Capitolo
25: Di nuovo insieme
Terra
Capsule
corporation, due mesi
dopo, lunedì, 10:15
“Forza…”
fece Bulma, nel
tentativo di togliere il secchiello della sabbia dalla testa del povero
Goku,
aiutata nel mentre anche dalla Mai più giovane.
“Qualche
problema, Bulma?”
domandò Whis, sporgendosi dalla finestra della Capsule
Corporation, e la
terrestre, ansimante, spiegò:
“Sì… non so come, ma Goku si
è ritrovato con un
secchiello di plastica incastrato in testa!”
“Incredibile,
non c’è che
dire…” commentò Whis, con la sua solita
aria ingenua, anche se, in realtà,
sapeva benissimo cos’era successo: il piccolo Vegeta,
probabilmente stufo
marcio di vedere la faccia di Goku, gli aveva ficcato in testa quel
secchiello,
approfittando di un momento di distrazione della madre e della nonna,
per poi
fingere tranquillamente di essersi addormentato, da gran attore.
“Niente
panico, ci penso io.”
Fece Whis e, con un semplice gesto del bastone, il secchiello si
staccò dalla
testa di Goku.
“Grazie,
Whis!” lo ringraziò
Bulma e l’angelo, notando il disappunto sul viso di Vegeta,
il quale si era
sporto dalla culla per vedere cosa stesse succedendo, agitando persino
la coda
in maniera irritata, gli si avvicinò e lo
rassicurò, sottovoce: “Non
preoccuparti, avrai altre occasioni per sistemargli la faccia, quando
sarai più
grande e potrai combattere come tuo padre…”
Notando
il sorrisetto sadico e
di trionfo che era spuntato sul visetto del bimbo, Whis
intuì che il piccoletto
non vedeva l’ora di crescere solo per dargliele di santa
ragione a quel bambino
con cui era costretto a condividere tutto… a modo suo era un
bambino parecchio
intelligente…
“Ehi,
Bulma…” esclamò,
all’improvviso,
la Mai più grande, prendendo in braccio il figlio
“Adesso che ci penso, Goku
conserverà i ricordi del Goku del passato, il suo carattere
e anche le sue
abilità? Dopotutto, è il suo
clone…”
“Beh,
no… secondo gli appunti
del Dottor Gelo, la clonazione crea un individuo partendo da zero.
Fisicamente
è identico all’individuo da cui è stato
clonato, ma al momento della ‘nascita’,
il clone non ricorda niente di sé, del suo passato e delle
proprie esperienze…
è come se fosse un essere umano
‘resettato’, da cui bisogna partire tutto da
zero. Se gli si desse un nuovo nome, non gli farebbe né
caldo né freddo, dato
che, praticamente, si tratta di un altro individuo. Quanto alla
personalità,
pare che ne conservi una traccia, ma sono le esperienze che
vivrà che
determineranno l’identità del clone. Un
po’ come me e la Bulma che vive nel
passato: per via dell’esperienza degli androidi, in cui mi
sono ritrovata a
viverla praticamente da sola e con un bambino appena nato, oltre a
perdere in
poco tempo tutta la mia famiglia ed i miei amici, sono dovuta crescere
in
fretta e maturare psicologicamente, in modo da poter proteggere mio
figlio,
mentre la Bulma del passato, non ha subito tutto questo,
perciò, da quanto mi
hanno raccontato i due Trunks, è un po’
più frivola ed infantile, anche se ha
l’abitudine di aiutare gli altri, proprio come me. Proprio
per questo, se noi
due ci parlassimo, ci ritroveremmo subito in contrasto,
perché scommetto che,
dato che a lei le sfere del drago non sono mai mancate e non ha vissuto
nemmeno
la metà delle mie esperienze con gli androidi, vorrebbe
usarle per chiedere di
ringiovanire o ad altre sciocchezze legate al suo aspetto, mentre a me
non
passerebbe neanche per la testa, adesso, di sprecarle per un desiderio
così
ridicolo. Come vedete, io e lei siamo la stessa persona, ma abbiamo due
personalità diverse e ben distinte. Quanto alle sue
abilità… sicuramente sarà
destinato a raggiungere gli stessi livelli di potenza del Goku del
passato,
così come molto probabilmente avrebbe potuto ambirli anche
quello del nostro
mondo, ma non li avrà subito, li otterrà dopo un
lungo e faticoso
addestramento, proprio come ha fatto Goku.”
Proprio
in quel momento, Whis
si accorse che Vegeta, ancora in braccio alla madre, aveva fatto una
faccia
furiosa.
