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Autore: Lunasyriana    19/05/2022    2 recensioni
Una bionda sexy, una genetista e delle pillole miracolose. Kaori vittima del suo stesso amore per Ryo. E in tutto questo il nostro sweeper sarà vittima o carnefice?
Lo stallone di Shinjuku incontrerà pane per i suoi denti.
ATTENZIONE: questo racconto è volutamente comico-demenziale. Il suo autore ha consapevolmente esagerato alcune caratteristiche. Si solo vuole rubare un sorriso.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kaori Makimura, Reika Nogami, Ryo Saeba, Saeko Nogami
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: City Hunter
Capitoli:
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Kaori arrivò al locale in taxi. Prendere la Mini sarebbe stato come tagliarsi i ponti alle spalle e sperava che questo le desse più determinazione.

All'ingresso vi era ressa poichè, essendo l'inaugurazione, si poteva entrare solo su prenotazione.

Il giovane Soichiro aveva già lavorato come addetto alla sicurezza durante l'inaugurazione di alcuni locali. Tuttavia mai aveva visto così tante belle donne tutte insieme. Eppure nemmeno questo lo aveva preparato alla dea dai capelli rossi che stava avanzando verso di lui. Seppur con gli occhi sgranati mantenne la sua professionalità e senza lasciarla nemmeno parlare aprì il cordino di accesso per i vip. D'altronde un simile sogno di donna doveva per forza essere una persona famosa. Forse un'attrice o una modella. Non c’era bisogno di controllare la lista. L’unica cosa che si concesse fu una veloce occhiata al fondoschiena della donna che, accortasi, si era data uno schiaffo provocatorio sul sedere.

Kaori non ci poteva credere. Si era avvicinata ad un buttafuori nella speranza di corromperlo per entrare senza la prenotazione, e lui aveva fatto tutto da solo. Per non parlare poi della sua reazione quando si era accorta che le stava guardando il fondoschiena. Non aveva potuto fare a meno di provocarlo.

Mentre entrava nel locale sentiva crescere in lei una stranissima sensazione. Un misto di eccitazione, tensione, euforia e rabbia.

 

Seduto al tavolo, lo sweeper di nome Ryo Saeba, sorseggiava un cocktail leggero perso nei suoi pensieri. Da quando aveva conosciuto Kaori odiava le sere in cui non poteva bere e quando capitava, il suo lavoro gli forniva abbastanza stimoli per tenere la mente impegnata. Invece, quella sera, era lì con il suo dannato cervello che continuava a ricordargli quanto fosse pura la donna di cui si era innamorato, e che anche solo toccandola l'avrebbe sporcata e rovinata per sempre.

E come poteva rovinare ciò che amava? D'altro canto i sentimenti che provava erano tanto forti da non riuscire neanche ad allontanarsi. Allora aveva preso una decisione. Condannarsi ad una specie di limbo, inibendo la sua mente con alcol e adrenalina, e facendo finta di essere un maniaco in modo che lei lo lasciasse, anche se in cuor suo temeva quel momento.

Reika seduta vicino a Ryo faceva finta di cercare qualcuno nella sala e intanto rifletteva compiaciuta del suo piano.

Erano mesi che si era stufata dell'eterno tira e molla sentimentale della coppia nota come City Hunter. Ed era giunta ad una conclusione. Kaori non era la donna giusta per lui, mentre lei si.

Ora doveva solo farglielo capire e visto che le buone non servivano a niente avrebbe usato le cattive. Lo aveva eccitato per due giorni, facendosi scarrozzare in lungo e in largo per tutta Tokyo e approfittando di ogni occasione per strusciarsi addosso a lui. Lo aveva anche portato a casa propria e, con la scusa di un rumore sospetto, l'aveva fatto entrare in camera mentre si cambiava, facendosi trovare nuda. Da lì poi una scena di falso imbarazzo per cacciarlo fuori. Avrebbe potuto saltargli addosso. Ma non era certa che fosse cotto al punto giusto.

Adesso invece era il momento perfetto. Rilassato da un po' di alcol, lo avrebbe sedotto e portato in uno dei tanti motel a poca distanza dal locale. Lì, avrebbe saldato tutti i suoi debiti in una volta sola nella “modalità” per la quale Ryo era famoso. Al mattino gli avrebbe fatto una scenata isterica e poi, dopo qualche giorno, avrebbe inscenato un suicidio per farsi salvare proprio da lui. Solo in quel momento gli avrebbe confessato i suoi sentimenti e lui non avrebbe potuto rifiutarla. Sapeva quanto era scorretto il suo piano, ma non era colpa sua se Ryo non riusciva da arrivare a qualcosa con Kaori. In fondo lo faceva anche per loro.

