02/05/2022
0 recensioniDa uno come Leorio, non ti aspetteresti tavole anatomiche del genere.
Lo vedi a lezione tutto concentrato, tutto curvo su quei banchi che sembrano fatti per persone alte la metà di lui.
Un po' lotta con le ginocchia, un po' le usa come appoggi e, quando il docente posa il gesso e chiude i libri, un piccolo capannello di studenti gli si accrocchia intorno per implorarlo almeno di vedere i sistemi muscolari che ha disegnato in un angolo dei suoi schemi ordinati ed eleganti.
No, da uno come Leorio non te lo aspetteresti.
Da lui non ti aspetteresti nemmeno quel che ha nel portafoglio, in mezzo alla tessera dell'università e a una card promozionale del bar dell'ateneo.
Quella licenza da Hunter per cui ha lottato così tanto sta lì a rischiare di finire rubata o di perdersi, e solo dio sa quanto queste eventualità sarebbero gravi.
Forse, aver rivisto Killua e Gon a York Nuova l'ha destabilizzato.
Era fiero dei suoi progressi, di quello Zetsu conquistato a pizzichi e mozzichi tra una sessione e l'altra, insieme ai fantastici voti.
Poi arrivano dal nulla quei ragazzini, che sono praticamente dei mostri con la faccia di due bambini, e fanno letteralmente il panico. Tra loro e Kurapika, non saprebbe dire chi nel gruppo ha fatto i progressi maggiori.
Certamente, non lui.
Gli viene in mente una battuta, un foglio volante che ha letto sulla bacheca degli studenti e che univa filosofia dozzinale e medicina:
"Dentro di te ci sono due lupi.
Oh, no, è terribile, come fai a essere ancora vivo?! Dovresti farti operare!"
Aveva riso fino alle lacrime, quella volta.
Ha sempre ritenuto la metafora dei due lupi di una banalità aberrante e, unita al contesto medico, gli era parsa la cosa più divertente avesse letto in vita sua.
Ma adesso il suo sorriso ha una nota amara: quei lupi, li sente strappargli il cuore dal petto.
Uno lotta per una maledetta laurea che sembra non voler arrivare mai, mentre l'altro sgomita perchè sentirsi così indietro rispetto ai suoi amici è un colpo all'orgoglio troppo forte anche per lui.
Se gli altri hanno un nome e una reputazione, lui è solo Leorio, "quello che è rimasto a studiare".
Quello che temeva di mancare l'incontro di settembre, perchè tre giorni dopo aveva l'appello straordinario di Fisiopatologia.
E' tornato in tempo per miracolo. Ha dato l'esame.
"Non posso darle più di 21, Signor Leorio" gli ha sospirato il professore in maniera teatrale, con una sufficienza che pareva sul punto di pugnalarlo "Accetta il voto?"
Accettare un 21.
Lui, che puntava almeno a un 28, che sapeva di poter prendere almeno 28.
Leorio sospira, il dito scorre piano sull'inchiostro lucido del voto sul libretto. Non ha nessuna intenzione di riprovarlo: meglio un 21 che un esame in meno.
Un colpo al cerchio e uno alla botte: stavolta è il lupo della laurea a doversi rassegnare, ma non è comunque abbastanza a ridare forza al suo orgoglio di Hunter.
C'è rimasto male. Tanto. Abbastanza da poterglielo leggere in faccia.
Da uno come Leorio non te lo aspetteresti.
Lo vedi a lezione tutto concentrato, tutto curvo su quei banchi che sembrano fatti per persone alte la metà di lui.
Un po' lotta con le ginocchia, un po' le usa come appoggi e, quando il docente posa il gesso e chiude i libri, un piccolo capannello di studenti gli si accrocchia intorno per implorarlo almeno di vedere i sistemi muscolari che ha disegnato in un angolo dei suoi schemi ordinati ed eleganti.
No, da uno come Leorio non te lo aspetteresti.
Da lui non ti aspetteresti nemmeno quel che ha nel portafoglio, in mezzo alla tessera dell'università e a una card promozionale del bar dell'ateneo.
Quella licenza da Hunter per cui ha lottato così tanto sta lì a rischiare di finire rubata o di perdersi, e solo dio sa quanto queste eventualità sarebbero gravi.
Forse, aver rivisto Killua e Gon a York Nuova l'ha destabilizzato.
Era fiero dei suoi progressi, di quello Zetsu conquistato a pizzichi e mozzichi tra una sessione e l'altra, insieme ai fantastici voti.
Poi arrivano dal nulla quei ragazzini, che sono praticamente dei mostri con la faccia di due bambini, e fanno letteralmente il panico. Tra loro e Kurapika, non saprebbe dire chi nel gruppo ha fatto i progressi maggiori.
Certamente, non lui.
Gli viene in mente una battuta, un foglio volante che ha letto sulla bacheca degli studenti e che univa filosofia dozzinale e medicina:
"Dentro di te ci sono due lupi.
Oh, no, è terribile, come fai a essere ancora vivo?! Dovresti farti operare!"
Aveva riso fino alle lacrime, quella volta.
Ha sempre ritenuto la metafora dei due lupi di una banalità aberrante e, unita al contesto medico, gli era parsa la cosa più divertente avesse letto in vita sua.
Ma adesso il suo sorriso ha una nota amara: quei lupi, li sente strappargli il cuore dal petto.
Uno lotta per una maledetta laurea che sembra non voler arrivare mai, mentre l'altro sgomita perchè sentirsi così indietro rispetto ai suoi amici è un colpo all'orgoglio troppo forte anche per lui.
Se gli altri hanno un nome e una reputazione, lui è solo Leorio, "quello che è rimasto a studiare".
Quello che temeva di mancare l'incontro di settembre, perchè tre giorni dopo aveva l'appello straordinario di Fisiopatologia.
E' tornato in tempo per miracolo. Ha dato l'esame.
"Non posso darle più di 21, Signor Leorio" gli ha sospirato il professore in maniera teatrale, con una sufficienza che pareva sul punto di pugnalarlo "Accetta il voto?"
Accettare un 21.
Lui, che puntava almeno a un 28, che sapeva di poter prendere almeno 28.
Leorio sospira, il dito scorre piano sull'inchiostro lucido del voto sul libretto. Non ha nessuna intenzione di riprovarlo: meglio un 21 che un esame in meno.
Un colpo al cerchio e uno alla botte: stavolta è il lupo della laurea a doversi rassegnare, ma non è comunque abbastanza a ridare forza al suo orgoglio di Hunter.
C'è rimasto male. Tanto. Abbastanza da poterglielo leggere in faccia.
Da uno come Leorio non te lo aspetteresti.