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Autore: Phobos_Quake 3    22/04/2022    0 recensioni
Un wrestler e sua moglie vengono trovati morti in casa loro, uccisi entrambi da un colpo di pistola. Judy e Nick, con l’aiuto di altri due poliziotti, cercheranno di risolvere il misterioso duplice delitto.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Judy Hopps, Nick Wilde, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 7:
 
L’Incubo Che Diventa Realtà
 
 
I due agenti salirono nella loro vettura, stavolta guidò Nick, e partirono a razzo. Dopo circa un’ora di viaggio, arrivarono in una zona piuttosto isolata, coperta da alti alberi, fino a raggiungere una casa di mattoni costruita proprio in cima ad una scogliera. Si trattava della casa di Ian McDowell, il figlio di Luke. Era proprio da lì che era partita l’ultima chiamata a Shawn Reid.
-Strano che il figlio di un milionario proprietario di una società di wrestling viva in un posto del genere! Ma è sposato?- chiese Nick una volta fermato l’auto.
-Sì e con ben sei figli a carico se non ricordo male!-
-Mmmh… la cosa è a dir poco sospetta!-
-Già! Anche se per questa cosa potrebbe esserci una spiegazione logica eh! Di meno, invece, come mai abbia chiamato Shawn Reid!-  
-E per quale ragione vivrebbe qui, secondo te? Quale potrebbe essere la tua spiegazione?-
-Beh, sai, ha perso il lavoro ultimamente! Magari è voluto venire qui per meditare!-
-Mmmh… ha senso!-
I due scesero all’unisono, chiusero le portiere e si avviarono. Suonarono il campanello e dopo un po’ di attesa, si sentì una voce attraverso la porta chiusa.
-Chi… chi è?-
Dal suo tono assonnato, evidentemente Ian stava dormendo ed era stato svegliato di colpo dal campanello.
-Signor McDowell? Polizia di Zootropolis!- disse Nick.
-P… polizia di Zootropolis? Ma che?-
Un leone di cinquantadue anni, con la criniera completamente grigia esattamente come suo padre, aprì appena la porta che era bloccata dalla solita catenella.
-Che cosa…? Oh! Voi siete… i famosi agenti Hopps e Wilde, ho indovinato?-
-Siamo noi, signor McDowell! Stiamo conducendo un’indagine e vorremo parlarle!-
Il leone rimase pensieroso, ma poi chiuse la porta sbattendola.
-Mmmmh…- disse Judy.
Quando poi sentì che stava togliendo la catena e riaprì la porta, sorrise.
-Accomodatevi!- disse.
-La ringrazio!-
I due entrarono. Ian indossava una tuta blu. L’interno della casa ricordava un tipico cottage di montagna con tanto di camino, ma essendo primavera inoltrata era ovviamente spento. C’era un mobile con un grosso televisore, una poltrona piazzata davanti ad esso, un grosso tavolo tondo di legno al centro della stanza con sedie sempre di legno, una porta che conduceva alla cucina e una scala che portava al piano di sopra dove, con molta probabilità, c’erano stanze da letto e bagni. La prima cosa che saltò all’occhio di Judy fu un tubetto di medicine proprio sopra il camino. Era tentata di vedere di cosa si trattasse, ma fu interrotta da Ian.
-Non restate in piedi, sedetevi pure! Posso offrirvi qualcosa? Un caffè? Un tè?-
-Per me no, grazie!- disse Nick.
-Un tè! Molto volentieri!- disse Judy con un sorriso.
-Arriva!-
Si allontanò ed andò in cucina. Giusto il tempo per permettere a Judy di guardare il tubetto di medicine.
“Un antidepressivo! Come biasimarlo? Però…”
Lesse con attenzione e non le piacque affatto ciò che vide tra gli effetti collaterali:
“Può provocare allucinazioni, distorsioni della realtà, sbalzi d’umore, problemi di stomaco, perdita di memoria e sonnolenza!”
-Psst!- fece Nick.
Judy lo rimise esattamente dov’era, gli tornò rapidamente vicino e si sedettero davanti al tavolo tondo.
-Eccomi qua!-
Ian porse il vassoio con due tazzine piene di tè alla pesca e ne porse una a Judy.
-Dunque, agenti, a cosa devo la vostra visita?-
-Stiamo conducendo un’indagine! C’è stato un delitto un paio di giorni fa! Due ex wrestlers della vostra azienda di famiglia! Shawn Reid II e sua moglie Ruby. Si ricorda di loro, vero?-
-Certo! Il figlio di Shawn Reid conosciuto come The Freedom Wings! Ha lavorato con noi per una decina d’anni poi se n’è andato con la moglie e ha fondato una propria federazione di wrestling che ci sta facendo pesante concorrenza!-
“Ok, a quanto pare la memoria non è stata intaccata dall’antidepressivo! È un buon segno!”