“Allora arriva o no questo tuo cliente? Sono due giorni che lo rincorriamo” sbuffò Ryo ad alta voce.

“ Pff. Che colpa ne ho io se quello non è capace di gestirsi gli impegni. Altro che guardia del corpo gli servirebbe una segretaria” rispose Reika con aria fintamente sostenuta. 

“E poi ti rammento che stasera ti ho promesso che verrai pagato qualunque sia l’esito dell'incontro” nel sussurrare queste parole all'orecchio dell'uomo aveva appoggiato la mano sui suoi pantaloni, molto vicina al punto più sensibile di Ryo.

“Seeee, vai a vedere che finisce come al solito” ribatté lui guardandola di sottecchi e ignorando dove si trovasse la mano della donna.

“Ho detto che pago e pagherò tutto. Interessi compresi. Mi ci volesse tutta la notte” affermò Reika strizzando l’occhio al suo interlocutore. “Ma ora fammi ballare” e alzandosi cercò di trascinare il muscoloso sweeper con sé.

Dopo pochi passi Ryo si fermò osservando qualcosa che avveniva verso il bancone del bar.

Anche Reika volse lo sguardo in quella direzione e capì subito che cosa aveva attirato l’attenzione del suo amico. 

Una donna dai lunghi capelli rossi vestita in modo provocante stava subendo delle attenzioni visibilmente non richieste da un uomo.

 

E questo chi cavolo era? Si domandava Kaori. Appena entrata nella sala era riuscita ad individuare subito Ryo e Reika e, non appena si era accorta che quella lo stava trascinando a ballare si era mossa subito per intercettarli.

Non aveva un piano preciso. Non sapeva neanche come spiegare la sua trasformazione. Sempre che la riconoscessero. A metà strada tra lei e il suo bersaglio, un uomo elegantemente vestito le si era parato davanti, a braccia larghe le impediva di avanzare dichiarando che come l’aveva vista il suo cuore aveva avuto un sussulto e che se non voleva vederlo morire avrebbe dovuto bere qualcosa con lui.

“Allora muori” rispose Kaori seccata. Guarda tu se proprio in quel momento qualcuno doveva mostrare interesse per lei.

“Le bimbe cattive vanno punite” rispose l'uomo, afferrandole il polso e cercando di trascinarla con sé.

Ora va detto che Kaori già in condizioni normali sarebbe stata perfettamente in grado di occuparsi di quel bellimbusto. D'altronde aveva passato gli ultimi anni della sua vita frequentando alcune delle persone più pericolose al mondo. Figurarsi cosa avrebbe potuto fargli ora. Ma qualcuno fu più veloce di lei.

“Ehi amico. Ti sembra il modo di trattare una bella ragazza?” disse Ryo appoggiando una robusta mano sulla spalla dell'uomo.

“E tu che vuoi? Cerchi rogne?” rispose l’uomo cercando di spingere indietro lo sweeper.

Solo Kaori e Reika si accorsero del movimento di Ryo. Infatti, sfruttando la vicinanza del suo antagonista gli sferrò un potente montante alla bocca dello stomaco facendolo cadere in ginocchio incapace di respirare.

“Forse dovresti bere un po' meno se non riesci a reggere l’alcol” lo avvisò Ryo sfoggiando l’espressione più minacciosa del suo repertorio.

Capito di avere davanti a sé un avversario troppo superiore, l'elegantone si alzò e guadagnò l’uscita a tempo di record.

“Tutto bene signorina?” disse Ryo rivolto alla splendida creatura che aveva appena salvato. 

Kaori capì subito che il suo socio non l’aveva riconosciuta e decise di sfruttare la situazione. Infatti sapeva bene che lui aveva un debole per le fanciulle in pericolo.

“Si. E tutto grazie a lei” gli rispose in tono mellifluo e ne approfittò per appoggiare la mano sui suoi pettorali in maniera provocatoria.

“RYO! Ti ricordo che sei è qui con me!” esclamò Reika avvicinandosi ai due.

