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Autore: Il corsaro nero    31/07/2022    0 recensioni
In una terra diversa da quella che conosciamo noi, il destino degli ultimi saiyan in vita si legherà in un ultimo drammatico incontro: due combattenti solitari che hanno perso molto dalla vita a causa della guerra, uno dei quali persino il proprio mondo, un principe esiliato a causa della sua diversità e un guerriero costretto a combattere una battaglia non sua in nome dell'odio di qualcun altro... riusciranno questi quattro guerrieri, sul ciglio dell'abisso, a resistere? Cadranno a causa dei propri demoni contro cui combattono sempre o il coraggio di una madre potrà cambiare le cose?
Genere: Avventura, Azione, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Broly, Lord Bills, Mirai!Bulma, Mirai!Trunks, Tarble
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 25: Di nuovo insieme

 

Terra

Capsule corporation, due mesi dopo, lunedì, 10:15

 

“Forza…” fece Bulma, nel tentativo di togliere il secchiello della sabbia dalla testa del povero Goku, aiutata nel mentre anche dalla Mai più giovane.

“Qualche problema, Bulma?” domandò Whis, sporgendosi dalla finestra della Capsule Corporation, e la terrestre, ansimante, spiegò: “Sì… non so come, ma Goku si è ritrovato con un secchiello di plastica incastrato in testa!”

“Incredibile, non c’è che dire…” commentò Whis, con la sua solita aria ingenua, anche se, in realtà, sapeva benissimo cos’era successo: il piccolo Vegeta, probabilmente stufo marcio di vedere la faccia di Goku, gli aveva ficcato in testa quel secchiello, approfittando di un momento di distrazione della madre e della nonna, per poi fingere tranquillamente di essersi addormentato, da gran attore.

“Niente panico, ci penso io.” Fece Whis e, con un semplice gesto del bastone, il secchiello si staccò dalla testa di Goku.

“Grazie, Whis!” lo ringraziò Bulma e l’angelo, notando il disappunto sul viso di Vegeta, il quale si era sporto dalla culla per vedere cosa stesse succedendo, agitando persino la coda in maniera irritata, gli si avvicinò e lo rassicurò, sottovoce: “Non preoccuparti, avrai altre occasioni per sistemargli la faccia, quando sarai più grande e potrai combattere come tuo padre…”

Notando il sorrisetto sadico e di trionfo che era spuntato sul visetto del bimbo, Whis intuì che il piccoletto non vedeva l’ora di crescere solo per dargliele di santa ragione a quel bambino con cui era costretto a condividere tutto… a modo suo era un bambino parecchio intelligente…

“Ehi, Bulma…” esclamò, all’improvviso, la Mai più grande, prendendo in braccio il figlio “Adesso che ci penso, Goku conserverà i ricordi del Goku del passato, il suo carattere e anche le sue abilità? Dopotutto, è il suo clone…”

“Beh, no… secondo gli appunti del Dottor Gelo, la clonazione crea un individuo partendo da zero. Fisicamente è identico all’individuo da cui è stato clonato, ma al momento della ‘nascita’, il clone non ricorda niente di sé, del suo passato e delle proprie esperienze… è come se fosse un essere umano ‘resettato’, da cui bisogna partire tutto da zero. Se gli si desse un nuovo nome, non gli farebbe né caldo né freddo, dato che, praticamente, si tratta di un altro individuo. Quanto alla personalità, pare che ne conservi una traccia, ma sono le esperienze che vivrà che determineranno l’identità del clone. Un po’ come me e la Bulma che vive nel passato: per via dell’esperienza degli androidi, in cui mi sono ritrovata a viverla praticamente da sola e con un bambino appena nato, oltre a perdere in poco tempo tutta la mia famiglia ed i miei amici, sono dovuta crescere in fretta e maturare psicologicamente, in modo da poter proteggere mio figlio, mentre la Bulma del passato, non ha subito tutto questo, perciò, da quanto mi hanno raccontato i due Trunks, è un po’ più frivola ed infantile, anche se ha l’abitudine di aiutare gli altri, proprio come me. Proprio per questo, se noi due ci parlassimo, ci ritroveremmo subito in contrasto, perché scommetto che, dato che a lei le sfere del drago non sono mai mancate e non ha vissuto nemmeno la metà delle mie esperienze con gli androidi, vorrebbe usarle per chiedere di ringiovanire o ad altre sciocchezze legate al suo aspetto, mentre a me non passerebbe neanche per la testa, adesso, di sprecarle per un desiderio così ridicolo. Come vedete, io e lei siamo la stessa persona, ma abbiamo due personalità diverse e ben distinte. Quanto alle sue abilità… sicuramente sarà destinato a raggiungere gli stessi livelli di potenza del Goku del passato, così come molto probabilmente avrebbe potuto ambirli anche quello del nostro mondo, ma non li avrà subito, li otterrà dopo un lungo e faticoso addestramento, proprio come ha fatto Goku.”

