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Autore: _SbuffodiNuvola_    13/06/2022    0 recensioni
“ -Lluvia, ormai mi conosci. Sai che non capisco sempre al volo le cose ovvie. -sperava di farla ridere, riferendosi alla cecità che gli aveva impedito di capire i sentimenti di Lluvia per anni, dandosi dell’idiota quando finalmente se ne era reso conto. -Puoi dirmi cosa intendi?
E a quel punto Lluvia esplose: -IL CICLO. LLUVIA NON L’HA INIZIATO. -e nascose il viso nel cuscino.
Fu allora che Gray capì il problema. E iniziò a sudare.”
One shot sulla mia coppia preferita di Fairy Tail, la Gruvia! (Con un pizzico di Nalu…)
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gray Fullbuster, Gray/Juvia, Lluvia, Makarov, Natsu/Lucy
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Conclusioni affrettate 



-Di cosa mi devi parlare? -le chiese Gray quando, una volta chiusa la porta della stanza, si fu seduto sul letto accanto a lei.

Lluvia, rannicchiata sul materasso con un cuscino extralarge a forma di Gray stretto al petto, disse qualcosa, ma la voce era ovattata per il cuscino e Gray non capì nulla.

-Lluvia, potresti ripetere? Non ho capito niente. 

Lei ripeté la cosa a voce più alta, ma il risultato fu lo stesso, così Gray le spostò dolcemente il cuscino dalla bocca.

-Ripeti di nuovo.

-Non c’è. Lluvia non ce l’ha. -fece Lluvia con voce tremante. 

Il mago del ghiaccio continuava a non capire: -Che cosa, Lluvia? 

-Quello. Lluvia non ce l’ha. -la maga dell’acqua era sull’orlo delle lacrime e Gray, incapace di consolare la gente, non voleva che si mettesse a piangere. Così le fece una carezza sulla guancia, per tranquillizzarla almeno un po’.

-Lluvia, ormai mi conosci. Sai che non capisco sempre al volo le cose ovvie. -sperava di farla ridere, riferendosi alla cecità che gli aveva impedito di capire i sentimenti di Lluvia per anni, dandosi dell’idiota quando finalmente se ne era reso conto. -Puoi dirmi cosa intendi?

E a quel punto Lluvia esplose: -IL CICLO. LLUVIA NON L’HA INIZIATO. -e nascose il viso nel cuscino.

Fu allora che Gray capì il problema. E iniziò a sudare.

-Ma… magari è… come si dice? Un ritardo? -provò a chiedere. Lluvia scosse la testa, senza alzarla dal cuscino.

-Lluvia non ha mai ritardi. 

Il mago del ghiaccio si alzò in piedi, mettendosi a camminare avanti e indietro.

-Manteniamo la calma. Non è detto che sia per… per quello. -disse più a sé stesso che a lei. -Siamo sempre stati attenti, no? Lo abbiamo sempre fatto protetto… E poi ultimamente è stato un periodo stressante per tutti, magari è colpa dell’ansia.

Si scompigliò i capelli, continuando a borbottare qualcosa, finché Lluvia non gli prese il polso, fermandolo.

-Però Lluvia non vuole abortire. -disse, stringendo il peluche con l’altra mano. -Non vuole uccidere il bambino.

Gray si rimise accanto a lei: -Ma io non voglio che tu faccia una cosa del genere, Lluvia. È solo che… è un po’ improvviso. Mi dovrò abituare all’idea che...

-Se non lo vuoi, Lluvia può crescerlo da sola… -e la maga abbassò lo sguardo, lasciando il suo polso. 

Il mago del ghiaccio le alzò il viso e la baciò, dolce: -Chi ti ha detto che non lo voglio? È anche mio. Non ti lascerò da sola, chiaro? Affronteremo insieme questa nuova sfida, come abbiamo sempre fatto. 

Lluvia annuì, con le lacrime agli occhi. 

-Dai, non piangere. È una cosa bella, no? -fece Gray stringendola a sé e accarezzandole la testa. Lei annuì di nuovo e strinse il maglione di lui tra le mani. 

