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Autore: Il corsaro nero    31/05/2022    0 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 19: All’ultimo respiro

 

Terra

Terra dei ghiacci, sabato, 05:02

 

“Dici che ormai è stanco, Trunks?”

“Sì! Un ultimo sforzo... manca poco!”

I due doppioni non smettevano mai di attaccare con raggi d'energia il loro nemico, il quale, dal canto suo, continuava a resistere.

Come diavolo facesse ad avere ancora tutta quella energia, era un assoluto mistero... se Broly non imparava a controllare tutta la sua energia, rischiava di diventare un pericolo per tutto l'universo!

Anche Tarble faceva del suo meglio a tener testa al nemico ma era il più debole del gruppo, in quanto non era trasformato in supersaiyan.

Pertanto, quando Broly si mise ad assaltarlo con una furia violenta e bestiale, il saiyan faceva molta fatica a parare i colpi.

"Accidenti... la sua potenza è aumentata in maniera tremenda! Non è lo stesso di prima, in tutti i sensi! Non solo ha una forza pazzesca ma il suo carattere è mutato in maniera drastica... è come vedere un demone senza controllo... che sia questa la forma più brutale e incontrollata dei saiyan, il vero e leggendario supersaiyan?!" Si domandò, preoccupato Tarble, tentando di parare i pugni di Broly con le braccia.

“Avanti, questo è il colpo di grazia! Final Flash!” urlò Tarble lanciandolo a distanza ravvicinata, per poi urlare: “E ora fatti un sonnellino!”

Ma, inaspettatamente, dalla coltre di fumo apparve il volto sadico e spietato di Broly, completamente illeso.

“Cosa?!” urlò, senza parole il giovane e, prima che se ne rendesse bene conto, l'avversario gli diede un calcio così violento che gli mozzò il fiato e che lo fece schiantare contro un monte lì vicino.

“Tarble!!!” urlò il Trunks più giovane mentre l'altro gli diceva: “E' ancora vivo! Pensiamo a Broly, più che altro! Temo che abbia tutte le intenzioni di combattere contro di noi!”

“Cosa possiamo fare, Trunks?! Questo saiyan è una vera furia! Di questo passo, saremo noi ad essere uccisi!”

“Tranquillo, ho un piano.”

 “E qual'è?!”

“Prepariamo il Galick Cannon e con quello tentiamo di contrastarlo!”

“E' una mossa un po' azzardata...”

“Ma non abbiamo altra scelta! Siamo allo stremo delle forze, proprio come lui! Questa è una gara a chi resiste più a lungo!”

“Quant’è rimasto dell’acqua che ci ha dato Whis?”

“Poco… un sorso a testa.

“D'accordo, allora prepariamoci e speriamo in bene!”

I due doppioni, dopo aver bevuto quel poco che restava della boccetta, la quale non li guarì completamente, ma almeno li fece sentire leggermente meglio, e fatto un respiro profondo, lanciarono il loro attacco con tutte le loro forze.

 

Paradiso

Sezione Nord, sabato, 05:05

 

“Eccoci arrivati!” esclamò Goku, apparendo davanti ad un uomo anziano con la pelle verde e le rughe, il quale non trattenne un'espressione incredula nel trovarsi davanti, all'improvviso, tutta quella gente.

“Ehilà, Kami. E' da un pezzo che non ci vediamo...” lo salutò Piccolo, con un ghigno divertito, prima che Vegeta dichiarasse, scocciato: “Puoi mettermi in contatto spirituale con una persona?”

Kami rimase un attimo in silenzio, sorpreso da quella strana richiesta, poi ammise: “Sì, certo... ma ho bisogno dell'aiuto della mia controparte malvagia, ossia di Piccolo, perché questa tecnica consuma molto energia.”

“Nessun problema, Kami. Dimmi cosa devo fare e lo farò.” dichiarò il namecciano, avvicinandosi.

Kami lo guardò un attimo per poi dire: “Ottimo, mettiti davanti a me e allunga le mani.”

Piccolo fece come Kami gli aveva detto e venne subito imitato dalla controparte.

Dalle mani dei due si sprigionarono delle onde rosse che collisero.

“Fatto. Entra dentro questo flusso energetico e pensa alla persona che vuoi contattare. Si creerà temporaneamente una dimensione dove potrete comunicare.” annunciò l'anziano namecciano mentre Vegeta, con un sorriso sarcastico, annunciava: “L'ho sempre detto che tu e la tua gente avete tecniche molto interessanti, vecchio...” sogghignò Vegeta prima di entrare, con un balzo, al suo interno.

 

Terra

Terra dei ghiacci, sabato, 05:10

 

Si trascinò lentamente, con l'aiuto delle sue mani, finché un violento colpo di tosse, durante il quale sputò persino un po' di sangue, non lo fermò.

Alzò la testa dolorante e piena di ferite.

I due Trunks stavano preparando un attacco energetico alla massima potenza.

Avrebbe voluto raggiungerli per dare loro una mano, ma non poteva.

Non aveva più un briciolo di forza nel suo corpo e, cosa più importante di tutte, il suo intervento, come al solito, non sarebbe servito a niente.

Tarble si rialzò dolorante mentre si teneva il braccio sinistro, che non riusciva più a muovere, il quale poi era anche ricoperto di sangue, con la destra, per poi tornare a guardare lo scontro.

