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Autore: Mark_JSmith    21/06/2022    0 recensioni
Siamo in Italia, dopo gli avvenimenti trattati in Città del Fuoco Celeste.
Tra i personaggi ritroviamo nomi conosciuti (Herondale, Blackthorn, Lightwood..) e altri invece nuovi, che hanno lo scopo di rendere il tutto più distante dalla serie originale.
Italia.
Il paese della corruzione e dell'infedeltà.
Ne sono la prova proprio i due giovani Parabatai dell'istituto, nei quali scorre sangue "sporcato" dalle molteplici infedeltà all'interno del loro albero genialogico.
Italia.
Il paese del menefreghismo, nessuno infatti è stato coinvolto durante la guerra fra Nephilim ed Ottenebrati, nessuno è stato chiamato ad andare a combattere. Va bene che la concentrazione di Shadowhunters in Italia è la più bassa in tutto il mondo, ma sono stati completamente ignorati.
Non che la cosa abbia dato troppo fastidio a Mark Herondale e Fredrick Blackthor, i due giovani parabatai, che hanno potuto continuare a vivere la loro vita idilliaca basata su feste, ragazze (di ogni categoria), film, alcool e.. DEMONI.
Genere: Azione, Erotico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Magnus Bane, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo, Violenza
Capitoli:
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La stanza era completamente immersa nel buio, anche col sole più forte, nessun raggio di luce avrebbe fatto irruzione mostrando i volti dei partecipanto. Lungo il pavimento ad intervalli regolari vi erano piazzate delle stregaluci, il loro tenue bagliore iluminava i piedi degli individui seduti attorno ad un tavolo circolare. Non era la prima volta che si incontravano, e sicuramente non sarebbe stat l'ultima, ma nessuno sapeva il volto o il nome deglli altri partecipanti, le decisioni prese in queste circostanze erano scomode e l'anonimato era l'unico modo esistente per proteggere l'ordine pubblico.
-Herondale- cominciò uno dei partecipanti -Un nome una garanzia-
-Non è come glli altri, loro hanno una morale, un'integrità.. Ogni azione fatta dal giovane va contro i principi morali di quella famiglia-
-Colpa del sangue- 
Il mormorio dei presenti fece capire che erano tutti della stessa idea
-Sangue sporco, angelico e demoniaco, è una sorpresa sia sopravvissuto fino ad ora, Raziel deve aver passione per le pecore smarrite-
-Pecore?- ribattè una figura alzandosi leggermente dalla sedia, il tono pacato dellaconversazione si faceva via via più rabbioso ad ogni parola detta -Non è una pecora, è un lupo rabbioso e famelico che divora ofni cosa gli sta a tiro-
Con molta più calma una voce irruppe nel discorso -Cosa consigli di fare dunque?-
-Giustiziamolo, che lui sia d'esempio ad ogni Bastardo là fuori, non si scherza col consiglio- rispose mettendosi nuovamente a sedere, entrambe le mani erano serrate in pugni.
-E se invece proponesi a voi signori un'altra via?- l'uomo se era alzato e aveva cominciato a passeggiare attorno al tavolo.
L'idea della tavola rotonda serviva a rendere tutti uguali attorno a quel tavolo, ma la sola presenza di quell'individuo metteva tutti gli altri in una posizione di difetto.
-Se lo mettessimo all'angolo pensate che ci seguirà di sua volontà al proprio patibolo? O pensate che si metterà contro di noi?-
-Un singolo Shadowhunters, mezzo sangue per di più, contro l'intero nostro esercito? E seriamente voi pensate che possa essere in grado di uscirne vivo?- esclamò una delle ombre del tavolo ridendo.
L'uomo in piedi sorrise, e per un solo secondo il bianco della sua dentatura perfetta si intravide nell'ombra della stanza.
-Giusto per vostra informazione, signori miei, il nostro caro Lupo, ha recentemente sconfitto la Seconda Compagnia Volontaria. Sei membri di questa sono stati ritrovati privi di sensi nei pressi del bosco a Nord-
Nella stanza regnò il silenzio, interrotto solo dai passi lenti e regolari dell'uomo, i quali come un orologio umano segnavano lo trascorrere del tempo.
-Deve essere stato sicuramente aiutat..- una delle ombre al tavolo provò ad intervenire ma venne bruscamente interrotto
-Io qui propongo a voi una via diversa. Abbiamo tra le mani un'occasione. Un Lupo smarrito, assetato di sangue e distruzione-
-Dunque voi cosa proponete?-
-Nutriamolo- concluse Arthur Goldseed.