Dopo quasi due anni dalla fatidica dichiarazione di Gray ad una Lluvia più che felice, i gesti d’affetto del mago non erano cambiati poi tanto. Però lui ci provava ad essere dolce con lei, davvero. E stava migliorando! Anche se in realtà mostrava quel suo lato solo quando erano soli. In compagnia degli altri, invece, il massimo che faceva era tenerle la mano o, nei momenti di relax al tavolo della Gilda, tenerle un braccio attorno alle spalle. Ma a Lluvia andava bene così, glielo aveva detto. Non gli avrebbe messo pressione.

-Non pensi che sia troppo presto? -chiese Lluvia quando si fu calmata un po’.

-Beh, saremo genitori giovani. Che c’è di male? -Gray fu contento di sentire la maga ridere leggermente, contro il suo petto. -Se proprio vogliamo essere sicuri, possiamo chiedere a Porlyusica-san. Che ne dici?

Lluvia annuì, così Gray si alzò in piedi e le porse una mano così che facesse lo stesso. 

-Andiamo?

 

 

-Come sarebbe a dire che non c’è? -esclamò Gray.

-Porlyusica è fuori per delle faccende importanti, ragazzo. -disse Makarov. 

-E non si sa quando tornerà? -domandò Lluvia.

-Non prima della settimana prossima.

Gray e Lluvia si guardarono, preoccupati.

-Ma perché la cercate? È successo qualcosa? -chiese il Master.

-Ehm… Lluvia vorrebbe… chiederle di visitarla. -balbettò la giovane. -Giusto per sicurezza.

-Non ti senti bene?

Lluvia si voltò verso Gray, in piedi dietro di lei, in cerca di aiuto. Il mago del ghiaccio si grattò la nuca.

-Il fatto è che… ehm… -disse lui, cercando di trovare un modo poco imbarazzante per spiegare la loro situazione. -Master, ha presente cosa succede quando una coppia si vuole tanto bene?

Gli occhi del vecchio si illuminarono: -Oh santi numi! 

-Ehm… esatto. -fece Gray. Ora faceva troppo caldo per i suoi gusti.

Il Master saltò in piedi sul bancone della Gilda, mise le sue piccole mani sulle esili spalle di Lluvia, seduta davanti a lui, e la fissò dall’alto al basso. 

-Master? -chiamò lei, dubbiosa.

-Vedi di far nascere una femmina. Non ci serve un altro Gray qui. -disse l’uomo, serio.

Lluvia sbattè le palpebre un paio di volte, confusa, poi guardò Gray, confuso quasi quanto lei. Dopo pochi secondi, però, il mago del ghiaccio realizzò ciò che aveva detto Makarov:

-Ma ehi! Cosa significa “non ci serve un altro Gray”? -domandò, piccato. -E poi, vorrei ricordare che è l’uomo che determina il sesso del bambino!

-Significa quello che significa, Fullbuster. -rispose Makarov tornando a sedersi con le gambe incrociate e indicandolo con l’indice. 

-Però a Lluvia piacerebbe avere un maschietto. -disse Lluvia, timida. -Magari uguale a Gray-sama.

Gray arrossì e, guardando altrove, borbottò qualcosa di simile a: -A me piacerebbe una bambina.

Lluvia scattò in piedi, avvicinandosi al viso di lui con gli occhi a cuore: -Perché pensi che somiglierebbe a Lluvia?

Il mago deglutì. Dannazione, gli aveva letto nel pensiero.

-Ehilà, di che parlate? -chiese Natsu arrivando con Lucy ed Happy. -E perché Gray è nudo?

Il suddetto si guardò, notando di essere rimasto in mutande. Maledetto vizio. 

Riprese i suoi vestiti, caduti a terra poco distanti, mentre Lluvia spiegava ai nuovi arrivati che stavano cercando Porlyusica.

-Non ti senti bene, Lluvia? -domandò Lucy aggrottando le sopracciglia. 

Lluvia scosse la testa: -Lluvia sta bene, ma ehm… non ha ancora avuto “le sue cose” questo mese.

-Non siamo sicuri. -fece Gray, senza guardare in faccia i suoi amici, più che imbarazzato. -Però, noi…

-Oddio! -esclamò Lucy battendo le mani, emozionata. -Congratulazioni!

La maga degli Spiriti Stellari abbracciò Lluvia, sotto lo sguardo confuso di Natsu ed Happy. 

-Che mi sono perso? -chiese il dragon slayer alzando un sopracciglio.

Gray si grattò la nuca: -Pensiamo che Lluvia aspetti un bambino. -spiegò.