"Dannazione... non sono riuscito neanche a farlo affaticare... ma almeno ho guadagnato un po' di tempo per i due Trunks, almeno credo..." meditò il ragazzo, sempre più stanco e lottando nel disperato tentativo di tenere aperti gli occhi.

Proprio in quel momento, i due Trunks avevano lanciato il Galick Cannon contro Broly e, a giudicare dalla massa e dal potere energetico che sentiva provenire da esso, doveva essere davvero potente.

Nonostante il potere, l'attacco dei Trunks non preoccupò minimamente Broly, il quale si mise a sua volta a lanciare un attacco energetico di colore verde.

Le due sfere si collisero con un tremendo boato, ma nessuna delle due era intenzionata a cedere a quella nemica.

Sfortunatamente, l'attacco dei Trunks cominciò a perdere intensità mentre quello di Broly si avvicinava sempre più minaccioso ai due doppioni.

“Ho paura... che non ce la faremo... è troppo forte per noi...” commentò il Trunks più grande, con un sorriso stanco.

Anche Tarble si rese conto della sconfitta e, chiudendo con forza gli occhi, pensò, disperato: "Ormai è la fine... non siamo riusciti a salvare il mondo... tra poco moriremo tutti..." 

“Stai scherzando, vero?!” tuonò una voce sconosciuta eppure stranamente familiare nella sua testa.

Stupito, il ragazzo riaprì gli occhi, dicendo un semplice: “Eh?” e trovò davanti a sé la conferma dei suoi sospetti.

“E' tutto qui quello di cui sei capace? Perché, in quel caso, sei patetico come sempre!” aggiunse, irritata, la figura con l’aureola in cima alla testa che gli stava davanti mentre il saiyan, senza parole, sussurrava: “Fratellone?!”

Com'era possibile che suo fratello si trovasse lì?!

Doveva essere morto da anni, secondo i due Trunks e Bulma...

Ma quasi subito, l'incredulità lasciò posto alla gioia.

Stava rivedendo suo fratello, il suo adorato fratello maggiore, il suo idolo di quand'era bambino...

Quando gli era stato detto che Vegeta era morto, aveva creduto di non rivederlo mai più e invece lui era lì, a pochi passi da lui.

Se quello fosse stato un sogno, avrebbe voluto non risvegliarsi mai più...

Si avvicinò con sorriso al fratello con un grande sorriso, per poi dirgli: “Sono contento che tu sia qui, fratellone!”

Ma, non appena finì di parlare, Vegeta si voltò bruscamente di lato.

“Non fraintendere!” fu la secca risposta del saiyan, mentre il fratello farfugliava, sorpreso: “F-fratellone...”

“Non intendo assolutamente aiutarti! Semplicemente non sopporto la vista di un saiyan debole!” sbuffò Vegeta, mentre il fratello minore sussurrava, imbarazzato: “Mi dispiace...”

A quel punto, il ragazzo si diede un’occhiata intorno e si accorse di trovarsi nello spazio profondo, nero, denso… eppure, riusciva a respirare perfettamente.

“Fratellone, ma dove siamo?”

“Siamo in un mondo illusorio creato dai poteri di due namecciani. Sono qui per dirti qualche parolina riguardo al tuo scandaloso comportamento! Certo, potevo farlo attraverso Re Kaio, ma certi discorsi li preferisco fare a quattr’occhi!”

“C-certo, dimmi pure…” balbettò Tarble, leggermente spaventato.

Suo fratello arrabbiato era la persona più pericolosa dell’universo, dopo Bulma… di certo, quella che lo aspettava era una strigliata leggendaria…

Prima che Vegeta potesse aprire bocca, però, un uomo alto e coi capelli neri anche lui con un’aureola sopra la testa, verso cui Tarble provò la sensazione di averlo già visto da qualche parte, apparve all'improvviso, commentando: “Certo che è proprio buio in questo posto, forse è notte...”

Notando Vegeta che lo guardava con un'espressione adirata, il tipo misterioso lo salutò con un gran sorriso: “Ah, eccoti, Vegeta! Come va?”

“Cosa ci fai tu qui, Kakaroth?!” fu la risposta, furibonda, dell'altro e il saiyan rispose, senza perdere la sua allegria: “Ci stavi mettendo un po' e sono venuto a controllare che stessi bene... e poi, speravo che tu stessi affrontando un nemico tosto e pericoloso!”

“Sto bene e non sto affrontando nessun nemico pericoloso, però al momento sono occupato, quindi sloggia!” sbottò, adirato, Vegeta, tentando di trascinarlo lontano, mentre il saiyan apparso all’improvviso, commentava, leggermente infastidito: “Che cattivo…”

Tarble, nel frattempo, osservava in silenzio il misterioso saiyan appena apparso e, in un attimo, capì dove l’aveva già visto: era identico al bambino nell’incubatrice nei sotterranei della Capsule Corporation!

Quello che Bulma diceva di essere il clone di un tipo chiamato Goku!

Che fosse lui?

Però, il suo fratellone l’aveva chiamato Kakaroth…

Proprio in quel momento, Goku notò Tarble e, subito, si avvicinò al ragazzo esclamando, tutto eccitato: “E tu chi sei? Sei un saiyan? Ehilà, sono Goku! Vuoi combattere contro di me?”