Proprio in quel momento, Whis si accorse che Vegeta, ancora in braccio alla madre, aveva fatto una faccia furiosa.

Evidentemente, era fermamente intenzionato a sconfiggere il pericoloso rivale prima che fosse in grado di superarlo… di certo, ciò avrebbe portato a sviluppi davvero interessanti…

“Beh, certo che in fondo è un sollievo sapere che il piccolino non ricordi niente… sarebbe stato un bel po’ imbarazzante quando avrebbe iniziato a parlare e a fare domande particolari…” commentò la Mai più giovane, mentre quella più grande faceva notare: “Però non capisco… come mai il Dottor Gelo ha fatto ricerche così approfondite sulla clonazione umana? Non è il creatore degli Androidi?”

“Il Dottor Gelo era un genio della scienza in generale, quindi, era un esperto in tutti i suoi ambiti... peccato che quel pazzo, invece, di usare le sue conoscenze per rendere il nostro mondo un posto migliore, l’ha quasi distrutto… e quel che è peggio, l’ha fatto volontariamente!”

“Ehi, Bulma… e se oltre a Goku facessimo clonare anche gli altri guerrieri eliminati dagli androidi?” propose la Mai più giovane, ma la donna scosse la testa: “No, è impossibile. Prima di tutto, i loro corpi sono stati distrutti durante la battaglia contro gli androidi e se non si possiede anche solo una piccola parte di essi, non si può clonare niente… l’unico possibile sarebbe stato Gohan, ma l’abbiamo sepolto subito dopo la sua morte, dato che, con la scomparsa delle sfere del drago, non aveva più senso conservare un corpo, e ormai sarà di certo troppo rovinato per poter prenderne un campione… e poi, la macchina della clonazione è stata completamente distrutta in quel terremoto di due mesi fa, in cui per poco non venivano ammazzati anche la Mai più grande, Goku e Vegeta, quindi, non si potrebbe fare niente neanche volendo. Goku è stato l’unico ed il solo individuo che abbiamo clonato.”

“Capisco… peccato…” fece la Mai più giovane, mentre l’altra commentava: “Speriamo che il Red Ribbon non abbia approfittato di queste ricerche per clonare qualche pericoloso vecchio nemico di Goku… o, peggio ancora, quei maledetti cyborg infernali!”

“Non credo che l’abbiano fatto… quei due cyborg non obbedivano nemmeno agli ordini del loro creatore, quindi, chiunque saprebbe quanto erano pericolosi… inoltre, i due Trunks li hanno disintegrati in entrambe le linee temporali, la stessa fine che hanno fatto tutti gli avversari di Goku. State tranquille, non corriamo alcun pericolo.”

Proprio in quel momento, si udì un forte frastuono provenire da una finestra dal piano terra dell’abitazione e la Mai più giovane esclamò: “Viene dalla cucina!”