Natsu spalancò gli occhi e fissò prima Gray e poi Lluvia per un paio di volte, infine fece un gran sorriso e diede delle pacche sulle spalle al mago del ghiaccio. 

-Auguri, principessa dei ghiacci! -disse e gli mise un braccio attorno alle spalle. -Lo chiamerete Natsu II, vero?

Il moro si tolse il braccio dell’altro di dosso. Stava per rispondergli, ma proprio in quell’istante il dragon slayer attirò l’attenzione di coloro che si trovavano alla Gilda. 

-Ehi, gente! -esclamò. -Gray e Lluvia avranno un bambino!

Inutile dire che tutti i presenti si misero ad esultare: in un attimo tutta Fairy Tail al completo circondò Gray e Lluvia, imbarazzatissimi, per fare loro le congratulazioni, chi con pacche sulle spalle al mago del ghiaccio e chi con un abbraccio alla maga dell’acqua.

Inutili furono le tentate spiegazioni di entrambi, o meglio, tutti dissero che Lluvia era sicuramente in dolce attesa (e non perché sembrava ingrassata, come disse lei).

-Cos’è? Ci avete visti mentre…? -Gray non provò nemmeno a finire la frase. No, sarebbe stato troppo imbarazzante.

-Pfffff, no! Ma ti pare? -fece Erza ridendo. -Siamo solo ottimisti. Sarebbe una bella cosa per la Gilda. Abbiamo proprio bisogno di un po’ di notizie allegre, no?

-Se somiglierà a Gray io non la considererei una bella cosa.

-Ma ehi!

-Secondo te che poteri avrà?

-Chi può dirlo? 

-Sarà di sicuro carina come Lluvia, se sarà femmina.

-Magari sarà maschio ma le somiglierà lo stesso, tu che ne sai.

Mentre cercava di ignorare i commenti dei loro compagni, Gray sentì qualcuno prendergli la mano. Si voltò e vide Lluvia, proprio accanto a lui, che guardava la Gilda e rideva alle battute dei loro amici. Era contento di vederla così felice quando poco prima gli era sembrato che potesse tornare ad essere come quando faceva parte di Phantom Lord, prima di conoscere lui, triste e depressa perché nessuno la voleva vicino.

-Ok, ok, gente! A sinistra quelli che pensano che sarà un maschietto! -esclamò Lisanna. 

Subito la folla si divise in due.

-Ma non è troppo presto per queste cose? -osservò Levy, che ci era già passata.

-Levy-san ha ragione. Non sappiamo nemmeno se Lluvia sia effettivamente incinta. -aggiunse Lluvia, timidamente.

Ci vollero alcuni minuti prima che la Gilda tornasse tranquilla (cioè, tranquilla nei limiti di Fairy Tail) e che tutti tornassero a quello che stavano facendo prima che Natsu attirasse la loro attenzione.

-Come vi ho detto, comunque, Porlyusica non tornerà prima di settimana prossima, ragazzi. -disse Makarov.

-Allora aspetteremo. -concluse Gray. -Grazie Master.

Poi il devil slayer del ghiaccio e Lluvia si sedettero ad un tavolo con i loro amici. 

-Beh se davvero Lluvia aspetta un bimbo, sarà divertente vederlo in giro per la Gilda. -disse Lucy lanciando occhiate di sottecchi a Natsu. -Piacerebbe anche a me avere un bambino, un giorno.

-Però dovrete chiamarlo Natsu II. -fece Natsu, senza accorgersi degli sguardi della maga degli Spiriti Stellari. In qualche modo si erano dichiarati l’un l’altra e l’intera Gilda non ne era rimasta per niente sorpresa, come per la fatidica dichiarazione di Gray, del resto.

-Scordatelo. -scandì Gray. -Mio figlio non si chiamerà come un fiammifero ambulante.

-Nemmeno di secondo nome?

Il mago del ghiaccio si limitò a guardare male il dragon slayer.

-Come ti senti Lluvia? -chiese Wendy. 

-Lluvia è solo emozionata. -rispose l’interpellata. -Però non sta male.

-C’è un nuovo incarico! -esclamò la voce di Romeo. Natsu saltò in piedi.

-Finalmente si lavora! Andiamo, Lucy! -prese la ragazza per il polso e se la trascinò dietro, verso la bacheca dove erano attaccati gli annunci di nuove missioni. Lucy non poté fare altro che seguirlo, con Happy che svolazzava sopra di loro.

