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Autore: JAPAN_LOVER    24/07/2022    0 recensioni
Oggi Gregor Startseva è il giovane allenatore della nazionale italiana di pallavolo maschile e femminile.
Due anni dopo la conquista del bronzo ai mondiali in Giappone, sembra aver costruito una vita felice insieme a Lucia, il capitano della sua formazione femminile.
Gli allenamenti e la vita di coppia sembrano procedere al meglio, finché non affiorano problemi rimasti con il tempo irrisolti.
Tornano tutti i personaggi presenti nell'omonimo prequel - Paolo, Cristina, Giulia, Mirko, Camilla e Rossella - per dar vita a una secondo capitolo pronto a emozionare e affrontare un altro tema spinoso nel mondo dello sport: la violazione del diritto alla maternità per le atlete professioniste.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Tematiche delicate, Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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CONVOCAZIONI

 
 
GREGOR
 
Durante una delle ultimissime sessioni di allenamento, osservo da fuori dal campo due schieramenti che si fronteggiano da una parte all’altra della rete.
In particolar modo, tengo gli occhi ben puntati sulle nuove leve, i due nuovi talenti da coltivare e far crescere nel clima più stimolante e favorevole possibile. Michela Baldini sembra quasi pronta per raccogliere l’eredità della nostra Giulia Mandelli, il libero più forte in circolazione; mentre Serena Tirinnanzi ha tutta la stoffa per ambire a diventare una delle più grandi opposte sul mercato. È alta 187 cm, non ha le tipiche altezze siderale di un opposto, ma ha una capacità di salto considerevole che compensa abbondantemente; inoltre possiede una notevole forza nel colpo d’attacco che tuttavia deve essere ancora affinato da un po’ di tecnica e di esperienza da macinare sul campo. Sono molto contento che si ispiri a Lucia e che abbia l’umiltà di imparare da lei quanto più possibile, grande segno di maturità considerando la sua giovanissima età.
Serena in posto due attende il suo turno, sa che molto probabilmente l’alzatrice sottorete la chiamerà in causa per il prossimo attacco. Aspetta solo un cenno d’intesa, che dura la frazione di secondo, poi prende la riconcorsa e attacca a tutto braccio il pallone alto e morbido scaraventandolo nell’altra metà del campo.
“Sìì!” grida soddisfatta, battendo il cinque a Camilla Bigonciari.
Sorprendendo tutti, da due anni a questa parte la nostra ex schiacciatrice ha scelto di restare a giocare nella cabina di regia, cambiando ruolo sia nella formazione della nazionale che nel club in cui milita insieme a Lucia e a Cristina. Questa sua scelta per me è un motivo mio grande orgoglio, perché seppur la decisione di far giocare ai mondiali Camilla nel ruolo di alzatrice sia stata dettata da una situazione di pura necessità, il primo a intuire questo suo talento di palleggiatrice sono stato proprio io.
Mi sento onorato di essere alla guida di questa nazionale che poco alla volta è diventata una squadra di prim’ordine. Si tratta di un gruppo molto unito e affiatato ma anche altamente competitivo: lo hanno dimostrato con il bronzo vinto ai mondiali di due anni fa e con l’oro conquistato durante la Nation League dello scorso anno.
Finalmente siamo diventati noi la squadra da battere, non dobbiamo inseguire nessuno, e ce la matteremo tutta per difendere il titolo della Nation League e portare a casa un altro trofeo.
“Possiamo fermarci un po’, 15 minuti di pausa!”
Le ragazze escono dal campo e si radunano in panchina per un breve break. Stiamo lavorando incessantemente da settimane, loro dentro il campo ed io fuori a coordinare gli allenamenti e a preparare accuratamente ogni partita.
“Ehy, Greg – mi apostrofa Paolo, mio amico e secondo – sono appena arrivati i calendari del primo girone!”
In preda dalla curiosità, quasi gli strappo dalle mani i fogli che sventola con entusiasmo: quel ghigno compiaciuto già mi suggerisce che il primo turno sarà abbordabilissimo per le nostre ragazze.
Italia vs Bielorussia
Italia vs Spagna
Italia vs Estonia
Italia vs Finlandia
Queste sono le avversarie che affronteremo durante la prima fase della Nation League, un inizio niente male per le nostre che potranno rompere il ghiaccio con squadre di tutto rispetto ma del tutto battibili.
“Molto bene!” commento con cauto ottimismo.
“Lo mostro alle ragazze, che ne dici?”
“Magari questa sera a fine giornata – suggerisco – nel frattempo ti passo la lista delle convocazioni e la affiggiamo in bacheca insieme al calendario”
“Buona idea, ci penso io! Mandami la lista per email, così la stampo!”
Con Paolo lavoro benissimo, abbiamo sviluppato un ottimo feeling anche sul lavoro complice anche la nostra pluridecennale amicizia.
La scelta delle giocatrici da portare in trasferta non è una cosa così semplice, bisogna valutare bene tanti fattori e preventivare altrettante variabili, ma anche stavolta sono convinto di aver selezionato bene le ragazze che mi servono in questa nuova impresa. Sono sicuro che filerà tutto liscio anche stavolta, è importante che le ragazze acquisiscano fin da subito sicurezza e che si scaldino in vista della gara più attesa che si terrà il prossimo autunno: i campionati Europei.
 
