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Autore: Spensieratezza    20/05/2022    3 recensioni
Questa è una raccolta di missing moment sulla mia storia Eterno.
Per non rischiare spoilers, vi suggerisco di non leggerla, prima di aver letto almeno i primi cento capitoli della storia principale
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incest | Contesto: Nessuna stagione
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Eterno'
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"Vi abbiamo odiati dopo che siete venuti da noi.." disse la madre di Castiel, sorseggiando il the.

"È capibile!" Disse Sam comprensivo.

"Non proprio. È un atteggiamento deplorevole! E purtroppo tipicamente umano. Ce l'avevamo con voi perché se nostro figlio non vi avesse mai conosciuto, sarebbe ancora vivo." Disse la madre.

Intervenne a quel punto il padre.

"Solo giorni dopo siamo riusciti a vedere il bello della vostra visita e forse lo abbiamo visto anche allora ma non volevamo ammetterlo altrimenti perchè vi avremmo dato quei diari?"

"E noi vi siamo grati che lo avete fatto." Disse Gabriel sorridendo.

"Dopo la vostra visita, ci siamo contattati a vicenda,prima telefonicamente e poi ci siamo visti di persona! Era incredibile che dopo tutto questo, ancora non ci conoscessimo!" Disse la madre di Gabriel.

"Abbiamo scoperto un mucchio di debolezze, fragilità e sentimenti pieni di vergogna e sensi di colpa, ma la cosa peggiore è che quando ci sei dentro pensi che ti succedono solo a te! Soprattutto che siano sentimenti così vergognosi che devi seppellire sotto la terra ! Solamente quando poi li guardi negli altri, si sviluppa comprensione! Chissà perché siamo sempre così aperti a ammettere e riconoscere le fragilità e debolezze, quando appartengono agli altri. Quando appartengono a noi è molto più difficile aprirsi " disse il padre di Gellert. "Soprattutto quando nostro figlio ci costrinse a parlare della droga." Disse guardandolo.

"È stato un momento molto difficile per me." Disse Gabriel.

"Sei stato molto coraggioso e hai dato una grande lezione anche a me! Finora non avevo dato mai molta importanza al coraggio, avevo sempre pensato che la nobiltà fosse più importante, ma non nobiltà di cuore e di valori, ma la rispettabilità e la normalità dell'apparenza. Pensavo che un problema si potesse seppellire sotto la sabbia e fare finta che non esistesse! Tu mi hai dato una grande lezione figlio mio!"

La commozione stava sopraffacendo di nuovo le famiglie che stringevano i loro figli, all'apparenza fregandosene che i loro figli erano diventati degli angeli.

"Ora siamo così felici che hanno incontrato voi!" Disse la madre di Castiel.

"E noi siamo felici di avere incontrato i vostri figli. Hanno cambiato la nostra esistenza per sempre!" Disse Dean.

"Vostro figlio mi ha aiutato. Se non fosse stato per lui, forse io sarei stato rapito da Azazel!" Disse Sam tremando ancora al pensiero. "E non oso immaginare cosa avrebbe fatto a Dean!"

"Mi sarei fatto uccidere se non ci fosse stato Matt!" Disse Dean.

"Dean, ti prego!"

"Cosa?? Pensi che avrei lasciato che ti prendesse??"

"Per fortuna questa circostanza non si è verificata! È davvero una cosa terribile quello che è capitato a tutti noi, ma un disegno più grande doveva delinearsi a quanto pare! I nostri figli sono diventato angeli e voi rendete il mondo, un luogo più sicuro." Disse il padre di Matt.

"Che è intriso di malvagità ben oltre la nostra immaginazione! È una cosa orribile da digerire. Una mostruosità che certi esseri possano esistere veramente! Perché non ce lo avete detto?" Chiese il padre di Gellert.

Sam e Dean si guardarono. Avevano tirato fuori questo discorso diverse volte.

"Smettetela di fare loro il terzo grado! Non è mica facile andare a dire alla gente che i mostri esistono! Chi mai ci crederebbe??" Disse Gabe.

