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Autore: Legeia    23/04/2022    0 recensioni
In un Presente alternativo, come le possibilità. Scelte e decisioni, occasioni, una persona qualunque di città ma tutti i problemi della vita quando fugge. Realtà, mondo parallelo o cosa, nello svolgimento delle situazioni? P.S. storia scritta anni fa, mai ritoccata e modificata, così come era scritta. COn parti che mancavano nella prima pubblicazione per errori del codice. I pensieri saranno tra: - pensiero o commento in evidenza -
Genere: Avventura, Introspettivo, Science-fiction | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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29.5 Nove mesi prima

Kianta guardava il suo ebook reader ma sospirava di impazienza. Vicino a lei, di fronte il comodino Gask stava litigando con la torre multimediale per agganciarci un dispositivo e usare le cass eintegrate. ma non riusciva a capire come funzionava.

"Perchè non funziona?"

"Controlla i jack e assicurati che le casse siano attivate"

"Quanto sono difficili...sembra il casino di quando si deve fare un identikit..."

Kianta sorrise a mezza bocca, ricordando la Lezione di riconoscimento e identificazione dei soggetti tramite elementi chiave.
 Si teneva ogni volta che un gruppo di rookies veniva inserito e introdotto, e quel giorno verteva su una cosa che Kianta odiava. L'incapacità della gente di specificazione, riconoscere o indicare elementi preziosi per descrivere le persone. I famosi identikit dati per informazione orale, scritta, disegnata se impossibile in fotografia o video. Capitava che seguendo o studiando un soggetto ne spuntassero di nuiovi appetitosi da punire, e seppur utilizzassero occhiali, penne, fermcravatte o altri oggetti indossabili che potevano riprendere e sentire, parecchie volte non era possibile veramente puntare la cam su qualcuno ed era necessaria la descrizione tramite auricolari invisibili e via microfono.
Si insegnava a fare un'analisi del viso. Ossia indicare velocemente, quindi riuscire a fare un'analisi dei caratteri somatici, per meglio descrivere le persone.
Si studiava come riconoscere e descrivere lunghezza e larghezza viso così da capire se fosse ovale, allungato, rotondo, quadrato o squadrato, a cuore o diamante.Poi si passava alla fronte, poi zigomi e poi mento, in base a distanza da bocca e che forma ha frontale e laterale. Se è sfuggente, corto e stretto, sporgente, rotondo, allungato. Poi il naso, se nubian, greco, aquilino, arcuato, a punta verso l'alto, concavo,e altri,  con gobbetta e indicare pergino l'ala della narice che altezza, distianza ect.Tipi di bocca.  Se ha la barba e quale delle quindici tipologie al mondo , dal pizzetto alla balrba incolta, passando dalle mode passate e attuali. Anbche per i baffi vi era una quindicina di stili o più per identificare qualcuno in base a come li portava. Infine si finiva con gli occhi. Ormai da tempo si dividevano i tipi di occhi in tre tipologie principali, la direzione di una linea immaginaria che passata sugli occhi da parte a parte, quindi da punto A a punto B, orizzontale, così da indicare le caratteristi partendo dalla forma, se hanno palpebre e doppie palpebre o epicanto, e quindi non è bianco, se a mandorla, tondeggianti, grandi o piccoli. Elemento chiave era la posizione o algolazione degli occhi, distinti in tre parti. Canthal Tilt, così molti lo chiamavano e lo avevano adottato loro come metro di identificazione,  descriveva se gli occhi erano verso giù, allineati, o verso l'alto.
Se la linea andava dritta seguendo la forma degli occhi da parte a parte,e si aveva Canthal Tilt neutro.Se si divideva seguendo gli occhi, con il pu nto A e Bverso il basso al centro della linea,  si indicava Cantal Tilt positivo,con gli occhi che andavano verso l'alto con l'angolo laterale, ossia la fine dell'occhio, un Canthal Tilt negativo si aveva invece se da A e B la lina si divideva a metà seguiendo gli occhi, andando verso l'alto, quindi la zona dell'angolo laterale scendeva verso il basso. Questi tre elementi permettevano un più accurato modo di descrivere un viso e questo aveva attirato l'attenzione degli uomini, sia nuovi che vecchi, che seguevano regolametne se v i erano aggiornamenti, le Lezioni.
Così l'insengnante di quel giorno aveva chiesto ai capitani di presenziare alla lezione per fare da modelli per le prove di riconoscimento.
Jd era risultato con viso a cuore, senza barba o baffi, mento rotondo, zigomi un pò pronunciati, naso dritto, occhi Canthal Tilt neutro a mandorla, fronte piccola. Alaric con viso a diamante, mento allungato, naso ad arco o per altro con gobbetta e stretto, fronte larga, occhi Canthal Tilt negativo, zigomi normali.
Lubo viso rotondo, guance piene, mento rotondo, naso largo e schiacciato, fronte media, occhi neutro. Kianta, che era sempre presente più per osservare gli uomini e farsi un'idea, senza dirlo, che per fare presenza per indicare che era una Lezione importante venne messe in mezzo dall'insegnante, che la spinse a restare ferma e farla analizzare, mentre lei sbuffava. Viso ovale, mento rotondo eper alcuni pievemnte allungato, naso a punta verso l'alto, fronte larga, zigomi non molto pronunciati, occhi Canthal Tilt neutro a mandorla.
Quando toccò a Gask, prima di Bryden e l'altro, che nessuno calcolava mai, iniziarono i dibattiti.

"Scusate ma perchè non si possono utilizzare più i riferimenti con attori o gente famosa?"

"perchè siete incapaci di ossevare, fate casini e utilizzare la faccia della gente per dire -sapete per me somiglia a tom cruise=""-, non è affatto professionale" rispose acida Kianta

"ma... mi viene meglio, come descrivere il leader o il capitano Jd... Io dall'inizio  ho visto nel capitano Gask quell'attore del film che abbiamo visto, come si chiamava...Grave Encounters due, vero? Così non è più semplice?"  fece quello del primo commento girando con il busto verso gli altri alla sua destra, evidenti ormai amici.


"ma che dici, quello è diverso"

"ma parti di Richard Harmon? Io no"

"ma no ragazzi, da lontano ci somiglia dai..."

"ma dove lo vedi?"

"Forse intende gli occhi? Gli occhi si, come forma e Cantal Tilt positivo, si. ma il resto no"

"Invece da lontano si somigliano.Ti dico di si, di lontano ma stessa aria...  Ero mezzo sbronzo e mi sembrava di stare nel film, ho avuto pure paura.." disse il primo che aveva parlato ridendo,  per poi vedere Kianta che lo fissava irata, con la testa inclinata verso la spalla, come se volesse bruciarlo sul posto "Sscuuuusii. Non ero ubriaco, ero libero e avevo pasato del tempo con gli altri... ci scusi..." chiese perdono alzandosi e facendo un inchino tipo asiatico, mentre Kianta guardava Jd come per dire

"Signori..." fece l'insegnante, cercando di riportare l'attenzione all'identikit "Continuiamo, chi prosegue con l'analisi?"

"Sempre io!!" disse il primo e l'insegnante lo fece parlare "Allora, da lontano somiglia a Richard Harmon, parere mio, da vicino no ma da lontano..." facendo snervare tutti "allora... ha occhi come ha detto Karlo Cantal Tilt positivo, molto verso l'alto, color nocciola credo, allungati. Viso... allungato, con la mascella netta.."

"mascella netta?" chiese l'insegnante

"Si, mascella delineata, ecco. Poi fronte media. naso dritto, non greco. Zigomi... normali, in linea con la mascella. E..."

Di colpo sentì l'altoparlante che eruttò musica elettronica, facendola saltare per aria, mentre Gask cercava di regolare il volume. Cercò di calmarsi, respirando a fondo, riconsocendo Narcissistic, il brano che per lei, con la dissociazione e visualizzazione, ripercorreva il primo giorno di Lia,  quando incontrò in quell'edificio il gruppo. Si voltò a fissarlo, vedendolo con l'espressione di un bambino che era stato scoperto a fare cazzate.

"Scusa... ma l osai, col capo cèra tutta roba antica, la adorava, ecco perchè aveva buoni rapporti con Milan, mentre sta robva moderna no... io usavo il lettore portatile di cd audio, quello rotondo..."

"Ok, ok... per favore però, passami quel lettore mp3,  così regolo il volume anche da lì... non si sa mai."

QUando le fu consegnato, si accorse che cèrano file suoi, o meglio di Lia che lei teneva ancora, e che invece lui li aveva rinominati come Gask00, Gask01 e andando avanti, mentre invece ascoltandole erano i suoi brani. Lo guardò come per dire -ma stai dicendo sul serio=""-ma lui chiese scusa e le disse che gli servivano per consocerla meglio.

"Me?" fece lei confusa "ma tu hai capito di chi sono questi brani?" mentre lui rispondeva di no, sorpreso "questi appartengono a Lia, non a me. Io li uso come ancoraggi per la dissociazione perchè conosco la chiave per decifrarli, o meglio a quale particolare sequenza della sua esistenza appartengono..."

"ancoraggi? sequenza?"

"Si, ogni brano di questa lista è un ancoraggio a un fatto specifico che il brano, che sia per le parole o per come si ascolta in generale, dà... o meglio le dava.  happy birthday ne da uno. Sis un altro, narcisistic e via dicendo. Ogni brano qui dentro rappresenta un momento in cui lei ha messo un ancoraggio. per l'altro mondo, l'altra se stessa o ad alcuni momenti della realtà. Se tu usi questi per conoscerme me, hai confuso tutto. Ogni brano non è solo un interessamento, almeno non tutti. A volte capitava che  udisse un brano per la prima volta e senza volerlo partisse la dissociazione, così lei lo salvava e lo riuilizzava come ancoraggio per richiamare quel frammento dell'altrol mondo... io li uso ancora, ma per altre cose... se vuoi conoscere me non cè bisogno che fai questi giochetti. Chiedi prima di fare. A volte Legeia ha ragione, sei troppo curioso e agisci senza pensare a me. Sei sempre nella mia stanza, fai roba qui dentro dall'esercitarti allo studiare, vedere film..."

"Mi annoio in camera. Prima stavo lontano dagli altri perchè stronzi o perchè avevano paura di me ed ero abituato a stare per i fatti miei, lo preferivo. QUi, adesso con gli altri, mi sono accorto che la mia stanza è vuota e silenziosa e non mi piace. Poi ho visto che sei così anche tu ed ecco. Gli altri stanno in camerate di tot persone e si divertono fino a tardi..."

"Già e poi la mattina sono incapaci pure di alzare un piede..." fede lei arrabbiata

"Però...  invece da quando sono qui e ho imparato a stare in mezzo agli altri,  mi sento solo in quella stanza. Non la sento mia. QUi invece..." ma la vide alzare all'atezza delle spalle le mani aperte con l'espressione come per dire

"Senti, te lo avevo già detto. Se ti senti solo in quella stanza da capitano, fatti spostare in una multipla,in una camerata con tutti quelli che ti piacciono,  così non ti senti solo. Non è che perchè l'altro giorno, svegliandomi per cose mie, vedendoti mezzo sul divano e mezzo buttato in fuori, col braccio a terra perchè non entri nel mio divanetto, e ti ho fatto per bontà divina dormire in un angolo qui, puoi tornare sempre. Siamo amici, ma poi basta. Capisci che non è normale?"

"Normale? Quante cose qui sono capitate che non sembrano normali? Milan e il suo riuscire ad avere ottimi rpporti con certa gente. Questo posto. Tu. Le stoddarde, la blue blox. Certe cose. Come nella città turca e le fogne. O quella volta che sei tornata dalla romania in bara. Ricordi? Anche questo è strano..."

"Non immischiare le cose..." fece lei scuotendo la testa e voltandosi sul fianco per leggere.

Gask rise, ricordando quel giorno, solo qualche giorno prima del fatto in turchia e le esplorazioni nelle fogne.
Prima che lei partisse avevano litigato nuovamente,  perchè lui cercava di parlarle e lei niente. L'aveva seguita fin davanti la macchina che l'attendeva, già vestita con gli abiti tradizionali rumeni, intenta a controllare che le poche valigie fossero presenti. Jd, l'unico altro presente oltre gl iaddetti ai viaggi, osservava quei due litigare come al solito.

"Dimmi dove stai andando. Dopo te e Milan non sono io quello che ha in carica la gestione di questo posto? Non dici mai dove vai, che cosa fai, chi vedrai... Milan non vuole che tu esca,  eppure tu continui a vestirti in modi strani e sparire per ore o qualche giorno. Senza sapere nulla non va bene. Dovrei seguirti, Milan vuole che almeno io o due dei veterani ti facciano da Ombre..."

"Ho già le mie Ombre. Quei tre ci stanno per un motivo..." disse lei con poca attenzione a lui,  ma osservando per bene il lavoro dei tre addetti.

"ma Kianta, almeno dammi delle informazioni o modi per contattarti"

Kianta, che stava sempre di spalle fino a quel momento, si voltò a fissarlo. Gask la vide bene, visto che l'aveva prima seguita sempre qualche passo dietro. Indossava quelli che all'inizio, mentre la seguivano, Jd aveva indicato come abiti tradizionali. Erano, disse, un dono di una persona importante rumena che aveva buoni rapporti cvon quella terra e che un'altra persona vi si era recata per studiare quei luoghi per le Torri, accompagnando Milan, e aveva intessuto buoni legami con alcune famiglie che contavano. Avevano ricevuti molti abiti tipici che potevano indossare quando vi si recavano, tra abiti bianchi riccamente decori con mantelle nere e foulard rossi in testa, a semplici dei popolani, a quelli come l'esemplare che lei portava in quel momento.
Composto da camiciola bianca leggera e quasi trasparente con maniche e zona spalle pronunciate e gonna bianca. Vi erano sia opache che lucide come satin, lei aveva ricevuti lo stile satin. Sopra la camiciola e parte della gonna, sopra i fianchi, una giacchetta chiusa in vita da una cnintura in metallo argento con due forme circolari,  con mezze maniche color blu con vistosi decori color argento e disegni sulle maniche sui fianchi. Al collo sopra il colletto rigido unfilo di perle e più sotto verso il vordo a V dell'abito una collana tipica a triasngoloo che scendeva fatta di monete mertellate e incise a pendere, dalle più grandi alle più piccole. Orecchini in cerchio simili a quelle della collana erano uno degli ornamenti, oltre gli anelli che però erano i soliti, quello a fede larga con le incisioni e nell'altra mano quello con i torchon sui lati. Sulla testa aveva un copricapo che per Gask pareva quasi richiamare in parte connotati turchi o russi, per lui cèra smepre difficioltà a riconsocerli. Indossava quello strano copricapo, che in romania forse aveva un nome ma lui non lo sapeva, che era una cappellino piatto e ovale che si indossava sotto un velo. Er tutto ricamato come la giacchietta, in bliu e ricami in argento e il velo dello stello colore partica da una zona a metà del cappellino e scendendo fino alla schiena, copendo così la parte posteriore mostrando però in parte come era acconciata la sua parrucca. Aveva la parte anteriore dei capelli divisi a meta in una sorta di due due ciocche grandi che le scenedevano per lato fino alle spalle in un torchon che pareva naturale, per poi legare sulla nuica una coda bassa e finto morbida dove si vedeva l'arriciattura dei capelli. Era truccata e con il rossetto, non in modo vistoso, cosa che la faceva sembrare diversa. ogni volta che si truccava, pareva quasi un'altra per le pochissime volte che lo faceva.
Jd gli aveva spiegato che aveva nelle valigie abiti ricevuti smepre in dono in Romania tipici. Leggeri o pesanti, con camiciole varie e gilet lunghi senza maniche a giacche,  e con gonne ampie di vari colori, ad abbigliamento invernale come le tipiche giacche bordate di pelliccia, purtroppo vera, non facevano sconti nenahce a una come lei che era contro le pellicce vere a meno che l'animale non fosse morto naturalmente, con le tipiche maniche alla russa con il talgio che partiva da sotto l'ascella a scendere, creando quei triangoli che mostravano l'abito sotto. A completare il famoso cappello tondo peloso con piume sul davanti, una ritta e una più morbida ad arco, e il manicotto. Ogni volta si portava dietro quegli abiti per rispetto.
"Certi paesi, come sai, pretendono molto rispetto per le tradizioni. Come in turchia che, seppur puoi vestire con completo occidentale, apprezzano molto abiti del luogo"

Fissando Gask malamente, Kianta prima restò muta, poi guardò Jd, poi tornò verso Gask. E stranamente per Jd,  lei sorrise e parve assumere un fare civettuolo.