“Allora, temo di sapere di chi si tratta…” sospirò Bulma, dirigendosi verso la porta, ma, proprio in quel momento, essa stessa si aprì e un’incredibile quantità di quelle che sembravano palline rimbalzanti marroni si riversò nel parco, mentre due individui, uno che era un vecchio dalla pelle rugosa e arancione con in testa un berretto marroncino ed un grembiule giallo con su scritto in arancione ‘Lemo’, mentre l’altra una giovane donna con la pelle verde, gli occhi violetti ed i capelli bianchi, uscirono in tutta fretta dall’abitazione.

“Te l’avevo detto che era meglio se lasciavi stare, Cheelai! Hai esagerato con il lievito, come al solito!” borbottò il vecchietto, tentando di afferrare una delle palline impazzite, mentre la giovane donna coi capelli bianchi, ribatteva, furiosa: “Chiudi il becco, Lemo! Così i miei biscotti sono più leggeri!”

“Ah! Per essere leggeri sono leggeri!”

“Ma insomma, che sta succedendo qui?! Non riesco a dormire con tutto questo baccano! E cosa sono queste palline impazzite?!” tuonò, adirata, la voce di Beerus e Bulma gli spiegò: “Cheelai ha provato a cucinare dei biscotti e…”

“Oh, miseraccia… non ditemi che ha di nuovo cucinato delle schifezze!” sbottò la divinità e, furiosa, l’aliena protestò: “Ehi, io non cucino delle schifezze!!!”

“Ah, no? E allora quegli schifi che siamo stati costretti ad ingurgitarci in questi due mesi d’inferno come li chiami? Perché non ti arrendi e basta, ragazza? In cucina fai schifo. Persino il vecchio lì, il bestione, il ragazzino e la moglie del ragazzino cucinano molto meglio di te! Quei cosi saranno di sicuro disgustosi!”

Furiosa per l’insulto, Cheelai colpì Beerus fortemente alla testa con un enorme martello.

“Prima di giudicarli, assaggiali, prima! Potresti trovarli anche buoni!” esclamò la giovane aliena allungando alla divinità un sacchetto coi biscotti che lei e Lemo erano riusciti a recuperare, non accorgendosi che il vecchietto, alle sue spalle, aveva alzato gli occhi al cielo.

Nonostante il grosso bernoccolo, Beerus fece un biscotto e, dopo averlo osservato attentamente, fece una faccia schifata.

“Sono carini, vero? Li ho dato la forma di piccoli animali!” esultò, tutta felice, Cheelai, non accorgendosi dell’espressione del dio, il quale pensò: “Questo sarebbe un animale?! Sembra più il mostriciattolo di uno di quei film dell’orrore che danno in prima serata il venerdì!”

“Ho capito, è un polpo!” esclamò, dopo un po’ Beerus, mentre Cheelai, con espressione seccata, ribatteva: “Guarda bene! Quello è un pinguino!”

A quel punto, Beerus prese un altro biscotto ed esclamò: “Questo è un granchio!”

“E’ un leone, scemo!” protestò Cheelai, mentre la divinità prendeva un altro biscotto e dichiarava: “Una pulce d’acqua!”

“E’ un coniglio!!!”

“Il mostro di Loch Ness.”

“Cigno!!!”

“Una bambola voodoo.”

“Un procione!!!”

“Seppia.”

“Alligatore!!!”

“Un’ameba.”

“Un koala!!!”

Dopo un po’ Cheelai, nel tentativo di trattenere tutta la sua rabbia crescente verso la divinità, disse: “Perché non li mangi e basta, invece di fare tanto lo spiritoso?!?!”

“E invece tu, perché non te ne torni ai tuoi esercizi di arti marziali?! Te la cavi molto meglio lì che con la cucina!” le rispose Beerus e la giovane donna rispose, furiosa: “Perché ieri ho visto in tv una ragazza che regalava dei biscotti al suo fidanzato! Broly è il mio ragazzo e, in quanto tale, ho il dovere di preparargli dei biscotti con le mie manine delicate!”

