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Autore: g21    12/05/2022    2 recensioni
Le mani legate dietro la schiena e una benda sugli occhi, aspettava il momento della sua esecuzione. L’uomo tremava, un misto di paura e agitazione per quello che sapeva sarebbe successo. Non voleva morire, di questo ne era certo, nonostante qualche minuto prima si fosse dimostrato tranquillo e calmo rispetto alla sua sorte.
Chi provava la stessa paura di Bonnet si trovava pochi metri più distante, la mente che lavorava senza sosta per cercare una soluzione. Edward si guardava in giro freneticamente, cercando un modo per salvare Stede da quella morte. Non poteva lasciare che venisse ucciso così, non l’avrebbe permesso.
[Missing moment dell'episodio 9 che è diventato un What if]
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Equipaggio della Revenge, Stede Bonnet
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il ponte della Revenge non era mai stato così pieno come quel giorno. A tutti gli effetti c’erano abbastanza persone per riuscire a formare una ciurma consistente. Con l’unico problema che sulla nave c’erano più soldati che pirati.

A poppa stavano gli inglesi che osservavano la scena che si svolgeva al centro. Davanti a loro c’era la ciurma di Stede, sistemata in modo confuso, tutta con lo sguardo fisso sul proprio capitano. In mezzo a loro proprio il gentiluomo, stava in piedi davanti ad una squadra pronta con i fucili che attendeva l’ordine di Chauncey Badminton.

Le mani legate dietro la schiena e una benda sugli occhi, aspettava il momento della sua esecuzione. L’uomo tremava, un misto di paura e agitazione per quello che sapeva sarebbe successo. Non voleva morire, di questo ne era certo, nonostante qualche minuto prima si fosse dimostrato tranquillo e calmo rispetto alla sua sorte.

Chi provava la stessa paura di Bonnet si trovava pochi metri più distante, la mente che lavorava senza sosta per cercare una soluzione. Edward si guardava in giro freneticamente, cercando un modo per salvare Stede da quella morte. Non poteva lasciare che venisse ucciso così, non l’avrebbe permesso.

Ed si era affezionato troppo a quell’uomo bizzarro, in troppo poco tempo. Per essere più precisi si era innamorato di Stede, come ci teneva a sottolineare ogni volta Lucius. E Barbanera si era scoperto a dargli ragione più spesso di quanto volesse ammettere.

Non sapeva se fosse stato per il modo in cui lo guardava ogni volta, come se non fosse il terrore dei mari. Il gentiluomo lo trattava come nessun’altro lo aveva mai trattato, con una gentilezza così naturale da fargli quasi paura. Sicuramente era il suo modo di fare, eppure non aveva potuto fare altro che innamorarsi sempre di più.

Ogni angolo della Revenge sul quale si posavano i suoi occhi rimandava un momento passato con l’uomo. E ogni secondo passato con Stede era impresso a fuoco nel suo cuore, che adesso batteva impaurito e preso dall'agitazione. Anche Edward tremava, per il timore di perdere per sempre l’uomo che amava.

Sentiva Izzy parlare di come fosse il modo migliore per finirla, ma non voleva ascoltarlo. Si era dimostrato incredibilmente geloso e aveva anche avuto il coraggio di provare a uccidere Stede al suo posto, quando ormai aveva deciso che Bonnet non sarebbe morto per mano sua. Sapeva che si era alleato con gli inglesi, un insulto per ogni pirata rispettabile, solo per liberarsi del gentiluomo.

“Mirare” la voce di Chauncey fu l’ultimo avviso, tagliente e preciso.

Edward, gli occhi puntati sulla figura tremante di Stede, sentì il cuore perdere un battito. Doveva agire in fretta, pochi secondi ancora e sarebbe stata la fine. Un’infinità di pensieri si affollavano in rapida successione nella sua testa, quando uno tra quelli gli sembrò perfetto.