“Mi scusi… non sapevo che fosse in compagnia...certo che lei è proprio un bravo ragazzo per accompagnare sua madre a ballare” insinuò Kaori sottolineando una quasi inesistente differenza d'età tra lei e la sua rivale. 

“Madre un corno! Se lo vuole sapere questo è il mio fidanzato!” ruggì Reika.

“E da quando?”  domandò Ryo.

“Da adesso!” ringhiò lei.

“Non mi risulta” continuò lui.

Kaori era pervasa da un maligno senso di piacere mentre decideva di rincarare la dose.

“La prego sono qui da sola… Potrei stare un pò in vostra compagnia? Almeno fino a quando non arrivano le mie amiche” nel parlare aveva approfittato per avvolgere il braccio di Ryo e appoggiarsi con il seno.

“Ma sì certamente!" esclamò lui esaltatissimo.

Dagli occhi di Reika partirono dei lampi di puro odio. Lei non aveva certo messo in piedi tutta quella sceneggiata solo per poi farsi fregare dall’ultima arrivata.

“Va bene signorina. Se vuole può dividere con noi il tavolo.” disse Reika in tono gelido.

“Almeno finché non decideremo di andare in un posto più divertente” continuò lei prendendo il braccio libero dell’uomo.

Ryo era frastornato. Con la bocca aperta e gli occhi fuori dalle orbite si fece praticamente trascinare al tavolo dove Reika lanciò con disinvoltura la giacca sul divanetto.

Giratasi verso Ryo mise in bella mostra la scollatura della camicetta aderente e disse “Adesso fammi ballare”. Nel parlare si era piegata in avanti per prendere la mano di lui permettendogli una perfetta visuale del suo decoltè.

Le sue mosse non sfuggirono a Kaori che pensò bene di giocare allo stesso gioco.

“Ottima idea vengo anch’io” nel dirlo si tolse la giacca anche lei rimanendo solo con il body sbracciato nero che ne esaltava l'abbondante seno e la vita sottile. 

Senza neanche accorgersene, un Ryo completamente inebetito, si trovò tra due donne che, ballando in maniera estremamente provocante, continuavano a strofinarglisi addosso, quasi facendo a gara a chi si mostrava di più.

Incapace di reggere oltre lo stallone di Shinjuku propose di andare a sedersi un attimo e bere qualcosa. 

Ryo fece appena in tempo a sedersi con le braccia sullo schienale del divano che si ritrovò entrambe appoggiate contro il petto.

“Uffa … mi sa che il mio cliente non arriva più” disse Reika alzandosi e facendo un passo in direzione dell'uscita.

Voltandosi decise di scaricare il suo colpo migliore "Allora Ryuccio che ne dici se andiamo a divertirci un paio d’ore nel motel che c’è qui vicino”.

“Ma….” Ryo era totalmente preso alla sprovvista dall'affermazione di Reika che si stava riavvicinando per prenderlo per mano sorridendo.

"Ora basta" pensò Ryo. Aveva sentito puzza di bruciato negli atteggiamenti della signorina Nogami fin dall'inizio di quella storia e, dopo quest’ultima uscita, il suo istinto lo avvisava di non fidarsi. Portando le mani sulle ginocchia si preparò ad affrontarla. Ma purtroppo Kaori fraintese il suo gesto pensando che si stesse alzando per andare con Reika.

 

Nella mente di Kaori scattò ogni allarme possibile e, presa dal panico all'eventualità di perdere Ryo, reagì in una maniera che non si sarebbe mai aspettata.

Delicatamente prese il viso di lui sorridendogli per poi affondarlo tra i seni.

“Un motel? Che squallore! Perché invece non mi porti a casa tua?”  disse  con tono suadente.

Il gesto di Kaori lasciò tutti interdetti, lei compresa. Ma come le era saltato in mente?

Reika stizzita si allontanò verso la porta, nella vana speranza che Ryo la seguisse. Solo verso l’uscita si accorse che l’uomo era ancora seduto con la rossa. Peggio per lui pensò uscendo definitivamente dal locale.

La vittoria sulla rivale esaltò Kaori ancora di più. Come se ne avesse avuto bisogno. Si sentiva già eccitata quando era arrivata al locale e, quando aveva ballato con Ryo, l’asticella si era alzata ulteriormente. Quando poi aveva preso la sua faccia tra i seni era letteralmente esplosa. Doveva frenarsi in qualche modo o gli avrebbe tolto i pantaloni lì dov'era.