"Oh, Gask.Sei molto capace, coraggioso, per molti straordinario, il degno ultimo Figlio della vecchia Sarılar di Mezitli... se ti facevano pure intelligente sembrava troppo!"

"Kianta..." fece Jd come a rimproverarla

"Come vuoi..." gli rispose e si portò con lo sguardo verso Gask "Tu sei pericoloso vero. Tranne che durante la formazione tra i Figli e poi lavorando per quel tizio crasso e unto" facendo una smorfia di schifo "hai imparato solo a essere egoista, menefreghista, incapace di vedere le cose intorno a te, la gente fa e non senti. parti come un elefante che non guarda niente sulla sua strada. Ti divertono le sfide e i giochi. Fai casino tutto il giorno con gli uomini. Non rispetti orari e le regole della giornata e..."

"Kianta andiamo. Viene da un altro posto, ha il suo pasato, non è abiutato..."

"Ma che cazzo dici, Jd?!? fece lei di colpo alzando la voce, tanto che gli addetti si spaventarono e si portarono di lato quasi a nascondersi sussurrando tra lroo che si era incazzata, meglio pensare di sparire e star e invisibili "Questo qui è con noi da qualche mese, no ore, non giorni... MESI! E ancora si comporta come un bambino scemo, che sembra sceso dagl ialberi come Mogli e sta imparando la civiltà... è questo che mi stai dicendo?"

"no, calmati. E' solo che è preso dall'euforia di un posto e un modo di trattarlo diverso...dagli ancora un pò di tempo..."
vide dive Kianta riportare su di se l osguardo. Duro, freddo, come quello di una bambola

"Vuoi che ti dia una chance? Visto che a qualcuno preme... " riducendo a fessure gli occhi contro Jd "Se è così, così farò. Milan dice che tu più di tutti sei più cristallino e genuino di tanti dell'organizzazione. Ecco perchè siete entrati in sintonia... oppure diciamo chiaramnete che hanno scoperto reciprocamente che sono bambini edntro e nel cervello, che è più chiaro e si son trovati...." sussurrando a Jd con astio, vedendo rimproverata di nuovo "Ma se Milan e JD dicono che tu meriti possibilità, ebbene, così farò...."

Mise mano a qualcosa che si nascondeva sotto quella collana a monete e la fesce scorrere oltre la testa, sistemandosi di nuovo capelli e velo "Questa chiave permette di attivare il sistema amministrativo dell'IA dei Crell. L'avevo già predisposta perchè chi registra il suo vocale e altre chiavi successivamente, sia in grado di operare come Master nello Chateau..."

"Quindi mi stai dando l'accesso non a settori ma completo,  del sistema digitale dell'organizzazione?" domandò Gask, lasciando Kianta stupefatta, aveva compreso subito la  cosa e la situazione la inidispose parecchio, ma fece un gesto con la testa stizzito e tornò a prima.

"Corretto. Finchè terrai con te questa chiave, ti basterà chiamare il Crell in questione o tutti e otterrai l'accesso ai settori che gestiscono come fossimo io e Milan. Helias..." chiamando il Crell che comparve subito componendosi in micropixel che si univano. Gask si guardò intorno come tante altre volte, eprchè non capiva dove fossero sistemati i laser visivi, finendo per perdersi una parte di cosa lei dicesse "...per questo Helias, registra orme e voce di... qeusto soggetto. ovviamente se dovesse ordinare e fare qualcosa, prima richiedi la presenza di Jd e Lubo, dopo che questi hanno acconsentito, esegui..."

"Subito, Madre. Signor Gask, per favore,faccia scorrere il carrellino trasparente che è presente sul corpo della chiave e prema un dito, pollice o indice, sopra la banda scura... così! Poi scelga una parola chiave per la conferma di attivazione vocale..."

"una parola?... vediamo..." ci pensò su Gask.

"Capo, abbiamo sistemato la macchina, le vostre Ombre vi attenderanno a Parigi nell'aereoporto privato..."

"bene grazie" fece lei con un gesto della testa, con un sorriso, che fece sospirare di pace i tre, per poi riportarel'attenzione su Gask che ancora decideva. Poi la sua espressione cambiò totalmente sentendolo.

"...ho deciso. la parola chiave sarà Bluegrass...!" fece lui serio.

L'espressione che lei mostrò sembrava omicida e Jd si frappose tra di loro per evitare ulteriori questioni "Abbiamo deciso la parola, ora è meglio che vai o sarai in ritardo... Fai attenzione, questo meeting non mi piace assolutamente e..."

"tranquillo, tornerò... passami quell'oggetto" rabbiosamente come a volerlo mordere, fece a Gask per riavere la chiave, uscire la micro tastiera dalla parte centrale a scorrimento e inserire il codice di conferma del passaggio di chiavi "tornerò di sicuro, solo per picchiare male qualcuno che osa prendersi gioco di me con queste parole chiave..."

"Io non volevo prenderti in giro, è per la mia buona fede che ho scelto..:"

"Ok, basta, è ora di andare" fece Jd tenendola per un braccio dal prendere a morsi qualcuno.

"Ti terrò aggiornato..." dise dopo un pò lei, tranquillizzandosi "per qualsiasi cosa sarò repebile con i soliti canali, anche via radio..." prendendo la collana agganciata alla chiave e facendo il gesto di metetrlo al collo di Gask.

"Certo... ti contatterò..." fece lui, ma mentre si abbassava per ricevere la chiave, Kianta con mossa veloce infilò al collo di Jd la stessa, sorridendogli mentre lui la guardava esasperato "Io sarò a Bucovina, per incontrare quelle persone che... conoscono l'altra me e mandarli così al Meeting. Se tutto va bene, li accompagnerò direttamente all'aereoporto,  mentre Milan è già ni loco, sperando che quella gentaglia pazzoreliogioso se ne stia nei suoi territori arabi...Mi raccomando, occhi aperti e non fate cavolate..."

"Stai tranquilla" fece Gask, ancora un pò deluso dalla fregatura che gli fece, per poi vederla girare un braccio in torno alle spalle di Jd e dirgli qualcosa all'orecchio,  con fare amichevole e cospiratorio. Poi lei si avviò verso la macchina e scomparve verso il cancello.

Dagli aggiornamenti si seppe che ella incontrò la Matriarca della famiglia più potente, insieme alle altre delle rispettive famiglie, che creavano il Circolo di tutta la Romania. Tutte le famiglie più potenti e influenti trattavano aspetti differenti dai mariti. Di giorno le donne incontravano le donne ospiti, di notte i capofamiglia si riunivano per celebrare gli ospiti di qualunque sesso. Quello che Jd non aveva detto a Gask era che tempo addietro era stata Lia a fare quel primo incontro con quelle persone,  e conoscevano lei.La differenza tra Lia e Kianta, la  più evidente, era che la prima non era con frasi e parole pronta a pungere come una vipera, battagliera, incline ad arrendersi finchè non si trovava un accordo o tranquillità che andasse bene ad entrambe le parti.  Kianta impersonava Lia, e dietro incarico di Milan, gestiva i rapporti con i capofamiglia maschi,  anche per gli onori che lei faceva alle loro tradizioni, la conoscenza delle usanze e i doni che portava assai graditi e ritenuti di antica amicizia.
Jd aveva detto a Gask solo il fatto dei regali, e quando questi chiese che tipo di regali quei tizi potessero amare tanto da accogliere Kianta/Lia in maniera calorosa, da ospite di riguardo, Jd non fu specifico..

"Secondo te perchè paesi di stampo antico come questo, Russia, paesi arabi e anche asiatici trattano bene noi? perchè sappiamo gestire persone fortemente legate al passato , che considerano usi e consuetudini come leggi non scritte ma sacre. Noi stiamo con un piede nel passato per certe cose e uno nel futuro per altre, studiamo tutte le culture per integrarci ma anche sapere come muoverci e come rivoltare certe cose. Seconte te,  come abbiamo fatto a far calare infibulazione, circoncisione in tenera età se non dietro consenso all'età giusta, regolamentare leggi e nuovi comportamenti pro differenze e persone? E sono solo alcuni. Impariamo il loro modo di pensare ed essere per trovare le backdoor per rivoltare le cose sbagliate e cambiarle..."

"AH, capito. Quinid lei si atteggia come una di loro in molte cose, così da guadagnarsi la fiducia e la stima per poi agire..."

"Si, ovviamente le cose e i modi cambiano in base al paese,  ma la sostanza è questa. Detta così sembra però un pensiero fatto e basico, ma è molto, molto più difficile... Al pari di paesi arabi e asiatici, anche quelli di russia e dintorni non sono poi così distaccati da usi e costumi.  Cè una donna là, molto apprezzata e seguita, Baba Kirakina, dove Baba è indicata come strega o donna con capacità. E indubbiamente ella pare esserlo, un pò come le nostre Muse. Ella disse a Milan e Lia di avere molta smekalka, la mente prodigiosa e capace che si augura a ogni militare per tornare a casa,  indispensabile, ma usata da onguno di essi in modi diversi. Quando Baba Kirakina incontrò per la prima volta Lia e la accolse nel salotto del Circolo rumeno, ella pare abbia predetto qualcosa sul Dukh, parlò  a proposito di -materija i dukh=""-, ossia materia e spirito,  ma secondo alcuni rumeni da noi, il termine può indicare sia qualcosa di legato all'oltre, vedi quel materia e spirito, sia legato alla condizione interiore dell’essere umano:, forza d’animo. NOnostante le differenze di culture e tutto, Lia era riuscita raccontando e confrontarndosi,  a paicere a questa Baba, molto apprezzata dalle matriarche, ricevendo maggior feeling per i capofamiglia....e inoltre Milan le ha detto di impersonare di nuovo la strega Veròna nel frattempo, già che cèra..."

"Perchè impersona questa strega? Che bisogno ha Milan...?"

"Innanzitutto perchè si divertono. Veròna è nata come Master di gioco per chi deve essere giudicato, se riesce e dimostra che per la paura può fare altro che rovinare la gente, si salva. Controllato, ma si salva,altrimenti finisce nelle varie minire... . In pratica conosci il film il settimo sigillo? No...? Nel film il protagonista si vede giungere la Morte che gli propone una partita a scacchi per decidere se vincendo si salvi, o perdendo morire... Noi non uccidiamo, ritrasformiamo quei soggetti in beni di aiuto all'umanità. Ossia li usiamo per sostituuire gli schiavi del nuovo secolo, purtroppo. Anche MIlan è un Master di gioco, adiciamo come Milan e basta. Ma Veròna entra in gioco diciamo su strada per la gentaglia, non i pezzi grossi, famosi, nobili o ricchi..., andando dalle persone e proponendo una sfida. Tramite auricolari invisibililei ottiene informazioni ed elmenti di gioco sulla persona. Sull'abito ha delle cam camuffate che da varie angolazioni mostrano l'ambiente e in base a cosa alcuni specialisti che la seguono notano, lei sfrutta le info per il Gioco. In pratica è come se avesse ulteriori occhi oltre i suoi, se lei ha già notato delle cose le uisa subito, così che intanto quel tempo viene impiegato da osservatori, mentalisti, psicoanalitici la sostengono..."

"E il gioco è...?!?"

"Il gioco è non schiattàr..." rise Jd "almeno, è quello detto a loro. Ovviamente il gioco parte quando la situazione è sicura, senza elementi di sorpresa. Viene indetto un gioco di logica,mentale o altro in cui anche per ore lei e quella persona, ovviamente con le Ombre o persone al fianco del soggetto interessato... lei camuffa la visualizzazione e le proiezioni da magia, sai che abbiamo dei sistemi di proiezioni virtuali portatili. Ebbene lei si porta dietro una specie di sfera molto grande, grande quanto un pallone da calcio, di cristallo di rocca o consociuto anche come quarzo ialino, come fitna sfera magica. Sotto nel piedistallo non cè nulla ovviamente, alcuni hanno pensato che vi fosse lì il trucco, ma il trucco è da un'altra parte che proietta sulla sfera cosa è necessario. Oppure materializza un calice per bere e con giochi di spostamento di viasuale e movimenti istantanei, l oscambio viene effettuato c on uno vero, che Veròna usa per confermare che cosa la gente vede, è fisico e reale, ma non è sol oquello ma anche altri oggetti. Ma tu lo hai già visto, quindi usando anche il fumo della pipa, lei fumando manda sulla sfera il fumo ed ecco che appaiono le cose..."

"Si, il fumo confonde i raggi..."