“Atto di grazia!” si scoprì ad urlare prima di qualsiasi altra cosa.

Il tempo sembrò fermarsi per qualche secondo mentre tutti sulla nave si guardarono confusi. Barbanera si trovò a sperare che in tutto quel silenzio nessuno riuscisse a sentire il battito del suo cuore che correva come impazzito. Ripeté quelle tre parole un’altra volta mentre si avvicinava a Stede.

Il gentiluomo era rimasto paralizzato, confuso dalle parole del pirata. Aveva percepito chiaramente l’urgenza nella sua voce, forse anche un po’ di paura. Non aveva idea di cosa significassero quelle parole, ma nessuno aveva ancora sparato e si concesse un breve sospiro di sollievo.

“Atto di grazia” Stede sentì quella voce vicina, troppo vicina.

Edward gli si era avvicinato e gli si era messo davanti, quasi a proteggerlo da eventuali colpi. Nel silenzio riuscì a sentire i propri uomini, prima timorosi, poi sempre più convinti. Ripetevano quelle tre parole come una preghiera, scomposti come solo loro potevano fare, ma era una richiesta sentita.

“Dillo anche tu. Atto di grazia” la voce del pirata scattava a causa del nervosismo.

Bonnet riusciva a percepirlo da come Barbanera gli si muoveva davanti. Lo sentiva teso, quasi impaurito come forse non era mai stato. La confusione di Stede aumentava, così come l’accavallarsi delle parole della sua ciurma.

“Grazia!” esclamò allora il gentiluomo, cercando di fermare il panico che stava salendo.

Bonnet non sapeva quello che stava succedendo attorno a lui, la benda calata sugli occhi gli impediva di vedere. Il respiro si stava facendo più frenetico a causa di quel buio che continuava da troppo tempo. Si ritrovò a sperare che tutto quello potesse finire presto, senza pensare alla possibilità che sarebbe potuta finire anche male.

“Cos’hai detto?” chiese poi, incerto e insicuro di quello che sarebbe successo.

Prima che potesse dire altro sentì due mani afferrare con urgenza il tessuto che gli copriva gli occhi. Stede trattenne il respiro aspettandosi il peggio, ma quello che vide lo calmò quasi istantaneamente. Edward era davanti a lui, le mani ancora ai lati della sua testa, e lo guardava.

Il gentiluomo sentì il peso sul petto sparire quasi completamente, sentendosi subito meglio. Il pirata aveva un effetto rassicurante per lui, abbastanza ironico visto che si trattava di Barbanera. Sembrava essere sparito tutto attorno a loro, come spesso accadeva quando erano insieme.

Ed non sembrava agitato, non più almeno, gli occhi scuri che non osavano guardare altro se non l’altro uomo. Erano lucidi e Stede per un attimo si chiese come mai. Non era la prima volta che vedeva piangere il pirata, ma non riuscì a dare una spiegazione valida per quel momento.

Le mani di Edward sfilarono gentilmente la benda dalla testa di Bonnet. Indugiò qualche secondo più del dovuto e non riuscì a
fermare le dita che passarono dolcemente tra le ciocche bionde dell’altro. Sorrideva inconsapevole, senza pensare a tutti quelli che stavano seguendo in silenzio la scena.

Lo sguardo del gentiluomo scattò verso la sua ciurma, preoccupato che potesse essere successo qualcosa mentre non poteva vedere. Per fortuna li trovò tutti dove li aveva lasciati, che non si perdevano nemmeno un dettaglio di quello che stava accadendo. Si concesse un breve sorriso che svanì nel momento in cui Barbanera lasciò cadere le braccia lungo i fianchi.

Gli occhi nocciola di Stede si spostarono sull’altro lato della nave incontrando gli uomini della ciurma del pirata. Spostò il volto di qualche grado e si accorse di Chauncey che lo stava guardando, la rabbia che si sarebbe riconosciuta anche a miglia di distanza. Fece un passo indietro, la paura di nuovo presente, finendo per sbattere contro la balaustra di legno dietro di lui.