“ Ti va di bere qualcosa?”.

“Va bene. Ma che ne diresti di dirmi il tuo nome? Io mi chiamo Ryo Saeba”

“Io mi chiamo Ka...tsumi” presa dall'eccitazione stava per rivelare il suo vero nome.  Nemmeno si accorse che il suo socio aveva già ordinato al cameriere e distrattamente ordinò lo stesso anche per lei senza sapere di cosa si trattasse.

“Katsumi dunque? È un nome bellissimo si addice perfettamente a te” continuò a conversare lui mentre la mangiava con gli occhi.

“Bè anche Ryo è un nome molto bello” rispose Kaori che, notando gli sguardi di lui, si stava scaldando sempre di più.

“E dimmi non sei di Shinjuku, vero?”.

“No,  sono qui solo per affari” non serviva specificare che si trattava di affari di cuore.

Cercando di recuperare il controllo sulle sue pulsioni sessuali, Kaori buttò giù tutto d’un fiato la bevanda che era appena arrivata.

Il fuoco le si propagò dallo stomaco fino alla gola facendole spalancare gli occhi e tossire. “Gough… couh… Che…che cos’era ?”

“Whisky ovviamente. Non avevi ordinato lo stesso che prendevo io?” chiese Ryo sorseggiando dal suo bicchiere. “Va tutto bene?’” domandò lui.

“Si… si… è solo che non è la marca che bevo di solito” rispose Kaori arrampicandosi sugli specchi.

“Comunque complimenti. È abbastanza raro vedere una bella donna bere in quel modo” disse Ryo “E anche per il tuo bellissimo seno” aggiunse poi.

Kaori rise sguaiatamente “Potremmo andare a casa tua ora. Così potrei mostrartelo per bene” e nel dirlo si afferrò i seni e li palpeggio. La piccola parte della sua mente che era ancora lucida e non offuscata dal desiderio di lui stava inesorabilmente venendo offuscata dall'alcol perdendo anche quel poco controllo che le era rimasto.

Ryo lasciò alcune banconote sul tavolinetto facendo un segno al cameriere. Dopo di che si alzò e porse il braccio alla donna.

Kaori si alzò abbracciando stretto il braccio dell'uomo che amava e incamminandosi con lui verso l’uscita sempre ridendo.

Nel parcheggio chiamarono un taxi, dato che erano entrambi senza macchina. 

Ryo da bravo gentiluomo aprì la portiera alla donna e fece un mezzo inchino per invitarla a salire.

Kaori fece per entrare nell'auto,  ma all'ultimo si girò verso Ryo afferrando i baveri della giacca azzurra e tirandoselo addosso.

“Ma che state facendo?” chiese l’autista.

“Niente” rispose Ryo. Ma Kaori avvinghiatasi sotto di lui con le braccia lo baciò appassionatamente,

 “Per ora” aggiunse lei.

Il tassista li portò velocemente all'indirizzo datogli dall'uomo e altrettanto velocemente sparì una volta scaricati.

“Che figura” ammise ridendo Ryo. 

Sempre abbracciati salirono le scale che portavano all'appartamento di lui.

Appena aperta la porta Kaori gli saltò addosso infilandogli in bocca la lingua con prepotenza, mentre cercava di slacciargli la cintura. Era come se i sentimenti che provava per lui si fossero ammassati per anni dietro una diga che, crollando, li aveva liberati tutti assieme.

“Quanta fretta…” disse Ryo travolto da tanta passione.

“Portami a letto subito!” esclamò lei quasi urlando.

Sempre avvinghiati e sbattendo qua e là contro i muri arrivarono alla camera da letto.

Come si aprì la porta Kaori diede un forte spintone a Ryo per farlo cadere sul letto e subito si tolse il body e la gonna rimanendo con l’intimo.

“Oh mamma!” esclamò lui davanti all'avvenenza della donna.

Con una forte ispirazione Kaori spinse all'infuori il petto facendo esplodere il reggiseno che finì in faccia a Ryo. Con un salto coprì la distanza tra la porta e il letto atterrando con il seno sulla sua faccia.

Fu solo allora che lo stallone di Shinjuku capì di avere davanti una tigre affamata di sesso.

   
 
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