Evidentemente,
era fermamente
intenzionato a sconfiggere il pericoloso rivale prima che fosse in
grado di
superarlo… di certo, ciò avrebbe portato a
sviluppi davvero interessanti…
“Beh,
certo che in fondo è un
sollievo sapere che il piccolino non ricordi niente… sarebbe
stato un bel po’
imbarazzante quando avrebbe iniziato a parlare e a fare domande
particolari…”
commentò la Mai più giovane, mentre quella
più grande faceva notare: “Però non
capisco… come mai il Dottor Gelo ha fatto ricerche
così approfondite sulla
clonazione umana? Non è il creatore degli
Androidi?”
“Il
Dottor Gelo era un genio
della scienza in generale, quindi, era un esperto in tutti i suoi
ambiti...
peccato che quel pazzo, invece, di usare le sue conoscenze per rendere
il
nostro mondo un posto migliore, l’ha quasi
distrutto… e quel che è peggio, l’ha
fatto volontariamente!”
“Ehi,
Bulma… e se oltre a Goku
facessimo clonare anche gli altri guerrieri eliminati dagli
androidi?” propose
la Mai più giovane, ma la donna scosse la testa:
“No, è impossibile. Prima di
tutto, i loro corpi sono stati distrutti durante la battaglia contro
gli
androidi e se non si possiede anche solo una piccola parte di essi, non
si può
clonare niente… l’unico possibile sarebbe stato
Gohan, ma l’abbiamo sepolto
subito dopo la sua morte, dato che, con la scomparsa delle sfere del
drago, non
aveva più senso conservare un corpo, e ormai sarà
di certo troppo rovinato per
poter prenderne un campione… e poi, la macchina della
clonazione è stata
completamente distrutta in quel terremoto di due mesi fa, in cui per
poco non
venivano ammazzati anche la Mai più grande, Goku e Vegeta,
quindi, non si
potrebbe fare niente neanche volendo. Goku è stato
l’unico ed il solo individuo
che abbiamo clonato.”
“Capisco…
peccato…” fece la
Mai più giovane, mentre l’altra commentava:
“Speriamo che il Red Ribbon non
abbia approfittato di queste ricerche per clonare qualche pericoloso
vecchio
nemico di Goku… o, peggio ancora, quei maledetti cyborg
infernali!”
“Non
credo che l’abbiano
fatto… quei due cyborg non obbedivano nemmeno agli ordini
del loro creatore,
quindi, chiunque saprebbe quanto erano pericolosi… inoltre,
i due Trunks li
hanno disintegrati in entrambe le linee temporali, la stessa fine che
hanno
fatto tutti gli avversari di Goku. State tranquille, non corriamo alcun
pericolo.”
Proprio
in quel momento, si
udì un forte frastuono provenire da una finestra dal piano
terra
dell’abitazione e la Mai più giovane
esclamò: “Viene dalla cucina!”
“Allora,
temo di sapere di chi
si tratta…” sospirò Bulma, dirigendosi
verso la porta, ma, proprio in quel
momento, essa stessa si aprì e un’incredibile
quantità di quelle che sembravano
palline rimbalzanti marroni si riversò nel parco, mentre due
individui, uno che
era un vecchio dalla pelle rugosa e arancione con in testa un berretto
marroncino ed un grembiule giallo con su scritto in arancione
‘Lemo’, mentre
l’altra una giovane donna con la pelle verde, gli occhi
violetti ed i capelli
bianchi, uscirono in tutta fretta dall’abitazione.
“Te
l’avevo detto che era
meglio se lasciavi stare, Cheelai! Hai esagerato con il lievito, come
al
solito!” borbottò il vecchietto, tentando di
afferrare una delle palline
impazzite, mentre la giovane donna coi capelli bianchi, ribatteva,
furiosa:
“Chiudi il becco, Lemo! Così i miei biscotti sono
più leggeri!”
“Ah!
Per essere leggeri sono
leggeri!”
“Ma
insomma, che sta
succedendo qui?! Non riesco a dormire con tutto questo baccano! E cosa
sono
queste palline impazzite?!” tuonò, adirata, la
voce di Beerus e Bulma gli
spiegò: “Cheelai ha provato a cucinare dei
biscotti e…”
“Oh,
miseraccia… non ditemi
che ha di nuovo cucinato delle schifezze!” sbottò
la divinità e, furiosa,
l’aliena protestò: “Ehi, io non cucino
delle schifezze!!!”
“Ah,
no? E allora quegli
schifi che siamo stati costretti ad ingurgitarci in questi due mesi
d’inferno
come li chiami? Perché non ti arrendi e basta, ragazza? In
cucina fai schifo.
Persino il vecchio lì, il bestione, il ragazzino e la moglie
del ragazzino
cucinano molto meglio di te! Quei cosi saranno di sicuro
disgustosi!”