“N-no… comunque… io sono Tarble…” sussurrò il ragazzo, indicandosi, leggermente allibito per via dell’energia mostrata da quel tipo, mentre Vegeta tentava di nuovo, di trascinarlo via, sibilando: “Ti ho già detto che sono occupato, Kakaroth! Perciò, sparisci!”

Sfortunatamente, l’ultima cosa che Goku voleva era andarsene.

“Tarble? Ma non è quel saiyan di cui ci ha parlato Re Kaio?” domandò il saiyan a Vegeta, il quale rispose: “Sì, è lui! Adesso vattene! Devo dirgli una cosa molto importante, che non ti riguarda!”

“Quindi era lui la persona con cui volevi metterti in contatto?”

“E con ciò? Sparisci!”

“Ma guarda che sorpresa… hai fatto tutto quel casino solo per metterti in contatto con lui? Devo ammetterlo, da te non me lo sarei mai aspettato, Vegeta…”

“Tu… volevi metterti in contatto con me, fratellone?” domandò, allibito, Tarble e, sentendolo, Goku esclamò, incredulo: “Fratellone?! E’ tuo fratello?!”

Vedendo Vegeta alzare gli occhi al cielo, Tarble si tappò la bocca con la mano funzionante e borbottò, imbarazzato: “Ops, mi è scappato…”

“Non sapevo che avessi un fratello…” commentò Goku, mentre Vegeta rispondeva, cercando di nascondere il fatto che fosse diventato rosso come un pomodoro maturo: “Beh, tu non me l’hai mai chiesto, Kakaroth!”

“E a chi verrebbe in mente di chiederti una cosa del genere? Comunque, adesso capisco perché ci tenessi tanto a parlarci…”

“Ottimo! E allora sparisci una volta per tutte!!!!” dichiarò, sempre più arrabbiato, Vegeta, ma Goku rispose: “No, aspetta! Voglio sentire anch’io!”

“Scordatelo, Kakaroth! Questo è qualcosa che riguarda me e mio fratello!”

“Non pensarla in questo modo…”

“Non ci provare! Vattene subito!”

“Oh, andiamo...”

“No!”

Alla fine, con un po’ di fatica e sotto lo sguardo senza parole del fratello minore, Vegeta riuscì a scacciare Goku, sibilando nel mentre: “Maledettissima zanzara fastidiosa…”

“Fratellone… ma chi era quello?” domandò, a quel punto, Tarble e il fratello maggiore rispose, seccato: “Non ha alcuna importanza! Stammi bene a sentire: non avrai mica intenzione di farti abbattere da quel bestione tutto muscoli e niente cervello, vero?!”

“Ma… ma quel saiyan, Broly… è davvero tremendo… credo che sia giunta la fine… per tutti noi…”

“La fine? Tsk, ma cosa mi tocca sentire! Non so cosa accidenti abbia combinato mio figlio per ritrovarsi due al posto di uno, ma loro hanno avuto a che fare coi cyborg per anni e non si sono mai arresi! Anche se la situazione era critica, anche se quei dannati rottami assassini massacravano un sacco di gente, anche se mi hanno ammazzato… loro hanno continuato a lottare e anche adesso stanno tentando di fare qualcosa, a differenza tua! Meno male che sono venuto a sistemare le cose… perché se c’è una cosa che non posso assolutamente tollerare è che un saiyan, soprattutto se il saiyan in questione è mio fratello, il principe dei saiyan, si mostri debole!”

“Il… il principe dei saiyan?”

“Certo! Dato che sei mio fratello, lo sei anche tu!”

“No, non è vero… lo sai che non lo sono…” borbottò il ragazzo, abbassando lo sguardo e Vegeta, per tutta risposta, gli mollò un pugno in testa.

“Ahia!!! Perché l’hai fatto, Vegeta?!” domandò Tarble, massaggiandosi la testa dolorante e il fratello rispose, toccandogli la fronte con l’indice: “E me lo chiedi, brutto zuccone? Credi che solo perché quell’imbecille di nostro padre ti ha mandato via, non sei degno di essere il principe? Guarda che non è il livello di potenza che ha uno alla nascita a fare di lui il principe del nostro popolo!”

“E allora cos’è?”

“E’ l’orgoglio!”

“L’orgoglio?”

“Il tuo orgoglio saiyan viene prima di tutto, ricordatelo!”

“E' vero... il mio orgoglio saiyan...”

“E' la tua forza. E’ ciò che ti permette di essere davvero libero e potente. Nessuno, ripeto, nessuno dev’essere in grado di annientarlo! Possono comandare il tuo corpo, la tua mente… ma nessuno potrà mai essere in grado di dominare il tuo orgoglio!”

Tarble rimase in silenzio, sgranando gli occhi di fronte a quella dichiarazione.

Per caso suo fratello lo stava prendendo in giro?

Però, il suo sguardo era molto serio…

Intuendo l’indecisione del fratello, Vegeta si mise a strattonarlo per le spalle: “Stammi bene a sentire, Tarble! Tu sei un saiyan! Non puoi arrenderti così! Hai capito?! Sennò ti prendo a sberle! Non azzardarti mai a dimenticare che nelle tue vene scorre il sangue dei guerrieri saiyan! Forza, cerca di riprenderti, ragazzo! Affronta quel bestione senza cervello col Garlick Cannon, la tecnica simbolo della nostra famiglia e annientalo! Puoi farcela, fratellino, abbi fiducia in te, una buona volta! Vincerai, te lo garantisco!”