 
LUCIA
 
Da pochi giorni ho firmato il contratto e preso servizio presso la sede principale del mio club. Devo ammettere che la Dirigenza è stata molto comprensiva davanti alla mia situazione, sa che sono impegnata nella preparazione della Nation League e mi ha assunto con un contratto part-time e massima flessibilità di orario. In questo modo posso tranquillamente continuare ad allenarmi e partire per Budapest.
Finalmente tutto sembra andare per il meglio, stamattina appena siamo arrivate negli spogliatoi abbiamo trovato una bellissima sorpresa: Cris con un anello di diamanti al dito, prontissima ad annunciare al mondo il suo fidanzamento.
Le ragazze sono scoppiate dalla gioia per la sorpresa, ancora la notizia non era trapelata nemmeno tra le nostre compagne di squadra. Paolo e Cristina avevano confidato soltanto a me e Greg delle loro imminenti nozze, in quanto amici intimi nonché testimoni, e noi ne siamo felicissimi.
Cris ieri sera mi ha mandato in anteprima la foto del bellissimo solitario, Paolo glielo ha dato durante una cena a lume di candela formalizzando il tutto con una proposta romantica, che ora sono tutte confluite sulle stories.
Quando ho mostrato le foto a Greg, ha reagito con un sorriso compiaciuto e con un po’ di malizia, sostenendo che ormai non riconosce più Paolo per quel che era un tempo. Concordo pienamente con lui, quando Paolo era solo il nostro secondo allenatore era famoso per essere un inguaribile dongiovanni mentre adesso non ha occhi che per Cris!
Nei prossimi mesi sarà divertente assistere ai preparativi per il matrimonio, condividere e cercare di tenere a bada le loro ansie. Dopotutto, in qualche modo, il loro percorso sembra intrecciato indissolubilmente al nostro, al mio e a quello di Gregor. Il destino ha voluto che le nostre storie nascessero parallelamente, durante lo scorso mondiale, e che diventassimo ancora di più inseparabili. So già che fare da testimone alla loro unione non sarà soltanto un onore, ma anche una grandissima emozione.
Nel frattempo i preparativi per la Nation League vanno avanti, anche oggi Greg ci ha tenute fino a tardi in campo per farci allenare quanto più possibile.
Capisco subito che dall’altra parte della rete Cris sta per innescare una delle sue finte, quindi tengo ben marcata Rossella. Appena la mia amica schiacciatrice salta per l’attacco, faccio in tempo a chiudere la sua parallela e la palla le ritorna dritta indietro: murata pazzesca.
Alzo i pugni vittoriosa verso le compagne nella mia metà campo e batto con tutte il cinque!
“Bravissima!” esulta Giulia.
“Bene, ragazze per oggi abbiamo finito! Domani puntuali, come sempre!” ci congeda Gregor.
Esco dal campo e insieme alle mie amiche vado a recuperare asciugamano e borracce dalla panchina. Mi asciugo la fronte grondante di sudore e mi disseto con la poca acqua rimasta, il frutto degli allenamenti comincia a farsi sentire così come anche la stanchezza.
“Oggi siamo finite quasi in parità!” fa spallucce Cris, che ormai si ritrova quasi sempre a giocare contro di me.
“Non mi dire che hai contato i punti!” ridacchio.
“Attenzione, ragazze – annuncia Paolo – sono usciti i calendari della prima fase, li trovate in bacheca all’ingresso insieme all’elenco delle convocazioni, dateci un’occhiata prima di uscire!”
“Oddio, sono uscite le convocazioni!” sussultano all’unisono Serena e Michela, emozionatissime.
Prima di tornare nello spogliatoio, ci affolliamo tutte davanti alla bacheca. Le nostre due nuove compagne si abbracciamo e saltano nel leggere il loro nome segnato come se avessero appena vinto un mondiale, ricordo perfettamente le emozioni indescrivibili delle primissime convocazioni nella nazionale e con loro le rivivo appieno.
Lascio con tutta calma la precedenza alle mie compagne, che si appropinquano per prendere visione delle convocazioni, leggendo nelle loro espressioni ora sollievo, ora delusione.
“Certo che mi sono segnata i punti – ribatte ancora Cris, riprendendo il discorso di prima – sono solo allenamenti ma è pur sempre una partita! Io punto a vincere sempre!”
Ridacchio nell’ascoltarla protestare, mentre ci avviciniamo ancor di più alla bacheca su cui sono affissi due fogli.
Scorro più e più volte con gli occhi l’elenco delle tredici convocate, ma non trovo traccia del mio nome.
 