Furiosa
per l’insulto, Cheelai
colpì Beerus fortemente alla testa con un enorme martello.
“Prima
di giudicarli,
assaggiali, prima! Potresti trovarli anche buoni!”
esclamò la giovane aliena
allungando alla divinità un sacchetto coi biscotti che lei e
Lemo erano
riusciti a recuperare, non accorgendosi che il vecchietto, alle sue
spalle,
aveva alzato gli occhi al cielo.
Nonostante
il grosso
bernoccolo, Beerus fece un biscotto e, dopo averlo osservato
attentamente, fece
una faccia schifata.
“Sono
carini, vero? Li ho dato
la forma di piccoli animali!” esultò, tutta
felice, Cheelai, non accorgendosi
dell’espressione del dio, il quale pensò:
“Questo sarebbe un animale?! Sembra
più il mostriciattolo di uno di quei film
dell’orrore che danno in prima serata
il venerdì!”
“Ho
capito, è un polpo!”
esclamò, dopo un po’ Beerus, mentre Cheelai, con
espressione seccata,
ribatteva: “Guarda bene! Quello è un
pinguino!”
A
quel punto, Beerus prese un
altro biscotto ed esclamò: “Questo è un
granchio!”
“E’
un leone, scemo!” protestò
Cheelai, mentre la divinità prendeva un altro biscotto e
dichiarava: “Una pulce
d’acqua!”
“E’
un coniglio!!!”
“Il
mostro di Loch Ness.”
“Cigno!!!”
“Una
bambola voodoo.”
“Un
procione!!!”
“Seppia.”
“Alligatore!!!”
“Un’ameba.”
“Un
koala!!!”
Dopo
un po’ Cheelai, nel
tentativo di trattenere tutta la sua rabbia crescente verso la
divinità, disse:
“Perché non li mangi e basta, invece di fare tanto
lo spiritoso?!?!”
“E
invece tu, perché non te ne
torni ai tuoi esercizi di arti marziali?! Te la cavi molto meglio
lì che con la
cucina!” le rispose Beerus e la giovane donna rispose,
furiosa: “Perché ieri ho
visto in tv una ragazza che regalava dei biscotti al suo fidanzato!
Broly è il
mio ragazzo e, in quanto tale, ho il dovere di preparargli dei biscotti
con le
mie manine delicate!”
Proprio
in quel momento, tre
individui, due dei quali completamente identici, planarono
delicatamente e,
immediatamente, Cheelai corse dal terzo individuo, alto e pieno di
cicatrici,
il quale aveva indosso una canottiera bianca, grossi scarponi da
ginnastica,
pantaloni viola, a cui era legata una grossa pelliccia verde, e,
allungandogli
il sacchetto, gli disse, con un gran sorriso: “Broly, ho
preparato dei
biscotti, ne vuoi uno?”
“Certo,
perché no?” annuì il
gigantesco saiyan e prese, senza troppi problemi, un biscotto cucinato
da
Cheelai e se lo mise in bocca.
“Ehi,
ma… è buonissimo!”
esclamò Broly e, indicando il pacchettino,
domandò: “Posso prenderli?”
“Ma
certo, Broly! Anzi, sono
tutti tuoi!” annuì Cheelai, passandogli il
sacchetto, permettendo così a Broly
di mangiarseli tranquillamente tra lo sgomento generale, a causa della
famosa e
disgustosa cucina di Cheelai.
“Non
ne risente minimamente…
ma di cosa è fatto, Broly?!” commentò,
con gli occhi sgranati, Beerus, mentre
Whis commentava: “Beh, ha sviluppato uno stomaco in grado di
digerire una zecca
intera…”
A
quel punto, Cheelai si voltò
verso il gruppo, dichiarando, con un sorrisetto di trionfo:
“Allora, avete
visto? Qui c’è qualcuno che apprezza la mia
cucina!”
“Certo,
perché Broly è un
famoso critico gastronomico… ti rammento che ha vissuto su
un asteroide pieno
di mostri fino a quasi metà anno fa! E’ molto
probabile che i tuoi piatti gli
ricordano quello che doveva mangiare su Vampa.”
Commentò Beerus, mentre Cheelai,
con espressione adirata, muoveva un pugno, come se morisse dalla voglia
di
tirarlo in testa proprio a Beerus.
Però,
in quel momento, Broly,
smise di mangiare, alzò la testa di scatto e si mise a
fissare il cielo.
