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Autore: Farkas    23/07/2022    2 recensioni
Per salvare la vita di sua zia Peter non ha altra scelta che fare un patto col diavolo. Non deve vendere l'anima, ma il suo matrimonio con MJ che verrà cancellato dalla storia, in modo che Mefisto possa cibarsi dell'infelicità che i due proveranno per l'amore perduto. Peter accetta e ottiene anche che tutto il mondo esclusa MJ scordi la sua identità, mentre lui e la rossa dimenticheranno di aver stipulato il patto. Ma Mefisto, vuole di più. E per ottenerlo fa leva su quello che è forse il sentimento più potente in grado di provare qualunque creatura senziente: l'amore.
Il demone dunque fa un'offerta ulteriore a Mary Jane: se entro un anno riuscirà a riconquistare Peter lui renderà loro il matrimonio, in caso contrario prenderà l'anima della rossa. Ma un uomo d'affari prudente sa che conviene diversificare gli investimenti e quindi Mefisto fa la stessa proposta anche a Felicia, permettendole di ricordare la vera identità di Peter ed eliminando tutti gli impedimenti a una sua storia con lui, garantendole una chance di successo.
Spinte dall'amore entrambe accettano. Chi vincerà questa diabolica scommessa?
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Curt Connors, Felicia Hardy, J. Jonah Jameson, Mary Jane Watson, Peter Parker
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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Un nuovo giorno

 

Capitolo 11: Le fogne di New York sono affollate quasi quanto la città soprastante (Parte II)

 
Migliaia di ratti correvano a tutta velocità verso il ragno e la gatta. Erano talmente tanti che anche gettarsi in acqua sarebbe servito a poco.
Forse eliminando Vermin, se li sarebbero tolti di torno… ma fra l’uomo ratto e i due avventurieri in costume c’era una marea di roditori. E per quanti ne uccidessero, ce n’erano sempre altri pronti a prendere il posto dei compagni caduti. Per fortuna ci pensò lo stesso Vermin a risolvere loro il problema, gettandosi addosso a Peter urlando.
Vermin era un nemico pericoloso, ma similmente a come accadeva con Lizard, Spidey spesso provava un po’ di disagio nel battersi con lui: sotto tutto quel pelo Vermin non era altro che Edward Whelan, un poveraccio che era stato mutato in quel modo dal Barone Zemo. Quindi, anche se l’uomo ratto gli era saltato addosso con tutte le intenzioni di sbranarlo, l’Uomo Ragno non poté non sentirsi un po’ in colpa, quando se lo scrollò di dosso con un violento montante. La gatta balzò addosso al nemico, piantandogli gli artigli nella schiena, ricevendo in cambio un violentissimo morso su un fianco: - Profanatrice! Intrusa! Bastarda! Voi con i costumi cercate sempre di farmi male! -.
-Nei cartoni è una cosa comune, ma questa gatta non ha nessuna intenzione di farsi battere da un topo! - ruggì Felicia in risposta, mentre lei e il nemico si rotolavano fra i roditori in unico vortice di calci e pugni. Peter non poteva intrappolare il nemico nella ragnatela, senza immobilizzare anche l’albina e ciò sarebbe equivalso a condannarla a morte, quindi si gettò contro l’abitante delle fogne, ignorando i morsi e i graffi dei roditori, come d’altronde stava facendo la sua ex, colpendo più forte possibile un povero disgraziato che tanto avrebbe voluto aiutare.
-Non dovete venire nei miei tunnel! Non profanate la mia casa! - ululò il l’ibrido prima di affondare le sue zanne affilate come rasoi nell’avambraccio di Peter.
-Ti assicuro che non mi piace affatto trovarmi nella tua casa! Sono abituata ad ambienti decisamente migliori! – rispose l’albina, mentre cercava di costringere il nemico a non maciullare il braccio al suo ex a suon di calci nello stomaco.
Fu in quel momento che si udirono urla belluine, e un attimo dopo una quindicina di creature deformi, guidate dal tipo con gli zoccoli da capra incontrato il giorno prima che urlava: -Resistete persone di sopra! Voi aiutato morlock, morlock aiuta voi! -.
L’acqua in quel momento prese a schiumare e ad agitarsi e un si sollevò un’onda che spinse via Peter e Felicia dall’uomo topo e dalle sue creature.
-Presto filiamo! - strillò Felicia, mentre un’altra onda di acqua fetida si sollevava nel tentativo di annegare i roditori e il loro sovrano, padrone o quel che diavolo era.
-Mozione approvata all’unanimità! – concordò Peter. –Certo che visto quanto sono affollate queste fogne, non capisco come faccia a passarci l’acqua-.
Anche i morlock non si fecero pregare per alzare i tacchi.
 
