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Autore: Khailea    04/04/2022    0 recensioni
La fiction si basa sul gioco Pokémon Ranger Tracce di Luce, riguarderà una mia partita nel gioco ed io descriverò ogni battuta, ogni passaggio e descriverò tutto ciò che vedrò. Potranno venir aggiunte alcune battute o addirittura alcune scene e tutta la serie racconterà anche delle sensazioni dei personaggi.
E' già presente anche la fiction del gioco Pokémon Ranger: Ombre su Almia
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
Capitoli:
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Il concerto del Quartetto Rock era durato tutta la sera, ed al termine Pichu ed Alessandra, assieme a Nando, Martino, Willy ed il professor Frenesio, erano rimasti a parlare fino a tardi.
Anche il giorno seguente la Ranger si concesse un po’ di meritato riposo, ma quando fu pronta attivò il Navigatore.
Il primo Pokémon che avrebbe cercato era il numero 11, e riflettendo sulle zone che mancavano da controllare andò fino al termine di Via Mironda, dove trovò dei girasoli che potevano essere rimossi con una Mossa Fuoco 2, e con un Quilava del tempio vicino lo attaccò costringendolo a rivelarsi per ciò che era, un Pokémon, e catturandolo aggiunse anche lui al Navigatore.
Il suo nome era Sunflora, “Gruppo: Erba- Poké Tattica: Erba- Mossa: Taglio 2”, “Si circonda di rami spinosi che rendono lento il nemico.”.





Il Pokémon successivo fu il numero 27, che lo trovò al Passo Latra grazie a Raikou, che ruggendo lo fece uscire allo scoperto.
Il suo nome era Skiploom, “Gruppo: Erba- Poké Tattica: Erba- Mossa: Taglio1”, “Si circonda di rami spinosi che rendono lento il nemico.”.





Dopo ancora fu il turno del numero 30, Kriketune, trovato a Mironda lungo la rupe pericolosa, “Gruppo: Coleot.- Poké Tattica: Coleot.- Mossa: Taglio 2”, “Scaglia sfere appiccicose che rendono lento l’avversario.”.





Il successivo fu Sudowoodo, nascosto tra le rovine del canale di Solfonia come un albero, rimovibile con una Mossa Spruzzo 2, le cui informazioni erano: “Gruppo: Roccia- Poké Tattica: Roccia- Mossa: Distruzione 2”, “Scaglia rocce che rendono stanco l’avversario.”.





Il successivo fu Shuckle, numero 99, alla Base Radio, nascosto nel terreno e trovabile con solo una Mossa Spruzzo 1. Stando alle sue informazioni era: “Gruppo: Roccia- Poké Tattica: Roccia- Mossa: Distruzione 1”, “Scaglia rocce che rendono stanco l’avversario.”.





Il successivo fu il numero 127, Oddish, un piccolo Pokémon dal corpo blu ed un ciuffo d’erba sopra la testa, che si nascondeva poco dopo il ponte di Nando. Per farlo uscire allo scoperto fu necessaria una Mossa Fuoco 1, e lo Styler aggiornò subito le sue informazioni con: “Gruppo: Erba- Poké Tattica: Erba- Mossa: Taglio 1”, “Si circonda di rami spinosi che rendono lento il nemico.”.





Fatto questo andarono all’antico maniero, dove dei Budew si nascondevano nel giardino esterno davanti all’ingresso. Anche per loro fu necessaria una Mossa Fuoco 1, ed il Navigatore si aggiornò all’istante con le loro informazioni, “Gruppo: Erba- Poké Tattica: Erba- Mossa: Taglio 1”, “Scatena una serie di foglie taglienti intorno a sé.”.





Ormai mancavano solo una decina di Pokémon per completare il Navigatore, ed il prossimo sarebbe stato uno dei Dusknoir del Bosco Ramingo, ma l’unico modo per costringerlo a comparire era catturare tutti i Dusclops che lo abitavano. Fortunatamente non fu molto difficile, e le informazioni si aggiornarono subito con: “Gruppo: Spettro- Poké Tattica: Spettro- Mossa: Potere Psico 2”, “Si circonda di sfere cariche di emozioni negative che rendono l’avversario confuso.”.





Il Pokémon successivo fu Gengar, il numero 166, che si nascondeva nelle Rovine di Oblivia, “Gruppo: Spettro- Poké Tattica: Spettro- Mossa: Potere Psico 3”, “Si circonda di sfere cariche di emozioni negative che rendono l’avversario confuso.”.





