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Autore: ineffable    29/06/2022    1 recensioni
Izzy ha molti sentimenti repressi che rischiano di venire fuori a causa di un incidente, Edward soffre per Stede e proprio lui...potrebbe ricomparire nelle loro vite sconvolgendole di nuovo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Edward Teach/Barbanera, Izzy Hands, Stede Bonnet
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Tu, io e l'altro




Izzy è in ginocchio in una delle stanze della nave che dondola spinta dal mare mosso, le mani legate dietro la schiena, il labbro inferiore tagliato con il sangue ormai quasi secco che macchia la sua pelle e la sottile barba grigiastra, gli occhi neri, lucidi per il dolore ma anche per la soddisfazione che sta provando osservano dal basso quella figura che si impone dritta su di lui.
<< Sì Barbanera >> rantola ma evidentemente a lui non basta.
Gli afferra i capelli con la mano guantata, lo tira all'indietro facendolo gemere.
<< Un altro errore del genere e mi assicurerò di buttarti in mare io stesso, pezzo dopo pezzo. >>
Questa frase suscita qualcosa di strano nel primo ufficiale, sente lo stomaco contrarsi, per la prima volta in vita sua ha paura, teme le minacce del suo capitano e non sa come comportarsi di fronte a questa nuova sensazione, mai nei suoi anni di rotta con Edward ha mostrato timore di quei comportamenti folli e minacciosi, forse perché con lui non si è mai spinto oltre a qualche schiaffo o mano sul collo, ma da quando Bonnet se ne è andato quella violenza estrema si è estesa anche a lui, e anche se quando gli ha tagliato il mignolo ha provato oltre al dolore la soddisfazione di riavere il suo capitano, ora trema di fronte al pericolo che accada ancora, se non peggio.
Di nuovo uno strattone, digrigna i denti sforzandosi di non emettere alcun suono, a Barbanera non sono mai piaciuti i pignucolii e lui desidera compiacerlo, anche se sta soffrendo quello che vuole di più è soddisfare a pieno le aspettative del suo capitano, Edwardi si china, i loro visi sono vicini fin quasi a sfiorarsi, può sentire l'odore del rum che gli impregna le narici, deve aver bevuto ancora, non è una novità ultimamente.
<< Contraddicimi di nuovo, osa esprimere un'altra volta la tua fottuta opinione e ti pentirai amaramente di aver risvegliato il Kraken >> lo lascia andare malamente, il suo corpo magro ed esile dondola all'indietro ma riesce a rimanere stabile, il cuore gli batte furioso nel petto, questo è Barbanera, questo è il suo capitano, questo è ciò che vuole.
Lo osserva alzarsi facendo leva sul ginocchio sano, si gira dirigendosi verso l'uscita ma evidentemente Izzy quella notte ha voglia di morire, non sa nemmeno lui perché ma dalle sue labbra esce una frase che avrebbe significato morte certa per tutti, ma non per lui, e questo lo sa bene.
<< Edw...Barbanera >> meglio chiamarlo così quando è in quello stato, ottiene la sua attenzione quando è già sulla porta.
<< Che cosa vuoi? >>
<< I-io... >> prende coraggio e sogghigna appena << io non ho risvegliato il Kraken, è sempre stato dentro di te, tu sei il Kraken Ed... - >> non fa in tempo a continuare perché una fitta di dolore si espande dall'addome, sente il respiro mozzarglisi, si ritrova steso a terra a rantolare cercando disperatamente aria, sicuramente è stato colpito da un calcio, Barbanera non gli da il tempo di riprendersi, è a calvalcioni su di lui, con una mano tiene il pugnale vicino al suo viso, con l'altra stringe la sua mascella.
<< PERCHE' NON RIESCI A TENERE CHIUSA QUELLA TUA FOTTUTA BOCCA CAZZO!? >> sbraita così forte che alcuni schizzi di saliva gli bagnano il viso.
<< Mi costringi a farlo Izzy >> gli infila le dita in bocca per tenergliela aperta, Izzy capisce subito le sue intenzioni e cerca di ribellarsi, è un istinto di sopravvivenza, sa che probabilmente peggiorerà le cose ma il corpo umano è progettato per lottare, per sopravvivere ed è per questo che maledice se stesso e la sua debolezza, Barbanera gli spinge la fronte facendogli sbattere la nuca a terra, di nuovo assale la sua bocca in cerca di quella cosa viscida responsabile di quelle parole che proprio non vuole sentire.
La lama è quasi vicino alla lingua quando un mebro dell'equipaggio entra senza bussare, tutti e tre si bloccano, Barbanera si volta fulminando con lo sguardo il nuovo arrivato, Izzy solleva il viso spinto da un'mprovvisa gratitudine che subito respinge nelle profondità della sua anima, non gli andava proprio di perdere la lingua, come avrebbe fatto a comunicare, a dare ordini, Edward sarebbe sicuramente morto a causa di quel gesto.
Fang è conscio di trovarsi in una situazione critica, mai disturbare il capitano quando sta punendo qualcuno, ma fuori la situazione è ancora più terribile di tutto quello che gli potrebbe accadere per aver interrotto quel momento, è questo a dargli la forza di parlare.
<< Capo scusa io non volevo >> Barbanera si alza lasciando il primo ufficiale orfano di quel contatto, a passo spedito si avvicina a Fang che indietreggia finendo contro la parete, stringe gli occhi per la paura ma riesce comunque a parlare prima di ricevere qualsiasi cosa venga in mente ad Edward.
<< Siamo in pericolo, la tempesta sta peggiorando...- >>
<< Siete dei cazzo di imbecilli! >> lo spinge contro il legno duro della nave, poi si avvicina nuovamente ad Izzy, lo fa voltare malamente, con il coltello slaccia le corde che gli legavano i polsi e gli rivolge solo poche parole prima di uscire.
<< Vai a fare il tuo dovere. >>
Il primo ufficiale ancora stordito da tutto quello che stava per accadere si alza faticando a mantenere l'equilibrio, trova il suo bastone e incontra lo sguardo sconvolto e spaventato di Fang.
<< Che cazzo hai da guardare? >> sputa fuori con disprezzo.
<< Niente capo... >>
<< E allora va fuori di qui e cerca di trovare una cazzo di soluzione del cazzo! >>
Fang non se lo fa ripetere due volte, sulla nave le cose sono peggiorate parecchio, si stava abituando ai modi gentili di Bonnet e la sua ciurma, anche Edward sembrava più gentile ma da quando ha fatto ritorno sembra essersi trasformato in qualcosa di mostruoso, ancora più folle e indomabile di prima.
Mentre l'equipaggio è intento a domare quella tempesta che sembra intenzionata ad inghiottirli Edward è rintanato nella sua stanza, non gli importa molto se finiranno contro qualche roccia, se la nave verrà travolta e moriranno affogati, l'unica cosa a cui partecipa ora è il saccheggio delle navi, tortura, mutila, depreda, non che lo diverta particolarmente ma almeno è una distrazione alla noia, non lo fa sentire vivo affatto, per lo più rappresenta uno sfogo alla rabbia che sente.
Le tempeste invece non sono più affar suo, non è più divertente essere sballottati qua e la, aggrapparsi alle corde, essere fradici e prendersi un raffreddore, forse da giovane lo trovava divertente, ogni volta metteva in pratica quello che aveva imparato, urlava a gran voce ciò che era meglio fare o eseguiva gli ordini, ma adesso no, l'unica cosa divertente di una tempesta era la possibile morte.
Dopo circa un'ora passata a lottare contro quel mare scuro e furioso finalmente riescono a cavarsela, portano la nave su una rotta più stabile, la pioggia si affievolisce, le onde si placano e il cielo si fa via via più sereno, sono tutti fradici e stanchi, si ritirano uno ad uno per cercare di asciugarsi e mettersi abiti puliti, solo Izzy invece di pensare a se stesso pensa al suo dovere di primo ufficiale.
Entra nella cabina senza bussare, un frastuono accompagnato da un'imprecazione gli sfiora l'oracchio, sicuramente gli ha lanciato una bottiglia contro, non lo ha colpito solo perché è ubriaco, lo fa sempre tutte le volte che lo scopre in quelle condizioni, solo la prima volta è riuscito a colpirlo, in realtà una scheggia di vetro gli ha graffiato la fronte, ne porta ancora la cicatrice, e lui comunque non si sposterebbe mai, non importa se quel pezzo pesante di vetro fosse diretto dritto contro la sua faccia, rimarrebbe lì a prenderlo, si pulirebbe il viso e compirebbe il suo dovere, come sempre.
Prima di tutta la faccenda di quello stupido di Bonnet si sarebbe comportato diversamente, il dolore amava riceverlo direttamente dalle mani di Edward, ma ora qualunque cosa gli va bene, ha riavuto Barbanera, anzi ancora meglio ha avuto il Kraken per questo accetta tutto, qualsiasi cosa, ovviamente sta provando a sopravvivere e a non far morire Edward, cerca di fare il suo lavoro ma il suo capitano non è più tanto disposto ad ascoltare i suoi consigli, nei giorni fortunati gli lascia il comando della nave, se ne rimane nel suo alloggio fino a quando non incontrano una nave da depredare ed in quel momento Izzy viene ricompensato per tutta la merda che è costretto a sopportare.
<< Capitano la tempesta è passata...- >>
<< Izzy, per caso avete avvistato qualcosa tipo una nave, un mercantile, una cazzo di isola o un porto, qualcosa per cui valga la pena irrompere qui e disturbarmi? >>
<< No capitano ma...- >>
<< Niente ma fottuto cane. >>
Izzy non ha avuto il tempo di vederlo che le mani di Barbanera sono già sul suo collo, lo stringono impedendo all'aria di passare, il suo viso diventa rosso, istintivamente porta una mano a coprire quella di Edward ma non lo respinge, la tiene solo appoggiata sulla sua.
<< Ne ho abbastanza dei tuoi ma. >>
<< Allora dimmi le regole >> geme Izzy con la voce soffocata, intrappolata tra le dita del suo capitano, una parte dentro di sé si ribella, lo spinge via.
<< Dimmi le fottute regole Edward perché qui sta andando tutto a farsi fottere, ogni cazzo di giorno rischiamo di affondare in un mare di merda e tu con il tuo comportamento del cazzo rischi di farci ammazzare, di non farci sopravvivere a una tempesta del cazzo! Perché sei troppo impegnato a startene qui a bere e piangere dannato pezzo di m...- >>
Un pugno in pieno viso lo fa volare a terra ritrovandosi sul pavimento, sputa il sangue causato dal taglio sul labbro che si è riaperto, si mette a carponi, alza il viso verso quell'ombra che una volta era il grande pirata Barbanera, lo stratega con una mente geniale, mentre ora quel viso scavato pitturato di nero rappresenta solo il fantasma di ciò che era, la parte peggiore.
<< Sai che ho ragione, puoi...puoi tagliarmi tutte le dita che vuoi, mutilarmi, farmi a pezzi e sai che non te lo impedirei, ma comunque Edward sapresti sempre che dico la verità, voglio solo tenerti in vita, è così difficile da capire? >>
Si alza barcollando sui suoi stessi piedi, si pettina i capelli all'indietro, con una mano si pulisce dal sangue che gli rigava sul mento.
<< Tu mi hai condotto a questo Izzy, era ciò che volevi, da quando abbiamo messo piede qui mi hai supplicato di tornare ad essere Barbanera ed è quello che ho fatto! >>
<< NO! >>
<< Tu non sei Barbanera, sei solo un pazzo che se ne va in giro a compiere mutilazioni, sei peggio di quell'idiota di Hornigold! Ti stai lasciando morire cazzo! Non te frega niente del tuo equipaggio, della tua cazzo di nave, di te stesso! Prima di...di lui era tutto diverso. >>
Edward sussulta sapendo a chi si riferisce, i suoi occhi si riempiono di lacrime che non lascia libere di scendere, stringe i pugni e serra la mascella, ha solo voglia di bere e prendere a pugni lo stronzo che ha davanti fino a fargli vomitare le scuse che crede di meritarsi.
<< Era finita anche prima Izzy ma tu non hai mai voluto vederlo. >>
<< No >> geme il primo ufficiale maledicendo la sua stessa voce incrinata.
<< Sì >> risponde Edward guardandolo dritto negli occhi.
<< No. >>
<< Sì...- >>
<< No cazzo no, non era finito niente cazzo! >>
Edward chiude gli occhi stancamente, la testa gli duole e non solo per il rum che ha mandato giù, è stanco di tutto, della sua vita, di quella conversazione che non porta mai da nessuna parte se non a far sentire entrambi più rotti, spezzati, senza più parti di ricambio con cui sostituire quelle che non funzionano più.
Potrebbe ritirarsi volendo, trovare un posto sulla terra ferma in cui stare, vivere i suoi ultimi giorni senza più dover occuparsi di niente e preoccuparsi di nessuno ma sarebbe da solo, chi lo seguirebbe? Il suo equipaggio sicuramente no, nemmeno Izzy perché ama il mare, la vita a bordo di una nave, e comunque è certo che non sarebbe felice, litigherebbero tutto il giorno fino a finire per uccidersi a vicenda.
Non vuole rimanere solo, ha capito che odia la solitudine, odia sentirsi indifeso senza poter parlare con qualcuno, anche se si tratta soltanto di dare ordini è pur sempre qualcosa, e poi rimanendo troppo da solo finirebbe per pensare in continuazione a Bonnet e lui non vuole pensarci, non più di quanto già non faccia quando beve e piange nella sua cabina.
Su questa nave invece ha Izzy che pur avendolo tradito lo ha fatto per salvarlo, sapeva che la bella vita non faceva per lui, la seta, i tessuti preziosi, i sorrisi e le belle parole erano solo stupidi sogni di un ragazzino che credeva di poter meritare almeno una cosa bella, il suo primo ufficiale ha sempre voluto proteggerlo, è rimasto al suo fianco difendendo la sua persona e la sua integrità, forse per ripagarlo di tanta lealtà potrebbe dargli ciò che vuole, smettere di agire da folle che vuole solo morire e tornare ad essere il pirata che ha terrorizzato i mari per anni.
Se Izzy vuole Barbanera è ciò che avrà, è l'unica alternativa a una vita di solitudine e anche se la cosa che desidera maggiormente è smettere di soffrire, per una volta potrebbe mettere il benessere di un altro al posto suo, ricompensare quella totale devozione, in fondo se dovesse non piacergli può sempre far schiantare la nave, magari facendo scendere tutti prima o morire in battaglia.
<< Izzy, tu vuoi Barbanera? >>
Il cuore del primo ufficiale si contrae, deglutisce e con coraggio fa un passo avanti.
<< Sì, sì cazzo è quello che voglio. >>
Edward allunga un braccio e lo spinge contro la parete della nave, questa volta però non stringe il collo già arrossato per il maltrattamento di prima.
