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Autore: Lady I H V E Byron    30/03/2022    0 recensioni
"-Piuttosto, hai visto la macchina che ho preso?- un lato positivo, quel viaggio, poteva averlo.
E Vergil sembrava particolarmente di buon umore.
-Il nuovo modello della Subaru. Modello SW. Vedi, qui ci sono le marce, qui le frecce, e qui la radio, che prende tutte le frequenze.-"
"-Va bene, finisco la pizza al salame piccante e poi arrivo.-
La finestra venne nuovamente chiusa. Come il finestrino della macchina.
-La pizza al salame piccante?- si stupì Vergil, benché non fosse la prima volta che Dante si concedeva una colazione così -A quest'ora del mattino? Mezzogiorno? Topi morti.-"
"-Allora! Sei adulto?! La puoi tenere!-
Negata la richiesta di sosta, Dante tornò a sedersi sul sedile, quasi sdraiato.
-Va bene, tanto a me che frega?-
-Bravo.-
-Vorrà dire che ti piscerò in macchina.-
Questo Vergil non poteva permetterlo. Una frenata improvvisa spinte Dante e Nero in avanti.
La cintura salvò Dante da un impatto con il parabrezza, ma Nero, fino ad allora sopito e sdraiato sul sedile posteriore, scivolò giù, battendo la testa contro il sedile di Vergil.
-Ahiahia...!- lamentò.
-Ma sei deficiente?!- rimproverò Dante, rivolto verso il fratello -A momenti sbattevo la testa contro il parabreeze!-"
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dante, Nero, Vergil
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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-Oh... vedete, la campagna è molto più rilassante.- fece notare Vergil.

La strada che aveva preso, infatti, era una panoramica in piena campagna. Un po' remoto, ma almeno non avrebbero incontrato traffico.

-Sì... in effetti è vero...- concordò Dante -Poi, io sono molto sensibile al verde...-

-Vedi, anche tu stai riprendendo colore...-

Non era più pallido a causa della vomitata.

Ma, ad un certo punto, si illuminò.

-Ehi, guarda, un gattino!-

Un tonk! e skreek! improvvisi fecero voltare Nero e Dante, pallidi in volto.

Vergil continuava a guardare avanti come se nulla fosse avvenuto.

-Ma lo hai visto il gattino?!- esclamò Dante, rivolto al fratello.

-Non l'ho fatto apposta.-

-Ma era sul ciglio della strada!-

-Ho capito, ma lo sai come sono i gatti. All'ultimo... track! Ti attraversano la strada!-

-Bastava che andavi dritto e non lo prendevi!-

Vergil, infatti, aveva fatto una manovra strana, prima di investire il gatto. Una manovra che aveva allarmato Dante e Nero, che ancora guardava dietro, senza parole.

-Perché pensavo che attraversasse! Invece l'imbecille è rimasto fermo, è colpa mia? C'è un gatto anomalo, è colpa mia?! Non l'ho fatto apposta, io amo gli animali.-

-Specie quelli che spuntano dal nulla e vogliono ucciderti...- borbottò Dante, sperando di non essere sentito.

Nero si mise le mani sui capelli.

-Santo cielo...-

Era ancora scioccato dal gatto.

-Ora questa sarà un'immagine indelebile nella mia mente.- continuò Dante, incrociando le braccia -Che mi farà svegliare la notte urlando.-

-Ti guardi un po' di asparagi e passa tutto.- suggerì Vergil, indifferente, sia per l'incidente che per la preoccupazione del fratello.

Questi si illuminò di nuovo.

-Guarda! Un dalmata!-

Tonk! Skreek!

Ancora una volta, Dante e Nero guardarono dietro, pallidi in volto.

-MA QUESTO ERA UN DALMATA!- protestò Dante.

-Ho capito, ma, lui, in bianco e nero, nella ghiaia, si mimetizzava!- giustificò di nuovo Vergil -Un cane intelligente si mimetizza, è colpa mia?! Mi sono accorto che era un cane quando ha fatto EEEEEEEEHHHHHHH!- fece un movimento laterale con il braccio -Non l'ho fatto apposta, io ho avuto degli animali.-

-Non erano proprio tuoi...-

-Quello che era.-

Dante tornò con le braccia incrociato.

-Porca misera, l'ho visto da lontano che era un puntino, e man mano che ci avvicinavamo si è ingrandito, tanto che mi ci sono affezionato...-

-Non bisogna mai affezionarsi agli animali.-

-Adesso lo so.-

Per i successivi metri, nessun animale in vista.

La strada era perfettamente liscia e lineare. Ad un certo punto, però, sembrava finire.

-Ma che discesa, ragazzi...- commentò Vergil.

La discesa che percorsero, infatti, era talmente ripida che i passeggeri sembravano stare in piedi.

Quando finì, solo Nero sembrava stare ancora in piedi.

-Bello, la discesa è finita.- fece notare Dante.

-Ma dietro finisce dopo, genio.-

Infatti, alla fine, si sedette anche lui.

Non mancò molto, prima che Dante indicasse nuovamente in avanti.

-Guarda, una famiglia di ricci con i ricciolini!-

Suoni troppo familiari fecero nuovamente voltare Dante e Nero.

-SE N'È SALVATO UNO!- esclamarono, in coro.

Vergil frenò. Poi fece marcia indietro.

Un ultimo tonk! e poi skreek! rese Vergil vittima di due sguardi minatori.

-Era rimasto senza mamma.- chiarì, giustificandosi di nuovo -Un po' di umanità in questa macchina.-

-Proprio tu parli di umanità...- borbottò Dante.

   
 
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