In seguito, al termine del sentiero di Mironda, trovò Pineko, Pokémon numero 190, “Gruppo: Coleot.- Poké Tattica: Coleot.- Mossa: Azione 1”, “Causa esplosioni tutto intorno a sé.”.





In seguito trovò Camerupt al vulcano di Fabulonia, che le permise di fare avanzare lo Styler al livello cinquantadue, con due punti in più di energia e cinque di potenza. Stando allo Styler le sue
informazioni erano: “Gruppo: Fuoco- Poké Tattica: Fuoco- Mossa: Fuoco 3”, “Sferra lingue di fuoco.”.





Sul Monte Sorbetto poi, intrappolato in una caverna nella montagna da un blocco di ghiaccio, liberò un Salamence, che si rivelò un “Gruppo: Drago- Poké Tattica: Drago- Mossa: Fuoco 4”, “Lancia enormi palle di fuoco in direzione dell’avversario.”, e con il suo aiuto riuscì a scuotere da un cumulo di neve poco fuori da lì un altro Pokémon, un Abomasnow per la precisione, “Gruppo: Ghiaccio- Poké Tattica: Ghiaccio- Mossa: Distruzione 3”, “Lancia una serie di blocchi di ghiaccio che costringono l’avversario a restare fermo.”.
Successivamente sempre al Monte Sorbetto catturò un Walrein, “Gruppo: Ghiaccio- Poké Tattica: Ghiaccio- Mossa: Distruzione 4”, “Si circonda di continue tempeste di neve che costringono l’avversario a stare fermo.”.










La sua prossima meta furono le Cascate Argento, nei dintorni delle quali trovòun Lotad nascosto sulla cresta dell’acqua, ma grazie ad una Mossa Elettro 2 lo costrinse ad uscire allo scoperto, aggiornando le informazioni dello Styler con: “Gruppo: Erba- Poké Tattica: Erba- Mossa: Taglio 1”, “Lancia una serie di semi contro l’avversario.”.




Il penultimo Pokémon rimasto da trovare era il numero 275, Octillery, che viveva nelle profondità del Mare Orientale, “Gruppo: Acqua- Poké Tattica: Acqua- Mossa: Distruzione 2.”, “Lancia sfere d’acqua contro l’avversario.”.




Dopo di questo rimaneva solo il 297, Phione, nascosto nelle profondità sommerse delle Rovine del Canale, “Gruppo: Acqua- Poké Tattica: Acqua- Mossa: Taglio 2”, “Soffia bolle contro l’avversario, rendendolo lento.”.





