Notte.
Scomparse sono le voci della città,
non s’ode più alcun battito umano.
Solo la luna,
pallido disco dorato,
si staglia di fronte a me,
alta nel cielo,
abbracciandomi stretta
coi suoi pallidi raggi riflessi.
Innalzo una preghiera.
È accolta, lo sento.
Cosa turbava il mio cuore?
Perché soffriva la mia anima?
Non ricordo.
No vi è più dolore,
non più tormento.
Le palpebre si fanno pesanti.
Scivolo sulla sabbia,
abbandonandomi.
Che la luna vegli il mio riposo.
E che il mare sia la mia culla,
per questa notte di pace.