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Autore: pastelwriting    10/06/2022    2 recensioni
[Yeonbin + side Taegyu // 1950 parole]
«Okay, metti che mi avvicino.» sbottò Soobin, sospirando rumorosamente «Non ho niente da dirgli?»
Fu il turno di Beomgyu di sbuffare, Kai sapeva che avrebbe urlato se si fossero trovati in qualsiasi altro posto «Dio, Soobin, ti giuro-» il continuo della frase - Kai non era sicuro di quale sarebbe potuto essere, in realtà - sembrò morirgli in gola quando notò che dalle porte dell’ascensore uscì Taehyun, anche lui diretto verso gli armadietti del loro piano.
[...]
«Okay!» esclamò, tirandosi in piedi e oltrepassando Soobin, senza però dargli le spalle. «Sai cosa? Basta parlare, tu fai come faccio io.»
Genere: Comico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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right in front of my coffee?!?



 


Kai prese un sorso del suo caffè americano alla vaniglia, si era appena seduto alla sua scrivania e stava iniziando a passare in rassegna i documenti che avrebbe dovuto revisionare durante la giornata di stage, ma sapeva che non avrebbe iniziato almeno per altri venti minuti.

Non importava che l’orario di lavoro fosse già iniziato, da quando erano arrivati i due nuovi stagisti non ci si concentrava sui propri doveri prima di aver assistito al panico di Soobin. O almeno, lui e Beomgyu dovevano assistervi, tutti gli altri impiegati della Hybe & co. sembravano abbastanza indifferenti alle peripezie di uno stagista che non sapeva come chiedere di uscire a uno dei nuovi arrivati. 

Sono stati solo in tre per qualche mese, Soobin e Beomgyu si conoscevano già da tempo quando hanno iniziato il periodo da stagisti, ma sono stati ben felici di includere Kai nelle loro giornate fin da subito; da qualche settimana, ogni mattina quello dei tre che prendeva la metro per ultimo aveva il compito di passare allo Starbucks appena sotto l’ufficio e comprare tre caffè - oggi era toccato a lui. 

«E una volta che mi avvicino, cosa dovrei dirgli?» stava dicendo Soobin mentre le porte dell’ascensore si aprivano davanti a Kai, appena arrivato al suo piano con il vassoio in polistirolo contenente tre bicchieri di Starbucks stretto in una mano. 

«Senti,» aveva iniziato Beomgyu, in piedi davanti a lui a braccia conserte, mezzo seduto su una scrivania vuota e con un'espressione esasperata sul volto che Kai trovava estremamente divertente «Abbiamo questa conversazione tutti i giorni.»

«Sì, perché ancora non ho capito come iniziarne una con lui.» Kai si era sentito un po’ in colpa per aver pensato che anche l’espressione imbronciata di Soobin fosse piuttosto esilarante. 

«Puoi parlargli di qualsiasi cosa! E poi gli chiedi di vedervi per un caffè.» gli aveva ripetuto Beomgyu, come ogni mattina.  

«Sempre che non lo faccia prima lui.» esordì Kai quando finalmente raggiunse gli altri due, allungando il vassoio verso di loro. 

Soobin si limitò a sbuffare, prendendo quello più piccolo dei tre bicchieri, subito imitato da Beomgyu che estrasse invece quello più grande dal vassoio. 

«Oh, parlando del diavolo.» aggiunse quest’ultimo, dopo aver bevuto un sorso di caffè e facendo un cenno con il capo in direzione di Yeonjun, che stava svoltando l’angolo delle scale dirigendosi agli armadietti, che si trovavano sul loro stesso piano. 

Mentre passava accanto ai tre, Yeonjun li salutò con un cenno del capo accompagnato da un «Bella.» 

Di nuovo, Kai si sentì leggermente in colpa, ma si impegnò al massimo per trattenere una risata quando Yeonjun, che ormai li aveva quasi superati del tutto, continuò a tenere la testa rivolta verso Soobin, facendogli l’occhiolino prima di tornare a guardare avanti a sé. 

Cercare di non scoppiare a ridere si fece ancora più complicato quando incrociò lo sguardo di Beomgyu e lesse la stessa necessità impellente nei suoi occhi, vide il moro mordersi il labbro inferiore e girare la testa tanto da nascondere il volto nella sua stessa spalla per soffocare la risata inevitabile. 

Soobin, dal canto suo, dopo essere rimasto in apnea per alcuni secondi sembrò ricordarsi di dover respirare, le sue pupille non sapevano se posarsi su Kai o Beomgyu - che avevano entrambi rinunciato a cercare di non ridere ad alta voce - quando optò per chiudere gli occhi e sbuffare di nuovo. 

«Che ti dicevo?» esclamò Kai tra le ultime risate, dando una pacca sulla spalla a Soobin prima di portarsi il suo caffè alla scrivania, preparando la sua postazione per la giornata. 

Come previsto, i documenti che aveva iniziato ad aprire restarono lì a fissarlo, in attesa di una qualsiasi sua azione - che non arrivò mai, ovviamente.