<< E cosa farebbe Barbanera se un membro del suo equipaggio gli parlasse come hai fatto tu? >>
Il fiato di Izzy si blocca, boccheggia in cerca d'aria anche se non ne ha bisogno perché Edward non lo sta affatto stringendo, non con la forza almeno, ma le sue parole, la sua voce, sono in grado di mandarlo in una dimensione in cui sente di non avere più il controllo di niente, nemmeno di se stesso.
<< I-io non lo so capo... >>
Gli occhi scuri, liquidi, lo scrutano attentamente, non c'è traccia della follia di prima, ma nemmeno di quella scintilla che li illuminava, sono solo vuoti, velati da qualcosa che Izzy non ha mai visto, un sogghigno sporca quell'espressione così impassibilmente ferma.
<< Forse ti taglierebbe qualche parte del corpo, o ti legherebbe all'albero maestro per giorni interi, è questo che vuoi che faccia Izzy? O magari potrei spogliarti e passare la lama del coltello sulla tua pelle lasciando indelebili segni rossi. >>
Il battito del suo cuore che eccitato non si ferma, non rallenta, quelle alternative, tutti quei possibili modi in cui potrebbe essere torturato senza essere ucciso gli stanno mandando delle piacevoli scosse lungo la spina dorsale, il petto si alza e si abbassa al ritmo del suo respiro affannato.
<< Dovresti deciderlo tu, sai meglio di me la punizione che mi merito capitano. >>
Edward gli spinge la testa contro il muro facendogli fare un terribile tonfo.
<< Barbanera, è Barbanera per te da ora in avanti chiaro? >>
Il cuore di Izzy fa una capriola, le sue viscere si contorcono per il piacere che quella frase gli provoca, un lieve sorriso nasce spontaneo, potrebbe causargli un'altra botta ma non gli importa, ansima appena prima di rispondere.
<< Sì Barbanera è chiaro. >>
La mano che lo stringe lascia il suo collo, lui cade a terra incapace di sorreggersi, le gambe gli tremano troppo, aspetta i nuovi ordini che non attendono ad arrivare.
<< Cerca di essere meno debole la prossima volta, cosa me ne faccio di un uomo che non è capace nemmeno di reggersi in piedi. Ora esci di qui, vieni a chiamarmi domani mattina e datti una ripulita. >>
Il primo ufficiale si rialza aggrappandosi allo stipite della porta, una volta in piedi sta per congedarsi quando la voce profonda di Edward lo ferma.
<< Ah Izzy, voglio che pensi a un modo in cui io possa punirti, non dormirai, non ti riposerai finché non avrai trovato la maniera adeguata, è un ordine. >>
Di nuovo rischia di cadere in ginocchio, fortunatamente è ancora aggrappato al legno, le mani stringono forte in modo da sorreggerlo, annuisce solamente e si allontana barcollando, appoggiandosi alla parete della nave, non sa se quella che gli sta infliggendo sia una tortura psicologica ma sa che se non ubbidirà ci saranno conseguenze, e le conseguenze potrebbero essere persino peggiori della punizione, potrebbe decidere di mandarlo via o di degradarlo.
Ovviamente non ha chiuso occhio per tutta la notte, ha avuto la presunzione di pensare che sarebbe stato facile decidere una punizione per lui ma il pensiero di poter decidere come avere le mani di Edward sul proprio corpo ha reso tutto molto più difficile, bussa alla porta del capitano prima che arrivi il ragazzo con la colazione, entra trovandolo a terra in un angolo buttato sopra un ammasso di coperte e cuscini, la stanza puzza di stantio, di chiuso, alcol e sporco, sospira amareggiato, per quanto ancora andrà avanti questa storia si domanda.
<< Edward >> si morde la lingua istantaneamente, ha dimenticato per un attimo l'ordine che la sera prima gli ha imposto, la forza dell'abitudine e la stanchezza lo hanno fatto inciampare, ma fortunatamente lui non ha sentito niente essendo ancora sprofondato nel sonno.
Si china facendo attenzione a non gravare sul piede ferito, anche se è passato del tempo continua a fargli male se lo sforza troppo, gli appoggia una mano sulla spalla e lo scuote appena, lui mugugna, si volta, con una mano si stropiccia gli occhi e poi li apre mettendo a fuoco la figura del suo primo ufficiale.
<< Izzy ma che cazzo... >>
<< Mi hai detto di presentarmi qui e l'ho fatto. >>
Edward si mette seduto, le mani che ancora sfregano il volto nel tentativo di svegliarsi, sembra un gatto che si lava dopo aver fatto il suo meritato pisolino, Izzy manda a farsi fottere il suo stesso pensiero considerandolo troppo sdolcinato e sciocco, rimane sull'attenti in attesa degli ordini o di qualche parola.
<< Non ricordo nemmeno più perché cazzo ti volevo qui >> borbotta sbuffando, ed eccolo Edward, nei momenti di debolezza torna fuori facendogli venire voglia di imprecare e prenderlo a calci, ma questa volta la sua attenzione si sposta verso altro, se davvero non ricorda che cosa voleva potrebbe non essere mai punito, deglutisce rumorosamente a quel pensiero, spera che non sia così altrimenti quella notte passata in bianco sarebbe stata vana.
<< Se vuoi posso ricordartelo io >> domanda spostando le mani dietro la schiena.
<< Grazie amico, sarebbe carino da parte tua >> il suo tono è stizzito ma non arrabbiato ed Izzy lo odia, questa condiscendenza, questa gentilezza gli fanno solo venire la nausea.
<< Forse è meglio se torno più tardi, dopo che hai fatto colazione, sarai più in te. >>
Edward lo guarda confuso, gli occhi ancora resi piccoli dal sonno.
<< Che cazzo vorrebbe dire? >>
<< La cosa di cui devo parlarti richiede tutta la tua attenzione. >>
<< Sono attento >> sbotta mentre si alza da quel groviglio di coperte.
<< Fai colazione e poi ne riparliamo >> detto questo esce dalla stanza, sa che ha esagerato, sa che continuando a provocarlo rischia grosso ma questo è l'unico modo che ha di tenere viva la fiamma di Barbanera, Edward è un rammollito ma Izzy ha comrpeso che non può liberarsi del tutto di lui, così ha imparato a raggirarlo di modo che la sua comparsa duri il minimo indispensabile, Edward si ricorderà tutto, tornerà in sé non appena si sarà ripreso, in fondo non era così eccessivamente sbronzo da perdere la memoria.
I suoi piani però vengono rimandati quella stessa mattina quando in uno dei corridoi della Revenge scopre un' apertura e da quello stesso buco nella parete ne esce Lucius Spriggs.
<< Ma che cazzo? >>
Lucius rimane immobile, paralizzato a fissare quell'omino tanto arrabbiato che se ne va in giro a sbraitare ordini, credeva di essere da solo e invece è saltato fuori che Izzy ha la camminata di un gatto, dentro di sé sente che è la fine, questa volta non lo risparmieranno, non prova nemmeno a scappare ma il suo istinto di sopravvivenza gli fa mormorare qualche scusa.
<< Ti prego non...- >>
Izzy si avvicina e lo tira per la maglietta.
<< Chiudi quella cazzo di bocca, da dove arrivi? Edward aveva detto che eri morto! >>
<< T-Tecnicamente lo ero. >>
<< Che cazzo stai dicendo!? >> lo strattona malamente mentre gli sputa in faccia queste parole.
<< Che sono stato buttato in mare e...ho trovato il modo di cavarmela. >>
<< Bene >> l'espressione sul volto del più grande è indecifrabile, Lucius comincia ad avere davvero paura.
<< Ti prego non portarmi da lui >> lo supplica ma i suoi tentativi di impietosirlo sono vani, il primo ufficiale lo trascina dritto agli alloggi del capitano, apre la porta e lo spinge dentro con mal grazia, Lucius che oramai non ha più niente da perdere decide di puntare sull'ironia.
<< Ciao Edward...è un piacere rivederti >> ridacchia appena deglutendo.
Il capitano lo guarda scioccato, stava finendo di allacciarsi l'ultimo bottone ed è così che rimane immobile per un istante cercando di comprendere l'immagine che ha davanti, si chiede se sia impazzito del tutto, se davanti a sé si trovi un fantasma oppure se è successo quello che credeva non sarebbe mai potuto accadere.
<< Barbanera, guarda quale ratto si aggirava sulla nave a nostra insaputa. >>
Lucius agita la mano in segno di un ironico saluto.
<< Che cazzo, doveva essere morto >> dice guardando Izzy, poi guarda Lucius << dovevi essere morto, ti ho buttato in mare, come fai a...- >>
<< Ho trovato una scala e i passaggi segreti di Stede >> butta fuori tutto velocemente.
<< Quel fottuto Stede Bonnet >> sputa con disprezzo il primo ufficiale, era ovvio che le sue stronzate non si sarebbero limitate a fottuti armadi segreti e librerie.
<< Qualcun altro sa che sei qui? >>
<< No >> risponde scuotendo la testa. >>
Edward si avvicina a lui estraendo il coltello, Lucius trema ed indietreggia di un passo.
<< Lo sai vero che se mi stai mentendo farò fuori te e i tuoi amichetti? >>
<< S-sì...ma non ho detto a nessuno che sono sopravvissuto, ho fatto attenzione a non fare il minimo rumore. >>
<< E perché lo avresti fatto, i tuoi amici avrebbero potuto aiutarti. >>
<< Edward dovremmo ucciderlo e basta. >>
Izzy si ritrova un'altra volta a terra colpito in pieno da uno schiaffo, Lucius guarda la scena scioccato sforzandosi di non emettere alcun suono, anche se lo spavento che si è preso è stato bello grosso.
<< Barbanera ricordi? >> dice Edward in tono minaccioso, il primo ufficiale annuisce massaggiandosi la guancia e mormorando qualche scusa, il ragazzo più giovane concorda con se stesso che il capitano deve aver perso la testa del tutto, avrebbe dovuto capirlo non appena ha messo piede in questa stanza vedendo quelle cose nere che ha in faccia, è stato tentato di chiedere cosa fossero ma ha deciso saggiamente che fosse meglio non fare domande a riguardo.
<< Legalo a quella colonna fino a che non deciderò cosa farne di lui. >>
<< Agli ordini. >>
Il giovane perde colore all'istante consapevole che questo destino potrebbe essere peggiore della morte, peggio di rimanere per settimane nei corridoi sporchi della nave mangiando e bevendo razioni adatte a un cane più che a una persona, mentre viene strattonato via, spinto a terra e legato Lucius guarda Edward con disperazione.
<< Ti prego no, uccidimi ora ma non farmi questo, ti prego...- >>
<< Chiudi quella cazzo di bocca! >> urla Izzy ma lui non tace e così è Barbanera ad intervenire avvicinandosi a grandi passi, prende un pezzo di stoffa nero e glielo spinge in bocca per poi dargli un pugno sulla guancia.
<< Zitto idiota, impara a misurare le parole. >>
Stanno fuori per quelle che a Lucius sembrano tante, troppe ore e in effetti lo sono, la guancia gli fa male, ha tanta sete e caldo, la salivazione è inesistente per via della stoffa che non è riuscito a sputare fuori, è sicuro anche di aver perso i sensi per qualche tempo ma finalmente sente dei passi, la porta si apre e si richiude con un tonfo che gli arriva dritto alla testa, un'ombra sfocata si avvicina a lui, sente un dolore provenire dalla nuca e quando riesce a mettere a fuoco il tutto vede che si tratta di Edward, lo sta tirando all'indietro per i capelli.
Gli tira via la stoffa dalla bocca, lui sputacchia, tossisce e prende finalmente un bel respiro.
<< Oh Dio grazie >> ansima guardando quello che una volta aveva aiutato ad uscire dalla depressione negli occhi, li vede cambiati come se quella tristezza avesse lasciato il posto a qualcosa, qualcosa di sbagliato.
<< Lo sai cosa faceva Hornigold a chi parlava troppo? >>
Lucius non ha idea di chi sia questo di cui sta parlando, scuote la testa debolmente, una goccia di sudore scivola lungo la tempia.
<< Gli tagliava la lingua, così di netto. >>
Il ragazzo rabbrividisce a quel pensiero, prega che Edward non abbia intenzione di fare lo stesso con lui, non potrebbe vivere senza la sua lingua, senza poter parlare, sarebbe come se gli amputassero le mani, vorrebbe urlare, fuggire, supplicare di risparmiarlo ma è consapevole che nessuna di quelle cose funzionerebbe, per cui decide di rimanere in silenzio, nella speranza di farlo arrabbiare il meno possibile.
<< Adesso ti dico che cosa faremo, anzi che cosa farai. Tornerai dentro le pareti della nave e rimarrai lì come il ratto che sei fino a nuovo ordine, non parlerai con nessuno, non ti farai scoprire da nessuno e soprattutto mi riferirai se qualcuno tenta un ammutinamento o qualcosa di simile. Se scopro che qualcuno sa di te o che mi menti farò fuori i tuoi amichetti davanti ai tuoi occhi, li scuoierò per poi farli a pezzi, e tu non potrai fare niente per impedirlo. E' tutto chiaro? >>
Ha solo la forza di annuire, gli occhi colmi di lacrime, lo stomaco stretto in una morsa dolorosa, sente la nausea e vorrebbe solo chiudere gli occhi e risvegliarsi a qualche mese fa quando le cose andavano bene, rimpiange Stede ma lo detesta anche per averli abbandonati, non dice una parola quando Edward lo fa entrare in una delle pareti nascoste, se prima con Ed si poteva almeno provare ad avere una conversazione con Barbanera è del tutto impossibile.
Si appoggia contro il legno lasciandosi cadere, scoppia a piangere ma poi si ricorda che non deve fare rumore e allora si preme una mano sulla bocca e inizia a singhiozzare, se prima era solo un clandestino ora è un prigioniero, e la cosa peggiore è che non ha idea di come tirarsi fuori da quella situazione.
<< IZZY! >>
Si precipita fuori ma sul ponte vede solo qualche membro della ciurma, si avvicina a Franchie che è intento a martellare su alcuni chiodi ormai arrugginiti, si ferma subito non appena lo vede arrivare, da quando i suoi compagni sono stati abbandonati o uccisi non parla più molto, ancora meno di prima, l'unica consolazione è rappresentata da Jim, insieme potrebbero scappare un giorno, se saranno fortunati.
<< Tu, hai visto Izzy? >>
<< E' passato prima signore...capo...voglio dire Barbanera. >>
Edward alza gli occhi al cielo esasperato.
