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Autore: g21    28/04/2022    3 recensioni
Ed tremava leggermente contro il suo tocco, ma ancora non si era azzardato a protestare, probabilmente abituato a tutto quello. La mano libera del gentiluomo era posata gentile sulla spalla dell’altro, nel tentativo di fargli sentire la propria presenza e tenerlo più vicino. Stede era delicato e silenzioso, la sua mente gli aveva suggerito che tutte le altre ferite probabilmente potevano aver subito trattamenti diversi.
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Dopo averlo ferito, Stede si prende cura di Ed mostrando al pirata una gentilezza che non aveva mai visto in anni di avventure per mare.
Genere: Generale, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Stede Bonnet
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
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Act of kindness
 
 



 

Un ultimo movimento delicato e la lama uscì completamente dalla carne. Stede la lasciò cadere e quella, con un rumore metallico, raggiunse il legno ai suoi piedi facendogli tirare un sospiro di sollievo. Portò lo sguardo su Edward e lo vide respirare velocemente, gli occhi chiusi.

“Ti porto nella mia cabina” decise il gentiluomo a fatica, sostenendo quasi completamente Ed.

“Non serve” provò il pirata cercando di sembrare sicuro di quello che stava dicendo.

“Ed, quella ferita non si curerà da sola” lo contrastò deciso.

Poi portò un braccio a circondare la vita dell’altro, la mano appena sopra la ferita. Fece passare il braccio destro di Edward attorno alle sue spalle per rendere più facile il percorso verso la cabina. Mossero i primi passi lentamente, Stede non voleva fargli male più di quanto già non stesse soffrendo.

Durante il tragitto furono molte le volte in cui il gentiluomo posò lo sguardo su Ed per controllare le sue condizioni. Il pirata mantenne sempre gli occhi chiusi, la testa reclinata leggermente in avanti per le fitte di dolore che lanciava la ferita. I respiri sembravano più regolari nonostante potessero sembrare più flebili.

L’uomo aprì la porta della cabina con un calcio, non riuscendo a fare in altro modo. Si mossero al buio, cercando di evitare ogni possibile ostacolo che avrebbe peggiorato la situazione, verso il letto. Arrivati a destinazione Stede spostò le coperte e accompagnò a sedere Edward facendo attenzione che non cadesse.

“Ora, dammi un minuto che recupero acqua e bende, accendo qualche candela e torno da te” il gentiluomo si rivolse al pirata sperando che potesse sentirlo, o forse era più un modo per mettere in ordine le idee.

Bonnet accese in fretta il candelabro più vicino al letto e la candela che stava sulla parete di legno. Poi raggiunse il suo bagno privato, recuperò dell’acqua in un catino, delle bende e qualche panno pulito prima di tornare al fianco di Edward. La situazione non era cambiata molto, se non per il fatto che il pirata aveva iniziato a sudare.

“Ok, bene, spero di non farti male” si fece sentire Stede prendendo posto accanto a Barbanera.

Aveva sistemato il catino su una sedia posta di fronte a lui e subito immerse nell’acqua un paio di panni puliti. Dopo si dedicò a slacciare la giacca di pelle dell’altro per poi togliergliela cercando di essere il più delicato possibile. La appoggiò di lato prima di passare al lavoro più complicato.

Le dita andarono a sfiorare la catena d’oro che Ed portava al collo prima di sfilargliela. Così fece anche con il foulard nero che pose insieme al resto degli indumenti del pirata. Per ultima lasciò la casacca, stando attento a non toccare la ferita che si trovava appena sotto il bordo.

“Stede” chiamò Edward in un soffio che riuscì a raggiungere le orecchie dell’altro.

“Sono qui” rispose il gentiluomo posando una mano sulla gamba di Barbanera.

Stede recuperò uno dei panni che aveva lasciato nell’acqua e, dopo averlo strizzato, iniziò a passarlo delicatamente sulla ferita. Andò a togliere anche il sangue secco che era rimasto sulle varie cicatrici attorno al punto incriminato. Un brivido freddo lo percorse nel notare quante volte era dovuto ricorrere a quel trucco per evitare danni maggiori.

“È stato un gesto sconsiderato il tuo, potevi rischiare molto di più” commentò Bonnet cercando di fermare completamente l’emorragia.

Ed tremava leggermente contro il suo tocco, ma ancora non si era azzardato a protestare, probabilmente abituato a tutto quello. La mano libera del gentiluomo era posata gentile sulla spalla dell’altro, nel tentativo di fargli sentire la propria presenza e tenerlo più vicino. Stede era delicato e silenzioso, la sua mente gli aveva suggerito che tutte le altre ferite probabilmente potevano aver subito trattamenti diversi.

“Sapevo quello a cui andavo incontro, ci sono abituato” ammise Barbanera, la voce più roca e profonda del solito.

Bonnet si fermò solo un istante nel tentativo di elaborare quelle parole. Portò lo sguardo sul volto dell’altro e, con la poca luce della stanza gli sembrò più vecchio di quanto dimostrava in realtà. Sapeva che era un uomo di mare di esperienza, ma quelle tre parole gli strinsero lo stomaco in una morsa.

“Non dovresti autodistruggerti più del necessario” considerò Stede, per poi finire il lavoro.

Una volta pulita la ferita sull’addome passò alla schiena, molto meno preoccupante. Portò il braccio sinistro a circondare il petto di Edward, di modo che non potesse cadere in avanti a causa della pressione. Poi, con la pezza bagnata nella mano sinistra, si dedicò alla schiena del pirata.