Gray si alzò a sua volta: -Andiamo a vedere anche noi, Lluvia. Sembra interessante! -disse. Fece per incamminarsi, ma Lluvia lo fermò, prendendolo per la maglietta.

-Gray-sama, possiamo uscire? -domandò soltanto. Sembrava quasi… triste.

-Ehm… certo. -rispose lui, dubbioso e preoccupato. Che stesse mentendo, poco prima? Non voleva far preoccupare i loro amici dicendo che stava male?

Nessuno li notò uscire dalla Gilda per andare nel parco poco lontano, dove si sedettero su una delle panchine. 

“Meglio” pensò Gray. 

-Va tutto bene? -chiese alla maga.

-Lluvia… non vuole che Gray-sama vada in missione. -balbettò, timida. -Non in questo momento. Magari dopo che si saprà se aspettiamo un bambino per davvero, ok?

Gray si diede dell’idiota. Come poteva lasciarla da sola in un momento simile? E poi, se davvero sarebbe diventato papà, come poteva andare in missione, rischiando di morire?

-Scusa. Sono uno stupido. -disse prendendole la mano. -Tu stai bene veramente o era per non far preoccupare Wendy?

-No, no, Lluvia sta bene. Non preoccuparti. -lo tranquillizzò lei, sollevata dalla sua risposta. -Però Lluvia pensa che tornerà a Fairy Hills. È stanca.

-Troppe emozioni in un giorno solo? -fece lui sorridendole. -Vieni, ti accompagno.

 

 

Dopo essere sceso da Fairy Hills, Gray decise di fare due passi per le strade di Magnolia. Aveva bisogno di stare solo, a pensare e a metabolizzare gli avvenimenti di quel pomeriggio. Così, una volta arrivato al parco, si sedette su una panchina, all’ombra di un albero.

Aveva detto a Lluvia che non c’erano problemi, che quel bambino era di entrambi e che lui lo voleva, ma… era una responsabilità molto grande per due ragazzi appena ventenni. Era veramente pronto a una cosa del genere? 

Ricordava bene il panico negli occhi di Lluvia quando, la prima volta che avevano fatto l’amore, gli aveva chiesto se avessero le protezioni adeguate. Ovvio che le avevano, era spaventato dall’eventualità di finire in questioni importanti che coinvolgessero pannolini, ciucci e tutine. Era stato poco più di un anno e mezzo prima…

 

Gray non osava guardare Lluvia negli occhi. Si fissava le mani, seduto sul suo letto, in mutande. Lluvia era accanto a lui, con addosso un completino intimo in pizzo rigorosamente blu. Che fine aveva fatto l’impazienza di appena venti minuti prima? Cavoli. Al ristorante non riusciva a staccare gli occhi dalla scollatura della sua ragazza e dallo spacco della gonna! Maledetti ormoni…

Erano stati a tanto così dal farlo nel bagno del locale, ma per fortuna erano riusciti a contenersi e a tornare a casa, dopo aver pagato velocemente e lasciando anche più di dieci jewel di mancia alla cameriera. Erano stati talmente veloci che la signorina aveva sicuramente pensato che fossero dei criminali o qualcosa del genere.

Ma quella era l’ultima preoccupazione di Gray al momento.

Era la sua prima volta. Sarebbe andato tutto bene? 

-Tu… hai mai fatto queste cose? -chiese a Lluvia, titubante.

Lei scosse la testa: -Lluvia è vergine. 

Beh, la cosa lo rincuorava. Erano entrambi alla prima esperienza, quindi lui non doveva preoccuparsi troppo. 

Il problema che si poneva però era un altro: cosa si aspettava Lluvia esattamente? 

Gray, una volta e per scommessa con Natsu, aveva dovuto leggersi un libro non propriamente adatto alla sua età (all’epoca aveva avuto circa tredici anni) e ricordava poco o niente. Per non parlare delle “lezioni sulla sessualità” che gli davano i maghi adulti di Fairy Tail! Macao, per esempio, aveva spiegato le cose… usando termini forse troppo complicati per Gray, il Master non ci aveva nemmeno provato e parlando di quegli argomenti con i suoi coetanei… non si era proprio chiarito i dubbi.

Perciò poteva dire di conoscere a grandi, grandissime linee l’argomento.