Proprio in quel momento, tre individui, due dei quali completamente identici, planarono delicatamente e, immediatamente, Cheelai corse dal terzo individuo, alto e pieno di cicatrici, il quale aveva indosso una canottiera bianca, grossi scarponi da ginnastica, pantaloni viola, a cui era legata una grossa pelliccia verde, e, allungandogli il sacchetto, gli disse, con un gran sorriso: “Broly, ho preparato dei biscotti, ne vuoi uno?”

“Certo, perché no?” annuì il gigantesco saiyan e prese, senza troppi problemi, un biscotto cucinato da Cheelai e se lo mise in bocca.

“Ehi, ma… è buonissimo!” esclamò Broly e, indicando il pacchettino, domandò: “Posso prenderli?”

“Ma certo, Broly! Anzi, sono tutti tuoi!” annuì Cheelai, passandogli il sacchetto, permettendo così a Broly di mangiarseli tranquillamente tra lo sgomento generale, a causa della famosa e disgustosa cucina di Cheelai.

“Non ne risente minimamente… ma di cosa è fatto, Broly?!” commentò, con gli occhi sgranati, Beerus, mentre Whis commentava: “Beh, ha sviluppato uno stomaco in grado di digerire una zecca intera…”

A quel punto, Cheelai si voltò verso il gruppo, dichiarando, con un sorrisetto di trionfo: “Allora, avete visto? Qui c’è qualcuno che apprezza la mia cucina!”

“Certo, perché Broly è un famoso critico gastronomico… ti rammento che ha vissuto su un asteroide pieno di mostri fino a quasi metà anno fa! E’ molto probabile che i tuoi piatti gli ricordano quello che doveva mangiare su Vampa.” Commentò Beerus, mentre Cheelai, con espressione adirata, muoveva un pugno, come se morisse dalla voglia di tirarlo in testa proprio a Beerus.

Però, in quel momento, Broly, smise di mangiare, alzò la testa di scatto e si mise a fissare il cielo.

“C’è qualche problema, Broly?” domandò il Trunks più giovane e l’altro rispose, indicando il cielo: “Sta arrivando…”

Subito, i due alzarono lo sguardo stupiti, ma, immediatamente, la confusione lasciò spazio alla gioia, tanto da farli dire con emozione: “Sono tornati…”

“Ma che vi prende?” domandò, sorpresa, Bulma, ma prima che uno dei due Trunks potesse rivelargli cosa stava succedendo, si sentì un rumore sopra alle loro teste e, immediatamente, tutti alzarono le teste, sopresi.

Possibile che fossero…

“Ehi!!! Eccoci!!!” urlò una voce maschile proveniente dall’oblò di una grossa navicella sferica e, subito, un ragazzo coi capelli a spazzola neri si sporse, sventolando la mano a tutta velocità, mostrando nel mentre anche un grosso sorriso.

“Tarble!!!!” gridarono, contemporaneamente, tutti i presenti ed il giovane saiyan sgusciò fuori dalla finestra, per poi volare a tutta velocità verso i compagni.

Una volta a terra, Tarble dovette affrontare l’abbraccio di Bulma, la quale disse, nel mentre: “Finalmente siete tornati! Ci sei mancati!”

“Immagino… in questi due mesi ci siete mancati tutti!” fece il ragazzo, mentre i due Trunks gli davano delle pacche sulla schiena.

Nel frattempo, Gure aveva provveduto a far atterrare la navicella sul piazzale della Capsule Corporation, per poi uscire anche lei a tutta velocità dalla navicella per abbracciare e salutare gli amici che non vedeva da ben due mesi.

Una volta che si furono tutti salutati, Tarble e Gure ritornarono nella navicella, per prendere i loro bagagli.

