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Autore: ShawnSpenstar    19/07/2022    0 recensioni
Un nuovo campionato mondiale di Battle Spirits alle porte, il primo anno di liceo, strani eventi che accadono all'interno del piccolo mondo della sua cittadina, una sorellina da proteggere, una situazione familiare non più perfetta; tutto nella vita di Hajime Hinobori, studente e duellante di quindici anni sta cambiando. Inseguendo il sogno di diventare campione mondiale, si imbarcherà con gli amici di una vita in una grande avventura che forse potrà farne ben più che un duellante migliore.
Pronti per una nuova storia nel mondo di BS, tra sport, avventura e momenti di grande demenzialità?
Varco apriti, energia!
Genere: Avventura, Demenziale, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Girl on fire
 
 
 
Dopo aver vissuto una prima metà di giornata trascinante, con duelli aperti fino all’ultimo e due grandi esemplari di outsider da manuale pronti a vendere cara la pelle prima di soccombere alla legge del più forte era quasi fisiologico che la ben nota legge dell’equilibrio (o forse era quella dei grandi numeri) portasse in dote agli avidi spettatori presenti al club di Mika una seconda metà di giornata decisamente meno entusiasmante.
I risultati furono i più scontati possibili: Manabu si sbarazzò in cinque turni di una ragazza utilizzatrice di burst viola, Hajime (inspiegabilmente col mazzo al gran completo) si liberò di un ragazzino di prima media che, a suo dire, se avesse potuto si sarebbe danneggiato le vite da solo e infine Chihiro, pur scossa dalla prospettiva di dover affrontare Yukio, non impiegò più di dieci minuti per condurre in porto il suo scontro contro un pur determinato Hideji, che non riuscì così nel suo sogno di vincere il torneo assieme al fratello.
 
Non viene difficile quindi spiegarsi perché in mezzo ad una tale moria di competitività il duello tra Kobushi e Hide, inedita rivincita della battaglia di circa due anni prima, fu accolto quasi come una manna dal cielo e attirò a sé tutta l’attenzione dei presenti (peraltro non che ci fossero altre partite in corso).
 
I primi due turni di duello erano stati di preparazione del duello: Kobushi aveva come sempre aperto mettendo il più possibile in chiaro di non aver paura dell’avversario e difatti non aveva ancora evocato nessuno spirit pur avendone certamente in mano (teoria sostenuta soprattutto dall’immediata attivazione del nexus Foresta della Sacra Conifera), preferendo piuttosto limitarsi ad uno Scudinsetto e a tenere pronto il resto per le azioni lampo dell’effetto Alta Velocità; dall’altro lato del ring, Hide, nonostante avesse facilmente intuito la basilare strategia iniziale avversaria, non si era lasciato a sua volta intimorire rispondendo, da vero duellante rosso, con un’azione di natura completamente opposta: una piccola evocazione di massa di due spirit, in particolare un Bladra e un Roboraptor (a livello 2), condita da un attacco di Roboraptor volto, in realtà, più a sfruttare il suo effetto che non a colpire la vita avversaria.
 
Il terzo turno vide invece il primo attacco del duellante verde, anche leggermente anticipato rispetto ai suoi standard, con l’appena evocato Yang-Ogre di primo livello, uno spirit che, a sua volta, disponeva di un effetto molto interessante; l’offensiva si concluse rapidamente poiché il possente avversario mise sin da subito in chiaro di non avere intenzione di sacrificare stupidamente uno dei suoi spirit, tutti con PB inferiori a quelli dell’attaccante, e concesse all’insetto bipede di distruggere lo scudo verde della postazione.
 
 
TURNO 4
 
 
“Davvero un bel colpo Nigiri” scherzò il ragazzo dalla carnagione scura “sfortunatamente per te, il vulcano esplosivo è un ottimo incassatore”
 
“Ma parli di te in terza persona?” domandò l’altro divertito
 
“Solo quando voglio vincere” replicò il primo “fase principale: evoco Elginius Drago da Battaglia a livello 1”
 
Lo zaffiro blu apparve sul terreno di gioco per sbriciolarsi e rivelare il piccolo, ma tenace, drago dalle corna taurine che salutò l’esordio scalciando il terreno con i suoi zoccoli; la stragrande maggioranza spettatori rimase interdetta a quella evocazione: non si aspettavano di vedere uno spirit blu in un incontro tra due duellanti così.
Non Hideji, lui conosceva bene suo fratello e il suo mazzo; sapeva dove voleva andare a parare.
 
“Grazie al suo effetto, che mi consente di trattarlo come uno spirit rosso, posso sfruttare Elginius per completare la riduzione di costo della magia Carta Siderale” proseguì “scopro le prime tre carte del mazzo e, se tra essi ci sono spirit dei generi “Guida Luminosa”, “Spirit Stellare” e “Drago Astrale”, posso aggiungerli alla mia mano riponendo il resto delle carte in cima al mazzo”
 
Come esaustivamente spiegato, le tre carte si scoprirono e Hide afferrò due di esse, riponendo invece la terza in testa al mucchietto.
 
“Abbasso Roboraptor a livello 1 e sfrutto i nuclei recuperati per evocare Bal-Gunner Drago Cannoniere” seguitò il ragazzo di colore che sembrava non avere nessuna voglia di fermarsi “fase d’attacco: attacco con Roboraptor
 
Le rampe artigliate del piccolo sauro bianco e rosso fendettero la barriera a protezione di Kobushi facendolo leggermente sussultare a causa dell’onda d’urto. Il ragazzo del team Tegamaru passò la mano sulle due gemme esplose e fece la conta dei nuclei a disposizione; aveva un progetto in mente, sarebbe servita un po’ di fortuna forse ma era fattibile… e poi, quando mai in un duello non era servita anche la fortuna.
 
 
TURNO 5
 
 
“Fase iniziale: fase dei nuclei, fase di acquisizione e fase di recupero”
 
Il castano osservò la carta che gli era capitata e sorrise: la fortuna aveva fatto la sua parte, ora toccava a lui.
 
“Fase principale: posiziono un burst” esordì appoggiando la carta a faccia in giù sul tabellone “dopodiché elevo a 2 il livello di Yang-Ogre e, sacrificando Scudinsetto, evoco Kenshin Signore della Guerra Alato
 
Il piccolo insetto dal carapace metallico svanì dal terreno di gioco per lasciare il posto ad un grosso smeraldo circondato da un vortice verde e immediatamente segnato da quelli che sembravano colpi di katana; quando poi si spezzò, dalla nebbia emerse un maestoso volatile argenteo armato del suddetto tipo di spada e bardato con abiti da guerriero.
 
“Fase d’attacco: attacco con entrambi i miei spirit”
 
“Ne rispondo con la vita” ribatté senza paura il rosso
 
 
TURNO 6
 
 
“Un'altra bella offensiva Kobushi, ma temo tu ti sia esposto troppo stavolta” commentò il robusto ragazzo di colore osservando lo stanco schieramento avversario
 
Hideji e molti degli spettatori, compresi i ragazzi del club, non poterono che concordare con quella considerazione nel vedere opposti il nutrito schieramento avversario e le sole tre gemme del primo; il solo rischio, precisò Galaxy, sarebbe potuto venire dal basso costo degli spirit del “Vulcano esplosivo”, cosa che li poneva a rischio di alcune popolari magie verdi come Trappola del Triangolo, oltre che, ovviamente, dal burst.
 
“Evoco Pedone Gustav” si lanciò l’imponente duellante per nulla intimidito dalle ipotesi prospettate dal commentatore “grazie ad esso posso sfruttare tutte le riduzioni di costo ed evocare il drago che viene dal sole, Sieg Apollodrago Drago Solare a livello 1!”
 
Il simbolo rosso sbriciolato rilasciò flare incandescenti su tutto il terreno di gioco annunciando l’arrivo, da oltre l’anello dell’arena, del drago: era possente e maestoso e si presentò a tutti scuotendo l’aria con un feroce ruggito.
 
“Fusione in brave di Sieg Apollodrago Drago Solare con Bal-Gunner” fece Hide appoggiando le due carte una sopra l’altra e recuperando il nucleo “e poi sacrifico Pedone Gustav ed Elginius per poter evocare, a livello 2, il drago che fa tremare la terra e squarciare il cielo: Siegwurm Possente Dragone Imperatore del Tuono
 
Un altro drago, meno massiccio e dai tratti più affilati, andò ad affiancarsi a quello precedentemente evocato, ora armato anche con due cannoni metallici sulla spina dorsale.
 
“Fase d’attacco: attacco brave!” esclamò Hide “attivo l’effetto di Bal-Gunner quando si trova fuso in brave: quando il brave spirit attacca, posso pescare una carta ed eliminare uno spirit avversario con 4000 PB o meno; distruggo Yang-Ogre!”
 
Prima ancora che i cannoni potessero sparare i loro colpi, il seguace di Tegamaru dichiarò la sua intenzione di rispondere all’attacco con la vita e poi attese che gli eventi seguissero il loro corso con un sorriso.
 
“La distruzione di Yang-Ogre mi consente in primis di sfruttare il suo effetto personale: guadagno un numero di nuclei pari al livello dello spirit al momento della distruzione, quindi due” replicò il castano “ma soprattutto mi permette di attivare il burst!”
 
La carta coperta rilasciò un effetto verde e saltò in aria rivelandosi.
 
“Effetto burst di Yoshitsune Eroe del Vento: mando in affaticamento due spirit avversari a mia scelta, in particolare Bladra e Roboraptor” esplicò Kobushi mostrando a tutti la carta “dopodiché, avendo più di otto nuclei tra terreno, riserva e scarti, posso evocare, a costo zero e livello 3, il grande cavaliere del cielo: Yoshitsune Eroe del Vento!!”
 
Fasci di energia verde circondarono i due spirit rossi indicati dal Nigiri facendoli accasciare a terra dalla stanchezza; dopo ciò essi ritornarono nella metà d’arena appartenente al castano dove circondarono il grande smeraldo fendendolo come fossero lame.
Indebolita, la superfice della gemma venne spezzata da due enormi pinze e, poi, sbriciolata dall’interno; ne scaturì un gigantesco e possente insetto con un paio di feroci tenaglie ai lati del volto e ali ed artigli quasi da falco.
 
“A te la mossa” sussurrò il “Vulcano esplosivo” mordendosi le labbra
 
 
TURNO 7
 
 
“Abbasso Yoshitsune Eroe del Vento a livello 2, elevo Kenshin e il mio nexus a livello 2” aprì Kobushi seguendo con lo sguardo il movimento dei nuclei “fase d’attacco: attacco con Yoshitsune Eroe del Vento!”
 
“Ne rispondo con la vita” replicò l’altro resistendo all’urto del nucleo
 
“Azione lampo! Sfrutto l’effetto di livello 1 e 2 del mio nexus per evocare due spirit Cho Rondine Celestiale con effetto Alta Velocità; attivo il loro effetto all’evocazione e guadagno due nuclei nella riserva” proseguì ancora il primo “attacco con Cho Rondine Celestiale!”
 
“Hai commesso un errore Nigiri!” ribatté grintoso Hide “blocco con Siegwurm
 
La stupenda rondine dalle folte code ricoperte di rose si lanciò a tutta velocità contro il drago rosso facendolo cadere a terra; la bestia provò a reagire cercando di colpire il piccolo uccello prima con la coda e poi con il fuoco ma fu tutto inutile e in breve tempo, sotto gli occhi increduli degli spettatori, le code ornate avvolsero e bloccarono il drago stritolandolo.
 
“È merito degli effetti combinati di Kenshin a livello 1 e 2 e del nexus Foresta della Sacra Conifera a livello 2” spiegò Kobushi “il primo mi consente di aggiungere 3000 PB ad ogni spirit attaccante del genere “Bestia Alata” mentre, grazie al secondo, i PB dei miei spirit di livello 1 con effetto Alta Velocità sono aumentati al loro livello 2 durante ogni confronto”
 
“Tradotto in parole povere” si inserì Galaxy entusiasta “i punti battaglia di Cho Rondine Celestiale sono 8000!!”
 
Non appena finì la frase, il piccolo volatile completò la sua opera tuffandosi a velocità supersonica sul malcapitato drago, trapassandolo.
 
“Attacco ancora con l’altro Cho Rondine Celestiale
 
“Azione lampo! Utilizzo la magia Codice di Riavvio” gridò Hide tentando di fermare in ogni modo la mareggiata “recupero tutti i miei spirit e blocco con Bladra
 
Bladra eliminato.
 
“Attacco con Kenshin Signore della Guerra Alato
 
“Blocco con Roboraptor
 
Roboraptor eliminato.
 
“Attivo l’effetto di Kenshin a livello 2 al momento dell’attacco: recupero due spirit con effetto Alta Velocità, ovvero i due Cho Rondine Celestiale” incalzò ancora il castano “attacco di nuovo con il primo Cho
 
“Grrrr… blocco con il brave spirit”
 
La graziosa rondine bloccò le braccia del drago del sole schiantandolo a terra con violenza; alla bestia non venne lasciato nemmeno il tempo di reagire che una pioggia di rose lo sommerse completamente annientandolo e causando il distacco del brave.
 
“Attacco ancora con l’altro Cho
 
“Blocco con Bal-Gunner!”
 
Nonostante anche il suo ultimo spirit fosse stato distrutto, Hide era uscito soddisfatto da quello scontro finale: era sopravvissuto ad un’incessante offensiva ed ora il suo avversario aveva solo una vita e nessun bloccante mentre lui aveva in mano almeno lo spirit Automa di Pietra pescato al turno prima sull’attacco del brave spirit.
 
-Bene- pensò -direi che è finita-
 
E lo era… ma per lui.
 
“Azione lampo!” esclamò ancora una volta Nigiri “attivo la magia Recupero di Resistenza! Grazie ad essa posso aggiungere 2000 PB ad un mio spirit e poi, se esso arriva ad avere 10000 PB o più, posso recuperare lo spirit; io scelgo Yoshitsune che arriva così a 11000 PB e va in recupero”
 
Hide li limitò ad un tenue sorriso, stava per subire l’ultimo attacco della sua carriera semiprofessionistica.
 
“Ne rispondo con la vita”
 
Lo disse ancora prima che Kobushi dichiarasse la sua intenzione di attaccarlo e, quando anche quell’ultimo nucleo si infranse, scoprì di non sentire dolore: era sempre stato onesto col suo fratellino e, dopo la sua eliminazione, gli aveva ribadito che i suoi piani non erano cambiati; era pronto a dire basta.
 
Si prese cinque secondi prima di passare attraverso il varco luminoso, solo il tempo di osservare per l’ultima volta, dalla postazione di duello, il terreno di gioco; gli sarebbe mancato, certo, ma sentiva anche di aver veramente fatto il proprio massimo e di poter andare fiero di ciò che avesse fatto.
 