  1. CAMILLA BIGONCIARI
  2. SERENA TIRINNANZI
  3. MICHELA BALDINI
  4. CRISTINA DELEDDA
  5. PAOLA FIAMMINGO
  6. GIULIA MANDELLI
  7. BARBARA CELLINI
  8. LUDOVICA SANGINETO
  9. CLARA OFELLI
  10. MARIKA RIZZUTI
  11. DORIANA CRISCI
  12. ELENA LAMBERTI
  13. CATERINA MORETTI
 
Non posso crederci, sono stata esclusa!
Rimango attonita, completamente senza parole, finché anche Cris al mio fianco non si accorge dell’assenza del mio nome sulla lista.
“Luci, ma il tuo nome qui non c’è – sussulta, al mio fianco, con sgomento – ma lo sapevi?”
“No, certo che no…” riesco a proferire a malapena.
Anche Serena ben presto nota la mia mancata convocazione alla Nation League.
“No, Luci, questo significa che non potrai venire con noi a Budapest?”
“A quanto pare…!”
Schivo senza volerlo la mano che Serena mi stava posando sulla spalla e lancio un’occhiata piena di rabbia all’indirizzo di Gregor, che non se ne accorge minimamente troppo preso com’è a discutere con Paolo.
Con la testa completamente assente, seguo in silenzio le mie compagne nello spogliatoio. Non riesco a credere che Gregor mi abbia tagliato fuori così, senza accennarmi nulla!  Sapeva quanto mi stessi preparando, che non vedevo l’ora di partire per Budapest e non ha proferito parola sulle sue intenzioni.
Mentre mi spoglio sento addosso lo sguardo preoccupato di Cristina, ma non ho voglia di parlarne, soprattutto non qui davanti alle nostre compagne, rischierei solo di buttare veleno.
 La mia migliore amica sa sempre tutto ancora prima che io apra bocca, sente delusione, la rabbia, la frustrazione e comprende.
Anche Serena a modo suo dimostra solidarietà.
“Luci, mi dispiace tanto! Avrei voluto che giocassimo insieme la mia prima Nation League!”
“Anche io, ma evidentemente il nostro coach la pensa diversamente”
Cerco inutilmente di nascondere il mio grosso disappunto e ricacciare indietro tutto il mio risentimento verso Gregor.
Fra le grandi escluse, Rossella cerca di tirare su di morale alle altre non convocate.
“Tanto non saremmo comunque scese in campo – dice convintissima delle sue parole – tanto vale approfittare di questo mese di vacanza in più e riposare!”
“Giusto!!”
Le parole piene di verità di Rossella hanno presa sulle mie compagne ma non riescono in alcun modo a far breccia su di me, troppo ferita dalla totale mancanza di rispetto di Gregor nei miei confronti.
Quando esco dal palazzetto entro in macchina senza proferire parola. Lui mi accoglie con il solito sorriso spensierato di ogni sera, al termine di una dura giornata di allenamento, il momento esatto in cui lasciamo in palestra la divisa di allenatore e pallavolista e torniamo a essere solo noi. Gregor e Lucia.
Ma io stasera non riesco a far finta che tutto vada bene e preferisco chiudermi nel mutismo perché non posso sopportare venti minuti chiusa in macchina a litigare.
“Eccoti finalmente!”
Mi allaccio la cintura di sicurezza, senza degnarlo di uno sguardo o una risposta.
“Come ti senti? Troppo stanca per andare fuori a cena?”
“…”
“Immagino di sì – sospira profondamente – torniamo a casa!”
Gregor si arrende al mio silenzio, immagina perfettamente cosa mi stia passando per la testa ma né io e né lui abbiamo energie per un’altra sfuriata. L’ennesima.
Tornati a casa lo precedo in ascensore, portando sulle spalle il borsone che stasera sembra pesare quanto una zavorra.
“Ti aiuto?” mi domanda.
Scuoto la testa ed evito accuratamente di incrociare i suoi occhi anche solo attraverso lo specchio dell’ascensore.
Appena entro in casa mi chiudo in bagno, metto la tuta in lavatrice e e faccio un’altra doccia perché voglio lavarmi di dosso tutto lo schifo che sento salire da dentro. Lascio cadere tutte le lacrime trattenute fino ad adesso e cerco di trovare un motivo valido – solo uno – perché Gregor non si sia confrontato con me, ma non lo trovo.
Non doveva portarmi a Budapest perché sono speciale, perché sono indispensabile o perché sono la sua donna. Semplicemente doveva parlarmene, accennare quanto meno l’eventualità di lasciarmi a casa perché alla Nation League ho sempre partecipato. Sempre, anche prima del suo dannatissimo arrivo!