"Non volevamo turbarvi." Disse Dean.

"Ma potevate almeno dirci che i nostri figli erano vivi!! Noi abbiamo sofferto molto!!" Disse il padre di Cas.

"PAPÀ BASTA!!"

Cas aveva alzato la voce e si erano voltati verso di lui.

"Era una decisione che spettava a noi e a noi soltanto! Pensate davvero che sia semplice rinascere di una razza diversa e andare dai tuoi vecchi genitori che tra l'altro neanche ricordi e dirgli chi sei? Quando neanche noi ricordavamo chi eravate voi??'"

"Sì, è un po' come dire a uno scimpanzé che una volta eri suo figlio, per intenderci. Da una razza all'altra. Immagina la scena!" Disse Gabriel. I genitori di Gellert fecero una smorfia buffa sforzandosi di non ridere, ma poi scoppiarono tutti insieme agli altri in una sonora grassa risata.

"Sei diventato un comico. E pensare che non ho mai valorizzato la tua vena conica, anzi ho sempre cercato di soffocarla!" Disse la madre facendogli una carezza.

"È un modo carino per dirmi che sono un pagliaccio!" Disse Gabriel facendo l'occhiolino a tutti.

"Scommetto che in paradiso fa ridere tutti gli angeli. " disse il padre gongolandosi. "Cioè nel senso che sei molto simpatico!"

“In realtà faccio parecchio tribulare. Sono un po’ ribelle.” Ammise Gabriel.

“Ohh, Gellert!” disse la madre.

“Lascialo stare!! Complimenti, così si fa! Questo è il mio ragazzo!” rise il padre.

“E così esiste davvero la vita dopo la morte. Raccontateci cosa si prova.” Disse la madre di Castiel.

“Noi abbiamo visto una creatura che crediamo fosse Dio..ve l’abbiamo detto.” Disse Castiel.

“Ma loro dicono che non l’hanno vista.” Disse il padre di Cas.

“Sì, è così, non pensiamo di aver incontrato Dio..ma..può darsi che questo privilegio è riservato agli Angeli.” Disse Dean ridacchiando.

“Mi sembra strana questa cosa. Non è forse vero che Dio disse che gli umani erano più importanti anche di loro??” chiese il padre di Gabe.

“Non ha detto assolutamente questo!!” disse Gabe scandalizzato.

“A me sembra proprio di sì, invece. Anche se non dovresti dire queste cose!!” disse la madre di Gabe dando uno scappellotto sul braccio al marito.

“Ok, a parte che non ha usato proprio queste parole..anche se noi ovviamente non c’eravamo per saperlo..comunque noi eravamo casi SPECIALI. Insomma, non capita tutti i giorni che un essere umano diventa un angelo.” Disse Cas.

“Solo quelli più buoni?” chiese la madre di Cas orgogliosa.

“E noi cosa ne possiamo sapere?” disse lui stizzito.

“Signora, credo che sarebbe meglio lasciarli in pace un po’, sono già stati abbastanza gentili da rispondere a queste domande.” Disse Dean gentilmente.

“Oh sì, è vero, perdonateci..è solo che..i propri figli degli Angeli..è una cosa che..è straordinaria solo da descrivere. Potete mostrarci ancora le ali?”

“NO!!” dissero in coro loro due,

“Siete sicuri che non verrete sgridati per essere qui con noi?” domandò il padre di Gabe con grande buon senso.

“Ehi, credete che siamo ancora dei bambini? Insomma, siamo creature celestiali!! E io in particolare sono stato sgridato, tra virgolette, parecchie volte.” Disse Gabe ridendo.

“Credete che potremmo visitare il Paradiso?” chiese la mamma di Gabe.

I due angeli li guardarono con il respiro mozzo e le loro ali si librarono per un momento, per poi richiudersi velocemente.

“Ohh avete visto?” disse la madre di Cas.