Attraversò il portale bianco e tornò al mondo fisico dove una folla immensa lo accolse tra gli applausi e il suo gemello salì sul palco per alzare le braccia di entrambi i contendenti, come avessero vinto tutti e due.
 
Si… decisamente non aveva rimpianti.
 
 
 
Nonostante l’ultimo quarto di finale si fosse concluso da soli sei minuti il locale si era già notevolmente spopolato e, non a caso, la povera Mika che fino a poco prima commentava esaltata assieme a Galaxy ora girava tra i tavoli sbuffando come una locomotiva a vapore ma, purtroppo per lei, non viaggiando alla stessa velocità.
Non era totalmente sola stavolta poiché, dimostrando grande cortesia, tanto Kobushi quanto Hide avevano deciso, concluso il duello, di restare per dare una mano, trascinandosi dietro anche un discreto seguito di persone; la gestrice si ritrovò così a passare dal lavoro di spazzina della sera prima a quello di coordinatrice dei lavori… anche perché, se li avesse lasciati fare, avrebbero combinato un disastro.
 
“No Hideji, la plastica va raccolta in quel secchio la in fondo” spiegò la donna gesticolando come fosse un vigile “Owada e Sakurai, voi due invece ricordatevi che prima bisogna passare con la scopa e solo dopo potrete usare lo straccio bagnato”
 
Chihiro Kusaka(be) osservava la scena da oltre la porta a scorrimento trasparente, trattenendo a stento sia le risate nel vedere quell’allegra banda fare casini sia il senso di colpa per aver deciso di non fermarsi ad aiutarli; la sua scusa del resto era abbastanza valida: per quanto potesse non andarne troppo orgogliosa, il fatto di venire da una famiglia ricca e nobile aveva fatto si che la ragazza avesse avuto sin da bambina l’aiuto della servitù; in sostanza, non aveva mai lavorato un giorno in vita sua.
 
Si voltò verso la strada e fece per allontanare metaforicamente e geograficamente la ragione dei suoi sensi di colpa da se, ma non riuscì a fare nemmeno un metro poiché la sua attenzione fu immediatamente attirata da una figura longilinea appoggiata di schiena ad uno dei lampioni che illuminavano l’ingresso del club: aveva capelli chiari e lunghi, una giacca nera e la testa perennemente china verso terra.
 
-Perché sei sempre così triste?- pensò; nei due anni e mezzo in cui erano stati amici l’aveva visto alzare la testa forse cinque volte e mai quando era mascherata da ragazzo come quel giorno -al diavolo!-
 
Si avvicinò al ragazzo a grandi falcate e gli arrivò di fronte senza che lui avesse alcun tipo di reazione, era quasi come se stesse dormendo. Per un istante, la sua rabbia le fece salire la voglia di richiamare la sua attenzione con una bella sberla ma poi desistette, in fondo un simile comportamento non si addiceva ad una ragazza di nobili origini…
 
… quello unita alla constatazione di come avesse già preso troppi calci nella vita.
 
La vita.
Chissà come era andata avanti la sua: viveva ancora con i suoi che odiava? Aveva subito ancora altri atti di bullismo? La situazione era migliorata rispetto a quando erano amici? Quanto avrebbe voluto avere il coraggio di porre anche solo una di quelle domande.
 
E invece nulla, optò per una via di mezzo.
 
“Ti ho visto oggi” esordì pentendosi quasi subito delle sue parole “contro Kataru intendo; sei stato bravo”
 
“Cos’è? Adesso mi prendi per il culo anche tu?” ribatté l’altro rabbioso
 
Ne aveva ben donde, visto che chiunque avesse assistito al suo duello e avesse avuto anche solo una conoscenza basilare di Battle Spirits avrebbe detto che lui lo scontro l’aveva perso, a vincerlo per lui era stata la fortuna.
 
“Scusa, ho detto una cazzata” ammise
 
“Tranquilla, non è la prima” fece l’altro con un tono cattivo “e fossi in te modererei il linguaggio; non vorrai mettere in imbarazzo i nobilissimi mammina e papino”
 
Ok, ora stava cominciando ad irritarsi.
 
“E quali sarebbero le altre cazzate che ho detto!” mugugno rabbiosa “che fossimo grandi amici? Che i nostri duelli fossero di gran lunga la parte più sopportabile degli anni in quella scuola? Cosa?!”
 
“Beh, se vuoi puoi anche smettere di essere mia amica” commentò quello, stavolta più triste che arrabbiato “tanto ne hai già molti altri adesso”
 
“E tu invece?”
 
“Io sto bene da solo” sussurrò quello con sincerità “lo sai”
 
“No, tu stai bene “da solo, insieme”, non era questo ciò che dicevi sempre?”
 
“Le cose cambiano e a volte ci si deve adattare alle situazioni” rispose l’altro “tu, ad esempio, ci hai rinunciato o non avresti continuato a travestirti”
 
Per assurdo che fosse, considerando l’umore con cui aveva cominciato quella conversazione, quell’osservazione la fece ridere di gusto; non aveva la minima idea del perché ma Yukio aveva sempre detestato il suo vestiario “maschile”, sin dalla scuola privata.
Evidentemente quella non era tra le “cose che cambiano” di cui aveva parlato.
 
“Un giorno mi dovrai dire il motivo per cui ce l’hai tanto con i vestiti di mio cugino” disse la ragazza “imbranati come eravamo, senza questi ci avrebbero scoperto dopo tre giorni”
 
“Ehi, eri tu che continuavi a fare casino e a parlare, io dicevo sempre il minimo indispensabile” precisò il biondo “e comunque chissà, forse un giorno lo fa…”
 
Non fece a tempo a finire il suo pensiero che si ritrovò improvvisamente imprigionato dalle braccia dell’amica e, di conseguenza, pieno di brividi a percorrergli la schiena e con le guance arrossate.
 
“Ma che…”
 
“Hai detto che un giorno mi dirai perché odi i miei vestiti da maschio” chiarì la ragazza quasi commossa “significa che mi vuoi ancora come amica”
 
“Si… cioè no… cioè io intendaaahhio!!”
 
Ecco, se invece qualcuno le avesse raccontato di QUESTA scena, e non l’avesse vista in prima persona, non ci avrebbe mai creduto per quanto fosse stata assurda; quella, per lei, innocua frase aveva avuto l’effetto di far sobbalzare il ragazzo, causargli una temporanea balbuzie, estendere il rossore dalle guance a tutto il viso e, dulcis (si fa per dire) in fundo, tirare una craniata (anzi, una nucata) pazzesca al palo della luce a cui poco prima era appoggiato; e il tutto non poteva che farla ridere: era bello vedere che nonostante l’altezza torreggiante, l’espressione sempre corrucciata, le sue giacche nere e il fatto che ascoltasse solo Asian Kung-Fu Generation et similia, sotto sotto rimaneva il solito goffo, scoordinato e imbranato ragazzino di sempre.
 
Essendo decisamente più a suo agio lei e notevolmente meno pesante l’atmosfera rispetto all’inizio di conversazione, Chihiro capì che era arrivato il momento di scavare più a fondo; doveva farlo parlare, cercare di sapere qualcosa di più di lui, solo così avrebbe potuto capire le sue intenzioni e da cosa stesse scappando.
Gliel’aveva detto chiaramente, il suo leader: solo lei poteva aiutarlo a smettere di scappare.
 
“Tu… come stai?” domandò con gentilezza
 
“Mah, non mi lamento” rispose lui “certo, il lavoro e parecchio stressante per un part time ma…”
 
“Ehhh! Lavori? TU?!!!”
 
“Ovviamente, sai da quando mi hanno diseredato io…”
 
“Sei stato diseredato?” lo interruppe la castana “ma è legale?”
 
“Tecnicamente no e infatti non l’hanno ancora fatto, ma aspettano solo che io sia maggiorenne, ne sono certo” fece sconsolato “pensa che non mi parlano nemmeno più”
 
Chihiro registrò quell’informazione nello scomparto mentale dedicato ai fatti da verificare. Era una storia che aveva sentito ripetere spesso negli anni delle elementari: Yukio che faceva il possibile per farsi apprezzare e i suoi, in realtà suo padre, che continuavano a rimarcare le sue mancanze e la sua inadeguatezza; non è che non si fidasse del suo amico ma certe così preferiva verificarle di persona, specie se si trattava di affermazioni così assolute.
 
“E comunque come mai sei tanto sorpresa dal fatto che io lavori?” domandò il biondo, recuperando il filo del discorso iniziale
 
“Ma perché tu sei un totale imbranato” lo prese in giro lei, felice di scorgere così tanti spiragli su una corazza che, fino a quel momento, le era parsa inscalfibile “del resto non hai mai lavorato un giorno in vita tua”
 
“Ha parlato la classe operaia” ribatté scherzoso “Ah, e comunque non mi pare sia stato il sottoscritto, totale imbranato, a farci scoprire”
 
Quelle parole le provocarono un brivido intenso ma anche piacevole lungo tutta la schiena che si tradusse in un sussulto trattenuto a stento; era molto combattuta riguardo QUELLA questione perché se da un lato aveva timore di riaprire vecchie ferite (peraltro, con tutta probabilità, il motivo di quell’astio da parte del biondo) dall’altra sentiva una vocina in testa che le diceva di continuare a battere su quel ferro poiché era certa che se fossero riusciti a scherzare anche su QUELLO, allora tutto si poteva sistemare.
 
Purtroppo per lei, come era successo quel giorno alle elementari, fece la scelta più sbagliata: non scegliere nulla.
 
“Anch’io sto alternando gli studi con un’esperienza lavorativa, sai?” alluse lei allontanandosi dal discorso precedente “però immagino sia… piuttosto diverso dal tuo; si tratta di una specie di apprendistato come assistente di mio zio, così da poter essere d’aiuto a lui e a papà nella gestione dell’impero Kusakabe in futuro”
 
“Oh, davvero?!”
 
“Già, negli ultimi anni infatti ho partecipato a parecchi eventi… direi abbastanza interessanti” continuò la castana “ho conosciuto molti volti nuovi ma anche rivisto visi che non incontravo da tem…”
 
“E loro invece chi hanno conosciuto? Chihiro Kusakabe o Chihiro Kusaka?”
 
La durezza di quella risposta unità al tono caustico, quasi cattivo, con cui era stata pronunciata fece gelare il sangue alla giovane nobile che si irrigidì e rimase in silenzio; le fu chiaro si da subito di aver sbagliato (non che servisse chissà quale intuito) ma purtroppo non comprese mai DOVE avesse sbagliato e per questo, una volta placata l’ondata d’ansia, riprese a seguire quella strada, guadagnandosi in risposta un nutrito campionario di sbuffi, risatine ironiche e esclamazioni maliziose.
 
“Ok, ora basta!” sbottò ad un certo punto quella, arrestando la sua narrazione “si può sapere cosa ti diverte tanto?”
 
“Ma nulla” ribatté l’altro con nonchalance “forse sto solo ridendo per non piangere”
 
Non fece nemmeno attempo ad accennare al proseguio di quella frase che la mano destra di lei scattò fulminea verso l’alto e colpi con violenza la guancia del ragazzo, costringendolo perfino a barcollare per qualche secondo prima di recuperare controllo di se ed equilibrio.
Sorpreso, il biondino si toccò la guancia calda e ancora pulsante dal dolore, poi sorrise.
 
“E questa sberla di chi era? Di Chihiro Kusakabe o di Chihiro Kusaka?”
 
“Piantala con questa stronzata!!” sbraitò ella “Chihiro Kusaka non esiste!! L’abbiamo inventata noi e tu dovresti saperlo meglio di chiunque altro a parte me!”
 
“Oh, ma io lo so” sibilò con cattiveria il minore “tu invece sei proprio sicura che sia così?”
 
Si ammutolì un’altra volta, la Kusakabe, con la mente che le si affollava di pensieri, riflessioni e possibili repliche a tono causandole un caos cognitivo di cui, in quel momento, proprio non sentiva il bisogno.
Alzò lo sguardo verso l’amico per incrociare i suoi occhi; voleva provare a tranquillizzarsi osservandolo e cercando di carpire dal suo linguaggio del corpo dove volesse andare a parare ma niente da fare; lei che sapeva leggerlo con una singola occhiata, lei che l’aveva battuto cinquantasette volte a fronte di sole nove sconfitte improvvisamente sembrava non riuscire più a capire nulla di lui.
 
“Sei proprio sicura di sapere chi sia la vera Chihiro e chi la maschera?” rincarò più esplicitamente quello
 
“I-io… s-si”
 
“E allora spiegami chi è quella vera?” domandò ancora “la brava figlia elegante e ben educata che, per fare contenti mammina e papino, FINGE di interessarsi di finanza o politica oppure la ragazza determinata, amante dell’arte e di Battle Spirits, che sogna di fare la spirit designer ma FINGE di essere un ragazzo per paura di non essere accettata?!”
 
La giovane rimase a fissarlo in silenzio e con un’espressione contrita dipinta sul volto, quasi volesse chiedergli scusa.
 
“Quale di queste finzioni è quella vera?”
 
Ancora una volta, non una parola.
 
“Dimmi Chihiro, te ne intendi di letterature straniere?” proseguì ancora lui
 
“Poco o nulla” rispose ella, confusa “perché tu si invece?”
 
“Già, è una delle mie passioni più autentiche” replicò il biondo, apparentemente più tranquillo “mi sono svenato per riuscire ad imparare altre lingue… ma ne è valsa la pena perché ho finalmente capito qual è il tuo difetto”
 
La castana ebbe un sussulto e si mise sull’attenti.
 
“E quale sarebbe?”
 
“E perfettamente descritto dal massimo rappresentante della letteratura italiana” spiegò “ignavia è una parola strana certo, ma in realtà nasce da una delle mancanze più banali dell’essere umano”
 
La Kusakabe si fece ancor più guardinga; tutto quel preambolo lasciava pensare ad un’imminente offensiva e lei doveva farsi trovare pronta.
 
“Tu sei una vigliacca, Chihiro Kusakabe” sentenziò “tutte queste maschere, queste finizioni, che caratterizzano la tua vita esistono solo perché tu possa continuare a scappare dai tuoi problemi… almeno fino a che questi non diventano troppo grandi e ti sommergono”
 
“Cosa vuoi insinuare?” ribatté secca “una volta forse, ora…”
 
“Ma non dire idiozie” la interruppe quello con tono condiscendente “non sei stata tu ad affrontare i tuoi, è stato il tuo caro leader Tanashi Tegamaru”
 
Nemmeno tutte le cautele e riflessioni del caso furono in grado di prepararla a quello; come diavolo faceva a sapere certe cose, non le risultava che lei o i suoi si fossero messi a sbandierarle in giro.
 