Si agitò maggiormente e, a causa dei polsi legati, perse l’equilibrio per un momento. Solo due mani forti impedirono la sua caduta. Edward lo aveva preso per le spalle, stabilizzandolo e riportandolo in piedi. Il gentiluomo sentì il respiro farsi nuovamente regolare, ma per nessuna ragione al mondo avrebbe voluto guardare il pirata.

“Ed cosa- cosa stai facendo?” chiese Bonnet confuso, lo sguardo fisso sul legno del ponte.

“Direi che ti ho appena salvato la vita” rispose Barbanera con un sorriso ironico e dolce al tempo stesso.

Stede annuì appena a quella risposta rilasciando un leggero verso di assenso. Sentiva le mani dell’altro sulle proprie spalle e, proprio a causa di quel contatto, la sua confusione aumentava. Non capiva il perché di quel comportamento e di tutta quella gentilezza.

“Barbanera, ti ordino di allontanarti dal prigioniero, oppure-” si fece sentire Chauncey, di cui il gentiluomo si era dimenticato.

L’ammiraglio, però, non riuscì a finire la frase, un pugnale puntato alla sua gola prima che potesse accorgersene. Jim l’aveva raggiunto con uno scatto e ora lo teneva sotto controllo, lo sguardo deciso. Stava immobile, il braccio teso davanti e nessuna intenzione di spostarsi.

“Se fai un solo movimento sei morto. La stessa cosa se provi a parlare. Cabrón” avvertì con voce ferma, suscitando l’approvazione di tutta la ciurma.

Poco distante, Izzy era stato letteralmente placcato da Ivan e Fang. Era scattato in avanti non appena aveva notato le attenzioni decisamente non necessarie, almeno per lui, che Edward aveva dedicato al gentiluomo. E avrebbe certamente dato inizio ad un altro duello se non fosse stato per i due uomini rimasti della ciurma di Barbanera.

Ed strinse leggermente le spalle di Bonnet per attirare nuovamente la sua attenzione. L’uomo sussultò e, in risposta, portò gli occhi a cercare quelli del pirata, ancora calmi e tranquilli. Stede, al contrario, era ancora confuso e agitato.

“Stede, tranquillo, va tutto bene” provò a calmarlo Edward.

“Ma dovrei essere…” ricordò il gentiluomo, non riuscendo a finire la frase per la paura.

“E invece sei ancora qui davanti a me, vivo” ammise Barbanera sottolineando con decisione l’ultima parola.

“Continui a salvarmi la vita, dovrei ringraziarti” commentò Bonnet con un piccolo sorriso.

“Non è necessario, tranquillo” minimizzò il pirata con una scrollata di spalle.

Edward dovette reprimere la voglia sempre più impellente di baciare l’altro. Per farlo spostò lo sguardo sul mare che si estendeva per miglia e miglia dietro di loro. Mascherò un sospiro dietro un colpo di tosse e si costrinse a pensare ad altro.

“Edward” lo chiamò Stede alzando una spalla per attirare la sua attenzione.

“Sono qui per- con te, questo basta” disse in fretta Ed, tornando subito a guardare l’altro.

“Volevo chiederti se puoi slegarmi, sto iniziando a non sentire più i polsi” chiese il gentiluomo, la calma finalmente ritrovata.

“Ah, ma certo” rispose il pirata, dandosi mentalmente dello stupido.

Recuperò il suo pugnale e si preparò a tagliare le corde che intrappolavano i polsi dell’uomo. Bonnet fece per girarsi, ma Barbanera decise di appoggiarsi contro di lui, il mento su una delle sue spalle. Con una mano prese un braccio di Stede, mentre con il pugnale diede un colpo secco.

