Capitolo 1: Another time, another place.
“Real
life on a cloud - Real life
Another time, another place - Real life
Another child has lost the race -Real
life
Another time, another place – Real life
Your time, your price”
U2.
-Quattro settimane.-sussurrò davanti al
frigorifero, cancellando un'altra casella con una grossa X rossa sul
calendario, cercando di non pensare alla strana morsa che le prendeva allo
stomaco al solo pensiero.
-Ragazze, siamo in super ritardo!-urlò poi controllando
l'orologio.
Come delle furie, un'adolescente e una dolcissima bambina corsero
in cucina buttando le borse a terra e sedendosi al volo sugli alti sgabelli
chiari della cucina.
-Buongiorno!-esclamò Alice con un sorriso da un orecchio
all'altro.
-Buongiorno a voi!-esclamò la sorella maggiore baciandole sulla
fronte e servendo loro delle fantastiche cupcake
rosa shocking.
-Mancano quattro settimane..-cantilenò
Kim.
Arianna si voltò velocemente verso la sorella minore, cercando di
nascondere con un'espressione di rimprovero il sorriso che le affiorava sulle
labbra.
-Buongiorno Ruggy Sis!-esclamò una
quarta voce, inserendosi perfettamente nel quadretto di normale quotidianità di
un'altrettanto normale famiglia americana.
-Ari, devi firmare il permesso per la gita!-le ricordò Alice con
tono di supplica.
-La gita, è vero! Dammi!-
Con un agile scatto, la brunetta firmò fermandosi un attimo prima
di finire di scrivere il cognome. Avrebbe ancora usato il suo, poi?
Non ebbe tempo di perdersi troppo nei suoi pensieri, perchè il
rumore della porta che si apriva con uno scatto la fece immediatamente
sorridere.
-Buongiorno famiglia!-esclamò Kevin entrando sorridente.
Sì, erano una normale famiglia americana. Normale, se non
fosse che in quella casa vivevano quattro sorelle senza genitori (famosi
avvocati divorzisti che si erano trasferiti a New York più di un anno e mezzo
prima), estremamente diverse tra loro. E ancora più normale forse era il
fatto che quelle quattro sorelle avevano fatto breccia nel cuore di tre ragazzi,
che formavano una della boyband più
famose, più popolari e più in voga degli ultimi anni
che guardacaso erano fratelli tra loro.
Arianna Ruggieri aveva ventun anni, era alta e magra con dei
lunghi capelli castani e boccolosi che ultimamente, per comodità, portava
legati. Era la maggiore di quelle quattro sorelle e l'anno prima, aveva avuto
ufficialmente l'affidamento per quelle signorine che venerava più della sua
stessa vita. Loro venivano sempre prima di tutto, prima del suo fidanzato,
prima del suo matrimonio.
-Kevin!-esultò la bambina saltandogli al collo e dandogli un
sonoro bacio sulla guancia, mentre questo la prendeva senza fatica.
Kevin Jonas, questo era il suo nome, era a sua volta il maggiore
di quattro fratelli. Aveva ventidue anni, la carnagione chiara e due occhi
verdi tremendamente simili a quelli della sua fidanzata. Di professione faceva
il chitarrista e all'occorrenza l'attore.
-Chiara, Nicholas ti sta aspettando in auto! Veloci che tanto per
cambiare siamo in ritardo!-annunciò Kevin.
-Ragazze, avete iniziato a mettere le vostre cose negli scatoloni?
Tra meno di due settimane dobbiamo traslocare!-ricordò loro.
-Sì, Nick mi aiuterà oggi a sistemare i miei CD.
Scappo che sono in ritardo. Ciao famiglia!-
Arianna riuscì finalmente a salutare il suo fidanzato con un
bacio.
-Ali, corri a prendere lo zaino. Frankie ci sta aspettando. Amore
muoviti, Gwen mi ha già chiamato tre volte
dall'ufficio!-le ricordò.
-Dannazione, Gwen! Me l'ero dimenticata!
Ok, arrivo amore. Prendo la borsa.-
-Ciao a tutti!-salutò un ragazzo moro entrando in cucina.
-Ciao Joe!-
Giulia, comunemente nota come Trix, abbozzò il primo sorriso della
giornata sentendo che l'ansia e la strana angoscia che aveva sparivano con la
comparsa del frontman e inevitabilmente, delle
risposte.
-Amore, sei uscita ieri? Hai una brutta cera.-ammise
Arianna.
-Non ho dormito molto, sis. Ma non
preoccuparti. È tutto ok!-rispose la rossa.
