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Autore: Cass_98White    10/07/2022    0 recensioni
Sam Winchester, Gabriel e tanti piccoli ti amo.
Genere: Angst, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Gabriel, Sam Winchester
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più stagioni
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“Andate, andate!” urlò loro Gabriel.

Il bacio era delicato. Gabriel sfiorò delicatamente i suoi capelli portandone una ciocca dietro un orecchio. Sam sorrise beato. Il momento che lui preferiva era dopo aver fatto l’amore, quando si perdevano in coccole.

Gabriel cacciò la sua lama e sferrò l’attacco, provando ad affondare la lama verso il fratello che lo parò facilmente. Sam stava sudando freddo, deglutì con forza, non voleva che combattesse. Aveva paura che rischiasse la pelle inutilmente.

Sam ricambiò il bacio con tutta la passione che aveva e strofinò delicatamente un piede col suo.
“Ti amo” sussurrò Gabriel con gli occhi che scintillavano dorati. “Anche io” rispose Sam accennando un sorriso. Il sole filtrava dalle tende raggiante, erano stati alzati tutta la notte a fare l’amore.


Micheal tirò col gomito un colpo in faccia al fratello e lì Sam avrebbe voluto urlare il suo nome. Poi tirò un affondò e Gabriel lo respinse agilmente con un pugno sulla mascella. Non che non avesse fiducia in lui, ma temeva per la sua sorte, Micheal era troppo forte. Quest’ultimo sorrise furioso.

“Sposami” disse all’improvviso il biondo. Le sue labbra avevano sussurrato quelle parole come fossero le più importanti della sua vita.

Gabriel lo attaccò di nuovo ma Micheal lo respinse di nuovo e gli fece cadere la lama angelica di mano.
“Come?” chiese Sam allibito. “Sposami” ripetè Gabriel più deciso. “Voglio legarmi a te per il resto della mia vita e posso diventare umano per poter invecchiare con te” disse tutto fremente di eccitazione.
“Non possiamo sposarci ora, durante questa crisi. Vorrei sposarmi dopo che tutto questo sarà finito” rispose ragionevole Sam con un sorriso vagamente divertito. Gli faceva tenerezza la reazione del suo uomo.
“Perfetto, allora a dopo questa crisi, Sam Winchester” prese la sua mano e la baciò sul dorso per poi sfregarsela sulla guancia. Sam sorrise ammaliato. “Ti amo da morire” disse Gabriel come fosse il segreto più grande.


Allora Micheal fece per affondare la lama nel petto di Gabriel e là Sam urlò il suo nome, nel panico. La luce negli occhi e dalla bocca si accese come una fiammata e l’arcangelo urlò. Fu un urlo che Sam non dimenticò mai.
“Gabriel!” urlò ancora il Winchester cercando di raggiungerlo. Vide le sue ali stamparsi nere sul terreno fangoso. “GABRIEL!” urlò di nuovo mentre Dean lo afferrò di peso con le braccia per spingerlo verso la fessura ancora aperta. Era furioso, era triste ed era in lutto. L’uomo della sua vita era appena morto.



Quando tornarono finalmente nel loro universo Sam piangeva a dirotto con Dean che lo spingeva per tenerlo lontano dalla fessura che stava per chiudersi. “Chiudi, chiudi!” urlò Dean a Rowena, che chiuse immediatamente la fessura con un gesto elegante.
“Riapri la fessura, devo tornare indietro!” urlò Sam, spingendo via con uno spintone suo fratello. “Non puoi!” rispose suo fratello furioso scuotendo la testa deciso, ma anche lui era in lutto per il suo amico. “Dovevamo sposarci!” gridò il minore con gli occhi traboccanti di lacrime. Dean sembrò ricevere uno schiaffo in faccia, abbassò il capo per non far vedere gli occhi lucidi, era dispiaciuto per suo fratello, aveva sofferto troppo. “Riapri la fessura!” gridò Sam a Rowena, che lo guardò con i suoi occhi da cerbiatta. “È rimasta poca grazia” sussurrò flebile guardando la ciotola dove era rimasta un filo luminoso di grazia.
“Merita di essere seppellito” disse Sam indicando il punto in cui c’era la fessura.
“Dobbiamo aspettare almeno che Micheal se ne vada” disse Dean con una mano alzata, cercando di farlo ragionare, doveva concedergli almeno questo. “E dovrete fare in fretta” aggiunse con delicatezza Rowena.
Aspettarono un paio di ore e nel frattempo Sam stette seduto a piangere sulla poltrona pensando a quando dovevano sposarsi. Si guardò l’anulare, dove Gabriel gli avrebbe dovuto mettergli l’anello. Si sarebbero dovuti sposare appena potevano, invece di aspettare che finissero ammazzati. Almeno sarebbero morti legati per sempre.  
Passarono cinque ore prima che potessero aprire di nuovo la fessura. Malgrado Dean era ancora restio stette zitto e procedettero insieme. Quando passarono dall’altro lato il campo era pieno di cadaveri, tutti amici. Sam strinse le labbra per tenere dentro le lacrime, ma non ci riuscì quando vide il corpo di Gabriel. Tirò su il naso. Si avvicinò e lo prese fa le braccia. Lo cullò e gli accarezzò i capelli delicatamente, ancora soffici. Aveva gli occhi aperti, erano verdi e spenti, li chiuse fra le lacrime che cadevano sul volto del compagno. Le asciugò pur di mantenere il viso intatto. C’era un silenzio assordante che sapeva di morte. Sentì nella sua testa la risata di Gabriel. In quel momento sarebbe stato bella risentirla un’altra volta.