“Non se ne parla assolutamente!! I viventi non possono visitare il CIELO.” Disse Cas alterato.

“Tesoro, ma i tuoi amici lo hanno fatto.” Disse la mamma di Cas con una vocina piccola.

Loro è diverso!! Sono casi particolari!!” disse Gabe sempre alterato come l’amico.

“EHI!!” dissero Sam e Dean in coro, offesi.

“Non sapevamo che Dio facesse preferenze anche sugli umani.” Disse il padre di Gabe.

“Signori, benchè non ci faccia molto piacere essere considerati casi particolari, i vostri figli hanno ragione.” Disse Dean.

“E poi non pensate che sia stata una passeggiata di salute! Noi eravamo in Paradiso perché in principio stavamo per diventare dei vampiri inquietanti..e poi per discutere dell’Apocalisse che ci sarebbe dovuta essere!” disse Sam.

“Che a quanto pare non c’è stata! Credevo che ci sarebbe venuto un colpo a tutti quando siamo stati informati di Lucifer sulla Terra.” Disse il padre di Cas.

“Le nostre mogli hanno dato di matto e pretendevano di fissarsi in chiesa notte e giorno. Abbiamo dovuto portarle via con la forza, prima che intervenissero altre persone con il camice bianca e la CAMICIA DI FORZA.” Disse il padre di Gabe con un sorriso.

“Lucifer non è un pericolo e neanche suo figlio.” Disse Dean sorridendo.

“Va bene ma non credete che il mondo dovrebbe saperlo?” insistette il padre di Cas.

“ASSOLUTAMENTE NO!!” parlarono stavolta tutti e quattro.

“Ma..Con tutto il male che c’è nel mondo..sapere che il diavolo è diventato buono, potrebbe far diventare buoni tutti noi!! Risanare il mondo!!” disse la madre di Gabe.

“Continuate a non capire. Non avete mai smesso dall’alba dei tempi di dare colpa del male del mondo a mio fratello, e ancora continuate! Questa è la ragione per cui il mondo non è ancora pronto!” disse Cas.

“Consideri Lucifer TUO FRATELLO?” chiese la madre di Cas un po’ stizzita.

“Sì, LO È, QUINDI DEVI PORTARGLI RISPETTO!!”

“Cas, calmati adesso!” disse Dean, alzandosi in piedi.

“Io..scusatemi..forse questa riunione è stata uno sbaglio.” Disse Cas allontanandosi dalla cucina e lasciando la stanza, subito seguito da Gabe.



“Aspettate, dove andate!” disse la mamma di Gabe.

“Lasciateli stare. Tutti e due. Hanno bisogno di stare da soli.” Disse Sam.

“Ci dispiace!” disse il padre di Cas. “Siamo stati indelicati, ma venire a patti con tutta questa storia..paradiso, inferno..aldilà..angeli, demoni..è davvero tanta roba da digerire.”

“Ora capirete perché non volevano dirvelo.” Disse Sam.

“Sì, ma ci sforzeremo di capirlo, lo promettiamo..siamo solo..spaventati, ecco tutto. Soprattutto dopo aver saputo dei DEMONI! Potrebbero essere chiunque,, anche il nostro vicino di casa!” disse il padre di Gabe.

“Non credo lui lo sia, forse quella mia vecchia amica delle elementari. È sempre stata molto odiosa e ce l’ha sempre avuta con me.” Disse sua moglie.

Sam e Dean scoppiarono a ridere.

“Non basta questo per essere dei demoni, signora, ma se possiamo farvi stare tranquilli, promettiamo che ci saremo sempre per evitare che possano venire a contatto con voi.” Disse Dean.

“Sì e poi possiamo insegnarvi dei rituali per tenerli lontani, temo che dovrete studiare il latino, però.” Disse Sam ridacchiando.

“Ehi, io ho studiato a Harvard, so un sacco di lingue.” Disse la madre di Cas.

“Non sai il latino però!” disse Cas tornato subito in cucina.

“Ehi, come ti permetti? L’ho studiato dopo.”