"Esatto, ossia da dove vengono, e lei tramite cosa viene proiettato nella sfera inizia il gioco. In pratica è come una sorta di videogame in stile antico " ridendo "e la gente alla fine ci si appassiona con la promessa di vincere e sfangarla. Peccato che non sia semprecosì, inoltre insieme a lei cè sempre un prestigiatore o illusionista che rende reali le proriezioni che lei fa... esempio deve bene e un altro proiettore tra il fulo fa apparire tra le sue dita, come reaqlistico, un flute. Ebbene tra fumo e dialoghi vari, l'illusionista passa tra le mani di Kianta un vero bicchiere, fregando chi pensa sia finzione e tenta di dimostrare che non esiste, finendo per trovandoselo in mano o facendolo cadere. Lo hai visto. Le tre Ombtre di Kianta cambiano fomazione, due lavorano dal di fuori, pronti a intervenire in qualunque caso, mentre due sono appunti illusionisti o un illusionista e un mentalista, che si spaccia per aarbitro di gioco e tramite l'illusionista rendono veri i poteri della strega... ma detto così sembra fantascienza, invece è così semplice e reale da far sorridere ogni volta..."

"Quindi i poteri di Kianta, anzi Veròna, sono totalmente finti"

"AH... poteri magici, intendi.. si. O Meglio Kianta... Milan dice sempre che qualcosa sa fare, realmente,  ma lei non lo accetta e non le interessa. Milan dice sempre che lei potrebbe essere come e quanto le Muse se lui ha visto giusto, invece l'ha inserita tra le Muse e Fanciulle come spia..."

"Spia?" domandò Gask sorpreso

"Si, in pratica ella deve controllare le riunioni, visto che non possono allontanarla ne farne senza la presenza di una sorella, e come Musa e Fanciulla può ascoltare, controllare e vedere cosa combinano, loro credono anche da parole di Milan e Dorde, che lei abbia capacità ma sia troppo dura per acecttarle, ma che meriti comun que quel ruolo... e visto che la parola di ogni sorella e Fanciulla va ascoltata dalle altre, si infastidiscono se lei propone le sue idee, pareri e considerazioni su cosa dicono e fanno, come un attacco alle loro posizioni... non sanno che lei è solo una spia e per tenerle ferme, perchè deve esserci il parere, la presenza e il voto di tutte..."

"In pratica Milan e Dorde le tengono a posto con la presenza di Kianta come una di loro..."

"Esatto. Ma si son fregate da sole. Hanno deciso di intervenire senza riunioni e senza render atto delle loro intenzioni, hanno agito all'esterno per spingere, obbligare, consigliare persone esterne in qualcosa che secondo loro era a vantaggio dell'organizzazione. E loro non dovrebbero uscire e far cosa vogliono, così Milan e Dorde hanno tirato le redini ricordando cloro cosa e chi sono... hanno nominato quindi in maniera temporanea Kianta come Depositaria dei Titoli delle Sorelle, ha inoltre  il compito di vigilare sulla legittimità e regolarità dell'operato delle Sorella sempre, in gruppo o da sole, e se fanno qualche altra cosa rischiano l'espulsione e una posizione base in qualunque luogo decidano Milane  Dorde. Insomma come punizione i loro Doni passano in secondo piano e possono risultare inserite in qualuqnue lavoro disponibile in quel momento, manuale o meno. Con l'obbligo, se vogliono essere reingrate, e quindi far valere l'importanza dei DOni che hanno ricevuto, delle prove e o test per riqualificarle. Questo per evitare che diventino come i preti normali, ossia che vanno in giro e fanno roba. Il loro ocmpito è assistere le persone come tramite con l'Oltre o altro piano, usando i loro poteri per aiutare, sostenere, dare delle roste di risposte in base ai loro Doni. Nelle feste come come Oracoli o sacerdotesse, mentre le Fanciulle sono le rappresentazioni del periodo dell'anno in quel momento, ossia coloro che incarnano la festività o giorno particolare..."

"Ma sono anche guardie del corpo..."

"Si" ride Jd, tanto "all'inizio dovevano essere questo, così che l'attenzione dalle Ombre fosse sviato e lui e suo fratello avessero comunque qualcuno che li proteggesse, mischiato diciamo e senza attirare atetnzione. Ma visto che alla gente l'idea di una personificazione che spronasse, invitasse, prendesse parte di fatto ai preparativi e fosse abbigliata per l'occasione... le lasciò. Questa è stata alla fine un'idea di gradimento, ma piace. Fu Lia a spingere Milan a tenere tutte queste cose, controllando sempre i loro movimenti e azioni, già con vari esperimenti degli anni ottanni e settanta si vide come un ruolo, un incarico, una posizionhe cambino le persone...prende sempre a citazione  l'esperimento di Stanford, la notte del giudizio quel nuovo film uscito mesi fa, baffetto tedesco, deindividuazione di Gustave Le Bon..."

"Di nuovo questa Lia... come fa Kianta a spacciarsi per lei? non si accorgono che sono diverse? Che sono persone diverse? Se io vedessi te e uno che anche per ipotesi ti assomiglia, capisco chi è chi..." fece Gask come pensando tra sè

"Vedi... come ti ho detto, e ricordati, nessuno ti ha parlato di Lia... loro due si assomigliano. Inoltre la creazione delle Personalità che David studia, permette di avere tutto ciò che è un soggetto, da movenze a modi di fare, a modo di pensare che è possibile dare a una persona... finora David ha avuto pochi risultati seppur sembra che attecchisca ma... Kianta... Mh, diciamo che Kianta è l'uinica che si avvicina a Lia.... acectta questo. E credo che quella donna. la strega, ci veda lungo e abbia inteso il materia e spirito proprio per questo. Un corpo ospita un'anima, no?" fece JD studiando Gask per vedere la reazione

"Ma come si può copiare l'anima di una persona in un'altra persona? Voglio dire, se quello che tu dici è vero, come fa quella vecchia a dire queste cose? Esiste come dice Milan, qualcosa al di là di ciò che vediamo e si possono vedere cose come le Muse?"

"Per ora pensa a trovare molto Dukh, così Kianta non ti rimprovererà più..."

"Mi odia. So che quella volta ho sbagliato, no volevo,   ho capito che cè anche altro ma non so come fare per farle capire che si sbaglia a definirmi in un certo modo."

"Capirà vedrai. magari tornerà di buon umore  potrai parlarle con calma davanti a del tè..."

"Come fa a bere quella roba? L'altra volta le ho portato il caffè per far pace e parlarle e invece ho scoperto che lo odia, non l osapevo ma pensavo che tutti amassero il caffè!"

"Invece lei no. Sai cosa puoi portarle, magari riesci a rabbonirla? Del torrone, del gelato..." sorridendo e dandogli una pacca sulla chiena.

Invece lei tornò dentro una bara.

"Hanno detto niente?" Jd giunse da Milan, nel suo ufficio, per sapere se avevano riportato aggiornamenti durante il viaggio. Nella stanza vi erano Milan e Gask, che lo guardarono appena entrato. Milan si sistemava ne grande specchio intagliato la camicia, i gemelli  e lo stato, per rimettersi la giacca.

"Quei tre sono proprio stupidi" fece il leader irato "Avevo detto che dovevano spedire aggiornamenti ogni mezz'ora, invece ancora nulla. ho dovuto chiamare l'aereoporto privato che usiamo per voli di linea e ho scoperto che sono atterrati da tempo, quindi staranno venendo qui..."

"ma quindi, si sa cosa è accaduto? lei sta bene?" chiese Gask, mentre porgeva a Milan il fazzoletto da taschino

"So solo che cè una faida tra alcune famiglie minori e due maggiori, e Kianta si trovava sulla strada per l'aereoporto quanto è accaduto qualcosa,  e le auto sono state trovate in fiamme, e alcune bare che galleggiavano in piccole barche sul fiume, largo, chiamato Suceava, come i ldistretto in cui scorre. Le hanno avvistate nella zona di Satu mare... le vedevano passare e hanno allertato le autorità..."

"ma le Ombre?" chiese Jd senza capire

"Sembra che Kianta sia stata invitata a recarsi all'aereoporto nella macchina con i figli dei capofamiglia, per fortuna non tutti, e uno dei figli di Ioan si è salvato, Grigore, che era ben amico di Kianta. Il convoglio prevedeva cinque macchine , al centro i capofamiglia, alcuni figli che avevano scelto come accompagnatori, Kianta e le Ombre, in tutto due macchine e mezza. Quelle esterne erano guardie del corpo. Sembra che qualcosa si andato storto, le macchine sono state attaccate, obbligate a fermarsi, alcune con bloccamachcine a chiodo per terra e..."

"ma erano tutti armati, no?"

"Si, Gask, ovvio" fece Milan con impazienza "Sia Kianta che le Ombre erano ottimamente addestrati per farcela, ma metti tutti i membri rumeni delle famiglie, i comportamenti di Kianta sul non scappare se si valuta che è possibile farcela, e metti insieme le cose. Anche tu fai così, solo che lei sa se e quando è meglio lasciare i lcampo di battaglia... almeno, se non le viene il tic di far bruciare male le persone... il fatto è che le Ombre sono sopravvissute, ovviamente, con solo due di tutte le guardie ammassate nelle auto di quei membri rumeni, intenti a salvare le due macchine ma... dall'ultimo avviso sembra che alcuni dei capofamiglia tranne due sono sopravvissuti, e un figlio tranne tre di tutti quelli che erano di accompagnamento... quelli morti come monito, sembra, sono stati ritrovati nelle bare con sopra scritte di vittoria contro le famiglie oppressive... vi erano due capofamiglia, i tre figli di altrettanti capofamiglia e kianta. Una barchetta teneva senza bara i corpi di alcune guardie che hanno preso... non è usuale questo metodo ma sembra che abbia una connotazione allegorica..."

"QUindi... Kianta è morta?" domando esterrefatto Gask, votandosi anche verso Jd "non è possibile, è partita solo tre giorni fa..."

"Aspettiamo la delegazione rumena che dovrebbe arrivare tra poco. Se però è morta..." disse Milan, quasi sudando di terrore e Gask notò la cosa, dicendogli che ancora non credeva fosse così, e che non si angustiasse "Gask non è solo la sua morte una cosa assurda. Lei come te era una dei pochi che era compatibile con stoddarde e blue box, ma cè di peggio se non è solo ferita, ma se in quella bara,  allora morta. Che siano fregati..."

"Che significa.."

"Significa..." fece Milan guardando il cellulare che aveva fatto un avviso "Che ogni cosa qui oltre i miei e di Dorde, ha registrati i parametri biometrici, come chiave... ogni sistema che sia Crell, di controllo, di protezione, i laboratori, custodiscono come attivatori di emergenza e non, iride, impronte, tipologia di battito del cuore.."

"battito del cuore?"

"Si, nessuno lo sa ma ogni cuore ha un tipo di frequenza e di battito diverso. Noi usiamo il controllo audio e a scansione dei cuori anche come chiave. Voce, parole chiave, prova del sangue... tantissimi parametri di attivazione o blocco sono registrati con i suoi dati bioetrici, essendo lei sempre presente rispetto me o Dorde. In pratica sopra me e Dorde vi era lei come MasterKey, come ulteriori amministratori e detenetori delle chiavi,  io e mio fratello. Se è così, se lei è morta, dovremo essere entrambi presenti perchè serve questo fattore per disattivare i protocolli che prevedono i suoi dati biometrici come key principali, e settare oltre i nostri anche quello di qualcun altro... se lei è morta, non posso far altro che far inserire i tuoi. L'unico Crell che ha i protocolli per bypassare le key di Kianta è Helias, il Capo IA, ma è solo superando dei parametri di sicurezza e... ammetto che dopo tanto tempo, ho paura di fallire"

"Ma... aspetta" fece Jd "Tu e Dorde avete tutte le credenziali Master..."

"Si, è vero. Ma adesso ho la paura che per disattivare e rendere nulli quelli di Kianta,  ci sia una procedura che non ricordo bene... Cazzo,  anc he per questo non volevo che se andasse in giro. Tutto è settato su di lei per una ragione! Se lei è davvero morta... quanto lavoro, quanti test... e significa che ho mancato la parola data a quella persona..."

"Quella persona, Milan, se fosse qui ti direbbec he sei pessimo con gli impegni..." fece Jd sorridendo amaramente, portando l'altro a sospirare, dargli ragione e fare un sorriso,  lasciando solo Gask nella confusione totale.
Helias apparve in quell'istante.

"Leader, la delegazione rumena sta arrivando. ora che siete tornato di corsa dal meeting bloccato per l'accaduto, permettetemi di indirizzarvi su un consiglio" inchinandosi come regole che tutti facevano in modo formale.

"Accordato, cosa vuoi dire..."

"Vede, Leader... Tempo fa la Prima, aveva messo qui alcuni oggetti, nel caso servissero..." fece Helias, indicando con un braccio una zona dell'ampio mobile in una parete, che aveva scomparti segreti "tra questi magari... cè quello che vi serve!"

"Mi ero dimenticato di quelle cose..." fece lui e attivando il vano con un pulsante nascosto negli intagli, una ribaltina si spalancò mostrando su un cuscino di velluto alcuni oggetti, lettronici. Helias gli indicò quello che sembrava un misuratore di EMF, quello che a volte Lia tempo addietro gli faceva vedere e gli chiedeva se credeva a spiriti e fantasmi da queste cose, indicando cacciatori di fantasmi con apparecchi oblunghi con delle lucine in cima.
Milan lo prese, dubbioso, e Helias gli spiegò che si trattava di un Ilmaisin dei laboratori, un rilevatore di onde corte, toni in multifrequenza e dei segnali del Draper o blue box. Milan, controllò di nuovoil telefono, chiuse la ribaltina e si avviò alla porta, annunciando che erano giunti.
Si trovarono sulle cale del portone di ingresso in tempo per vedere  in avvicinamento le auto che avevano inviato, oscurate così che non si potesse vedere il tragitto, con i membri della delegagazione delle famiglie rumene.  Una delle auto era un carro funebre. Tre auto si fermarono a semicerchio nel grande piazzale circolare, mentre grand parte degli uomini si fermava, raggiunvea quel luogo, si univa alla folla che osservava da diverse distanze la scena.

