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Autore: Shaina    10/04/2022    1 recensioni
[Mare Fuori ]
Serie di fanfiction creata per il gruppo Fondi di caffé - Il tuo scrittoio multifandom, Ho preso due personaggi della serie che amo particolarmente, e che nella storia originale interagiscono per circa due minuti in 24 episodi, ma che io trovo molto affini, a prescindere dal fatto che stiano insieme oppure no. Lui ha perso l'unico amore della sua vita a diciassette anni. Lei è la sorella maggiore del suo migliore amico.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Mazzi di carte e caffé
Giocattoli li guardo e ci rivedo ogni passo che ho compiuto
Fra le ali di un robot e un alieno mai cresciuto
I giocattoli hanno un’anima e ti aspettano per sempre
Hanno vinto coi cattivi e ogni paura della mente
Li ho portati nel mio letto per combattere le streghe
E hanno ucciso un uomo nero che ogni notte Mi teneva il piede

L’ingenuità però non so dov’è

Jeeg Robot d’acciaio sconfiggi la disonestà
E ridammi indietro tutta la felicità
Giocattoli 100 soldatini ma ne spara solo uno
Combattono la guerra e non muore mai nessuno
I giocattoli lo sanno come puoi affrontare un tuono
E ti guardano orgogliosi
Mentre diventi un uomo
Ma il disincanto non so più cos’è
Vai Mazinga vola contro la crudeltà
E ridammi indietro tutta la felicità

(Giocattoli – Fabrizio Moro)
 
Quando era in carcere all’Istituto Penale Minorile, Carmine aveva l’abitudine di portarsi sempre appresso un mazzo di carte. Faceva interminabili solitari ovunque. E una volta uscito ha praticamente imposto a tutti gli ospiti che ha avuto in casa almeno una partitella scopone o rubamazzo a serata.
Ci sono stati momenti in cui Filippo ha odiato quel mazzo di carte. Le trovava ovunque, anche in quei due metri quadrati di cella. E se per errore, Carmine le buttava sul suo letto, quello inferiore tra i due letti a castello in cui dormivano, erano urlacci assicurati.
A lui le carte non sono mai piaciute.
Adesso, da adulto, gli capita spesso di pensare che forse quel mazzo di carte era l’unico strumento di difesa che a Carmine fosse concesso, pur di non farsi mettere un’arma in mano.
A volte a Filippo viene il dubbio che non gli fosse nemmeno concesso scegliere i giocattoli che voleva. Non si stupirebbe se l’amico gli dicesse di aver chiesto alla madre un orsacchiotto di peluche, da bambino, e di aver ricevuto in regalo un soldatino, al suo posto.
Non sono ammessi sentimentalismi.
Quel pensiero ha rattristato Filippo ogni volta che ha visto Carmine occuparsi di Futura, quando la bambina era ancora in fasce. E spiega anche perché, finché la bambina ha avuto gli anni giusti, Carmine non abbia fatto altro che viziarla.
Lui non riesce ancora a immaginarsi padre di un bambino.
Ama Naditza alla follia, ma non si vede proprio nei panni di un genitore.
Non ha la più pallida idea di come si comporterebbe se si trovasse al suo posto. Anche perché Naditza non muore dalla voglia di costruirsi una famiglia tutta sua, e vista la sua famiglia d’origine, Filippo non la biasima.
Si rende conto che lui e Anita sono stati molto più fortunati. Non può dire che l’affetto dei suoi genitori sia mai mancato, anzi in certi momenti è stato persino asfissiante.
Ed il risultato è stato fallimentare ugualmente, perché Anna Ferrari è stata soffocante anche nei suoi tentativi di farlo riuscire in ogni campo, a discapito del rapporto tra lui e la sorella.
Ha invitato Carmine e Anita a casa loro, e adesso sta preparando il caffè dopo pranzo, prima di raggiungere gli altri in sala.
Carmine è già pronto a stracciare le ragazze per l’ennesima volta, col suo inseparabile mazzo di carte. A questo giro, lui e Filippo sono in squadra assieme, contro Anita e Naditza. La prossima partita invece, vedrà Filippo in squadra con sua sorella, e Nad in squadra con Carmine.
Quando si tratta di mantenere l’entusiasmo, Carmine è il professionista della situazione. Semplicemente insuperabile. È stato lui a insegnargli a sorridere con il cuore. Non che prima non lo facesse, ma erano sorrisi solo di superfice.
«Allora, Filì, è pronto chist’ caffè?» gli domanda Naditza, affacciandosi in cucina. «Carmine tra un po’ sfonda la sedia, se non ti sbrighi. Non sta più nella pelle.»
Certo… muore dalla voglia di stracciare sia i compagni di squadra sia gli avversari.
 
I giocattoli conoscono chi sei ma fanno finta di esser ciechi
Sotto la plastica hanno un cuore e una vita che non vedi
Qualcuno muore, qualcuno invecchierà per sempre
Dentro una scatola dove l’avevi messo tu.
(Giocattoli – Fabrizio Moro)
  
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