Tarble rimase un attimo spiazzato a quella dichiarazione.

Vegeta non l’aveva mai chiamato fratellino prima d’ora… non stava dicendo quelle parole a caso, vero?

Tuttavia, nonostante la confusione, Tarble abbassò lo sguardo, tristemente: “No, non ce la posso fare, fratellone... sono ferito al braccio sinistro e la mia forza spirituale è dimezzata! Come faccio a combattere?!”

Per tutta risposta, Vegeta gli tirò un altro potente e doloroso pugno in testa.

“Ahi… e adesso che ho detto?” mugugnò Tarble, massaggiandosi di nuovo la testa, e il fratello rispose, prendendolo per il colletto della divisa e guardandolo in maniera furente: “Se non la pianti di fare il povero debole patetico, ti mollo qui, alla mercé di quel tizio, mi sono spiegato?!”

“Certo, scusami!”

“Adesso, stammi bene a sentire: un vero guerriero è in grado di combattere anche con tutti gli arti del corpo rotti! Pertanto, cerca il potere dentro di te e, quando lo senti, sfruttalo con tutto te stesso!”

Tarble rimase in silenzio un attimo, per poi sorridere e dire, con orgoglio: “D'accordo! Ho capito, fratellone! Ti ringrazio tanto! Libererò il guerriero dentro di me, te lo prometto!”

“Ottimo.” Annuì Vegeta, dandogli le spalle e, a quel punto, Tarble sussurrò, timidamente: “Fratellone…”

“Mh?”

“Io... voglio diventare forte come te, fratellone!”

“Sbagliato!”

“Ah, giusto... questo non è possibile...”

Ma cosa gli era saltato in testa di dire?

Doveva essere ancora sotto l’effetto dell’adrenalina…

Suo fratello era il prodigio della loro famiglia, l’orgoglio di suo padre… mentre lui era soltanto il fallimento totale.

Non sarebbe mai stato in grado di superare Vegeta…

“No, tu devi voler diventare più forte di me!” esclamò, ad un tratto, Vegeta e Tarble alzò la testa di scatto, sorpreso: “Eh?”

Vegeta lo stava fissando in silenzio, sempre dandogli le spalle.

“Ti ricordi di quel deficiente che si è intromesso nel nostro discorso, poco fa?” domandò, all’improvviso, Vegeta e il ragazzo ammise, sorpreso: “Beh, sì…”

“Beh, quello è un idiota senza cervello, il più grande rompiscatole che si sia mai visto in tutto l’universo, più fastidioso di una mosca… ma anche uno così è stato capace d’insegnarmi qualcosa di davvero importante.”

“Davvero? E cosa?” domandò, allibito, Tarble.

Sentire suo fratello, il quale da bambino si vantava in continuazione che non aveva bisogno di alcun maestro, in quanto era un talento nato, che qualcuno era stato capace d’insegnarli qualcosa era pazzesco… se poi era un tipo del genere…

Vegeta rimase in silenzio, prima di ammettere: “Che anche uno scarto può diventare potente con la forza di volontà. Quindi, la cosa vale anche per te. Puoi farcela, se solo lo vuoi… e sono certo che ce un giorno ce la farai, fratellino.”

“Sì, ben detto...”

“Anche se io non te lo permetterò mai, mettiamolo bene in chiaro.”

“Lo so... ti conosco, fratellone.”

Mentre i due fratelli parlavano, non si accorsero di tre figure sopra di loro tutti con un’aureola in testa che li guardavano in silenzio.

“Certo che Vegeta è cambiato…” commentò il ragazzo con le cicatrici senza un braccio, mentre l’uomo con la pelle verde, annuiva: “Beh, sono passati più di trent’anni… era logico che alla fine iniziasse a cambiare…”

“Perché, che è successo?” domandò l’ultimo tizio, il quale aveva un’espressione più trasognata e, per certi versi, stupida e il ragazzo senza un braccio spiegò: “Vegeta è diventato il maestro di quel ragazzo, papà.”

“Davvero?”

“Certo, io di queste cose me ne intendo. Inoltre, gli ha insegnato a credere in sé stesso… anche se ha usato un metodo non convenzionale e più incline al suo carattere… però, credo che il suo discorso abbia avuto successo.”

“Però non me l'aspettavo... è strano vedere Vegeta che allena qualcuno...” commentò Goku, mentre Piccolo, con un sorrisetto, diceva: “Sai, com'è, lui un tempo era il principe dei saiyan... probabilmente sente la mancanza dei suoi simili e della sua famiglia e così ha voluto allenare suo fratello... nel corpo e nello spirito, così da portare avanti il nome della loro famiglia.”

“Beh, ma anch'io sono un saiyan e sono qui nell’aldilà assieme a lui.”

“Sì, ma tu credi di piacergli?”

“Perché questa domanda? Io non ho assolutamente niente contro Vegeta.”

“Appunto. Forse è proprio per questo che non gli sei mai piaciuto.”

“Eh? Cosa vorresti dire con questo?”

Per tutta risposta, Piccolo fece un sorrisetto divertito.

Nello stesso istante, Vegeta disse a Tarble: “Adesso, sarà meglio che tu vada. Devi dare una bella lezione a quel bestione arrogante che ha avuto il coraggio di sfidare la nostra famiglia! Dagli un bel calcio da parte mia!”