“Prova a dire Exorcizamus te, omnis spiritus immundus.”

“Exorcisìzamus te, ominis, ominide..eh com’era?”

“omnis satanica potestasomnis incursio

“Satanica potesta..ehhh..”

infernalis adversarii, omnis Legio..”

et omnis congregatio secta diabolica.” Disse Gabe diabolico.

“Allora ne avete abbastanza?” disse Cas.

“Sì, dire di sì!!” disse la madre di Cas.

“Questa formula non li avrà attirati qui?” chiese la madre di Gabe, sbirciando tra le tendine della finestra.

“Questa formula è per esorcizzarli, non per farli venire!” disse Cas.

"Senza contare che se anche venissero, non li riconoscereste subito! Mica vengono con la loro forma originale!" disse Gabe di rimando.

“Sì, ma io pensavo..”

“Ecco, non pensare. In quello non sei tanto brava!” disse Gabe.

La madre di Gabriel guardò suo marito sconvolta, che scoppiò a ridere.

“Come ci si sente a non poter neanche rimproverare tuo figlio perché è passato di livello?” chiese suo marito, ridendo ancora più forte.

“Oh, sta zitto, idiota!”

“Vedetela così, signori. Questo ci insegna perché dopo un certo periodo i figli dovrebbero andare via dal nido. Tutti quanti.” Disse Dean.

“Beh, dobbiamo concordare con te che hai ragione.” Disse il padre di Cas.
“Nel nostro caso è ancora più importante, considerato che la nostra casa è da un’altra parte oramai. Senza offesa.” Disse Gabe.

“Ma come, ci risulta da un uccellino che tu non stai mai nella tua casa ma che ti diverti ad andare in giro sulla Terra.” Disse sua madre.

“L’uccellino che ve l’ha detto è un bugiardo. Poi faremo i conti, Cas caro.” Disse Gabe al suo orecchio.

“Ohh è ancora difficile da pensare, che quando siete venuti voi qui, i nostri figli stavano assistendo a tutto ed erano a due passi qui nella stessa casa senza che lo sapevamo..di nascosto!” disse la madre di Cas.

“Dai mamma non fare così, adesso..” disse Cas.

“Sta zitto!! Sei stato insensibile! Ecco tutto!!” disse asciugandosi con il fazzoletto.

Cas alzò gli occhi al cielo.

“Cara, ragiona, cosa avresti detto se avessimo scoperto degli estranei in casa nostra e uno di loro avesse detto che era nostro figlio defunto? Li avremmo fatti arrestare, chiaro.”

Gabe fece una faccia buffa come a dire: “Volevo proprio vedervi provarci.” Ma non fece in tempo a dire nulla che la moglie sbraitò:

Non prendere le sue parti!!!”

“Io credo che lui abbia ragione.” Disse il padre di Gabe.

“Tu sta zitto e non intrometterti!” disse la madre di Gabe.

“Okk direi che è ora di andare!” disse Gabe.

“Sì, sono d’accordo con te!”

“Ma come, ve ne andate così presto?” disse la madre di Cas.

“Colpa tua.” disse suo marito.

“STA ZITTO!”

“Restate almeno un’altra oretta.” Disse la madre di Gabe.

“Signori, non è per farci gli affari vostri, ma sarebbe meglio che cominciate ad abituarvi. È stato già tanto che loro siano qui, non rendiamogli le cose difficili. Loro..” disse Dean.

“Sono del Paradiso..” disse la madre di Cas.

"Sì, esatto." Disse Sam.

"Saremo sempre anche vostri, ci avete generato voi." Disse Gabe sorprendendo tutti, con Castiel che annuiva.

"Guarda guarda, allora anche Gabriel è capace di grandi slanci romantici e sentimentali!" Disse Dean.

"Sì e a questo proposito, dobbiamo chiederti scusa, Gabriel!" Disse suo padre usando il suo vero nome.

"Hai usato...il mio..." disse lui commosso.