“C’è
qualche problema, Broly?”
domandò il Trunks più giovane e l’altro
rispose, indicando il cielo: “Sta
arrivando…”
Subito,
i due alzarono lo
sguardo stupiti, ma, immediatamente, la confusione lasciò
spazio alla gioia,
tanto da farli dire con emozione: “Sono
tornati…”
“Ma
che vi prende?” domandò,
sorpresa, Bulma, ma prima che uno dei due Trunks potesse rivelargli
cosa stava
succedendo, si sentì un rumore sopra alle loro teste e,
immediatamente, tutti
alzarono le teste, sopresi.
Possibile
che fossero…
“Ehi!!!
Eccoci!!!” urlò una
voce maschile proveniente dall’oblò di una grossa
navicella sferica e, subito,
un ragazzo coi capelli a spazzola neri si sporse, sventolando la mano a
tutta
velocità, mostrando nel mentre anche un grosso sorriso.
“Tarble!!!!”
gridarono,
contemporaneamente, tutti i presenti ed il giovane saiyan
sgusciò fuori dalla
finestra, per poi volare a tutta velocità verso i compagni.
Una
volta a terra, Tarble
dovette affrontare l’abbraccio di Bulma, la quale disse, nel
mentre:
“Finalmente siete tornati! Ci sei mancati!”
“Immagino…
in questi due mesi
ci siete mancati tutti!” fece il ragazzo, mentre i due Trunks
gli davano delle
pacche sulla schiena.
Nel
frattempo, Gure aveva
provveduto a far atterrare la navicella sul piazzale della Capsule
Corporation,
per poi uscire anche lei a tutta velocità dalla navicella
per abbracciare e
salutare gli amici che non vedeva da ben due mesi.
Una
volta che si furono tutti
salutati, Tarble e Gure ritornarono nella navicella, per prendere i
loro
bagagli.
“Allora,
è tutto a posto?”
domandò Bulma, mentre Tarble, con addosso uno zainone da
escursione, spingeva
un gigantesco trolley con su una borsa da ginnastica, annuì,
col suo solito
sorriso: “Sì, anche se la parte burocratica
è stata un vero inferno… ci ha dato
molti meno grattacapi catalogare ed imballare tutte le nostre cose,
figurati un
po’!”
“A
quanto pare la burocrazia è
un inferno ovunque…” commentò Bulma,
per poi rivelare: “Vi ho preparato la
stessa stanza che avete usato due mesi fa.”
“Ah,
ottimo, grazie.”
Nel
frattempo, anche il resto
dei ragazzi si dava da fare per aiutare i due alieni a spostare tutti i
loro
bagagli, i quali erano davvero parecchi.
Ovviamente,
l’unico che si
lamentava e basta, facendo fare tutte le cose agli altri era,
naturalmente,
Beerus, il quale, borbottava: “Quanti bagagli… ma
cos’è, un trasloco?”
“E’
un trasloco, Lord Beerus.”
“Bah,
io non capisco… perché
portarsi dietro tutta quella roba? Mortali…”
borbottò la divinità e Bulma,
esasperata, gli ordinò: “Invece di startene
lì a non fare niente, vieni a darci
una mano!”
“Va
bene, va bene…” borbottò
Beerus, per poi prendere nel mucchio di bagagli dei due alieni il primo
borsone
che gli capitò a tiro, il quale si rivelò subito
pesantissimo, tanto che il dio
dovette usare entrambe le mani per poterla sollevare.
“Ehi,
ragazzino! Ma ci sono
delle pietre qua dentro?!” sbottò Beerus e Tarble,
mettendosi a tracolla un
enorme borsone arancione, rivelò: “Oh,
no… solo una parte della mia biblioteca
personale.”
“Una
parte? Aspetta, possiedi
molti libri?!”
“Non
sono il più forte della mia
famiglia, ma, in compenso, sono un buon intellettuale.”
“Anche
troppo, secondo me…”
“Ah,
Broly, fa attenzione con
quella scatola… lì dentro
c’è il servizio da tè di Gure che
appartiene alla sua
famiglia da generazioni e la sua collezione di bambole e statuette di
porcellana.”
“Ma
non potevate fare come il
bestione che quando ha lasciato il suo pianeta non
s’è preso niente?!” domandò,
furioso, Beerus e Cheelai gli ricordò: “Su Vampa
non c’era niente a parte
zecche gigante e bestie verdi con la faccia da cane! Cosa credi che si
portasse
via da un posto del genere?”
La
risposta della divinità fu
un: “Quanto odio i traslochi… sempre viaggiare
leggero, questo è il mio motto!”
Mentre
diceva quelle parole,
la divinità non si accorse di uno scalino, di conseguenza,
cadde bruscamente
per terra, lanciando persino in aria il borsone, il quale poi gli cadde
malamente sulla testa.