Con quest’ultima cattura il Navigatore era completato. Il cuore le batteva rapido dall’emozione. Ce l’aveva fatta! Aveva superato anche questa sfida! Doveva solo fare rapporto al professor Frenesio, per ufficializzare la cosa.
Era certo di poterlo trovare ancora a casa di Raimondo, ma quando arrivò trovò davanti all’ingresso due Bricconieri, che stavano parlando con l’uomo e con Raimondo.
-È tutto vero, lo giuro! Vi prego, aiutateci!-
-Lo so che ci vuole la faccia tosta a venire qui a chiedere un favore dopo tutto quello che abbiamo combinato… ma dovete aiutarci!-
-Il passato non conta. Se il vostro capo Occhioblu è in pericolo, salvarla è la nostra priorità.- rispose Raimondo incrociando le braccia.
-Giusto. Ce ne occupiamo noi.- confermò il professor Frenesio, e per poco i due Bricconieri non scoppiarono in lacrime.
-G… grazie!-
-Allora, Raimondo, va’ subito a salvare Occhioblu… eh?- solo in quel momento il professore si era accorto dell’arrivo di Alessandra, che confusa non aveva mosso un dito. -Oh, è Alessandra!-
Il suo arrivo non sembrò essere motivo di gioia per gli altri due ospiti. -Ops, si mette male!-
-P… pietà!-
-È più forte di loro. Quando vedono un Ranger, gli viene istintivamente voglia di scappare.- sospirò Raimondo.
-Non dovreste avere niente da temere. Avete la coscienza pulita, no?- commentò il professore.
-Ah… già, è vero.-
-Questa mattina noi e i nostri amici ex Bricconieri abbiamo fatto un’immersione subacquea. E dalle parti della Grotta marina… abbiamo visto un tesor…-
-Un tesoro?- la interruppe Raimondo.
-No, sì, cioè… c’erano dei Pokémon belli come un tesoro e…-
-E allora… ci siamo messi a osservare questi preziosissimi Pokémon!-
-Ma davvero? Avete osservato i Pokémon?- nemmeno il professore era molto convinto, ma li lasciò andare avanti.
-S… sì, proprio così. È il nostro nuovo passatempo.-
-E mentre eravamo incantati a osservare i Pokémon… a un certo punto abbiamo perso di vista il nostro capo.-
-L’abbiamo cercata in lungo e in largo separatamente. Alla fine siamo riusciti a trovarla, ma è rimasta intrappolata da una roccia in fondo alla Grotta marina! Volevamo aiutarla, ma in quel punto la corrente è molto forte!-
-Ranger, tu sei così giovane, così esuberante!- esclamò uno di loro voltandosi verso Alessandra. -So che puoi farcela! Ti prego, aiuta il nostro capo!-
-Ehi, un po’ di riguardo nei miei confronti!- sbottò Raimondo infastidito.
-Ops, chiedo scusa…-
-Raimondo, senti. Lasciamo che di questo se ne occupi Alessandra!- propose Frenesio, e non sembrò in fondo l’idea dispiacesse molto all’altro.
-D’accordo.-
-Vorremmo aiutare il capo con le nostre mani… ma la roccia è pesante, la corrente fortissima. Non possiamo farcela…-
-E poi non credo sia rimasto molto ossigeno nelle sue bombole. Forse meno della metà!-
A quella rivelazione il volto dei presenti impallidì.
-E diccelo prima! Basta con le spiegazioni! Non c’è tempo da perdere!- gridò Frenesio agitato. -Alessandra! Va’ subito a salvare Occhioblu! Sarà difficile individuare il luogo preciso dall’alto. Va’ con la Nave Federativa ormeggiata a Diagonalia. Su, in fretta, in fretta!-
-Sì!-
Lei ed Occhioblu erano state nemiche in passato, ma ormai era acqua passata, e la donna aveva dimostrato di potere cambiare. Non l’avrebbe mai lasciata in una situazione simile.
-E per quanto riguarda te, Raimondo… sai bene cosa fare.- disse il professor Frenesio. -Giusto?-
-Sì, Prof. Frenesio.-
-Allora… ci precipitiamo a Diagonalia!- ipotizzò uno dei Bricconieri.
-Così ci imbarchiamo anche noi per indicare al Ranger il luogo dell’incidente!-
-Non ce n’è bisogno. I punti dove gli esseri umani possono immergersi dalle parti della Grotta marina sono limitati.- rispose Raimondo, catapultandosi tra i due. -Piuttosto… non volete farvi quattro chiacchiere assieme a me?-
-Ahia… lasciami stare! È questo il modo di trattare una signora?!-
Alessandra nel frattempo aveva già raggiunto Diagonalia, trovando Willy pronto per andare.
-Alessandra, ti stavo aspettando! Il prof. Frenesio mi ha detto di organizzare la partenza. E io sono prontissimo! Possiamo salpare in qualunque momento. Vuoi partire per la Grotta marina?-
-Sì, non perdiamo tempo.-
-Benissimo! Salpiamo per la Grotta marina!-
La Nave Federativa si mosse a tutta velocità tra le onde del mare, fino a quando lo Styler non comunicò loro erano in arrivo.
-Pichu!-
-Pichu rimarrà di guardia qui con me!- sorrise Willy.
-Pichu pichu!-
-Fate attenzione, tornerò presto.-
Con un tuffo la Ranger si buttò in acqua, e subito lo Styler sembrò rilevare qualcosa.