“Come lo so? Beh, ai miei piace tanto parlare di te” sibilò “il confronto tra quanto tu sia “giusta” ed io, invece, “sbagliato” è uno dei loro argomenti preferiti”
 
“Strano, mi era parso di capire che non parlassi coi tuoi” ironizzò lei riuscendo finalmente a tirar fuori gli artigli
 
“E infatti non lo fanno ma, dato che non mi hanno ancora cacciato di casa, posso ascoltarli” chiarì il biondo “dovresti sentirli, sempre a sottolineare quanto splendida e beneducata sia diventata Chihiro, con quanta competenza e disinvoltura si destreggi nelle conversazioni, quanto si diverta nei momenti di svago con le coetanee anche…”
 
Nell’udire l’incupirsi del tono un altro brivido le percorse la schiena.
 
“… anche con alcune di quelle stesse stronzette che a scuola la trattavano come merda” concluse rassegnato, quasi triste “ovviamente i miei hanno usato un linguaggio meno… colorito”
 
La giovane Kusakabe abbassò lo sguardo e si strinse tra le spalle, facendosi più piccola che potesse. Per la prima volta dall’inizio di quella conversazione un’osservazione dell’amico l’aveva messa realmente a disagio e non era riuscita a dare una pronta replica a quell’offensiva.
 
“Sei ridicola” proseguì “pur di leccare il culo ai tuoi genitori ti fai piacere perfino quelle troiette c…”
 
“STAI ZITTO!!” esplose la ragazza, afferrando il biondo per il bavero della giacca “non azzardarti mai più a chiamarle così!”
 
“Tu…” mugugno sorpreso, liberandosi a fatica dalla morsa dell’altra “… dopo tu-tutto quello che ti hanno fatto, TU LE DIFENDI?!”
 
Ancor più rabbiosa, la nobile lo incalzò riprendendo a stringere ancor più saldamente il suo colletto e, con esso, trascinò a forza il viso dell’amico alla stessa altezza del suo per incrociare il suo sguardo aggressivo con quello stupito dell’altro.
Doveva (e voleva) guardarlo dritto negli occhi per quello che stava per dirgli.
 
“Certo che le difendo” sibilò “nessuno di noi è perfetto e, proprio perché è così facile errare, abbiamo tutti diritto ad una seconda opportunità, specie a undici anni”
 
“Sai benissimo anche tu che per dei figli dell’alta società, istruiti fin dal primo giorno di culla, l’età è ancor di più “solo un numero”! Basta sentirli parlare”
 
“Finiscila! Sei tu a sapere benissimo che questa è una balla!” ribatté la maggiore con ancor più vigore “certo, frequentano scuole ricche e avanzate e ripetono a pappagallo gli argomenti complessi di cui parlano i loro genitori, ma alla fine sono sempre e solo BAMBINI!!”
 
Il fuoco sembrava arderle nelle iridi e, per la prima volta dall’inizio di quel dialogo, il suo interlocutore si ritrovò a dover essere lui a distogliere lo sguardo.
 
“Ma a te fa molto più comodo pensare che fossero (e siano ancora oggi) tutti dei mostri!” gridò ancora lei, la voce rotta da un misto di rabbia e tristezza “dei bambini di dieci anni, cazzo!!”
 
Concluse così, con una delle sue rare (per lei) imprecazioni, quel suo discorso liberatorio e allentò la presa sul suo collo, permettendo all’ennesimo mediocre strattone del ragazzo di avere successo; immediatamente, la castana andò a ricercare lo sguardo dell’altro per capire che effetto avessero avuto le sue parole ma quello si sottrasse, adagiandosi invece ad un lampione con il braccio a fare da “cuscino”.
 
“È bello che tu sia riuscita a perdonare” sospirò Kawashima senza nemmeno troppa convinzione “io invece li odio tutti: i miei genitori, gli altri ragazzi, i professori, la società; tutti, ma nessuno mi ha… deluso quanto te”
 
La Kusakabe ascoltò quel monologo con gli occhi chiusi per affinare ancora di più il senso dell’udito e cercare di captare un qualche indizio fino ad ora sfuggito alla sua attenzione, ma la sola cosa che riusciva a sentire era la parola “odio” che rimbombava nella sua testa, quasi fosse un mantra. Non che fosse cosa insolita, il biondino usava quel termine spesso anche quando erano bambini, ma ora suonava diverso; era come se si portasse dietro una convinzione che non aveva mai avuto.
 
-Quanto odi, amico mio- pensò -i tuoi, i coetanei, gli adulti, il mondo intero e anche… aspetta… no, non ha mai detto di…-
 
Riaprì gli occhi ed essi brillavano di felicità; forse non aveva ancora trovato la chiave ma per la prima volta sentiva di avere una traccia.
 
Usci sorridente dal suo temporaneo stato di trance, appena in tempo per ascoltare la parte conclusiva della feroce filippica dell’altro e, nonostante ne avesse perso parecchi punti, immediatamente fu accolta da un secondo segnale molto simile ad un indizio.
Chissà, magari Tegamaru aveva ragione sul fatto che fosse scritto nel destino che lei dovesse aiutarlo… quello oppure si trattava di una giornata particolarmente fortunata.
 
“… alla fine tu ti sei arresa al mondo mentre io, invece, ho continuato sulla mia strada, solo contro il mondo” terminò lui
 
“Già” intervenne prontamente Chihiro “per questo non posso che compatirti”
 
L’aveva detta, quella frase, arricchendola apposta con tutta la mielosità e il pietismo di cui era capace; doveva provocarlo, le mancava così poco per farlo crollare e avere altre tessere del puzzle.
 
“Non fare tanto la superiore!” esclamò rabbioso “l’unica differenza tra te e me è che il tuo caro zietto Hanzo Kusakabe non ti ha mai tradito!”
 
Un ghigno di soddisfazione le si dipinse sul viso.
 
-Colpito e affondato-
 
“Se tuo zio non fosse sempre stato al tuo fianco saresti come me” commentò “e il nostro duello di domani sarà il momento della verità”
 
Ok, questo invece non se l’aspettava.
 
“Cosa intendi dire?” domandò la nobile
 
“Solo questo” rispose feroce mostrandole il suo cellulare… e in particolare QUELLE immagini
 
Mai nella sua vita Chihiro avrebbe immaginato che sarebbe stato proprio Yukio a mostrarle per la prima volta le immagini (più un video in cui lei stessa dichiarava nome e cognome) di quella loro trasgressione infantile; le immagini erano tremolanti e parecchio sgranate, a testimonianza del fatto che erano state registrate con strumenti vecchi, ma era indubbio che fossero quelle presenti sulla stramaledetta chiavetta di cinque anni prima.
Concluso lo spettacolino, il biondo rimise in tasca il telefono e incrociò lo sguardo dubbioso di lei con il suo; era colmo d’ira, quasi tremava dalla fatica con cui cercava di controllarsi.
 
“Cosa significa tutto ciò?” domandò la castana
 
“Voglio aiutarti, sai qual è il destino degli ignavi?” chiese l’altro a sua volta
 
“No”
 
“Perdono la loro identità, diventano indegni di essere anche solo nominati” sibilò quello, quasi delirante “questo mio gioco d’azzardo ti costringerà a smettere di fuggire e fare una scelta: o Chihiro Kusakabe domani si presenta sul terreno di gioco e vince oppure scappa e ne paga le conseguenze”
 
“Quali conseguenze?” fece la giovane, subodorando già la non piacevole risposta
 
“Pensavo fosse ovvio” replicò il minore “se vincerai cancellerò tutto e non dovrai più nemmeno sentir parlare di me mentre, se dovessi essere sconfitta, spedirò immediatamente queste prove alla nostra cara ex-scuola”
 
“E pensi che questo possa spaventarmi? Sei meno intelligente di ciò che ricordavo” commentò “come puoi pensare che, dopo così tanti anni, qualcuno abbia ancora interesse per quella storia?”
 
“Non saprei, si tratta pur sempre del più grande scandalo nella storia della scuola” osservò, ansimante dalla rabbia “ma non è quella il mio obiettivo… mi serve solo come tramite”
 
“Co-cosa intendi?”
 
“Che il mio bersaglio è più personale” esplicò quello “certo i tuoi genitori non ne verranno toccati, del resto erano all’oscuro di tutto, ma tuo zio Hanzo Kusakabe invece…”
 
“N-no!”
 
“… l-lui sa-sapeva tutto e-e la sua r-reputazione a-andrebbe in pezzi”
 
Concluse la risposta che tremava come fosse febbricitante, evidentemente poco saldo sulle gambe e molto sudato. Era strano, pareva quasi che stesse soffrendo delle sue stesse minacce; come se tutto quello che avesse appena detto gli pesasse come un macigno, come se non…
 
-E se…?-
 
“Perché dovrei accettare il tuo gioco?” domandò con fermezza la ragazza, ancora alla ricerca del pezzo mancante
 
“Perché in verità non hai realmente nulla da perdere” replicò il minore “se vinci, tu e tuo zio restate uniti, le prove spariranno e tu potrai continuare la tua vita di perfetta erede della famiglia Kusakabe; se invece perdi, non avrai più nessuno e potrai continuare da sola sulla strada per i tuoi grandi sogni…”
 
Stavolta si manifestò come una travolgente scossa che invase le sue terminazioni nervose costringendola spalancare gli occhi, la sensazione di completezza che si prova quando finalmente si trova la soluzione di un enigma; aveva sentito tante volte, durante tutto il corso del dialogo, crescere in lei la voglia di smettere di ascoltare e scappare e, ogni volta, una parola fuori posto, una frase sibillina o qualcos’altro ancora l’aveva costretta a restare.
 
Ora, finalmente, l’aveva trovata, l’ultima tessera del puzzle.
 
“… ma è bene che tu sappia che non hai nessuna possibilità contro di me” concluse il biondo, tanto in trance da non aver notato minimamente il brulicare di pensieri dell’amica
 
“Non ti conviene sottovalutarmi” ribatté ella alterata
 
“Oh, ma io non ti sottovaluto” ironizzò, abbandonando quell’aria disperata che l’aveva caratterizzato fino a poco prima “ma sai, è molto difficile, forse persino impossibile, duellare indossando una maschera”
 
La giovane Kusakabe incassò quell’allusione con assoluto distacco e tranquillità, in fondo aveva ormai in mano la soluzione del grande mistero attorno al suo amico e nessuna sua cattiveria o punzecchiatura avrebbe potuto turbarla; lo folgorò con un’occhiata e poi si voltò, incamminandosi verso direzione ignota.
 
“Ehi, dove diavolo vai adesso?!” le gridò dietro l’amico
 
“Ma come, non lo capisci?” ribatté lei senza nemmeno voltarsi “torno dalla mia cara e amata famiglia, ovviamente; mi costringi a confermare quello che ho detto prima, Yukio, sei meno intelligente di ciò che ricordavo”
 
Riprese la sua uscita di scena senza nemmeno attendere la sua replica ma lo fece camminando volutamente a passo rallentato; per la prima volta in quel dialogo era stata lei ad affondare il colpo e ora voleva ascoltare le sue ultime parole, era certa che le sarebbero servite.
 
“Brava, scappa da loro!” esclamò “ma, come disse il bardo Shakespeare, “i codardi muoiono molte volte prima di morire mentre i valorosi provano il gusto della morte una volta sola”! Ricordalo Chihiro!”
 
-Forse dovresti ricordarlo prima a te stesso, Yukio- pensò, selezionando il numero di suo padre dalla rubrica telefonica “Pronto, papà? Sono Chihiro… no, tranquillo, non mi è successo nulla, vorrei solo sapere se tu avessi contatti con la famiglia Kawashima, i proprietari del grande impero alberghiero… si? Fantastico!... no, niente, però scusami ma avrei bisogno di un favore”
 
 
 
Il giorno seguente, il club di Battle Spirits di Mika Kisaragi era pieno come nelle grandi occasioni; il primo piano era completamente invaso da appassionati e tifosi e anche al pianterreno, area riservata teoricamente a concorrenti e addetti ai lavori, c’erano molte più persone di quante ne fossero annunciate.
Era dal torneo nazionale dell’anno prima, la Hero Championship, che non si vedeva una tale risposta di pubblico.
 
-Chissà quanti di loro sono qua per me e Yukio?-
 
Non era per ritrosia o timidezza che Chihiro si poneva quella domanda ma per reale curiosità; al di là del loro “rapporto disfunzionale”, quante volte capitava di assistere a un duello tra l’ereditiera di una dei più importanti casati nobiliari del Giappone e il rampollo (anche se diseredato) di una famiglia dell’élite economica? Non doveva essere un fatto così usuale.
 
“Tranquilla, ci sono molti altri duelli da vedere” fece una voce decisamente nota alle sue spalle
 
Si voltò e ad accoglierla trovò l’espressione soddisfatta e rassicurante del suo leader.
 
“Sai, suona strano detto da uno che è venuto solo per vedere il mio duello” ribatté con ironia “scusami, ma tu non avresti altro da fare?”
 
“Mah, il nonno è con zio Sengoku e zia Himiko” rispose l’altro facendo lo gnorri “e Osamu ha la giornata libera oggi, per cui non credo”
 
La castana lo colpì sulla nuca con un buffetto deciso ma non eccessivo, borbottando qualcosa come “parlavo del tuo lavoro di supervisore del blocco verde, asino” a contorno dell’azione; la naturalezza con cui fece il tutto stupì lei per prima poiché, anche se il loro era un “vassallaggio” molto informale, era raro che lei si prendesse così tanta confidenza col capitano.
Era davvero una giornata particolare.
 
“Credo che il signor Serizawa sia in grado di farcela da solo” affermò il giovane Tanashi
 
“Il signor Serizawa?” chiese la ragazza “è per caso parente…”
 
“Di Isami? Si, è suo padre” la anticipò il blu “è nella federazione ed è il mio collega in zona blocco verde; questo, però, temo sia anno di magra per i duellanti della zona, le eliminatorie avevano pochissimi partecipanti e Roller Izumi, la miglior duellante in zona, non si è nemmeno presentata. Direi che non c’era bisogno di avere due supervisori; e poi avevo anche un altro lavoro da fare, o sbaglio?”
 
“Altro lavoro le mie scatole!” imprecò la castana “non mi risulta che per fare qualche telefonata si debba attraversare mezzo Giappone”
 
Divertito dalla reazione dell’amica, l’erede dei samurai si fece una bella risata e indicò in lontananza l’avversario designato della sua sottoposta, impegnato nella sua più classica attività: appiattirsi il più possibile al muro con lo sguardo basso nel tentativo di evitare ogni contatto umano.
 
“Sei pronta?” chiese quello andando ad affiancarla “perché, a guardarlo, lui lo è di sicuro”
 
“Ti sbagli” sentenziò la ragazza con tono fermo e certo “lui crede di esserlo ma oggi è il giorno in cui cadranno le maschere”
 
“Così sia” concluse il ragazzo spingendola verso il palco “fagli vedere chi sei”
 
Sostenuta tanto dalle braccia quanto dagli incitamenti del suo team, la liceale salì la breve gradinata che la condusse al centro della scena, accanto al suo avversario e con solo Galaxy a dividerli.
 