“Allora, è tutto a posto?” domandò Bulma, mentre Tarble, con addosso uno zainone da escursione, spingeva un gigantesco trolley con su una borsa da ginnastica, annuì, col suo solito sorriso: “Sì, anche se la parte burocratica è stata un vero inferno… ci ha dato molti meno grattacapi catalogare ed imballare tutte le nostre cose, figurati un po’!”

“A quanto pare la burocrazia è un inferno ovunque…” commentò Bulma, per poi rivelare: “Vi ho preparato la stessa stanza che avete usato due mesi fa.”

“Ah, ottimo, grazie.”

Nel frattempo, anche il resto dei ragazzi si dava da fare per aiutare i due alieni a spostare tutti i loro bagagli, i quali erano davvero parecchi.

Ovviamente, l’unico che si lamentava e basta, facendo fare tutte le cose agli altri era, naturalmente, Beerus, il quale, borbottava: “Quanti bagagli… ma cos’è, un trasloco?”

“E’ un trasloco, Lord Beerus.”

“Bah, io non capisco… perché portarsi dietro tutta quella roba? Mortali…” borbottò la divinità e Bulma, esasperata, gli ordinò: “Invece di startene lì a non fare niente, vieni a darci una mano!”

“Va bene, va bene…” borbottò Beerus, per poi prendere nel mucchio di bagagli dei due alieni il primo borsone che gli capitò a tiro, il quale si rivelò subito pesantissimo, tanto che il dio dovette usare entrambe le mani per poterla sollevare.

“Ehi, ragazzino! Ma ci sono delle pietre qua dentro?!” sbottò Beerus e Tarble, mettendosi a tracolla un enorme borsone arancione, rivelò: “Oh, no… solo una parte della mia biblioteca personale.”

“Una parte? Aspetta, possiedi molti libri?!”

“Non sono il più forte della mia famiglia, ma, in compenso, sono un buon intellettuale.”

“Anche troppo, secondo me…”

“Ah, Broly, fa attenzione con quella scatola… lì dentro c’è il servizio da tè di Gure che appartiene alla sua famiglia da generazioni e la sua collezione di bambole e statuette di porcellana.”

“Ma non potevate fare come il bestione che quando ha lasciato il suo pianeta non s’è preso niente?!” domandò, furioso, Beerus e Cheelai gli ricordò: “Su Vampa non c’era niente a parte zecche gigante e bestie verdi con la faccia da cane! Cosa credi che si portasse via da un posto del genere?”

La risposta della divinità fu un: “Quanto odio i traslochi… sempre viaggiare leggero, questo è il mio motto!”

Mentre diceva quelle parole, la divinità non si accorse di uno scalino, di conseguenza, cadde bruscamente per terra, lanciando persino in aria il borsone, il quale poi gli cadde malamente sulla testa.

Vedendo la scena, Whis si avvicinò a Beerus e commentò: “Adesso capisco perché le piace viaggiare leggero, Lord Beerus… si tratta di una precauzione nel caso in cui la valigia le cadesse sulla testa.”

“Whis, taci…” fu la risposta adirata e dolorante della divinità, ancora stesa per terra col borsone sulla testa.

Alla fine, tutti i bagagli della coppia furono portati in casa e sistemati, poi Bulma prese il telefono e annunciò: “Vado ad ordinare delle pizze per festeggiare il trasloco. Voi prendete pure una bottiglia di coca cola dal frigorifero.”

“Ok.” Fecero tutti e, una volta che Bulma se ne fu andata, Whis disse: “Beh, adesso che ci siamo tutti… Trunks, Broly, Tarble… che ne direste di partire questo pomeriggio per il pianeta di Lord Beerus per allenarvi?”

Subito, Beerus sputò con violenza tutta la coca cola che stava bevendo e si mise a sbraitare, come da copione: “Ma dico, cosa ti salta in mente, Whis?! Perché dovremmo portare dei mortali sul nostro pianeta, soprattutto se uno di detti mortali è uno che quando si arrabbia perde la testa e massacra tutti quanti?! Per non parlare poi di quando il ragazzino si è trasformato per la prima volta in supersaiyan! E’ diventato un sadico arrogante, peggio persino del suo vecchio e di suo fratello!”