-“Rilevata presenza di metallo nella Grotta marina. Alta probabilità che si tratti di un Dadavolante. Rilevamento anche nella zona profonda dove in precedenza non hai potuto inoltrarti. Le correnti marine sono caotiche. Non si tratta di un fenomeno naturale.”-
Che si trattasse di un Pokémon forse? Dopotutto si parlava dei Bricconieri, non era certa di volere credere completamente al loro racconto. L’unica certezza era che Occhioblu aveva bisogno di aiuto.
Le forti correnti all’inizio del percorso non furono un problema da superare, e poco più avanti trovò un altro Bricconiere, tutto agitato.
-Vorrei sapere che fine hanno fatto quelli che sono andati a chiedere aiuto ai Pokémon Ranger! Gliel’avevo detto di lasciar stare, era logico che avrebbero rifiutato!- per una volta si sbagliavano, e l’espressione sul suo viso all’arrivo di Alessandra non nascose la sorpresa. -Cosa? Un Pokémon Ranger?! P… possibile?! Sei qui per salvare il nostro capo?!-
Annuendo Alessandra gli fece capire le sue intenzioni, togliendogli un grosso peso dalle spalle. -Ma che bella notizia! Il capo si trova in fondo alla Grotta marina. Ti prego, salvala! Te ne sarò grato per tutta la vita!-
La strada da seguire era una soltanto, ma capiva le difficoltà dei Bricconieri. Le correnti si facevano terribilmente forti, e degli sbuffi di calore dalle pareti minacciavano seri danni.
Anche per lei non fu facile arrivare in fondo, ma alla fine trovò un altro Bricconiere, meno gentile degli altri.
-Ranger! Che accidenti vuoi? Se è una sfida che vuoi, ti accontento subito!-
Con un semplice gesto le lanciò contro due Kingdra senza darle nemmeno il tempo di spiegarsi, vedendoli però catturati entrambi finalmente si diede una calmata.
-Era da tanto che non perdevo…-
A gesti la ragazza cercò di farle capire il perché fosse lì, anche se fu più scomodo del previsto.
-Eh? Che hai detto? Non sei qui per batterti con noi? Vuoi salvare il capo?! Scusa! Avevo capito male! Il capo si trova verso il fondo! Il fatto è che… c’è un Pokémon inferocito! Figurati, nemmeno io sono riuscito ad avvicinarmi…-
Un tremendo ruggito fece tremare le pareti della grotta, terrorizzando l’uomo. -Hai sentito? Era il suo verso!-
Si aspettava sarebbe successo qualcosa di simile, ma quel ruggito… non aveva mai sentito niente prima d’ora. A che Pokémon poteva appartenere?
Il verso si ripeté anche quando si spinse più in profondità, nella zona dove la luce non arrivava.
-“Pericolo! Pericolo! La corrente è disturbata per cause non naturali!”-
L’intensità del verso aumentò, ed una gigantesca figura dalla pelle bianca e dalle robuste ali sfrecciò accanto alla ragazza, creando una corrente che quasi la sbalzò via.
-“Il Pokémon è molto agitato.”-
Questo lo vedeva benissimo da sé, ma ancora non aveva idea di che Pokémon si trattasse.
Continuando a nuotare facendo molta attenzione arrivò verso l’ingresso del punto non aveva ancora esplorato, ritrovandosi davanti un Bricconiere.
-Mi sono appena liberato di quello là e ora… un Pokémon Ranger! Ma dico io.. posso passare tutta la vita a scappare? Sì che posso!-
Facendo dietrofront si tuffò nel cunicolo dal quale era arrivato, costringendo Alessandra ad un inseguimento.
Dovevano avere apportato qualche modifica ai Dadavolanti, perché erano più agguerriti del solito. Le lanciò contro delle raffiche di colpi al plasma, e caricò un cannone per un fascio di energia dorata. Raggiungerlo non fu semplice, ma alla fine raggiunsero il fondo e poté acchiapparlo.
-Mi hai raggiunto.. però guarda che io non sto facendo niente di male ai Pokémon.-
Nuovamente fu costretta a spiegarsi, sperando fosse l’ultima volta. -Cosa? Non sei qui per questo? Per il capo?! Ma davvero? Non l’avrei mai immaginato! Allora va’, ti prego! Il capo è più avanti! Non deve restare molto ossigeno nelle bombole! Ti prego, Ranger! Fa’ di tutto per salvare il nostro capo…-
Aveva già accettato, non c’era bisogno di perdere tutto quel tempo in chiacchiere.
Il tunnel proseguiva per qualche altro metro nell’oscurità alla loro destra, ed arrivata in fondo un labirinto di correnti d’acqua la costrinse a nuotare contro-corrente per arrivare al termine della caverna.
Qui cominciò a sentire distintamente la voce di Occhioblu.
-Aaah… si mette davvero male. Non ce la faccio più. Non mi resta che rassegnarmi… aaah… è la punizione che merito per tutte le mie cattiverie.-
La luce del mini-polmone la raggiunse, rivelando avesse una gamba incastrata sotto un gigantesco masso.
-Oh… ho anche le visioni. Mi è sembrato di vedere un Ranger. E anche per me è venuta la fine… aaah… ? Per essere una visione, sembra proprio reale… aaah…-