“Benvenuti alla seconda giornata delle fasi finali del torneo regionale del blocco rosso!” esordì il presentatore “oggi, la prima delle semifinali vede confrontarsi due duellanti con molto in comune: un bell’applauso per Chihiro Kusakabe e Yukio Kawashima”
 
Sommersi dagli scroscianti applausi del pubblico i due si strinsero la mano, come da convenevole, e incrociarono gli sguardi un’ultima volta prima di ritrovarsi sul ring.
 
“Sentito, abbiamo molto in comune” sussurrò la castana dolcemente
 
“Solo il conto in banca” replicò quello con tono di scherno “e solo perché ancora nessuno sa che sono stato diseredato”
 
“E invece hanno ragione Yukio e sto per dimostrartelo… VARCO APRITI, ENERGIA!!”
 
 
TURNO 1
 
 
“Fase principale!” esclamò Chihiro, cui era toccato l’onere d’aprire le danze “evoco Lofn Dea dell’Amore
 
Sotto gli sguardi sorpresi di tutti gli spettatori, il diamante si sbriciolò per rivelare a tutti i presenti uno spirit del tutto inatteso: una donna dalla pelle bluastra, vestita con un solenne abito dalle tinte scure, tra il nero e il viola; ormai incapace di trattenersi oltre, la proprietaria di quello spirit lanciò in aria il suo cappello e liberò la sua meravigliosa chioma castana al vento.
 
“Non ho intenzione di indossare alcuna maschera oggi” spiegò ella “spero tu voglia fare lo stesso, Yukio; a te la mossa”
 
 
TURNO 2
 
 
“Cosa vorresti insinuare?” domandò ferocemente il biondo
 
“Non mi sembrava una frase di così difficile comprensione” ribatté la nobile
 
“Ti farò rimangiare tutto, fase iniziale: fase dei nuclei e fase di acquisizione!”
 
Aggiunse la quinta carta alla mano e osservò la sua gamma di malavoglia; doveva ammetterlo, aveva visto mani migliori ma un grande duellante come lui non poteva farsi abbattere dal caso, non in quel duello perlomeno.
 
“attivo il nexus Lucente Spada Suprema!” dichiarò preannunciando l’immediata apparizione della titanica lama bianca alle spalle della sua postazione “ho finito, termino la mia mano”
 
Il periodo di pausa del ragazzo ebbe tuttavia vita breve poiché le uniche azioni attuate dall’avversaria nel terzo turno furono l’evocazione di Mani Lady Automa a livello 2, l’elevamento al medesimo livello dell’altro spirit e l’attacco, il primo del suo duello, del primo dei due, cui il biondino ovviamente non poté fare altro che rispondere con la vita.
Sugli spalti il pubblico (e in particolare il gruppo del club del liceo di Kadode) appariva sempre più confuso: non sembrava esserci nulla del solito mazzo di Chihiro in tutto quello, il suo stile di gioco appariva diverso, molto più cauto, dal solito e quei bellissimi lunghi capelli non erano ciò che erano abituati a vedere; di tutte queste stranezze solo una persona non sentiva alcuna preoccupazione… almeno apparentemente.
 
“Vediamo di fare un po’ di casino!” esclamò il teppista, irritato dall’apparente impassibilità dell’avversaria “Attivo un altro nexus, Nave Madre dell’Infinito stavolta, ed evoco Ele-Gadget a livello 2 e Cristallorso Bestia Vacua a livello 1”
 
In un singolo turno il terreno di gioco di Yukio si arricchì di numerose novità, dall’enorme nave spaziale che apparve da uno squarcio nel cielo alle due bestie meccanizzate, feroci e ruggenti.
La ragazza non si fece intimorire da quel piccolo esercito e valutò lucidamente la possibilità che avesse aggiunto qualche burst al suo mazzo per cercare di sorprenderla; lo escluse, era troppo sbruffone e sicuro di sé per mettere in atto contromisure.
 
-E poi uno che deve vincere non modifica la sua strategia usuale ad un giorno dal duello, è troppo rischioso-
 
I pensieri della giovane furono interrotti dall’attacco avversario, portato da Cristallorso, a cui lei rispose con il blocco da parte di Lofn Dea dell’Amore; la mossa provocò il levarsi di un insistente brusio dalle gradinate degli spettatori, confusi dal gesto della duellante bianca: perché mettersi a sacrificare spirit così presto?
 
“Attivo l’effetto di Lofn a livello 2” fece la Kusakabe fugando immediatamente i dubbi del pubblico
 
“Oh, strategia interessante” si inserì Galaxy, che ovviamente conosceva bene la carta “l’effetto in questione consente al duellante, alla distruzione dello spirit in qualsiasi fase di gioco, di aggiungere un nucleo alla riserva e riprendere in mano lo spirit distrutto a patto che sul suo terreno di gioco ci siano solo spirit bianchi; tale condizione è in questo caso verificata per cui l’effetto è valido”
 
Praticamente nell’istante in cui il commentatore ebbe concluso la sua spiegazione, lo spirit femminile venne distrutto dagli artigli della bestia avversaria e la sua carta, invece di traslare negli scarti, saltò in aria per essere afferrata al volo dalla proprietaria.
 
“Bene, ora è il tuo turno Chihiro” sibilò il biondo irritato “cerca di dimostrati degna di questo duello stavolta”
 
 
TURNO 5
 
 
Nonostante l’invito del rivale, il turno di Chihiro si rivelò la replica quasi perfetta di quello precedente e quindi ancora una volta limitato all’essenziale: nessun nexus o magia particolare e una sola evocazione… la stessa di prima.
 
“Fase d’attacco” dichiarò per la seconda volta nello scontro “attacco con Lofn!”
 
La dama gelida partì alla carica trasportata da una rete di tralci rossi, apparsi dal terreno dopo aver spezzato la crosta rocciosa, che in un istante le condussero all’altezza della linea di difesa avversaria; per un secondo, Kawashima pensò anche di bloccare l’offensiva con Ele-Gadget e il suo effetto difensivo ma poi gli bastò un momento per recedere dall’idea.
Avrebbe dovuto rinunciare ad un nucleo in più da usare e perdipiù regalarne uno a gratis alla sua avversaria senza nemmeno eliminare lo spirit dal gioco? Solo un idiota l’avrebbe fatto.
 
“Rispondo con la vita”
 
La seconda gemma cristallina si spense e un altro nucleo scalò nella riserva; il giovane biondino la osservò e poi guardò le carte che aveva in mano: era a buon punto ma ne sarebbero serviti molti di più di nuclei per ciò che avrebbe voluto fare.
 
-Per ora voliamo bassi-
 
 
TURNO 6
 
 
Le buone sensazioni che aveva avuto finora parvero trovare conferma nella mano successiva poiché la fase di acquisizione gli riservò una delle sue carte preferite e un punto chiave di molte delle sue strategie in duello; certo, il suo costo non era cosa da poco e avrebbe dovuto sacrificare qualcosa per attivarla ma lui era disposto a tutto per averla nel ring.
 
“Attivo il nexus Grande Torre d’Avvistamento a livello 2” dichiarò osservando la gigantesca torre apparire alle sue spalle
 
“Pago il costo abbassando Ele-Gadget a livello 1 ed eliminando Cristallorso, poi attivo l’effetto del nexus al momento dell’evocazione” proseguì ancora “distruggo uno spirit avversario con meno di 5000 PB, in questo caso Mani Lady Automa
 
La donna bianca venne trafitta da una pioggia di frecce infuocate che la fecero saltare in aria; il ragazzo alzò lo sguardo verso la metacampo avversaria ove ormai restava solo la dea dal mantello violaceo, accasciata a terra dalla fatica.
 
-Stavolta non scapperai- disse tra se “attacco con Ele-Gadget
 
“Ne rispondo con la vita” replicò l’altra d’istinto
 
“Perfetto” concluse lui, non curandosi nemmeno degli effetti del suo attacco “ora tocca a te”
 
Ancora una volta i tentativi di provocazione di Yukio sembrarono cadere nel vuoto quando, per il suo quarto turno personale (il settimo complessivo), la sua avversaria sfoderò la fase principale più minimale di sempre: nessun attacco, una sola evocazione, La Hire a livello 2, e il posizionamento di un burst.
 
“Perché?” domandò alterato il ragazzo “perché duelli così? Questa non sei tu!”
 
“Potrei dire lo stesso di te” ribatté la castana senza perdere il suo aplomb “non ti ricordavo così aggressivo alle elementari, anzi, eri un duellante piuttosto prudente”
 
Il silenzio e le occhiatacce furono l’unica risposta che ricevette.
 
“A te la mossa Yukio” terminò ella “e calmati o non riuscirai a goderti il duello”
 
 
TURNO 8
 
 
“Fase di acquisizione: attivo l’effetto del mio nexus rosso a livello 2 che mi consente di pescare una carta extra” esordì il biondino, ancora visibilmente innervosito “perfetto, fase principale: elevo Ele-Gadget a livello 2 ed evoco Drago-Phoenix Pistola Dragonica!”
 
Lingue di fuoco e vento argenteo si fusero in un solo globo, accanto a dove il povero Ele-Gadget fino a poco prima stava accasciato a terra dalla fatica, e da esso spuntarono due canne da fuoco lunghe e affusolate prima di rivelare il resto del drago meccanizzato rosso; immediatamente lo spirit si attivò e, a bruciapelo, sparò un doppio colpo che distrusse Lofn.
 
“È l’effetto all’evocazione di Drago-Phoenix” spiegò lui “distrugge due spirit con 4000 PB o meno oppure uno spirit da 4000 PB o meno e un nexus, siccome purtroppo hai solo uno spirit che soddisfa tali condizioni mi dovrò accontentare”
 
“Oh a me va benissimo!” ribatté la ragazza “attivo l’effetto di Lofn alla distruzione e, soprattutto, con l’attivazione dell’effetto “quando evocato” di uno spirit avversario mi consente di attivare la magia burst Pescata Esplosiva!”
 
La carta saltò in aria e si scoperchiò, rivelando la magia rossa.
 
“Pesco due carte, dopodiché abbasso La Hire a livello 1 e attivo l’effetto della carta in fase principale che mi consente di guadagnare altre due carte”
 
Come facilmente prevedibile, la vista di tutte quelle carte nella mano della Kusakabe raffreddò di molto i suoi bollenti spiriti e passò la mano senza nemmeno dichiarare la fase d’attacco.
 
“Adesso si che ti riconosco Yukio” scherzò lei divertita
 
“Taci e gioca” fece l’altro seccamente
 
 
TURNO 9
 
 
Chihiro giocò certo, ma di tacere quel giorno non ne aveva proprio voglia; il duello era troppo importante per comportarsi come in un normale scontro, lei doveva tirar fuori la verità da quel triste ragazzo.
 
“Sai, con questo tuo nuovo modo di duellare tutto ferocia e guerra psicologica hai certamente vinto molti più duelli, ma io sono comunque convinta che il tuo vecchio stile ti si addica di più”
 
“Puah, duellavo come un debole”
 
“Che stupidaggine!” ribatté ella “non esistono modi “da deboli” di duellare, ognuno lo fa secondo il proprio modo essere”
 
“Si invece!” sbottò l’altro “ero un idiota che giocava per perdere; era così evidente che a volte me ne accorgevo perfino io stesso”
 
“E allora perché non hai mai cercato di cambiare?”
 
Il giovane teppistello stavolta non trovò replica alle parole dell’avversaria; c’era qualcosa di strano in quello che diceva, come se sapesse più di quello che, secondo lui, dovesse sapere.
 
“I-io…” provò a balbettare
 
“No tranquillo, ci arriveremo” lo interruppe lei “ora duelliamo… fase principale!”
 
I nuclei nella riserva di Chihiro iniziarono a brillare di luce propria e la ragazza prese a manovrarli secondo le sue necessità.
 
“Evoco Lofn a livello 1, elevo La Hire a livello 2 e, infine, attivo i nexus Eterno Palazzo Ghiacciato e Naumann City Fortezza Metropoli entrambi al primo livello”
 
Praticamente in un solo turno accadde tutto quello che non era accaduto nei turni precedenti; a parte il solito spirit (che, francamente, perfino Yukio si era ormai stancato di vedere) apparvero anche, alle spalle della postazione, un maestoso palazzo dalle sfumature blu e una futuristica città di metallo avvolta continue folate bianche con, al suo cuore, un imponente monumento dalle fattezze di un elefante robotico.
 
“Utilizzo l’effetto di Naumann City al momento dell’attivazione: posso evocare uno spirit dalla mia mano a costo zero a patto di non attivare eventuali effetti “quando evocato” ed io lo uso per evocare la guida celeste che regna sulle principesse dei ghiacci, Sol Imperatrice degli Automi
 
Un diamante sensibilmente più grosso di quelli apparsi in precedenza si sbriciolò e dalla nebbia bianca emerse una figura maestosa e bellissima, una donna dalla pelle cristallina con il capo cinto da un’aureola splendente.
 
“A te, Yukio”
 
 
TURNO 10
 
 
“Ma diamine!” imprecò il biondino pescando le sue due carte dal mazzo “paghi per attivare quattro carte diverse e poi non attacchi nemmeno, ma che razza di duellante sei?”
 
“Ok, per prima cosa io ho pagato solo tre delle quattro carte che ho attivato, caro il mio signor genio della matematica” precisò l’altra “e poi scusa, sei stato tu a dirmi di gettare la maschera o no?”
 
“Ma non eri mai stata così quando duellavamo!”
 
“E tu contro chi ha sempre duellato?” gli chiese “con Chihiro Kusakabe o con Chihiro Kusaka?”
 
Ancora una volta, i discorsi della nobile riuscirono a zittirlo e, se non fosse stato per il tempestivo intervento di Galaxy, stavolta sul terreno di gioco tridimensionale sarebbe davvero calata una cappa di imbarazzante (e imbarazzato) silenzio poiché nessuno degli spettatori aveva più coraggio anche solo di mormorare alcunché: erano tutti catturati da quello strano, appassionante, duello che sembrava essere molto di più di un semplice scontro tra due duellanti.
 
“O-ora basta” balbettò “fase principale: evoco Chimairon Bestia Corazzata a livello 2 e abbasso Ele-Gadget e il mio nexus rosso a livello 1”
 
La luce si spense e il sorriso del ragazzo si accese come poche volte (anzi, mai) aveva fatto durante quel duello. Le sue dita selezionarono una precisa carta e la estrassero dalla mano; come amava ripetere il senpai Manabu Ohizumi della nazionale, it’s showtime.
 
“Solca i cieli, mio drago dalle ali nivee, e illuminati della luce riflessa della luna… evoco Strike-Siegwurm Drago della Luce Lunare!!”
 