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Rincasata MJ si era buttata sul letto. Aveva appena passato una bella serata con un vecchio amico, aveva un lavoro che le piaceva, non era costretta a stare in ansia ventiquattr’ore al giorno. Eppure quella strana sensazione di vuoto non voleva saperne di andarsene.
 
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In genere quando si pensa alla paura dei topi, si pensa a una donna saltata su una sedia dopo averne visto uno, non al terrore causato da un’orda di ratti che ti tampina intenzionatissima a divorarti.
-Continuate a correre! - urlò il ragno saltando sul soffitto per poi cominciare a colpirlo con tutte le sue forze. Un attimo dopo pezzi di soffitto cominciarono a cadere sui topi.
-Vuole fare crollo per impedire a ratti di raggiungerci! Noi aiuta, voi correre! - strillò uno dei morlock, sparando raggi dagli occhi. –Uomo di sopra, colpire qui! Questo muro portante! -.
Un attimo dopo tutti i dotati di superforza stavano tempestando il muro di colpi e poco dopo quello venne giù portando con sé buona parte della stanza e seppellendo i roditori.
-Di certo riusciranno a passare dalle fessure, ma noi faremo in tempo ad allontanarci- ansimò Peter. – Grazie dell’aiuto-.
-Grazie a voi. Lucertola stavolta non ha portato via nessuno. Non potevamo lasciarvi mangiare da topo- ribatté l’uomo con i tentacoli.
 
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-Niente?! Come sarebbe a dire che stavolta le lucertole non hanno trovato niente?!-.
-Mi dispiace signore, non hanno riportato nessun mutante… una di loro aveva addosso una ragno-spia, dev’essere implicato l’Uomo Ragno…-.
-LUI! SEMPRE LUI! - ruggì l’uomo tanto forte da portare la donna ad allontanare l’orecchio dal telefono. - Mi auguro che almeno abbiate distrutto la ragno-spia! -.
-Ovviamente -.
 
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A quell’ora non c’era nessuno in quella viuzza di Harlem, quindi nessuno vide un tombino sollevarsi e un uomo e una donna pieni di ferite uscirne fuori.
-Il segnale della ragno-spia! – ansimò Peter. -Acc… è sparito-.
-Almeno adesso sappiamo che i lucertoloni vengono anche in superfice-.
-Già, ma questo solleva altri interrogativi: se fossero stati tra i tanti che abitano sotto la città, sarebbe stato plausibile che vedessero i morlock solo come fonte di cibo, ma se vengono dalla superfice, vuol dire che c’è qualcuno che li manda contro i mutanti. Ma chi? E soprattutto perché? -.
Felicia non replicò. In effetti era un po’ strano che proprio dopo aver incontrato loro le lucertole fuggissero in superfice e la ragno-spia venisse distrutta. No, non poteva essere una coincidenza.
-Hai ragione c’è qualcosa sotto. E scopriremo cosa, ma adesso siamo a pezzi. Abbiamo bisogno di darci una rinfrescata e di farci medicare-.
-Allora siamo nel posto giusto- commentò Peter. -L’Infermiera di Notte*, ha una clinica qui vicino… sono certo che se garantisco per te ti curerà anche se sei registrata-.
 