Giulia aveva vent'anni compiuti da poco, le labbra carnose e la
pelle delicatamente abbronzata. I suoi occhi erano del colore dell'oro fuso e i
capelli che le arrivavano alle spalle erano tinti di un vivace rosso cupo.
Arianna la guardò negli occhi, cercando di capire cosa
preoccupasse la sorella. Aveva sempre avuto un sonno pesante, quindi il fatto
che non dormisse era preoccupante di per se, se poi si
aggiungeva il fatto che nelle ultime settimane si erano viste così poco che non
erano riuscite a parlarsi praticamente..beh, la frittata era fatta.
-Io e te dobbiamo parlare, ci vediamo
troppo poco ultimamente.-ammise la maggiore, stampandole un bacio sulla fronte.
-Voi che fate?-
-Aspetto che si svegli un pò e poi l'accompagno a lezione!-sorrise
Joe rassicurante.
Nemmeno lui aveva poi tanto una bella cera.
Joseph Adam Jonas era il fratello di mezzo. Lui di anni ne aveva
quasi ventuno e la sua professione era fare il giullare di corte o l'Essere sottomesso
della sua fidanzata, della quale era perdutamente innamorato. A tempo perso
faceva il frontman dei
Jonas Brothers e salturiamente il lead
tambourine, strumento a detta sua estremamente
sexy.
-Amore, chiudono i cancelli della scuola dei bambini se non ci
muoviamo!-urlò la voce di Kevin dall'entrata.
-Accidenti, io scappo. Ci vediamo dopo,
ok?-
-Sì, a cena al Quartier Generale Jonas. Ciao Sis.-sorrise
forzatamente.
-Ciao famigliola felice!-la prese in giro Joe, cercando di
stemperare la tensione.
Rimasero in assoluto silenzio fin quando non sentirono la porta
chiudersi con un tonfo sordo e la casa piombare nel silenzio più assoluto.
-L'ho preso. È nella mia tracolla. Sei pronta?-chiese Joe
tenendosi la testa tra le mani.
-Come posso essere pronta, Joe? Io non ce l'ho nemmeno per
l'anticamera del cervello!-urlò alzandosi e correndo in camera sua.
Sì, Joe avrebbe solo dovuto avere una pazienza enorme. In fin dei
conti però, era anche colpa sua e della sua inesistente forza di volontà.
Prese la sua tracolla e facendo un profondo respiro, si accinse a
seguire la sua fidanzata. Era tempo di risposte.
-Oh no. Di nuovo. Signore, perdonatemi. Questo è un altro magazine
che vuole l'esclusiva.-sbuffò Kevin guardando
esasperato il suo telefono.
-Vai pure, amore. Non ti preoccupare. Ti prometto che non prenderò
decisioni avventate in merito ai nastrini sulle sedie.-ironizzò
Arianna, guardandolo sorridente.
Gwendalyn sembrava piuttosto shockata. Come era
mai possibile perdersi in telefonate mentre si stavano scegliendo i nastrini da
appendere alle sedie? Era una cosa di vitale importanza!
Arianna sospirò, tornando a guardare con un sorriso la sua wedding planner.
-Prima che il suo fidanzato interrompesse, ti stavo
mostrando i vari colori. Sono varie tonalità di bianco, ma come puoi ben notare
sono estremamente diverse tra loro. So che è una scelta difficile, cara.-fece con aria greve.
-Oh, certo. Difficilissima.-
Ari si avvicinò per guardare una mezza dozzina di nastri bianchi.
Inarcò le sopracciglia cercando di notare questa grossa differenza, ma a lei
sembravano sinceramente tutti uguali.
-Sono così diversi..-si lamentò Gwen con un sospiro.
-Le differenze sono abissali, in effetti.-la
assecondò.
Sperava solo che Kevin sistemasse in fretta quella storia del magazine.
-Cara, ti ricordo che oggi pomeriggio hai la prova dell'abito che
hai disegnato. La sarta mi ha chiamato personalmente per dirmi che vorrebbe che
andassi nel suo studio proprio oggi, così avremo tempo per sistemare le ultime
cose o apportare eventuali modifiche.-
Alzò lo sguardo improvvisamente illuminata. Il suo abito
dei sogni era pronto, finalmente. Era l'unica cosa che per il momento aveva
interamente scelto lei per il suo matrimonio.
Denise era in piena fibrillazione e da settimane cinguettava
allegra in giro per casa. Aveva preso la miglior weddin
planner degli Stati Uniti, Gwendalyn
Gingerbell, un nome una garanzia a detta
sua: per il primo figlio che si sposava aveva in mente progetti enormi,
tanto che già a Natale aveva le idee chiare su data, invitati e colori delle
nozze. Colore dominante, ovviamente, il bianco. Arianna odiava il
bianco, però per amore della suocera era rimasta in silenzio. Alla fine,
a lei bastava solamente sposare il suo Kevin.
