Prologo
Magdalena strillò prima di spingere ancora una volta.
Il parto era una cosa difficile, lo aveva sempre
saputo, ma non avrebbe mai creduto di provare un tale dolore in vita sua.
Sapeva che molto spesso le donne finivano per perdere la propria vita, ma sua
madre aveva dato alla luce quattro figlie ed era andato sempre tutto bene, così
come alle sue sorelle: Camille era riuscita a dare alla luce due sani gemelli
maschi, Lucretia, nonostante fosse sposata da solo cinque anni, aveva avuto già
tre bambini e già fantasticava all’idea di averne un quarto.
Anche Sophia aveva avuto una figlia, aveva partorito
solamente due mesi prima, ma Magdalena non aveva più notizie di sua sorella da
circa due anni.
Forse era stata Sophia a maledire il resto della sua
vita, ma Magdalena non poteva biasimarla perché era stata lei la prima a
rovinarle la vita sposando Benedict.
I suoi genitori, Lord Robert e Lady Cornelia, avevano
sperato per anni di riuscire ad avere almeno un figlio maschio, ciò non era
avvenuto e di conseguenza avevano cercato di adeguarsi alle esigenze della loro
famiglia, ovvero cercare dei partiti idonei per le loro figlie.
Camille aveva fatto il suo debuttò in società a diciott’anni
anni; sua sorella, a quei tempi, era ancora ingenua e credeva che l’uomo che
avrebbe finito per sposare sarebbe stato un uomo che avrebbe amato
profondamente e con cui avrebbe avuto un gran numero di bambini, ma ovviamente
non aveva tenuto in considerazioni le aspirazioni dei suoi genitori. Per
qualche assurda ragione Lord Robert doveva aver pensato che il visconte Edmure Crane doveva essere un
buon partito per sua figlia: un uomo di circa quaranta anni, calvo e con una
pancia enorme che gli impediva di camminare a passo svelto; aveva i denti
anneriti e, a detta di Camille, i suoi piedi puzzavano in maniera nauseabonda.
La prima notte di nozze era stata orrenda per lei, ma
quando aveva capito che il patrimonio del visconte Crane
le avrebbe permesso una vita nel lusso, di feste e bei vestiti, Camille aveva
rinunciato al suo carattere ingenuo e si era fatta estremamente scaltra; dopo
solo una settimana di matrimonio era venuta a sapere che suo marito amava bere
una coppa di vino prima di andare a dormire e aveva cercato di volgere la
questione a suo vantaggio: quando Edmure sembrava
propenso a voler avere rapporti fisici con lei, Camille fingeva di essere
terribilmente assetata e insieme iniziavano a bere coppe di vino. A Edmure bastava poco per crollare ubriaco, mentre lei poteva
tranquillamente sgattaiolare via dalla sua nuova casa e recarsi in salotti
dell’altra nobiltà per frequentare donne che non rivestivano il ruolo di mogli
docili, giocare ad azzardo e intrattenere rapporti sessuali con uomini mille volte
più avvenenti di suo marito. Camille sapeva benissimo che i suoi figli non
erano nati dall’unione con suo marito ma la cosa non la infastidiva neanche un
poco, anzi trovava terribilmente eccitante il fatto che avrebbe potuto
continuare a godere del titolo di viscontessa e nel frattempo avere una vita
segreta.
Con Lucretia la questione era stata leggermente più
complicata. Lady Cornelia aveva sempre detto che la sua secondogenita fosse la
più brutta delle sue figlie e il fatto che non avesse un talento particolare
rendeva difficile trovarle un marito decente. Lucretia amava alla follia
leggere, specialmente i libri che avevano come tema la magia e l’occulto.
Una volta, quando Magdalena aveva solo cinque anni,
aveva sentito sua sorella raccontare a Sophia che ogni donna nel mondo aveva
una fata madrina pronta ad aiutarla, ma bisognava prestare attenzione perché
potevano esistere fate madrine dedite alla magia bianca e alcune dedite alla
magia nera; se si aveva la sfortuna di avere una fata madrina appartenente alla
seconda categoria si era dannati per l’eternità.
Magdalena avrebbe voluto fare altre domande a sua
sorella, ma purtroppo era entrata Eloise, la loro tata, ed erano state
costrette a interrompere la conversazione dato che la magia non era vista di
buon occhio nella società.
Il debutto in società di Lucretia era stato
fallimentare, ma quando il barone Orson Window aveva scoperto l’interesse della
ragazza per la magia e l’occulto l’aveva presa inespertamente in simpatia. Dopo
due mesi di corteggiamento il barone aveva chiesto la sua mano, ma era stato
molto chiaro a dettare le condizioni: non provava alcuna attrazione fisica per
Lucretia e non l’avrebbe mai avuta, il suo compito era solamente quello di
garantirgli degli eredi e conversare amabilmente con lui. Il barone aveva
numerose amanti e altrettanti figli illegittimi, ma a Lucretia non importava
perché del resto si era rivelato un buon marito e grazie a lui aveva potuto
realizzare il desiderio di avere una famiglia.
