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Autore: BeautyLovegood    22/05/2022    1 recensioni
La reunion dei BlackBonnet immaginata dalla sottoscritta
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Equipaggio della Revenge, Stede Bonnet
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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A differenza dei pochi membri rimasti della sua ciurma, Stede non ebbe alcun timore a salire sulla Revenge.

“Stede…”.

“Oluwande, te l’ho già detto, non chiamarmi più così”, sussurrò Stede con gli occhi fissi sulla nave e i piedi ben saldi sulla barca.

“Va bene, Capitano… sei sicuro di quello che fai? Questa volta non potrai cavartela con la tua… gentilezza”.

“Lo so, l’ho combinata veramente grossa… ma non sono più lo Stede Bonnet che se la fa sotto come un codardo. Forse morirò, ma almeno voi avrete di nuovo una nave, una casa. Lo devo a tutti voi, soprattutto a Lucius e Jim”.

Oluwande e Black Pete trattennero a fatica le lacrime per i loro amori misteriosamente scomparsi. Per quel che ne sapevano, potevano essere morti, ma Stede si sforzava di tenere viva la loro speranza, come la sua di essere perdonato da Ed per essere scappato senza dirgli niente, ma sapeva bene che non sarebbe stata un’impresa facile.

“Mi raccomando, se entro l’alba non sarò tornato o se sentirete dei rumori sospetti, andatevene e remate più veloce che potete, va bene?”.

“Sì, capitano”, risposero in coro i preoccupati pirati e aiutarono il loro capitano a raggiungere il ponte della Revenge.

La vista di Izzy lo fece sussultare, ma poi si rese conto che stava dormendo appoggiato all’albero maestro. Via libera, pensò mentre si avvicinava lentamente alla porta della sua cabina.

Quello che trovò lo sconvolse più di tutto quello che gli era capitato fino a quel momento.

La cabina era quasi del tutto spoglia, non c’era più niente di suo, tranne il quadro del faro che Mary gli aveva regalato per il loro ultimo anniversario festeggiato prima che lui abbandonasse lei e i bambini accasciato sul pavimento. Vicino ai pezzi del vetro c’era anche Ed, addormentato e con una bottiglia vuota in mano.

“Ed? Ed? Ed, svegliati”, lo scosse Stede dopo avergli toccato il polso per assicurarsi che fosse ancora vivo, ma il pirata rimase immobile. Stede lo fece sdraiare sul letto disfatto.

“Ed… ma che cosa hai fatto?”, pensò a voce alta sfiorando la faccia di Ed sporca di trucco nero ormai completato rovinato dalle lacrime e l'alcool sbavato.

“Barbanera…”.

Stede fece scivolare la mano su quella di Ed e lui si svegliò con un brusco grugnito.

Guardò Stede con un sorriso amaro, dovuto soprattutto al mal di testa e la nausea per l’alcool ingurgitato.

“Stede Bonnet… io ti odio. Se dovessi trovarmi veramente davanti a te, ti ucciderei lentamente, non prima di averti fatto un lavoretto che desidero farti da quando ti ho osservato a lungo proprio su questo letto da gentiluomo del cazzo”, disse fissando Stede e anche il soffitto, ma poi scoppiò a piangere e guardò fuori dalla finestra.

“Porca puttana, non è vero… io ti amo ancora e darei tutte le dita dei miei piedi e anche delle mani per riaverti qui con me”, ammise tra i singhiozzi soffocati.

Stede sorrise commosso e usò la manica della sua camicia per asciugare le lacrime del suo unico e grande amore.

“Io sono qui, Ed…”, sussurrò tenendogli il viso tra le mani prima di baciarlo.

La magia del momento durò solo qualche secondo, perché la lingua dell’ex-nobile fece capire al pirata di non essere in un sogno.

Prima che potesse rendersene conto, Stede si ritrovò sbattuto sul pavimento. Ed si mise a quattro zampe sopra di lui e gli puntò persino un pugnale al pomo d’Adamo.

“Brutto pezzo di merda!”.

“Ed, calm...”.

“STAI ZITTO, STRONZO! Non hai più alcun diritto di chiamarmi con quel nome! Lo hai perso quando mi hai illuso e poi abbandonato!”.