 Un gelido vento bianco invase la quasi totalità della metacampo controllata da Kawashima e dalla densa foschia emersero due possenti braccia corazzate da un’armatura bianca, seguite dalla coda e da un feroce ruggito generante un’onda d’urto capace di dissipare le nuvole; ed eccolo li, in tutta la sua maestosità, il drago bianco, simbolo del suo mazzo.
 
“Fusione di Strike-Siegwurm con Drago-Phoenix, brave!”
 
Il gigantesco spirit non aveva nemmeno concluso la sua apparizione che la sua spina dorsale si fuse con il corpo dell’uccello cremisi, andando a formare un aggressivo ibrido bianco-rosso.
 
“Fase d’attacco: attacco con Chimairon e col brave spirit” annunciò aggressivo il ragazzo “attivo l’effetto di Drago-Phoenix in stato di brave, Impatto Devastante, che costringe il mio avversario a bloccare l’attacco se ne ha la possibilità”
 
“Rispondo con la vita all’attacco di Chimairon e blocco l’attacco del brave spirit con Sol Imperatrice degli Automi
 
Le due offensive tolsero alla Kusakabe una gemma vita, riequilibrando così la situazione, e lo spirit appena evocato, ma lei non si scompose per nulla: era più o meno quello che voleva.
 
“Attivo l’effetto a livello 1 di Sol al momento della distruzione” si inserì con nonchalance “la fase d’attacco avversaria si conclude con l’eliminazione dello spirit”
 
“Merda!” imprecò l’altro “a te”
 
 
TURNO 11
 
 
“Mi sembra di capire che la calma non sia più tra le tue qualità migliori?” lo prese in giro lei
 
“Vuoi fare silenzio e limitarti a duellare, cazzo?!!” gridò l’altro irato “siamo o non siamo qui per offrire uno spettacolo?”
 
“Ti preoccupi per il pubblico o hai solo fretta di perdere?”
 
“STAI ZITTA E COMBATTI!!”
 
“E sia, fase principale” fece la castana con evidente soddisfazione della voce “elevo il nexus Naumann City Fortezza Metropoli a livello 2, poi evoco Gilles De Rais e Cavallo Pistola
 
Le due bestie quadrupedi, un caprone dall’armatura nera e un cavallo corazzato con due possenti mitragliatrici e una criniera luminosa, andarono ad affiancare il cavaliere-gallo robotico bardato coi colori del tricolore francese e la dama delle vesti cupe nel sempre più folto schieramento di Chihiro; le mani della ragazza accarezzarono con dolcezza tutte le carte posizionate per poi fermarsi su una in particolare, la sua scelta.
 
“Attivo l’effetto all’evocazione di Cavallo Pistola: rimando in mano all’avversario uno dei suoi nexus schierati… scelgo Lucente Spada Suprema” ordinò la castana osservando i due cannoni del cavallo puntare ed abbattere l’enorme lama bianca “perfetto! Ora attacco con La Hire!”
 
Il robusto gallo estrasse la spada dal fodero e decollò a velocità supersonica in direzione dello schieramento avversario.
 
“Attivo l’effetto di Strike-Siegwurm durante la fase d’attacco avversaria: ogni volta che uno spirit avversario porta un’offensiva, il mio spirit recupera energia” sibilò Yukio “blo…”
 
Si arrestò all’improvviso, appena prima di dichiarare l’intenzione di blocco e che, quindi, fosse poi costretto a portare a compimento l’azione dichiarata; troppe erano le carte in mano alla sua avversaria e l’idea di mettere a rischio il suo brave spirit senza nemmeno poter sfruttare il suo effetto di secondo livello.
 
“N-ne rispondo con la vita”
 
Il muro bianco venne spezzato in due da un singolo, poderoso, fendente e il ragazzo fu sbalzato a terra dal violento impatto; perso com’era nei suoi pensieri, aveva dimenticato di rafforzare la sua presa sulle sbarre metalliche e la sua scarsissima forza fisica aveva fatto il resto.
 
“Yukio!” esclamò la ragazza preoccupata
 
“Fatti gli affari tuoi!” ribatté quello con le guance così rosse che sembravano in fiamme “attivo l’effetto a livello 2 di Chimairon Bestia Corazzata: ogni volta che uno spirit avversario arreca danno alle mie vite, posso recuperare lo spirit citato quando si trova in affaticamento”
 
“Bene, direi che allora posso concludere qui” disse dolcemente l’altra “sei stato cauto stavolta”
 
“Si ma non pensare che ritorni ad essere un perdente solo per quello”
 
“Lo spero proprio” terminò lei “forza allora, fammi vedere di cosa è davvero capace il “nuovo” te”
 
 
TURNO 12
 
 
“Fase iniziale: fase dei nuclei, fase di acquisizione e fase di recupero”
 
Non avendo nessuno spirit da disimpegnare, Kawashima si concentrò sul recupero delle gemme azzurre presenti negli scarti, necessarie per eseguire tutte le azioni che aveva in mente.
Attivò di nuovo il nexus Lucente Spada Suprema per garantirsi l’aggiunta dell’effetto Muro di Ghiaccio ed evocò Chrysanthe Mk VIII Artefatto Guardia (a costo dell’eliminazione di Ele-Gadget) per immunizzarsi dagli attacchi degli spirit più deboli, e poi…
 
“O Bestia che vivi tra i ghiacciai perenni schiaccia con il suo titanico corpo chiunque mi sfidi! Evoco l’immenso Mam-Morl Mammuth Bestia dei Ghiacci a livello 1!”
 
Un gigantesco iceberg si materializzò al centro del terreno di gioco di Yukio e, lentamente, iniziò a sciogliersi fino a rivelare un enorme proboscide argentea terminante in una mazza ferrata; il morning star ondeggiò a destra e a sinistra sbriciolando il ghiaccio e, in un istante, lo spaventoso spirit fece la sua comparsa sotto gli occhi spalancati degli spettatori.
 
“ÈÈÈÈÈ INCREBILE GENTEEE!” urlo un Galaxy completamente in brodo di giuggiole “due spirit storici spirit rarissimi, insieme sul terreno di gioco e ancora in grado di dimostrare il loro valore; è proprio ciò che più amo di questo gioco!!”
 
 “Fase d’attacco” proseguì il biondino, noncurante di tutto il casino sugli spalti “vai Chimairon!”
 
“Ne rispondo con la vita” ribatté la liceale e serrò le mani per attutire l’urto
 
“Non proseguo oltre nella fase” concluse l’altro “palla tua”
 
Sugli spalti si levò un brusio di disapprovazione.
 
“Perché non ha attaccato col brave spirit?” domandò Kouta “avrebbe potuto recuperarlo grazie al suo effetto nel turno successivo”
 
“È intimorito dalle carte in mano a Chihiro” spiegò Tegamaru “e poi non avrebbe potuto danneggiare le vite per via dell’effetto Impatto Devastante di Drago-Phoenix
 
-Vai Chihiro, sai cosa devi fare-
 
 
TURNO 13
 
 
“Sai una cosa Yukio” esordì la ragazza prima ancora di dichiarare la fase iniziale “nonostante tutto sono felice che il tuo stile di duello sia un po’ cambiato; per una volta sento che potresti davvero battermi”
 
“Cosa intendi dire?” domandò l’altro
 
“Quando eravamo piccoli, dopo i primi scontri abbastanza “normali” avevi preso a duellare in modo strano” rispose lei “attaccavi pochissimo, dimenticavi le mosse ed eri leggibilissimo; non sembravi nemmeno più te stesso”
 
Il biondino si strinse tra le spalle in silenzio, come fosse appena stato scoperto a rubare.
 
“La verità… e che tu volevi perdere quei duelli” osservò ella “è esattamente come hai detto prima: tu duellavi PER PERDERE”
 
“I-io…”
 
“E ora sono quasi certa che lo facessi perché avevi paura che, se mi avessi battuto troppo spesso, io avrei smesso di giocare con te”
 
Il povero ragazzo si stava facendo, se possibile, ancora più rosso in viso di prima.
 
“Fase iniziale: fase dei nuclei, fase di acquisizione, fase di recupero” enunciò osservando la carta che la sorte le aveva destinato
 
-Finalmente sei arrivata, sono così felice di conoscerti- disse mentalmente alla nuova aggiunta “preparati Yukio perché, come tu stesso hai detto, non perderò mai contro un avversario che indossa una maschera; fase principale: attivo un altro nexus Eterno Palazzo Ghiacciato a livello 1, poi Albero Cristallino Innevato a livello 2 ed infine elevo a livello 2 Lofn e Gilles De Rais
 
La ragazza osservò soddisfatta i risultati delle sue azioni: il secondo palazzo bluastro stazionava maestoso accanto al suo gemello, mentre tra essi e la città meccanica era apparso un gigantesco albero ricoperto da un reticolo di cristalli.
 
E dire che il piatto forte doveva ancora arrivare.
 
“Posiziono il burst e termino il mio turno”
 
 
TURNO 14
 
 
“Co-cosa diavolo vuoi da me, Chihiro?” domandò esasperato Yukio, aprendo il suo turno con la consueta pescata
 
“La stessa cosa che tu volevi fare con me” rispose ella “aiutarti”
 
“Mi prendi per il culo?! Tu non puoi aiutarmi” sentenziò il biondo iniziando poi a manovrare i nuclei “fase principale: elevo Mam-Morl a livello 2 e il brave spirit a livello 3”
 
Le due creature esultarono della loro nuova forza e si misero in posizione di scatto, già pronte a ricevere il successivo ordine del proprio padrone.
 
“Io non ho bisogno di aiuto” ansimò “non ho bisogno di nessuno; io sono solo contro il mondo”
 
“Balle” replicò lei quasi atona “se tu lo fossi allora staresti lottando per un ideale, poteresti avanti una visione personale opposta a quella della maggioranza delle persone…”
 
Un sussulto percorse il corpo del giovane Kawashima.
 
“… ma tu non fai questo” proseguì “tu non sei “solo contro il mondo” bensì sopravvivi, da solo, al mondo; sotto sotto, tutto quello che sei è un ragazzino spaventato che ha paura di restare da solo e che si è attaccato all’unica persona che non è mai riuscito ad odiare”
 
Ecco, ora Yukio avrebbe davvero voluto sparire.
 
“Perché tu… tu non vorresti odiare proprio nessuno, è solo che, ogni volta che ci ripensi, tutti non fanno altro che darti ulteriori motivi per farlo e quindi ti arrendi: pensi che il tuo destino sia quello di odiare gli altri”
 
“Vuoi finirla di psicanalizzarmi? Non siamo dal medico! Se non te ne sei accorta, questa è un’arena e noi stiamo duellando per una finale regionale!” sbraitò il minore, scarsamente convinto
 
“Vero, ed è proprio per questo che ti ho parlato” affermò l’avversaria “il terreno di gioco è il luogo in cui dei duellanti come noi riescono ad esprimere meglio i propri pensieri e sentimenti e la nostra voglia di vincere è la prova di quanto crediamo in noi stessi e nelle nostre convinzioni… forza Yukio, vinci e dimostrami la forza di ciò in cui dici di credere”
 
“Con molto piacere” ribatté l’altro che aveva finalmente superato quella specie di imbarazzato mutismo “fase d’attacco: brave spirit e Mam-Morl attaccate!”
 
Come loro stessi avevano previsto, i due spirit più potenti vennero lanciati all’offensiva contro lo schieramento avversario; il pubblico sugli spalti era in fibrillazione: quale sarebbe stata la risposta di Chihiro? Un attacco lo doveva bloccare per forza (e di certo l’avrebbe fatto con Lofn) ma sull’altro non aveva obblighi.
 
“Sapete ragazzi” fece Tegamaru con un bel ghigno dipinto sul viso “credo sia giunto il momento”
 
“Il momento di cosa?” chiese Kimari
 
“Lo vedrete”
 
Chihiro Kusakabe alzò la testa e lasciò che i suoi lunghi capelli castani ondeggiassero nel vento dell’arena.
 
“Blocco l’attacco del brave spirit con Lofn e rispondo al secondo attacco con la vita” dichiarò resistendo all’impatto del nucleo “con la distruzione di una delle vite posso attivare il mio burst!”
 
La carta si capovolse in aria rivelando la sua identità agli occhi di tutti i presenti; nessuno fu in grado di riconoscerla, nessuno tranne un ragazzo dai capelli blu che sorrideva felice.
 
“Evoco a costo zero la divina ragazza dal cuore puro come il cristallo, destinata a condurre la mia armata alla vittoria: Jeanne D’Arc Santa dei Ghiacci!”
 
Un grosso diamante si sbriciolò e da esso scaturì una luce calda che pareva provenire dal un altro mondo e che si diffuse in tutto il terreno di gioco; si udì poi, prima in lontananza e via via sempre più vicino, lo scalpitare di un cavallo e, dopo pochi attimi, ella apparve: una giovane donna, con la pelle bianca come la neve e lunghi capelli del medesimo colore; addosso aveva una solida armatura di metallo e un manto con i colori della bandiera di Francia mentre, sotto di lei, nitriva un nobile destriero dorato.
Tutti rimasero incantati di fronte a quella visione, perfino Yukio per un istante dimenticò le sue velleità bellicose e si fermò a fissarla: era troppo, troppo più bella di ogni altra che avesse mai visto; non sembrava neanche umana…
 
… già, perché lui non stava osservando la spirit.
 
“No-non pensare che basti così poco a fermarmi” balbettò riprendendosi dalla trance “azione lampo: utilizzo la magia Codice di Riavvio che…”
 
“Piano tigre, ho qualcosa da dire a riguardo” lo interruppe l’avversaria “attivo l’effetto del nexus Naumann City Fortezza Metropoli a livello 2”
 
Gli occhi della bestia robotica al centro della città si illuminarono di colpo e dalle sue zanne parti un raggio che colpì la carta magia scelta da Yukio per l’azione lampo.
 
“A patto che l’avversario controlli carte di almeno due colori differenti, questo effetto incrementa il costo di ogni magia avversaria di tanti nuclei quanti sono i colori diversi presenti sul suo terreno di gioco” esplicò la nobile “tu controlli sia carte bianche che carte rosse, per cui il costo della tua magia non è 3 ma 5!”
 
“Grrr, al diavolo” imprecò rabbioso il biondino “pago il costo supplementare con i nuclei di Chimairon che si abbassa a livello 1 e così attivo la magia”
 
“Aspetta ancora a cantar vittoria” si intromise di nuovo l’altra “attivo l’effetto Muro di Ghiaccio (Bianco/Giallo) di La Hire, impegno il mio spirit e annullo gli effetti della magia; infine attivo l’effetto di livello 2 del nexus Albero Cristallino Innevato che mi consente di recuperare uno mio spirit affaticato a causa dell’effetto Muro di Ghiaccio al costo dello spostamento di un nucleo dal nexus citato agli scarti”
 
Il nucleo si spostò nella specifica casella e gallo francese, che fino a poco prima giaceva a terra esausto, si ritrovò in piedi e al pieno delle proprie forze; dall’altra parte del ring, Yukio osservò attonito la scena svolgersi con la certezza di non aver capito nulla di quanto fosse successo: quella ragazza aveva contrastato ogni sua azione, letto ogni sua mossa e giocato con ogni sua debolezza con una grazia e un’intelligenza superiori; e tutto questo l’aveva fatto nel turno DI LUI.
Era così incredibile da non trovare più parole da dirle… tranne ovviamente le stesse che gli brulicavano in mente dal momento in cui si era tolta il cappellino ad inizio scontro e che ora gli rimbombavano in testa con la forza di fuochi d’artificio.
 
