08/07/2022
0 recensioniAl Vero Amore.
I fiori del sole
Tre rondini erano posate sul ramo di albero di noce.
"Guarda" disse la rondine più paffuta "un campo di fiori del sole!".
"Si chiamano girasoli, ti sbagli sempre" lo corresse la saggia mamma e si misero a battibeccare su quante volte la piccola rondine sbagliasse i nomi dei fiori.
L'altra rondine se ne stava in silenzio, qualche centimetro più in là, sul nodo rugoso del ramo che oscillava ad ogni passaggio di una macchina sul vicino cavalcavia.
Dopo qualche minuto mamma rondine chiese al taciturno "Perché non parli oggi?".
"Ho paura dei cambiamenti" rispose lapidario quello, come fosse la cosa più semplice da dire.
Mamma rondine era un po' perplessa ma rispose subito "E perché?", lo incalzò "Anche questi girasoli sono cambiati, erano piccoli germogli la prima volta che li abbiamo visti e ora potremmo sfamarci tutto il nostro stormo".
Ma la rondine taciturna non era convinta, così dopo un po' la mamma disse "Anche il nostro nido cambia, anno dopo anno, ogni volta che torniamo lo modifichiamo… ma non per questo per noi è meno il nostro Nido, perché lo è nel nostro cuore".
Questa volta la mamma aveva fatto centro e la piccola rondine apparve sollevata, "Allora il prossimo anno vedremo ancora i girasoli crescere?” chiese.
"Oh sì" rispose la mamma "Forse non nello stesso punto esatto, ma vedremo ancora i girasoli, il grano, i papaveri, i fiori e magari troveremo qualcosa con cui abbellire il nostro nido".
Curiosità: la rondine è simbolo dell'anima ma anche della purezza perché non si posa mai per terra. Per il Cristianesimo è simbolo della Resurrezione, per l'Islam è l'uccello del paradiso. Nell'antico Egitto era animale sacro alla dea Iside, legato al concetto di immortalità.
Per la legge del mare simboleggia la Libertà ma anche l'eterno Ritorno, idea che richiama un po' il Nostos di Ulisse di omerica memoria.
Ho pensato alla rondine perché è un uccello migratore che torna al suo nido, ha un significato religioso e mitologico anche legato al suo tornare a casa e anche perché è legata alla mia infanzia.
Mi piaceva l'idea di riconoscere le cose con il cuore, indipendente dal fatto che cambino aspetto e ho cercato di comunicarlo tramite l'idea di nido, casa, rifugio in un certo senso.
La paura dei cambiamenti è forse una delle cose che ci rende così dannatamente umani. Ma è anche ciò che ci impedisce di rimanere sempre marmoricamente uguali a noi stessi e ci fa migliorare, a volte anche attraverso gli sbagli.
Quante volte siamo già cambiati se guardiamo indietro?