"Jd chiama subito il dottore e digli di preparare la Lady Chapel..." mentre Jd procedeva, setnendosi dire che doveva informarlo anche di preparare una siringa con qualcosa di innocuo da iniettare. Dubbioso Jd conluse la chiamata, mentre le tre Ombre scendevano, seguite dai membri di alcune delle famiglie coinvolte e guardie del corpo.

le tre Ombre, serie e quasi spaventate, fecero il saluto e poi con un inchino profondo chiesero perdono per il fallimento dell'incarico. Celando il fastidio dal prenderli a ceffoni tutti e tre,  Milan li congedò e cheise di restare con loro, affermando che ne avrebbero parlato dopo. Ricevette i delegati e chiese al gruppo che si occupava della bara di seguirli in un luogo più consono. Si avviarono quindi oltre l'ampia e straordinaria chiesa cristiana che stava un pò lontano, ispirata in toto ad una chiesa ad una chiesa, la  principale di Marmashen in Armenia del milleottocentosettantotto, che Lia aveva visto in una fotografia, quando dovettero decidere che tipo di chiesa oltre moschea, e vide quella foto di Ohannes Kurkdjian , grande sezione rettangolare  abbandonata composta da archi, nei due lati maggiori, tetti spioventi e una torre alta con un tetto a sezioni molto particolare, cirondata da colonne. Era stata presa identica e ricostruita, comprese le colonne sottili e artistiche interne. Cèra stato un litigio con il prete che era stato assegnato, che quasi fniva male perchè pretendeva di abbatterlo e costruirlo secondo i canoni cattolici e non armeni. Lia gli disse di o accontentarsi e rendere Grazie a quell'opera straordinaria o di indarsene a pedate nel culo. Con lei la religione era o accetti  quello che cè, visto i costi di costruzione, o ciaone al prossimo. NOn esisteva che un prete o qualunque figura religiosa le mettesse piedi in testa. L'opera era grandiosa, maestosa, splendida all'interno con una parte a mosaico, una dipinta, una con statue e via dicendo, il tutto fatto da operai specializzati che gestivano i lavori e uomini che avevano preso dalla Raccolta o che conoscevano il mestiere già dei loro.
Mentre la Cappella della Signora, o Lady Chappel, era ispirata alla chiesa di St. Gregory di Abughamir, con quella forma particolare a torretta. La pianta dell'esterno era di dodici lati. Ogni lato alternava nicchie profonde e piccole finestre  Sono inseriti in strutture rettangolari a portale che sporgono dalla facciata. Le parti inferiori  contenevano iscrizioni.
Una unica grande porta presenta un interno suddiviso in sezioni e micro stanze vdivisi da pannelli apribili intagliati.
Sulle parti superiori della chiesa, le finestre nel tamburo cilindrico erano incorniciate da modanature che formavano doppie serie di arcate cieche. Il tetto conico sopra il tamburo è anche per suonare la campana porta in quella sezione, attivabile andandoci ocn una scala estensibile  o corda fino a terra.

Dopo una decina di minuti erano all'interno della cappella, che presentava al centro preciso una sorta di basso altare ruotabile, per metterlo  o in direzione della porta, in verticale, o in orizzontale. Rispetto la costruzione questo era in marmo con una struttura smontabile e metallica, girevole. Sopra vi fu adagiata la bara e dopo che i ganci vennero sbloccati, il coperchio venne tolto. Era una bara insolita, prettamente tondeggiante, aveva una base si sostegno rettangolare di una certa misura, la zona del corpo era tonda, con la zona ad arco più lunga della basetta, con un coperchio ancora più lungo del corpo, tondeggiante anche questo ma non posizonato orizzontalmente ma inclinato, in modo che togliuendo i fermi che erano posti sotto questa lunga lastra bombata, si facesse scorrere verso il basso e non alzando.

Dopo che fu fatto scorrere verso il basso ed estratto, notarono come vi erano dei binati nel corpo bombato perchè il coperchio vi scorresse, Kianta era vestita con un abito blu e bianco, un tradizionale abito da sposa rumeno. Milan si trattenne dal non ridere. Di tutti gli abiti che, a sentire il membro della famiglia che faceva le veci dei capogamiglia, era di onore e perchè le stava bene... prorpio da sposa, quell oche lei chiamava i lsacramento delle catene. Ma porc... fece lui, stringendo i denti per non ridere.
Era una sorta di tunica lunga proprio fino alla punta dei piedi, con scollo quasi rotondo, a prima vista qualcunho lo avrebbe definito medievole, tutto intero con chiusura dietro a lacci e bellissimi ricami su lato esterno delle maniche, zona corpetto e come una fascia dritta fino ai piedi dalla cita, con una bella cintura in tessuto ricamato a decoro. Le maniche erano lunche e pò scampanate, con un doppio livello di tulle.  Una sorta di nappa pendente fino a sotto la cintura di norma pendeva ma lì era fissata sotto le mani, strette tra di loro tra fiori in mani. I Capelli erano tutti boccoli a cincorniciarle la testa e il viso, con qualche fiore come gioiello tra le ciocche.
Neanche i gigli, fece Milan. Quanta panzienza, pensò, sapendo che Kianta come Lia aveva la maniacale ossessione delle cose perfette e con un motivo. Avevano almeno azzeccato colori degli abiti, pensò. Se le emttevano rosso o rosa, che affronto!
Almeno le hanno messo quello semplice, non quello assurdo con così tanti strati di parti dell'abito tradizionale che sembra di vedere degli omini Michelin multicolore  di carnevale... NO, Milan, non pensare come faceva Lia. pensa ad altro... faceva nella sua testa, perchè gli veniva da ridere e non voleva.

"Non temete. Abbiamo già svolto una parte della cerimonia funebre perchè la sua anima andasse dove doveva andare, adesso tocca a voi onorare le sue spoglie.." fece il capo del gruppo. Indossava gli abiti tipici della sua terra. Casacca decorata a mano da ricami come geometrici rossi, pantaloni sempre chiari come la casacca coperti sui fianchi da questa e inseriti negli stivali non al ginocchio nri e lucidi. Alla vita una spessissima fascia tipica. Un mantello nero e cordi rossi completava la mise sua e degli altri, che arrivava fino al bordo degli stivali, con doppio bordo, primo in rosso, poi a proseguire uina sezione che andava allargandosi nella partre bassa, che presentava tutta una decorazione a richiamare la famiglia. Non portavano i capelli tipici. Sembravano addolorati e mentre questo parlava Milan pensava.

-chi l'ha vestita sono state le matriarche altre donne lei che odia essere toccata e l'hano pure vestita...no la parrucca ora sanno usa  sudava milan sapendo a volte cose potevano fraintese certi popoli si offendevano assai=""-

"Scusate..." fece infine "le avete fatto una cerimonia... in che religione...!"

"La nostra, ovviamente. Grande onore, era molto amata. E' un grande dispiacere, seriamente. Le matriarche hanno fatto lutto con digiuno, volevano esser loro con le serve a vestirla ed acconciarla, ma tuoi uomini hanno detto No, da noi la vestizione è qualcosa di importante. Lasciate fare a noi questo..." fece il giovane aprendo le braccia come per dire che era questo e si scusava.

"E' stata vestita da..."

"Tuoi uomini. Quelli" disse il ragazzo indicando le tre Ombre che sudavano freddo e tenevano gli occhi puntati verso tetta "Hanno detto che ci sono usanze, vostre, per la sistemazione nella bara. Loro hanno vestito e preparato Donna Lia, e messa nella bara. Noi abbiamo dato onore alla sua anima e pregato. Per Lei..."

"Si, vero... abbiamo delle cerimonie particolari, spero che capiate..." rispose Milan fissando i tre

"Certo, certo. Per noi molto strano che uomini vestano e preparino donne, ma loro hanno detto che sono preparati anche a questo..."

"ovviamente. Ora perdonateci qualche minuto vorrei...salutare la nostra Sorella in solitudine..." ma entrò il dottore e Milan allora lo pregò di controllare.

"Dottore non crede che sia morta?" fece il giovane mentre gli altri dietro di lui parlottavano

"Vedi, grande Vladuț, noi siamo persona addestrate. In modo diverso. Ma ti prego mentre il dottore svolge il suo lavoro, mi puoi rivelare cosa è accaduto?" mentre ildottore controllava lostato di Kianta con stetoscopio e pulsazioni,  per poi prendere la siringa e fingere come avevano ordinato. In quell'istante erano entrati gli altri membri dei Capitani e alcuni dei Vecchi che rstarono sconvolti a vedere la bara e osservarono la persona che sembrava addormentata all'interno.

"Mio padre e altri capofamiglia dovevano giungere al Meeting. Così sono andati in cinque macchine con figli e l'ospite. Ma in una zona tranquilla siamo stati attaccati, alcune auto dirottate per uscire di strada in altri posti, sono stati tutti divisi. Io con altri primi figli siamo rimasti nelle residenze, come padroni di casa mentre i nostri genitori erano in viaggio. I nostri fratelli, i secondi, dovevano essere accompagnatori. Ma sono finiti in una imboscata, mio cugino sopravvissuto ha detto che l'auto dove era con Donna Lia è stata divisa da quelli dei nostri genitori. I nostri genitori sono stati raggiunti da tuoi uomini e li hanno protetti, cercando anche Donna Lia. Ma Lei era con i miei cugini, quelli che non erano stati colpiti. Ci sono state due zone diverse con scrontri a fuoco. Dobbiamo molto a Donna Lia proprio perchè lei ha prottto i miei cugini oggi in vita. I nostri padri sono riusciti a scappare con tuoi uomini e le guardie del corpo per cercarli, la macchina era rivoltata sul fianco con due cugini a terra. Pallottole. Mentre gli altri vivi erano stati mandati in un edificio vicino. Era in periferia, capannoni e costruzioni commerciali. Le nostre macchine hanno nel bagagliaio armi e fumogeni, lei li ha presi e utilizzati per proteggere i miei cugini. Ha affrontato il gruppo, quando i nostri padri sono arrivati lei era poco distante dai corpi degli assalitori, cinque morti e il suo corpo era poco più avanti. Ferita, sembrava. Invece non respirava. La Matriarche sono molto grate a Lei per aver salvato i loro figli, quelli non colpiti subito appena scesi dalla macchina. Ci dispiace molto, a loro lei piaceva. La Baba che seguono ha detto cose strane, ma lei è morta..."

"Vi ringrazio molto. Vi prego di..."

"Leader. Posso terminare il controllo con l'ultimo test digitale?" domandò il dottore, guardando Milan con un'espressione particolare.

"Certamente... scusate un attimo" disse agli ospiti, avvicinandosi alla bara mentre Gask stava là sopra a fissare il corpo, finchè no nchiese sconvolto se fosse veramente morta.

Milan gli chiese di stare tranquillo, prese l'oggeto che Helias gli aveva indicato e lo accese, poi ricordandosi le spiegazioni di David, lo avvincinò sotto il collo di Kianta,  mentre le lucine in alto lampeggiavano dal verde per passare qualche istante dopo al rosso per tre volte, poi silenzio e tuto fermo. La testa di Kianta senza esser toccata sembrò scivolare mrbidamente di poco verso sinistra, allarmando tutti. ma niente.

"QUindi è morta? E' morta sul serio?" fece Gask sconvolto,  posando le mani sul bordo e avvinandosi a guardare meglio "E' finita? E' morta? Così?"

"La Padrona della Casa è morta!" buttò lì esterrefatto Alaric, per poi sorridere "La comandante è caduta. la Signora della Dimora è caduta! Servirà il nuovo Secondo al comando. Difficile,  ma un compito che penso di poter fare... Anche la Casa Rossa o Dimora Rossa in Italia, quella che lei amava, quella costruzione di colore rosso in Lombardia che lei preferiva su tutti... avrà bisogno di un pò di colore nelle sue stanze, la frizzantezza di amore e piaceri, altro che sviolinate patetiche... sarà il gioiello che..." ma nessuno lo sentiva. Erano tutti fermi e addolorati a sentire gli ospiti, che ancora spiegavano.

"Li ha uccisi tutti, senza il colpo che non ha schivato poteva farcela..."

Kianta sussultò nella bara sbarrando gli occhi e facendo un profondo respiro. Poi un altro, Un altro ancora, con gli occhi che saettavano in ogni direzionementre , Gask urlava che era viva. Portò le mani sul bordo della bara e si issò con forza a sedere, ansimando come confusa.

"E' viva!" esclarono i delegati rumeni, sconvolti, mentre il dottore le si avvicinava. Lei si guardò intorno, gli ospiti volevano parlarle, le si avvicinarono ma Milan chiese loro cortesemnte di lasciare il dottore al suo lavoro e che più tardi, visto che era viva, lo avrebbero aggiornato. In pochi minuti furono messi alla porta in modo gentile e cordiale, li fece scortare nel salotto dedicato agli ospiti dello Chateau e si voltò verso la bara, mentre Kianta era ancora inebetitaq seduta al centro della stessa.

"Più tardi voglio sapere che cavolo avete combinato! Voglio tutto!" urlò ai tre "Quell'apparecchio ha funzionato?" domandò al dottore che controllava i segni vitali

"Si, leader. Battito regolare, polso in norma. E' disorientata ma anche la respirazione è tornata ai ritmi normali. Può darsi che sia dato dalle stoddarde, ma quell'apparecchio... ha sbloccato la blue box?" gli domandò confubulanto tra loro, mentre Gask era fermo a fuissarla ancora senza capire e Alaric continua il suo monologo.

"Porc... è viva. Le chiavi restano in mano sua... tutto resta come è... e io già mi vedevo con Luce, la strafiga italiana definita la nuova Moana, quanto ci saremmo divertiti nella Dimora Rossa... e invece la fastidiosa aquila starnazzante è ancora qui, è sopravvissuta!..." quasi con dispiacere "la posizone è ancora sua..." piagnucolando, mentre gli altri lo guardavano con disgusto.
Finchè Kianta non alzò las testa, cambiò espressione in una risentita e con un gesto veloce e fluido,  lo prese da dietro con la mossa chokehold, la presa per il collo a mezzaluna,   utilizzata dalla polizia come mossa di immobilizzazione e sottomissione e lei usava al completo, tirando la mano del braccio che stringeva verso la sua spalla opposta.

"Tu stavi già ballando sulla mia tomba... vero?!!!?... grandissimo....!" mentre questi si liberava con la contromossa chiedendo aiuto, ma veniva riacchiappato con le due mani sul collo "Ora ti ballo 
io sopra la tomba, ma con te vivo!!!" buttandosi fino al bacino oltre il bordo edlla bara,  per tenerlo fermo e picchiarlo

"Fermatela...! Lasciami, scherzavo.... giuro che scherzavo..."

"Non li fermiamo?" domandò Gask a Jd "Voglio dire, è sicuro che è viva, no? E lui..."

"Se litigano significa che lei sta bene e lui è un idiota. Chiamo David perchè le faccia un check completo...." disse Milan quasi arrabbiato di cosa stavano facendo quei due e il casino, prendendo il telefono, mentre Jd sospirava e Lubo sghignazzava.

"Ma che è successo? Non era morta? Perchè..."

"Te lo spiego io..." fece Jd mentre Milan si allontanava alterato per la situazione surreale "Tu ricordi cosa è successo quella volta... quella in cui abbiamo dovuto usare quel farmaco..." gli disse pianissimo

"Si,quando..."