Però, seduto lì con Lluvia, non aveva idea di come cominciare. Si sentiva a disagio a starsene lì così, con la sua ragazza mezza nuda a due centimetri da lui.

-Tu hai idea di cosa bisognerebbe fare? -tentò.

-N-Non proprio… -rispose la maga, che si tormentava le mani e muoveva i piedi, strofinandoli uno contro l’altro. -Però… Lluvia pensa che tu sia impaziente.

-Eh? 

La ragazza indicò i suoi boxer con l’indice, timidamente e senza guardarlo in faccia. Gray abbassò lo sguardo.

-Ehm… scusa. -disse. Proprio adesso il suo amico dei piani bassi iniziava a dare problemi? 

Lluvia scosse la testa: -Lluvia è contenta se Gray-sama ha queste reazioni per lei. -mormorò.

Gray sorrise, poi le prese una mano, piccola e delicata rispetto alla sua.

-Se non te la senti possiamo provare un’altra volta. -disse.

-No, no! Lluvia vuole… -Lluvia sembrava non riuscire a trovare le parole giuste, ma Gray capì cosa intendeva non appena lo baciò sulle labbra. Eh no, quello non era un bacetto innocente come quelli che si davano ogni tanto durante il giorno. 

Appena le mise le mani sui fianchi per avvicinarla maggiormente a sé, Gray avvertì l’eccitazione di qualche attimo prima tornare a farsi largo nel basso ventre. Pochi secondi dopo, Lluvia era stesa sotto di lui e sentiva le sue mani vagare per tutto il petto. 

Stava per levarle quel maledettissimo completino blu, quando lei lo fermò.

-Gray-sama, Lluvia vuole ehm… -balbettò guardando verso il comodino accanto al letto. Sembrava aver raggiunto il limite massimo di imbarazzo. 

-Gray-sama ha i preservativi? -chiese in un sussurro.

-Oh, giusto. Hai ragione. -rispose lui. Allungò il braccio, tenendosi in equilibrio precario sul materasso per non finire addosso a Lluvia, aprì il cassetto del comodino e ne estrasse un pacchettino argentato. Si spostò, mentre toglieva il preservativo dalla confezione. 

“E adesso?” pensò. 

Non voleva ammetterlo, ma non aveva idea di come mettersi quel coso. Dirlo a Lluvia proprio in quel momento non era la cosa migliore, soprattutto per la sua dignità, ma anche perché sapeva che la maga non voleva correre il rischio di restare incinta così presto.

-Gray-sama? -lo chiamò Lluvia, notando che si era bloccato con il preservativo in mano. -C’è qualcosa che non va?

-Ehm, no, no. Aspetta solo un attimo. -Gray si alzò dal letto e si allontanò, dando la schiena alla sua ragazza, che lo osservava reggendosi sui gomiti.

Che cavolo, non doveva essere poi tanto difficile! Era solo una specie di palloncino sgonfio da infilare proprio sopra il…

-Cazzo. -borbottò il mago maledicendo il suo essere previdente. Se non ci fosse stato il pericolo di far nascere un marmocchio le cose non sarebbero state così complicate!

-Gray-sama? -lo chiamò Lluvia preoccupata.

-Arrivo. Ci sono quasi. -rispose lui, totalmente in panico. Sperò che lei non se ne accorgesse.

Ma dopo qualche secondo la sentì ridacchiare. 

Le lanciò un’occhiataccia.

-Ehi! Lo sto facendo per te, sai?

-Scusa, è che sei troppo divertente da guardare! -fece lei, senza smettere di ridere.

-Provaci tu a metterti questo coso. Diamine, nel passato non avevano tutti questi problemi!

Lluvia continuava a ridere e ok, a Gray piaceva sentirla ridere così tanto, ma sotto sotto avrebbe voluto sprofondare.

Dieci minuti dopo, comunque, Gray poté finalmente vendicarsi. Si rimise sopra di lei con un ghigno stampato sulla faccia…

 

Venne distratto dai suoi pensieri da una coppia poco distante. Un uomo e una donna molto giovani, forse avevano la sua stessa età, con un bambino di circa un anno con loro. Il mago li osservò: l’uomo si era inginocchiato per mettere il bimbo in piedi sul prato e la donna, inginocchiata a sua volta poco distante, aveva allungato le braccia come per invitare il piccolo ad abbracciarla. Il bambino iniziò a camminare, incerto, fino a raggiungere la madre, che lo prese in braccio, facendolo ridere.