"Sì, non siamo poi così insensibili, lo capiamo che vorreste essere chiamati con i nostri nuovi nomi, anche se non ce lo dicete per sensibilità!" Disse la madre di Cas.

"Ehm...effettivamente." ammise Cas sorridendo.

"Sì, ma comunque perché mi chiedete scusa?" Disse Gabe confuso.

"Non te lo abbiamo mai detto, ma quando hai invitato il tuo...fidanzato a cena da noi, noi.. sospettavamo!" Ammise lui.

"Che cosa??? Lo avevate capito?" Chiese Gabriel preso del tutto in contropiede.

"Sì..." disse lui.

"Non avevi notato la tensione che c'era in casa quella sera? Noi pensavamo che tu dovessi dirci qualcosa.. annunciare il tuo fidanzamento con un ragazzo."

"Ma..."

"Oh insomma, Gabriel! Sei intelligente, capirai che è ben strano che tuo figlio inviti a cena un amico dai suoi genitori se è solo un amico!" Disse la madre.

"Ma che razza di pregiudizi sono questi? Ste cose non le posso sentire!" Disse Gabriel stizzito.

"Tesoro non hanno tutti i torti!" Disse Cas.

"BASTA!!"

"Non vogliamo litigare, solo spiegarti cosa pensavamo quel giorno!" Disse lui.

"Sarebbe stato meglio non saperlo."

"Gabriel, lasciali parlare!" Disse Dean.

"Mpf."

"Ad ogni modo, quello che vogliamo dirti è che pensare di avere un figlio omosessuale ci turbava molto." Disse lui.

Gabriel alzò lo sguardo stupito.

"Eravamo davvero ciechi e bigotti e tu ci hai dato una grandissima lezione di dignità e di coraggio con il tuo discorso! Noi come tanta gente credevamo che Dio fosse contro all'unione di persone dello stesso sesso e invece vedervi qui ora mi fa capire non solo quanto siamo stati ciechi , ma anche quanta bellezza c'è in questo e noi non ce ne siamo accorti!" Disse il padre allargando le braccia.

Gabriel si mise una mano sulla bocca scoppiando a piangere, mentre Cas lo stringeva e Dean e Sam battevano le mani subito seguiti da tutti quanti.

"È giunta l'ora che anche noi mostriamo la nostra parte di coraggio!" Disse la madre di Cas.

"MAMMA!" Cas era sconvolto. Sapeva della loro omofobia mai del tutto ammessa, e questo non se lo sarebbe mai aspettato.

"Quando tu avevi l'impressione che non ci piaceva la tua amicizia con lui avevi ragione."disse la madre di Cas. "Ma quello che non sai, è che tuo padre è sempre stato più aperto di me. "

"Mi hai proibito di vedere Gel...Gabriel." disse lui perplesso.

"Non volevo che frequentassi un ragazzo con problemi di droga, è vero, ma il problema era un altro. Avevamo capito che il vostro rapporto era troppo ..intimo."

"Come?"

"Non ti abbiamo mai visto così prima d'ora! Io temevo che potesse essere.. amore, ma non lo accettavo! Così tuo padre mi ha sostenuto ma è stato solo quando litigammo un giorno ferocemente, che lui ammise...tuo padre ammise che era colpa mia, se aveva litigato con te!"

"Non me l'hai mai detto..." disse Castiel rivolto al padre.

"Lo so...io..non volevo. Avevo il mio orgoglio. Pensiamo sempre che è la cosa più importante. Credevo che in qualità di marito dovessi sostenere mia moglie, tua madre ..che fosse questo che bisognava fare in un matrimonio! Ma sono concetti superati e antichi! Pensiamo sempre che sono la cosa più importante, ma poi diventiamo vecchi, moriamo...e le nostre idee muoiono con noi e..."

"Papà, basta, ti prego!" Disse Castiel visto che il padre stava per piangere. Stava per abbracciarlo ma lui gli disse di fermarsi con le mani.