“Va bene, fratellone! E ti prometto anche che sarò il migliore principe della storia dei saiyan!” annunciò Tarble con orgoglio, ma Vegeta, per tutta risposta, si voltò a guardarlo furente e gli urlò: “NON DIRE STUPIDAGGINI!!! QUELLO SONO IO, ANCHE SE SONO DEFUNTO!!!!”

“Sì, certo, scusami!!!” esclamò, spaventato, Tarble.

Suo fratello riusciva ad essere spaventoso anche da morto… adesso capiva perché si era messo con Bulma… facevano paura allo stesso modo!

“Ah, toglimi una curiosità… è vero che il Dio della Distruzione sta combattendo contro quel saiyan?” domandò all’improvviso Vegeta e Tarble chiese, tranquillamente: “Ah, ti riferisci a Beerus?”

“Che ti salta in mente di chiamarlo così?! Guarda che potrebbe far esplodere la Terra per questo!”

“Non credo… se lo facesse perderebbe il buon cibo…”

“Parli come se avessi a che fare con lui tutti i giorni.”

“Beh… in realtà è proprio così.”

“In che senso?”

“Non lo sai? Praticamente vive a casa di Bulma.”

Sentendo quella frase, Vegeta si voltò a guardare il fratello minore con espressione scioccata, per poi domandare: “E’ a casa di Bulma? E la Terra non è ancora esplosa?”

“Secondo me, ha troppa paura di lei per azzardarsi a fare una cosa del genere… e, poi, guarda che Beerus non è tanto male… quando dorme…” ammise il ragazzo con un sorriso forzato, pensando a tutti gli aggettivi con cui era possibile definire Beerus quand’era sveglio…

“Va beh, lasciamo stare… senti, avrei bisogno che tu dicessi qualcosa a Bulma, quando tornerai.” Disse, all’improvviso, Vegeta e Tarble, sorpreso da quella richiesta, acconsentì: “Certo, dimmi pure.”

A quel punto, Vegeta si avvicinò al fratello e gli sussurrò qualcosa all’orecchio.

Il ragazzo ascoltò attentamente il discorso, per poi commentare: “Va bene, glielo dirò… anche se non ho capito il senso…”

“Tu diglielo e basta. Lei capirà.”

“Va bene… ah, c’è una cosa che devo dirti.”

“Cioè?”

“Ecco… fra poco il Trunks più grande avrà un figlio.”

Vegeta rimase un attimo in silenzio per poi dire, con assoluta neutralità: “Capisco… a quanto pare, dovrai diventare molto più potente di quello che pensavo…”

“Eh? Cosa intendi? Perché devo diventare più forte?”

“Perché qualcuno dovrà proteggere mio nipote e la sua famiglia, no?! Adesso sei tu l’uomo di casa, quindi vedi di darci dentro e di sopravvivere, perché se succede qualcosa alla mia famiglia, appena morirai, la prima cosa che farò sarà quella di ammazzarti, sono stato chiaro?!”

“Chiarissimo, fratellone!”

“Un’ultima cosa: combatti come farebbe un vero saiyan… senza rimpianti.”

“Sì, lo farò! Grazie, fratellone! Non dimenticherò mai il mio orgoglio saiyan in battaglia!”

“Ottimo… e allora fila a dare una lezione a quel tizio, perdigiorno!!!”

“Certo, fratellone! Lo faccio subito!!!”

Immediatamente, Tarble sparì dalla vista, mentre Vegeta commentava: “Sempre il solito, non cambia mai… però è stato bello rivederlo ancora una volta…”

 

Terra

Terra dei ghiacci, sabato, 05:30

 

Tarble aprì di scatto gli occhi neri e si rialzò, nonostante sentisse il corpo dolorante, per poi darsi un’occhiata intorno, fino a quando non localizzò i due Trunks, ancora intendi a lanciare l’attacco d’energia, anche se ormai era sempre più evidente che sarebbero crollati presto, di conseguenza, si avvicinò lentamente a loro.

L’unico che si accorse di ciò fu Whis parecchio distante dal luogo dello scontro, il quale commentò: “Toh, sembra che Tarble si sia rialzato!”

Beerus diede un’occhiata nella direzione indicata da Whis e domandò: “Che diavolo sta facendo quel ragazzino?”

“Parrebbe intenzionato a combattere…”

“Ma è impazzito?! Non si è neanche trasformato in supersaiyan! Cosa spera di fare?!”

“E chi lo sa, Lord Beerus… potrebbe saltare fuori qualche sorpresa… mi sbaglierò, ma mi sembra molto più motivato rispetto a prima…”

Nel frattempo, mentre si avvicinava lentamente ai due Trunks, Tarble allungò il braccio funzionante e sussurrò: “Garlick… CANNON!!!!”

Sentendo l’adrenalina e il potere scorrere dentro le sue vene, il saiyan lanciò l’attacco energetico con tutte le sue forze, unendosi con l’attacco dei due Trunks.

Sorpresi da ciò, i due Trunks si voltarono e videro Tarble, lanciare l’attacco con tutte le sue forze, avvicinandosi lentamente ai nipoti, con passo calmo, ma deciso.