<< E ora dove si trova? >>
<< L'ho visto scendere di sotto. >>
Il primo ufficiale forse allarmato dalle grida che ha sentito provenire da tutta l'imbarcazione torna fuori palesando la sua presenza, Edward come una furia gli è di fronte, lo afferra per un braccio << dove cazzo ti eri cacciato? >> mormora mentre lo trascina all'interno della sua cabina, lo osserva con gli occhi infuocati, colmi di rabbia e desiderio di vendetta, rivedere Lucius non gli ha fatto bene, lo ha reso solo più irascibile facendo uscire quei sentimenti che desidera rimangano solo sopiti.
<< Si può sapere per quale cazzo di motivo non mi hai detto che quel ragazzo era qui!? >>
<< Edw...Barbanera io non lo sapevo, l'ho portato qui non...- >>
<< E per quale fottuto motivo non lo sapevi? Quindi se qualcuno dovesse salire a bordo e nascondersi riuscirebbe ad ucciderci tutti nel sonno perché il mio fottuto primo ufficiale del cazzo ha di meglio da fare che occuparsi dei suoi doveri! >>
Izzy sospira guardando verso il basso.
<< Credevo fosse morto. >>
<< Che scusa patetica per un pirata Izzy. >>
Il più grande solleva il viso, un luccichio gli illumina lo sguardo ma si sforza di non sorridere.
<< Allora puniscimi Edward >> questa volta ha pronunciato di proposito quel nome, con l'intento di provocarlo, di fare uscire quella parte di lui che tanto ama vedere all'opera.
Questa volta però non sortisce l'effetto sperato, Barbanera sogghigna e sposta lo sguardo verso di lui scrutandolo attentamente, ha capito il suo gioco, la sua perversione ed essendo stato sempre lui a comandare, ad avere i piani migliori, le idee più innovative non si lascerà trascinare in un giochetto a meno che non sia lui stesso a deciderne le regole.
<< Hai pensato al modo in cui posso farlo? >> gli domanda con voce profonda e Izzy sente il terreno cedergli da sotto i piedi.
<< N-no io... >> deglutisce.
<< Se non sbaglio ti avevo detto di farlo, anzi te lo avevo ordinato. >>
<< Non ho così tanta fantasia...suppongo. >>
Edward si avvicina girandogli lentamente intorno, Izzy è un fascio di nervi in trepidante attesa di essere esaudito, il cuore gli martella forte, rimbomba come palle di cannone, è rigido ma non ha intenzione di rilassarsi, ascolta in silenzio i passi del suo capitano, quell'odore forte di liquore e polvere da sparo, finalmente il suo vero odore, e non quello di lavanda e stupida marmellata.
<< Già, un vero peccato Izzy...un vero peccato, sarà per un'altra volta, forse >> si allontana da lui andandosi a sdraiare su quello che una volta era il letto di Stede.
Ad Izzy gira la testa per un secondo, come è possibile che sia già finita? Prova a parlare ma si rende conto di avere la gola secca, si sente abbandonato, vuoto, orfano di un contatto che non è mai arrivato, in teoria non si può piangere ciò che non si ha mai avuto ma lui inizia a pensare che quella sia a tutti gli effetti una stronzata.
<< No...Edward >> ci riprova sperando di farlo arrabbiare e forse ci riesce perché lo vede sorridere, tirare fuori il coltello dalla tasca e camminare verso di lui.
Avvicina la lama al suo viso, appoggia l'altra mano sulla guancia di Izzy.
<< Tira indietro il collo >> ordina e Izzy esegue mostrando la gola, Barbanera muove la punta del coltello sulla pelle ruvida del primo ufficiale che subito si riempie di puntini dovuti all'emozione ed i brividi suscitati da quel contatto, non si lascerebbe fare questo da nessuno ma di Edward per quanto pazzo e folle possa diventare si fida, sa che non lo ucciderebbe, almeno non così senza un motivo apparente.
La lama viene fatta scivolare via, rimane solo la mano priva del guanto a contatto con la pelle del suo volto, Izzy piega il collo di nuovo in avanti guardando il suo capitano negli occhi, la sua espressione è interrogativa a differenza di quella di Edward che sembra sapere bene ciò che sta facendo, dal viso scivola al collo e poi si ferma sul petto.
<< Che cosa stai facendo? >> domanda il primo ufficiale.
<< Shh shh forse non sei stato così male, puoi andare ora >> soffia sul suo viso allontanandosi di colpo, Izzy si sente morire e vorrebbe supplicarlo di continuare, deglutisce a vuoto consapevole del fatto che le suppliche non hanno mai funzionato e non inizierebbero a farlo ora e poi lui non supplica, in vita sua si è trovato spesso in situazioni terribili ma ne è sempre uscito a testa alta e lo farà anche adesso, ma Edward ha un altro piano per lui, un piano di cui ancora non è a conosenza.
Una volta fuori si appoggia alla porta cercando di riprendere aria, era andato in apnea e il comportamento strano del suo capo non ha migliorato affatto le cose, risvegliando il Kraken quel giorno ha risvegliato anche in se stesso quel desiderio che per anni ha mascherato, ma questa volta è molto più forte, talmente imperioso che tenta di esprimerlo a voce alta cercando di avere ciò che più desidera, ma deve aver tirato troppo la corda dato che non ha ottenuto nulla se non un terribile mal di testa e un vuoto alla bocca dello stomaco.
Per una settimana intera Barbanera non gli rivolge quasi parola rischiando di mandarlo veramente fuori di testa, comunica con gli altri o con lui attraverso gli altri ma è da sette lunghi giorni che non sente il suo nome pronunciato da quelle labbra, in alcun modo, nemmeno per rimproverarlo, quando sente gli altri chiamarlo per nome si rende conto di quanto gli piaceva il suono che producevano le labbra di Edward quando lo chiamavano e si rende anche conto di quanto questo gli manchi.
E' ormai sera quando sente qualcosa provenire da dietro alle sue spalle.
<< Izzy. >>
"Oh Dio finalmente" pensa chiudendo d'istinto gli occhi, il cuore accellera e lui si gira lentamente sollevando le palpebre solo all'ultimo secondo, teme forse sia un sogno causato dal mare mosso e il nervosismo? Sì, risponde a se stesso ma quando vede la figura del suo capitano davanti a sé capisce che non si tratta di una fantasia, è reale, gli occhi li pizzicano ma è abituato a ricacciare indietro le lacrime che minacciano di uscirgli senza il suo permesso ed è quello che fa prima di rispondere, augurandosi anche che la sua voce non risulti troppo roca e vibrante per l'attesa.
<< Sì Barbanera? >>
Gli ordina di seguirlo in cabina ed Izzy non sa cosa aspettarsi, non sa nemmeno che cosa immaginarsi, tutto è bloccato dentro di lui da quando Edward ha smesso di cercarlo, quando gli ha permesso di lasciare la nave dopo lo scontro con Bonnet si è sentito abbandonato come un cane randagio che non vuole più nessuno, ma nonostante questo è tornato a cercarlo perché senza di lui non può vivere, è come un cucciolo fedele anche se non vuole farlo vedere in questo modo.
<< Porta qui il nostro ospite, direi che è arrivato il momento di parlare con lui. >>
Un secchio d'acqua ghiacciata dopo essere stato ore sotto il sole cocente lo avrebbe lasciato meno scioccato, sarebbe stato improvviso ma i suoi nervi lo avrebbero retto molto meglio.
<< Lucius? E'...questo che vuoi? >> si è sforzato di non balbettare ma il suo tono di voce è evidentemente alterato.
<< Sì, sei diventato sordo per caso? >>
<< No io...- >>
<< Allora vai, muoviti. >>
Izzy esce dalla stanza incerto dei suoi stessi passi, si sente confuso, non capisce ciò che sta accadendo, se Edward avesse voluto prendere le distanze da lui per quello che ha fatto con gli inglesi avrebbe cominciato molto prima ad allontanarsi e invece non lo ha fatto, quindi da cosa deriva quello strano comportamento? Che sia colpa sua, perché non ha obbedito agli ordini? O lo ha fatto troppo arrabbiare?
Si allontana lungo il corridoio con mille pensieri che gli vorticano in testa, è incapace di metterli in fila, sono tutti troppo diversi e insensati, non presta nemmeno troppa attenzione al ragazzo quando gli intima di uscire e lo porta da Edward, sente le sue lamentele ma non lo ascolta, anzi a dirla tutta non capisce una sola parola e nemmeno gli importa.
Si ritiene fortunato perché nello stato in cui si trova se Lucius lo avesse capito avrebbe anche potuto provare a scappare, ma non andrebbe lontano comunque e lui lo sa bene, però gli scoccerebbe doverlo inseguire e soprattutto spiegare al capitano come mai uno come lui si è lasciato scappare un ragazzino che si trova su una nave pirata solo per caso e non per merito.
<< Lucius, non fare complimenti accomodati >> Barbanera accompagna le parole con un gesto della mano, il ragazzo deglutisce, scruta la stanza con lo sguardo e poi va a sedersi sull'unica sedia libera, si rende conto solo in quel momento di quanto possa essere comoda una seduta con cuscino e di quanto effettivamente gli manchi quella comodità che aveva a bordo della Revenge quando c'era Stede, forse nemmeno troppa ma almeno non doveva dormire sopra al suo stesso corpo ed indossare gli stessi vestiti senza poterli lavare.
<< Allora hai qualche novità di cui informarci? >>
Scuote la testa, i capelli castani appiccicaticci si muovono leggermente.
<< Niente c-capitano. >>
<< Sta mentendo >> dice Izzy che era rimasto fermo in un angolo a guardare, Edward si volta verso di lui e poi di nuovo verso Lucius.
<< No! Io sto dicendo la verità, perché dovrei mentire? Non voglio certo mi uccidiate! >>
Barbanera sorride e con un dito gli da un piccolo buffetto sul mento.
<< Ma tu lo sai che non saresti tu a morire >> sussurra con voce bassa e gutturale.
Il ragazzo sgrana gli occhi, combatte contro l'istinto di piangere.
<< S-sì appunto per questo non ti mentirei, tanto li uccideresti comunque vero? Probabilmente hai già intenzione di ucciderci in ogni caso >> non sa da dove ha trovato quel coraggio, forse perché ormai ha accettato il suo destino, a meno che non accada un miracolo, sulla nave del terribile Barbanera non si sopravvive a lungo.
<< Mmm no, sono in gamba quei due, hanno abilità utili ma certo gli farei passare la voglia di ribellarsi, questo sì. Tu invece...certo possiedi un grande talento per la scrittura ma come pirata >> Edward fa una smorfia che sta ad indicare la mediocrità e Lucius si ritrova a malincuore d'accordo con lui.
<< Facciamo una cosa divertente, sarà Izzy a decidere se farti restare o se dovremmo fare a meno della tua presenza. >>
Il primo ufficiale sussulta sentendo quelle parole, i suoi occhi si illuminano di quella luce che da giorni aveva perso, da un lato però sente la preoccupazione scavargli a fondo le ossa, se fosse un test e scegliesse la cosa sbagliata? Barbanera non è solito fare questi tipi di giochetti ma visti gli ultimi trascorsi chi può dire cosa sia plausibile e cosa no.
Lucius si sente già morto, sa di non poter contare sulla misericordia di quell'uomo, in primo luogo perché è un pazzo e per seconda cosa lo odia, dopo lo scontro che hanno avuto è sicuro che abbia desiderato farlo fuori almeno in mille modi diversi, china il capo sconfitto, in attesa di sentire pronunciare le parole della sua sentenza.
<< Se devo morire posso almeno decidere come? Per favore fatelo velocemente e possibilmente senza troppo sangue. >>
Izzy lo guarda in maniera disgustata, ne ha già abbastanza di lui e vuole farla finita in fretta.
<< Uccidiamolo e basta, ci è del tutto inutile. >>
Lo sguardo di Edward diventa triste, in realtà non vuole uccidere quel ragazzo, non ha mai voluto farlo davvero e dopo averlo buttato in mare si è sentito terribilmente in colpa, quando poi ha scoperto che era sopravvissuto tutto quel tormento si era affievolito per quel motivo non aveva tentato di ucciderlo ancora, Izzy lo nota e capisce all'istante che se lo uccidessero -di nuovo- Edward potrebbe cadere in quello stato di depressione, oppure chissà diventerebbe ancora più folle e finirebbe davvero per farsi ammazzare.
Il primo ufficiale scuote la testa e sospira.
<< Oppure potremmo semplicemente usarlo come ostaggio, venderlo per qualche soldo. >>
E di nuovo nota il cambiamento in quegli occhi così scuri che per un istante brillano di una lieve e tenue luce.
<< Pensi sia possibile? >> gli domanda.
<< Suppongo di sì. >>
Lucius che aveva già chiuso gli occhi li riapre di scatto udendo quelle parole, guarda entrambi con un misto di scetticismo e curiosità ma anche speranza, forse davvero non morirà ma comunque continua a pensare che su quella nave stiano succedendo cose davvero strane e che tutti stiano impazzendo, soprattutto Izzy, forse la follia che ha colpito Edward è contagiosa, ma no si dice, quel piccoletto era già pazzo da prima che accadesse tutto questo.
<< Ragazzo non c'è qualcosa che vorresti dire ad Izzy? >>
Lucius guarda Barbanera in maniera confusa, non capisce davvero di cosa stia parlando.
<< Ti ha risparmiato la vita >> lo aiuta e Lucius capisce.
<< Oh! Ohh sì...ehm grazie? >>
Edward gli da una pacca sulla spalla.
<< Bravo ragazzo. >>
<< Naturalmente non possiamo permettere che gli altri ti vedan...- >>
<< Uhm Barbanera? Io credo che...se gli altri lo vedessero, soprattutto i suoi due stupidi amici ne gioverebbe all'umore della nave. >>
Edward lo guarda e la sua espressione diventa improvvisamente dura.
<< Izzy, me ne è mai fregato qualcosa di come stessero le persone? >>
<< No, ma siamo in pochi e in più sono tutti di cattivo umore, Edward credo che dovresti ragionarci seriamente, rischiamo davvero un ammutinamento senza che questo idiota faccia la spia o meno. >>
La situazione sta iniziando a scaldarsi, il ragazzo si alza timidamente e prova a fare qualche passo verso l'uscita cercando di attirare la loro attenzione, non vuole finire accoltellato per sbaglio duranete un loro litigio.
<< Ehm...ragazzi? Scusate io me ne ritorno volentieri tra i...- >>
<< SEDUTO! >> urlano entrambi e Lucius si siede terrorizzato ma anche piuttosto stufo di quei due pazzi.
<< Izzy se ci sarà un ammutinamento >> spinge con l'indice sulla spalla del primo ufficiale << TU lo fermerai ancora prima che accada, perché cazzo sei qui altrimenti!? >>
Questo è stato un duro colpo per il cuore di Izzy, deglutisce stringendo la mascella così forte da far scricchiolare i denti.
<< Finiranno per ammazzarti nel sonno fottuto stronzo >> sputa dandogli una spinta, poi prende Lucius per la maglia e lo trascina via.