-Sei bellissima, Chihiro-
 
“A-a te la mossa”
 
 
TURNO 15
 
 
Chihiro Kusakabe fece un profondo respiro e completò rapidamente le fasi obbligatorie del duello; aggiunta la carta supplementare scrutò il terreno di gioco, prima la sua metà e poi quella dell’avversario, e sorrise: era il turno del destino.
 
“Fase principale: evoco Mani Lady Automa e di nuovo Lofn Dea dell’Amore, entrambe a livello 1” esordì “poi attivo la magia Aura Cristallina che mi consente di aggiungere un nucleo extra su ogni mio spirit schierato appartenente al genere “Principessa dei Ghiacci”; poiché possiedo tre spirit appartenenti a tale genere guadagno tre nuclei, uno su ciascuno spirit, ed elevo così sia Mani che Lofn a livello 2”
 
Le due dame si accesero della luce dei nuclei e si misero in posizione d’attacco; sfortunatamente per loro, però, la loro padrona aveva altri piani.
 
“Abbasso entrambi gli spirit a livello 1” affermò, frustrando le velleità guerresche delle due dame “elevo Jeanne D’Arc a livello 3 e poi la fondo con Cavallo Pistola, brave!”
 
Il corpo del cavallo metallico si dissolse lasciando di se solo i due cannoni che si legarono sul corpo dell’altra cavalcatura e una parte della testa che, invece, andò a proteggere la testa della donna sacra come un elmo, con la criniera d’oro a fare da pennacchio.
 
“Attivo quindi anche la magia Mantello della Mezzaluna” seguitò ancora la giovane ereditiera “grazie ad essa posso scegliere un mio spirit con effetto Muro di Ghiaccio e impedire che questo venga bloccato da qualunque spirit avversario il cui colore sia tra quelli stampati sull’effetto Muro di Ghiaccio di quello spirit; ovviamente io scelgo il brave spirit”
 
“Mi spiace ma questo non posso proprio permetterlo” intervenne finalmente l’avversario, interrompendo quel impetuoso monologo “e, a proposito di effetti Muro di Ghiaccio, attivo l’effetto Muro di Ghiaccio (Bianco/Viola) di Chrysanthe Mk VIII Artefatto Guardia e nego l’effetto della magia”
 
“Aspetta un attimo… ma Chrysanthe non ha quell’effetto!” gridarono, praticamente all’unisono, Hideji e Kataru dagli spalti
 
“Esatto” spiegò Galaxy “ma l’effetto di Lucente Spada Suprema a livello 1 permette di assegnare permanentemente quell’effetto a tutti gli spirit che abbiano l’effetto Immunità o Immunità Superiore e Chrysanthe Mk VIII rientra per l’appunto nella seconda categoria”
 
Delusa, ma certamente non disperata, Chihiro seguì con lo sguardo il passaggio della sua (inutile) magia negli scarti e, poi, tornò a concentrarsi sul suo schieramento e sulle carte che aveva in mano; se lo sentiva, non avrebbe dovuto cambiare una virgola della sua strategia ideale perché era già tutto nelle sue mani.
 
“Fase d’attacco: attacco c…”


“Azione lampo: abbasso a 1 il livello di Mam-Morl e utilizzo la magia Colpo Assoluto!” urlò l’altro “posso scegliere uno spirit avversario e costringerlo ad attaccare… scelgo il brave spirit”
 
“E sia, brave spirit attacca!” confermò la ragazza, lanciando al galoppo il cavallo dorato e il suo leggiadro cavaliere
 
“Blocco col mio brave spirit” ribatté il biondino inclinando le due carte sovrapposte “attivo l’effetto di Mam-Morl che consente a tutti i miei spirit bianchi di guadagnare 2000 PB al momento del blocco: il brave spirit raggiunge quindi i 15000 PB!”
 
I due spirit fusione si scontrarono fragorosamente, costringendosi reciprocamente ad indietreggiare e a riassestarsi in attesa di una nuova carica; tuttavia, prima che essa potesse avere luogo, lo spirit di Chihiro, La Hire e i due nexus Eterno Palazzo Ghiacciato presero a brillare di luce propria.
 
“Ne avrò per un po’, quindi preparati” dichiarò la padrona battendo le mani “attivo l’effetto di Jeanne D’Arc a livello 3 quando si trova fuso in brave: ogni volta che un mio spirit con effetto Muro di Ghiaccio attacca posso rimandare in mano all’avversario un suo spirit il cui colore sia tra quelli stampati sull’effetto del mio spirit”
 
“NO!!”
 
“Bravo Yukio, ha capito” scherzò la ragazza “Mam-Morl è ora di tornare a casa!”
 
I cannoni attorno ad corpo del cavallo si illuminarono e spararono due potenti impulsi che centrarono in pieno il loro grosso bersaglio facendolo rimbalzare e dissolvere in uno scenografico vortice di gemme azzurre (l’effetto visivo che indicava la rimozione dall’arena senza eliminazione).
Concluso quel primo atto, i due spirit principali tornarono a scontrarsi con vigore e, dopo un ultimo reciproco scambio di danni, il drago bloccò con le possenti gambe la carica del cavallo, lo sollevò e lo scaraventò a terra con la sua padrona; gli spettatori sugli spalti non parvero sorprendersene più di tanto, del resto anche senza l’effetto del mammuth la differenza di PB restava nettamente a vantaggio del ragazzo: 13000 contro 11000.
 
Eppure la donna bianca non sembrava minimamente scalfita dal colpo ricevuto.
 
“Attivo gli effetti dei nexus Eterno Palazzo Ghiacciato a livello 1 e di La Hire a livello 2” annunciò grintosa la Kusakabe “i primi aggiungono 1000 PB ad ogni mio spirit del genere “Principessa dei Ghiacci” e il secondo altri 1000 ad ogni mio spirit bianco; in totale sono 3000 PB che portano il valore del mio brave spirit a 14000!!”
 
I due spirit spararono, con i relativi cannoni, due colpi energetici che collisero e bloccarono entrambi in una posizione di stallo; proprio in quell’istante la donna estrasse dal suo fodero una spada cristallina e la lanciò contro l’avversario trafiggendolo in petto e facendolo esplodere.
Il ragazzo era impietrito.
 
“Attacco con Gilles De Rais” lo incalzò l’altra “grazie all’effetto di Jeanne D’Arc, Drago-Phoenix ti ritorna in mano Yukio”
 
“N-ne rispondo c-con la vita” biascicò, sopportando a fatica l’urto
 
“Proseguo l’attacco con La Hire; utilizzo ancora l’effetto di Jeanne D’Arc e rimando in mano Chrysanthe Mk VIII
 
Preso di sorpresa da quella scelta, il ragazzo esitò per qualche secondo prima di dichiarare l’intenzione di blocco con Chimairon; la bestia tentò un paio di volte di scalfire le possenti ali corazzate del gallo ma non ebbe successo e, quando si lanciò per il terzo assalto, la spada del cavaliere alato di Francia lo tranciò in due di netto.
 
“Azione lampo!” esclamò ancora Chihiro con Yukio che, invece, non ne poteva decisamente più “ho la magia Codice di Riavvio: sacrifico Lofn e Mani e recupero tutti i miei spirit”
 
Le due dame si dissolsero e una specie di nastro bianco cancellò all’istante la fatica dei tre spirit.
 
“L’effetto di quella magia consente agli spirit fusi in brave di poter portare un ulteriore attacco nel turno” concluse la nobile “Gilles De Rais e La Hire, nobili luogotenenti di Francia, lasciate libero il passaggio per il vostro comandante: vai Jeanne D’Arc! Attacco brave!”
 
La dama bianca si lanciò nel corridoio indicato dai suoi seguaci e corse in direzione dell’ormai indifesa postazione avversaria; i possenti zoccoli del cavallo dorato scuotevano la terra come martelli e la sua spada di cristallo brillava dei colori dell’iride sotto la luce riflessa del sole.
 
-È uno spettacolo magnifico- pensò il ragazzo dai capelli biondi vedendola arrivare -degno della ragazza più bella del mondo-
 
“Affronta le tue paure Yukio!” gridò ancora una volta ella “vivi senza maschera!”
 
Sorrise; la prima volta dopo tanto tempo che lo faceva così sinceramente.
 
“E sia” replicò “ne rispondo con la vita”
 
Il resto accadde in un istante: l’ultimo nucleo si ruppe e la voce di Galaxy gridava nel microfono la sua vittoria, annuncio accolto da una cascata di applausi e fischi d’approvazione; ritornata poi alla realtà, la ragazza si ritrovò davanti un oceano di persone in festa (tra cui anche Hajime e Kimari) che volevano avvicinarsi per complimentarsi con lei e portarla in trionfo.
E lei, la RAGAZZA Chihiro Kusakabe, per la prima volta acconsentì e si fece caricare sulle spalle da Kobushi.
 
Da lassù vide tutto il locale e riconobbe i volti che più le stavano a cuore: oltre ai tre già visti, scorse anche Manabu e Naoko che le mostravano il pollice alto in segno d’approvazione, Kataru e Kouta che esultavano e, soprattutto, Tegamaru che sembrava in attesa di un suo cenno. La castana cercò allora di scorgere il suo avversario e lo trovò in prossimità dell’uscita, sorridente; ne fece uno anche lei, un sorriso dolcissimo il suo, dopodiché si voltò e fece lanciò una fugace occhiata al suo leader e, tornata a terra, si allontanò assieme a lui verso il mondo fuori dal club.
 
 
 
La porta automatica del club si era appena richiusa, separando il bailamme all’interno dal silenzio del marciapiede, quando Yukio Kawashima fece il suo primo respiro da duellante ufficialmente eliminato; era una sensazione di certo strana per lui, visto che da tanto tempo non subiva sconfitte, e che al tempo stesso però percepiva come rilassante, almeno quanto la quiete che aveva trovato fuori in un ambiente che, per ora e posizione, risultava insolitamente deserto.
 
Si guardò indietro per un istante e vide che erano ancora tutti li, accalcati, urlanti e intenti probabilmente a “intervistare” la sua vecchia amica riguardo allo scontro; non faceva per lui tutto quello, era sempre stato infastidito dal casino e le grandi folle gli davano una sensazione di accerchiamento che avrebbe preferito dimenticare; in conclusione, là dentro non si sarebbe sentito a suo agio… e sarebbe stato decisamente fuori posto.
Cosa avrebbe dovuto festeggiare? Il fatto di aver rovinato, col suo comportamento da bambino immaturo, il suo rapporto con Chihiro? Bella merda.
 
Adagiò la schiena contro il muro, si accese una sigaretta e infilò le cuffiette nelle orecchie sostituendo lo strano silenzio della città con il rumore violento delle chitarre elettriche; completamente immerso nella musica, aprì la galleria del cellulare e raggiunse le foto (e il video) incriminati i quali vennero immediamente cancellati.
 
-Le scriverò che le prove non esistono più- pensò mentre estraeva delle tasche biro e un foglietto di carta, tuttavia non riuscì ad accennare nemmeno un carattere poiché, non appena fece per voltarsi ed usare il muro come scrivania, vide accanto a se una ansante e arrossata in viso (ma sempre stupenda) Chihiro Kusakabe
 
“C-che cos…”
 
“E così adesso fumi anche” commentò la ragazza
 
“Beh, sono un delinquente, no?” replicò lui beccandosi un amichevole buffetto in risposta “ok, scherzo ovviamente; lo faccio solo per assomigliare un po’ di più al mio idolo: Eikichi Onizuka”
 
“Sono felice che, oltre alla letteratura straniera, sei ancora un appassionato anche di grandissimi manga” rise la castana, divertita “comunque, a dirla tutta, Onizuka era anche… decisamente povero di famiglia, per cui mi sa che con te… no no”
 
“Ehi mi hanno diseredato, questo dovrà pur valere qualcosa” fece il giovane per poi scoppiare immediatamente, all’unisono con l’amica, in una fragorosa risata
 
Recuperato a fatica il suo autocontrollo, Yukio rilasciò un’ultima nuvola di fumo (in direzione opposta a dove si trovava la sua amica) e spense la sigaretta sotto la suola; dopodiché offrì all’altra il proprio cellulare, già settato sull’app corretta.
 
“Controlla pure ma ti giuro che ho già eliminato tutto” spiegò “anzi, se vuoi puoi tornare a festeggiare con i tuoi amici in tutta tranquillità”
 
La liceale sollevò d’istinto lo sguardo e incrociò il malinconico sorriso dell’amico.
“I-io… io manterrò la mia parola: non tornerò mai più ad importunarti” terminò quello, pronto ad incamminarsi verso direzione ignota “addio Chihiro, mi… spiace molto per quello che ti ho costretto a sopportare in questi giorni; sappi che oggi, in quell’arena, sei stata… eri stupenda… e-e lo sei ancora”
 
Eh no, stavolta non poteva accettare il finale comodo.
 
“Aspetta!” gridò “no-non andartene, resta c-con noi a festeggiare”
 
L’altro si arrestò di colpo, quasi fosse congelato.
 
“Tu… da-davvero mi v-vorresti la dentro co-con gli altri?” domandò titubante “do-dopo tutto quello che ti ho fatto?”
 
“Certo! Non ricordi più quello che ti ho detto ieri?”
 
Il minore ripercorse mentalmente il lungo dialogo alla ricerca del passaggio a cui l’amica si riferiva ma la conversazione era stata così intensa e piena di contenuti che faceva fatica ad isolarne un singolo momento.
Sconsolato si rivolse alla ragazza scuotendo la testa ed ella gli rispose con un magnifico sorriso.
 
“Tutti hanno diritto ad una seconda opportunità” citò lei, diradando le nebbie dalla mente dell’altro “specie se si hanno solo dieci anni”
 
“Io però ne avrei…”
 
“Non importa, i tuoi problemi e sentimenti di quel tempo ti incatenano ancora a quell’età” lo fermò la ragazza “tu non ti sei mai realmente mosso da quei giorni e la colpa, devo ammetterlo, è anche mia”
 
L’altro arrossì e si strinse tra le spalle.
 
“Il tuo “Hanzo Kusakabe” ero io, vero?” chiese ricevendo un immediato cenno d’assenso in risposta “solo che tu, a differenza mia, avevi solo me a cui appoggiarti”
 
Il minore si lasciò andare ad un profondo sospiro e si accasciò a terra usando il muro come schienale.
 