In un istante il gentiluomo fu libero e Edward si scostò immediatamente, quasi scottato, per lasciargli un minimo di movimento. Non poté fare a meno di sorridere guardando l’altro massaggiarsi i segni lasciati dalla corda. E si trattenne a fatica dal prendere quelle mani tra le sue.

“Edward, che cazzo fai? Quello sciocco merita solo la morte” riuscì a farsi sentire Izzy, combattendo contro le strette di Ivan e Fang.

Ed si voltò di scatto, seguito da Stede, e considerò per un solo momento di buttarlo in mare. Al contrario si rigirò il pugnale che aveva ancora in mano, facendo sbiancare l’uomo che per molto tempo era stato il suo secondo in comando. Mantenne ancora qualche secondo lo sguardo su Israel.

“Una parola e finisci in mare, anche se è una cosa che non vorrei mai fare” avvertì con una tranquillità che congelò Izzy sul posto.

Poi il pirata riportò l’attenzione su Bonnet, che però aveva ripreso a guardare le assi del ponte. Le parole di Israel lo avevano colpito nel punto giusto. Come per gli insulti e le prese in giro del gruppo di Nigel Badminton, si sentì improvvisamente fuori luogo e inutile.

Gli anni passati a scappare dagli altri ragazzi, o a cercare di ignorare le parole del padre, ora gli erano ripiombati addosso come un secchio d’acqua gelida. Sentiva gli occhi bruciare, ma non poteva permettersi di crollare, non lì davanti a tutti quanti. Il respiro gli si spezzò e trattenne un singhiozzo a fatica.

“Stede, che ti prende?” chiese Edward peroccupato di quel cambiamento.

“Suppongo che abbia ragione” rispose rassegnato il gentiluomo, la voce rotta e ridotta ad un sussurro.

“Ma che cazzo dici? Non starlo ad ascoltare, non meriti niente di quello che ha detto” provò Barbanera cercando di tranquillizzarlo.

“Sono uno sciocco, Izzy ha ragione” ammise Bonnet con un mezzo sorriso.

“Stede-” lo chiamò Ed con più calma.

“Guarda dove ti ho portato, in pasto agli inglesi. Il grande pirata Barbanera preso nella maniera più stupida della storia a causa mia e del mio stupido sogno di diventare un pirata” il gentiluomo non lasciò parlare il pirata, le parole che stavano uscendo come un fiume in piena.

“Non è-” tentò nuovamente Edward.

“E come se non bastasse da quando mi hai trovato non hai cercato di assaltare nemmeno un piccolo mercantile, niente. Hai smesso di essere Barbanera, sei solamente Edward. Volevo diventare come te, invece ti ho fatto diventare come me” continuò Stede, iniziando a combattere contro le lacrime che premevano per uscire.

“Sono solo un bambino viziato, con uno stupido sogno e-” aggiunse prima di bloccarsi.

“Stede!” lo aveva fermato il pirata, andando a prendere una mano del gentiluomo senza riuscire a trattenersi.

Il tono duro di Edward venne seguito dal silenzio più totale. Bonnet si azzardò a portare gli occhi sulle sue dita trattenute dall’altro e rimase senza parole. Le guardava e riusciva a pensare solo a quanto fossero incastrate perfettamente, come se fosse l’unica cosa giusta in quell’istante.

Il pollice di Barbanera si muoveva lento e massaggiava dolcemente il dorso della mano di Stede. Sperava di riuscire a tranquillizzarlo e a fargli capire che andava bene così. In effetti si era stancato di essere un mostro, non a caso era andato a cercare il gentiluomo proprio perché voleva smetterla con quella vita.

“Gli inglesi non sono colpa tua, è Izzy che si è alleato con loro. E, detto tra noi, è un insulto per ogni singolo pirata” iniziò a spiegare Ed rafforzando la stretta attorno alle dita dell’altro.