<< G-grazie per averci provato >> sussurra il ragazzo, non sa perché lo ha detto, anche perché è consapevole che quel ometto arrabbiato non lo ha fatto certo per lui, il motivo non gli è chiaro ma certo non voleva fargli un piacere.
<< Chiudi la bocca idiota! >> strilla.
<< Sì certo....scusa >> e di nuovo finisce tra i cunicoli.
Nella notte il primo ufficiale è di guardia sul ponte, ha deciso lui di farlo, consapevole che non sarebbe riuscito a chiudere occhio, non gli andava proprio di rimanere sveglio nella sua cabina con il caldo soffocante che fa lì dentro, il mare è calmo, il cielo è sereno e colorato da qualche stella, la luna brilla illuminando con il suo bagliore chiaro la cresta dell'acqua e il suo viso, lui è appoggiato alla ringhiera, mentre guarda l'orizzonte qualcuno si avvicina a lui.
<< Com'è la situazione? >> domanda Barbanera.
Izzy prende un respiro prima di rispondere.
<< Tutto in ordine, l'equipaggio riposa e il mare è calmo, dovremmo riuscire a navigare tranquilli, per un po' almeno. >>
<< Non dovresti farlo tu questo lavoro >> gli dice Edward.
<< Mi andava, l'ho sempre fatto le volte in cui...le volte in cui mi andava di farlo. >>
Edward si appoggia sulla ringhiera, il vento gli agita piano i capelli, gli accarezza il viso, quel viso indurito dal troppo dolore e dai pianti notturni.
<< Hai detto che loro non sono contenti. >>
Il primo ufficiale si volta verso di lui, forse è finalmente pronto ad ascoltarlo.
<< I prigionieri è ovvio non lo siano, obbediscono solo per non morire ma alla prima occasione sono sicuro che tenteranno la fuga o qualcosa di simile, Ivan e Fang...loro eseguono gli ordini per puro istinto di sopravvivenza ma non ti guardano più allo stesso modo Edward, credo che si stessero abituando ad un altro tipo di vita. >>
A quelle parole Babranera stringe forte il legno sotto le sue dita, vorrebbe urlare e tapparsi le orecchie per non sentire.
<< Ma credo anche che sarebbero felici di servirti se tu non facessi le cose completamente a caso, non rischiassi ogni volta di farli morire. >>
Il silenzio cade su di loro per qualche istante, è Edward a romperlo con una domanda che spiazza totalmente il primo ufficiale.
<< Tu sei felice Izzy? >>
Scuote la testa facendo una lieve smorfia, questa è una domanda alla maniera di Bonnet, la sua influenza purtroppo è ancora impressa a fuoco nel cuore del suo capitano anche se tenta di nasconderlo.
<< La felicità capo è una cosa stupida, non è per noi pirati, però c'è stato un tempo in cui si può dire che ero contento, mi divertivo. >>
<< Adesso non ti diverti più? >> Edward si volta a guardarlo mentre attende la risposta a quella domanda.
Izzy lo guarda negli occhi ricambiando quello sguardo e le sue difese si abbassano istantaneamente.
<< No...adesso è solo una lotta, una continua lotta per tenerci in vita. >>
<< Non è questa la vita dei pirati? Lottare per avere di più e sopravvivere, cercando di avere una vita gloriosa, una montagna d'oro...- >>
<< Queste non sono parole tue Edward. >>
<< Non sei tu e lo sai bene, non devi essere la sua ombra, ho deciso di seguire Barbanera perché a differenza di Hornigold ha un cervello. >>
Edward sputa fuori una risata amara.
<< E quale sarebbe la differenza tra noi due? >>
<< Barbanera non se ne va in giro a sguainare la spada completamente senza una logica, non attacca navi più grosse della sua senza un piano...- >>
<< Le ho fatte anche io le follie Izzy. >>
<< Sì, ma erano comunque più ponderate. >>
<< Quando abbiamo attaccato gli Spagnoli...- >>
Izzy sospira.
<< Forse in quel caso ti sei lasciato prendere un po' la mano e guarda che cosa è successo, è questo che accade quando smetti di essere te stesso. Barbanera ti salva la vita, Edward ti fa finire a fondo. >>
<< E cosa succederà quando mi stancherò di tutto questo o quando sarò troppo vecchio? >>
Non è una cosa a cui vuole pensare adesso, solo l'idea gli fa venire la nausea perché finiranno sicuramente per separarsi e una vita senza il suo capitano gli sembra troppo vuota e inutile, ma comunque una risposta gliela deve, una che gli faccia capire il grande uomo che è stato e che può tornare ad essere.
<< Ti ritirerai ma in maniera dignitosa e tutti ti ricorderanno come il temibile pirata che ha regnato su tutti i mari, è questo ciò che meriti. O vuoi che la gente pensi che il grande pirata Barbanera dopo una splendida carriera ha mollato tutto per diventare un rammollito? >>
<< Non me ne frega un cazzo del parere della gente Izzy >> Edward sospira e guarda il mare.
<< No forse no, ma nessuno avrà più rispetto per te. Ti calpesteranno ed io non voglio che accada. >>
<< Perché ci tieni tanto? >>
<< Che cazzo di domanda è? >>
<< Rispondi e basta, o preferesci che te lo ordini? E' così che funziona no? E' così che ti piace. Se smettessi di darti ordini mi accoltelleresti, che cazzo di rapporto è il nostro Izzy!? >>
Il suo volto ora è segnato da un'espressione dura, di disagio e disgusto, sente la rabbia montargli su ma allo stesso tempo vorrebbe lasciarsi andare, guarda le onde con occhi spenti, un piccolo puntino liquido ai lati degli occhi a cui non da il permesso di scendere.
<< Sogno di cadere dall'alto, poi braccia che mi prendono, quasi ogni notte e non sono mai le tue Izzy...mai. Sei il mio primo ufficiale, dovrei poter mettere la mia vita nelle tue mani...- >>
<< Puoi farlo. >>
<< No Iz...forse un tempo, quando ancora vedevi qualcosa in me ed io...vedevamo la stessa cosa ma ora...Sarò Barbanera ma solo perché non ho altra scelta, per quanto riguarda noi due...- >>
Izzy lo afferra per la maglietta facendolo voltare verso di sé, un gesto avventato è vero ma quello che sente dentro lo ucciderà se non lo butta fuori.
<< Non c'è mai stato un noi E d w a r d, in nessun modo, in qualunque modo tu lo intenda. Non ci hai pensato due volte a buttarmi fuori da questa fottuta nave quando ho perso l'incontro con quel coglione di Bonnet! >>
Barbanera si divincola spingendolo lontano, gli ringhia addosso tutto il suo disprezzo e la sua sofferenza.
<< Lo hai sfidato a duello, tu hai deciso di farlo quando io te lo avevo proibito, è stata una tua scelta, i duelli hanno delle regole e lo sai bene. Non sono intervenuto nemmeno quando lo hai pugnalato...ma se tu avresti voluto rimanere non ti avrei mandato via. >>
Un ghigno sporca il volto del primo ufficiale.
<< Ah no? E se quella stessa notte lo avessi pugnalato a morte, ponendo fine alla sua misera e inutile vita, che cosa avresti fatto? >>
Edward gli è addosso, lo tiene per i lembi della giacca spingendolo con la schiena contro la ringhiera, un spinta in più e potrebbe farlo cadere in mare.
<< Ti avrei ucciso con le mie stesse mani dannato cane! >>
Una risata isterica ma anche compiaciuta sorprende Edward.
<< Almeno sarei morto sapendo che al mondo c'era un fottuto damerino in meno >>
Barbanera lo spinge a terra con forza ma quel ghigno di scherno non lascia le labbra di Izzy e allora la furia del Kraken si abbatte su di lui, lo vede muoversi velocemente e in un attimo gli è addosso, gli prende il braccio e glielo gira in malo modo facendolo urlare dal dolore.
<< Chiudi quella cazzo di bocca! >> urla mentre con una mano gliela tappa e con l'altra continua la distorsione del polso, si sente qualche piccolo scricchiolio, Izzy geme stringendo gli occhi, alcune lacrime scendono ma presto nessuno dei due vede o sente più nulla, un boato, uno schianto, rumore di legno che si frantuma e poi solo acqua, acqua e acqua, si sentono delle urla sul ponte ma il mare stava già iniziando ad agitarsi ed ora quelle onde sono troppo veloci, troppo forti e loro due vengono catturati da quel vortice salato.
Edward sbatte la testa contro una roccia e perde i sensi, Izzy che sta cercando di nuotare e rimanere a galla con tutte le sue forze nota quella scena e vedendo il suo capitano andare giù viene colto dal panico << EDWARD! >> urla e inizia a nuotare più veloce, un'onda lo butta giù, lui riemerge, sputa fuori qualche goccia e por riprende a nuotare con disperazione, il suo unico obbiettivo è quel puntino scuro che diventa sempre più lontano.
Si sente andare in apnea, sta affogando e non è il mare il problema, non sono le onde, né tutta quella dannata acqua ma il rischio di perdere il suo capitano, gli occhi gli bruciano, i polmoni cercano aria implorandolo di fermarsi, una sola pausa ma lui spinge il suo corpo indolenzito fino a che non arriva da Edward, ma è qui che inizia la vera difficoltà.
Il corpo di Barbanera è un peso morto tra le braccia di Izzy, oltre a tentare di tenere a galla se stesso deve anche impedire che lui finisca giù, non se lo perdonerebbe mai se lo lasciasse morire, piuttosto andrebbe a fondo con lui anche se quel giorno in cui hanno discusso ha detto che per lui non sarebbe morto, era una bugia, era geloso di Bonnet, odiava tutte le attenzioni e gli sguardi che riceveva, e se anche avesse mantenuto la parola si sarebbe dannato per l'eternità, che razza di primo ufficiale sarebbe stato se avesse lasciato morire il suo capitano per mano degli Spagnoli?
Ovviamente è un'impresa impossibile e lui lo sa bene, non solo Edward è più alto di lui ma è anche più muscoloso e in più le onde non cennano a fermarsi e così si aggrappa furiosamente alla giacca di pelle nera tirando quel corpo privo di sensi verso di sé.
<< Rimani a galla, rimani a galla cazzo...Edward >> sente gli occhi riempirsi d'acqua e non è quella del mare, sta piangendo.
Appoggia la testa sul suo petto, chiude gli occhi lasciando che le lacrime si confondano con quella del mare, circonda Barbanera con le braccia e rimane attaccato a lui finché può, se dovranno morire lo faranno insieme, presto anche lui perde i sensi e viene trascinato via dalla corrente, fortunatamente però finiscono sulla stessa spiaggia, il primo ad aprire gli occhi è proprio Izzy.
Tossisce sputando fuori il residuo d'acqua che gli riempiva i polmoni, si tira su a sedere sfregandosi gli occhi che bruciano da morire, gli fa male tutto il corpo, anche respirare è faticoso, la testa sembra stargli per scoppiare ma subito il suo pensiero corre ad Edward, si guarda intorno spalancando gli occhi preso dal panico, quando lo vede steso di pancia sulla sabbia si sente sollevato ma quella sensazione dura poco.
Si alza combattendo contro il giramento di testa, barcolla, inciampa, il piede mutilato gli fa male e forse la ferita si è riaperta ma non gli importa, raggiunge il corpo del suo capitano, lo afferra per le spalle facendolo voltare, con una mano batte sulla guancia macchiata dal carbone.
<< Edward >> lo chiama, si sposta appoggiando le mani sul petto poi mette due dita sotto le narici, sente il lieve respiro che si posa su di esse, è ancora vivo ma per quanto? Preso dalla disperazione comincia a chiamarlo spingendo con foza le mani sul petto.
<< Avanti. >>
Spinge.
<< Cazzo non fare lo stronzo. >>
Spinge più forte.
<< Non farmelo fare Edward...Cazzo! >>
Batte un pugno più forte su quello sterno muscoloso, digrigna i denti e si china su di lui, gli tappa il naso, gli apre la bocca e posa le labbra sulle sue donandogli la sua aria, poi di nuovo comprime il petto, ne sa poco di questa tecnica ma ci prova, l'ha vista fare una volta e quel ragazzo è sopravvissuto, quindi perché non potrebbe farlo anche Edward?
Dopo qualche tentativo di labbra su labbra, aria che si mescola donando il respiro a un'altra persona, pressioni e imprecazioni il corpo di Barbanera ha un fremito, solleva la testa tossendo e sputando quell'acqua che lo stava lentamente uccidendo, Izzy si sposta velocemente sperando che il suo capitano non lo abbia visto troppo vicino a lui.
Ha ancora la sensazione di quelle labbra sottili sulle sue, il sapore salato e umido, non aveva mai baciato nessuno...nessun uomo in realtà e mai si sarebbe sognato di baciare proprio Edward, anche se in realtà non è stato un vero e proprio bacio, è stata una manovra di sopravvivenza per salvargli la vita, tutto qui, niente effusioni o scambi di saliva inopportuni, allora perché quella sensazione non lo abbandona?
<< Iz... >> tossisce, si appoggia una mano sulla pancia e guarda verso di lui, non capisce perché ha quell'espressione spaventata e insicura quasi.
<< Mi hai salvato la vita >> la sua voce è così roca e la gola gli fa malissimo, tutte le volte che deglutisce è come se mandasse giù una pietra appuntita e rovente.
<< Sì...suppongo. >>
<< Grazie amico. >>
Izzy sposta lo sguardo incapace di reggere il contatto con quegli occhi profondi e scuri, non capisce perché lo ringrazia, ha fatto solo il suo dovere ed è questo che rappresenta per il suo capitano, un semplice sottoposto che gli deve salvare il culo quando non è abbastanza in grado di farlo da solo, glielo ha detto lui stesso e fingerà ovviamente che quella frase non gli abbia fatto alcun male.
<< Dove cazzo siamo finiti? >>
<< Non lo so Edward, dovremmo fare un giro dell'isola, capire se è deserta e cercare un modo in cui andarcene. >>
Barbanera si alza a fatica, cammina verso il mare distante pochi passi da lui, si appoggia le mani sui fianchi scrutando l'orizzonte, non riconosce niente di quel posto ma un pensiero gli solletica la mente, qualcosa di probabilmente sbagliato ma che non può fare a meno di considerare.
<< Ehi Izzy e se ci prendessimo una vacanza? >>
Il primo ufficiale sentendo quelle parole diventa nero dalla rabbia, sono sperduti chissà dove, potrebbero morire senza riuscire ad andarsene da lì è quello stronzo pensa a farsi una vacanza come se fosse in uno di quei cazzo di posti per fighetti, sputa per terra e si avvicina a lui.