C'era un'altra cosa da aggiungere: come si sa, per tradizione,
agli sposi si fa un bel regalo. Questo regalo la famiglia Jonas l'aveva fatto
in grande ai novelli sposi, lasciandosi prendere un pò la mano. Avevano
comprato un terreno enorme su cui avevano fatto costruire non una, non due ma ben tre case e vi era tranquillamente spazio
per costruirne altre quattro di dimensioni mastodontiche, contando che rimaneva
comunque lo spazio per il campo da tennis e un edificio per i vari dipendenti
della Jonas Corporation. Dal tronde si sà, i Jonases
sono un'impresa a conduzione familiare! Era una sottospecie di piccolo
borgo a se stante poco fuori Los Angeles, ormai ufficialmente soprannominato
ironicamente Headquarter. Nel giro di
sei mesi, erano state fatte costruire le tre ville che si affacciavano sulla
piscina in comune. In una già viveva in forma più o meno stabile la famiglia
Jonas originaria. Nella seconda casa invece, avrebbero vissuto i due sposi una
volta tornati dalla luna di miele e nella terza le sorelle della sposa, fatta
eccezione per Alice che per motivi pratici avrebbe continuato a vivere con la
sorella maggiore.
-Scusate, signore. Allora cosa mi sono
perso?-chiese Kevin sedendosi di nuovo al suo posto sul piccolo divano in
pelle.
-Come li inscatoliamo i CD oggi? Come
abbiamo fatto ieri?-chiese Nick malizioso, passando un braccio intorno alle
spalle di Kim e guardando fisso davanti a se con un sorrisino che la diceva
lunga.
-Idiota!-
Chiara però non potè fare a mano di
sorridere al pensiero del giorno precedente.
Chiara, o Kim che dir si voglia, era la teenagers
della situazione. Diciassette anni e tanti sogni, stava frequentando lo Junior
Year alla Beverly Hills High School insieme
al suo innamoratissimo ragazzo, un certo Nicholas Jerry Jonas, conosciuto ai
più per essere il frontman e il leader della
teen-band Jonas Brothers.
-Ehy, ciao James, ti trovo bene! Tutto a
posto la spalla?-salutò Nick scambiandosi un cinque con un ragazzone alto e
biondo, che portava un tutore alla spalla destra.
-Ciao Nick, sì! Tutto a posto, tra qualche giorno il
fisioterapista ha detto che posso tornare in squadra. Scappo o arrivo tardi a
lezione. Fai il bravo, eh! Ciao Kim!-salutò scappando poi di corsa verso l'aula
di Inglese.
Chiara e Nick erano la coppia più popolare della scuola, ma questo
non era dovuto solo al fatto che lui fosse una rockstar. Erano diventati
così popolari perchè avevano dimostrato di sapersela cavare in ogni situazione,
erano riusciti a mettere al loro posto un pò di persone lo scorso anno e si
erano guadagnati stima e rispetto. Okay, forse il fatto che Nick fosse una
celebrità un pò li aiutava, ma erano davvero stranamente ben voluti in
quell'ambiente da sempre definito un covo di serpi.
-Beh, non dire che non ti è piaciuto ieri.-ghignò
aspettandola posato con la schiena all'armadietto.
-Certo che mi è piaciuto ieri, se non fosse che poi ho dovuto
asciugare tutta la mia camera perchè un idiota ha avuto la brillante
idea di fare i gavettoni.-
-Beh, faceva caldo.-si giustificò con il
tono più innocente che riuscì a trovare nel repertorio dei suoi toni innocenti.
-Certo, tesoro. Sono i miei baci a fare quell'effetto.-sorrise lei, mordendosi sensuale un labbro.
-Oho, abbiamo una certa malizia oggi.-
-Da che pulpito la predica.-ironizzò Kim,
prendendo il libro di letteratura e chiudendo con un colpo secco l'armadietto.
-Guarda che io le promesse le rispetto. Sono un santo.-si vantò alzando la mano sinistra e imitando con la destra
un'aureola.
-Certo, anche io. Sempre e comunque. Alla lettera.-
Nick guardò la sua ragazza vagamente
terrorizzato.
-Alla lettera? Stai scherzando, vero? Alla lettera quindi niente
baci?-
Kim alzò gli occhi al cielo pensierosa.
-Chi lo sa. Vedremo. Stavo pensando..
infondo potremmo non baciarci più fino al matrimonio. Questione di una decina
d'anni.-
-Matrimonio? Decina d'anni?-chiese Nick allarmato.