“E poi, non voglio più essere Barbanera, è stata una delle prime cose che ti ho detto, che mi sentivo intrappolato e stavo solo aspettando di andare a fondo. Tu hai impedito questa cosa, dovresti esserne felice” aggiunse con un sorriso sicuro, gli occhi di nuovo fissi sul volto di Bonnet.

“E poi sai che noia? Trovo una nave, la abbordo e la prendo come mia, ripetuto all’infinito per tutta la mia vita” Edward si lasciò sfuggire anche un piccolo sbuffo divertito dopo quelle parole.

“Pensavo avessi scelto questa vita” commentò Stede, più verso sé stesso.

“Certo che l’ho scelta, ma adesso mi sono stancato” disse il pirata come se fosse la cosa più ovvia.

Bonnet si concesse di sorridere, lo sguardo che si posò su Chauncey. L’ammiraglio era ancora tenuto sotto tiro da Jim, che adesso stava parlando con Oluwande. Il ricordo di tutti gli insulti sembrava essersi dissolto nel nulla, lasciandolo libero di respirare tranquillamente.

Tornò a guardare Edward e lo trovò ancora lì ad aspettarlo. Non aveva smesso un attimo di guardarlo, ad eccezione di qualche secondo, e questo gli scaldò il cuore. Sentiva che avrebbe dovuto fare qualcosa, e sapeva anche cosa, ma non sapeva se il pirata fosse stato d’accordo.

Fu questione di un istante, ancora meno di un battito di ciglia, prima che Ed chiuse la distanza che ancora li separava appoggiando le labbra su quelle del gentiluomo. Portò la mano libera tra le ciocche bionde dell’altro per tenerlo più vicino, gli occhi chiusi.

Alla fine, non era più riuscito a trattenersi e si era sporto in avanti in un gesto che aveva immaginato di fare più di una volta. Sentì il cuore come esplodergli nel petto a quel contatto, le labbra morbide di Stede che sembravano perfette per lui. Si concesse un respiro a metà, la paura di aver fatto qualcosa di sbagliato che lo raggiunse dopo pochi secondi.

Bonnet era rimasto sorpreso da quel gesto, non avrebbe mai creduto possibile quello che stava accadendo in quel momento. Non pensava possibile che Barbanera potesse provare per lui più di un semplice affetto, già arrivare all’amicizia gli era sembrato strano. Eppure, non si sottrasse a quel bacio, non avrebbe voluto farlo per niente al mondo.

“Finalmente si sono decisi” si lasciò sfuggire Lucius, le parole che raggiunsero la coppia.

Il gentiluomo sorrise a quel commento e portò la mano libera sul fianco di Edward per fargli capire che non si sarebbe spostato. Non aveva intenzione di scappare, non questa volta, non da quando aveva capito che avere il pirata al suo fianco lo faceva sentire così bene.

Fu il turno di Ed di sorprendersi, incapace di credere che a Stede stesse bene quel gesto. Aveva pensato più volte che la gentilezza dell’altro fosse solo il suo modo di fare, non si era mai sbagliato così tanto. Si sentì improvvisamente l’uomo più felice dei mari, mentre accettava di approfondire il bacio.

Bonnet lasciò andare un sospiro soddisfatto mentre si appoggiava alla balaustra dietro di lui, trascinando con sé il pirata. Mosse la testa quel tanto che bastava per sentire le dita dell’altro tra i propri capelli mentre le sue labbra si incastravano perfettamente con quelle di Edward. Sapeva di salsedine e si lasciò inebriare totalmente.

Barbanera staccò la mano da quella del gentiluomo solo per raggiungere il collo dell’altro e migliorare la presa. Sentì le dita dell’uomo sfiorargli il fianco scoperto e sussultò leggermente trasmettendo un brivido in tutto il corpo. Stede era dolce e il pirata non poteva volere diversamente.