Sembrava assurdo, ma, per un attimo, sembrava di vedere Vegeta all’attacco…

Bastò uno sguardò d’intesa fra tutti e tre i guerrieri per capirsi al volo.

I tre guerrieri continuarono a lanciare l’attacco energetico, ma, nonostante l’energia di Tarble non riuscivano a procedere, ritrovandosi in una pericolosa situazione di stallo.

“Accidenti! Non è abbastanza potente! Ci serve più energia!” constatò il Trunks più grande, mentre quello più giovane sussurrò: “Papà… Goku… aiutateci…”

Anche Tarble, il quale era di gran lunga, il più debole e malridotto del gruppo, faceva sempre più fatica, ma era evidente la sua voglia di resistere.

“Ho fatto una promessa al mio fratellone… e la manterrò! A qualsiasi costo!” pensò il giovane saiyan, ansimando.

“Coraggio… usiamo tutto il nostro potere o è la fine!!!! Questa è l’ultima scommessa!!!” urlò il Trunks più grande e anche gli altri due annuirono e sprigionarono tutta l’energia residua.

“QUESTO E’ IL NOSTRO POTERE FINALE!!!!” urlarono i due, per poi sentire una voce familiare alle loro spalle dire: “Immagino che, come al solito, abbiate bisogno del mio aiuto…”

Immediatamente, tutti e tre si voltarono di scatto e trovarono la conferma dei loro sospetti.

“PAPA’!!!!” urlarono i due Trunks, mentre Tarble esclamava: “FRATELLONE!!!!”

“Concentratevi sull’attacco, idioti! Altrimenti, moriamo tutti! E’ mai possibile che non riuscite a fare niente senza di me?!” sbottò Vegeta e tutti e tre dissero, contemporaneamente e con tono imbarazzato: “Scusa…”

Per tutta risposta, Vegeta si rimise in posizione e lanciò a sua volta il Garlick Cannon, il quale si fuse con quello degli altri tre.

Immediatamente l’attacco energetico di colore viola iniziò velocemente ed inesorabilmente ad avanzare, mettendo in seria difficoltà Broly, il quale tentò di contrastarla aumentando la propria energia, ma fu tutto inutile, anzi era peggio.

Si sentiva soffocare, come se qualcuno, dentro di sé, lo stesse prendendo ferocemente a pugni…

Alla fine, si accorse con orrore che il Garlick Cannon avevano sconfitto il suo attacco e che stava proseguendo inesorabilmente verso di lui e provò paura, dato che si rendeva perfettamente conto che se l’attacco l’avesse colpito sarebbe morto.

Fino a quel momento, non gli era mai importato tanto della morte, ma adesso che si trovava sull’orlo del baratro, sentì una paura folle e paralizzante che lo stava attagliando.

Lui non voleva morire… non lo voleva assolutamente!

Voleva vivere, assieme a Cheelai e Lemo… ma cosa poteva fare?!

Chi avrebbe potuto salvarlo?!

Ad un tratto, si ricordò di quella volta in cui suo padre si era fermato in quel piccolo pianeta e Lemo gli aveva parlato di una donna di cui, prima di allora, non aveva mai sentito parlare… una donna che lo amava da sempre e che non lo avrebbe mai tradito… la vera guerriera più forte del mondo… sua madre…

Lui non l’aveva mai incontrata, ma gli sarebbe tanto piaciuto conoscerla… se lei gli fosse stata vicino in quel momento, avrebbe affrontato la morte con più serenità, dato che di certo l’avrebbe salvato…

Però, la mamma di quei due guerrieri identici, nonostante non fosse molto forte, era corsa lo stesso a salvarli… magari, se l’avesse chiamata, lei sarebbe venuta in suo soccorso… in fondo, quando suo padre lo chiamava per salvarlo da qualche zecca di Vampa, lui accorreva subito…

“MAMMA!!!!!” si ritrovò ad urlare, spaventato il ragazzo, sperando che lei lo salvasse, e, esattamente in quel momento, una figura femminile con un cappotto, un’aureola in testa e uno strano strumento di legno attaccato al collo, apparve all’improvviso, urlando: “SONO QUI!!!!!”

“Mamma?!” domandò, leggermente sorpreso e pieno di confusione, Broly, mentre la donna, con un gran sorriso, gli disse, mentre lo afferrava alla vita volando a tutta velocità verso destra, cercando, in questo modo, di trascinarlo via dall’attacco energetico e di salvarlo: “Sì, tesoro, sono proprio io e sono venuta a salvarti!”

Vedendo che, nonostante tutto, non era ancora abbastanza veloce per trascinarlo via, la donna prese Broly alla vita con un braccio e, puntando l’altro dietro di sé, lo rassicurò: “Non preoccuparti, piccolo mio, la mamma è qui e ti salverà! Reggiti forte a me, Broly, perché adesso si balla!”

Subito, il saiyan si aggrappò alla piccola figura esile, la quale lanciò un attacco energetico verde verso una montagna alle sue spalle e, per effetto del rinculo, i due cominciarono ad allontanarsi velocemente, anche se, a causa del peso di Broly, non era una cosa facile, dall’attacco energetico viola, il quale si avvicinava inesorabilmente.

“Andiamo… più veloce…” sibilò la donna, cercando di aumentare la potenza e, proprio quando l’attacco era proprio davanti a loro, riuscirono a spostarsi appena in tempo.