“Già” ammise “quando capii quanto non fossimo mai stati realmente sulla stessa lunghezza d’onda mi sentii come se mi fosse crollato il mondo addosso e, in tutti questi anni, non sono mai riuscito a smettere di pensare che, se non fosse stato per tuo zio, oggi saremmo ancora insieme; per questo ho cercato di mettervi l’uno contro l’altro sfruttando il duello, è un modo sadico e meschino, lo so, ma purtroppo è l’unico che abbia mai conosciuto: tu sei la sola ad essere stata gentile con me”
 
La ragazza abbassò lo sguardo su di lui e lo osservò con dolce malinconia.
 
“È possibile, anzi decisamente probabile, che tu abbia ragione sullo svolgersi degli eventi, Yukio” osservò “ma, se devo dirla tutta, personalmente non rimpiango nulla di come siano andate le cose”
 
“Cos… davvero?!”
 
“Sai, quel giorno ho visto per la prima volta mio padre arrabbiarsi per me (e non con me) e mia madre e mio zio difendermi a spada tratta dai tentativi di scaricabarile dei professori” raccontò la castana “per la prima volta da che avevo coscienza sentii di avere una famiglia… e tutto ciò è stato anche per merito tuo”
 
“Eh?!”
 
“Se quel giorno non avessi rubato la chiavetta, i miei avrebbero potuto fare ben poco” concluse ella tendendo a lui la mano “grazie di cuore, Yukio”
 
“Di nulla” rispose lui, usando prima la mano per issarsi e poi stringendola con convinzione; la ragazza allora allentò la presa, fece scivolare la propria mano sul polso di lui e lo strattonò trascinandolo in un avvolgente abbraccio.
Colto di sorpresa e decisamente accaldato dalla situazione, il giovane tentò dopo alcuni secondi di divincolarsi da quella stretta certamente piacevole ma che cominciava a lasciare segnali fin troppo evidenti sul suo viso (era rosso come un semaforo); non vi riuscì, un po’ perché era molto più debole di lei e un po’ per… ragioni contingenti.
 
“Chi-Chihiro” balbettò “i-io dovrei…”
 
“A-ancora un attimo pe-per favore” sussurrò ella, inciampando a sua volta nelle parole “c-c’è qualcuno che d-dovresti i-incontrare”
 
“Stai tra-tranquilla” provò a blandirla il biondo “se è-è vero ciò che dici, a-avrò tutto il tempo di-di conoscere i tuoi nuovi amici”
 
“N-non… non parlavo di loro…”
 
“Ah… aspetta, cosa?!” sussultò il ragazzo
 
“… e s-se non lo faccio ora non credo che riuscirei più a farlo” proseguì la nobile “questo è il mio personale grande gesto di amicizia per te; se penserai che abbia sbagliato, potrai odiarmi ma lo dovevo fare assolutamente… per te”
 
Il ragazzo la guardò dritta negli occhi con un’espressione confusa ed ella gli fece cenno di voltarsi; fece come gli era stato consigliato e ruotò su se stesso di centottanta gradi per ritrovare nel proprio campo visivo tre figure elegantemente vestite aventi più o meno la sua età.
Un brivido poco piacevole percorse la sua spina dorsale: li conosceva, erano molto cambiati rispetto a quei tempi ma li conosceva; del resto non avrebbe potuto dimenticarli nemmeno se l’avesse voluto.
 
“N-no!” esclamò, indietreggiando tremante come una foglia
 
“Tranquillo Yukio” lo rassicurò la ragazza affiancandolo “non sono venuti per farti del male; non vedi le loro espressioni”
 
Pur non del tutto rassicurato, il biondino osservò meglio i volti dei tre personaggi apparsi: la sua amica aveva ragione, erano tanto intimiditi e contriti da non sembrare neanche loro; non li aveva mai visti così.
 
“Ji-Jinpachi… Kosuke…” biascicò a fatica
 
“C-ciao Yukio” risposero due dei tre, i due più giovani, con altrettanta titubanza “è-è passato tanto tempo”
 
Kawashima si rivolse poi al terzo figuro: un ragazzo alto e decisamente fisicato, con corti capelli neri molto ordinati, ben vestito e con dipinto sul volto un sorriso triste.
 
“Shi-Shimura senpai?”
 
Il maggiore fece un cenno d’assenso con la testa.
 
“Co-cosa significa questo Chihiro?” chiese il biondino ancora dubbioso
 
“Chiunque ha diritto ad una seconda occasione, specie se si hanno solo dieci anni” ripeté lei con un dolce sorriso “conosco Jin e Kosuke da una vita e ogni volta che li ho incontrati dopo quel giorno non hanno fatto altro che ripetermi quanto fossero stati vigliacchi a scaricare le loro paure su di te; quando poi, ad un evento, ho rincontrato Shimura senpai e egli mi ha chiesto, preoccupato, tue notizie ho pensato che sarebbe stato bello se foste riusciti a parlarvi. Il mio leader mi ha dato gli ultimi consigli e così eccoci qui”
 
Gli occhi del ragazzo si spalancarono dallo stupore.
 
“Non preoccuparti” gli sussurrò ancora la ragazza con affetto “non pretendono che tu li perdoni, vorrebbero solo chiederti scusa… e parlare un po’ con te”
 
Con un movimento appena accennato, la giovane diede il la all’amico che si avvicinò ai tre con aria circospetta e timorosa; i due coetanei, da parte loro, si fecero avanti lentamente cercando di nascondere con dietro i loro sorrisi imbarazzati il brulicare dei loro pensieri, disperatamente impegnati a cercare le parole giuste.
Alla fine ci rimuginarono così tanto che non dissero niente e l’onere di aprire il discorso toccò al ragazzo dai capelli biondi.
 
“Jinpachi, t-ti trovo… mo-molto cambiato, se-sei da-davvero in forma” balbettò incerto osservando uno dei due; lo ricordava come un bambino basso e decisamente rotondetto e vederlo così tirato a lucido gli faceva una certa impressione
 
“Sto-sto meglio, vero?” replicò quello tirando mentalmente un interminabile sospiro di sollievo “s-sai e-ero stanco d-di essere lo stereotipo di un nobile decaduto e co-così ho d-deciso di dedicarmi allo sport: o-ora pratico scherma co-con la squadra del mio liceo”
 
“Wow, è… fantastico”
 
“Non direi, so-sono solo una riserva per ora” si schermò “Kosuke piuttosto, lui si che è un pezzo grosso”
 
“La finisci con questa storia, asino!” esclamò scherzoso l’altro ragazzo, strofinando le nocche sulla testa dell’amico
 
“Ahah, i-in che senso?” chiese Yukio, quasi incredulo del fatto che si stesse sinceramente divertendo con loro
 
“È rappresentante di classe nella sua esclusivissima scuola” chiarì Jinpachi riuscendo a sfuggire ai tentativi di censura dell’altro “e per l’anno prossimo vorrebbe candidarsi al consiglio studentesco”
 
“Incredibile” rispose ironicamente il biondino “deduco che le tue medie voto non siano più le stesse di un tempo allora. Ma come mai tanta voglia di entrare nel consiglio? Desiderio di aiutare i compagni d’avventura”
 
“Se, come no! Tu lo sopravvaluti enormemente Yukio” commentò ancora lo schermidore “il suo unico “desiderio” fa la vicepresidente del consiglio, ha un anno in più di noi, degli stupendi occhi verdi e si chiama… mmm, Sakura mi pare”
 
“Ahahahah, è-è bello s-sapere che la-la nobiltà de-dei tuoi propositi rispecchia quella del tuo sangue” rise ancora il biondino, rivolgendosi stavolta all’altro interlocutore “quindi è tutto qui, basta un paio di begli occhioni a farti fare follie del genere”
 
“Si, cioe no, cioe… ahhhh, mi tirerete scemo voi due!” imprecò Kosuke “ok, ammetto che sicuramente la possibilità di riuscire a parlare a Sakuya senpai (SAKUYA, capito imbecille?!) prima che lasci la scuola abbia contribuito a rafforzare l’idea, ma il motivo non è quello”
 
Deglutì rumorosamente e assunse una posizione quasi solenne, con schiena dritta e fisico innaturalmente rigido, che pareva essere in contrasto con i tic nervosi che, ogni tanto, scuotevano il suo corpo; vista la scena, anche il suo amico smise di ridere e si ricompose come poté: era chiaro che fosse una cosa seria.
 
“I-io… io l’ho fatto perché non si verificassero più situazioni come quella che hai vis… che abbiamo vissuto noi” ammise il ragazzo senza quasi prendere fiato “scusami Yukio, m-mi vergogno tantissimo per come mi sono comportato allora; e-ero sottopressione pe-per via della situazione economica della mia famiglia e terrorizzato da-da alcuni senpai, ma questo non può giustificare ne lo sfogare il mio nervosismo su di te ne la scelta di perpetrare questa catena di paura i-invece che spezzarla”
 
Quella confessione così sincera, fatta a testa alta e guardando il suo interlocutore negli occhi, colpì profondamente Yukio: la sua voce stava tremando, è vero, ma la sua mente no e quello era l’unico segno di cui avesse bisogno.
Chi chiede scusa avendo il coraggio di guardare l’altro dritto negli occhi prova vergogna e rimorso per le sue azioni, non per le sue parole di scusa.
 
“Anche a me dispiace molto” rincarò l’altro, anch’egli con lo sguardo alto e diretto “ero frustrato e tu eri semplicemente il bersaglio più facile dato che eri fisicamente il più debole di tutti e eri malvisto dall’intera scuola per via dei tuoi capelli chiari e le tue origini non nobili”
 
Erano tutte cose che sapeva o che, perlomeno, aveva intuito in tutti quegli anni anni passati a ripensare ai maledetti giorni delle elementari, eppure sentirlo dire da loro, in prima persona, era così… diverso.
 
Era quello che aveva atteso per tutta la vita: un motivo, anche minimo, per non essere obbligato ad odiare.
 
“Siamo stati dei vigliacchi, avremmo…” accennò ancora Jinpachi
 
“Non prendertela con loro, è tutta colpa mia”
 
 I tre si zittirono e si voltarono di colpo, terrorizzati; Shinsuke Shimura, il loro senpai, che fino ad ora era rimasto in silenzio e in disparte aveva appena fatto il suo ingresso in quella conversazione e non con parole di circostanza.
 
“Siamo stati noi grandi a forzare i tuoi coetanei a bullizzarti; era quasi una tradizione che…”
 
“Shimura senpai” provò ad interromperlo Jinpachi
 
“No, lasciatemi finire” lo bloccò l’altro “era una tradizione della scuola che i più grandi “istruissero” i più giovani e tu avevi una storia… troppo simile alla mia per tollerarti. Alla tua età, anch’io ero mal considerato e non avevo mai subito vessazioni solo perché ero sempre stato il più grosso e spaventoso dei miei coetanei… tutte cose che sapevo e per questo, sin da quando seppi di te, desiderai fartela pagare quasi per istinto”
 
“Beh, c’è riuscito” commentò Yukio
 
“Pure troppo direi; dopo quel giorno sei sparito completamente al punto che ho persino avuto paura che avessi fatto… qualcosa di grave a te stesso. Per questo la prima volta che l’ho rivista ho chiesto notizie di te a Chihiro” concluse il ragazzo più grande “non ho nessun diritto di dirti cosa fare ma se c’è un consiglio che posso mutuare per te dalla mia esperienza personale e quello di provare a superare il rancore; io non l’ho mai fatto, ti ho odiato con tutto me stesso e questi sono stati gli effetti… nefasti direi”
 
“Perché lo odiavi?” domandò Jinpachi incuriosito
 
“Mi sembrava di vedere una versione debole e remissiva di me stesso ed era una cosa che non riuscivo a sopportare” spiegò rivolgendosi poi di nuovo alla sua antica vittima “capisci ragazzo, l’odio annebbia la mente e può trasformarci nelle versioni peggiori di noi stessi; probabilmente non sarai in grado di perdonare subito questi ragazzi e, magari, non riuscirai mai a farlo ma, in qualunque caso, non lasciarti divorare dall’odio… non diventare mai come me”
 
“I-io…”
 
Chiuse gli occhi e con un profondo respiro richiamò a se tutti gli eventi che si erano susseguiti negli ultimi mesi, dal torneo interscolastico di giugno sino agli ultimi folli giorni, e tutte le porcherie che aveva fatto alla sua migliore amica di sempre.
Se lei era riuscita a perdonare lui, anche lui poteva, anzi doveva, fare uno sforzo.
 
“Ci proverò” dichiarò con sicurezza offrendo poi la mano al senpai “grazie”
 
Cortesemente, il maggiore rifiutò la stretta ammettendo di non meritarla e lo invitò piuttosto a porla ai suoi due coetanei, proposta a cui il ragazzo avrebbe certamente acconsentito se Chihiro non si fosse nuovamente inserita nella scena.
 
“Sai credo che ci sia qualcuno che vuole stringerti la mano anche più di loro due” affermò
 
“Chi, tu? Mi pare di averci già provato prima” scherzò lui “o, forse, è qualcuno dei tuoi amici? Il tuo leader magari?”
 
“No, è qualcuno che già conosci” rispose lei voltandosi poi dietro di se “venga pure avanti signore”
 
Interessato da quelle parole, anche il ragazzo copiò il gesto dell’amica e fece un’altra inversione a u per ritrovarsi di fronte (destino del giorno) ad un’altra sorpresa inimmaginabile, superiore perfino a quella precedente; davanti a loro, infatti, stavano il leader di Chihiro, Tanashi Tegamaru, e…
 
“P-papà?”
 
Invitato dal ragazzo coi capelli blu, l’uomo si avvicinò ai due giovani con un’espressione ambigua, apparentemente dura e corrucciata ma anche dispiaciuta; era molto diverso dal figlio: capelli castani che accennavano solo in parte al colore biondo di quelli del figlio, fisicamente robusto e ben piazzato, viso dai lineamenti saldi e “maschi”; praticamente il solo tratto comune ai due era un’altezza superiore alla norma per due uomini giapponesi.
 
-Due estranei, fisicamente e spiritualmente- questo era sempre stato il pensiero del ragazzo
 
“Ciao ragazzo, ho visto il tuo incontro e…”
 
“Sarai felice allora che abbia perso” lo fermò, gelido, il ragazzo “ho confermato tutte le tue idee su di me, no?”
 
“Non ho detto…”
 
“STAI ZITTO!!” lo stroncò ancora “NON MI PARLARE CAZZO!!”
 
L’uomo ebbe un sussultò nel sentire il figlio con un tono così feroce, ma non si fermò.
 
“Yukio” tentò, con il tono più fermo che gli riuscisse in quel momento “calmati un attimo”
 
“E perché? Questo tono non è adatto al rango della famiglia?” domandò “tanto mi avete già diseredato e aspettate solo che io raggiunga la maggiore età per cacciarmi di casa, per cui perché dovrei preoccuparmi? Non puoi farmi niente”
 
“Diseredato?”
 
