Ricordare il passato
“Lo
spazio,l’ultima frontiera per l’essere umano” … aaah quanti ricordi che questa
frase mi ricorda:molti anni fa infatti il mio vecchio capitano la ripeteva
molto spesso,a volte fino alla nausea,ma adesso gliene rendo grazie dato che mi
ha fatto nascere quella vaga curiosità di esplorare i meandri sconfinati infiniti ,o almeno cosi sembra,dell’universo.
Purtroppo adesso c’è sempre un piccolo problema che mi rallenta un poco:la
vecchiaia. E si, purtroppo ci possiamo sviluppare quanto vogliamo ma il nostro
corpo dopo molti anni passati nello spazio si danneggia molto più del
previsto,e come regalo ai miei nipoti che spero continuino il mio lavoro,lascio
questo “mano-scritto”che tanto scritto a mano non è dato che i nuovi computer
hanno sobbarcato gli antichi mezzi di comunicazione,come diceva un mio lontano parente che per parlare con un
amico usava ancora un pc grosso come un nostro tavolino da te modificato. Be
quello che posso dire ora è che se ne vedono di tutti i colori e dimensioni qui
fuori nell’immenso spazio nero come la pece o come la morte se ti imbatti in
popolazioni molto inaffidabili. Quello che lascio ai miei discendenti sarà una
specie di diario di viaggio che spiegherà in tutto,o almeno in parte,quello che
ti può capitare nel viaggiare tanto lontano da dimenticare che colore ha la tua
patria:la stupenda terra. Ora che la vedo dal mio finestrino di alluminio
trasparente posso dire solo una cosa:mai visto niente di più bello e magnifico
nella mia lunga esistenza,che colori accesi,che panorami stupendi,saranno le
radiazioni ma ne sento quasi l’odore dei pochi alberi rimasti. Comunque tutto
il mio scritto parte da quando mi sono imbarcato sulla prima astronave a
curvatura 5,e si solo 5,ma posso dire che per quei tempi era la miglior
astronave mai vista sulla terra. La nostra missione comportava la scoperta e
l’interazione con altre razze di essere viventi ed intelligenti e noi come dei
bambini ci siamo lanciati nel vuoto non conoscendo i pericoli che ci apprestavamo
ad affrontare. Dopo lungo tempo da soli nello spazio desolato incominciammo a
vedere alcuni pianeti abitabile all’apparenza deserti ma non sapevamo che
errore e che guai ci attendevano sulla superficie di quei pianeti. Le razze che
abbiamo contattato erano bellicose e
malvagie come non mai e appena ci siamo avvicinato hanno subito cominciato ad
attaccarci senza troppi indugi con delle armi per fortuna antiquate. Dei miseri
razzi anti aereo che però ci hanno fatto capire che se sei un alieno non tutti
ti accettano sul tuo pianeta,grande o piccolo che sia. Per fortuna l’abilità,o
la fortuna,ci ha permesso un evacuazione rapida dal sistema che ci ha permesso
di salvare non solo le nostre mercanzie ma anche la nostra vita e a continuare
il nostro viaggio di esplorazione di tutti i sistemi,solare e non,e dopo un
piccolo viaggio siamo giunti vicino ad 1 galassia uguale alla nostra,e per
nostra fortuna anche gli abitanti erano simili a noi e gli scambi effettuati ci
hanno portato a creare la nostra vera e propria prima rotta commerciale e di
alleanza creata grazie alle nostre sole forze,e con nuovo vigore e pieni di
speranza negli occhi,e nella mente,siamo ripartiti con la stiva piena per
conoscere nuovi sistemi da esplorare e,magari,da colonizzare ma questo non era
nei piani ragazzo mio,ma per ora questa è un'altra storia che ne riparleremo in
futuro e in seguito su questo “omni-diario”. Dopo queste piccole avventure
continuammo il nostro viaggio e attivai il jump-drive per volare in un nuovo
settore di spazio isolato.