“Beh, qui sulla Terra non possono usare la loro piena potenza per paura di fare troppi danni, mentre, invece, è necessario sprigionare tutti i propri poteri se si vuole avere la speranza di usarli… per questo trovo che sia un’ottima idea portarli con noi sul nostro pianeta.”

“Whis, non puoi portare chi ti pare e piace a casa mia! Non è mica un albergo!”

“Suvvia, in fondo, non è la prima volta che i due Trunks vanno sul nostro pianeta… si ricorda cos’è successo due anni fa?”

 

Pianeta di Lord Beerus

Giardino, due anni fa, 14:37

 

“Capisco…” fece Whis, con espressione meditabonda, osservando i due ragazzi identici accompagnati da un tipo basso e con le orecchie a punta, con su degli orecchini dalla sfera verde.

“E così, volete che io ed il divino Beerus vi aiutiamo a sconfiggere Dabra e Babidi, sennò Kaioshin morirà e con la sua morte apparirà un apprendista Kaioshin corrotto del Decimo Universo il quale si è scambiato di corpo con un mortale di un universo parallelo fortissimo il cui scopo è portare morte e disperazione per un fanatico piano contro i mortali?” ricapitolò l’angelo e il Trunks più grande annuì.

“Cielo, siamo messi proprio maluccio…” commentò Whis, scuotendo la testa, per poi domandare, indicando il Trunks più grande: “Comunque, siete proprio sicuri che questo Trunks venga da un altro futuro alternativo che è stato cancellato a causa delle azioni di questo Zamasu?”

“Sì, abbiamo già verificato.” Annuì il Trunks più giovane e Kaioshin affermò: “Inoltre, sapeva tutto di me, di Kibith, delle abilità di un apprendista Kaioshin, di voi due… perdipiù, ci ha anche detto dove si trovava il mio antenato, quello che Beerus ha rinchiuso dentro la Spada Z, e anche come liberalo, oltre alla connessione tra un Kaioshin ed il dio della distruzione.”

“Capisco… allora, in questo caso, non rimane che svegliare Beerus e sconfiggere questi due… a proposito, fra quanto dovrebbero arrivare, all’incirca?” chiese Whis ed il Trunks più grande rivelò: “Fra circa un mese.”

“Ottimo…” annuì l’angelo e, proprio in quel momento, un enorme gatto gigante viola con addosso una camicia da notte azzurrina apparve sul sentiero e, sbadigliando, domandò: “Ma cos’è questo chiasso?! Non riesco a dormire!”

Vedendolo, il Trunks più giovane, il quale era l’unico a non aver mai visto Beerus prima d’ora, esclamò, sorpreso: “Lord Beerus, il dio della distruzione… sarebbe quello?”

“Sì.” Fu la risposta dell’altro e Trunks esclamò: “Me lo immaginavo più spaventoso… in fondo, stiamo parlando di un dio della distruzione… sembra che sia appena sceso dal letto!”

“Probabilmente perché è appena sceso dal letto…”

Nel frattempo, Beerus fece: “E… e… etciù!!!!”

Inaspettatamente, il suo starnuto fece scaturire una sfera d’energia violetta che si diresse a tutta velocità verso il piccolo gruppo e tutti, compreso il Trunks più giovane, si spostarono di scatto.

La sfera d’energia proseguì a tutta velocità il suo corso, fino a quando non si scontrò con un pianeta nel cielo rosato, generando una potentissima esplosione.

“Accidenti… allora è davvero il dio della distruzione… se quell’attacco ci avesse preso, saremmo di certo morti!”

“Ah… fa sempre così quando ha sonno…” commentò Whis, scuotendo la testa “Quando ha distrutto quei due soli e tutto è diventato buio è stato un bel guaio…”

Nel frattempo, mentre Whis parlava, Beerus levitò su un albero vicino al sentiero e si mise a penzolare da un ramo con la coda ad occhi chiusi, come un opossum addormentato.