Kim lo guardò divertita, mantenedo pur
sempre un'espressione tremendamente seria.
-Sì, insomma. Prima voglio finire il college e diventare qualcuno.
Poi c'è la specializzazione..quindi sì. Tra una decina
d'anni potremo sposarci e baciarci di nuovo.-
-Kim io stavo scherzando. Non voglio che tu prendi
così alla lettera quello che dicono i Purity
Ring. Insomma per il sesso, l'alcohol e le droghe siamo assolutamente
d'accordo però io non riesco a non baciarti per dieci anni. E poi dieci anni sono
troppi!-
Chiara scoppiò in una risata cristallina, ma si trovò
all'improvviso spinta contro il muro bianco del corridoio esterno della scuola,
schiacciata dolcemente dal corpo muscoloso del giovane diciassettenne.
Sì, decisamente stava scherzando pochi secondi prima. Come avrebbe
resistito altri dieci anni senza un bacio di Nick -che equivaleva a visitare il
nirvana-, se a malapena riusciva a resistere dieci minuti senza baciarlo? Si
erano presi abbastanza rimproveri da tutta la famiglia ormai per le loro
effusioni, tant'è che nell'ultimo periodo li avevano soprannominati piovre.
To
be continued.
***
Note dell'autrice:
Wow. Davvero ragazze, è incredibile. Siete
davvero fantastiche. Innanzitutto volevo scusarmi per il ritardo, è stata una
settimana faticosa e sono stata presa dal test d'ammissione alla facoltà di
Medicina, mio sogno da.. beh, da sempre. Ad ogni
modo, un grazie a tutti quelli che mi tengono tra i preferiti (siete già
venti!), tra i seguiti (dodici!) e tra gli autori preferiti (ventiquattro!). Ho
visto tante recensitrici nuove e tante già
conosciute, ma a tutte un grande BENVENUTO.
Ultima cosa: sapete Trix?
Sì.
A domenica!
Sis: Luce dei miei occhi,
ossigeno dei miei polmoni, sostentamento del mio corpo, mancano TREDICI GIORNI
al nostro viaggio. Quindi, AWWW, PUDD, BAMBINO PUDD. C'è bisogno di dire altro?
Ti amo, ci amo, mi amo.
Catchme__: grazie per i
complimenti, davvero! Troppo buona! :) ti ringrazio
per aver lasciato un commento!
Jonas_Princess: Ahah! Sappi che la mia
mente è machiavellica, per cui quando credete di aver indovinato qualcosa, vi
sconvolgo l'esistenza! :) Grazie mille!
Stellalilly: Grazie mille, sono
davvero onorata di essere già tra i tuoi preferiti! Speriamo che la storia
continui a piacerti! Un bacio!
Jollina: Mon
Amour! Un nickname conosciuto! :)
Eccola qui, il sequel tanto atteso e reclamato. Speriamo di non deludere
nessuno. Un grosso bacione!
Mitber: Sì, l'avevo già postato
quel capitolo. Come è scritto sotto, è l'epilogo di Hello Beautiful che fa da
prologo a When everything is made
to be broken. Grazie per aver lasciato una recensione!
Nes95: Fan numero uno? Ahah
credo che quel titolo vada a Trix per diritto: lei sa a memoria tutta Hello
Beautiful e tre quarti della roba che scrivo! XD Onorata che ti piaccia così
tanto però, davvero. A presto!
Maggie_Lullaby: Ciao
cara! Un nick conosciuto. :)
Maturità andata benissimo, grazie. Sono uscita con settantacinque/100. Ora ho
fatto il test d'ammissione a medicina.. vediamo di
realizzare un sogno!
Noemi__lovelovelove: Eccolo qui il primo
effettivo capitolo. :) Grazie mille! :)
Jeeeeee: Ehy, compaesana. Eccolo
qui finalmente. Visto che l'ho postato? :) Bacione!
Lilian Malfoy: Grazie mille per avermi
già messo nei preferiti! Sono molto onorata dal fatto che tu abbia letto HB
così tante volte! :) Un bacio e a presto.
_FrancySoffi_: Non ti preoccupare se
non sei la prima, mi fa immensamente piacere trovari
“vecchi” nickname. :) Ahaha
grazie per adorarmi :) ovviamente scherzo, però mi hai fatto arrossire. :) un bacione!
Crazi_Dona_; Sono felice che tu
abbia deciso di lasciare una recensione, i pareri delle lettrici sono sempre
importantissimi per me! :) allora spero di vedere
quintali di tue recensioni pazze! :P un bacione!