-“Cedendo parte del tuo ossigeno, puoi rifornire le bombole di Occhioblu.”-
Era l’unica cosa da fare, almeno avrebbero guadagnato tempo.
-Cosa fai, visione che non sei altro?! Gasp… lasciami stare! Eh? Ossigeno… respiro! Non sei una visione, sei davvero Alessandra! sei qui per… salvarmi? I miei tirapiedi sono venuti a chiedere aiuto a voi Ranger?! Ora capisco…-
Smuovere il masso richiese qualche minuto, ma alla fine fu libera, ed il Dadavolante era ancora perfettamente funzionante.
-Grazie per aver rimosso la roccia. E con l’ossigeno che mi hai fornito non ho più niente da temere. Guarda qua.- aprendo uno zainetto a tracolla Occhioblu le mostrò un vecchio calice rovinato. -Ho trovato questo tesoro… lo volevo a tutti i costi. E così mi sono cacciata in questo guaio. I miei tirapiedi hanno cercato di salvarmi. Non solo, a quanto pare… hanno messo da parte l’orgoglio e sono andati a chiedere l’aiuto dei Ranger. Voglio dire che loro non hanno fatto niente di male. quella che non riesce a vivere in modo onesto sono io.-
-“Rimane poco ossigeno nelle bombole. Riemergi al più presto.”-
Era un argomento molto delicato, di cui avrebbero dovuto discutere una volta riemerse.
-Non ho altro da dire. Torniamo in superficie.-
Il Dadavolante di Occhioblu non ebbe alcuna difficoltà a districarsi tra la corrente, ma era chiaro dall’espressione della donna che fosse in pensiero. -Questa corrente non è provocata da un fenomeno naturale.-
Un ruggito alle loro spalle le costrinse a voltarsi, nell’oscurità tuttavia non trovarono nulla.
-E ora che succede?! Non capisco perché, ma è così arrabbiato da sconvolgere la corrente marina. Il verso si è fatto più lontano. Approfittiamone per avanzare.-
Arrabbiato? Quindi sapeva cosa causava le correnti, o chi.
Quando cominciarono a riemergere, arrivando in un punto dove la luce arrivava, il suono si risentì.
-Calmarlo non sarà facile neanche per te. Soprattutto in mezzo al mare.-
Ok, cominciava veramente ad averne abbastanza di tutti quei misteri. Se avesse potuto parlare avrebbe chiesto spiegazioni.
-“Il movimento della corrente segnala l’avvicinamento di un Pokémon.”-
-Se non ci sbrighiamo, resteremo tutti e due senza ossigeno.-
Mancava poca strada ormai, in breve tempo uscirono dalle caverne e l’ombra della Nave Federativa cominciava ad intravedersi.
-Siamo quasi in superficie, si intravede la luce. Ancora un piccolo sforzo.-
Il ruggito del Pokémon si fece più intenso, e qualcosa saettò verso di loro, terrorizzandole e spingendole ad affrettare il passo.
Per pura fortuna riuscirono a salire a bordo della nave, dove Willy, Pichu e gli altri Bricconieri le stavano aspettando.
-Sta arrivando! Tenetevi forte!- gridò Occhioblu, aggrappandosi a Willy.
Un gigantesco Pokémon mai visto prima, simile ad un drago bianco dallo stomaco azzurro e le scaglie sulla schiena blu, emerse dall’acqua in tutta la sua furia, guardando la nave come il peggiore dei nemici.
-È Lugia!- esclamò Occhioblu, indicandola.
-Luuu!-
Il Pokémon per qualche motivo era furioso, e se non l’avessero calmato avrebbe fatto affondare l’intera nave.
Alessandra lo raggiunse sulla punta della prua, avviando la cattura. La stazza del Pokémon era notevole, ed i suoi movimenti lenti. Volò per un po’ attorno alla Ranger prima di scagliare il primo attacco, una X di tornado che alzarono un fortissimo vento.
Con uno scatto Luigia rivelò una velocità pari a quella di Zapdos, e sfrecciò fuori dal perimetro rientrando in un punto casuale attaccandola nuovamente, tentando poi di lanciarle contro un raggio di energia arancione.
Pichu ukulele arrivò poco dopo in aiuto dell’amica, e Lugia notando erano ancora perfettamente in piedi si infuriò, aumentando la potenza degli attacchi a partire dai tornado, che divennero delle alte colonne immobili nel perimetro. Senza l’aiuto di Pichu calmarlo sarebbe stato molto più difficile del previso, l’impazienza però rimase e così anche le colonne d’aria, che riuscirono a rompere più volte la linea di cattura, facendo precipitare l’energia dello Styler a 101/123, ed a danneggiare la ragazza che si ritrovò sempre più intontita.
La cattura tuttavia terminò poco dopo questi danni, e lo Styler passando al livello cinquantatré si ricaricò completamente, con due punti in più nell’energia e cinque nella potenza.
Il Navigatore inoltre aggiornò le informazioni di Lugia, “Gruppo: Psico- Poké Tattica: Psico- Mossa: Nessuna /-“, “Attacca emettendo raggi laser, mulinelli e trombe d’aria marine.”.