Vedendo
la scena, Whis si
avvicinò a Beerus e commentò: “Adesso
capisco perché le piace viaggiare
leggero, Lord Beerus… si tratta di una precauzione nel caso
in cui la valigia
le cadesse sulla testa.”
“Whis,
taci…” fu la risposta
adirata e dolorante della divinità, ancora stesa per terra
col borsone sulla
testa.
Alla
fine, tutti i bagagli
della coppia furono portati in casa e sistemati, poi Bulma prese il
telefono e
annunciò: “Vado ad ordinare delle pizze per
festeggiare il trasloco. Voi
prendete pure una bottiglia di coca cola dal frigorifero.”
“Ok.”
Fecero tutti e, una
volta che Bulma se ne fu andata, Whis disse: “Beh, adesso che
ci siamo tutti…
Trunks, Broly, Tarble… che ne direste di partire questo
pomeriggio per il
pianeta di Lord Beerus per allenarvi?”
Subito,
Beerus sputò con
violenza tutta la coca cola che stava bevendo e si mise a sbraitare,
come da
copione: “Ma dico, cosa ti salta in mente, Whis?!
Perché dovremmo portare dei
mortali sul nostro pianeta, soprattutto se uno di detti mortali
è uno che
quando si arrabbia perde la testa e massacra tutti quanti?! Per non
parlare poi
di quando il ragazzino si è trasformato per la prima volta
in supersaiyan! E’
diventato un sadico arrogante, peggio persino del suo vecchio e di suo
fratello!”
“Beh,
qui sulla Terra non
possono usare la loro piena potenza per paura di fare troppi danni,
mentre,
invece, è necessario sprigionare tutti i propri poteri se si
vuole avere la
speranza di usarli… per questo trovo che sia
un’ottima idea portarli con noi
sul nostro pianeta.”
“Whis,
non puoi portare chi ti
pare e piace a casa mia! Non è mica un albergo!”
“Suvvia,
in fondo, non è la
prima volta che i due Trunks vanno sul nostro pianeta… si
ricorda cos’è
successo due anni fa?”
Pianeta
di Lord Beerus
Giardino,
due anni fa, 14:37
“Capisco…”
fece Whis, con
espressione meditabonda, osservando i due ragazzi identici accompagnati
da un
tipo basso e con le orecchie a punta, con su degli orecchini dalla
sfera verde.
“E
così, volete che io ed il
divino Beerus vi aiutiamo a sconfiggere Dabra e Babidi,
sennò Kaioshin morirà e
con la sua morte apparirà un apprendista Kaioshin corrotto
del Decimo Universo
il quale si è scambiato di corpo con un mortale di un
universo parallelo
fortissimo il cui scopo è portare morte e disperazione per
un fanatico piano
contro i mortali?” ricapitolò l’angelo e
il Trunks più grande annuì.
“Cielo,
siamo messi proprio
maluccio…” commentò Whis, scuotendo la
testa, per poi domandare, indicando il
Trunks più grande: “Comunque, siete proprio sicuri
che questo Trunks venga da
un altro futuro alternativo che è stato cancellato a causa
delle azioni di
questo Zamasu?”
“Sì,
abbiamo già verificato.”
Annuì il Trunks più giovane e Kaioshin
affermò: “Inoltre, sapeva tutto di me,
di Kibith, delle abilità di un apprendista Kaioshin, di voi
due… perdipiù, ci
ha anche detto dove si trovava il mio antenato, quello che Beerus ha
rinchiuso
dentro la Spada Z, e anche come liberalo, oltre alla connessione tra un
Kaioshin ed il dio della distruzione.”
“Capisco…
allora, in questo
caso, non rimane che svegliare Beerus e sconfiggere questi
due… a proposito,
fra quanto dovrebbero arrivare, all’incirca?”
chiese Whis ed il Trunks più
grande rivelò: “Fra circa un mese.”
“Ottimo…”
annuì l’angelo e,
proprio in quel momento, un enorme gatto gigante viola con addosso una
camicia
da notte azzurrina apparve sul sentiero e, sbadigliando,
domandò: “Ma cos’è
questo chiasso?! Non riesco a dormire!”
Vedendolo,
il Trunks più
giovane, il quale era l’unico a non aver mai visto Beerus
prima d’ora, esclamò,
sorpreso: “Lord Beerus, il dio della distruzione…
sarebbe quello?”
“Sì.”
Fu la risposta
dell’altro e Trunks esclamò: “Me lo
immaginavo più spaventoso… in fondo, stiamo
parlando di un dio della distruzione… sembra che sia appena
sceso dal letto!”