«Quale altro segnale stai aspettando?» stava chiedendo Beomgyu a Soobin, dal tono della sua voce non si capiva se fosse sull’orlo delle risate o di un crollo mentale. 

«Okay, metti che mi avvicino.» sbottò Soobin, sospirando rumorosamente «Non ho niente da dirgli?» 

Fu il turno di Beomgyu di sbuffare, Kai sapeva che avrebbe urlato se si fossero trovati in qualsiasi altro posto «Dio, Soobin, ti giuro-» il continuo della frase - Kai non era sicuro di quale sarebbe potuto essere, in realtà - sembrò morirgli in gola quando notò che dalle porte dell’ascensore uscì Taehyun, anche lui diretto verso gli armadietti del loro piano. 

Taehyun, l’altro nuovo stagista insieme a Yeonjun, era stato definito da Beomgyu una sorpresa davvero molto interessante il primo giorno in cui erano arrivati in ufficio, e aveva più volte fatto battute sul fatto che avrebbe chiesto di uscire a Taehyun soltanto dopo che Soobin si fosse fatto avanti con Yeonjun. 

Beomgyu riportò lo sguardo su Soobin, poi guardò velocemente nella direzione di Kai, sembrava aver appena avuto l’illuminazione quando si affrettò a guardare di nuovo Soobin.

«Okay!» esclamò, tirandosi in piedi e oltrepassando Soobin, senza però dargli le spalle. «Sai cosa? Basta parlare, tu fai come faccio io.»

«Mh?» Soobin aggrottò le sopracciglia, ma non fece in tempo a chiedere nient’altro a Beomgyu che lo vide allontanarsi e approcciare Taehyun con cui, a differenza che con Yeonjun, nessuno dei tre aveva mai parlato.

«Hey!» esclamò Beomgyu quando fu abbastanza vicino al biondo, che si fermò nei suoi passi squadrando il moro. Beomgyu sollevò il braccio, scuotendo appena il bicchiere di Starbucks che aveva in mano per portare l’attenzione su di esso. «Ho preso il caffè.»

Taehyun aggrottò le sopracciglia, mettendosi a braccia incrociate «Io non ho chiesto un caffè.»

Kai vide Beomgyu stringersi nelle spalle, si portò una mano sulla bocca quando lo sentì pronunciare le parole: «Oh, lo so, non è per te. Questo caffè è mio.»

Il cipiglio di Taehyun si accentuò ancora di più, se possibile «Allora perché me lo stai dicendo?»

Beomgyu fece spallucce «Era una scusa per iniziare a parlarti.»

Dalla sua scrivania, Kai non poté che soffocare una risata; distolse lo sguardo dai due soltanto il tempo necessario per rivolgerlo in direzione di Soobin e notare che anche lui stava assistendo alla scena con occhi sbarrati. 

Avrebbero dovuto almeno fare finta, forse, di non stare spudoratamente fissando Beomgyu e Taehyun, ma purtroppo a nessuno dei due sembrava interessare. 

Taehyun squadrò Beomgyu dall’alto in basso un paio di volte «È una scusa pessima.»

«Trovi?» Beomgyu inclinò appena il capo, senza staccare gli occhi da Taehyun e alzando un sopracciglio «Però stiamo parlando.»

Ti prego Beomgyu non aggiungere l’occhiolino-

Aggiunse l’occhiolino. 

Impagabile, assolutamente impagabile e completamente insensato, ma Kai vide davvero il modo in cui mutò l’espressione di Taehyun, passando dal classico sguardo da è-giovedì-mattina-la-settimana-è-quasi-finita-nessuno-mi-parli-per-altri-due-giorni al tentativo di trattenere un sorriso, gli angoli delle sue labbra si erano già alzati prima che potesse serrare i denti per fermali. 

Oh, non era un sorriso imbarazzato, sia chiaro; era un sorriso che si sarebbe tranquillamente potuto trasformare in una risata per prendere Beomgyu per il culo, perché da dove gli fosse uscita quella davvero nessuno se lo sapeva spiegare. 

Nonostante questo, però, nonostante la scusa per flirtare peggiore di cui Kai avesse mai preso coscienza, Taehyun finì per far scorrere il suo sguardo su Beomgyu ancora una volta, uno sguardo meno giudicante e più incuriosito.

«Ci vediamo in pausa pranzo?» terminò Beomgyu.

Taehyun alzò un sopracciglio, osservando Beomgyu un altro po’, e finì per sbuffare una risata, scuotendo il capo e lasciando ricadere le braccia lungo i fianchi.

Oltrepassò Beomgyu senza dire una parola, diretto verso gli armadietti. 

Si sarebbero decisamente visti in pausa pranzo. 

Beomgyu incrociò lo sguardo di Kai, giusto il tempo per fare un occhiolino anche a lui, poi si rivolse a Soobin:  “il palco è tuo”, gli lasciò intendere dalla distanza con un gesto del braccio. 

Soobin si passò una mano tra i capelli - probabilmente se li tirò anche e pure un po’ troppo -, sbuffando.

Kai, dal canto suo, avrebbe voluto fare il tifo per Soobin, e l’avrebbe fatto a gran voce nonostante si trovassero in un luogo di lavoro, se solo Yeonjun non avesse scelto proprio quel momento per riapparire dietro l’angolo.

