risolino di Hero si tramuto' in gemito. «Non mi interessa scoprire come abbiate acquisito questa tecnica, agricoltore gentiluomo, ma vorrei sapere se esiste qualcosa che non sappiate fare.» Si, pensò Kit. Non riesco a ottenere l'unica cosa che desidero! Tuttavia evito' di esprimere quel pensiero a voce alta. Hero inclino' la testa all'indietro e sospirò. «Oh, Kit...» «Mmh?» «Non c'è bisogno che vi ricordi che siete un... un gentiluomo, vero?» «No» le assicurò lui, continuando a massaggiarla. Anche se poco prima l'aveva dimenticato, si era trattato di una distrazione momentanea, un errore che lui si sarebbe guardato dal ripetere. Che sollievo non dover più indossare i calzoni! In abiti maschili aveva goduto di maggiore libertà, tuttavia Hero fu felicissima di vestirsi di nuovo da donna. E la sorpresa e l'ammirazione che lesse negli occhi di Kit davanti alla sua trasformazione contribuirono non poco alla sua gioia. Per qualche istante Hero si sentì quasi normale... finché non dovette uscire di soppiatto dalla loro stanza, ufficialmente occupata da due fratelli di origini campagnole. Una volta fuori, poté rilassarsi di nuovo e prese il braccio che Kit le offriva. «A che cosa devo il piacere della vostra compagnia, signorina?» le domandò lui. Hero arrossi per quel gesto galante. Avevano trascorso parecchio tempo insieme, ben poco del quale con lei in abiti femminili; meno ancora ne avevano trascorso nelle caratteristiche schermaglie tra giovanotti e fanciulle. «Dove andiamo oggi? A visitare i monumenti di Londra?» chiese ancora Kit, chinandosi un po' verso di lei. Hero scoppiò a ridere, nonostante avesse il sospetto che lui fosse serio. Del resto, la ricerca del Mallory era una sua missione, nella quale Kit era stato coinvolto suo malgrado. E gli era riconoscente per essere stato al suo fianco tutto quel tempo. «Io vivo poco distante da Londra, per cui non mi considero una forestiera in visita nella capitale.» «Allora mettiamola così. Sareste disposta a mostrarmi la città?» Hero scosse la testa, il diniego smentito da un sorriso incontenibile. Era così contenta di aver ritrovato lo scanzonato incantatore che aveva conosciuto a Oakfield Manor! La sera precedente Kit era stato cupo e scontroso, uno stato d'animo insolito del quale si era sentita responsabile. Hero non aveva alcuna esperienza riguardo a ciò che succedeva tra uomini e donne, eppure intuiva che non avrebbero dovuto baciarsi. Si sentì di colpo le guance in fiamme al ricordo del meraviglioso, selvaggio interludio, quando lei aveva gettato al vento ogni cautela... e buona parte del buonsenso. Non avrebbe potuto permettersi di cascarci un'altra volta. E siccome avrebbero camminato per le strade della città, dove chiunque avrebbe potuto seguirla, aveva bisogno di tutta la propria lucidità. Da molto tempo aveva scoperto che Raven aveva contatti a ogni angolo non solo di Londra, ma addirittura di tutto il paese. «Sarò felicissima di mostrarvi la London Institution, l'associazione culturale che ha sede in quella che un tempo era la dimora di Sir William Clayton» rispose, concentrandosi sul proprio obiettivo. «Quanto alla ricomparsa di Miss Ingram, la dovete a Richard Poynter. Spero proprio di poter approfittare della mia... parentela con Raven.» Era una scommessa rischiosa, naturalmente, perché Raven avrebbe scoperto presto che lei era a Londra. Sempre che non ne fosse già stato informato, pensò Hero, con il ricordo dell'ometto dallo sguardo sfuggente incontrato da William Strong's ancora fresco in mente. Tuttavia, ora che Featherstone era morto, lei contava sull'aiuto di Richard Poynter, ed era assai più verosimile che il bibliotecario accettasse di incontrare Miss Ingram invece di Sid Marchant. Lanciò un'occhiata al suo compagno. «Come vi presenterò? Non posso farvi passare per mio fratello.» «Potrei essere vostro cugino Erasmus.» Il pensiero di Kit, affascinante, alto e forte, che impersonava l'avido, ingobbito e precocemente calvo Erasmus la fece scoppiare a ridere forte. L'unica speranza era che Mr. Poynter non avesse mai incontrato il vero Erasmus e che quest'ultimo non venisse mai a conoscenza di quella farsa. Certo, se fosse riuscita a mettere le mani sul Mallory, la cosa non avrebbe più avuto tanta importanza... Hero fece un busco respiro. Se fosse riuscita a mettere le mani sul Mallory... Non voleva neanche pensare al possibile insuccesso. Con quell'obbiettivo in mente, entrò disinvolta nella sede della London Institution, come se Richard Poynter aspettasse la sua visita. Non era vero, ma lei e Kit furono fatti accomodare in una saletta ed Hero si concesse di sperare che il bibliotecario li avrebbe ricevuti. Innervosita, rimase seduta sul bordo di una poltroncina mentre Kit vagabondava per la stanza, esaminando i libri sparsi un po' dappertutto. Hero si chiese oziosamente se per caso si fossero scambiati i ruoli, di solito era lei che non si lasciava sfuggire l'occasione per cercare qualche edizione rara da acquistare per Raven. E poi si meraviglio' di quanto fosse cambiata nelle ultime settimane. Prima di arrivare a Oakfield Manor, avrebbe sospettato di chiunque mostrasse interesse per i libri, attribuendogli la mira di un tornaconto personale. Eppure Kit non era un bibliomane e, quando le rivolse la parola, non fu per esprimere stupore davanti alla scoperta di un'edizione rara, bensì per citarne un brano. In greco antico. Hero lo fissò a bocca aperta. «Siete realmente un letterato.» Lui scoppiò a ridere. «Non direi. Ho solo avuto un ottimo insegnante.» «Leggete ancora?» «Naturalmente ho abbandonato quasi del tutto i testi antichi che appassionavano tanto mio padre. Sono più interessato alle nuove invenzioni e scoperte, soprattutto nel settore dell'agricoltura» le spiegò Kit con un sorriso. «Questo non vi sminuisce affatto come studioso» commento' Hero. L'ammirazione per lui si gonfio' a dismisura, fino a trasformarsi in qualcosa di diverso e così intenso da spaventarla. E siccome lei non era mai stata un tipo timoroso, non si sarebbe certo lasciata spaventare adesso. «L'avevo capito. Siete un gentiluomo e un letterato» si ostino', la voce stridula per la forza delle emozioni che l'avevano pervasa. Kit dovette accorgersene. Infatti le lanciò un'occhiata interrogativa. Tuttavia, l'arrivo di un uomo di mezza età risparmio' a Hero l'imbarazzo di dover rispondere a eventuali domande.
   
 
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