“Probabilmente
perché è appena
sceso dal letto…”
Nel
frattempo, Beerus fece:
“E… e… etciù!!!!”
Inaspettatamente,
il suo
starnuto fece scaturire una sfera d’energia violetta che si
diresse a tutta
velocità verso il piccolo gruppo e tutti, compreso il Trunks
più giovane, si
spostarono di scatto.
La
sfera d’energia proseguì a
tutta velocità il suo corso, fino a quando non si
scontrò con un pianeta nel
cielo rosato, generando una potentissima esplosione.
“Accidenti…
allora è davvero
il dio della distruzione… se quell’attacco ci
avesse preso, saremmo di certo
morti!”
“Ah…
fa sempre così quando ha
sonno…” commentò Whis, scuotendo la
testa “Quando ha distrutto quei due soli e
tutto è diventato buio è stato un bel
guaio…”
Nel
frattempo, mentre Whis
parlava, Beerus levitò su un albero vicino al sentiero e si
mise a penzolare da
un ramo con la coda ad occhi chiusi, come un opossum addormentato.
“Come
avete fatto a
ripristinare i soli? Riuscite anche a creare le stelle?”
domandò il Trunks più
giovane e Whis, con un sorriso, rivelò: “Oh,
no… in quel caso ci penso io a
rifare tutto…”
“Rifare
tutto?”
“Ho
riportato solo un po’
indietro il tempo e ho colpito Beerus prima che facesse quella
stupidaggine.”
“Ma
allora questo significa
che esiste un mondo in cui Beerus ha distrutto i due soli?”
domandò il Trunks
più grande e Whis rispose: “Oh, no…
più che modificare il passato, il mio
potere si limita a ‘disfare’ qualcosa che
è appena avvenuto… ma è il limite
massimo è di tre minuti. Tra l’altro, una volta
usato, resta inutilizzabile per
qualche tempo e ciò permette all’asse temporale di
riassettarsi…”
Nel
frattempo, Beerus smise di
penzolare e aprì gli occhi, vedendo Whis parlare con
Kaioshin e due tipi
identici.
Incuriosito,
il dio scese
dall’albero e si avvicinò ai due tipi identici,
gridando: “Ehi, voi due! Chi
diavolo siete e soprattutto… che ci fate in casa
mia?!”
Sentendo
quella voce
improvvisa, i due saiyan sussultarono e si spostarono di lato.
“Ah,
sono due giovani
terrestri mezzosangue che sono venuti fin qui per avvertirla di un
grande
pericolo che la minaccia…” fece Whis e Beerus lo
interruppe: “Terrestri
mezzosangue?”
“Eh,
sì… sono i figli di una
terrestre e del principe dei saiyan Vegeta IV.”
“Cosa?!
Quel ragazzino aveva
dei figli?! Certo che era precoce…”
“Ma
cos’ha capito? Quand’è
cresciuto, ha avuto un figlio da una terrestre…”
“Aspetta
un momento… è
cresciuto? Ma non avevo detto a Freezer di eliminare tutti i saiyan
subito dopo
che ho fatto visita al re dei saiyan?!”
“Beh,
lo ha anche fatto… solo
che sono sopravvissuti sei saiyan.”
“Sei
saiyan?! Sono troppi! Gli
avevo ordinato di farli sparire tutti! Ma che razza
d’incapace! E adesso quelli
si saranno riprodotti e ci saranno altri saiyan sparsi per lo spazio a
parte
questi due!”
“Oh,
via… tra tutti quei
saiyan, soltanto i figli di Vegeta sono sopravvissuti.”
“Perché?
Gli altri che fine
hanno fatto?”
“Sono
tutti morti in
combattimento, a parte uno che si è beccato una malattia
cardiaca e… addio.”
“Beh,
allora va bene così…
anche se avrei sperato che non ci fosse più un solo saiyan
nell’universo…
comunque, perché questi due sono qui?!”
“A
quanto pare c’è un
problema, Lord Beerus…” svelò Whis,
mentre Kaioshin raccontava: “Da mesi so che
il mago Babidi si nasconde sulla Terra con l’obiettivo di
risvegliare il
pericoloso demone Majin Bu, ma, proprio quando stavo per organizzare il
contrattacco, ho scoperto una cosa preoccupante: la sua magia gli ha
permesso
di controllare Yakon, un mostro demoniaco potentissimo temuto in tutto
l’universo, e persino Dabra, il re del mondo
demoniaco!”
“Beh?
Cosa centro io in questa
storia?”
“Adesso
glielo spiego, Lord
Beerus… so da fonte affidabile che a causa di ciò
io morirò nello scontro.”
“CHE
COSA?!?!?!”