"Quello"... fece Jd chiudendo il discorso con un gesto mentre osservavano Kianta,  che discuteva con un dei Vecchi che cercava di evitare che Alaric venisse strozzato "Esattamente come la tua, la blue box ha molteplici funzioni, ma non tutti riescono ad esserne compatibili e sopportarla a lungo. Ti ricordi cosa disse David? la blue box, chiamata così in onore a quella famosa degli anni ottanta, fa qualcosa di simile con i  segnali elettrici del cervello.... registra i dati biometrici che possono essere utilizzati per facilitare i trattamenti in caso di malattia o infortunio, registra anche l'attività delle onde cerebrali, ma è anche programmata per agire e inviare segnali particolari al cervello in casi estremi di forte stress,  adrenalina, dolori che superano una certa soglia... E' in grado anche di mandare segnali al cervello per dire che serve un ormone specifico per aumentare o diminiure uno stato d'animo, ma anche attivare un sistema di sicurezza nel corpo!  in questo caso visto la situazione e il colpo che ha ricevuto, hanno portato la black box ad attivarsi e innescare nel cervello lo stato di blocco, ossia ha spinto il cervello ad andare in una sorta di finta morte per sospendere le funzioni vitali ed evitare il peggio. Le stoddarde invece hanno fatto il loro lavoro e anche se il proiettile è ancora dentro o meno, hanno mantenuto il corpo in funzione, bloccando l'emorragia, avviando i processi di recupero, cura e cambio delle cellule in tempo non triplo rispetto al solito, ma molto, molto rallentato..."

"Confermo. Il proiettile non l'abbiamo estratto, abbiamo solo bloccato come avevamo studiato nelle Lezioni la lesione e l'abbiamo..."

"perchè l'avete vestita voi?" sussurrò Jd per non farsi sentire "sapete che odia essere toccata e se lo scopre finite male..." pasandosi un dito intorno al collo, dandole le spalle

"Cosa volevi, capo. Che la dessimo a quele pazze antiquate e la spogliassero, le trovassero la parrucca e..."

"Ok, andate da Milan e diteglielo, spiegategli tutto. Di corsa..." fece Jd, così che mentre lei fosse distratta dal voler ammazzare male Alaric, non lo scoprisse

"Quindi è stata la blue box a fare questo? E anche con me?"

"Il problema di questi dispositivi creati da David è che... in ogni soggetto hanno azioni diverse. Hai visto cosa è accaduto quella volta quando i suoi livelli di serotonina, dopamina e ossitocina erano caduti in picchiata o non presenti, e l'adrenalina era schizzata... con lei fa questo effetto mentre tu anche nella rabbia e stati di odio e rancore,  li domini e li usi a tuo vantaggio, ma lei no... E' rarissimo ma come vedi gli effetti sono diversi. Quest aè la prima volta che va in una sorta di morte apparente, l'alta volta ricordi che sembrava in letargo e non si svegliava? ma dormiva... Con te fa lo stesso effeto? Finora non è accaduto nulla... ogni soggetto è diverso. Siete gli unici che ancora oggi dal primo giorno sono compatibili, senza rischi ne altro... quella volta in cui sembrava non sevgliarsi,  per David diepndeva da un motivo, le blue box sono suscettibili alle interferenze elettromagnetiche,   possono causare un notevole disagio a chi le indossa ma sempre in base al soggetto. Tu hai provato un pò di fastidio come le connessioni ai satelliti,  ma lei è finita giù... le emozioni e i livelli troppo alti che il cervello registra sono presi dalla blue box e nel caso per la sua programmazione, attiva o disattiva. ma è imprevedibile. Credo che David sarà comunque contento di questo sviluppo, è la prima volta che accade a Kianta e d è bastato quell'apparecchio che ferma, fa arrestare e riattivare la blue box per aver ridato impulso al cervello di risvegliarsi..."

"Vuoi scomemttere che David se ne esce come altre volte con frasi del tipo-con questa scoperta o con situazione ora sono vicino a portare in stato di stasi un corpo sar una svolta per i voli spaziali  disse lubo abbassandosi verso l'orecchio jd=""-

"bah" fece Jd con una smorfia "bisogna prima pensare a questo pianeta morente, prima dello spazio. Mi auguro solo che non vi sia stato nell danno al cervello..."

"non pare..." rise Lubo

"Quindi è salva, non ha problemi... non è morta o rischia..." domandò ancor Gask preoccupato

"Stai tranquillo, finchè vuole ammazzare Alaric, allora sta benone... come dice Alaric lei ha più vite di un gatto e se hai paura che non ti possa perdonare e far pace, ne avrai di tempo..." gli disse Lubo, prima di spingerglo fuori verso Milan.

La fissava, distesa su un lato sul letto, ridendo delle tante cose accadute,  eppure sembrava che nulla fosse cambiato. Almeno non con lui. Jd, Lubo, Alaric e gli altri. Erano passati mesi eppure tutto sembrava uguale a prima.Gli pareva di essere là da anni e di colpo si rabbuiò pensando al Capo.

"Posso leggere io?"

Kianta si voltò, osservandolo oltre la spalla col broncio. Stava acnora in piedi vicino al suo letto. Aveva come semrpe lasciato le sue cose nell'angolo vicino la finestra, si era lavato e cambiato nel suo bagno , e aveva preso possesso col tappeto del centro della stanza. Quando si era stancato e aveva preteso di farle compagnia.

"Non voglio approfittare di nulla. E' stato molto comodo stare su un letto e non su tre quarti di divano..."

"non sono tre quarti di divano. Sono le tue spalle più larghe di questo,  e non ti contiene. Non dare la colpa a quel poveretto..." fissandosi seri, poi scoppiarono a ridere.

"Adniamo... da più di una settimana non fai più storie perchè dormo qui,  e mi hai permesso di dormire su un lato del letto. E ora mi cacci? Credevo di esser stato bravo nel rispettare i tuoi spazi e..."

"mi hai giurato che non ti vengono idee strane e le mani stanno apposto..."

"e ... hai detto che ti piace come leggo. Fammi leggere" sorridendo a trentadue denti

"Uff..." fece lei mettendosi a sedere e guardandolo negli occhi "Solo perchè non sei una persona negativa,  e non mi da fastidio la tua presenza, non significa che ti puoi predere altre libertà. Se fai cose che mi fanno incazzare, ti butto fuori..."

"lo so che lo faresti" sorridendo

"E dimmi che non hai bevuto prima di venire..."

"Uhm... una birra. No, facciamo due. Ma è tutto. E comunque la birra rientra nelle cose che portano alle droghe della felicità" mentre lei fissava come per dire  "Davvero! nelle lezioni cè la regola delle sei droghe della felicità e come procurarsele. Fare qualcosa che ti piace con le persone che ti piacciono. Fatto. Sono contento. Sentirsi meno solo, fatto sono qui. Fare qualcosa di tranquillizante, quasi fatto, leggo per te e mi sei amica..."

"..." fissandolo malamente "non so se sei così intelligente da farti questi pensieri mentali o cè altro dietro"

"Sono serio, mi adeguo a cosa dicono nelle Lezioni...."

"bugiardo!"

"preferisci la compagnia di Milan e Jd?" fece lui con un tono strano

"Perchè quei due? E' raro che vengano qui..."

"Intendi nel salottino o qui?" indicando la camera da letto.

Kianta lo fissò stranita, poi con sospetto e alla fine gli chiese "ma tu... cosa te ne importa chi viene qui e in quale stanza?"

"Ok... lasciamo stare. Ricominciamo... mi auto defenestro come un arakiri per punizione  o posso leggere? " vedendoloa sbuffare ma poi ridere  per poi passargli l'ebook.

Gask stava per sistemarsi sul lato più vicino al comodino, quando suonò il suo telefono. Lo prese, si sedette per leggere dandole le spalle e sbuffò lui a quel giro. Lei si allungò sulle sue spalle, con le braccia penzoloni davanti e il mento sulla spala sinistra, chiedendogli cosa non andasse.

"Che succede. Gli uomini hanno sempre qualcosa da inventarsi? Di nuovo scii con parti dei cingoli dei carri armati sulla neve? La festa degli uccelli dove vince chi fa ballare più pappagalli e uccelli della voliera , nel campo di volo,  con qualche canzone assurda? Ti hanno invitato alla gara del panino migliore? Cosa si son inventati questa volta?" ridacchiando, ma si accorse che le sue spalle erano rigide e si voltò per guardarlo in viso, inclinando la testa verso il davanti per farlo.

"No, Milan mi ha dato un incarico..."

"E a te non piace?"

"no, non è questo. E' solo che... anche se avrò supporto dai miei ragazzi, sarebbe principalmente in solitaria. E... ma mi stai smozzicando di nuovo la spalla!!"  si voltò a fissarla mentre guardando l'avviso sul telefono che teneva in mano, lei dava morsetti sui muscoli della spalla "lo stai facendo di nuovo e non te ne accordi... se mi lasci i segni dei denti e qualcuno lo vede,  pensa che faccio parte di qualche orgia cannibale..." se la rise   dandole sulla fronte due piccoli colpi con la mano quasi a pugno. lei fece una faccia colpevole quando si rese conto che di nuovo aveva morsicchiato una sua spalla e passò una mano per pulire,  facendo la vaga.

"Esagerato... mi viene di farlo, nenache ti facessi male..." scendendo dalle sue spalle e buttandosi sulla schiena sul materasso

"Alcuni uomini dicono che con le ragazze di Madame fanno questa cosaperchè..."

"NO! Non me ne frega niente di cosa fanno quei pazzoidi..."

"ok..." ridendo "comunque da quando mi hai passato quel burro la pelle la sento... forse meglio. Quindi non mi resteranno segni. Funziona così, no?" voltandosi col busto per guardarla, restando seduto a darle le spalle con il telefono in mano.
Lei parve pensare, si mise a sedere e osservò le spalle e le braccia.

"Veramnete  a me la pelle sembra come sempre. Questa mania di stare a torso nudo sotto il sole nelle stagioni calde è assurdo. Vi rovinate, sopratutto se non usate solari o protezioni. A cosa serve il lavoro di Milan nel promuovere nostri prodotti agli americani,  che stanno sotto il sole e..."

"Lo so, lo so... ma dobbiamo allenarci e fare esercitazioni, no?"

"Non dico questo..." fece lei allungandosi verso il comodino per prendere un barattolo, per poi iniziare e spalmargli sulle spalle e braccia, dove la canotta non copriva "ti avevo chiesto di fare qualcosa. I rischi per la pelle..."

"Lo so. però ormai sei tu che mi passi il burro di sopra, quindi..."

"E' burro di karitè, non burro. Se per caso dovessi parlarne con qualcuno, ti prenderebbe per uno che sto imburrando per metterlo al forno" facendolo ride tantissimo

"Ma io l'ho già detto. ho riferito che lo faccio io per cosa ho sentito alle Lezioni, e allo spaccio gliel'ho fatto vedere,  quale confezione è. Quello che importiamo a  prezzo minore delle azione sfruttatrici ma per un motivo. COmmercio equo e solidale... lo so. Adesso lo usano anche loro perchè si sono accorti che io appaio meglio di loro..."

"Il potere di questo prodotto. Puro, pieno di sostanze buone, definito l'elisir della giovinezza dalla popolazione che lo produce e vende. La notte ti aiuta a sistemare la pelle rovinata o con problemi dal sole, lavaggi e via dicendo e la rende migliore"

"Già, mi sono accorto che è meno secca e non tira..."

"Forse perchè stare sotto il sole a pelle nuda, e intendo senza protezioni, non fa bene?"

"sai una cosa?... senza incazzarti..."

"Ecco, se è così mi incazzo a priori..." fece lei massaggiandogli il burro di karità sulla schiena dopo il braccio sinisto "spara, so già che me ne pentirò a sentire roba..."

"i ragazzi mi hanno detto che, chi l'ha provato, si è sentito la pelle morbida e liscia come le cosce di una ragazza. E visto che a loro piace, dicevano, passare le mani sulla pelle più morbida di una donna, useranno iol burro per proteggersi come ora faccio io e per..."

"NO! non voglio sapere... tienitelo per te. Me ne frego di cosa fanno e pensano se è sempre legato a donne e sesso. Ancora sono incazzata per le cose che combinano,  e chi paga per riparare?"

"Dai, non fare così! Dicevano solo che dopo tempo che si sono spalmati la sera, ripassando la mano pensano di..."

"Ehi, basta! O te lo fai da solo! Anzi, quella ragazza del villaggio vicino che ti fa i lfilo, perchè non le fai un regalo con i nostri prodotti, quelli naturali come il burro di karitè o la versione deluxe che Milan usa per vendite e avvicinare certe donne...e magari te lo fai fare da lei?  la Heritage House, se lascia questo nome ha prodotti ottimi per un regalo..."

"La linea on bocce di  vetro opalino o plastica? "

"Si, cè la versione Etude e quella Princess. La Etude è in plastica, mentre l'altra in vetro opaco o opalino. Ti ricordi quelli ha fatto vedere? In versione rosa principessa o bianco perlescente.Ispirati alla stravaganza barocca di Maria Antonietta, sono la rivisitazione moderna di veri set da toilette, te lo sto dicendo nel caso lo trovi un bel regalo, visto anche il prezzo. Anche se non so per quella ragazza mi sembra troppo delicata per... .L'opulenza e l'eleganza in bianco con dettagli in argento e un'altra, in rosa con dettagli in oro rosa. Non lo so mi è sembrata semplice rispetto a questi affatti che lui ha voluito fare per le donne che non dicono mai ai sogni..." ripetà dall'opuscolo che lui aveva preparato come prova"

"Mi ricordo vagamente, perchè non mi interessavano. Sicura che siano un bel regalo?"

"perchè no... ci sono rossetti, ciprie, blush, terre, profumo, specchi...a me non sono dispiaciuti, Hanno forme moderne ma con richiami come i rilievi e i piedini in barocco. I pomelli e l ostemma a sigillo in ceralacca in argento o oro rosa. A me piace solo la scatolina della cipria o blush, che sono simili, cambia solo la dimensione. Solo che odio il rosa e quello in bianco e argento mi piace in vetro ma ho paura che si rompa... anche la finitura vellutata è bellissima al tocco e anche quella in plastica, riciclata e trattata ovviamente, è belllissima da toccare. Anche i prodotti all'interno sono fatti da noi e di primissima qualità, ecco anche il prezzo. Ma ho chiesto a Milan di pensare a una linea magari più economica..."

"E che cosa dovrei prenderle?"

"Rossetti no, i colori vanno per compatibilità con pelle,  come tonalità e sottotono, a volte molte donne li usano di un colore per adattarsi alla mise... non conviene. Ti direi cipria o blush per il contenutore carino, un mezzo ovale con piedini a tre..."

"Ma non ci sono colori anche lì? E il profumo? O specchio?"