<< Che cazzo stai dicendo? Siamo su una cazzo di isola, probabilmente deserta, non abbiamo cibo, non sappiamo nemmeno se riusciremo ad andarcene e tu brutto pezzo di idiota pensi a farti una vacanza. Che cazzo ti è preso? >>
Edwad lo fulmina con lo sguardo, ma è troppo esausto per fare qualsiasi cosa.
<< Modera il linguaggio. >>
<< Vaffanculo. >>
Lo guarda dall'alto in basso prima di voltargli le spalle e allontanarsi, zoppica lontano da lui, il più lontano possibile da quell'uomo che è sicuro lo farà uscire di testa e cazzo si sente così sbagliato, non vuole perdere la ragione per uno che non lo considera nemmeno, se Edward può sopravvivere senza Izzy allora è vero anche il contrario e glielo dimostrerà.
Quando ritorna nel luogo dove sono naufragati sono passate diverse ore, il cielo si sta di nuovo scurendo, una luce arancione illumina tutta la spiaggia e il mare è uno specchio di luce che sicuramente se fosse stato un uomo diverso avrebbe ammirato, ha in mano dei pezzi di legno, il meglio che è riusicito a trovare, su quella porzione di sabbia che prima ha ospitato i loro corpi ora c'è una specie di capanna, Izzy lascia cadere il legno.
<< Che cazzo è quella roba? >>
<< Una capanna Izzy, sei diventato cieco per caso? >>
Il primo ufficiale fa una smorfia.
<< Non reggerà se dovesse venire una tempesta. >>
<< Sei sempre così pessimista. >>
Izzy scuote la testa, meglio lasciare perdere e non mettersi a discutere.
<< Non ho trovato cibo, domani esplorerò meglio questo dannato posto, forse...- >> ma Edward non lo sta più ascoltando, è già dentro quella stupida capanna.
<< Izzy vieni dentro, si sta bene! >>
<< Coglione >> blatera a bassa voce, decide saggiamente di mettersi ad accendere il fuoco e quando finalmente ci riesce una scintilla finisce porprio sulla sua mano.
<< Cazzo! VAFFANCULO! >> si dirige verso il mare mettendoci dentro la mano, una sensazione di sollievo lo pervade, non si accorge che Edward è di fianco a lui e infatti quando si alza per tornare indietro quasi ci sbatte contro.
<< Fa vedere >> gli dice il suo capitano con fin troppa dolcezza.
<< Fottiti. >>
<< E' un ordine cazzo, fammi vedere. >>
Al primo ufficiale viene voglia di urlare.
<< Non puoi darmi ordini su una cosa come questa. >>
<< Oh posso eccome, sono Barbanera, io posso fare tutto >> lo strattona per il braccio, gli prende la mano tra le sue e guarda quel piccolo segno rosso, lo sfiora con il pollice, Izzy sposta lo sguardo da lui alla sua mano, trema, sente lo stomaco agitarsi, probabilmente la fame si dice.
<< Adesso che lo hai visto cosa pensi di fare? >> odia il tono di voce che gli è uscito, così fragile e sottile.
Edward gli lascia andare delicatamente la mano.
<< Dovresti riposare, hai vissuto la stessa cosa che ho vissuto io e... >>
Odia anche il tono di Edward, perché deve parlargli così, perché non può semplicemente essere il suo capitano, usare quel tono duro, da pirata, e invece no lui si preoccupa della sua salute, che si riposi ed Izzy ne ha abbastanza, nessuno si è mai preso cura di lui e non vuole certo che qualcuno inizi a farlo adesso.
<< Non posso riposarmi perché se non penso io a tirarci fuori da questa cazzo di situazione del cazzo non lo farà nessuno, e sicuramente non lo farai tu, è colpa tua se siamo finiti su quest'isola, della tua cazzo di crisi di mezza età, perché fare il pirata non ti andava più e hai deciso di seguire i tuoi capricci giocando con quell'uomo ridicolo di Bonnet e la sua ciurma di imbecilli. >>
<< E adesso puoi ficcarmi un pezzo di legno nel petto o in un occhio ma sai bene che se muoio io morirai anche tu, non sei in grado nemmeno di pulirti il culo da solo. >
Ed Izzy vorrebbe che lo facesse davvero, che prendesse un ramo appuntito e glielo conficcasse ovunque, o che lo bruciasse lasciandogli cicatrici lungo il corpo, tutto pur di non sentire quel dolore che arriva da dentro e che lo divora minuto dopo minuto, ma Edward fa una cosa peggiore, lo guarda con quella che sembra pena e si allontana da lui, entra dentro quei quattro ramoscelli impilati insieme e non gli rivolge più la parola.
Lui si siede sconfitto vicino al fuoco, sente Edward piangere, può sentire distintamente che sta cercando di soffocare i singhiozzi ma c'è troppo silenzio perché si celino del tutto, chiude gli occhi perché sa che quelle lacrime non sono per lui ma per Bonnet, sempre per quel Bonnet del cazzo, tutto questo è successo a causa di quell'infausto giorno in cui le loro fottute vite si sono incontrate.
Come se non bastasse si mette anche a piovere, è una pioggerellina leggera ma se continua spegnerà il fuoco e lui in poco tempo sarà di nuovo bagnato dopo tutto il tempo che ci aveva messo ad asciugarsi, impreca a denti stretti maledicendo qualsiasi cosa gli abbia messi in quella situazione.
<< Izzy vieni dentro. >>
Prima che possa ribattere Edward parla di nuovo.
<< E' un ordine, entra se non vuoi che venga a prenderti con la forza. >>
E lui come richiamato da quelle parole si alza e lo raggiunge dentro, non senza una buona dose di parolacce rivolte a se stesso e al capitano, si siede in quello spazio stretto e angusto, sono vicini, troppo vicini, le loro spalle si toccano e a lui viene una gran voglia di fuggire, quel luogo così piccolo è impregnato dell'odore di Edward, un pensiero stupido gli attraversa la mente, teme che quell'odore non gli andrà più via, che gli rimarrà sulla pelle fino a quando non esalerà l'ultimo respiro, sarebbe infinitamente doloroso se accadesse, come portarselo addosso senza mai poterlo avere, sarebbe lì con lui senza esserci davvero.
<< Puoi spostarti un po'? >>
<< No. >>
Izzy sospira, potrebbe mettere fine al suo disagio solo se usasse lo spazio disponibile dalla sua parte e si staccasse da lui, invece no ovviamente deve fare il testardo, non si rende conto che non lo vuole sentire, non vuole la sua pelle su di lui, che è tutto troppo da affrontare in una sola notte.
<< Spostati tu se vuoi. >>
Bambino capriccioso. Ecco che cosa è diventato.
<< Non ho spazio dalla mia parte >> gli spiega pazientemente, ma Edward alza le spalle sfiorando le sue.
<< Mi spiace allora. >>
<< Non è vero che ti dispiace. >>
Edward ride.
<< No infatti >> gli risponde ed Izzy alza gli occhi al cielo.
Sarà la notte, il fatto che siano sopravvissuti, la pioggia o chissà che altro ma ad Izzy viene il desiderio di esprimere ciò che ha nel cuore, non tutto ovviamente, solo quella parte che serve a mettere in chiaro le cose, è solo per se stesso che vuole farlo, non certo per qualche sciocco e inesistente sentimentalismo.
<< Non sono Bonnet Edward. >>
A quel nome il corpo di Barbanera si irrigidisce, Izzy può sentirlo chiaramente, per quanto abbia fatto finta che non fosse così sa che è ancora una ferita aperta, una di quelle che non si rimarginano mai del tutto, che fa uscire l'istinto peggiore solo se viene toccata, ma lui ne ha bisogno, non può ignorare quello che sente, ne va delle loro vite.
<< Lo so che non sei lui, c'era bisogno di puntualizzare una cosa così ovvia? >>
Izzy sospira passandosi la lingua sulle labbra secche, attorciglia maggiormente le braccia intorno alle ginocchia.
<< Non vorrei che questa situazione finisca per farti credere che io possa diventare come lui, io non lo so che cazzo farebbe Bonnet, a parte morire ovviamente, ma qualunque cosa rivolta a te io non...- >>
<< Izzy. >>
Prende un respiro profondo. Gli fa male, gli fa così male ricordarsi di lui.
<< Non mi prenderò cura di te, non nel modo in cui lui farebbe e non sarò gentile, non ti aspettare che ti consoli o che parliamo dei nostri sentimenti del cazzo. Lo so che preferiresti avere qui lui...- >>
<< Smettila. >>
Ma Izzy non lo ascolta, troppo perso in quello che sta dicendo.
<< Ho fatto finta di non vederlo, anzi ho sperato che fosse così, che ti fosse passata quella smania, quel desiderio di essere come lui, di avere quell'idiota al tuo fianco e invece non ti è passato un cazzo, tu lo rivorresti con te, te lo andresti a riprendere se solo...->>
<< Izzy basta ti prego! >>
Edward ha il viso rigato dalle lacrime, Izzy si gira verso di lui e lo guarda sconvolto.
<< Cazzo amico, vaffanculo. >>
Esce fuori asciugandosi gli occhi, la pioggia ha smesso di cadere ma le sue lacrime sembra non vogliano fare altrettanto, il primo ufficiale contro la sua stessa volontà e spirito di conservazione lo segue fuori, non gli chiederà scusa, non gli dirà nemmeno che gli dispiace perché la verità è che non gli dipiace affatto, gli sembra solo un uomo patetico che piange per la persona sbagliata e sì forse vorrebbe che una sola di quelle fottute lacrime, almeno per una volta, fosse per lui e non per Stede Bonnet.
<< Non voglio più essere Barbanera Izzy, è da tempo che ho smesso di esserlo e se non ti piace la cosa puoi anche uccidermi ora, tanto comunque moriremo probabilmente, non ti impedirò di farlo. Se non ti piace quello che sono diventato, se lo odi allora uccidimi e basta, tanto ormai non ne vale più la pena... >>
Izzy lo guarda amareggiato.
<< Tutto per Stede Bonnet? Sempre per lui, solo per lui, quel fottuto Stede Bonnet del cazzo! >>
<< Sì Izzy...- >>
<< Perché deve sempre c'entrarci lui, perché cazzo devi buttare la tua fottuta vita per...- >>
<< PERCHE' IO LO AMO CAZZO! Lo amo Izzy... >> altre lacrime gli rigano le guance ma questa volta non le scaccia.
Izzy si zittisce, è disgustato, amareggiato, si sente ferito e tradito dall'uomo per cui ha speso la sua intera vita, quante volte è quasi morto per lui, per le sue battaglie ed è così che lo ripaga? Desiderando un altro, buttando tutto all'aria, tutto quello che hanno costruito per qualcuno che non c'è, che è solo un fantasma, ma i fantasmi non dovrebbero pesare così tanto in mezzo a due persone.
<< Idiozie, i pirati non amano, rinunciano ai sentimenti prima di imbarcarsi, solo un pazzo non lo farebbe, una testa di cazzo che ha molta voglia di morire, lo hai detto anche tu. >>
<< Ero diverso, a quei tempi non conoscevo...- >>
<< Non è vero. Non parlerò di questo adesso, noi non parleremo dei nostri sentimenti come due stupide fanciulle con i fiori tra i capelli! Ti sei solo creato un ideale Edward, ti ha fatto credere che...che quella merda fosse giusta anche per te ma tu...tu sei nato per essere un pirata, per guidare navi, per essere un grande capitano, tu vuoi questo, tu lo vuoi...devi volerlo >> dopo quell'ultima frase Izzy si rende conto che per tutto quel tempo ha solo desiderato che il suo capitano, che Barbanera scegliesse lui, era questo che ha sempre voluto, si è nascosto dietro alla nave, al comando ma lui voleva solo Edward per sé, voleva poterlo guardare per sempre, vedere sorgere il suo regno ed essere con lui mentre esalava l'ultimo respiro.
<< E allora lui dov'è adesso? Mentre tu sei qui a struggerti lui dove cazzo è? Non gli importa di te, si è solo divertito a fingersi un pirata così da potersi vantare con i suoi compagni damerini di aver navigato e preso per il culo Barbanera. >>
<< Tu non sai che cosa è successo davvero >> ringhia Edward tentando di trattenere le lacrime.
<< Se fosse morto tu non saresti affatto tornato, avresti dato fuoco agli alloggi della marina e probabilmente saresti morto anche tu. >>
Izzy ci aveva preso su tutta la linea, tranne forse sul fatto che la sua vendetta non si sarebbe fermata solo al luogo dove erano detenuti.
<< Allora, ti conosco abbastanza? >>
Edward non dice nulla limitandosi ad abbassare lo sguardo, forse era stato ingiusto con lui, ma aveva solo seguito le regole della pirateria e prima di Stede non conosceva il significato e il valore dell'amicizia, non credeva che Izzy avesse imparato a conoscerlo così profondamente, in fondo non avevano mai parlato se non di poche cose, senza analizzarle o esprimere come si erano sentiti.
<< Ce ne andremo di qui, dopodiché io mi cercherò una fottuta nave o qualsiasi cazzo di cosa mi porti lontano da te, tu puoi fare il cazzo che ti pare, puoi cercare Bonnet, essere Barbanera o solo Edward, non credo che i nostri compagni verranno a cercarci sempre se sono ancora vivi quindi d'ora in avanti saremo soli. >>
Nel cuore del primo ufficiale queste parole sono pesate come un macigno, detesta l'idea di separarsi da lui ma ancor di più sa che non potrebbe sopportare di vederlo cambiato, soprattutto se tra le braccia di un altro, ha compreso di avere dei sentimenti che però non verranno mai ricambiati, e anche se fosse non saprebbe nemmeno come comportarsi a riguardo, si volta dandogli le spalle, inizia a fare qualche passo verso la capanna ma quella voce lo ferma.
<< Se tu avessi potuto amare anche Edward... >>
Izzy stringe i pugni ma non si volta.
<< Io non voglio amare nessuno, non amo nessuno, l'amore è un sentimento sciocco e inutile per chi conduce una vita come la nostra. Ora se non ti dispiace vorrei dormire, domani sarà una giornata lunga ed io vorrei andarmene al più presto da questo cazzo di posto. >>
Passano alcuni giorni che presto si trasformano in una settimana, sono riusciti a trovare del cibo, poco ma sufficente a chiudergli un po' lo stomaco, l'isola l'hanno girata tutta ormai constatando senza dubbio che a parte loro e qualche animale non ci sia nessuno, non hanno più toccato quell'argomento che li ha visti protagonisti dell'ultimo litigio, quasi non si parlano, ed Edward trovandosi solo, in mezzo al nulla ha difficolta a sopportare quel mutismo e quel gelo.
L'ottavo giorno ha piovuto per tutto il tempo, nonostante questo Izzy è stato fuori fino alla sera causandosi una forte febbre, fortunatamente il giorno successivo il sole splende, il primo ufficiale è sdraiato su un letto di foglie ed erba, suda, tiene gli occhi chiusi e spesso delira dicendo frasi sconnesse.