L’urlo
di Beerus si sentì per
tutto il pianeta e, una volta che la divinità ebbe finito,
si mise ad inveire
stavolta contro Kaioshin: “Razza d’idiota! Quante
volte ti ho detto di startene
fuori da queste beghe da mortali?!?! Se ti fanno fuori, ci resto secco
anch’io!!!”
“A
questo punto, se vuole
restare vivo, Lord Beerus, dovrà partecipare allo scontro e
sconfiggere Dabra.”
S’intromise Whis e Beerus si mise a sbraitare, adirato:
“Sconfiggerlo?! Ma io
lo ammazzo! Lo disintegro, lo cancello, quello! Gli farò
vedere cosa succede a
chi attenta alla mia vita!!!”
“Veramente,
Dabra ha
intenzione di eliminare me, non lei, divino
Beerus…” gli fece notare Kaioshin e
Beerus ribatté: “E allora?! Ti rammento che noi
due siamo collegati! Se uno
attenta alla tua vita, attenta anche alla mia, pertanto ho tutto il
diritto di
cancellarlo! Quel tipo sarà anche il re del mondo degli
inferi o quel che è, ma
con me non ha speranze! Nessuno è più forte di
me!”
“Tranne
forse il Supersaiyan God…”
gli sussurrò Whis e Beerus si mise a riflettere,
incuriosito: “Supersaiyan God…
dov’è che l’ho già
sentito?”
Ad
un tratto, però, un
pensiero gli attraversò la testa ed esclamò:
“Aspettate un attimo… ma voi come
fate a sapere cosa succederà nel futuro?!”
“Ah,
è molto semplice… il più
grande dei due Trunks qui presenti, viene dal futuro e ci ha raccontato
come
andranno le cose.” Spiegò Whis, indicando il
Trunks in questione e subito,
Beerus sbraitò: “Che cosa?! Ma stiamo scherzando?!
Manipolare il tempo è un
reato gravissimo!”
“Guardi
dal lato positivo,
Lord Beerus… questa manipolazione le permetterà
di sopravvivere.”
“Urgh…”
fece la divinità, per
poi voltarsi verso il Trunks più grande e dichiarare:
“D’accordo, ragazzo… per
stavolta chiuderò un occhio sulla violazione…
tornatene da dove provieni ed in
fretta, anche, prima che cambi idea!”
“Ah,
giusto, c’è un’altra cosa
che dovrebbe sapere, Lord Beerus…” si
ricordò Whis, per poi dire: “A quanto
pare, con la sua morte, un apprendista Kaioshin corrotto del Decimo
Universo, a
cui dovremo anche andare a fare una visitina, proveniente da un mondo
parallelo, è venuto nel suo mondo e, dopo essersi alleato
con la sua versione
di quel mondo, ha cominciato a fare danni a destra e a manca, usando il
corpo
rubato ad un mortale… e alla fine è arrivato
Zen’o che ha cancellato tutto.”
“Cosa?!”
“Esatto.
Sono sopravvissuti
soltanto il Trunks qui presente e la sua ragazza, la quale è
rimasta sulla
Terra… quindi, hanno pensato di trasferirsi in questa linea
temporale, dato che
nella loro è stato tutto cancellato.”
“Che?!
Ma stiamo scherzando?!
Se Zen’o scopre di questa cosa, ci cancella tutti e tanti
saluti!!!”
“Suvvia…
basterà non
dirglielo, no?”
“Troppo
pericoloso! Che se ne
vadano in un’altra linea temporale e che siano un problema
per un altro Beerus,
ma non per il sottoscritto!”
“Ah,
peccato…” commentò Whis,
affondando il cucchiaino in una piccola panna cotta ai frutti di bosco che
venne immediatamente notata da Beerus, il quale esclamò,
avvicinandosi, incuriosito:
“Ehi, cos’è quella roba?
L’odore e l’aspetto sono deliziosi, anche se non ho
mai visto una cosa del genere prima
d’ora…”
“Questa?
Ah, è un dolcetto
terrestre che i due Trunks hanno portato… vuole assaggiare?
E’ davvero molto
buono.” Rivelò Whis, passando alla
divinità un cucchiaino.
Il
dio rimase un attimo in
silenzio, poi prese un pezzo di dolce e se lo mise in bocca.
Subito,
sgranò gli occhi e
cominciò a mangiare quel dolcetto voracemente.
Dopodiché,
Beerus commentò:
“Mmh… però… questa
è tra le cose più buone che abbia mai mangiato in
vita mia!”