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La previsione di Peter si avverò e per fortuna i due ex se la cavarono con un po’ di bende e parecchio disinfettante.
-Che dirai quando ti chiederanno come ti sei ferita? - chiese preoccupato il castano alla gatta mentre la riaccompagnava a casa.
-La verità: che ho combattuto Vermin. Basterà dire che volevo investigare sull’attentato dell’altro giorno… qualcuno ha messo una bomba sul treno per eliminare un mafioso-.
-Bene. Non voglio che tu abbia guai per essere mia amica-.
Nemmeno io. Li vorrei per essere molto di più” pensò l’albina rispondendo: - Guarda che so badare a me stessa. E comunque non caricarti sempre il peso del mondo sulle spalle-.
 
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La settimana successiva di Peter Parker fu piuttosto piena. Dopo aver informato Logan di ciò che aveva scoperto e aver ricevuto dall’artigliato canadese la promessa che se ne sarebbe occupato, poté dedicarsi a ciò che voleva Bennett: foto compromettenti di star.
Lunedì
Scontro con Hydro-Man. Foto scattata al manager di un celebre gruppo pop mentre picchia la moglie.
 
Martedì
Scontro con una tipa di nome Screwball che causava disastri che trasmetteva in streaming, per entrare negli account di chi si collegava per clonare le loro tessere bancomat. Foto alla famosa modella Barbara Sanders che s’intratteneva con una prostituta e un gigolò contemporaneamente.
 
Mercoledì
Fermati tre scippi, due rapine e uno scontro tra un robot Hydra e i demoni interiori. Foto al famoso cantante d’opera Arnold Van Pelt intento a urlare parole irripetibili al portiere del suo albergo, perché le lenzuola del suo letto erano marroni, anziché rosse come aveva chiesto.
 