"A te quanto piace..." gli fece avvicinandosi al suo orecchio mentre era arrivata al braccio destro "dipende da quanto ti piace e che colpo vuoi fare. Non intendo a livello di soldi, anche se... se prendi quello in vetro,  costicchia...Ma la confezione del profumo  è con la base fino a metà in sfaccettato e un grosso pouf in tessuto da preme per far uscire nuvole di prodotto. Raffinato, frangranza a scelta... ricordati che qui puoi chiedere di farti mettere all'interno quello che vuoi. peonia, rosa, lavanda... qualsiasi cosa a te e Milan non ti è negata. Puoi vedere che fiori o tipo di odori le piacciono e fartene fare uno personalizzato. Oppure puoi attendere la versione ispirata a Roma o l'età romana. La sta preprando e sarà tutta avorio, oro, qualcosa di rosa... sto cavolo di rosa... e profili di donne stile cameo come logo. Poi i rilievi con simboli o pallini come in quelli originali antichi... Anche questi ispirati a oggetti in quello stile reali però modernizzati in due tipi, vetro e plastica...Quello in vetro di stampo romano mi piace molto. Invece di mezzo ovale con un coperchio leggermente spiovente con una sfera come alza coperchio, è una sfera precisa con una base tipo coppa con rilievi, il bordo che vidide la sfera è contornata di oro o oro rosa e un cameo scuro o bianco con bordino a pallini. E come apri coperchio..."

"Non lo so, adesso sono confuso su cosa regalarle..."

"Te lo ripeto, dipende da quanto ti piace. Andate d'accordo quando vai a consegnare prodotti o prendere quelli in scambio, è sempre ben vestita e profumata ad accoglierti a casa del padre, così avvocato mi pare non so, per firmare le carte... a te sembra piacere..." ridendo "quindi perchè non vedere che cosa dimostra se ci provi... almeno non è una pazza... se invece vuoi andarci piano, ne prendi uno già pronto, altrimenti se ti piace davvero tanto, vai di personalizzato..."

"Ma io non ci capisco nulla di queste cose. i fiori magari si, è divertente lavorare fiori pressati e vedere come vengono rispetto i freschi, o portarli alle botteghe per composizioni, prodotto in resine o in vetro. o usarli nel prodotto fresco per decorare le pareti per i rilievi... O anche la bottega profumiera. Con quei grossi decanter e contenitori in vetro dove fermentano i fiori o estraggono oli... vederli è una cosa, saperne abbastanza è un'altra. Ormai anche con i saponi mi sono abituato ai tuoi. E' divertente  usarli in base a come ti gira come fai tu. il tuo proferito è verbena, non quella chimica che sa più di limone di quelli industriali, ma proprio la pianta... oggi lavanda, domani cannella, di sera preferisci verbena, quando fa troppo caldo arancia... ho notato che non cambi mai queste profumazioni..."

"Mi piacciono questi. Li cambio quando mi va, ma preferisco verbena fra tutti. Ho notato con disappunto se posso dire che hai cominciato a sfruttarli tanto i miei saponi, tanto che ho trovato a qualte qualche pelo...per fortuna nella saponetta delle gambe"

"Scusa... cerco di fare attenzione ma qualche pelo delle gambe ci scappa. ma è solo di qauello, eh! Per mia fortuna rispetto altri ragazzi che sono coperti, io su braccia, petto e schiena non ne ho. E veramente pochi in altre parti. Solo qualcuno sulle gambe,  ma così pochi che non mi va ti toglierli sempre... scusa, farò più attenzione. Però, non per essere come Alaric, ma hai saponetta per zona dai fianchi in su e saponetta per sole gambe... come le tovaglie. ogni volta resto un pò confuso perchè tu usi una per il corpo e viso fino ai fianchi, per gambe e piedi un'altra e un'altra ancora per l'intimo. Un tantino troppo...?!?"

"Ti ricordi che questa è la mia stanza? Mia stanza, mie regole. E poi non è vero troppo, nelle regole di pulizia e igiene cè scritto che sarebbe saggio non usare la stessa tovaglietta con cui ci si lavano e asciugano i piedi per usarla per altre cose, anzi, altre zone del corpo, perchè batteri e altro che ci sono naturalmente nei piedi non vanno d'accordo con altre parti... O meglio, sono dannosi per altre zone del corpo. Così ocme ci sono donne che non sanno lavarsi le parti intime e lo fanno nel modo sbagliato, portando dal dietro al davanti e hanno tutti i problemi... Come so cosa so? Perchè Lia aveva lasciato un resoconto su igiene e cura di se, parlando di come lavarsi nel modo giusto, la spugna, gli asciugamani per cose diverse così da non portare ciò che sta su gambe e piedi in altre zone, i prodotti come il burro di karite e tanto altro. E' quel testo che nessuno legge tra l'altro... e dirai, ma come sa queste cose? le avrà insegnato la madre. No, lei sa quello che sa per esperienze personali, cosa le ha insegnato sua madre? A odiare la gente, stare tipo isolati nella loro casetta di merda dove tutti, tutti là fuori sono cattivi, a dire puttana e cosce aperte a ogni donna e ragazza e altro e altro. Per questo odiava la famiglia e le madri e padri che non sapendo nenache loro come vivere, le basi, si mettono a fare guide di vita... "

"Io ho letto quel libriccino ma ammetto di aver imparato più con te,  che mi spiegavi e mi dicevi cosa fare e non fare,  che..."

"Ecco il problema. Il pacifico mondo cirocscritto che la gente si crea. Cè un testo che ti spiega le cose, cosa fare e cosa no nfare per mandare a quel paese germi e batteri e quant'altro, ma no, meglio fare di testa propria. Cè pure scritto come rasarsi se no nsi vuole usare ceretta o filo arabo certe zone,  evitando rossori o peggio... invece si passano le lamette dove ci vuole delicatezza usando pure il sapone normale per mani e corpo... quando la testa non funziona..." fece lei sbattendosi la punta delle dita sulla fronte irata

"Si, motli finiscono per sembrare polli appena spennati o hanno crescite sottopelle dei peli,  o peggio , ogni poro ha 'infezione..."

"E che non lo so... là cè scritto tutto. Ne fece mettere pure una copia idrofuga così che è sempre leggibile, appena con una catenella per tutti... e poi si combinano come se per sadicità qualcuno abbia preso i loro cespugli ascellari o peggio, perchè sono pure narcisi da spelarsi ovunque, trovandosi però a dover mettere creme su creme per arginare le cazzate... cosa si vuole a fare cosa cè scritto? Osemplicemetne accorciare, e il dottore consegna resoconti di cure e trattamenti allucinanti. prima, mesi prima, erano sessuali e di igiene, per fortuna sono drasticfamente calati grazie alle Lezioni e alla crudezza con cui gli si mostrano immagini e video così gli si imprime bene la conseguenza delle cose..."

"Io non ho molti peli, ma non è dannoso toglierli ovunque?"

"Nah, basta una volta al mese e sapere come comportarsi prima e dopo la rasatura. Se non ci si vuol rasare, si accorcia. Ci sono strumenti apposta per quelle zone, non ci vuole niente, un centimetro maxe non lunghi un chilometro..."

"E' per questo che fai così? Che ti depili tutto tranne lì che li accorci solo?" domandò lui, restando con busto girato a guardarla, mentre lei spostò gli occhi velocemente con sguardo arrabbiato

"Ecco perchè odio quando tu ti comporti in modo tranquillo in pratica, in casa mia..."

"Camera... e comunque non è stato in queste settimane proprio, ma la prima volta sul confine con la Turchia. Ricordi cosa stavi ocmbinando mentre ti levavi lo schifo delle fogne?" ridendo

"Smettila, non è divertente. L'acqua era gelida, avevo sicuro di tutto indosso, mi viene il nervoso se mi vedo sporca sui vestiti o addosso... non è carino prenderti gioco di me!"

"non ti sto prendendo in giro. Però dai, non è da tutti giorni vedere una persona che fa quei segmenti di danza mentre fa la doccia..."

"Errore! Sotto la doccia voi uomini vi vedete mai? Cosa fate, cantate e via dicendo..."

"mh" fece lui aggrottando le sopracciglia "Alaric dice sempre che è sicuro che tu spii..."

"Ma va..." fece lei mostrando disgusto "Anche tu? Non sono una guardona. Lui è un voyeur, non io. Non sai cosa combina nella Casa della seta, lo so cosa combina. Vuole cercare di spiare la gente così ha carte al suo arco per tenersi legati i tizi che possono leccargli il culo e avere un gruppetto più numeroso. Quanto volte l'ho beccato! Ci sono telecamere, ma ho i miei informatori... cosa combinano in quei bagni, altro che quell oche facevo io quella volta. Pe una volta, una, che facevo quello per dissociarmi e non sentire il freddo..."

"Insomma quello che si insegna per resistere alle torture...?"

"Vedi che quando vuoi ci arrivi?" fece lei con un cenno del capo "o meglio, è qualcosa di simile. Quello che faceva Lia e faccio io,  è un pò diverso ma il senso è quello. E rifaccio la stessa cosa quando sono sul campo..."

"Che Milan non vuole... ogni volta sembra perdere un pezzo di vita quando scopre che sei in qualche parte o che ci sei stata"

"A me non piace stare nelle retrovie come fa lui o i  Vecchi. Resta il fatto che la dissociazione di quel giorno sotto l'acqua mi serviva, ho un ceerto fastidio con le temperature troppo basse o troppo alte. E trovo ancora oggi vergognoso che tu stessi lì a fissarmi..."

"OK, scusa per la millesima volta. però lì ho ho avuto la conferma che quella donna in bianco o blu o insieme, eri tu. prima vedevo la cavigliera, gli anelli, certi atteggiamenti e i movimenti della braccia, e poi mentre ti lavavi ho notato il neo al centro della schiena e ho capito, visto anche che accennavi quelle stesse movenze di danza. L'unico che sembra ancora non capire è Alaric..."

"Come per tante cose..."

"Ti piace così tanto ballare quella roba?"

"Si, non so perchè... nel senso mi viene naturale, mi piace... ma non cambiare discorso. La tua mania di fare qui come vuoi non mi piace e te lo dico sempre..."

"Ma se fossi tu a venire nella mia, saresti come a casa tua... qualè il problema? Inooltre tu stessa sei pro nudismo perchè pensi che i tabù religiosi hanno portato al peggio e che secondo statistiche non vi sono abusi da persone che lo sono..."

"Ok, per gl ialtri. NOn per me. Se è una cosa libera e che no ndanneggia altri, va bene. Non mi scorcerto affatto per i lnudismo seppur trovo i maschi ridicoli nudi e le donne attualmnete con il topless solo per farsi vedere e non sentirsi al naturale col proprio corpo. Chi fa topless ma non va in spiagge nudiste è idiota, punto. E mi fa ridere quando le stesse urlano sconvolte o al contrario trattano malissimo i maschi le guardano... cazzo, sei in una spiaggia pubblica, ti esci tutto di fuori perchè devi fare abbronzatura integrale in una società stronza e tacci di maniaco chiunque ti guardi... hai una bella faccia di cazzo, posso dirlo? Odio ste donne così che prima si vestono perchè vogliono attirare ogni sguardo però poi smerdano l'uomo solo perchè guarda. Finchè guarda mi sta bene, sono uomini che ci dobbiamo fare, ma non lamentarti poi se tentato di approcciarti. Cambia la società in un altro modo, fai l'attivista, sensibilizza la gente sul fatto che i corpi umani no nsono trofei, oggetti sessuali e non rendere quei piccoli goblin di merda che sono i tuo ifigli maschi degli stronzi che non considerano il valore di una persona in tante sfacettature ma crescilo come piccol ostronzo, e tua figlia una merda che bullizza peggio dei maschi le altre... allora in quel caso ti do ragione se vuoi vestirti come vuoi. Ma se segui la moda del -se sei sexy e mostri al top figa se no sfigata-. Prima fanno le pudiche e bigotte contro le altre in generale e poi urlano di stupro e stalking perun approccio, da un uomo cresciuto da un padre coglione in generale che non ha isnegnato al figlio il rispetto e il non seguire altri stronzi come gruppo in mentalità di merda, e da una madre stronza in generale perchè anche lei invece di insegnare che ogni donna, visto che lei lo è pure, va rispettata ma giudica e isnegna col suo atteggiamento che tutte le donne tranne la mammina sono troie. Mi spiace ma questo è quello che ho visto e noto sempre. In casi di stupro nei licei o università è acclarato che le madre degli stronzi maschi danno della troia alla figlia di altri e questo mi fa schifo. Così come mi fa schifo che dicano che vogliono divertirsi sfondandosi di alcool, maschi e femnine, parità sempre, e poi però cono così fatti che no nricordano niente, cosa hanno fatto e che abusi gli hanno fatto e poi hanno traumi... ma andate a fanculo! Un moemnto di divertimento e allegria va ricordato, non che ti sfondi letteralmente di bottiglie di alcool come fossero aranciata e poi folli sbronzi  a fare stronzate o subire cose! E sarebbbe divertomento, bella festa, momento da ricordare... e poi la gente si stupisce che le nuove generazioni sono peggio. Se prima si educava da cani ora proprio non cè un adulto sano mentalmente che possa essere di esempio. E sai cosa? Senza una doverosa educazione sessuale nelle scuole sono ritornati all'apica hiv, sifilide..."

"Si lo so. Me lo hanno detto quando mi hanno fatto visitare ogni angolo di qui e mi parlavano che esiste la Casa della Seta,  per evitare che i ragazzi giocassero alle esplorazioni prendendosi intanto malattie. Mi hanno anche raccontato che una certa persona che ti somigliava, aveva fatto un casino agli uomini che andavano a escort a Parigi e che trovava uno schifo il non usare protezioni,  ma peggio fare certe cose a quelle ragazze con la bocca rischiando di tutto. Il casino che fece schiaffeggiandoli e inveendo contro di loro per i risultati di cosa si erano presi, peggio alla bocca..."