Diretto verso l’ascensore, Yeonjun stava camminando senza dar peso a quello che lo circondava, staccava gli occhi dallo schermo del cellulare giusto per accertarsi di non incontrare ostacoli lungo il percorso.

Ora o mai più.

Soobin voltò la testa verso Yeonjun, prendendo atto della sua presenza, e inspirò a fondo; in realtà sembrava fosse rimasto in apnea, ma finì per rilasciare il respiro quando Beomgyu lo raggiunse e gli diede una spinta mascherata da pacca sulla spalla. 

Quest’ultimo ignorò l’occhiataccia che gli rivolse Soobin subito dopo averlo fatto barcollare, e mosse le mani davanti a sé per fargli capire che doveva darsi una mossa. 

Alla fine, comunque, Soobin prese un ultimo respiro profondo e si avviò, con il suo bicchiere di Starbucks stretto in mano.

Yeonjun aveva già cliccato il pulsante per chiamare l’ascensore ed era in attesa, quando Soobin lo raggiunse. 

«Hey» esclamò Soobin, con voce leggermente tremante. 

Yeonjun si voltò, fece scorrere gli occhi su di lui quando lo riconobbe e gli rivolse un sorrisetto. 

Soobin si schiarì la gola e, imitando Beomgyu, sollevò il bicchiere.

Forza!!!!

Si schiarì la voce una seconda volta «Ti ho preso il caffè.»

Sì!

-

?

No, aspetta-

Kai guardò Beomgyu, allarmato, e sì, a giudicare dall’espressione altrettanto allarmata che gli stava rivolgendo Beomgyu, aveva sentito bene.

Riportarono la loro attenzione su Soobin. 

«Oh, per me?» Stava dicendo Yeonjun. 

Soobin aggrottò le sopracciglia, visibilmente confuso perché Yeonjun non stava seguendo il copione, poi guardò il bicchiere soltanto per vederselo portare via da Yeonjun.

«Grazie!» Yeonjun prese un sorso di caffè mentre Soobin - i suoi occhi erano vuoti, Kai pensò che fosse rimasto senza anima - seguiva con lo sguardo il movimento di Yeonjun.

Se Soobin avesse avuto intenzione di dire altro, nessuno lo saprà mai, perché dopo aver assaggiato il caffè che, a quanto pareva, Soobin gli aveva gentilmente offerto, l’attenzione di tutti venne catturata dal bling che segnava l’arrivo dell’ascensore.

Yeonjun alzò il braccio in segno di saluto, il bicchiere di Soobin proprio in quella mano «Ci vediamo.» e sparì oltre le porte dell’ascensore.

Soobin non aveva ancora riabbassato il braccio.

Fermo come se avesse ancora un bicchiere di cartone di Starbucks in mano, si girò lentamente verso Kai. 

Kai inspirò le labbra dentro la bocca per non scoppiare a ridere davanti a lui, voltò a sua volta la testa verso Beomgyu, ma lo trovò con le mani nei capelli a guardare ancora in direzione dell’ascensore in cui era entrato Yeonjun.

Soobin spostò lo sguardo da Kai a Beomgyu un paio di volte finché non si fermò a guardare il nulla in un punto indeterminato tra i due, la sua anima ancora non era tornata perché gli occhi continuavano a essere vuoti, e finì per far ricadere il braccio lungo il fianco.

Mentre cercava ancora di processare quanto successo, tornò lentamente - molto lentamente - a guardare Beomgyu.

Inclinò appena la testa. «Ho… ?»

Kai non sapeva come Soobin volesse continuare  la frase, genuinamente non ne aveva idea, perché il suo tentativo di esprimere - forse - un pensiero di senso compiuto venne messo a tacere da un mhhhhhhHHHHHHHH molto frustrato di un Beomgyu altrettanto frustrato che stava evidentemente facendo del suo meglio per non mettersi a urlare.

Beomgyu aveva deciso che se si trovavano al lavoro non gli interessava.

Soobin fece lo stesso, ispirando a fondo e sbuffando, sbuffando come solo qualcuno che aveva bisogno di tenere la faccia occupata altrimenti si sarebbe messo a piangere sapeva fare.

E chi era Kai per non unirsi a loro, portandosi una mano davanti alla bocca e scoppiando a ridere? 



 
Spazio Autrice
ciao a tuttx!
first things first, grazie per aver letto! 
questa storia è /leggermente/ diversa da quello che scrivo di solito, infatti ammetto che sia stata particolarmente complicata ^^" ma volevo provare qualcosa di nuovo e spero di aver reso il tutto almeno un pochino divertente (e ho in corso una long fic e tre o quattro one shot angst che aspettano solo di essere finite e pubblicate quindi tornerò presto con il mio solito content).
e niente raga, povero beomgyu, è lui la vera vittima. 
come al solito sentitevi sempre liberissimx di contattarmi su twitter qui! e mi farebbe molto piacere se mi faceste sapere cosa avete pensato della storia con kudos o commenti <3
alla prossima ♡
  
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