“Ce l’abbiamo fatta, Broly! L’abbiamo schivato!” esultò, euforica, Kohra, per poi voltare la testa per vedere che fine avrebbe fatto l’attacco energetico scoprendo, con orrore, che l’attacco aveva colpito in pieno alcune montagne lì vicino le quali si misero a tremare, facendo scendere quintali di neve ovunque.

“Misericordia…” sussurrò la saiyan, stringendo con ancora più forza Broly “Tieniti forte, Broly! Arriva una valanga!”

Il peso di Broly le impediva di volare in alto e di uscire dalla traiettoria della valanga… ma se era stata capace di ribaltare mezzo inferno pur di salvarlo, avrebbe anche affrontato un simile macello!

 

Terra

Capsule Corporation, sabato, 05:45

 

“Che diavolo sta succedendo?!” urlò Mai, la quale si trovava seduta sul tavolo del salotto della Capsule Corporation, la quale cercava di leggere un libro nel tentativo di far passare il tempo, cosa che, però, le risultava parecchio difficile, dal momento che era preoccupata da morire per il suo Trunks e per tutti gli altri, in quanto non era assolutamente in grado di percepire i KI e di sapere cosa stesse succedendo sul campo di battaglia.

Non appena sentì la scossa di terremoto, si gettò sotto il tavolo, sperando che finisse presto.

Però, accidenti se era potente…

Ad un tratto, un improvviso pensiero la fece sbiancare.

Il piccolo Goku!

Era ancora nella sua capsula nel sotterraneo!

Doveva accertarsi che stesse bene!

Prese il libro che stava leggendo, posizionandolo sopra la testa come una sorta di elmetto difensivo, e, nonostante il terremoto, si diresse verso i sotterranei.

Quello che stava facendo era pura follia, considerando le sue condizioni… ma non poteva lasciare Goku in pericolo!

Inoltre, se era stata capace di affrontare i cyborg e Zamasu, di certo un terremoto non era niente di che… almeno così sperava…

Con infinita pazienza ed ansia, in quanto quel maledetto terremoto non accennava a diminuire di potenza, Mai arrivò al laboratorio.

Una volta entrata, però, per poco non si mise ad urlare: c’era una figura nera davanti alla capsula illuminata dal liquido giallo, con indosso un lunghissimo mantello rosso sulla testa, così da coprirgli la testa, e con un’aureola sopra alla testa il quale era assolutamente incurante del terremoto.

Mai prese il suo fucile e fece per puntarlo contro a quel tipo, quando si accorse di una cosa strana: la figura stava semplicemente osservando Goku, ma non sembrava avere intenzioni ostili… lo stava solo… guardando… in silenzio…

Proprio in quel momento, Goku aprì leggermente gli occhi e, dopo un attimo di silenzio, appoggiò la sua manina sul vetro della capsula e, dopo un istante, anche la misteriosa figura appoggiò la mano sul vetro.

Per un attimo, a Mai parve che non ci fosse nessun vetro a dividere i due, ma, ad un tratto, ad interrompere l’incanto silenzioso, si udì un Bip Bip e la figura si voltò nella sua direzione della giovane donna, guardandola in silenzio.

“Chi è lei? Desidera qualcosa?” domandò Mai e la figura rispose: “Tranquilla, terrestre. Sono solo di passaggio.”

L’individuo, fece per andarsene, quando vi fu una seconda scossa di terremoto e uno schedario di metallo lì vicino cadde proprio sul pannello di controllo, mandandolo in tilt.

“Oddio!!!” urlò Mai, correndo a controllare il pannello, mentre la figura, avvicinandosi, domandando: “Che succede?”

“Il pannello non funziona più!”

“Ehi, che sta succedendo al bambino?!”

Mai alzò lo sguardo e vide che Goku si stava agitando e, sudando freddo per la paura, capì: “Il distributore d’ossigeno è stato danneggiato! Non sta più ricevendo ossigeno! Sta praticamente annegando!!! Bisogna rompere subito il vetro!!!!”

Mai cercò affannosamente qualcosa nella stanza adatto a rompere quel vetro, prima che Goku morisse annegato, ma lo strano individuo si avvicinò alla capsula, ordinandole: “Sta’ lontana, terrestre. Ci penso io.”

Senza perdere altro tempo, l’essere diede un pugno alla capsula che fece immediatamente rompere il vetro, facendo uscire l’acqua da tutte le parti.

“GOKU!!!!” strillò Mai, correndo subito a prendere il bambino in braccio, il quale cominciò a piangere sonoramente.

Vedendo il piccolo completamente bagnato e nudo, l’essere strappò un pezzo abbondante del mantello e, senza perdere tempo, avvolse il neonato.

“Io… grazie…” balbettò Mai e, per tutta risposta, l’altro si voltò e rispose: “Non ringraziarmi, ragazza… l’ho fatto semplicemente perché mi andava di farlo.”

Prima che Mai avesse il tempo di dire qualcosa, però, vi fu una nuova scossa di terremoto che cominciò a far cadere gli armadi e tutto quello che c’era nella stanza e la ragazza iniziò ad urlare, spaventata: “Dobbiamo uscire di qui!!! Sta crollando tutto!!!”

Per tutta risposta, il tipo col mantello e l’aureola prese per la vita Mai e si raccomandò: “Tieni stretto il bambino!”