Un sottile rivolo di sangue scorreva lungo tutta la lama, cadendo a terra in una piccola pozza cremisi che lentamente si stava formando sul marmo candido del pavimento.
-Signor Herondale- iniziò l'uomo ignorando il bruciore che la lama faceva provare al suo corpo
-Signor Goldseed- rispose il ragazzo, gli occhi cremisi si spostarono dal suo bersaglio alla folla per un istante.
Un singolo istante che bastò per incrociare lo sguardo con lei, Lexia, e per un microscopicomomento avvertì il colore delle sue iridi cambiare.
"Merda" pensò voltando nuovamente la sua attenzione all'uomo che teneva in fil di spada "Desidero davvero così tanto la pubblica giustiziazione?"
-Ti sarei grato se abbassassi cortesemente la tua spada dalla mia gola- chiese Goldees riportando Mark alla realtà 
-Solo per sentire la tua vecchia voce condannarmi alla pubblica esecuzione o peggio?- rispose Mark serrando ancora più la forza sull'elsa dell'arma
Goldseed sorrise -Potrebbe esserci un esito.. Inaspettato giovane Lupo-
-Lupo?- in quel momento le guardie fecero irruzione nella stanza, circondando i due sul palco, le spade angeliche pronte e puntate verso Mark.
-Signori vi prego calmatevi- Goldseed parlava con una voce calma -Tutto questo è solo un enorme malinteso- disse alzando entrambe le braccia - abbassate tutti le armi- ordinò.
Le guardie di sicurezza attesero qualche secondo, ma alla fine rinfoderarono le armi come gli era stato ordinato.
Riluttante Mark seguì l'ordine, abbassando iocsuc dal collo di Goldseed, facendola penetrare di qualche centimetro nel pavimento di marmo.
-Ora che ho nuovamente la vostra meritata attenzione vorrei che tutti voi foste partecipi di quanto avverrà oggi- Goldseed continuò a parlare, mentre una delle guardie aveva prontamente praticato una runa guaritrice sul suo avambriaccio, permettendo alla ferita sul collo di chiudersi quasi completamente in qualche secondo.
-L'imputato qui davanti a me è il signor Mark Herondale, dell'Istituto italico. Egli è accusato davanti a voi e davanti al nostro angelo creatore, Raziel, di aver ingiustamente e in maniera del tutto brutale, di aver assassinato un branco di Lupi Mannari, nostri amici ed alleati in visita al luogo dal quale egli proviene e di essersi successivamente dato alla macchia per fuggire dalle conseguenze di questo suo reato.-
"Proprio per quello stupido idiota" pensò Mark continuando a fissare il pavimento tinto del sangue dell'uomo.
Non poteva alzare lo sguardo, come due magneti i suoi occhi sarebbero stati attratti da quelli di Lexia, e non avrebbe potuto sopportare la pesantezza del suo sguardo. Non in quel momento.
"Sì" si rispose fra sè e sè "Io davvero desidero la morte così tanto"
Immerso come era nei suoi pensieri non si accorse che da dietro una guardia si avvicinò per abbassargli il cappuccio, Mark ebbe giusto il tempo di afferrarle con forza il braccio, piegando leggermente il metallo dell'armatura a protezione dell'avambraccio.
-Se ci tieni alla mano- Mark si voltò guardandolo con le iridi cremisi -Non ti azzardare a toccarmi mai più-
-Non sia così sgarbato, Signor Herondale- interruppe nuovamente Goldseed -E' solamente molto sgarbato presentarsi in vesti così poco eleganti, e addirittura a volto quasi coperto-
Mark lasciò andare il braccio della guardia, il quale arretrò quasi correndo, e si levò il cappuccio. I capelli ormai non più curati come un tempo gli cadderò di poco sopra le spalle, prese un elastico che aveva al polso e li raccolse in una qualche maniera, lasciando solo un sottile ciuffo cascargli sulla fronte.
-Dicevo..- continuò Goldseed schiarendosi la voce con un colpo di tosse -Questo è quanto ci è stato riferito, ma alla luce di nuove testimonianze, che a breve ascolteremo- disse indicando lo stregone Magnus Bane, il quale si alzò e mosse qualche passo in direzione del palco -le accuse, potrebbero incorrere a..-
-Non ve ne è bisogno alcuno- interruppe Mark
"Non so quale sia il tuo obettivo ma non sto al tuo gioco"
-Io- 
Magnus si fermò come pietrificato.
Mark strinse iocsuc con ancora più forza, facendola scivolare ancora più a fondo nel marmo.
-Mi dichiaro colpevole, di ogni accusa mossami in questa occasione.-