Edward gli bagna la fronte con l'acqua del mare e una parte della sua maglietta che ha strappato, spera che in questo modo la febbre scenda, lo tiene al riparo dal sole e lo copre come può, è diverso di quando si è preso cura di Stede perché Izzy la maggior parte delle volte lo insulta, lo allontana, quando cerca di appoggiargli il panno sulla fronte gli spinge via le mani, è un'eterna lotta con lui, non è facile nemmeno curarlo quando è malato e questo lo ha portato a chiedersi perché con il suo primo ufficiale debba sempre essere tutto così complicato?
<< Ed...Edward >> boccheggia e lui gli è subito accanto, gli appoggia una mano sulla fronte sentendola scottare.
<< Iz...sono qui amico. >>
<< Io... >> agita la testa muovendola in entrambi i lati << no...no, n-non posso. >>
<< Che cosa non puoi? >> gli domanda Edward.
<< Dirti che ti amo >> ansima di nuovo, una lacrima scende dai suoi occhi chiusi, Barbanera rimane a bocca aperta, spiazzato da quella rivelazione, certo glielo ha detto in preda a un delirio da febbre, ma di solito non si mente su cose del genere, a volte escono cose insensate ma questo genere di dichiarazione possono solo uscire da parte della mente che sa che sono vere.
Edward si siede composto sulla sabbia, lo sguardo perso vero chissà quale punto, il suo primo ufficiale è innamorato di lui, non può fare a meno di domandarsi da quanto tempo sia così, effettivamente ha fatto di tutto per allontanare Stede da lui ma credeva fosse solo perché aveva la convinzione che la sua presenza lo rendesse debole, in parte è sicuro che il motivo sia quello ma se ci fosse stato anche altro? Se Izzy fosse stato geloso?
Lui non gli ha mai dato quel genere di attenzioni che rivolgeva a Stede, non lo ha mai guardato in quel modo, probabilmente al primo ufficiale andava bene il suo comportamento, si faceva bastare la sua semplice presenza, ma l'arrivo di Bonnet potrebbe aver innescato una serie di sentimenti che lo hanno portato a spingersi al limite pur di riavere Edward tutto per sé.
Questa nuova informazione lo fa sentire piuttosto strano, non sa nemmeno se Izzy si ricorderà di averlo detto quindi come potrà affrontare l'argomento? Non può obbligarlo a parlarne, rischierebbe di farlo infuriare ancora di più e allontanarlo, ora capisce molte cose, molti comportamenti si fanno chiari e Dio se si fosse soffermato per un istante sugli sguardi che gli lanciava forse lo avrebbe capito prima.
Però anche se fosse stato così che cosa poteva farci?
Si sente in colpa e si domanda se sia normale sentirsi in colpa per non amare una persona, per amarne un'altra, Stede gli è entrato sotto la pelle, anche volendo non potrebbe mai innamorarsi di un altro, nemmeno se si tratta di Izzy, decide che farà finta di non aver sentito niente, condurranno le loro vite come prima, troverranno il modo di andarsene e lui lascerà libero il suo primo ufficiale di fare come meglio crede, gli ha già causato troppo dolore inconsapevolmente, entrambi lo hanno fatto.
Quando Izzy si sveglia Edward si sforza di comportarsi come se nulla fosse cambiato, gli dice di essere contento che stia di nuovo bene ricevendo in risposta solo un cenno con la testa, si mettono in moto per costruire qualcosa che li porti via di lì ma il suo piano di finzione non funziona proprio bene, inizia a notare tutto, ogni insignificante dettaglio, tutte le volte in cui Izzy si sofferma per un secondo di troppo a guardare le sue labbra, il modo in cui i suoi occhi brillano quando lo guarda, lo scopre ad osservarlo di nascosto e spostare lo sguardo quando capisce di essere stato scoperto, le volte in cui Edward gli da una pacca sulla spalla per complimentarsi o lo sfiora per sbaglio finisce per scusarsi ed allontanarsi, Izzy però non è stupido e capisce all'istante che c'è qualcosa che non va.
<< Che cazzo hai? >>
<< Niente amico >> Edward scuote la testa guardando il mare.
<< Edward guardami, guardami cazzo! >>
Edward si gira e spera di non avere uno sguardo troppo compassionevole.
<< Iz...mi dispiace ok? Io...mi spiace di non poter essere quello che tu vorresti >> e in questo caso non si riferisce a Barbanera, ma di non poter essere la persona che lo ama a sua volta.
<< Ti ho deluso e ti ho causato anche dolore...- >>
<< Edward smettila con queste stronzate. >>
<< Non sono stronzate, capisco se tu vuoi continuare a fingere di non avere sentimenti mi sta bene, ma non puoi pensare che io faccia lo stesso. Ti ho fatto del male e non solo fisicamente, sei stato sempre al mio fianco, sei fedele Izzy come nessuno e credimi se potessi io ti darei tutto quello che hai sempre desiderato. >>
Izzy lo guarda confuso, poi scuote la testa.
<< Ma non puoi. >>
Edward abbassa lo sguardo senza avere più il coraggio di rispondere, Izzy accusa il colpo, consapevole che se ne andrà senza il suo capitano, senza Edward che non è mai stato suo per quanto lo abbia desiderato, si allontana da lui perché tutta quella stupida emotività gli sta facendo male e sente gli occhi bruciare, vorrebbe piangere ma si morde le labbra fino a farne uscire il sangue, per lui è molto più dignitoso così.
Dopo qualche altro giorno riescono a costruire una zattera, non è granché ma dovrebbe bastare per farli almeno prendere il largo, trovare un'imbarcazione o un porto, hanno esultato solo per un attimo ma presto l'entusiasmo è scemato, entrambi sono consapevoli di cosa significhi lasciare quel posto, Edward non ce l'ha fatta a guardare gli occhi di Izzy inumidirsi, la sua espressione cambiare, si è allontanato con la scusa di prendere quel poco cibo per il viaggio.
Stanno per imbarcarsi quando all'orrizzonte vedono una nave avvicinarsi alla spiaggia, entrambi pensano a un miraggio ma via via che si avvicina i suoi contorni sono sempre più chiari e vivi, non molto grande però sembra in buono stato, non è presente nessuna bandiera ma questo non significa nulla.
<< Pirati? >> domanda Izzy accigliato?
<< Mmm non lo so, ma teniamoci pronti...questa amico rappresenta la nostra via di fuga. Te la senti di combattere? >>
Izzy lo guarda e sorride.
<< Sono impaziente. >>
La nave si ferma, da essa viene calata una piccola imbarcazione, all'interno si trovano tre persone, i due ospiti dell'isola osservano quella barchetta avvicinarsi, Izzy non vede l'ora di poter sguainare la spada e fare il pirata dopo più di una settimana che è stato costretto a prendersi una vacanza, mentre Edward è titubante, vuole prendere quella nave ma senza fare del male a nessuno, o meglio senza uccidere nessuno.
Una chioma bionda causa un tuffo al cuore a Barbanera, non è possibile pensa ma il suo cuore ha già iniziato ad accellerare, l'uomo che rema è di spalle, si avvicina alla riva, si volta per scendere dalla barca, rabbrividisce a contatto con l'acqua fredda ma è quando alza lo sguardo che il suo corpo si gela definitivamente.
Nonostante ora abbia una barba incolta e i capelli un po' più lunghi Edward non fatica a riconoscere in quell'uomo Stede, il suo Stede, quello che lo ha lasciato ad aspettarlo per tutta la notte facendogli credere di non meritare niente di bello in questa vita, gli occhi di Bonnet si allargano, il volto si riempie di gioia ma è anche triste.
<< Ed... >> sussurra con un tono di voce appena udibile.
<< Ma che cazzo!? >> Izzy guarda il nuovo arrivato con aria sconvolta, tra tutti certo non immaginava di incontrare poprio lui, ma è tipico di quel damerino spuntare nelle occasioni meno opportune, se non altro possono sempre chiedergli un passaggio, e con chiedere il primo ufficiale intende obbligare, vicino a lui ci sono altri due membri della ciurma che avevano abbandonato, a quanto pare erano sopravvissuti, non se lo sarebbe mai aspettato.
E' Barbanera a interrompere il flusso dei suoi pensieri.
<< Stede... >>
Izzy si volta verso di lui come richiamato da quel tono di voce che mai gli è stato rivolto, lo guarda è capisce di averlo già perso, se prima era solo una possibilità adesso è diventato tutto reale, lo può vedere dai suoi occhi, da come guarda quel fottuto stronzo di Bonnet che lo ha già perdonato, che lo ama ancora e che mai gli farebbe del male.
<< Edward? >>
<< Edward... >>
Lo chiamano entrambi ma lui ovviamente sente solo la voce di Stede, Izzy è come se fosse invisibile, nemmeno lo sente, tiene gli occhi puntati sull'uomo che ha amato più di chiunque che ora sta facendo qualche passo verso di lui, è titubante e con giusta ragione, sa di aver fatto una cosa sbagliata ed è consapevole che Barbanera potrebbe tagliarli la gola, oh quanto vorrebbe assistere a quella scena il primo ufficiale.
Edward stringe i pugni come risvegliatosi da un sogno.
<< Stede. >>
In un attimo gli è addosso, Stede cade in acqua, ha le mani di Edward che gli stringono la maglietta tenendolo sollevato, i pirati che sono con lui stanno per intervenire, Izzy tira fuori il coltello ma Stede con un gesto della mano li ferma, è una cosa tra loro due, nessuno deve intervenire.
<< Ed so che sei arrabbiato ma...- >>
Barbanera lo scuote.
<< Arrabbiato? Io non sono arrabbiato cazzo! >> lo lascia andare con un tonfo in acqua e lui si tira su.
Stede si alza guardando il suo vecchio amico, quello che ha cercato per mesi, quello a cui deve delle scuse, la sua espressione è pentita e basterebbe quella ad Edward per perdonarlo ma qualcosa dentro di lui è talmente rotta e spezzata da non riuscire ad esprimerle quelle parole.
<< Non ho il diritto di chiederti niente...- >>
Di nuovo Edward gli è di fronte con un coltello puntato alla sua gola, Stede però non indietreggia, lo guarda fisso negli occhi con dolcezza, quella stessa dolcezza che anche lui stava imparando a sperimentare, lo odia per avergli fatto questo, Barbanera lo avrebbe già scuoiato ma lui non riesce nemmeno a premere il coltello per fargli uscire un po' di sangue.
<< Chiudi quella tua fottuta bocca Bonnet. >>
<< Se vuoi uccidermi...- >>
<< ZITTO! >>
Izzy alza gli occhi al cielo, di questo passo non ne usciranno mai.
<< Edward ascoltalo per l'amor del cielo, altrimenti non la smetterà mai di darti il tormento ed io voglio lasciare questo fottuto posto del cazzo. >>
Entrambi si voltano a guardare straniti il primo ufficiale, non avrebbe mai detto una cosa simile, anzi avrebbe incoraggiato Edward a porre fine ala sua vita il più presto possibile e invece ora...che cosa gli era preso?
Barbanera lo lascia andare sfiorando con le dita il suo petto, senza guardarlo si allontana velocemente, Stede lo guarda allontanarsi combattuto se seguirlo o meno, forse ha bisogno di rimanere da solo, non sa cosa fare, da un lato vorrebbe andargli dietro e prenderlo tra le braccia, dirgli che non lo lascerà più ma se lui lo rifiutasse?
<< Che cazzo aspetti idiota seguilo >> è Izzy a parlare stupendo di nuovo tutti, Stede lo guarda titubante poi si volta verso i suoi due compagni che con gesti delle mani e urla lo incentivano ad andare e lui lo fa, in un attimo corre seguendo le orme di Edward lasciate sulla sabbia umida.
Lo trova seduto con le gambe tirate verso il petto e le braccia avvolte intorno ad esse, sembra così indifeso in quella posizione, i capelli che si muovono spostati dal vento, lasciati liberi e non con il codino, sembra sempre lui ma allo stesso tempo è diverso, soprattutto nella sua espressione indurita dagli ultimi avvenimenti, a Stede fa male il cuore vederlo così ma deve rimediare, o almeno provarci.
Si avvicina con passi lenti e studiati come se avesse paura di farlo fuggire via, si siede vicino a lui, non tanto da sfiorarlo ma nemmeno così lontano da sentirne la mancanza, vorebbe poter fare di più ma deve andarci piano, non può rischiare di rovinare di nuovo tutto, naturalmente lui nemmeno gli parla, anzi si irrigidisce una volta che gli è seduto accanto.
<< Hai tutte le ragioni per odiarmi e per non volermi ascoltare. >>
<< Allora vattene >> risponde con voce dura ma segnata da una piccola incrinazione.
Stede sospira e lo guarda anche se gli occhi scuri di lui sono altrove.
<< E' questo il punto Edward non farò di nuovo lo stesso errore, ho sbagliato ogni cosa e anche se non sei obbligato ad ascoltarmi vorrei tu mi dessi una possibilità...- >>
<< Per lavarti la tua fottuta coscienza, così sarai libero di poter fare il cazzo che vuoi senza pensare a me? >>
<< No...è proprio il contrario, me ne sono andato perché credevo di averti rovinato, di averti reso un pirata debole, ho pensato che saresti stato meglio senza di me. >>
Edward sbuffa.
<< E chi cazzo te le ha messe in testa queste stronzate? Non ti era abbastanza chiaro quello che ti ho detto sulla spiaggia? >>
<< Mi sentivo in colpa per aver fatto del male alla mia famiglia, quella sensazione non mi ha mai lasciato, poi sei arrivato tu e mi hai fatto sentire importante...mi sono sentito qualcuno, per la prima volta non mi sono sentito sbagliato ma c'era molto in me che ancora non era guarito. Penso che ad un certo punto sarei dovuto tornare indietro comunque, dovevo chiudere con il mio passato ma l'ho fatto nella maniera più sbagliata possibile, ferendo qualcuno a cui tenevo.
Ho sempre fatto le cose nella maniera sbagliata, sono scappato con mia moglie e i miei figli e poi l'ho fatto con te, credevo che la soluzione giusta fosse sempre scappare e iniziare qualcosa di nuovo, una nuova vita, il punto è che non puoi iniziare una vita nuova se prima non chiudi con quella vecchia. >>
Edward stringe la mascella, afferra con le dita il tessuto dei suoi pantaloni e lo stringe così forte da poterlo quasi strappare, vorrebbe andarsene, correre via e fingere di non averlo mai ritrovato, ma il suo richiamo è troppo forte, allontanarsi da lui sarebbe doloroso e finirebbe per distruggersi del tutto.
<< Mi hai lasciato su quel cazzo di molo amico, tutta la cazzo di notte. Ti ho aspettato fino all'alba e poi tu... >>
Stede gli appoggia con delicatezza una mano sulla spalla, Edward non si scosta ed è già un passo avanti.