“Non azzardarti a fare l’innocente solo perché c’è Chihiro” sibilò ancora rivolgendosi poi proprio all’amica “lui non è come i ragazzi, non aveva dieci anni e quindi non la merita una seconda opportunità”
 
“Merita almeno di spiegarsi meglio” replicò la ragazza, sorprendendolo “fidati di me, c’è qualcosa che devi sapere”
 
Il giovane si voltò di nuovo indietro ad osservare il viso stranamente addolcito del genitore; fosse stato solo per lui non l’avrebbe mai degnato di un secondo sguardo ma Chihiro… non era in grado di dirle di no.
 
“Sentiamo” mormorò
 
L’uomo fece un profondo respiro e iniziò il suo lungo racconto cominciando dal principio: la sua esperienza come figlio e il rapporto con sua madre.
 
“So di non essere stato il miglior padre del Giappone…”
 
“Già, forse sei stato addirittura il peggiore” commentò il figlio ironico
 
“Ahahah, si forse è così” concordò, divertito a sua volta
 
L’altro lo guardo storto.
 
“La cosa ti… diverte?!”
 
“Si beh, è la stessa cosa che io pensavo di mia madre” spiegò l’uomo “tua nonna era, a voler essere generosi, una persona complessa: lavorava tantissimo ma parlava pochissimo e non sorrideva mai; ti guardava sempre dall’alto verso il basso, aveva standard notevoli da raggiungere perché non si arrecasse danno alla reputazione della famiglia e, ogni volta che ciò accadeva, non aveva paura di ricorrere alle punizioni. Vivere con lei era un vero inferno, specie se non arrivavi perlomeno a pareggiare le sue aspettative”
 
“Immagino che tu non c’è abbia mai fatta” scherzò Yukio, non troppo convinto della veridicità di quella storia
 
“Decisamente no” sentenziò l’altro, lasciando il figlio a bocca aperta “è assurdo vero? E tu pensa che, praticamente per tutta la vita, non ho mai saputo dove stessi sbagliando; ogni volta che c’erano degli impegni da svolgere io lo facevo e nel miglior modo e, al tempo stesso, nel minor tempo possibile, mi impegnavo a fondo nello studio e facevo in modo di coltivare i rapporti giusti. Non ha mai funzionato, non sono mai stato abbastanza”
 
Faceva strano sentire quello che aveva sempre ritenuto il suo carnefice parlare in quel modo, un’immagine di se così vulnerabile era decisamente non in linea con l’idea che aveva tanto di un uomo dell’élite finanziaria quanto di suo padre, solitamente duro e autoritario.
 
“La odiavo ogni giorno di più, quella bastarda” fece l’uomo, quasi rabbioso al solo ripensarci “mai una volta che si fosse degnata di spiegarmi cosa diavolo volesse veramente da me”
 
“Benvenuto nel mio mondo, hai fatto gli stessi errori della nonna” commentò sarcastico il biondino
 
“Peccato che io li abbia fatti apposta e proprio in quanto non li ritenessi più errori” replicò il genitore
 
“Eh?!”
 
“Ti spiego meglio; sai come reagii a quella situazione?” domandò l’adulto
 
“Ovviamente no!” rispose il giovane
 
“Migliorandomi giorno dopo giorno in ognuno degli ambiti d’interesse diventai l’uomo che sono oggi” spiegò “e, quando mi presentai da lei per sbatterglielo in faccia, lei finalmente mi parlò apertamente”
 
“Quindi alla fine hai vinto tu”
 
“Oh no, ha vinto lei” lo contraddisse il genitore “poiché mi costrinse a constatare che, grazie a tutti quei miei sforzi sapientemente pilotati da lei, la nostra famiglia era divenuta molto più economicamente florida di quanto non fosse mai stata sotto la sua potestà”
 
Il ragazzo ormai non aveva quasi più parole; niente in quella storia sembrava andare come lui pensava e, colmo dei colmi, cominciava persino a provare compassione per l’uomo che, fino a quel giorno, aveva odiato più di ogni altro.
E pensare che la vera sorpresa era ancora da venire.
 
“Era questo il segreto della fortuna della nostra famiglia: un’interminabile catena di rancori” continuò l’uomo “come te adesso e me allora, anche lei a suo tempo aveva odiato il padre (il tuo bisnonno) il quale a sua volta doveva aver odiato il suo prima di vedersi obbligati a riconoscere il fatto che i rispettivi genitori avevano avuto ragione”
 
“Ra-ragione?” balbettò Yukio “e questo solo perché la generazione successiva era sempre più ricca della precedente?”
 
“Non è sempre stato l’obiettivo della nostra famiglia poter arrivare a guardare dritto negli occhi chi un tempo ci guardava dall’alto al basso?”
 
“Ma è assurdo pensare così!” sbraitò il biondino quasi disperato “ci sono moltissimi che non ci accettano ancora oggi e probabilmente nemmeno lo faranno mai perché è una questione di livello sociale, non di soldi; non c’è nessuna ra… a-aspetta un attimo, ci-ci hai c-creduto a-anche tu?”
 
L’uomo abbassò colpevolmente lo sguardo a terra e sorrise tristemente.
 
“E perché avrei dovuto non farlo? I numeri erano lì davanti ai miei occhi e i numeri, come si sa, non mentono mai”
 
“Ma allora con me…”
 
“Ho… continuato su quella stessa strada ovviamente, anche quando mi fu chiaro che mai avresti reagito come speravo”
 
-No, non dirlo, ti prego- supplicò mentalmente il ragazzo
 
“Mi ripetevo sempre che dovevo andare avanti per forza, che era un sistema duro e insopportabile, certo, ma anche il modo più giusto… in realtà era semplicemente l’unico che conoscevo; nessuno aveva mai insegnato a me, ne ad alcun membro della nostra famiglia un metodo diverso da quello”
 
Non aveva nemmeno bisogno di udirla con le orecchie, quella frase, perché se la “sentiva” in qualche modo dentro sin dall’istante in cui il genitore aveva iniziato quel viaggio nella sua memoria, un singolo pensiero capace di svoltare completamente idee radicate nel ragazzo da parecchi anni e che, fino a pochi istanti prima, sembravano inscalfibili; quella frase però, pronunciata proprio in quel modo, era molto di più.
 
-È come me-
 
Era l’epifania, più inattesa e sperata, ricevuta dalla persona, più inattesa e sperata, che avesse mai immaginato e non l’avrebbe desiderata in nessun altro modo; la sua mente, di solito fredda e calcolatrice, si fece da parte e il suo istinto decise che in quel momento c’era solo una cosa che potesse fare.
Del resto se Chihiro aveva accettato quella frase come suo insulso e paraculo gesto di scusa che era lui per rifiutare il medesimo gesto.
 
“Papà!” esclamò, abbracciando il genitore “anche se sei un grandissimo stronzo, ti voglio bene!”
 
L’uomo ricambio caldamente la stretta.
 
“Grazie figliolo” replicò “ora sono davvero certo di aver sbagliato fino ad oggi”
 
“Perché?” domandò divertito il ragazzo senza sciogliere l’abbraccio
 
“Perché ciò che hai appena detto di me è molto più bello di qualunque cosa io abbia mai detto di tua nonna”
 
Quell’ultima frase fu la degna conclusione di un dialogo in cui i vecchi miti erano stati superati e idee che parevano scolpite nella pietra si erano sciolte come se fossero di burro; certo, la strada per ricostruire i legami all’interno della famiglia, anche con la madre, era ancora lunga ma era un inizio.
 
Da par suo, Chihiro rimase ancora qualche secondo ad osservare dolcemente quell’abbraccio prima di lasciare, nel completo silenzio, la compagnia e dirigersi verso la stazione con uno splendente sorriso dipinto sul volto a testimonianza della soddisfazione per il successo del suo azzardo; gli altri invece ci misero un po’ ad accorgersi della sua assenza e, quando lo fecero, non poterono fare altro che ringraziarla col pensiero.
 
“Scusami Yukio ma ora devo andare” affermò il padre dandogli una pacca sulla spalla “se ti va, stasera potremmo fare una partita a carte; non saprò giocare a Battle Spirits ma ad hanafuda e altri giochi con le carte me la cavo piuttosto bene, sono anche un discreto pokerista”
 
“Per stasera passo papà” ribatté il giovane meno incline a dimostrazioni d’affetto “ci vediamo”
 
Rimasero in cinque davanti alle porte del club: Yukio, i suoi tre ex compagni di scuola e Tegamaru, che aveva osservato il tutto restando in disparte; quest’ultimo in particolare, accostatosi al ragazzo biondo, gli passò sottobraccio una specie di tesserino.
 
“Hai mentito, non avevi nessuna intenzione di pubblicare quelle foto”
 
Non era una domanda ma un’affermazione.
 
“N-no” balbettò lui “i-io non… avrei mai potuto… vede i-io sono in…”
 
Il blu portò il proprio indice alla bocca facendo segno all’altro di non continuare, mormorò qualcosa che suonava come un “lo so, non devi dirlo da me” e rivoltò la tessera che gli aveva appoggiato sul palmo prima; il ragazzo non poté che restare pietrificato a quella vista.
 
“Benvenuto nel team Tegamaru, Yukio Kawashima!” esclamò il leader, allontanandosi verso la sua strada “ti auguro di poterla rendere felice”
 
 
 
 
SPAZIO DELL’AUTORE
 
 
Ciao ragazzi, come va? Sono come sempre molto felice di ritrovarvi e, in particolare, oggi sono ancora più felice perché siamo al penultimo capitolo del “secondo arco” di questa storia a cui tengo molto.
 
Oggi episodio lungo (forse anche troppo e, nel caso, mi scuso per la sua pesantezza) ma non potevo proprio scriverlo in un altro modo poiché questo è il capitolo più importante della storia fino ad ora, il primo in cui alcuni dei personaggi importanti (Chihiro e Yukio) decidono davvero “cosa vogliono fare da grandi”; una parte fondamentale della storia sarà far arrivare tutti personaggi di una certa importanza (Hajime, Kimari, Manabu, Kataru, ecc.) al punto in cui siano in grado di dare una risposta a questa domanda e il fatto che questi due decidano di “smettere di scappare” è esattamente questo.
“Diventare grandi” per loro non è la carriera che si immagina per se stessi o la famiglia che si desidera formare, o meglio non è solo quello; è lo smettere di sopravvivere nichilisticamente al mondo (per Yukio) per iniziare a VIVERE e di dividere se stessa in due facce separate per vergogna e paura di non essere accettata (per Chihiro) per mostrarsi invece per quella che è a prescindere da contesto e interlocutori.
 
Sono sinceramente abbastanza soddisfatto in particolare dal duello; rileggendolo a volte mi è parso un po’ troppo teatrale e anche artificioso (cosa che sarebbe normale essendo sceneggiato, ma in questo caso è forse troppo evidente) ma mi sembra di essere riuscito a trasmettere abbastanza bene le sensazioni dei due e il sentimento generale dello scontro. Spero che possa piacere allo stesso modo a voi.
Spero anche che Yukio possa risultarvi non troppo insopportabile (nel caso non vi piaccia ovviamente, se vi piace non avrete problemi) perché sarà un personaggio che non sparirà dopo questo duello; il suo ruolo sarà meno importante ma ci sarà ancora e avrà, anzi, un altro momento significativo (piuttosto in la, per la verità) all’interno della storia, sempre legato alla sua relazione con Chihiro.
 
Non ho altro da aggiungere, spero che vi siate goduti il capitolo e che non sia stato un peso per voi; in ogni caso, state tranquilli, gli episodi a partire dal prossimo saranno decisamente più brevi e, in caso di altri capitoli lunghi, vi avvertirò preventivamente negli Spazi dell’autore dei capitoli prima.
 
Alla prossima, da ShawnSpenstar un cordiale hasta luego accompagnato dalla turnazione dei due duelli (precisazione: non troverete, al termine del capitolo successivo che conclude la saga del torneo regionale, il mazzo di Hide; questo perché, avendo solo un duello nella storia, non l’ho nemmeno composto ma mi sono limitato a mettere assieme qualche carta)
 
 
Kobushi vs Hide
 
Turno 1: Scudinsetto, Kenshin Signore della Guerra Alato, Cho Rondine Celestiale, Yang-Ogre + Foresta della Sacra Conifera
Turno 2: Roboraptor, Elginius Drago da Battaglia, Bladra, Codice di Riavvio + Carta Siderale (Bal-Gunner Drago Cannoniere)
Turno 3: Recupero di Resistenza
Turno 4: Culla dei Cuccioli di Drago (Sieg Apollodrago Drago Solare, Siegwurm Possente Dragone Imperatore del Tuono)
Turno 5: Yoshitsune Eroe del Vento
Turno 6: Pedone Gustav
Turno 7: Cho Rondine Celestiale
 
 
Chihiro vs Yukio (questo potrebbe risultare confusionario visto che entrambi usano carte bianche e rosse; anche in previsione di situazioni future simili fate conto che l’ordine con cui sono scritti i due duellanti all’inizio di questo recap rispecchia sempre l’ordine dei turni)
 
Turno 1: Lofn Dea dell’Amore, Mani Lady Automa, Aura Cristallina, La Hire + Albero Cristallino Innevato
Turno 2: Chimairon, Ele-Gadget, Lucente Spada Suprema, Cristallorso Bestia Vacua + Nave Madre dell’Infinito
Turno 3: Codice di Riavvio
Turno 4: Mam-Morl Mammuth Bestia dei Ghiacci
Turno 5: Naumann City Fortezza Metropoli
Turno 6: Grande Torre d’Avvistamento
Turno 7: Pescata Esplosiva
Turno 8: Drago-Phoenix Pistola Dragonica, Colpo Assoluto (Chihiro: Mantello della Mezzaluna, Cavallo Pistola, Eterno Palazzo Ghiacciato, Sol Imperatrice degli Automi)
Turno 9: Gilles De Rais
Turno 10: Nave Madre dell’Infinito, Strike Siegwurm Drago della Luce Lunare
Turno 11: Eterno Palazzo Ghiacciato
Turno 12: Chrysanthe Mk VIII Artefatto Guardia
Turno 13: Jeanne d’Arc Santa dei Ghiacci
Turno 14: Codice di Riavvio
Turno 15: Mani Lady Automa
 
E per concludere, anticipazioni:
Le finali del torneo regionale sono finalmente arrivate e tutti i pronostici, pur qualche patema di troppo, sono stati rispettati; il mondo però non finisce lì è ha ancora in serbo molte sorprese per i ragazzi di Kadode. Saranno esse gradite o odiate? Questo sul momento non ci è dato saperlo ma, prima o poi, qualcuno dei ragazzi se la sentirà di rispondere a quel... Chiedimi se sono felice.
  
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