“Come avete fatto a ripristinare i soli? Riuscite anche a creare le stelle?” domandò il Trunks più giovane e Whis, con un sorriso, rivelò: “Oh, no… in quel caso ci penso io a rifare tutto…”

“Rifare tutto?”

“Ho riportato solo un po’ indietro il tempo e ho colpito Beerus prima che facesse quella stupidaggine.”

“Ma allora questo significa che esiste un mondo in cui Beerus ha distrutto i due soli?” domandò il Trunks più grande e Whis rispose: “Oh, no… più che modificare il passato, il mio potere si limita a ‘disfare’ qualcosa che è appena avvenuto… ma è il limite massimo è di tre minuti. Tra l’altro, una volta usato, resta inutilizzabile per qualche tempo e ciò permette all’asse temporale di riassettarsi…”

Nel frattempo, Beerus smise di penzolare e aprì gli occhi, vedendo Whis parlare con Kaioshin e due tipi identici.

Incuriosito, il dio scese dall’albero e si avvicinò ai due tipi identici, gridando: “Ehi, voi due! Chi diavolo siete e soprattutto… che ci fate in casa mia?!”

Sentendo quella voce improvvisa, i due saiyan sussultarono e si spostarono di lato.

“Ah, sono due giovani terrestri mezzosangue che sono venuti fin qui per avvertirla di un grande pericolo che la minaccia…” fece Whis e Beerus lo interruppe: “Terrestri mezzosangue?”

“Eh, sì… sono i figli di una terrestre e del principe dei saiyan Vegeta IV.”

“Cosa?! Quel ragazzino aveva dei figli?! Certo che era precoce…”

“Ma cos’ha capito? Quand’è cresciuto, ha avuto un figlio da una terrestre…”

“Aspetta un momento… è cresciuto? Ma non avevo detto a Freezer di eliminare tutti i saiyan subito dopo che ho fatto visita al re dei saiyan?!”

“Beh, lo ha anche fatto… solo che sono sopravvissuti sei saiyan.”

“Sei saiyan?! Sono troppi! Gli avevo ordinato di farli sparire tutti! Ma che razza d’incapace! E adesso quelli si saranno riprodotti e ci saranno altri saiyan sparsi per lo spazio a parte questi due!”

“Oh, via… tra tutti quei saiyan, soltanto i figli di Vegeta sono sopravvissuti.”

“Perché? Gli altri che fine hanno fatto?”

“Sono tutti morti in combattimento, a parte uno che si è beccato una malattia cardiaca e… addio.”

“Beh, allora va bene così… anche se avrei sperato che non ci fosse più un solo saiyan nell’universo… comunque, perché questi due sono qui?!”

“A quanto pare c’è un problema, Lord Beerus…” svelò Whis, mentre Kaioshin raccontava: “Da mesi so che il mago Babidi si nasconde sulla Terra con l’obiettivo di risvegliare il pericoloso demone Majin Bu, ma, proprio quando stavo per organizzare il contrattacco, ho scoperto una cosa preoccupante: la sua magia gli ha permesso di controllare Yakon, un mostro demoniaco potentissimo temuto in tutto l’universo, e persino Dabra, il re del mondo demoniaco!”

“Beh? Cosa centro io in questa storia?”

“Adesso glielo spiego, Lord Beerus… so da fonte affidabile che a causa di ciò io morirò nello scontro.”

“CHE COSA?!?!?!”

L’urlo di Beerus si sentì per tutto il pianeta e, una volta che la divinità ebbe finito, si mise ad inveire stavolta contro Kaioshin: “Razza d’idiota! Quante volte ti ho detto di startene fuori da queste beghe da mortali?!?! Se ti fanno fuori, ci resto secco anch’io!!!”