Come aveva immaginato, il foro d’uscita del colpo che gli aveva inferto era il problema minore. Sembrava un taglio semplicissimo, ad eccezione del contorno arrossato e leggermente più caldo. Il panno, in contrasto, era abbastanza fresco e il gentiluomo sperò di poter dare un po’ di sollievo al pirata.

Una volta finita anche quell’operazione, lasciata cadere la pezza in terra, Bonnet recuperò le bende che aveva al suo fianco per fasciare l’addome di Ed. Era consapevole del fatto che non fosse un lavoro semplice, a maggior ragione visto che era da solo, ma sapeva anche che doveva assolutamente farcela.

“Ed, adesso arriva la parte più complicata” lo mise al corrente, maledicendosi per l’insicurezza che non era riuscito a nascondere.

Le mani di Stede tremavano appena, non sapeva se per la paura di fare un lavoro sbagliato o per il fatto di poter fare del male a Barbanera. Il gentiluomo si allungò leggermente in avanti, posando l’inizio della fasciatura sul fianco destro dell’altro, prima di bloccarsi ancora una volta.

Alzò lo sguardo e per poco non si scontrò con la barba del pirata, tanto erano vicini adesso. Edward aveva posato le braccia sulle spalle di Bonnet come se fosse la cosa più naturale del mondo. Gli occhi erano aperti quel tanto che bastava perché potessero guardarsi a vicenda.

“Così puoi lavorare meglio” suggerì Ed con la sicurezza nella voce, poco più di un sussurro.

Stede alzò un angolo della bocca in un mezzo sorriso timido per ringraziare dell’aiuto. Poi tornò ad occuparsi della fasciatura, più convinto di quello che stava andando a fare. Fece passare la benda facendola aderire il più possibile all’addome per poi girare attorno al fianco e fare la stessa cosa sulla schiena.

Riuscì a fare qualche giro per essere più sicuro e fermò la fasciatura con un paio di spille che aveva trovato prima. Portò una mano ad assicurarsi che il lavoro fosse stato fatto quantomeno bene e buttò fuori un sospiro di sollievo.

“Dovrei aver fatto tutto” disse il gentiluomo concedendosi un sorriso.

Edward lasciò cadere le mani dalle spalle dell’altro e provò a fare forza sul materasso nel tentativo di alzarsi. Non riuscì minimamente a spostarsi, anzi rischiò di cadere in avanti se non fosse stato per la presenza di Bonnet ancora al suo fianco.

“Ed, sei ancora troppo debole per alzarti, per stanotte resti qui” lo fermò Stede.

Tirò in piedi il pirata solo per aiutarlo a togliersi i pantaloni, non poteva certo dormire bene fasciato di pelle com’era. Lo rimise a sedere e si dedicò agli stivali, che tolse abbastanza in fretta e appoggiò di lato. Sfilò i calzoni, stando attento al pugnale e alla pistola che vi erano ancora assicurati, e li appoggiò insieme al resto dei vestiti.

Poi si alzò in piedi, prese gentilmente Barbanera per le braccia e lo aiutò a sdraiarsi nel letto. Recuperò le coperte per coprirlo almeno fino alla fasciatura e si sedette sul bordo del materasso. Si perse per qualche momento ad osservare il petto del pirata che, ora, si alzava e abbassava regolarmente.

Recuperò il secondo panno dal catino pieno d’acqua e lo pose con delicatezza sulla fronte di Ed. Aveva intuito che la febbre non era troppo alta e sapeva che gli sarebbe bastata una notte di riposo per recuperare le forze. Spostò qualche ciocca di capelli grigi dal suo volto e lo vide rilassarsi completamente.

“Adesso devi solo cercare di dormire un po’, se hai bisogno di qualcosa sono qui” fece sapere il gentiluomo.

“Stede” chiamò il pirata mantenendo gli occhi chiusi.

“Cosa c’è?” domandò di rimando Bonnet.

“Nessuno, in tutti questi anni per mare, mi aveva trattato con così tanta gentilezza” rispose Edward in tono leggero.

“Grazie” aggiunse prima di abbandonarsi al sonno.

Stede non trattenne un sorriso a quelle parole, felice di poter essere stato d’aiuto. Mantenne lo sguardo sull’uomo ancora per qualche secondo, il cuore pieno di un sentimento mai provato. Si spostò sulla sedia, dopo aver spostato il catino, e si concesse di riposare anche lui.


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
Angolo autrice

Io non so cosa dire di questa cosa, praticamente si è scritta da sola.

Ok, un minimo di contesto. Sono uscite nuove foto (probabilmente riferite a scene tagliate) e una mi ha chiamato a gran voce, quella in cui si vedono Ed e Stede andare verso la cabina del capitano dopo che quest’ultimo ha infilzato Barbanera. E visto il mio amore per il genere hurt/comfort mi sono buttata nella scrittura di questa scena.

E anche se non lo vediamo, secondo me Ed ha avuto bisogno di almeno una notte di riposo. Puoi essere forte quanto vuoi, ma se una spada ti passa da parte a parte (e per questo ringrazio una seconda foto che me l’ha confermato) non ti metti a raccontare subito dopo storie dell’orrore.

Ok, mi sembra di aver detto tutto. Non so se i personaggi sono in character, ma questa scena andava scritta così. Non ho inserito la dicitura "slash" perchè la considero una pre-slash.

Alla prossima

Giulia
  
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