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Grigio.
Grigio è il suo nome.
Grigia la strada che percorreva.
Grigia la sua esistenza.
Questo è Gray Fullbuster. Questo è il ragazzo di cui parla la nostra storia.
Una persona completamente disillusa dalla vita e che vive alla giornata senza alcuna ambizione. A che pro comunque? La vita è un continuo susseguirsi di noia e dolore, come un pendolo che oscilla tra le due opzioni.
E in una grigia giornata di Aprile il grigio ragazzo cammina pigramente lungo la grigia salita per arrivare a scuola. Non ci va per un motivo particolare, ormai è solo per abitudine.
Forse però vuole allontanarsi da qualcosa.
Forse vuole allontanarsi da qualcuno.
Forse vuole mantenere una parvenza di normalità.
Non parla dei suoi problemi.
Non ne parla con il padre.
Non ne parla agli insegnanti
Non ne parla al suo migliore amico.
Quanto della sua vita è nascosto a tutti?
Quanto del suo passato è chiuso in uno scompartimento?
Quante delle sue emozioni sono state trasformate in una massa grigia informe?
~*~
L'aria fresca di quella mattina di primavera soffia delicata alle sue spalle quasi a invitarlo a proseguire.
Lui scuote piano il capo alzando lo sguardo e lì, in quel momento sospeso nel tempo qualcosa cambia.
Epifania.
«Ti piace questa scuola? A Juvia piace tanto, davvero tanto.» una ragazza dai capelli blu come il mare in disparte sulla strada sta parlando al... vento.
Il ragazzo dà un'occhiata attorno e nota come su quel vialetto siano ormai rimasti solo loro due, in ritardo per le lezioni.
La sua voce gli è arrivata come un sussurro, un sussurro chiaro e cristallino.
«Ma nulla può rimanere invariato.» continua la ragazza mentre la lieve brezza le sposta la frangia, mostrando due occhi azzurri e limpidi come il cielo dopo un temporale.
Il suo temporale.
In quel momento non c'era solo il grigio.
C'era il rosa profumato dei ciliegi.
Il giallo caldo del sole. Il verde bagnato di rugiada del prato.
C'era il blu di quel mare ora mosso dal vento.
«Se non lo avessi notato siamo in ritardo, la campanella sta per suonare.» Non sa bene perché le ha rivolto la parola. Avrebbe potuto passare oltre. Lo fa sempre. Eppure le parole sono uscite in maniera così naturale dalla sua bocca. La ragazza resasi conto di non essere da sola arrossisce d'imbarazzo.
«Perdona Juvia, lei cercava solo di motivarsi per salire sulla collina.»
«Dille che può parlare direttamente con me.» risponde guardando la scuola posta poco più in su «Forza andiamo.»
Senza aspettare una risposta il ragazzo continua la sua salita.
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Per la prima volta dopo anni, Gray è convinto che il mondo abbia più colori di quelli che la sua anima è disposta ad accettare.