<< Lo so...credimi che è stato doloroso anche per me lasciarti. Sapevo che una volta a casa sarei stato infelice, ma tu avevi fatto tanto per me, avevi sacrificato te stesso e ho pensato che il dono migliore che avrei potuto farti era lasciarti tornare ad essere te stesso, Barbanera. >>
<< Perché tutti pensate di sapere ciò che voglio meglio di me? Io non volevo più essere Barbanera, ancora prima che arrivassi tu Stede, solo che in quel caso pensavo di non avere scelta, ero solo e l'unica cosa che conoscevo era la vita da pirata. Ma con te, tu mi hai mostrato un'altra via, una strada nuova che volevo seguire, mi hai dato una possibilità, però probabilmente io non me la merito una vita così, forse hai fatto bene ad andartene, magari il mio destino è...morire da solo. >>
<< Che sciocchezze Edward! Tu più di chiunque meriti di avere la vita che desideri. >>
Edward sospira, sente un nodo stringergli la gola.
<< L'unica cosa che desideravo eri...tu. >>
<< Oh Ed... >>
Il cuore di Stede si riempie di gioia, lo sente battere così forte che teme possa uscirgli dal petto, per quanto ha desiderato, sognato questo momento, quante volte si è ritrovato sul ponte della sua nuova nave senza riuscire a dormire pensando ad Edward, al loro incontro, come sarebbe stato, cosa si sarebbero detti e soprattutto se avrebbe avuto il suo perdono, ed ora che lo ha lì vicino, a pochi centimetri di distanza manda al diavolo ogni paura, con una mano gli prende il viso facendolo voltare verso di lui e chiude la distanza con un bacio.
Edward si irrigidisce sotto quel tocco delicato, non se lo aspettava decisamente, la parte ferita di lui gli urla di allontanarsi, di fuggire prima che gli venga fatto ancora del male ma il suo cuore, quello strano organo che batte nel petto gli canta una canzone diversa, è come se avesse ripreso a battere dopo quella notte al molo, sente di nuovo la vita sgorgare all'interno del suo corpo, chiude gli occhi lasciandosi andare a quel contatto così che se anche dovesse essere l'ultimo potrà ricordarlo in ogni sogno.
Si staccano lentamente osservandosi come se si stessero vedendo per la prima volta, negli occhi di Stede si legge il timore di un rifiuto e in quelli di Edward la paura di essere abbandonato di nuovo, Stede gli accarezza una guancia, non si sposta, rimane lì a pochi centimetri da quel viso che tanto ama.
<< Ero sincero quando ti ho detto che mi rendi felice >> dice con la voce resa più bassa dall'emozione.
<< Allora perché te ne sei andato? Perché non hai parlato con me? >> anche la voce di Edward è sottile, un soffio appena accennato.
<< Perché davvero pensavo saresti stato meglio senza di me, ma poi a casa ho capito quanto mi mancavi e Mary mi ha aperto gli occhi, ho compreso di essere innamorato di te e di volerti nella mia vita più di ogni altra cosa. Ho deciso di non essere più un codardo, sapevo che avresti potuto rifiutarmi o non volermi vedere mai più ma la verità dovevo dirtela, ad ogni costo. >>
<< Come faccio ad avere la certezza che non te ne andrai di nuovo? >>
<< Non lo so Ed...se riuscissi a farti bastare il fatto che sono qui e mi dessi una possibilità poi avresti tutta la vita per comprendere che non ti sto mentendo. >>
Edward lo guarda allontanando il viso per vederlo meglio.
<< Tutta la vita? >>
Stede sorride.
<< Non voglio lasciarti mai più, se tu mi vuoi con te possiamo andare dove vuoi, non importa se lontano o vicino, l'importante è essere insieme. >>
<< E se...se non volessi più essere un pirata? >>
<< Non mi importa, l'unica cosa che voglio è averti con me. >>
Edward si chiude di nuovo in se stesso, è come avvolto da un bozzolo, Stede non capisce il motivo di quell'incupimento improvviso, sembrava si stesse aprendo ed ora era di nuovo al punto di partenza, gli appoggia una mano tra le scapole muovendola appena in una lieve carezza.
<< Ed? >>
<< Ci sono alcune cose che devo dirti, in realtà suppongo che alcune le saprai già ma il resto... >>
<< Perché non cominci con la prima? >> domanda dolcemente Stede.
Ad Edward si incrina la voce.
<< Mi dispiace per il tuo equipaggio, mi spiace di averli abbandonati... >>
<< Ma stanno bene...lo hai visto tu stesso. >>
<< Anche gli altri? >> tira su col naso e una lacrima gli riga una guancia.
<< Sì tutti, li ho trovati in quell'isola. Non posso pretendere che loro ti perdonino, a dire il vero non so se lo abbiano fatto ma credo che abbiano capito, non eri in te, mi hanno detto però che non proveranno ad ucciderti, direi che è un passo avanti. >>
Ridono entrambi ed Edward si rilassa un poco, si volta leggermente verso Stede.
<< Ho buttato in mare Lucius. >>
<< Oh... >> lo sguardo del pirata gentiluomo diventa subito triste, quando ha deciso di imbarcasi era consapevole del fatto che avrebbe potuto perdere qualcuno o che lui stesso sarebbe morto, ma più i giorni passavano più il peso di questa consapevolezza faceva sempre più male e sperava non si sarebbe mai realizzata.
<< Però è sopravvissuto ma adesso non so se sia vivo o no, vale lo stesso per Ivan, Fang, Jim e Franchie. >>
Il sollievo che aveva invaso Stede di nuovo è scomparso di fronte a queste parole.
<< Che cosa è successo Ed? >>
<< Una notte io ed Izzy eravamo sul ponte, il mare era calmo ma presto ha iniziato ad agitarsi, la nave deve aver colpito qualcosa e noi siamo finiti fuori cadendo in acqua, per questo siamo qui. >>
Ora è tutto più chiaro, in effetti si era chiesto che cosa ci facessero su quell'isola e dove fosse la nave, aveva tante domande ed Edward senza saperlo aveva risposto a tutte, gli appoggia una mano sul ginocchio sorridendogli, vuole rassicurarlo, infondergli sicurezza ed evitare che si senta in colpa, ne ha già vissute abbastanza, porta il peso di cose terribili e non è il caso che si aggiunga anche questa.
<< Può anche essere che il danno alla nave non sia stato tanto grave, forse sono riusciti a trovare un posto dove attraccare, io credo stiano bene, possiamo cercarli, anzi dobbiamo farlo, lo devo soprattutto ad Olu e agli altri, alla fine questa situazione è colpa mia. >>
Edward arriccia le sopracciglia.
<< Stede...non...- >>
<< No Ed è così e lo sai anche tu, ho fatto un errore, ho abbandonato la mia nuova famiglia ed ora voglio rimediare per quanto possibile. >>
<< Li troveremo Stede e dopo ricominceremo da capo. >>
Stede sorride dolcemente in risposta al sorriso di Edward, da quando si erano rivisiti non lo aveva scorto nemmeno una volta ed ora era di nuovo lì ad illuminargli lo sguardo, è una delle cose più belle che abbia mai visto, lo ha sempre pensato, anche quando doveva tenere i suoi sentimenti nascosti perché erano appena nati e non sapeva come comportarsi a riguardo.
Vorrebbe dirgli altre cose, un mucchio di parole che per quei lunghi mesi gli sono rimaste in testa, decide però che quello non è il momento adatto, è troppo presto, Edward ha bisogno di tempo, di fidarsi di nuovo di lui per questo decide di tenerle chiuse dentro al suo cuore per un po', giusto il tempo di far chiudere qualche ferita, di lenirla e sarà lui a farlo, si prenderà cura del suo Ed fino a quando glielo consentirà, l'unica cosa di cui è certo è che rimarrà al suo fianco in qualunque modo lui desideri.
Mentre camminano sulla sabbia tornando dagli altri con un sorriso sulle labbra Edward si gira e gli indica il viso.
<< Ti dona. >>
Stede si ferma un attimo, il sorriso diventa più ampio, gli occhi brillano, è felice che gli piaccia, anche a lui piace, inizialmente ci ha dovuto fare l'abitudine ma gli sembrava più adatta all'uomo che è diventato, può sempre toglierla se un giorno dovesse stancarsi.
<< Oh grazie! Sai...temevo avresti riso di me >> dice arrossendo.
Edward arriccia il naso.
<< Ah no amico perché avrei dovuto ridere? >>
Stede alza le spalle.
<< Magari perché avresti pensato stessi facendo una brutta imitazione di Barbanera. >>
Edward scoppia in una breve risata.
<< Come dovrei chiamarti allora, Barbabionda? Barbachiara? Oppure Barba-troppo-corta-per-essere-presa-sul-serio? >> dice faticando a rimanere serio.
Stede gli da una leggera gomitata sul fianco.
<< Oh piantala! E' della lunghezza perfetta >> incrocia le braccia facendo ridere di nuovo Edward.
<< Comunque va bene Stede, non voglio soprannomi. >>
<< Stede mi piace >> si avvicina lentamente posandogli una mano sul viso, la prima volta che lo ha fatto era così liscio, è strano ora sentire quella peluria che gli solletica il palmo, però gli piace, è difficile trovare una cosa che non gli piaccia in quell'uomo, sorride a quel pensiero ed proprio Stede a chiudere di nuovo la distanza tra loro con un altro bacio.
Quando tornano dagli altri Olu e Pete sono da un lato mentre Izzy è da tutt'altra parte da solo, era prevedibile comunque, i due ragazzi guardano i capitani che si avvicinano a loro, sembrano sereni e già il fatto che Stede non sia morto è una gran cosa, sono riluttanti all'idea che Barbanera navighi ancora con loro, quando Stede gli ha detto di volerlo cercare tutti hanno protestato ma alla fine si sono convinti solo per cercare i loro compagni, dopo che li avranno trovati se ne andranno se Barbanera dovesse rimanere, era questo l'accordo.
<< Izzy? Amico puoi venire un secondo? >> lo chiama Edward, lui si volta, fa una smorfia di disgusto constatando che il fottuto Stede Bonnet sia ancora vivo, sperava in una conclusione migliore ma era ovvio che lo avrebbe risparmiato, si avvicina contro voglia rimanendo comunque a distanza dagli altri.
<< Pete, Olu...Izzy sono felice di darvi una buona notizia, io ed Edward abbiamo chiarito le nostre incomprensioni, abbiamo deciso di tornare a navigare insieme e insieme cercheremo il resto dei nostri amici. >>
<< Sono...sono ancora vivi? Tutti? >> domanda Pete speranzoso.
Stede tergiversa un istante poi parla.
<< Purtroppo la nave di Edward è stata colpita, loro due sono naufragati su quest'isola e non sanno che fine ha fatto il resto dell'equipaggio...- >>
<< Ma prima di quello erano tutti vivi ed io spero lo siano ancora, li cercheremo ragazzi, mi dispiace per aver...- >>
<< Sì risparmiati le scuse >> dice Pete, ha sempre avuto ammirazione per Barbanera ma da quando li ha abbandonati separandolo da Lucius, lasciandolo con la preoccupazione che possa essere morto tutta quel sentimento di idolatria che aveva è come scemato.
<< Pete >> lo rimprovera dolcemente Stede.
<< No lascia stare ha ragione >> dice Edward.
<< Capitano una parola >> dice Olu facendogli cenno di voler parlare in privato, i due si allontanao da soli.
<< Dimmi tutto. >>
<< Siamo sicuri che...sia una buona idea portare quei due a bordo della nostra nave? Voglio dire potremmo cercarli da soli gli altri, chi ci da la certezza che una volta a bordo non ci uccideranno? >>
Stede sospira ma lo guarda determinato, è compito di un capitano rassicurare la sua ciurma e lui da ora in avanti si comporterà da tale.
<< Capisco la tua preoccupazione ma io mi fido di Edward >> dice buttando un'occhiata verso quest'ultimo per poi tornare a guardare Olu, << abbiamo chiarito tutto e lui è davvero pentito per ciò che ha fatto, glielo leggo nello sguardo. Ti chiedo un ultimo atto di fiducia, non sono stato un bravo capitano ma se poteste darmi un'ultima possibilità, voglio dimostrarvi che sono all'altezza. >>
Olu ci pensa un po' su, è rischioso tornare di nuovo con Barbanera ed Izzy, non si fida di loro, soprattutto dopo ciò che gli hanno fatto ma Stede...è sempre stato buono con loro ed è tornato idietro a riprenderli, li ha salvati e insieme hanno molta più probabilità di trovare gli altri, una seconda possibilità la meritano tutti. >>
<< E va bene...ma al primo segno di qualsiasi cosa che non va li buttiamo fuori. >>
Stede sorride dandogli una pacca sulla spalla.
<< Grazie amico. >>
Tornano dagli altri, Edward guarda entrambi con uno sguardo curioso ma anche titubante.
<< Benissimo è tutto a posto ora, possiamo andare se siete pronti. >>
<< Io non vengo da nessuna parte con voi >> è Izzy a parlare.
<< Iz...dai amico non possiamo lasciarti qui >> Edward lo guarda con quegli occhi troppo teneri e docili, Izzy non vuole la sua pietà.
<< Ne avevamo parlato ricordi? Sarremmo andati via da qui e una volta al sicuro le nostre strade si sarebbero divise. >>
Questa rivelazione lascia tutti di stucco, quell'ometto non faceva niente senza il suo capitano, ha lottato con le unghie per riaverlo ed ora è pronto a mollarlo così, decidendo di rimanere su un' isola dove potrebbe persino morire.
<< Che storia è questa? >> domanda curioso Stede.
<< Una lunga... >> risponde Edward per poi tornare a guardare il suo primo ufficiale.
<< Izzy sai bene che le possibilità di sopravvivenza senza una nave sono minime. >>
<< Potremmo lasciargli una delle scialuppe >> propone Olu.
<< Non voglio niente della vostra spazzatura, grazie. >>
Edward sospira.
<< Senti Iz ti lasceremo al primo porto, non ti costringerò a rimanere con noi ma non mi perdonerei mai di averti lasciato in balia di qualcosa che potrebbe ucciderti. >>
Izzy si avvicina con una smorfia di labbra e dolore sul viso.
<< Quello che mi uccide è vedere il mio capitano ridotto a un rammollito a causa di un idiota dai capelli cotonati, ed è questo che accadrà quando salirai su quella nave. Ho cercato di...proteggerti da quel damerino Edward, l'ho fatto con tutte le mie forze ma a te non importa, tu vuoi solo lui e allora vai con lui, non pensare a me, starò meglio da solo a combattere con tutto questo piuttosto che su quella nava a vederti morire. >>
<< Qualcuno sembra geloso >> bisbiglia Pete a Olu ed entrambi ridacchiano, Izzy li sente e in un attimo prende il coltello, cerca di attaccarli ma Stede si mette davanti ed Edward lo prende per le braccia bloccandolo.