La cattura sembrava avere calmato il Pokémon, che comprendendo i sentimenti della ragazza la ricompensò concedendole il proprio grafema, volando via subito dopo.
-E Lugia? Non è più in collera?- chiese Willy preoccupato.
-Complimenti, Alessandra! hai calmato perfino Lugia.—esclamò Occhioblu soddisfatta, con il coro dei sottoposti alle spalle.
-I Pokémon Ranger sono davvero un portento!-
-Il capo è salvo! Noi siamo salvi! Tutto merito del Ranger!-
-Sembrerebbe che tu sia diventata ancora più in gamba!-
-Lugia probabilmente cercava di proteggere questo tesoro…- mormorò Occhioblu, facendosi sentire da Willy.
-Mmh… non ne sono così convinto.-
-Capo, ci dispiace per come si sono messe le cose… è tutta colpa nostra! Le chiediamo scusa!-
-Capo, perdono!-
Il viso di Occhioblu divenne tutto rosso dall’imbarazzo. -C… che perdono e perdono! Smettetela. Non vi capisco proprio.- incrociando le braccia cercò di darsi un contegno, guardando poi Willy, o almeno provandoci. -W… Willy… siamo tutti molto stanchi. Portaci da qualche parte sulla terra ferma.-
-Certo, certo! Allora, partiamo per Diagonalia!-
Effettivamente avevano tutti bisogno di riposare, e durante il tragitto Willy ed Occhioblu ebbero l’occasione di chiacchierare su tutto ciò che era successo in quei mesi.
Erano così a loro agio che a malapena notarono Frenesio e Raimondo sul porto, con tutti gli altri Bricconieri al seguito, e dall’espressione severa dell’uomo non sembrava fossero lì solo per salutarli.
-Allora, Occhioblu. Hai qualcosa da dire?-
-In realtà, l’unica che ha sbagliato sono io. Sono stata accecata dal desiderio di ottenere questo tesoro. I miei tirapiedi sono venuti solo per salvarmi. Loro non hanno nessuna colpa.-
-C… capo?.
-Sono io quella che deve pagare. Lasciate liberi i miei uomini. Hanno già dimostrato a sufficienza quanto sono cambiati.- affermò sicura la donna, sconvolgendo i Bricconieri.
-Capo?!-
-Che strana storia… non trovi anche tu, Raimondo?- borbottò Frenesio accarezzandosi la barba.
-Eh sì, molto strana. E più che altro diversa da quella che ci hanno raccontato questi due che sonno venuti a chiederci aiuto.-
-Capo, ci perdoni!-
-Abbiamo detto tutto a Raimondo!-
-…!-
-I tuoi uomini hanno saputo che nella Grotta marina si nascondeva un tesoro. E senza dirti niente hanno pensato di andarlo a prendere.- spiegò Raimondo.
-Non è vero!-
Raimondo la ignorò, continuando a raccontare. -Ma lì hanno trovato una corrente fortissima e un Pokémon mai visto in preda alla collera. A un certo punto, uno dei tuoi uomini è stato trascinato via dalla corrente. Non sapendo cosa fare, ti hanno chiamata.-
-…-
-Anche se eri arrabbiatissima per il loro comportamento arbitrario, li hai raggiunti e hai salvato il malcapitato.-
-Ero io…- ammise uno del gruppo facendosi avanti.
-Purtroppo, però, è arrivato Lugia. Hai fatto in modo che loro potessero fuggire, ma tu sei rimasta intrappolata nella roccia franata.-
-Avete molta fantasia…-
-Capo! Non è più il caso di accampare scuse per noi!-
-Capo! Capo!!-
Contrariamente a quanto ci si aspetterebbe da un’organizzazione criminale, c’era un forte legame che li univa, ed erano pronti a proteggersi a vicenda fino alla fine.
Occhioblu era sempre stata così con i suoi sottoposti.
-Ora capisco. Così è tutto chiaro.- annuì Willy. -Raimondo, come hai fatto a ottenere la loro confessione? Hai usato qualche tecnica da wrestler?-
-No, Raimondo è stato molto gentile!- confessò uno dei Bricconieri.