Per Gray non fu difficile immaginarsi al posto di quella famiglia, con Lluvia e un bambino o una bambina dai capelli scuri e gli occhi blu tra le braccia della sua maga dell’acqua. 

Sorrise al pensiero. Forse non sarebbe stato così male.

D’altronde, prima o poi doveva succedere, giusto? Certo, non così improvviso, ma doveva succedere e Gray aveva iniziato a pensarci, una notte, abbracciato ad una Lluvia addormentata. Non ne aveva mai parlato con lei, però.

Non gli era sembrata riluttante all’idea di avere un bambino, quel pomeriggio. Era persino pronta a crescerlo da sola!

La sua Lluvia lo sorprendeva sempre. Era incredibile.

Decise quindi che non l’avrebbe fatta stancare troppo e che si sarebbero presi del tempo solo per loro due, lì a Magnolia. E così fecero: passeggiarono per le strade della città, fecero un picnic nel parco, passarono un pomeriggio alla piscina della Gilda e passarono due sere a casa di Gray, sul divano, semplicemente accoccolati l’uno all’altra.

Gray non era il tipo che amava quel tipo di contatto fisico, ma, da quando Lluvia era entrata nella sua vita, non gli dispiaceva fare qualche eccezione. Ovviamente solo per lei. 

Tre giorni dopo se ne stava seduto fuori dalla casa di Porlyusica, in attesa. La donna aveva fatto entrare Lluvia per visitarla, invitandolo non proprio gentilmente a stare lì fuori, buono e tranquillo, mentre lei visitava Lluvia. Ormai era mezz’ora che aspettava e l’ansia lo stava divorando. Sapeva che la maga dell’acqua era in buone mani e non aveva nulla di cui preoccuparsi, ma quando sarebbe uscita da quella casa, avrebbero finalmente saputo se di lì a nove mesi ci sarebbe stato un bambino tutto loro alla Gilda, mica una cosa da niente!

Aveva appena iniziato a camminare avanti e indietro quando finalmente la porta si aprì. Gray si fermò e si avvicinò a Lluvia, che usciva mogia mogia dalla casa. 

-Va tutto bene? -le chiese subito.

Lluvia alzò lo sguardo, velato di lacrime: -Lluvia non è incinta. -disse solo. 

-Oh… -mormorò Gray, colto alla sprovvista. Non che non fosse pronto a quell’eventualità, ma… beh, un pochino sperava che succedesse il contrario.

La giovane si sedette sul tronco di un albero caduto, proprio dove Gray era stato seduto fino a pochi minuti prima. Non lo guardava in faccia.

-Lluvia…

-Gray-sama.

Avevano parlato insieme. La cosa fece alzare lo sguardo a Lluvia, ma subito tornò a fissarsi i piedi. Gray fece un sorriso, poi si inginocchiò davanti a lei e le prese le mani.

-Ti ho già detto di chiamarmi solo Gray.

Lluvia annuì e tirò su col naso. Le tremava il labbro e si vedeva che stava tentando di trattenere le lacrime. A quanto pare anche lei, in fondo, avrebbe voluto avere un bambino per davvero.

-G-Gray… Lluvia ti ha dato false speranze. Scusa. -disse.

-Non devi scusarti, Lluvia. 

-E invece sì. Ho visto come eri contento in questi giorni. -si asciugò gli occhi con una mano. 

-Ma non importa, ci riproveremo. -la consolò. -A me basta sapere che stai bene.

Lei annuì: -Lluvia… Lluvia sta bene.

-Sicura?

Fece ancora “sì” con la testa: -Sicura.

Gray non ne era molto convinto, ma faceva veramente pena a consolare le persone, perciò decise di proporle qualcosa che sicuramente le avrebbe tirato su il morale. 

-Ti va di mangiare qualcosa a quel ristorante che ti piace tanto? -domandò.

Il viso di Lluvia s’illuminò: -Solo se poi prometti a Lluvia di fare le coccole sul divano. 

Gray arrossì: -E va bene. -si alzò in piedi e le porse una mano, poi si avviarono verso il centro di Magnolia senza sapere che, di lì a un anno, le loro mani avrebbero spinto una carrozzina blu proprio lungo quelle strade.

   
 
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