Esco in accappatoio e pantofole, perché sconvolta com’ero ho dimenticato di portarmi intimo e pigiama.
“Luci…”
Trovo Gregor ad aspettarmi proprio davanti la porta, ma gli passo davanti evitandolo bellamente.
“So che sei arrabbiata…!” mi dice, seguendomi caparbiamente fino alla camera da letto.
“Non ti si può nascondere proprio niente!” replico con sarcasmo.
“Avanti, dove ho sbagliato adesso? – sbotta esasperato – perché per te a sbagliare è sempre il sottoscritto, giusto?”
La sua risposta è altrettanto pungente e sortisce l’effetto di infiammarmi ancora di più.
“Vorresti anche avere ragione? Mi umili e mi metti da parte continuamente, prima fuori e ora anche in campo – urlo quasi – io non ce la faccio più a continuare così!”
“Io ti…umilio? Ma cosa stai dicendo? – lo vedo camminare avanti e indietro per la stanza e passarsi una mano sul viso, prima di guardarmi fisso negli occhi – ascolta Lucia, è evidente che tu sia rimasta male perché non ti ho convocata ma ti ricordo che questa è una decisione mia in qualità di allenatore del tutto ponderata! Non posso fare preferenze, sai quali sono i nostri patti…!”
Mi stringo nell’accappatoio e cerco le parole giusto perché non mi fraintenda.
“Non mi ferisce di per sé il fatto che tu non abbia convocata, mi ferisce che pur di dimostrare al mondo la tua imparzialità non esiti a penalizzare me – metto subito in chiaro – sapevi quando ci tenessi a venire e hai fatto le tue scelte tenendomi del tutto all’oscuro, senza minimamente confrontarti o tenere conto di me”
“Ho deciso di lasciarti a casa perché ti riposassi, mi serve che tu al mondiale sia in piena forma e in grado di dare il massimo – mi spiega immediatamente – hai avuto un anno duro e in più adesso hai cominciato anche un altro lavoro, ti ricordo che sei una giocatrice professionista, il meglio di te devi riversarlo sul campo!”
Lungo i fianchi mi tremano i pugni dalla rabbia, non posso credere che adesso stia usando le mie scelte come arma, per difendere sé stesso e colpire me. Adesso la colpa sarebbe mia?
“Non posso credere che tu stia dicendo sul serio, Greg!” porto le mani sulla tempia e quasi non riconosco più l’uomo di cui mi sono innamorata.
“Lucia, non sto dicendo che la colpa sia tua o del tuo lavoro! Non fraintendere le mie parole! Io sono il tuo coach e so cos’è meglio per te!” prova a dirmi facendo il giro del letto, nel tentativo di colmare quanto meno la nostra distanza fisica.
Io però non ce la faccio e d’istinto mi volto dall’altra parte.
Gregor lascia scorrere le braccia attorno e mi stringe a sé, lasciando un bacio tra i miei capelli biondi legati in una coda, ma rimango glaciale e immobile.
Sento che a forza di piegarmi qualcosa dentro di me si sta rompendo, e tutto wdavanti alla sua completa indifferenza.
Fa male.
 
 
Ciao!^^
Ben ritrovati, come procede l’estate? Io me la stavo giusto godendo, ma dopo 2 anni di assoluta resistenza (con le unghie e con i denti) mi sono dovuta arrendere al Covid. Per fortuna sono quasi asintomatica ma mi ha rovinato la vacanza a Ischia! Ho quindi approfittato per portare a termine quest’altro capitolo già in cantiere da un po’.
Qui siamo giunti quasi al punto di non ritorno, Lucia sente che dentro di lei qualcosa è cambiato e stenta a riconoscere Gregor. Mi piace molto giocare con i punti di vista dei personaggi, perché sono estremamente molto soggettivi. A tal proposito vi anticipo che probabilmente i prossimi capitoli compariranno e si alterneranno anche i POV di Paolo e Cristina, sia per esigenze della trama ma anche per dar finalmente voca agli altri due principali personaggi. Mi sembra giusto!
Già nel prequel avrei voluto inserire un capitolo dedicato ai due (durante la gita a Kyoto, in cui si sono chiariti e dichiarati a vicenda, magari lo inserirò come “speciale” proprio sul finale…vediamo).
Nel frattempo vi auguro buone vacanze!
Un abbraccio,
Japan Lover
 
   
 
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