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Autore: swanqueen_clexa    30/05/2022    0 recensioni
Una per lo più cieca Regina sta passando una brutta giornata; il suo cane guida è corso via, è in ritardo per il lavoro e si sente un po’ sola.
Fa capolino Emma Swan, cacciatrice di taglie professionista; salvatrice di cani smarriti e persone solitarie.
(Traduzione di "Blind leading the blind" di alexeizenhart su ao3.)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: David Nolan/Principe Azzurro, Emma Swan, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Regina Mills, Ruby/Cappuccetto Rosso
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Dopo una tesa conversazione con Belle riguardo al loro ordine per il pranzo, Emma si appollaiò sulla scrivania di Regina e si mise al lavoro con una graffetta piegata.

"Come hai fatto a dimenticare di portare la chiave con te?" Togliendo le mani da sotto la scrivania dove le aveva nascoste, Regina non era troppo contenta della bionda.

"Di solito non è un problema! I poliziotti le portano sempre con sé e di norma lascio le taglie alla stazione più vicina... Solo che non ci ho pensato, credo." Emma tenne una manetta in una mano mentre lavorava con la graffetta nell'altra, cercando di ignorare la brunetta irascibile.

Guardando il lato positivo, le mani di Regina erano ammanettate davanti a lei. Sfortunatamente, questo le dava anche un'ampia possibilità di strangolare Emma, se avesse voluto. Forse avrebbe potuto convincere Belle ad aiutarla a nascondere il corpo se le fosse stato offerto un aumento abbastanza cospicuo.

Parecchi colpi forti le spaventano entrambe, prima che la porta si aprisse e Belle entrasse portando diverse confezioni da asporto. "Il pranzo è qui, Miss Mills."

Regina scostò le mani da Emma e le appoggiò sulle ginocchia al riparo dalla vista, sperando che Belle non avesse notato cosa stesse succedendo, mentre si dirigeva verso il tavolino vicino alla finestra.

Posando le scatole, Belle notò che entrambe le donne sembravano un po' tese. "Tutto bene, capo?"

"S-si, grazie Belle. Sentiti libera di andare a pranzo e prenditi un po' più di tempo se vuoi. Te lo meriti, e anche di più, per aver gestito Jones così bene."

"Fico, grazie capo, lo farò. Solo perché lei lo sappia, se voi due volete fare giochi perversi in ufficio, si ricordi che le pareti non sono del tutto insonorizzate" Belle uscì, lasciando Emma e Regina a bocca aperta.

L'occhiataccia di Regina tornò e la indirizzò ad Emma. "Non ho intenzione di vivere così, non grazie a te."

"Non è colpa mia se eri curiosa." protestò Emma. "Inoltre, non c'è niente di male nel aggiungere un po' di pepe alla tua vita amorosa." Diede uno strattone alla catena, facendo tintinnare le due manette insieme.

Arrossendo violentemente, Regina si morse il labbro per trattenere un gemito. "N-no, è vero. Ora toglimi queste manette!"

"Sì, vostra Maestà." Il tono di Emma si fece beffardo, ma riuscì a liberare una manetta in breve tempo. "Almeno adesso puoi pranzare... o potrei incatenarti alla scrivania."

"Non. Osare. Farlo." sibilò Regina, trattenendo la manetta prima che Emma potesse afferrarla. Emma sbuffò sorridendo e borbottò qualcosa sul rovinare il suo divertimento.

Finalmente libera dalle manette, Regina le spinse di nuovo verso le mani di Emma. "Finalmente, ora metti via queste prima che le usi su di -te-."

"Aw, me lo prometti?" Emma sbatté le ciglia, anche se l'effetto si perse un po' come un'oscillazione sfocata agli occhi di Regina.

Regina si limitò a ringhiare contro la bionda che ora ridacchiava e si diresse verso il tavolino. Cercando a tentoni la confezione da asporto, la aprì per trovare il suo solito e sorrise. Emma la raggiunse sul divano e fece lo stesso. "Formaggio alla griglia, fantastico!"

Il gemito osceno che uscì dalla bocca della bionda fece arrossire Regina prima che potesse dare un morso alla sua insalata. "Sul serio, questo è meglio di quello di Granny's... ma non dire a Ruby che l'ho detto."

Sedendosi, Regina si limitò a ridacchiare alle buffonate di Emma. "Lo sai che il cibo fritto non è un gruppo alimentare, cara?"

Emma si finse offesa. "Lo è! Insieme ai cibi grassi e ai cibi zuccherati. Ora taci prima di ferire i sentimenti del mio pranzo."

Sgranando gli occhi, Regina scosse la testa. "L'ho già detto prima; bambina."

"Ma ti piaccio comunque."

 
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Riuscendo finalmente a far uscire Emma dal suo ufficio in modo da poter continuare il suo lavoro, Regina si sedette alla sua scrivania e strizzò gli occhi al suo portatile. Anche con la dimensione dei caratteri impostata molto più alta del normale, rimane un processo lento riuscire a fare qualcosa.