“Sì, certo!” fece Mai e l’uomo fece un salto verso il soffitto, distruggendone buona parte con un attacco energetico, riuscendo ad uscire con la donna ed il bambino.

In un attimo, il trio si ritrovò al sicuro sul prato dell’edificio.

Una volta al sicuro, Mai si toccò allarmata il ventre, per assicurarsi che anche l’altro bambino stesse bene, e, una volta che sentì un calcio provenire da essa, si tranquillizzò.

Anche il suo piccolo guerriero stava bene…

La giovane fece per dirgli qualcosa, ma, proprio in quel momento, lo strano tipo col mantello si alzò in volo e se ne andò via a tutta velocità nel cielo rossastro dell’alba.

 

Terra

Terra dei ghiacci, sabato, 06:00

 

Non appena il Garlick Cannon ebbe sconfitto l’attacco di Broly dirigendosi inesorabilmente verso il ragazzo, tutti e tre i presenti si erano messi ad ansimare, sorridendo per essere riusciti, finalmente, a trionfare sull’avversario.

Tarble aveva persino sussurrato, sottovoce: “Ce l’ho fatta, fratellone… ce l’ho fatta.”

Tuttavia, all’improvviso, il Trunks più giovane notò una figura nera piuttosto grossa schivare seppur con difficoltà l’attacco energetico.

Di conseguenza, egli si concentrò a percepire il KI in quella direzione e sbiancò.

Sentiva ancora l’energia di Broly!

Quindi… era riuscito a schivare l’attacco!

“Broly è ancora vivo!!!” urlò, spaventato, e, immediatamente, i suoi altri due compagni, si voltarono a guardarlo, spaventati.

“Cosa?!” esclamò, allibito, il Trunks più grande, mentre Tarble domandava: “Ma non aveva preso quell’attacco in pieno?!”

“L’ha schivato all’ultimo secondo!” spiegò il giovane Trunks, mentre quello più grande si mise a guardare di lato, restando sconvolto, tanto da sussurrare: “Oh… mio… Dio…”

“Che c’è? Che succede?” domandarono gli altri due e, per tutta risposta, Trunks indicò le montagne.

Non appena si voltarono, gli altri due saiyan capirono subito cosa stesse succedendo: l’attacco aveva generato una potentissima valanga che si stava dirigendo a tutta velocità verso di loro!

Erano tutti e tre troppo stanchi e provati per provare ad alzarsi e volare via.

L’unica cosa che potevano fare era cercare di resistere e sperare in bene!

Tuttavia, anche i loro compagni nelle retrovie erano rimasti sconvolti.

“Whis… che accidenti è quella roba?!” domandò Beerus, leggermente nervoso, e Whis, con calma, rispose: “Una valanga, Lord Beerus.”

“Questo lo vedo anche da solo! Si può sapere come si è generata una roba del genere?!”

“Ah, è molto semplice, Lord Beerus… l’attacco generato dai tre saiyan è stato così potente che l’ha scatenato una valanga.”

“Ehi, ci sta venendo addosso!!! Whis, fa’ qualcosa!!!!”

“Subito, Lord Beerus.”

Con un colpo del bastone, Whis creò una barriera verde attorno a lui, Lord Beerus, Bulma, Mai e a Gure, le quali si erano subito avvicinate al dio, intuendo che restando vicine a lui c’era un’altissima probabilità di uscirne vive.

Ad un tratto, Whis notò Cheelai e Lemo, i quali stavano volando in aria, a causa della potente onda d’urto della valanga e, con un rapido movimento del bastone, li attirò verso la barriera e, dopo averla leggermente aperta, fece entrare i due all’interno per poi richiuderla prontamente.

Mentre i due alieni si guardavano intorno, sorpresi da quell’inaspettato salvataggio, Beerus si voltò verso Whis e gli domandò, furioso: “Whis, perché hai salvato anche quei due? Ti rammento che stanno dalla parte della furia scatenata!”

“Un angelo deve restare neutrale, Lord Beerus.” Ridacchiò Whis, guadagnandosi, per tutta risposta, un’occhiataccia da parte dell’angelo.

Nel frattempo, la valanga raggiunse il trio di combattenti, investendoli in pieno e trascinandoli via nella sua furia, facendo sentire ai tre di essere trascinati via da un potentissimo tornado e diluvio.

I due Trunks, per contrastare quella furia, si trasformarono in supersaiyan e, con un attacco energetico apparso dalla mano divisero la neve che li stava investendo, ma, date le scarse energie rimaste, erano in grado di difendersi solo in un piccolissimo spazio, sperando che quella valanga passasse in fretta, in quanto non erano di certo in grado di resistere a lungo.

Tuttavia, Tarble, essendo il più debole del gruppo, non aveva più le forze per contrastare con un attacco energetico la valanga, si ritrovò travolto in pieno dalla valanga, venendo trascinando furiosamente come da un fiume in piena e, senza alcuna speranza di poterla contrastarla, dato la terribile stanchezza, tanto che svenne per il dolore, la fatica e la spossatezza.

Ad un tratto, mentre veniva ballonzolato da tutte le parti come un pupazzo di pezza, una mano gli afferrò bruscamente il colletto della divisa e, senza la minima delicatezza o apprensione, il proprietario di essa lo tirò fuori dalla neve e lo scaraventò su un’altura, salvandolo così dalla furia della valanga.

   
 
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