-Ci ha semplicemente avvisati. Se non dite la verità, il vostro capo si prenderà tutta la colpa per proteggervi. E così, sentendo le sue parole…-
-Che sorpresa quando ho scoperto che aveva ragione!-
-Raimondo sa leggere il cuore delle persone. per questo tutti a Oblivia gli vogliono bene. essere dei Ranger non significa solo eccellere nella cattura.- sorrise il professore.
-Prof. Frenesio…-
-A ogni modo, è finito tutto bene. E questo per merito della perspicacia di Raimondo e il senso di responsabilità di Occhioblu. E naturalmente grazie all’abilità di Alessandra!-
-E come tradizione vuole… Alessandra, preparati ad eseguire la tua posa. Missione compiuta!- esclamò Raimondo, con Willy che saltò entusiasta.
-Grande!-
-Però… finché questo tesoro resterà qui, Lugia potrebbe sempre tornare a reclamarlo…- intervenne Occhioblu, venendo subito fermata da Willy.
-Ma no… non c’è nessun pericolo!-
-Questo oggetto si chiama calice arcobaleno e compare nelle antiche leggende di Oblivia…- spiegò Raimondo.
-Allora avevamo ragione, è proprio di valore?!-
-No, perché questo non è l’originale. Cioè è solo una copia.-
-Una copia?!- gridò Occhioblu sbalordita.
-Un piccolo oggetto necessario per il festival arcobaleno… addirittura so che dentro è fatto di cartapesta.- ammise Willy.
-C… cartapesta?!-
-Dall’aspetto sembra molto vecchio. Forse qualcuno l’ha buttato in mare perché non gli era venuto bene. anzi… sarà caduto in mare per sbaglio.- ipotizzò Frenesio.
-In effetti… in quella grotta ci sono anche bottiglie, lattine e rottami di Dadavolanti.-
-Beh, a dirla tutta… dal Dadavolante mi sono cadute delle bottiglie.-
-Forse ho buttato qualche lattina…-
Raccontarono i Bricconieri, vergognandosi immediatamente.
-La forte corrente ha fatto in modo che rifiuti provenienti da più luoghi finissero nella grotta.-
-Forse Lugia… era arrabbiato proprio con quelli che sporcano il mare.- concluse Occhioblu, con l’assenso di Frenesio.
-È la cosa più sensata che possiamo pensare. Lugia vuole proteggere il mare, non questo calice di cartapesta.-
-Non butterò più i rifiuti.-
-Neanch’io… mai più, mi pento delle mie azioni.-
-I Pokémon a volte ci insegnano cose molto importanti. E questo è un esempio calzante.- disse il professore.
-A proposito di pentimento…- borbottò Occhioblu contro uno del gruppo.
-Eh? Cos’ ho fatto di male?!-
-In mare hai aizzato dei Pokémon contro Alessandra. questo significa che stai ancora controllando i Pokémon?-
-No, non è vero! Quei Kingdra… si erano così affezionati a me che non volevano mollarmi.-
-Ah ah ah! Capitano anche queste cose. Trattali bene.- rise il professore.
-Sentite un po’! e se facessimo una crociera per festeggiare il ritrovamento del calice arcobaleno, anche se falso? Potremmo ammirare il tramonto di  Oblivia dalla Nave Federativa.- propose Willy, arrossendo quando i suoi occhi incrociarono quelli di Occhioblu, che fece lo stesso. -Tutti insieme senza più contrasti!-
-Oh, che magnifica idea.- annuì Frenesio.
-Posso venire anch’io?- chiese timidamente Occhioblu.
-Certo, che domande fai? Sei stata tu a trovare il falso calice! Forza, andiamo!-
Era veramente una splendida idea, un ottimo modo per ricominciare con una spinta più ottimista.
Alessandra e Pichu ukulele rimasero fermi qualche istante a godersi quel momento, prima che Willy li chiamasse.
-Che fai, Alessandra?! Dai, partiamo! Ah, certo! chiamiamo anche Martino che è in perlustrazioni da qualche parte. e anche gli altri che sono sempre così disponibili. Tutti a bordo della Nave Federativa!- esclamò l’uomo, saltando giù dalla nave. -Mi assento un attimino. Voi intanto salite sulla Nave Federativa!-