"Non ci importa di morire, perché quando saremo morti non avremmo più nessuno a cui rendere conto, a dire che abbiamo sbagliato! Ma quando a morire sono i NOSTRI FIGLI...vorremmo..mangiarci le mani, per tornare indietro e non essere più attaccati a quelle idee vecchie, che non conteranno più niente quando i nostri corpi si disgregheranno e le nostre anime voleranno in cielo..."

Cas era un fiume di lacrime oramai.

"Rimarrà invece quello che abbiamo lasciato e non volevamo...non potevamo accettare che l'ultimo ricordo che avresti avuto di noi, sarebbe stato quello di due genitori che non accettano e non riconoscono l'amore." Disse sua madre, coprendo la mano con la sua.

"Ma siete...sicuri di essere i miei genitori, siete così diversi." Disse Cas.

"Senti chi parla!" Disse suo padre.

"Beh adesso però, in tutta questa valle di lacrime noi cominciamo un po' a sentirci di troppo!" Disse Dean.

Alzarono la testa tutti confusi a vedere Sam e Dean alzarsi.

"Dove state andando?" Chiese Cas stupito.

"A casa! Non c'entriamo davvero niente qui anzi non capiamo perché siamo qui, sinceramente. Siamo degli intrusi." Disse Sam.

"Non dite così! Siete parte della famiglia ora!" Disse la madre di Gabe.

"Volete abbandonarci dopo tutto quello che abbiamo passato insieme? Ma siete proprio BASTARDI!" Disse Gabriel anche seppur ironico.

“Smettila, non è per niente così, stronzo.” Disse Dean ironizzando a sua volta.

“Pensavamo solo che voleste restare un po’ da soli. Ci fa piacere essere coinvolti.” Disse Sam.

“Gabriel ama punzecchiare sempre tutti, state tranquilli e poi adesso dobbiamo andare anche noi.” Disse Cas.

“Ma tornerete a trovarci?” chiese suo padre preoccupato.
“Certo, non vi abbandoneremo.” Confermò Cas.

“Vi chiediamo di avere pazienza però. Potrebbe non essere per noi possibile venire proprio tutti i giorni, siamo pur sempre servitori del paradiso.” Disse Gabe.

“L’importante è avervi potuto rivedere.” Disse la madre di Gabriel.

“Sì, state tranquilli. Non vogliamo mettervi nei guai con il paradiso.” Disse suo padre.

I ragazzi li abbracciarono un’altra volta e stavano per congedarsi, quando a sorpresa, la madre di Gabriel disse:

“Siete i benvenuti anche voi a casa nostra, quando volete.”

“Oh, grazie mille, signora.” Disse Dean.

“Anche per noi è lo stesso, ovviamente.” Disse il padre di Cas.

“E ovviamente ad aspettarvi ci sarà una magnifica torta eh?” disse sua madre.

“Questa è una ragione più che sufficiente per tornare!” disse Dean entusiasta.

“Non dovete temere per il posto letto, abbiamo una stanza in più, per gli ospiti e un letto MOLTO accogliente. Inoltre la stanza è piuttosto lontana delle altre, così avrete la vostra privacy.” Disse la madre di Gabe, con una punta di malizia.
Dean e Sam impallidirono e guardarono i due angeli che fischiettavano.
“I nostri figli ci hanno detto tutto.” Disse sempre lei.
“Chi è stato il primo a farlo?” disse Dean con uno sguardo eloquente.

“Pensiamo potete immaginarlo da voi.” Disse il padre di Gabe.
“GABE!!” dissero in coro.
“Scusate, ma se devo raccontare la nostra storia, devo raccontare tutto, non è che posso omettere stralci qua e là!” disse lui.
“Dovevi proprio raccontare i dettagli?” disse Sam.

Le famiglie scoppiarono a ridere.
“Per noi non è un problema, quando hai dei figli angeli innamorati, i pregiudizi verso le coppie che si amano, scompaiono, come abbiamo detto prima.” Disse la mamma di Cas.
“Non è un problema, davvero e poi..siete molto carini insieme!” disse la madre di Gabe.