L’entrata di Sophia in società fu un successo. La
terzogenita di Lord Robert e Lady Cornelia era estremamente bella,
perciò era alquanto sicuro che sarebbe riuscita a trovare un buon marito
nel giro di poco tempo.
Casualmente Lord Robert era venuto a sapere che un suo
vecchio amico aveva un figlio poco più grande di Sophia,
perciò era bastato poco per organizzare un loro incontro.
Lord Benedict aveva ventun anni ed era un ragazzo
estremamente dolce, non c’era da meravigliarsi se Sophia aveva confessato di
essersi subito innamorata di lui. Quello che nessuno aveva pensato era che
anche Magdalena si sarebbe innamorata di lui e il problema maggiore non era di certo
quello, ma il fatto che lui l’avrebbe ricambiata.
Magdalena di certo non avrebbe mai voluto rovinare la
vita a sua sorella, perciò, aveva finto di non provare nulla per quel ragazzo,
ma con il tempo quel sentimento era cresciuto sempre di più e non era più in
grado di nasconderlo.
Lei e Benedict si erano confessati il loro amore
reciproco in una calda sera d’estate, lo stesso giorno in cui si sarebbe dovuto
festeggiare il fidanzamento del ragazzo con Sophia, ma quella festa era
destinata a non essere mai celebrata perché Benedict aveva preso in disparte
Lord Robert e gli aveva rivelato che era intenzionato a sposare una sua figlia,
ma quella ragazza non era di certo Sophia.
Lord Robert, dopo un momento iniziale di perplessità,
aveva acconsentito a quel nuovo matrimonio, del resto per lui la questione
maggiore era contrarre dei matrimoni vantaggiosi.
Sophia non aveva mai perdonato Magdalena per averle
rovinato il matrimonio.
Si era allontanata per un anno dalla sua famiglia,
aveva chiesto ai suoi genitori di poter trascorrere un po’ di tempo con Lady
Catherine, una lontana cugina del loro padre rimasta zitella, e di poter
frequentare una nobiltà completamente diversa da quella che aveva conosciuto.
Fu in quel periodo di lontananza che Sophia incontrò il suo futuro marito e
diventò Lady Tremaine.
Magdalena avrebbe tanto voluto riprendere i rapporti
con sua sorella, chiederle se potessero tornare a volersi bene come quando
erano bambine, ma non aveva mai ricevuto risposta alle sue lettere.
Anzi, credeva che Sophia avesse invocato qualche
oscura fata madrina per rovinarle la vita.
Il matrimonio di Benedict e Magadalena
non si era rivelato fertile all’inizio della loro unione e la ragazza aveva
avuto per molto tempo il timore di essere ripudiata se non fosse stata in grado
di dare un erede a suo marito.
Ma Benedict non era di certo quel tipo d’uomo.
Lui l’amava e non l’avrebbe mai lasciata, nemmeno se
si fosse stata sterile. Probabilmente avrebbe dovuto trovare un’altra maniera
per avere dei figli, forse avrebbe dovuto avere dei figli illegittimi e li
avrebbe dovuti designare come suoi eredi, ma non l’avrebbe di certo lasciata.
“Spingete… spingete!” la levatrice cercò di
incoraggiarla, mentre le poneva un panno bagnato sulla fronte per asciugarle il
sudore.
Perché era tutto così difficile? Perché vedeva solo
sangue uscire dalle sue gambe e non il suo bambino? Perché si sentiva sempre di
più senza forze?
Si aggrappò alle lenzuola del letto e spinse per
un’ultima volta. Il suo gridò di dolore riecheggiò in maniera inquietante per
la stanza.
Un piccolo vagito le fece capire che il suo strazio
era finito e che suo figlio era finalmente nato.
Crollò sul letto priva di forze, mentre la levatrice
stringeva tra le braccia un piccolo fagottino completamente insanguinato.
“Come sta? Come sta?” chiese Magdalena cercando di
tirare fuori più voce che poteva. Ma la voce non usciva.
“Avete avuto una splendida bambina e sembra godere di
buona salute. Come volete chiamarla?”
“E… Ella” rispose debolmente Magdalena, mentre
allungava le braccia per poterla stringere a sé, ma all’improvviso non la vide
più, anzi non vide più nessuno.
Il mondo diventò completamente nero e le sue braccia
ricaddero con un tonfo sordo sul letto prima che lei emanasse il suo ultimo
respiro.
Note autrice:
Salve a tutt*!
Questa storia è una mia piccola rivisitazione della
storia di Cenerentola, ho cercato di renderla in maniera macabra.
Questo è solo il prologo, molto probabilmente la
maggior parte delle cose appariranno come frettolose e non chiare, ma verrà
tutto spiegato nei prossimi capitoli.
Spero che qualcun* possa trovare l’idea vagamente
interessante, mi farebbe molto piacere sapere cosa ne pensate.
Buona giornata.
NevilleLuna