“Ti amo, più di quanto abbia amato mio padre e i miei fratelli, ed è davvero molto” gli aveva detto una volta, accarezzandogli una guancia con un sorriso malandrino. Erano fuori, sotto la pioggia con Sam appoggiato all’Impala, fu quando stavano cercando Morte e Gabriel aveva finto la sua morte con Lucifer.
Si erano frequentati piano piano, conoscendosi di giorno in giorno. Il primo ti amo, gli e lo disse quando erano a letto e avevano fatto l’amore per la prima volta, molto tempo dopo che Bobby era morto e Dean era sparito, probabilmente in purgatorio. In un motel in Kansas dopo aver lavorato ad un caso. Era molto più facile lavorare quando avevi come amante un arcangelo. Poi quando Gabriel era sparito Sam aveva provato a cercarlo dappertutto, fino in capo al mondo, ma era di nuovo sotto copertura per proteggere sé stesso e Sam. Ma quando lo ritrovarono a Sam si spezzò il cuore, Gabriel pianse tante di quelle lacrime…Era ridotto molto male, con le labbra cucite e Sam non osò immaginare quanto dolore stesse provando Gabriel. Quest’ultimo non lo aveva neanche riconosciuto cosa che fu come un pugno allo stomaco del più giovane. Aveva urlato e Sam teneva i nervi saldi solo per lui. Gli incubi erano frequenti per cui stava sempre sveglio non che il suo amante riuscisse a dormire, non poteva chiudere gli occhi senza immaginare Gabriel venir torturato e qualche volta anche lui aveva pianto per lui. E quando scrisse sui muri quello che aveva passato si sforzò di vederlo come un buon segno. Ma quando disse le sue prime parole fu gioia. “Samuel” aveva detto semplicemente e per lui valeva mille parole, “ti amo” “sono tornato” “mi hanno torturato, ma ti ho pensato tutti i giorni” “mi sei mancato” “sto soffrendo” e tanto altro. I suoi occhi erano spenti ma c’era una piccola luce che lo faceva sperare. Infatti sorrise all’unica parola che aveva detto e gli aveva accarezzato la schiena. Lo avrebbe baciato, gli avrebbe dato tutto il suo amore ma Gabriel era ancora emotivamente scosso, inconsapevole di tutto ciò che lo circondava accecato dal dolore com’era. Molte settimane dopo Gabriel aveva cominciato a mangiare, parlare normalmente e poi una sera avevano fatto l’amore. “Mi sei mancato da morire” aveva detto. Gabriel stava appoggiato al petto di Sam cingendogli la vita. La luna era chiara nel cielo e si vedevano distintamente le stelle e le costellazioni. Fu la volta di Sam dire ti amo, “Anche tu. Ti amo Gabriel” aveva detto.
“Ho temuto per te quando sei tornato e ho patito l’inferno- scusa, tu hai patito l’inferno. Ma ho sofferto per te”
aveva detto con le lacrime agli occhi mentre gli baciava il capo. “Sammy, ora sto bene, davvero. Ci sei tu adesso ed è più che abbastanza. Mi hai salvato la vita innumerevoli volte e non ti sarò mai grato abbastanza” aveva risposto l’altro, finalmente sereno dopo tanto tempo e Sam lo percepì. Sospirò felice.
“Ti amo più della mia vita”. Ora una lacrima gli scivolava fra le ciglia mentre Sam poggiava le sue labbra sul capo del compagno.
“Ti amo, Gabriel” sussurrò vicino al suo orecchio come potesse sentirlo ancora una volta. Sentiva la vita che gli scivolava via dalle mani. Prese Gabriel fra le braccia e lo portò nel suo mondo con Dean che lo seguiva in silenzio. Non si era accorto che nel frattempo lui gli stringeva una spalla come a confortarlo, per fargli sentire che non era solo. Aveva il respiro spezzato mentre lo stringeva a sé. Si prese molto tempo per scavargli una buca. Dean finalmente si decise a lasciarlo da solo con Gabriel. Ormai, si rese conto, che la sua presenza era quasi superflua per il fratello.
Era il momento di lasciarlo andare e dirgli addio. Lo posò con delicatezza nella fossa e gli diede fuoco. Pianse ancora. Le lacrime non sarebbero mai state abbastanza. “Ti amo Gabriel e ti dico addio. Un giorno tornerò da te”. Quello sarebbe stato il suo ultimo ti amo, cosa che lui non aveva avuto.
Chiuse la fossa buttando manciata di terra dopo manciata. Lo seppellì letteralmente con le sue mani, sporcandosi le mani e le unghie di terra. Poi venne a piovere.

“Ti amo”


Spero vi piaccia, è la mia prima Sabriel. Se non avete pianto, mi dispiacerà molto.
   
 
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