-Mi dichiaro colpevole..-
Quelle parole risuonavano come martelli nella mente di Lexia.
"Cosa diavolo sta succedendo!?" Stava andando tutto troppo in fretta.
Lei si era seduta, poi era arrivato quell'uomo sul palco, poi anche Mark come un'ombra minacciandolo e ora si dichiarava colpevole!?
-Magnus..- balbettò lei toccando la tunica dello stregone -che sta succedendo?- sentiva il suo respiro mozzarsi. Le mancava l'aria e ad ogni secondo che passava un pensiero diventava più invadente nella sua testa
"Lo uccideranno"
-Non ne ho idea tesoro- rispose lo stregone mettendosi nuovamente a sedere -Da qui in poi, non so cosa accadrà-
Lexie sentiva la testa vuota, nelle sue orecchie sentiva solo il rimbombare veloce e costante del suo cuore, cominciò ad annebbiarsi la vista.
"Lo uccideranno!"
-Ho.. bisogno di aria- disse a Cass alla sua sinistra dirigendosi fuori dall'edifio il più in fretta possibile.
Nella sua fuga la ragazza non si rese minimamente conto che due piccoli punti di un rosso acceso la accompagnarono lungo ogni suo passo.
L'aria fuori era gelida, ma i polmoni di Lexia furono ugualmente gioiosi di accogliere la nuova fonte di ossigeno, la ragazza collassò contro il muro dell'edificio cadendo in ginocchio.
Una mano strineva forte la maglietta in prossimità del cuore.
"LO UCCIDERANNO"
Sentiva qualcosa rompersi in lei.
Un pensiero si fece strada nella sua testa, il sapore di un bacio sporcato dalle gocce di pioggia, il calore di un abbraccio in caduta libera, il suono di una risata sulla spiaggia.
Cassie correndo verso di lei, le sue labbra si muovevano, ma Lexia non riusciva a sentire alcuna parola.
-Sto bene tranquilla- voleva dirle, ma quelle parole le rimasero in gola mentre con tutto il corpo cascava a terra priva di sensi.

-Non capisco- 
Queste furono le prime parole che ruppero il buio nel quale Lexie si trovava
-Non capisco!- urlò Fred nuovamente lanciando qualcosa che andò in frantumi
-Smettila di rompere cose- lo rimproverò Cassie -Non è casa tua-
-Romperò lui direttamente!- rispose lanciando ugualmente una lampada contro il muro
-Posso guardare?- chiese Lexia tirandosi su col busto e massagiandosi gli occhi con una mano.
Erano in camera sua, Cassie e Fred devono avercela portata dopo che aveva perso i sensi fuori dal "tribunale"
-Piano piano- le fece Cassie dandole una mano a tirarsi su.
Il sole fuori dalla finestra stava lentamente abbassandosi, saranno state circa le 7, il che vuol dire che era rimasta svenuta per più di metà giornata.
-Potete, per favore, dirmi come si è concluso il..-
"Lo uccideranno"
-.. processo?- concluse Cassie
Lexia annuì
Aprì la bocca per raccontare l'esito ma Fred fu più veloce -Assolto-
-Assolto!?- chiese Lexie sentendosi leggera come non mai
-Praticamente sì- continuò Cassie -E' stato costretto a tornare all'istituto di Ispra, non potrà solo lasciare la regione senza prima aver chiesto il permesso ufficiale e ogni mese dovrà venire qui per svolgere delle pratiche utili agli Shadowhunter-
-Lavori forzati e libertà vigilata- commentò Fred, nonostante la rabbia provata nei confronti di Mark per averli abbandonnati tutti si poteva chiaramente vedere quanto anche lui fosse sollevato.
-Ma com'è possibile?- chiese curiosa Lexia -Ha confessato!?-
-Tu ti sei persa il resto ma Magnus è comunque riuscito a confermare la versione secondo la quale il branco di licantropi non era in viaggio con fini amichevoli ma terroristici, ha portato pure la testimonianza di Kat per confermare anche il rapimento della sorella più piccola-
Lexie afferrò un cuscino portandoselo al corpo.
Quindi quando era con Kat era in missione, per salvare sua sorella più piccola non a..
Sentì le guance scaldarsi e un piccolo sorriso nascerle sul volto, abilmente coperto dal cuscino.
-Dov'è ora?- chiese Lexia 
-Sta venendo trasferito ad Ispra in questo momento- le rispose Fred
-Ora!?-
-Sì, a quanto pare non sono stati contenti nel vedere come ha assalito le guardie nel bosco-
aggiunse il parabatai
Lexia parve visibilmente confusa -Poi ti spiegheremo- le disse Cassie poggiandole una mano sulla testa con fare amorevole -Continua a riposarti ne hai bisogno-
-Mentre noi due- continuò afferrando il suo ragazzo per il colletto della camicia -ce ne andiamo prima che qualcuno spacchi altro!-
Fred sorrise e si lasciò guidare fuori dalla stanza della ragazza.
C'era però qualcosa di strano in quel sorriso, qualcosa che però Lexia non aveva forza di interpretare ora mentre la sua mente si inabissava nelle tenebre per la seconda volta quel giorno.

Cassie chiuse delicatamente la porta alle sue spalle.
-Quindi?- chiese rivolta a Fred
-Vuole vedermi, solo a me, prima di tornare all'Istituto-
-E' normale, siete comunque parabatai, per lui sei la persona più imprtante dell'istituo-
-No- la corresse Fred -Sono la seconda persona più importante per lui-
-Lexia?-
-Già, ha sempre fatto tutto per causa sua-
-Allora va- Cassie gli si avvicinò e gli diede un rapido bacio sulle labbra -Sei l'unico che può dargli una mano-


SPAZIO DELL'AUTORE:
Quanti anni sono passati? Forse troppi, chi lo sa.
Solo se sei ancora qui grazie di cuore. 
   
 
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