“Ha
proprio ragione, Lord
Beerus… e pensi che pare che sulla Terra ci siano un sacco
di prelibatezze,
buone proprio come quel dolcetto.” Annuì Whis e il
dio rimase in silenzio un
attimo, poi si voltò verso i due Trunks e
domandò, con sguardo indagatore: “E’
vero che sulla Terra ci sono altre delizie come questa che ho appena
mangiato?”
“Sì.”
Annuì il Trunks più
giovane, mentre l’altro aggiungeva: “Nel mondo
alternativo del passato lei ha
risparmiato la Terra proprio perché i cibi terrestri
l’avevano conquistata…
anzi, spesso, in quella dimensione, va a casa nostra per provare nuove
delizie.”
Beerus
rimase un attimo zitto,
poi disse: “Sentite, facciamo così:
farò finta di non vedere le due coppie di
doppi… ma in cambio del mio silenzio voglio gustare altre
prelibatezze della
Terra! E devono essere buonissime, sennò vi cancello tutti,
chiaro?!”
“Sì!”
annuirono i due
guerrieri terrestri, mentre Whis si allontanava dicendo:
“Beh, vado a preparavi
il bagno, Lord Beerus… si vede proprio che non vi alzate da
un pezzo… e vi
preparerò anche la colazione.”
“Ottimo…”
sogghignò Beerus
poco prima che un pensierino gli attraversasse la testa.
Non
appena gli fu venuta in
mente la cosa, si girò verso i due Trunks e
sbottò: “Un momento… avete detto
che io nel mondo alternativo del passato ho risparmiato la Terra,
giusto?
QUINDI QUESTA NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE MANIPOLATE IL
TEMPO?!?!”
Terra
Capsule
Corporation, lunedì,
14:30
“Quindi,
potremmo anche
portare Tarble e Broly, no? Sono certo che quest’esperienza
gli gioverebbe
molto.” Concluse Whis e Beerus, con una smorfia
borbottò: “Oh, e va bene! Tanto
stai sempre dalla loro parte!”
“Che
ci vuol fare, Lord
Beerus… quando si ha instaurato un buon rapporto
d’amicizia…”
“Ma
non dire sciocchezze! Tu
stai dalla loro parte solo per il buon cibo!”
“Beccato.”
Pianeta
di Lord Beerus
Giardino,
lunedì, 15:30
“Accidenti…
certo che è
difficilissimo muoversi con queste tute addosso…”
commentò il Trunks più
giovane, cercando di levitare, ma, a causa dell’enorme tuta
gialla che aveva
addosso, uguale a quella indossata dall’altro Trunks, da
Tarble e da Broly,
faceva movimenti goffi e stentati.
“Lo
so… il vostro primo
esercizio è proprio quello di fare un giro di questo pianeta
come riscaldamento.”
Cinguettò Whis, mentre tutti i presenti facevano delle facce
sconvolte.
“Quest’esercizio
vi aiuterà ad
abituarvi a combattere in condizioni sfavorevoli per voi…
dopotutto, non si sa
quello che potrà capitarvi in futuro, pertanto, è
necessario che siate
preparati per ogni evenienza…” spiegò
l’angelo ed il Trunks più grande ammise:
“In effetti, quest’idea non è
malaccio… diamoci dentro!”
Tuttavia,
nonostante le buone
intenzioni, volare con quella roba addosso era difficile per tutti e quattro,
infatti, in venti minuti, i ragazzi percorsero solo un metro volando,
mentre l'angelo se ne
stava tranquillo per terra a godersi un bel ramen caldo.
Era
così concentrato sul cibo
da non accorgersi delle due figure apparse all’improvviso
alle sue spalle che
osservavano in silenzio gli sforzi dei quattro guerrieri.
“Chi
sono quei quattro? Nuovi
discepoli?” domandò all’improvviso uno
dei due, facendo voltare Whis, il quale
si vide davanti un gatto grasso viola e una donna dalla pelle azzurra
che gli
assomigliava molto.
“Quanto
tempo, Whis.” Lo
salutò il gatto, mentre Whis diceva: “Che
sorpresa, Lord Champa…”
Tuttavia,
l’improvvisa
apparizione non era passata inosservata nemmeno ai quattro guerrieri, i
quali
si girarono prontamente in quella direzione.
“Ehi,
guardate! C’è un tipo che
assomiglia a Beerus! E c’è pure una donna identica
a Whis!” esclamò Broly,
indicando Champa e Vados, mentre il Trunks più giovane si
voltava verso la sua
controparte più grande, domandandogli: “Conosci
quei due, Trunks?”
“No,
non li ho mai visti
prima… però, Whis sembra conoscerli, quindi,
possiamo stare abbastanza
tranquilli…” Dichiarò il saiyan, mentre
Tarble commentava: “Chissà chi sono e
che cosa vogliono…”