-Allora Raimondo, vogliamo andare?- sorrise Frenesio.
-Sì!-
Nel giro di un quarto d’ora riuscirono a radunare tutti: Nando, Ralf, Otello, Martino, Lucia e Patty.
Quest’ultima stava con aggrappata al bordo della nave, impaziente di partire. -Wow! Che panorama!-
-La nave che hai costruito è davvero fantastica.- si complimentò Ralf con Otello.
-Neanche le tempeste riescono a spaventarla.-
-Maestro… anch’io un giorno costruirò una nave che tutti ameranno!-
-Alessandra, e così… hai incontrato Lugia mentre io ero in perlustrazione.- sbuffò Martino invidioso.
-Non sono una studiosa di Pokémon, ma mi interessa molto Lugia.- confessò Lucia. -È chiamato il protettore del mare. Posso vedere un attimo lo Styler?-
-Certo, guarda pure.- annuì Alessandra.
-Ehi, lo Styler di Alessandra ha qualcosa di strano.-
-Si è rotto? Allora tocca a me intervenire!- esclamò Patty.
-Forse è saltato un circuito durante la lotta con Lugia.- ipotizzò Occhioblu.
-Fatemi vedere.- Frenesio si fece largo tra la folla per controllare, spalancando gli occhi guardando lo schermo. -Alessandra! ti rendi conto di cosa hai fatto?! Incredibile…!-
-Oh oh… hai fatto arrabbiare il prof. Frenesio.- mormotò Willy.
-Non fa bene arrabbiarsi, alza la pressione…- cercò di intervenire Raimondo, prima che scoppiasse.
-Non sono arrabbiato! Anzi al contrario! Alessandra! Ottimo lavoro! Hai catturato tutti i Pokémon di Oblivia!-
Era vero! Dopo lo scontro con Lugia se ne era praticamente dimenticata!
Alla rivelazione tutti guardarono la ragazza sbalorditi, incluso Martino. -Eh…? Vuoi dire che…? Sono così contento che non riesco a ricordare come si dice!-
-Ehm… cioè… il Navigatore è completo!- disse Willy al posto suo.
-Esatto! Navigatore completo! E pensare che io non ci sono mai riuscito. Complimenti, Alessandra!- disse Raimondo, assieme alla moglie.
-Complimenti anche da parte mia! Oggi nasce a Oblivia una nuova leggenda!-
-Wow, auguri! Sei eccezionale! Puoi darti delle arie davanti a tutti!- sorrise Patty allegra.
-Alessandra, complimenti! Sentivo che ce l’avresti fatta! Com’è che si dice? Navigante completo?- domandò Otello.
-Navigatore completo! Ed è un traguardo formidabile!- gli spiegò Ralf. -Grandeee!-
-Non so proprio come esprimerti i miei complimenti… insomma, complimenti!- disse Nando correndo ad abbracciarla.
-Hai trovato un’intesa con tanti Pokémon diversi. Ognuno con il proprio carattere e le proprie emozioni. Questa è una cosa che ti fa onore. Congratulazioni, Alessandra!- disse Occhioblu assieme ai suoi Bricconieri.
-Ranger! Tanti tanti auguri!-
Chi l’avrebbe mai detto che un giorno avrebbe festeggiato un traguardo tanto importante assieme a degli ex-criminali? La vita è proprio imprevedibile certe volte.
-Complimenti davvero! Allora durante la nostra crociera festeggeremo anche il tuo successo! Evviva Alessandra!- gridò Willy al cielo.
-Alessandra, complimenti anche da parte mia!- intervenne il professore. -Ho fatto proprio bene a inviarti qui a Oblivia!-
-Alessandra, sei impareggiabile! Non so come esprimerlo a parole… sono molto contento di aver vissuto tutte queste avventure insieme a te! Grazie, Alessandra!- le sorrise felice Martino.
-Pichu! Pichu pichuuu!-
Alessandra era commossa, sentiva già le lacrime bagnarle le guance dall’emozione. -Grazie a tutti, grazie!-
   
 
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