Il desiderio che li aveva presi nello stesso momento era mitigato dalla gentilezza e dalla dolcezza posta in quei gesti che sembravano conoscere da sempre. Era chiaramente la prima volta, eppure era come se avessero studiato per rendere quell’incontro al meglio. La delicatezza di entrambi sembrava fuori luogo, ma era anche l’unica cosa perfetta in quegli istanti.

Nessuno dei due sapeva quello che stava succedendo intorno, ma non ne erano nemmeno interessati. Tutto quello che contava al momento erano loro, le loro emozioni e quel bacio voluto da entrambi. E sarebbero certamente andati avanti all’infinito se solo non avessero avuto bisogno di respirare.

Si staccarono malvolentieri, respirando l’uno l’aria dell’altro. Non poterono fare altro se non sorridere nello stesso momento, portando le fronti a sfiorarsi. Avevano gli occhi ancora chiusi, i cuori che, lentamente, tornarono ad un ritmo normale.

Ricominciarono a sentire il mondo attorno a loro e si presero qualche secondo per realizzare. La ciurma di Stede era esplosa in un piccolo chiacchiericcio scomposto riguardo quello che avevano appena visto. Dagli inglesi non provenivano suoni, mentre si percepivano chiaramente le frasi sconnesse di Izzy.

“Ed” chiamò il gentiluomo in un soffio.

“Stede” rispose il pirata mantenendo basso il volume.

Si allontanarono nello stesso momento e, insieme, aprirono gli occhi. Le iridi scure di Edward brillavano come un cielo stellato, lo stesso per quelle nocciola di Bonnet. Nessuno dei due era intenzionato a mollare la presa sul corpo dell’altro, quasi per paura che potesse essere stato tutto un sogno.

“Stai bene?” chiese Ed, una mano che si mosse di poco tra i capelli biondi del gentiluomo.

“Mai stato meglio” ammise Stede sicuro.

Barbanera chiuse nuovamente la distanza stringendo l’uomo in un abbraccio. Non trattenne un sospiro di sollievo mentre andava a nascondere la fronte contro la spalla del gentiluomo. Bonnet accettò quel nuovo contatto senza problemi, anzi strinse l’altro a sé con forza.

“Cazzo, ho davvero avuto paura di perderti prima” confessò il pirata, la voce leggermente attutita dalla stretta.

“Ed, non devi preoccuparti, sono qui. Per te” rassicurò Stede stringendo maggiormente Edward.

Il gentiluomo era riuscito a raggiungere qualche ciocca grigia di Barbanera e prese a giocarci. Con l’altra mano stava lasciando piccole carezze sulla schiena di Ed, per tranquillizzarlo. Voleva fargli sapere che non se ne sarebbe andato, che sarebbe rimasto sempre con lui.

“Edward” lo chiamò poco dopo, una punta di urgenza che non nascose.

“Cosa succede?” chiese il pirata non molto interessato.

“Gli inglesi sono ancora a bordo” rispose Bonnet a bassa voce con un sorriso divertito.

“Cazzo!” esclamò Edward interrompendo subito l’abbraccio.

Si guardò intorno, una leggera paura che si era impossessata di lui senza che potesse farci niente. Quando non vide armi puntate contro di loro riuscì a rilassarsi un poco, i sensi comunque all’erta. Portò lo sguardo su Stede solo quando sentì una mano prendere la sua.

“Credo che possiamo cavarcela, basterà far sapere che nessuno dei due ha intenzione di vivere esattamente da pirata. Tu vuoi smettere e io non sarei mai in grado di guidare un abbordaggio, e credo di non averne nemmeno voglia” spiegò il gentiluomo.

“Potrebbe funzionare” acconsentì Ed con un cenno.

Bonnet sorrise prima di attirare a sé il pirata per un bacio veloce. Non aveva senso nascondersi ora che tutti avevano visto quello che c’era tra lui e Barbanera. Era quasi sicuro che la voce si sarebbe sparsa anche abbastanza in fretta, ma andava bene così.