-E quindi? Come mai siete qui?-
-Come le ho detto, stiamo indagando. Abbiamo interrogato suo padre, sua sorella, suo cognato e volevamo quindi parlare anche con lei! Purtroppo, suo padre ci ha detto che è stato allontanato dall’azienda!-
-Già! Come se fosse stata tutta colpa mia!-
-Mh? Cosa intende?-
-Intendo che ho fatto esattamente quello che mio padre mi ha ordinato! Era lui che aveva prima un’idea, poi un’altra e quindi modificava i copioni di continuo. Io non ho fatto altro che fare le sue veci! La verità, agenti, è che mio padre ormai è arrivato alla frutta. Non ci sta più con la testa! Ha fatto i casini, ma poi quando ha capito di aver sbagliato ha scelto di dare la colpa a me e quindi cacciarmi! È stato un vero ingrato! Poi, oltre al danno, la beffa! Dopo aver raggiunto un accordo con Shawn che voleva tornare in SWS, tra le tante promesse che mio padre gli ha fatto c’era anche quella di fargli prendere il mio posto. Farlo diventare praticamente vicepresidente dell’azienda e poi futuro presidente una volta morto mio padre! Vi rendete conto? Non poteva farlo! L’azienda è dei McDowell e sempre lo sarà! Nessun altro, a parte forse mio cognato, ma pure di lui non è che son troppo d’accordo, può permettersi di metterci le mani sopra!-
Judy e Nick si guardarono.
-Scusi, ma come fa a saperlo? Potrebbe essersi sbagliato!-
-Nessuno sbaglio, agente Hopps! Me l’ha detto mio fratello Keith!-
-F… fratello? Lei non ha fratelli, signor McDowell, ma solo una sorella!-
-Oh no! Niente affatto! Ho anche un fratello gemello di nome Keith! È stato lui a dirmelo! Era nell’ufficio di papà, ha visto i documenti e mi ha subito telefonato per dirmelo!-
Judy deglutì.
-Signor McDowell, posso domandarle una cosa?-
-Certo!-
-Lei ha un’arma?-
-Ovviamente!-
-Di che tipo?-
-È importante?-
-Sì! Molto!-
-Beh…-
Ian si alzò e anche Judy e Nick fecero lo stesso. Il leone in tuta iniziò a salire le scale, mentre i due agenti lo seguivano come un’ombra. Arrivato in una camera da letto, si avvicinò a un comodino, aprì il cassetto, estrasse l’arma e la consegnò in mano a Judy.
-Beretta Serie 70 calibro 22!- disse la coniglietta.
-Proprio così!-
Judy e Nick si guardarono.
-Signor Ian McDowell, la dichiaro in arresto per l’omicidio di Shawn e Ruby Reid!-
-Arrestarmi? Voi non potete farlo! Sapete chi sono, vero? Lo sapete chi è mio padre?-
-Anche se fosse il figlio della regina d’Inghilterra, lei ora verrà con noi!- disse Judy.
Il leone abbassò lo sguardo con rassegnazione.
-E… e va bene!-
Si avvicinò a Nick che aveva già le manette in mano, Ian alzò lo sguardo e, con uno scatto fulmineo, gli diede un pugno allo stomaco così forte che si accasciò a terra e svenne.
-N… Nick!-
Judy stava per prendere la pistola, ma Ian la colpì con un Dropkick, un calcio dato saltando, roteando di novanta gradi lateralmente e con i piedi uniti, facendola svenire. Dopotutto, anche se figlio del chairman della federazione, aveva avuto un passato da wrestler in gioventù, tanto che vinse perfino un paio di titoli e un trofeo in un torneo della SWS organizzato in Arabia Saudita. Ian rimase a guardare i due poliziotti stesi davanti a lui e iniziò a grattarsi la testa.
“Devo liberarmi di loro! Devono sparire! Giusto, Keith?”
Rimase immobile con lo sguardo fisso nel vuoto.
-Keith? Ci sei?-
Si guardò attorno, ma non c’era nessun’altro in quella stanza. Si caricò i due poliziotti sulle spalle, scese le scale e uscì dalla casa. Una volta raggiunto il bordo della scogliera posò i due delicatamente sull’erba. Tornò poi in casa, da uno sgabuzzino prese un po’ di corde bianche, salì le scale, entrò di nuovo nella stanza, si avvicinò poi alla grande libreria sulla destra, prese ben otto grossi volumi suddividendoli in due gruppi da quattro e legò entrambe le pile e li sollevò come fossero pesi. Li portò quindi giù, e una volta fuori li legò ai piedi dei nostri eroi mentre altre due corde le avvolse attorno alle mani dietro le loro schiene. Fatto questo, spinse i loro corpi, con parecchia difficoltà, finché non riuscì a farli cadere in mare. Judy si riprese piuttosto rapidamente e, capendo subito la gravità della situazione, iniziò ad agitarsi.