"Se lo meritano. Adesso quei cretini stanno bene grazie alle cure, non per tutto, ma il peggio è passato.... ma sono un rischio per altri perchè possono contagiare. Anche nei resoconti è riportato l'episodio, e non unico, in cui la sua rabbia per la leggerezza di cosa combinavano fu così grande da letteralmente prednerli a ceffoni una volta, e picchiarli con le briglie del cavallo tornando dalla stalla, per aver saputo che cèrano nuovi infetti. Incazzata nera chiamò subito Madame e Milan e creò l'accordo. Tutte le ragazze e ragazzi che lavorano per l'accordo, quindi dando prestazioni, devono avere ogni settimana la carta verde che attesta che non hanno nulla, neanche come positivi ma senza sintomi, rischiando di contagiare. Le regole dicono che si dovrebbe usare protezione ed evitare certe pratiche a meno che non si faccia richiesta diciamo, quindi si sa cosa fanno, per controllar emeglio ed arginare problemi. Cè anche scritto tutto il wsuo terrore di pidocchi e piattole. Racconta all'inizio che alcuni uomini si facevano i cavoli loro da avere perfino i pidocchi, usando i mezzi in comune con altri rishciando di  lasciarli sui sedili... la sua esperienza con quelle scene di quegli animaletti che se la spassava sulle teste degli imbecilli , la urtò parecchio. A causa del suo passato aveva paure e fobie, che prima non aveva, e non avendo mai avuto a che fare con i pidocchi, le venne il terrore che per qualsiasi motivo gliele passessero. COsì mise tutti a patti con le nuove regole di pulziia e controllo dell'igiene, ok a capelli lunghi di qualuqnue lunghezza ma senza schifi in mezzo. Taglio e sterilizzazione di quelli che li avevano, aveva urlato di prendere provvedimenti seri contro chi li aveva e pure le piattole per le donne con cui andavano, tanto che pure Jd a volte ricorda il momento in cui chiese a Lubo un lanciafiamme o con quello in mano minacciò tutti di pulire lei il problema, fregandosene delle ustioni ma che o decidevano per il bene di tutti e loro o avrebbe fatto a testa sua. E aveva anche ragione, direi"

"Si, per quello si. Anche quando ero ragazzo cèra questa cose e ci rasavano per preveinre i lporoblema" fece lui vedendola fissarlo in modo strano "è stato anni fa, poi con il Capo vivevo in un ambiente migliore..."

"Si, in quel posto che sembrava la versione tarocca della grecia... era migliore perfino la casa in stile greco che Sissi volle..."

"Un pò esagerato ma non era male. Ma con lui la pulizia cèra, diciamo un pò come per te e Lei. Perfino la lucidatrice..."

"Una delle poche cose buone! Quel tizio ad arancina è uno stronzo totale. Chissà che fine gli ha fatto fare quella persona... quella persona ignota, che ha ucciso quello stronzo proprio nei giorni in cui tu sei scappato via,  dopo quella conversazione e ti hanno visto andartene con una sacca... e poi sei tornato, dando a Milan quelle cose,  dicendo che sei arrivato proprio stranamente quando era stato accoppato..." disse in certi toni fissandolko freddamente negli occhi

"perchè sei ancora così dura con questa storia? E' finita bene, abbiamo ottenuto ciò che ci interessava e posso ritenermi soddisfatto perchè... non ho più un passato negativo che può tenermi legato. Ora sto qui, con voi, cambieremo le cose..." le disse abbassandosi dopo essersi voltato ancora strofinando la fronte con quella di lei

"Quel giorno che te ne sei andato, pensavo seriamente che avessi fatto qualche stronzata per la colpa... perchè ti avevo fatto capire che sospettavo ed eri scappato prima che lo confermassi..."

"Anhe se fosse vero, è finita. SOno tornato e con me ho portato la cancellazione di un problema. Non era cosa volevi?"

"Tu affermi che è stato un caso che fossi tornato, trovandolo morto... proprio quando ti avevo esternato di nuovo le mie accuse, seppur amici ti avevo detto che sospettavo ancora..."

"Perchè ripensarci, sono qui, sono tornato, ho annunciato la cosa... fermarlo era quello che volevi..."

"..." kianta lo fisso come addolorata della cosa, poi fece una domanda, guardandolo con occhi tristi e quasi carucci "Lo hai fatto perchè io lo volevo? E' questo che stai dicendo? Che è accaduto per me e hai fatto ciò per me?"

"Io non ho mai detto di aver fatto qualcosa" le disse gentilmente stando sempre abbassato vicino a lei "comunque se tu volessi qualcosa, la farei. Se ti rendesse contenta, si, lo farei..."

Kianta rimase come a riflettere,  osservando altrove, poi lo riguardò con lo stesso sguardo, quasi bisbigliando in modo dolce e con occhioni tristi "quindi mi stai dicendo che se io desiderassi qualcosa, che se te la chiedessi o meno, tu lo faresti? Senza remore?"

"..." guardandola poi sorridendo "siamo amici, no? Se cè qualcosa che ti rende triste o felice, lo farei..."

"Se ti domandassi una certa cosa, adesso, tu la feresti, per me? Qualsiasi cosa?" domandò dolcemente con un certo sguardo, e Gask la guardò avvicinandosi di più, spostando per un attimo gli occhi verso la sua bocca.
Kianta fece una faccia come di delusione, sbuffò e si alzò allontandosi da lui, che rimase su un gomito e la guardava come sorpreso. lei si stirnse con le braccia conserte e si avvicinò alla finestra , mostrando un broncio deluso. Poi si voltò verso di lui, quasi arrabbiata

"E' così? Indipendentemnete da tante cose, tu faresti chissà cosa perchè cè un tizio o una situazione che non mi piacciono,  e tu agiresti? Se io volessi rimettere in riga Alaric o qualche stronzo come il  Capo, tu lo faresti? E' questo che stai dicendo?"

"Non capisco il problema, che ti succede? Quando accade qualocosa di brutto agli altri, quando vedi un abuso o un delitto,  ti fai taciturna e ti isoli. NOn ombrosa e parecchio riservata come Lia a quanto pare, ma ti vengono queste situazioni. Ti chiudi in te e basta. O quando qualcosa ti rende contenta o felice sei addirittura accondiscendente per stare con gli altri, cenare alle gradinate, andare in giro.... se ci sono cose che ti rendono triste o felice, perchè non dovrei sistemarle? Se tu mi chiedessi qualcosa, certo lo farei..."

"Così non va... non va per niente bene..."

"Cosa non va..." anzandosi in piedi e fissandola

"per due sbattimenti di ciglia e le azioni di bimba scema, ti fai fregare e affermi che fai tutto ciò che ti si dice, magari beccato dagli ormoni? E' questo che dici? Ma non è solo questo. Come puoi dire che faresti qualsiasi cosa per me? Tu non dovresti dirlo, non importa che tipo di affetti ti lega a me, ci sono dei limiti sull'agire per qualcun altro. Uccidere, usare gli altri, rubare, fare cose negative..." fece lei muovendosi al suo solito in una sorta di cerchio, adirata "non trovo sia giusto pensare di fare qualcosa per me,  agendo in un certo modo. Io non voglio. Se fosse come fu per Lia, finalmente una persona da amarla così tanto da fare la cosa che più voleva, che la rendesse libera e felice, consocendola e sapendo che non cèra altro da fare... avrei detto ok, fin qui ci sono. Una prova d'amore e d'affetto enorme è lasciare andare l'altra persona,  e nel caso aiutarla solo per confermare che tutto è andato come doveva, studiando la cosa così da risultare pulito.... Ma non accetto che si facciano cose per me solo perchè a te è venuta l'esuberanza da agire di testa tua. Te ne sei andato per i fatti tuoi e non va bene. Senza dire ninete, senza avvisare, ti sei preso le tue cose,  e io avevo paura che avessi capito di essere alle strette e stessi scappando. Anche perchè sappiamo tutti e d ue che se ciò che credevo e pensavo fosse vero,  Milan ne sarebbe stato addolorato..." guardandolo negli occhi "e poi senza farti sentire, sparire dai radar, tornare con quelli in mano e dire che era tutto ok, povero Capo ma evviva sono senza legami... e ora mi dici che lo hai fatto per me? Serio? Mi stai dicendo che per cosa tu pensi di provare per me, sia lecito fare cose? Anche che io no naccetto? E poi non guardarmi così, perchè ti ho detto e ripetuto dall'inizio che in me puoi trovare una spalla e compagna che ti guarda la schiena, sempre... siamo amici speciali ma ci sono cose che io non posso darti e che devi stare con mani e pensieri a posto. Se davvero provi qualcosa per me, se cè davveero del sentimento per me, se mi rispetti e... ti ho visto che volevi fare qualche stronzata!... O fai pace e patta con questo o... O sei fuori. non puoi comportarti  come hai fatto poco fa,  solo perchè ti parlavo vellutamente e  usavo la tecnica che le donne sfruttano per essere desiderabili e avere cosa vogliono.... io speravo che tu non ci cascassi, che quest'altra sensazione che ti stavi legando troppo... No, non puoi dire che mi vuoi bene così tanto da arrivare a certe cose. Non lo fece neanche Lia, che aveva tutte le ragioni per portare avanti quella frase che diceva sempre, rendendo dannati gli altri come fu per lei,  ma dopo atroci sofferenze. Lei non uccise nessuno,  perchè no nera da lei e perchè era una persona corretta. Perfino con Rò non riuscì a reggere l'obbligo di darsi,  perchè così lui fosse felice ma lei ne soffriva, anzi ne uscì così distrutta da quelle due esperienze che odiò il sesso e la vicinanza degli uomini. E io non sento di provare niente... non mi viene, non voglio, non ti azzardare a rifare quell oche volevi fare perchè ti sbatto fuori!" urlò incavolata nera

"Aspetta. Io non..."

"No, non mentire. L'ho visto. Sai bene che io non riesco a tollerare certi atteggiamenti e mani lunghe. Mi fa stare male, non voglio avere niente a fare con quello che tu hai in mente, perchè  inutile mentire. Se vuoi restarmi amico, non esagerare. Accetto la vicinanza e qualche segno d'affetto ma non quello..."

"Ma capisci che ciò che ti stai trascinando della personalità originale non è un bene... ?... capisco che lei aveva traumi, è comprensibile che alla fine dopo pressioni da tutti e da lui, abbiamo deciso di vedere quant fosse bello e cè rimasta bruciata. Ma tu sei una perosnalità nuova e pure Alaric con Jd e gli altri, dice che è assurdo che tic, manie e paure ci siano ancora..."

"E se anche fosse, se non provo niente e ho voglia di ... anche solo di provare, è una colpa?"

"No, non è una colpa tua, solo che fai sentire in colpa me..."

"Ma andiamo! Da quando ho accettato di cancellare il prima, anche dopo cosa hai fatto quel primo giorno, non dimentichiamolo, sei entrato qui quel giorno per quella ferita, non ti sei più schiodato. perchè eri tu...  per ciò che hai dimostrato, ho rafforzato l'amicizia, ti ho aiutato quando ne avevi biosgno, ti ho ospitato perchè dicevi che ti sentivi solo dopo il cambio di vita... ma non puoi dirmi che non è normale quello che provo di paura e repulsione, non tu tra l'altro! Tu sei il primo che dovrebbe capire!"

"E infatti capisco, però io..."

"Se tu  provi qualcosa verso di me che a me non va, non comportarti così, perchè fai esattamente cosa fece Rò. Lei lo scacciò, non gli parlò più perchè invece di capire, di vedere quanto stesse male che invece di  tutte le belle parole di sistenersi a vicenda e vivere momenti insieme, pretendeva, rompeva le scatole, accusava lei di non mostrare affetto dopo tutto ciò che proprio Lia aveva fatto! Con la scusa della sua ex, se lo era, e dei fratelli di lei che mettevano zizzania con chi conoscesse quando fu la stronza della ex a lasciarlo perchè senza lavoro e faceva brutto per la sua fottuta reputazione, non era possibile mai vedersi. Per strada no o li vedevano, fare qualcosa insieme ma mai o li vedono, giocare insieme ai videogame finalmente che era sempre sola no perchè lui no naveva soldi per i giochi o se con le console che lei non aveva, no a casa di lui perchè i genitori stravedevano per la ex e volevano che si riconciliasse dopo che lo smerdava sempre. Però guarda caso era sempre disponibile e pronto la sera ad appartarsi in posti loschi e bui dicendo che non ci faceva niente, facevano roba ed era tutto ok. Glielo diceva ogni giorno, ogni volta ma lei non voleva. Una volta che voleva che la accompagnasse in uhna città vicina per una cosa della palestra e quindi passando del tempo con lei prima aveva promesso, poi però appena lei era pronta e aver aspettato inutilmente, a telefono l'ha smerdata perchè lui aveva cose da fare, la rimproverò al telefono facendola sentire una merda, finchè dopo quelle due volte in cui pure si offese perchè lei era terrorizzata dai suoi modi, tra le altre cose, non mise insieme tutto e lo mandò a quel paese. Lei non ha accettato che dovesse abbassarsi a darsi perchè qualcuno stesse con lei, che perchè non desse allora fosse giusto trattarla da schifo, si è portata nell'ipotetica tomba l oschifo nel sentire sua madre ogni volta dire che il suo di sposarsi e fare figli lo aveva fatto e toccava a lei. Insoma una vita a dirle che se faceva qualcosa, che facesse roba e che la gente parlasse e peggio se come altre restava incinta senza matrimonio, era una buttana, sempre a dirle che cosa era se e così, ma erano tranquilli nel dirle che se non si sposava e la dava per far figli er auna cosa tremenda. E io non sono interessata a sapere se me lo porto da lei, io non voglio essere toccata in quei modi, non mi interessa avere un'amante, non voglio gente intorno che pensa che se fa l'idiota ci può scappare qualcosa. Io non mi abbasso come lei, pur di avere qualcuno vicino, a fare cose che non voglio o mi fanno paura. Non voglio figli. Dopo cosa ho visto con il nostro lavoro, e cosa hanno detto quelle donne, io non voglio e basta!" urlò girandosi a guardare la finestra, sbuffando, per poi finire quasi a piangere lamentandosi "Io volevo solo qualcuno che mi stesse vicino perchè io ero io, che fosse felice di me e che ci fossi, non per cosa dessi o non dessi. Invece sia là fuori che qui è sempre lo stesso. Si riduce tutto la sesso, sia come reputazione che affezione..."


"Non è così e lo sai. Sai che anche io..."

"Eppure lo vedo quando cerchi di avvicinarti troppo! Ora mi abbracci, strofini guance e fronte su di me, e poi cosa?... Fin lì ok, passi, non è affatto brutto, ma smettila di..."

"E' perchè ti voglio bene..."

"Sempre con questa storia che tutti dite. Non ti prendo a pugni solo perchè sei tu e per i tuoi di problemi, ma al solito solo perchè secondo i dati biometrici sono nata femmina, se voglio affetto, devo per forza... andate a fanculo tutti! Io voglio affetto, senza stronzate se non mi va, e sembra sempre un miraggio... nessuno che viva la vita con gioia e felicità con altri vicino, perchè è quella persona, senza lo schifoso sesso in mezzo i piedi. Prima si fanno promesse anche davanti al cavolo di Dio, e poi chi se enfrega lei non mi piace più, non provo più niente, o peggio a furia di darla o fare figli non è come piace più,  quindi si cercano altre , come se l'amore e affezione siano concatenate solo a quello. Solo io e Milan, un pò Jd, siamo diversi dagli altri?"

"Ehi... andiamo. Si che non è così per me..." fece lui avvicinandosi e tirandola a sè, con una mano sulla nuca per stringerla a lui, appoggiata al suo petto"Non è per quello che..."