Belle tornò dal pranzo non molto tempo dopo la partenza di Emma e fece uno spettacolino annusando l'aria nell'ufficio di Regina, con sua grande costernazione. "Emma è solo un'amica."

"Certo capo, come vuoi tu." Il tono di Belle trasmise quanto ci credeva.

"Lo è! Lei è solo..." Regina cercò di pensare ad una parola adeguata a descrivere il complesso pacchetto che è Emma Swan.

Belle si lanciò a capofitto. "Sexy, attraente, divertente, un amante premurosa? Mi sto avvicinando, capo?"

"Belle! Noi non siamo... lei non è.." Regina si rese conto che Belle si stava prendendo gioco di lei, di nuovo. "Hai rovistato di nuovo nella pila dei romanzi d'amore scartati, vero?"

"No?" Regina vide il suo 'no' e sollevò 'un sopracciglio imperioso'.

Belle riuscì a resistere per pochi secondi prima di cedere. "Ok, forse uno o due... ma alcuni sono davvero buoni!"

Con uno sbuffo altezzoso, Regina rispose. "Se lo dici tu cara, ma sono stati scartati per un motivo. E stai fuori dalla mia vita sentimentale."

"Ma tu non ne hai una, capo; sono la tua assistente e lo saprei se ce l'avessi. Inoltre, è stata davvero brava con te." Regina fece una pausa per trovare qualcosa di morbido da scagliarle contro e guardò di nuovo verso Belle, con un'espressione curiosa.

Prendendolo come un invito a continuare, Belle spiegò. "Sembri... più felice, credo. Nessuno è stato licenziato ultimamente." Regina sbuffò. "Ok, nessuno è stato licenziato per, e cito, 'sprecare il tuo prezioso tempo respirando'. A proposito, stiamo ancora ricevendo lettere d'odio 'anonime' da quel tipo. Peccato che ci provasse anche con qualsiasi cosa indossasse una gonna, potrebbe ancora avere un lavoro se lo avesse tenuto nei pantaloni."

Il sorriso risalì sul volto di Regina, abbastanza felice di prendere parte ai lavori, dopo aver studiato per qualche tempo per diventare un buon sorriso. Anche se le dispiaceva dover licenziare le persone, c'erano alcune eccezioni e il ricordo di aver licenziato Robin Locksley le dava sempre una bella sensazione di calore.

Era più felice? È vero che non aveva staccato la testa a nessuno da un po'.

Con un gentile congedo "Grazie Belle, è tutto per ora." Belle lasciò Regina in uno stato d'animo pensieroso. Seduta alla sua scrivania fuori dall'ufficio di Regina, sperò davvero che Emma si trasformasse in qualcosa di più che 'solo amiche' per il suo capo.

 
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Dopo aver terminato il lavoro della giornata (uno a zero per Emma), si diresse verso il suo appartamento. Una serata a base di Netflix e cibo spazzatura sembrava così allettante.

Mentre stava catturando Jack Roberts, il suo bersaglio, l'idiota decise che una corsa a piedi attraverso un affollato mercato di strada fosse un ottimo piano di fuga.

Correre cercando di vedere chi ti inseguiva lo aveva portato a scontrarsi con il "piccolo" Bob Blaskowski, proprietario/gestore di una delle bancarelle di torte calde. Un uomo ben fatto, alto più di un metro e novanta e con un peso di trecento chili, era abbastanza amichevole a meno che non venisse provocato.

Prima che lo sfortunato corridore potesse cadere a terra, Bob lo aveva afferrato per la camicia, mentre Emma rallentava la sua corsa avvicinandosi. Bob fece una risatina profonda nel vederla.

"Avrei dovuto sapere che fosse uno dei tuoi, Em! Che cosa ha fatto?"

Essendosi già imbattuta, letteralmente, in Bob ("Nessun rancore, ragazza. Non ho sentito niente!"), lo aveva trovato un'anima gentile e più che felice di darle una mano.

Appoggiando le mani sulle ginocchia per riprendere fiato, spiega. "Frode... e evasione... *ansima* fiscale." Se tutte le sue taglie avessero continuato a fare così, avrebbe dovuto seriamente ridurre i dolci.

"Non c'è niente di più sicuro della morte e delle tasse. Finché non picchia le donne." Ha un ringhio che farebbe innervosire la tribù di nativi che vive su un vulcano e che sta consultando la lista dei potenziali sacrifici. "o bambini."

Raddrizzandosi, ammanettò il malcapitato Roberts. "Nah, questo è un criminale dai colletti bianchi, Bob. Ti devo ancora un favore."

"Non è che si fermino tanto facilmente". La montagna d'uomo si limitò a ridacchiare. "E sai che il tuo credito non è buono qui."

Alzandosi in punta di piedi, la donna premette un bacio sulla guancia di Bob, facendo sorridere l'uomo. "Grazie Bob."

"Mi fai arrossire. Vai pure avanti e portalo dove deve stare."

Aveva trascinato Roberts alla stazione di polizia più vicina, reclamando la taglia e andandosene con un cospicuo assegno infilato al sicuro in tasca.

Salendo le scale, aprì la porta di casa e la chiuse saldamente dietro di sé, appoggiandosi ad essa per un momento.