“N... no! Quel… quel maledetto incubo… è diventato realtà!” pensò con terrore.
Certo, rispetto al suo sogno c’erano alcune differenze come il fatto che fosse giorno o che avessero i piedi legati da una corda e a fare da peso non c’era una palla d’acciaio, ma una pila di libri. Tuttavia, era sconcertante come il resto fosse uguale. Judy fu colta dal panico e iniziò ad agitarsi, ma non poté fare poi granché. All’improvviso, però, sentì come se qualcuno si fosse buttato in acqua. O meglio due persone. Iniziò produrre bolle sperando che la sentissero e vedessero. A un tratto, sentì che i suoi piedi erano liberi e vide la pila di libri andare sempre più a fondo. E non solo la sua, ma anche quella di Nick. Si sentì afferrare sotto le ascelle e quando finalmente realizzò, vedendo che a salvare Nick era Willy, sorrise. Duncan e Willy riemersero con i loro colleghi emettendo un lungo sospiro e tossendo un po’. Nick, però, era svenuto e sembrava non volersi riprendere.
-Ah! N… Nick!-
-Presto! Aggrappatevi stretti alle mie spalle!- disse Willy.
Judy e Duncan eseguirono senza fiatare. L’agente orca iniziò a nuotare con le gambe come se avesse un motore piantato dietro e, in poco tempo, raggiunsero la terra ferma. Willy stese Nick sull’erba e iniziò a fare il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca alla volpe. Judy lo guardava con apprensione, quando si avvicinò.
-A… allontanati! Faccio io!- gli disse.
Willy la guardò e si allontanò senza dire nulla. La coniglietta si mise a lavoro ansimando con agitazione. I suoi occhi iniziarono a lacrimare.
-Non farmi questi scherzi, agente Wilde! Non puoi lasciarmi da sola! Non te lo permetto!-
Più i tentativi susseguivano, più sembrava non esserci niente da fare.
-No, no! Non andartene, maledizione!- disse tremando.
Quando tornò a fargli la respirazione bocca a bocca, Nick finalmente iniziò a tossire. Judy a quel punto iniziò a ridere nervosamente per la gioia.
-N… Nick! Oh! Nick!-
-Mh? Che…? Oh… ciao, carotina!-
Lei lo abbracciò istintivamente e lui, dopo qualche attimo di confusione, fece lo stesso.
Guardandoli, Duncan abbassò lo sguardo.
“Ho perso! Peccato…”
-Ma cos’è successo? Dov’è Ian McDowell? È fuggito o lo avete preso?- domandò poi Judy.
Duncan e Willy sorrisero.
-Lo abbiamo preso, tranquilla!-
Ora, bisogna fare un piccolo salto indietro per capire cosa accadde dopo che Judy e Nick furono gettati dalla scogliera. Ian rimase a guardare per qualche secondo il mare con un sorriso ebete stampato sulla faccia.   
-Spariti loro, ne verranno altri di poliziotti? Forse farò sparire l’intero corpo di polizia di Zootropolis!-
Iniziò a ridere. Si girò e si avviò verso la casa. A un tratto, però, arrivarono molte auto della polizia e tutti i poliziotti, tra cui anche il capitano Bogo, Duncan e Willy scesero e gli puntarono contro le pistole.
-Fermo dove sei e alza le mani!- gridarono all’unisono.
-Che… che succede agenti?-
Duncan e Willy si avvicinarono a lui insieme al capitano Bogo ed altri quattro colleghi: un coccodrillo, un rinoceronte, un elefante e un ippopotamo.
-Dove sono gli agenti Hopps e Wilde?- domandò Duncan.
-I famosi agenti? Qui non sono venuti! Forse dovreste…-
-Piantala di raccontare frottole! La vedi quell’auto parcheggiata poco lontano da casa tua? È la loro macchina. Quindi, ripeto la domanda molto delicatamente…-
Fece un sospiro.
-Dove cazzo sono gli agenti Hopps e Wilde!- disse gridando e quasi ringhiando.
-Ma io… ma io che ne so?-
Duncan lo fissò attentamente. Notò subito che stava sudando e, inoltre, il suo sguardo continuava ad indicare la fine della scogliera.
-Oh dannazione! Willy! Dobbiamo buttarci!-
-Che cosa?-
-Corri!-
I due agenti lasciarono ai loro colleghi di occuparsi di Ian e si buttarono in acqua. Una volta individuata Judy, e capendo il problema, Duncan tagliò con i suoi artigli le corde, mentre Willy dovette invece usare un coltello, un suo portafortuna personale, per quelle di Nick.
-Quindi è stato arrestato! Beh, sono sollevata!- disse Judy.
-E anche di essere ancora viva, immagino!- disse Nick.
-Ovviamente!-
I quattro agenti risero.
   
 
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