“Qualunque cosa accada, sappi che non ho intenzione di lasciarti” chiarì Stede con una decisione nuova.

“Io non lo permetterei” ammise sicuro Edward con un sorriso.



-



Quella sera sulla Revenge si respirava un’aria nuova. Mai una nave pirata era stata così tranquilla e con una ciurma così felice. Erano tutti sul ponte e la calma la faceva da padrona. Il motivo principale erano i due uomini seduti sul ponte di prua, che guardavano gli altri sistemati poco più in basso.

“Bene, direi che è il caso di brindare agli inglesi che se ne sono andati senza troppi problemi” interruppe il silenzio Stede alzando il
proprio bicchiere di rum.

“Chauncey voleva ucciderti” azzardò Frenchie, seduto contro una botte di fianco a Wee John.

“Ma non l’ha fatto” lo contraddisse Roach, per metà sdraiato contro un cannone sul quale era seduto Swede.

“E noi lo ringraziamo per questo” ammise Edward alzando il bicchiere a sua volta.

Incrociò lo sguardo con il gentiluomo e sorrise quando lasciarono scontrare i loro drink. Dal ponte di sotto arrivò un boato di approvazione che i due accolsero con felicità. Non erano proprio l’esempio perfetto, ma a loro andava bene così.

“Farei un brindisi anche ai nostri capitani” si fece sentire Lucius, un braccio attorno alle spalle di Pete.

“Solo loro potevano accettare una ciurma come la nostra” aggiunse Oluwande appoggiato alla balaustra, Jim al suo fianco.

“Senza di voi non so come faremmo” commentò il gentiluomo lasciando trasparire l’orgoglio per i suoi ragazzi.

“Cercheremmo un’altra ciurma” scherzò Barbanera, guadagnandosi qualche occhiata strana.

“Ed!” lo rimproverò Bonnet, una nota divertita nella voce, dando una spallata giocosa all’altro.

“Sai che stavo scherzando” si difese il pirata con un sorriso, accogliendo il colpo senza problemi.

“Ai capitani!” esclamò Buttons, Olivia saldamente ancorata alla sua testa.

Di nuovo la ciurma esplose in un grido felice, dimenticandosi dei due uomini che li guardavano. Loro, le gambe a penzoloni nel vuoto, si concessero un secondo brindisi prima di avvicinarsi insieme. Si scambiarono l’ennesimo bacio della giornata incuranti di tutto il resto.

“Sei sicuro che ti vada bene questa vita?” chiese Stede indugiando leggermente su quella domanda.

“È perfetta” rispose Edward senza esitazione.

Poi si persero nuovamente ad osservare la ciurma, le mani intrecciate in una promessa eterna. Le stelle in cielo brillavano come, forse, non avevano mai fatto, quasi ad apprezzare quello che vedevano. Un gruppo di pirati, due capitani e un’infinità di avventure che li aspettavano.
 
 
 
 
 
 
 





Angolo autrice

Ahem, salve. Quando escono foto riguardo a scene extra io mi attivo e questi sono i risultati.

Sono amante, ma proprio tanto, dei missing moments e non ho potuto esimermi da scrivere la mia personale versione di quello che è successo dal momento in cui Ed toglie la benda a Stede. E già che c’ero ho inserito anche un What if grosso come una casa perché lo sguardo di Barbanera è amore puro e non poteva che andare così. A proposito di questo, mi scuso se vi ho fatto penare per il bacio (che è stato il momento per cui ho deciso di scrivere), ma quei due si muovevano da soli e ho potuto solo seguirli.

Ho voluto inserire la piccola chiusura finale perché sentivo di dover dare un po’ di spazio anche alla ciurma della Revenge. E perché li amo tutti e dovevo inserirli.

Niente, ora mi taccio e lascio la parola a voi, sperando di avervi fatto sorridere un pochino

Giulia
  
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