Giovedì
Catturati trafficanti di droga al servizio di Mister Negativo. Foto a un comizio di Crowne.
“Speriamo di aver preso il suo lato migliore o Bennett non userà le foto. Sostiene Crowne e quindi nulla che esca sul Bugle su di lui dev’essere meno che lusinghiero” si disse Peter mentre si dirigeva verso il Coffee Bean.
-Ciao Harry. Posso avere un caffè? – fece mentre entrava.
-Dipende. Mi scatterai foto imbarazzanti? Il giovane miliardario drogato… me lo ricordo ancora-.
-Non è la stessa cosa: tu avevi problemi e avevi scelto la valvola di sfogo sbagliata, mentre quella è gente che pensa che visto che sono famosi e hanno i soldi gli sia concesso tutto. Non c’è nulla di male a dimostrare che non è così-.
-Sarà- concesse l’amico. –Novità sul fronte ragazze? -.
-Non ho più sentito MJ dopo il tuo trabocchetto, se è questo che vuoi sapere-.
Il piacevole pomeriggio con Felicia gli aveva fatto dimenticare la rossa e pure la serata successiva.
-E come ho detto anche a lei, non ce ne saranno più. Solo siete miei amici e volevo chiariste. E con la collega supersexy?-.
Bella domanda.
-Non so… davvero non so. Mi fa sentire bene averla intorno- ammise il castano.
-Comunque ti do un suggerimento: vai al centro F.E.A.S.T. così potrai fare una sorpresa a tua zia e fotografare qualcosa di un po’ più elegante-.
-Volentieri… sperando che Bennett me lo compri. Sta trasformando il Bugle nel quotidiano più trash di New York- commentò Peter bevendo il suo caffè.
Viaggiando in stile Spidey, Peter ci mise poco a raggiungere il centro accoglienza e dopo i saluti di rito, May pilotò subito la conversazione verso il lavoro.
-Non mi fraintendere Peter, sono felice che guadagni bene e che ti sia trasferito… ma un paparazzo? Vuoi davvero fare questo nella vita? -.
-Non entusiasma neanche me, zia- concesse il nipote. -Ma devo pur mangiare. E trovare lavoro al giorno d’oggi non è semplice-.
L’anziana sospirò. Non poteva controbattere dopotutto. Il F.E.A.S.T. era sempre più affollato.
In quel momento arrivò una limousine, scortata dalla polizia.
-È Martin Li il miliardario che gestisce questo posto? - domandò Peter.
-No. Quel caro signore, non viene mai con la scorta. O con una macchina del genere. Pensa potrebbe mettere a disagio i nostri poveri ospiti-.
Con un sussulto Peter riconobbe Bill Hollister, il padre di Lily e candidato sindaco uscire dall’auto.
-Buongiorno. Vorrei parlare con mister Li- fece l’uomo in tono cordiale.
-Ve lo chiamo subito- mormorò una voce orribilmente familiare. Come in un incubo il giovane Parker vide Eddie Brock alzarsi da un tavolo ed andare verso l’ufficio dell’uomo.
-Povero caro Eddie. Ha il cancro e nessuno a cui importi di lui, eppure insiste per aiutarci come può- commentò zia May.- Ora che è libero da quell’orrido alieno è emersa la sua vera natura-.
“Ma non diciamo cretinate” avrebbe voluto rispondere il castano. Ma dopotutto, senza Venom, Eddie non era certo un pericolo. Non poteva neppure riconoscerlo. Non più.
Poco dopo arrivò Martin Li. Peter curioso di vedere il famoso filantropo ne rimase un po’ deluso: era un uomo asiatico basso e coi capelli neri, che corrispondeva perfettamente allo stereotipo del cinese. Bill Hollister un robusto uomo di colore, lo superava tanto in altezza che Li gli arrivava a stento al torace.
-Signor Li, per me è un vero piacere vederla. Trovo ammirevole ciò che sta facendo con questo posto-.
-Lo dice perché lo pensa, o per invogliarmi a sostenere la sua campagna elettorale? -.
-Se le rispondessi che entrambe le sue ipotesi sono corrette? -.
-Saprei che ho deciso di investire su un politico onesto- rispose sorridendo il cinese.
“Li e Hollister insieme? Questo vale la prima pagina!”.
-Peter Parker dimentica le foto per un momento e aiutami a fare a fette questo polpettone! -.
-Subito zia. Solo uno scatto…-.
BOOOM!
L’ingresso del centro accoglienza venne spazzato via da un missile, proprio mentre Peter scattava la foto, quasi come se fosse stato lui a sferrare l’attacco. E dalle macerie emerse Minaccia sul suo aliante, col un ghigno folle stampato in faccia e una bomba zucca per mano.
-Ciao Bill. Posso chiamarti Bill vero? O preferisci cadavere? -.
Nessuno si accorse della luce nera che si era accesa sul palmo della mano di Li. Nemmeno Eddie Brock che gli si gettò addosso per spingerlo via dalla linea di tiro, quando Minaccia lanciò le bombe zucca.
Urlando May cercò di guidare la gente verso le uscite d’emergenza. Girò lo sguardo alla ricerca del nipote e come al solito non lo trovò.
“Vorrei sapere come fa a preoccuparsi di scattare foto in momenti come questi!” si disse stizzita l’anziana signora. “Accidenti a lui… non sa quanto mi preoccupo?”.
 
 
 
 
 
 
  • Pseudonimo usato da quattro infermiere che curano i supereroi dopo le battaglie. Gratis se non possono pagarle.
 
 
 
 

ANGOLO DELL’AUTORE

 
Scusate per il ritardo, ma ho avuto parecchio da fare. Presto partirò per le vacanze, quindi questo sarà l’ultimo capitolo per un po’. Minaccia è tornato, Peter presto dovrà decidere come liberarsi del dubbio che nutre sulla sua vera identità.
 
Dato che non è un personaggio molto conosciuto (l’unica sua apparizione al di fuori dei fumetti risale al videogioco The Amazing Spider-Man ambientato nello stesso universo dell’omonimo film) spendo due righe su Vermin: Edward Whelan è nato in una famiglia abbastanza benestante, ma suo padre gli riservava un trattamento molto offensivo e ciò lo ha portato ad avere problemi di autostima, e a vivere per strada e in seguito il barone Zemo, lo rapì come altri senzatetto per fare esperimenti su di lui trasformandolo in un uomo ratto. Il procedimento gli concesse superpoteri, ma lo privò dell’intelligenza: sebbene sia ancora in grado di parlare, la sua capacità di ragionamento non va molto oltre il soddisfacimento dei bisogni primordiali.
Vi lascio una sua immagine e ringrazio tutti coloro che leggono/recensiscono/seguono/preferiscono questa storia.

   Vermin
  
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