"stai zitto" stringendosi a lui, con le braccia intorno al busto "Sei quello che mi ha spinta ad avvicinarmi di più agli uomini perchè dicevi che meritavano una schance di fiducia, , a passare del tempo in mezzo a loro , ma io non sono come te. la gnete, compresi i nostri, tendono sempre a giudicare e vedere le persone come la loro testa dice. E se ti avvicini, poi hanno pretese, giudicano.... loro non mi vedono che come pensano loro... io non piaccio a nessuno, esattamente  come fu per lei perchè non so come, la gente decifra i nostri ocmportamenti sempre in modo diverso..."

"Non mi sembra. Milan, i veterani, Madame, quei quattro, gli artisti..."

"Si, ma tu lo hai visto lgi altri? Sono guardinghi, tirati, pensano che sia come uan biscia pronta a mordere. Per loro sono una figura autoritaria me da tenere sotto controllo neanche fossi la signorina Sottermaier di Heidi... un generale stronzo... Se io faccio le cose, è per un motivo, non perchè sono stronza... So che al mondo non si può piacere a nessuno, ma non voglio dove fingere e interpretare qualcun altro,  solo perchè mi avvicini a quelli come te e Jd, che piacete sempre e... un pò come fu Zay per Lia. Zay diceva sempre che tutti la odiavano, aveva nemici quando invece vedevo che alla fine tranne pochissimi, tutti le volessero bene, sembravano felici che ci fosse, in irlanda attirava subito le simpatie della gente. Tu e Jd siete Capitani, eppure vi trattano con rispetto, ammirazione perfino ma questo in modo formale quando serve o quando dite loro qualcosa. Per il resto sono vostri amici, vi vogliono bene, vi vogliono in mezzo a loro... io non sono niente di tutto ciò, ma anzi devo dimostrare sempre e sempre... e no nvoglio!"

"Non puoi ancorarti alle paure che hai dentro. Anche se Milan avesse ragione e tutto ciò che hai anche tu esiste perc hè sono radicati fin nell'anima,  e la disattivazione della prima personalità è avvenuta in modo corretto... prova as dare agli altri delle chance. Le hai date a me..."

"Si li ho dati a te, ma anche tu stai virando nella direzione per cui mostri cosa pensi. E ho paura che finirà come con Rò, di nuovo solitudine, delusione, compromessi dove se no do cosa gli altri vogliono, io non avrò nessuno vicino. Come faccio ad esser certa che tu non sia come tutti gli altri?"

"per il mio passato so bene..."

Il telefono di Kianta squillò di colpo e lei si staccò subito e con forza, andando a vedere. Sospirò e chiamò, parlò in francese con qualcuno dando un apputnamento, poi dopo aver poggiato il telefono sul comodino, voltò il viso verso di lui, con un broncio.

"Chi cera? Milan?" le domandò, un pò preoccuoato

"No, Léandre. Domani verrà come ogni mese a sistemarmi i capelli per il taglio, colore e stiratura..."

"Taglio, colore e stiratura?... perchè?"

"Come perchè... perchè la ricresciuta avanza, le nuove sezioni cresciute tornano alla forma originale..." alzando le spalle come oer dire ovvio

"In che senso" fece lui confuso, meritandosi un'occhiata perplessa di lei

"Che il colore originale si fa strada dopo un mese e che se non mi stira i capelli divento una pecora..."

"Ti colori i capelli?" domandò fissandola "ti diventano a pecora?"

"ma tu dove vivi? Non ti sei accorto dai ritratti e l'aspetto dello sprite di Legeia, che cè qualcosa di diverso?"

"Legeia... si so  che tranne il volto è una rappresentazione del lato latentedi Lia... e te, come aspetto... ma... quindi quello non è il tuo colore e non hai i capelli lisci? Quindi non erano pettinati in quel modo apposta?"

"No, ovvio. il mio colore naturale è due toni più scuro e i miei capelli sono ricci a boccoli. Come hai visto nei ritratti di Lia,  in Legeia"

"Mh, come quel ritratto nascosto dietro Milan nell'ingresso? Ancora non ci dormo la notte!"

"Esagerato. La prima versione del ritratto di Milan mostrava il dualismo dei Padroni della Casa. Di giorno Lia, di notte Milan. Era per questo che con colori particolari e uv, di notte o con le lampade in quella modalità, il ritratto di Signora di Zamok o Novymir. Visibile solo in determinate circostanze, alcuni dicono di aver visto un ritratto diverso da quello di Milan le notti di forti temporali e per Milan è per la luce dei fulmini. Poi fece fare una modifica segreta al muro dove cè il gigante quadro di Milan, facendolo girare su due perni come la mia porta,premendo un pulsante in una angolo preciso dei decori in rilievo, rivelando non solo una safe house temporanea con nicchie di generi di prima necessità ma, voltando di altri centoottanta gradi, compare il quadro grande di Lia nel suo abito, quello che hai visto..."

"E quello con i colori Uv dove lei compare sotto Milan?"

"Nei sotterranei" fece lei "comunque visto che hai sempre la tendenza ad entrare in bagno anche se io sono lì che mi lavo o mi asciugo, pensavo che ti saresti accorto del colore..."

"io non guardò certo perchè lo voglio..." biascindando e guardando altrove " e comunque li tieni cortissimi lì, non rasati ma cortissimi, non è che in mezzo secondo possa capire che sei tinta..." ricevendo un'occhiataccia offesa con un commento bofonchiato-si , tu non guardi=""-

"E comunque a questo punto non ti sei accorto nemmeno dei miei occhi? QUanto Lia li voleva come i tuoi..." fece lei scuotendo il capo come per dire che non cèra giustizia

"I tuoi occhi.. che hanno? Sono verdi, meglio dei miei no?"

"Ecco, lo sapevo...  i tuoi sono nocciola chiaro, ma sono naturali.. "

"E...Cosa..."

"i miei occhi non sono naturali!" buttò li esasperata  "Io non ho occhi verdi! Nei tunnel della metropolitana dove abbiamo fatto quella missione di ricognizione..."

"E ti sei beccata un grosso morso.."

"Si... comuqnue, secondo te come ci vedevo al buio?"

"Jd aveva detto visione notturna, digitale infrarossi...."

"Si, ma non avevo gli occhiali come voi"

"Quindi..."

"QUindi, ho delle lenti di ultima generazione che correggono la vista e riescono ad avere due funzioni. Una strizzando lgi occhi i vari livelli di lenti si muovono permettondomi di avere una specie di zoom, mentre la seconda è che hanno uno strato infrarosso che al buio mi fa vedere perchè l'incidenza della poca luce colpisce..."

"Ah... quindi non hai gli occhi verdi, mentre gli occhi di Lia sono gli originali? OK, Quindi...?"

"come vedi per i ldiscorso di prima, non puoi nemmeno amarmi come pensi perchè non sono neanche originale. Non come quelle mummie orribili che si fanno gonfiare da far schifo, da paura da cambiare i connotati, che più che ritocchi di bellezza sembra di mostrescenza!... ma comunque tu quelli che dici che ha la tua affezione.. non vera al cento per cento. E da quando mi sono svegliata che ho notato che questa fantomatica affezione viene per l'aspetto fisico, come si è, quanto, come dice Alaric, arrapa finchè non scema tutto perchè gli ormoni si freddano per quel corpo,  e si cerca un nuovo stimolo. Tutto è un fattore di ormoni, ferormoni e aspetto del corpo. Infatti poi si diventa nemici, ci si odia perchè finito il sesso no nresta altro per dividere i giorni e il tempo. la gente, ho capito, non è più capace di comprendere, afforntrare, cucire e ricucire i rapporti, bam perchè si è presi sessualmente e si vuole l'altro, ma se finisce questo... sempre che tu no nsia una scema o scemo che pensa che l'altro sia il migliore tra le scelte per un matrimonio di apparenza e i figli, ma finchè dura... poi non si è in grado di determinare un'affezione vera che superi il fattore sesso ed ecco gli ex, odi, rancore diventando bambini scemi invece di adulti consapevoli, che si possono mantenere relazioni amichevoli anc he se non cè più nulla di sessuale..., nulla è eterno come amore sessuale e di amore come lo si vede, quando invece cè un altro tipo di amore. Più vero, duraturo, a volte eterno fino alla vecchia, l'amicizia. Le coppie sono ormai di deficienti, non osno amici, confidenti, complici, alleati... Amici. Quando cade cosa attirava, cade anche l'umanità. E io che non provo nulla, mai, su quello, non ci credo, mi ritrovo a diffidare di chiunque..."


"Anche di me?"

Kianta si ributtò con la schiena sul letto, dubbiosa. Gask si mise pure lui, girando e cambiando lato, di schiena a guardare il soffitto, in silenzio, finchè lei non si voltò e non mise il mento sul suo addome, con le braccia vicino e poggiata al materasso sul fianco sinistro, a guardarlo negli occhi.

"Noi saremo amici? per sempre? Nulla ci dividerà, sopratutto quello che non voglio? Se pronto a volermi bene fino a questo punto?"

"Se non fosse così, se fossi come gli altri, non sarei ancora qui... quindi!" carezzandole i capelli

"QUindi tra noi nulla è cambianto?"

"Siamo più amici dei giorni dopo le fogne in turchia... anzi, odiamo entrambi adesso le fogne " ridendo entrambi  "siamo più che amici da quando ti hanno ferita e hai passato giorni a letto, passiamo tanto tempo insieme... si, siamo sempre amici e più amici di prima. Chissà che direbbero Milan e Jd, visto che loro sono tra i pochi che credono nell'amicizia tra uomo e donna ma sanno che ci odiamo" ridendo "comunque se fossimo come altri, non saremmo qui a parlarne o restando fianco a fianco. Non siamo e saremo più soli. Non saremo più come prima... due cuore mai da soli"

"Davvero?"

"Si... e anzi" si allungò a prendere con il braccio l'ebook e trovò il segno che lei aveva fatto "voglio leggere insieme questo libro, anzi io leggo e tu segui. Sono diventato bravo, quindi..."

"...quindi..."

"Together... Toghether always... comunque non capisco come ti piaccia questo Poirot. Ti lamentavi del Capo che era una polpetta con le zampe, ma questo tizio sembra quella storia dell'uovo con le gambe..."

"E le braccia... quella storia comunque mi rattrista sempre. Papà Poirot è un tipo divertente. E' una sorta di misto tra un mentalista e un poliziotto da romanzo moderno. Mi fa sempre ridere. Inoltre Lia lo ammirava per l'ultimo libro, Sipario. Che uomo, scrisse, che personaggio, che mente capace di orchestrare tutto e fare un omicidio a fin di bene, uscendosene da Signore... e pure andandosene come voleva lui, senza soffrire troppo. Le sarebbe piaciuto conosce un uomo del genere e averlo al suo fianco. Anche perchè era un Signore e non era come tutti i personaggi dei romanzi moderni, sempre ombrosi e con tpsd a mille, anche sa storia così ha senso... lei ne parlava bene e così mi sono incuriosita e ho voluto leggere e mi piace questo Poirot. Arguto, intelligente, divertente anche in cosa combina... e in parte è come me, non come ogni protagonista femmina o maschio che scopavano ogni minuto..."

"Ma tu non adoravi quel libro di Dorian Gray?"

"Si... ma è un'altra cosa. Anche se con Oscar Wild come persona e come vestiario, potevano andare a braccetto. Un pò come Milan, lo ammiro per come risulta straordinario quando appare, con abiti che oggi mettono solo per matrimoni, ma lui è così... così... come un'apparizione del passato degno di un posto tra i nobili moderni... mi piace l'uomo ben vestito ma che sappia portare cosa indossa..."

"E se io mi vestissi così?"

"Non lo so... non sono molto interessata agli abiti su un uomo in quel senso perchè mi fa colpo, ma perchè vestendosi bene secondo me, ci si sente benissimo e si è sicuri, a proprio agio... E lo so, io, come ci sente quando Milan mi fa mettere quei bellissimi e costosi abiti da donna ma allo specchio non mi vedo come una Donna che possa portarli, e come sto ocn quelli che mi fanno sentire bene... Poi certo, come dice Milan, anche il vestito colpisce l'occhio..."

"insomma non mi hai risposto!" risero

"Davvero ti piace leggere, leggere a me e passare il tuo tempo così, con me? perchè dici di essermi molto amico e stai qui con me? perchè?" gli chiese dopo poco di silenzio, come se aspettasse una risposta importantissima

"perchè... deve esserci un perchè? Bisogna per forza avere un motivo per fare le cose? Deve sempre esserci..." fece lui guardando verso il soffitto come se ragionasse e non le rispondesse "Sono qui perchè lo voglio e non mi annoio o altro, quindi con te... Mi trovo bene con te intorno, mi ascolti sempre, mi dici la tua, commenti, dai pareri, e giocando ai videogiochi e ai giochi da tavolo ad esempio, non mi annoio mai, è stimolante, anche imparare gli scacchi è divertente. L'atmosfera è tranquilla, piacevole e alla fine ho notato che sorrisi adesso, e lo fai quando arrivo dalla finestra, come se fossi aspettato o mi si dia un benvenuto. Deve esserci spiegazione, motivo, un perchè definitivo per il fatto che io sia qui, che prenda il mio tempo e lo spenda qui?...Non sarei qui altrimenti, dpo la giornata o la serata con i ragazzi, e tu?"

"Io..." quasi pensandoci, poggiando le braccia incrociate sul suo addome, con il mento poggiato sulle mani  "Non voglio dirti che potresti aver ragione sulla soliutudine e... no, poi mi diresti sempre -visto che avevo ragione=""-e quando lo fai ti prenderei a pizzicotti"

"o mi morderesti qualche spalla" rise "quindi...non mi hai risposto di nuovo! Ok, questa sera sorvolerò...  prima di leggere di questo signore minuto parecchio ovoidale, e baffuto, cosa pensi tu del perchè alla fine siamo amici e siamo contenti di stare vicino?"

"Io... Mh... difficile" vedendolo un pò turbato " Non volevo ammettere che dall'inizio non eri come ti dicevo che sembravi e... Ok, non guardarmi così, lo so che io ero arrabbiata per il tuo passata, cosa hai fatto quel giorno che sei venuto e il tuo comportametno, ma... non è facile per me accettare qualcosa che non conosco e non so definire, ma so che mi veiva rabbia quando eri intorno a me perchè non mi diapiceva... comunque, come hai detto non cè un perchè..." vedendolo fare "ti dico solo cosa penso in questo momento. Io... io, sempre assiame a te" sorrise lei, ad ascoltarlo, sgambettando e commentando con lui il proseguire della storia dopo che lo vide ridere e ributtare gli occhi sull'ebook.
   
 
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