“Hai ragione ad essere arrabb...”.

Ed gli tappò la bocca con la mano, senza rendersi conto di aver lasciato il pugnale sul pavimento.

“Arrabbiato? Oh no, io non sono arrabbiato! La vedi questa faccia? Io sono Barbanera, il terrore dei mari, ma per colpa tua sono anche un cazzo di pagliaccio che non fa che bere e piangere per essersi convinto di meritare le cose belle della vita! Lo capisci?! LO CAPISCI?!”.

I due si guardarono a lungo negli occhi, finché Ed liberò la bocca di Stede, ma non gli permise di alzarsi.

“Sì, lo capisco, e mi merito questo trattamento da parte tua, ma se hai intenzione di uccidermi, mi concederesti un ultimo desiderio?”.

Ed sfiorò la gola di Stede con le mani, in attesa di stringerla forte.

“Ti ascolto, ma non farla lunga!”.

Stede gli raccontò tutto, dall’incontro con Chauncey al ritrovo con la sua ciurma dopo aver creato una “cazzata” insieme a Mary e Doug.

Ed si sforzò di rimanere arrabbiato, ma invece di strozzare Stede, posò la testa sul suo petto e gli strinse le spalle.

“Sei ancora uno stronzo!”.

Stede sospirò e abbracciò un tremante Ed.

“Lo so… e lo accetterò per tutto il tempo che servirà”.

Ed alzò lo sguardo. Nonostante il trucco nero su quasi tutta la faccia e gli occhi rossi e gonfi, Stede continuava ad amare quel complicato ma adorabile umano dal cuore spezzato.

“… ma ti amo ancora”.

Stede voleva sorridere, ma nonostante fosse felice, sentiva che non era il momento adatto.

“Anche io… Ed”.

Finalmente, Ed trovò la forza di rialzarsi, ma invece di aiutare Stede, si mise a sedere sul letto, si strinse la gambe al petto e fissò il mare.

Stede fissò il pugnale ancora sul pavimento, poi si sedette vicino ad Ed e gli mise una mano sul ginocchio per convincerlo a guardarlo.

“Mentre ti aspettavo sulla spiaggia, pensavo che avessi deciso di rimanere all’accademia per rimettere in piedi la tua reputazione e anche perché ti eri reso conto di non amarmi. Del resto, come ho potuto illudermi che uno come me meritasse le cose belle della vita?”, spiegò Ed e abbassò lo sguardo sulle ginocchia. Stede cercò di consolarlo accarezzandogli i capelli spettinati.

“Tu te le meriti, Ed”.

“No… io non le merito! Non dopo aver buttato Lucius in mare, aver fatto schiavizzare Jim, aver abbandonato tutti gli altri su un’isoletta ed essermi tenuto soltanto Frenchie”.

Stede cercò di trattenere la sua preoccupazione e anche la sua tristezza per Lucius. Insieme ad Oluwande, lo considerava il suo migliore amico. Per non parlare di Jim, ma per qualche strana ragione, sentiva che era salv*, conoscendo il suo grande coraggio.

“Possiamo risolvere queste cose… insieme”.

Ed alzò il capo e guardò Stede come se fosse un’allucinazione per l’alcool.

“Io non sono più l’Ed che hai conosciuto”.

“E io non sono più lo Stede Bonnet che hai conosciuto, è morto e sepolto… letteralmente. Non ho più paura di niente, sono disposto ad affrontare qualsiasi pericolo di questa unica vita che abbiamo, basta che sia insieme a te”.

Ed conosceva già il coraggio di Stede, ancor prima di lui, ma questa volta era lui a non averne neanche un briciolo e si odiava.

“Pensi che possa funzionare?”.

In tutta risposta, ricevette un altro bacio dal Pirata Gentiluomo e se lo godette fino in fondo all’anima.

“Scopriamolo insieme, amore mio”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Finalmente mi sono decisa a scrivere una ff sulla mia ultima serie preferita! Per chi mi conosce, mi piace partire con calma, perciò più avanti potrebbero esserci capitoli più lunghi e intriganti, dipende anche da come andrà la storia in futuro! A presto, ciurma!

  
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