Appeso il cappotto di pelle rossa, vide la chiave delle manette sulla sua catena, proprio dove l'aveva lasciata. Ridacchiò e si tolse gli stivali, sistemandosi sul divano con il telefono per inviare un messaggio veloce.

La mia salvatrice: "Finito x oggi."

LaReginaCattiva: "Congratulazioni per essere sopravvissuta ad un altro giorno."

Emma sbuffò divertita. Trovava che l'umorismo di Regina fosse ugualmente asciutto o cupo, a seconda del suo umore.

La mia salvatrice: "Trovata la chiave. Bob ha aiutato."

Posando il telefono sul bracciolo del divano, Emma si diresse in cucina per prepararsi una tazza di caffè mentre aspetta che Regina rispondesse.

Dopo qualche minuto, il suo telefono emise un *ping* per avvertirla di un nuovo messaggio.

LaReginaCattiva: "Sì, immagino che un bob sarebbe piuttosto utile dopo una lunga giornata."

Emma lesse il messaggio e lo osservò leggermente confusa, inclinando la testa. "Un bob?" Digitò un altro messaggio.

La mia salvatrice: "Che vuoi dire? Un bob?"

Sorseggiando il caffè, si rannicchiò sul divano e cercò il telecomando della tv. Sfogliando gli elenchi di Netflix, cercò di trovare qualcosa di leggero da guardare.

LaReginaCattiva: "Bob; Battery Operated Boyfriend. O qualunque sia l'eufemismo di questi tempi [melanzana]" (non ho trovato un corrispettivo italiano quindi l’ho lasciato così, chiedo venia)

Cercando di non rovesciarsi addosso il caffè (le battute di Regina le erano già costate una canottiera), Emma scoppiò a ridere. Non aveva mai visto Regina usare un'emoji nei loro messaggi prima
d'ora ed era stata una bella sorpresa vederne una, soprattutto - quella - adesso. Cercando di controllare le risate, Emma chiamò Regina.

"Hai chiamato?" Commenta Regina.

"Non intendevo un bob, ma Bob, il mio amico." Disse Emma, cercando ancora di non ridacchiare.

Il sospiro di Regina si poteva sentire attraverso il telefono. "Hai dato un nome al tuo giocattolo sessuale. Perché non sono sorpresa? Hai dato un nome anche alla tua auto?"

"Non è il mio giocattolo sessuale, è un uomo vero. E lascia Matilda fuori da tutto questo!" La risatina strozzata di Regina fu tutto ciò che sentì prima di rendersi conto di ciò che aveva detto.

Con un gemito e una smorfia, Emma provò a spiegare di nuovo. "Ok, va bene, ho dato un nome alla mia macchina. Comunque, parlando seriamente, c'è un tipo che si chiama Bob. Gestisce la
bancarella delle torte nel mercato vicino al mio palazzo ed è molto amichevole."

"Se lo dici tu, cara." Emma sentì il sorriso nella voce di Regina e si affrettò a cercare di chiarire. "Non in quel senso! Non è il mio tipo."

Seduta a casa propria, dall'altra parte della città, Regina era distesa sul divano con un bicchiere di vino. La giornata era stata lunga e sentiva di meritare un po' di relax. "No? Forse troppo alto? O troppo basso?"

"Troppo maschio." Anche se Regina era quasi certa dell'orientamento di Emma, le scaldò notevolmente il cuore sentirlo dire ad alta voce. I precedenti flirt con lei avevano dimostrato che Emma era interessata almeno in qualche misura.

"Con grande delusione di molti giovani spasimanti, immagino." La voce di Regina era scherzosa.

"Già." Emma sbuffò in segno di assenso prima di rendersi conto di una cosa. "Ehi, aspetta, hai appena insinuato che sono attraente?"

"Non con così tante parole, cara." Regina cercò di coprire l'errore con un po' di impertinenza.

"L'hai appena fatto!" Emma iniziò a ridacchiare al telefono.

Regina sbuffò e si aggiustò le gambe dopo che una minacciava di addormentarsi. "Credo che tu stia delirando, forse dovresti vedere qualcuno per questo?"

Cogliendo un'opportunità, Emma la afferrò con entrambe le mani; il suo tono era quasi innocente. "Oh, infermiera Mills, ho bisogno di un po' di terapia..." Quasi, nel senso che una camicia grigia è quasi bianca nelle giuste condizioni.

"Sarebbe Dottoressa Mills, grazie. Ho una laurea, dopotutto."

Ops.





Spazio dell'autrice:

Hi pargoli.
Sono estremamente dispiaciuta di non essre riuscita ad aggionare la storia prima, ma quest'ultimo anno la scuola non mi ha trattata benissimo.
Ecco a voi, finalmente, il quarto capitolo.  
Come sempre vi ricordo che tutti i crediti a parte la traduzione vanno ad alexeizenhart su ao3.

Blind leading the blind - Chapter 4 - alexeizenhart - Once Upon a Time (TV) [Archive of Our Own]
Spero che vi piaccia.
Baci stellari, Vaniglia.
   
 
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