“Chiediamo scusa noi a nome delle nostre mogli.” Disse il padre di Cas.
“Massima solidarietà.” Disse il padre di Gabe.
“Gabe..quando pensavi di dircelo che i tuoi genitori e i loro, sapevano.” Disse Dean prendendolo per la collottola.

“Era più divertente aspettare che lo scopriste da voi!” disse Gabe ridendo.
“Caro, credo che angeli o no, questa gliela faranno pagare, una volta da soli.” Disse la madre di Cas.
“Puoi scommetterci, cara.”
“Aspettati una vendetta anche tu, Cas.” Disse Sam.

“Va bene, ora direi che possiamo anche andare, eh.” Disse Cas.
“Ma..siete sicuri che non volete una lasagna??” disse sua madre.

“Niente roba da mangiare, durante il teletrasporto. Devono tenersi stretti a noi e viaggiamo letteralmente attraverso L'ARIA. Le lasagne finirebbero spiaccicate a terra come minimo. Non si scherza con ste cose.” disse Cas, scioccando sua madre. e poi, solo per farli assistere a quello spettacolo, spalancarono le ali, attirando a loro Dean e Sam prendendoli con le mani.
Dean e Sam, un po’ imbarazzati, si trovarono con la testa sul loro petto.

“È ORA!!” dissero in coro, cominciando ad avvolgerli di luce.
“Chiudete gli occhi..noi controlliamo sempre la nostra grazia per evitare di ferire gli umani, ma la prudenza non è mai troppa.." disse Cas.

"Non dovrebbe accadervi nulla, ma un qualche fastidio potreste provarlo lo stesso.” Disse Gabe, mentre la luce cominciava a permeare tutti e quattro, sempre di più.

Tutti loro obbedirono e lo fecero anche Dean e Sam. Nonostante erano abituati da molto tempo alla grazia degli angeli e loro comunque si controllavano per non ferirli, la prudenza non era mai troppa e dopo pochi secondi, scomparvero.






















Note dell'autrice:  prima cosa, importantisima, il capitolo dove Dean e Sam fanno visita alle famiglie, tanto so che ve lo siete scordati che numero è, come me d'altronde xd è il 60 di Eterno!

ciao ragazzi. Si concluse finalmente qui, questo chiarimento!!! O.O per me è stata una prova davvero difficilissima. Dentro di me lo desideravo da tanto tempo, ms sapevo che sarebbe stato difficilissimo da scrivere, anche se non credevo così tanto! Era un capitolo che meritava di essere scritto però, sento che ne vale gli sforzi! Ho sempre trovato la storia di Matt e Gellert affascinantissima e fin da quando Sam e Dean andarono a casa dei genitori la prima volta, sentivo che in futuro avrei voluto tornare a parlare della cosa. Solo che non c'era mai tempo!!! E finalmente il tempo è arrivato! Xd

Non mi era mai successo di spezzettare una sola discussione in tre/quattro capitoli diversi perchè non riuscivo a finire il capitolo! So che non ci ho fatto una bella figura, questo lo so, ma era l'unico modo per sbloccarmi, scrivere a poco a poco, altrimenti non avrei mai trovato la forza di finire questa cosa! Scrivere su Word non bastava. Solo pubblicare, mi dava la forza. è stato difficile ma alla fine ce l'ho fatta.

Non importa il casino con sti capitoli che ho fatto, che finalmente ora ho riunito. La cosa importante è essere riuscita finalmente a finire questo confronto, che ci voleva proprio, per via di tutta la storia dietro di Cas e Gabriel, non potevo non farlo e se questo era l'unico modo, che così sia. Ci sono un sacco di storie incompiute che non vedranno mai la fine, perchè l'autrice o l'autore non riusciva a sbloccarsi. Io preferisco non aspettare che sia tutto perfetto, per scrivere, perchè è così che le storie si arenano e si bloccano per sempre.
   
 
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