<< Ehi! >> urlano Olu e Pete.
<< Calmati amico. >>
<< Lasciami! Lasciami cazzo Edward! >>
Barbanera lo lascia, lui si sistema i capelli con rabbia e un ringhio lascia le sue labbra.
<< ANDATEVENE TUTTI AL DIAVOLO! E tu brutto stronzo perché sei ancora qui!? >> si rivolge a quello che era il suo capitano e lo spinge << vattene! >> gli volta le spalle e fa per andarsene.
<< Mi spiace amico... >> mormora Edward prima di andargli dietro e colpirlo alla testa, Izzy impreca e cade svenuto, tutti rimangono a bocca aperta non capendo.
Edward si gira verso di loro.
<< Non posso abbandonarlo, lo porteremo con noi e quando sarà al sicuro potrà andarsene. >>
Stede annuisce e batte una volta le mani.
<< Va bene andiamo, abbiamo molta strada da fare.
Edward prende Izzy in braccio, lo carica sulla piccola imbarcazione e tutti insieme si dirigono verso la nave, una volta sopra spiegano tutto agli altri, Olu li rassicura dicendogli che in caso di pericolo li butteranno fuori dalla nave, riesce a convincerli anche perché anche loro ci tengono a rivedere il resto della ciurma.
<< Dovremmo legarlo? >> domanda lo Svedese riferendosi ad Izzy.
<< No, ci penso io a lui, ditemi solo dove posso stare. >>
Stede lo accompagna in una delle cuccette, osserva Edward stendere il suo primo ufficiale sul lettino.
<< Ed...sicuro di aver fatto la cosa giusta? >>
Edward si volta verso di lui.
<< Tu avresti lasciato su un' isola deserta qualcuno della tua ciurma? >>
<< No >> risponde senza nemmeno pensarci.
<< Solo...Ed non voglio faccia del male a qualcuno. >>
<< Non preoccuparti, lo terrò d'occhio tutto il tempo >> gli fa l'occhiolino, Stede sorride e lo bacia delicatamente sulle labbra, poi esce dalla cabina lasciandoli soli.
Izzy si risveglia dopo un paio d'ore, la testa è indolenzita, si alza di poco con il busto gemendo e toccandosi la nuca nel punto in cui ha ricevuto il colpo.
<< Che cazzo? >>
Apre gli occhi guardandosi intorno e presto nota la figura di Edward in piedi appoggiato alla porta con le braccia incrociate.
<< Dove cazzo siamo? E cosa è successo? >>
<< Finalmente sei sveglio, mi stavi facendo preoccupare. >>
Poi Izzy realizza, ricorda la frase che gli ha detto Edward prima che perdesse i sensi, quindi era stato lui a colpirlo, sente montargli una rabbia da dentro, qualcosa di amaro e scuro, lo stomaco si contorce, gli occhi si riempiono di lacrime, guarda il suo capitano, quello che ha rifiutato, che lo ha rifiutato e che ora è diventato quello che lo ha tradito, comincia a immaginare come deve essersi sentito Edward quando lui ha fatto la stessa cosa, però in quel caso lo aveva fatto per lui, è Bonnet che aveva consegnato.
Si alza di scatto cercando l'equilibrio, si avvicina a lui puntandogli un dito contro.
<< Tu brutto bastardo, sei stato tu. >>
<< Non mi hai lasciato altra scelta Iz...>>
La mano di Izzy corre in cerca del suo pugnale, non vuole fargli davvero male, sa anche che in uno scontro con Barbanera non sopravvivrebbe ma il gusto di fargli almeno un graffio o di minacciarlo vuole toglierselo, pero la sua fondina è vuota e anche la pistola è sparita.
<< Che cosa? >>
<< Precauzione Izzy. >>
<< Tu hai lasciato che quel...quel branco di imbecilli mi mettesse le mani addosso? >>
Edward sospira e scuote la testa.
<< Non loro, io, te le ho tolte io le armi, sai essere molto svelto di mani quando ti ci metti. >>
<< Io ti odio! >>
Si scaglia contro di lui, lo afferra per la maglia e lo sbatte contro la porta.
<< Posso farti del male anche a mani nude, posso uccidere quegli idioti uno dopo l'altro solo usando queste! >> gli mostra le sue mani prima di afferrarlo nuovamente.
<< Lo so che puoi, per questo sono qui io, se devi uccidere qualcuno è me che ucciderai, ma so che non lo faresti mai. >>
<< E chi te lo dice. Non sei più il mio capitano, non ho più rispetto per te. >>
Edward abbassa le braccia, mostra il torace e l'intero suo corpo, ogni organo vitale è privo di protezione, Izzy indietreggia di qualche passo.
<< Allora fallo. >>
Lo sguardo del primo ufficiale diventa duro.
<< Avanti >> lo incalza Edward.
Izzy si avvicina pericolosamente, gli mette le mani al collo, lo stringe, a Barbanera comincia a mancare il fiato, il suo viso diventa rosso però poi la pressione cede, il respiro torna normale, le mani di Izzy sono ancora lì, la testa gli cade appoggiandosi sul petto di Edward, Izzy ha il respiro accellerato, si sente un incapace, un inetto, credeva di poterlo fare ma le sue mani, il suo intero essere si è rifiutato di porre fine alla vita di quello che per lui, anche se non vuole ammetterlo, resterà per sempre il suo capo.
<< Perché non mi hai allontanato? >> domanda rimanendo in quella posizione.
<< Sapevo non lo avresti fatto. >>
Il primo ufficiale chiude un pugno mantendendolo a contatto con il petto di Edward.
<< E se invece fossi andato fino in fondo, sai quanto io detesti Edward. >>
<< Allora Izzy adesso sarei morto e tu probabilmente verresti ucciso dagli altri, o riusciresti a fuggire chi lo sa, ma il punto è che non lo hai fatto. >>
<< Avrei voluto >> geme a denti stretti continuando a non alzare la testa.
<< Izzy... >> gli accarezza delicatamente le spalle in un tocco che non è mai stato loro, lo sente fremere e poi quei fremiti si trasformano in sussulti, sta piangendo, si sta sforzando di non emettere alcun suono, probabilmente tenendo le labbra in mezzo ai denti ma i singhiozzi sono troppo forti, così forti da scuotergli il corpo.
<< Perché non... >> alza il viso per guardare Edward, ormai la dignità è persa tanto vale distruggersi del tutto, il suo capitano non lo ha mai visto così, mai ha osato piangere e soprattutto mai davanti a lui, i pirati non piangono si diceva ed ora eccolo lì tra le braccia del temibile Barbanera a lasciarsi andare come un rammollito.
<< Perché non puoi... >> la bocca è piena di saliva, le lacrime scendono una dopo l'altra, Edward lo guarda dispiaciuto continuando ad accarezzargli le spalle, lui vorrebbe che lo spingesse invece e che usasse la forza, che gli tirasse i capelli e gli facesse male così da fargli capire che il primo ufficiale di Barbanera non può perdere tempo a piagnucolare, ma non lo fa, ormai Edward ha preso tutto lo spazio, è diventato Edward, comprensivo, dal tocco gentile.
<< Mi dispiace Izzy. >>
Vede tutto nero, qualcosa, un istinto che arriva dal profondo del suo cuore lo spinge a commettere quella follia, quel gesto che gli costerà tutto, si alza in punta di piedi e appoggia le labbra su quelle di Edward, un bacio, un vero bacio anche se le loro labbra non si stanno muovendo, Barbanera non si sposta ed Izzy ne approfitta per chiudere gli occhi, sa che lo sta facendo per lui, gli sta lasciando prendere qualcosa che desidera, che non ha mai avuto il coraggio di ammettere di desiderare, e che non avrà mai più.
Sono così belle quelle labbra, morbide, tiepide, si perde a pensare a come sarebbe se rispondesse al bacio, se entrambi muovessero e aprissero le loro bocche, se mettessero le braccia l'uno intorno al corpo dell'altro, come sarebbe sentire il cuore di un'altra persona che batte forte per te? Bonnet potrà avere tutto quello, la pelle di Edward addosso alla sua, le notti abbracciati, i baci in altri punti del corpo, tutto quello che lui per una vita ha tenuto a freno, tutto quello che ha soffocato Bonnet potrà averlo.
Si stacca riaprendo gli occhi, Edward gli accarezza una guancia asciugandogli una lacrima con il pollice, Izzy si allontana da lui e già si sente morire, ha nostalgia di quel corpo muscoloso e caldo e l'avrà per il resto della sua vita, ha fatto un errore a lasciarsi andare, forse se lo avesse fatto prima le cose sarebbero diverse, forse Barbanera avrebbe scelto lui se non avesse represso i suoi sentimenti, ma una parte di lui sa che il desiderio del piccolo Edward nascosto dentro a Barbanera erano le cose belle, i tocchi delicati, i profumi e lui avrebbe mai potuto dargli tutto questo? Probabilmente no, la loro relazione sarebbe stata violenta, fatta di morsi e baci duri, si sarebbe stancato anche di quello soprattutto dopo aver conosciuto l'uomo che avrebbe potuto dargli tutta la dolcezza che lui ha sempre desiderato.
<< Scusa, non avrei dovuto farlo >> si vergogna immensamente, lo ha baciato e per di più sapendo che non è ricambiato, che i suoi snetimenti sono a senso unico, il suo volto va a fuoco ma questa volta non sente la voglia di essere punito ma solo...Vorrebbe solo che Edward lo lasciasse andare, che non lo guardasse con compassione come se gli facesse pena.
<< Non devi scusarti amico, va tutto bene. >>
<< No non va bene un cazzo Edward! >>
<< Solo perché hai mostrato i tuoi sentimenti...- >>
<< I miei cazzo di sentimenti sono sbagliati! >> sbotta alzando la voce.
Edward scuote la testa.
<< Ehi ragazzi finalmente un porto! >> si sente urlare da fuori.
<< Ora mi lasci andare? >> domanda Izzy.
<< Sì, ma non prima di dirti che posso solo immaginare quanto sia difficile provare dei sentimenti per qualcuno, nasconderli e non essere ricambiato ma Izzy se tu ti dessi una cazzo di possibilutà forse...- >>
<< Cosa? Troverei un ometto come Stede Bonnet che mi riempie di abbracci? Se anche...se io avessi deciso di farlo eri tu che volevo, solo tu. Non ci sarà mai nessun altro perché non farò più lo stesso errore, c'era un motivo se mi sono tenuto tutta quella merda al suo posto. >>
<< Non deve per forza andare male un'altra volta Iz... >>
Izzy ci riflette un secondo poi guarda Edward.
<< Allora dimmi una cosa, se per un ipotetica ragione io ti avessi detto tutto, e tu non avessi incontrato Bonnet, ed io... >> si stringe nelle spalle pensando come continuare la frase << quello che voglio dire è se ci sarebbe stata una possibilità tra noi. >>
Edward ci riflette un istante e poi lo guarda.
<< Sì Izzy, se la nostra vita non avesse preso questa piega allora io avrei potuto. >>
Questa rivelazione colpisce Izzy come un pugnale, ma decide all'istante di smettere di pensarci, non fa bene rimuginare su qualcosa che avrebbe potuto essere ma non sarà mai, si limita ad annuire impedendo a quelle nuove lacrime di scendere.
<< Stammi bene Edward... >>
Ed apre la porta.
<< Anche tu amico...e Izzy? >> lui si volta << mi mancherai amico. >>
Izzy non risponde, si domanda se Edward glielo abbia detto solo per essere gentile o perché lo pensa davvero, la cosa certa è che a lui mancherà sul serio, non sa come sarà la sua vita senza servire Barbanera, senza essere accanto ad Edward, ma è consapevole che se rimanesse la sua esistenza sarebbe piena di dolore e frustrazione.
I due arriavano sul ponte dove gli altri sono già pronti per scendere, guardano Izzy ed Edward con sospetto, è Izzy a prendere la parola per primo.
<< Tranquilli non vi ucciderò anche se vorrei tanto, sarete contenti, avente vinto voi. E Bonnet...non fare un'altra volta lo stronzo o giuro che se lo vengo a sapere l'essere scuoiato sarà l'ultimo dei tuoi problemi. >>
<< Oh bé...Izzy grazie per le tue parole gentili ma questa volta andrà bene. >>
Izzy gli lancia un'ultima occhiata e poi scende dalla nave, gli altri scendono quando lui si è allontanato mentre Edward e Stede rimangono sulla nave, Ed ha lo sguardo perso nel vuoto, un po' triste, sono successe così tante cose che hanno messo in moto una serie di emozioni che non era abituato a sentire, forse deve solo farci l'abitudine, i sentimenti possono essere anche molto buoni e lui lo sa, ne ha avuto la prova.
<< Come ti senti? >> gli domanda Stede accarezzandolo tra le scapole, Ed alza le spalle.
<< Non lo so esattamente...mi dispiace che se ne sia andato, stava incominciando a comprendere delle cose Stede, lui mi ha...baciato. >>
Stede spalanca gli occhi.
<< Ti ha cosa? >>
<< Sì...è stato strano, voglio dire non me lo aspettavo da lui, credo provasse qualcosa per me. >>
<< Oh lo sospettavamo tutti sulla nave...era abbastanza chiaro che la sua non era solo profonda devozione per il capitano Barbanera. >>
Stede sorride mentre Ed lo guarda confuso.
<< Per me non era così evidente. >>
<< Bè mio caro non tutti vediamo le stesse cose...forse non eri pronto e lui nemmeno lo era a manifestarlo. >>
<< Uhm...tu non hai...voglio dire...provato qualcosa...- >>
<< Oh no, no assolutamente >> lo rassicura Edward.
Stede tira un sospiro di sollievo.
<< Oh grazie al cielo, non ero affatto pronto a condividerti con qualcuno, in realtà non credo lo sarò mai perciò se dovesse... >>
Edward lo zittisce con un bacio.
<< Mai Stede, non accadrà mai, per me ci sei solo tu co-capitano >> sorride dolcemente, gli occhi di Stede si illuminano.
<< Speravo di sentirtelo dire. >>
Sorride anche lui prima di avvolgerlo in un abbraccio e baciarlo come si deve, nuove avventure li attendono e la prima di tutte è quella di trovare i loro compagni, lo faranno sicuramente perché ora una nuova, potente forza spinge le vele della loro nave, non sarà sempre facile, Edward deve fare i conti con la apura dell'abbandono e Stede deve far fronte a questi sentimenti, ma adesso che sono persone nuove, pronte a parlare invece che fuggire tutto sarà più semblice, come il vento che soffia sulle vele.




Fine.






   
 
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