“A questo punto, se vuole restare vivo, Lord Beerus, dovrà partecipare allo scontro e sconfiggere Dabra.” S’intromise Whis e Beerus si mise a sbraitare, adirato: “Sconfiggerlo?! Ma io lo ammazzo! Lo disintegro, lo cancello, quello! Gli farò vedere cosa succede a chi attenta alla mia vita!!!”

“Veramente, Dabra ha intenzione di eliminare me, non lei, divino Beerus…” gli fece notare Kaioshin e Beerus ribatté: “E allora?! Ti rammento che noi due siamo collegati! Se uno attenta alla tua vita, attenta anche alla mia, pertanto ho tutto il diritto di cancellarlo! Quel tipo sarà anche il re del mondo degli inferi o quel che è, ma con me non ha speranze! Nessuno è più forte di me!”

“Tranne forse il Supersaiyan God…” gli sussurrò Whis e Beerus si mise a riflettere, incuriosito: “Supersaiyan God… dov’è che l’ho già sentito?”

Ad un tratto, però, un pensiero gli attraversò la testa ed esclamò: “Aspettate un attimo… ma voi come fate a sapere cosa succederà nel futuro?!”

“Ah, è molto semplice… il più grande dei due Trunks qui presenti, viene dal futuro e ci ha raccontato come andranno le cose.” Spiegò Whis, indicando il Trunks in questione e subito, Beerus sbraitò: “Che cosa?! Ma stiamo scherzando?! Manipolare il tempo è un reato gravissimo!”

“Guardi dal lato positivo, Lord Beerus… questa manipolazione le permetterà di sopravvivere.”

“Urgh…” fece la divinità, per poi voltarsi verso il Trunks più grande e dichiarare: “D’accordo, ragazzo… per stavolta chiuderò un occhio sulla violazione… tornatene da dove provieni ed in fretta, anche, prima che cambi idea!”

“Ah, giusto, c’è un’altra cosa che dovrebbe sapere, Lord Beerus…” si ricordò Whis, per poi dire: “A quanto pare, con la sua morte, un apprendista Kaioshin corrotto del Decimo Universo, a cui dovremo anche andare a fare una visitina, proveniente da un mondo parallelo, è venuto nel suo mondo e, dopo essersi alleato con la sua versione di quel mondo, ha cominciato a fare danni a destra e a manca, usando il corpo rubato ad un mortale… e alla fine è arrivato Zen’o che ha cancellato tutto.”

“Cosa?!”

“Esatto. Sono sopravvissuti soltanto il Trunks qui presente e la sua ragazza, la quale è rimasta sulla Terra… quindi, hanno pensato di trasferirsi in questa linea temporale, dato che nella loro è stato tutto cancellato.”

“Che?! Ma stiamo scherzando?! Se Zen’o scopre di questa cosa, ci cancella tutti e tanti saluti!!!”

“Suvvia… basterà non dirglielo, no?”

“Troppo pericoloso! Che se ne vadano in un’altra linea temporale e che siano un problema per un altro Beerus, ma non per il sottoscritto!”

“Ah, peccato…” commentò Whis, affondando il cucchiaino in una piccola panna cotta ai frutti di bosco che venne immediatamente notata da Beerus, il quale esclamò, avvicinandosi, incuriosito: “Ehi, cos’è quella roba? L’odore e l’aspetto sono deliziosi, anche se non ho mai visto una cosa del genere prima d’ora…”

“Questa? Ah, è un dolcetto terrestre che i due Trunks hanno portato… vuole assaggiare? E’ davvero molto buono.” Rivelò Whis, passando alla divinità un cucchiaino.

Il dio rimase un attimo in silenzio, poi prese un pezzo di dolce e se lo mise in bocca.

Subito, sgranò gli occhi e cominciò a mangiare quel dolcetto voracemente.

Dopodiché, Beerus commentò: “Mmh… però… questa è tra le cose più buone che abbia mai mangiato in vita mia!”

“Ha proprio ragione, Lord Beerus… e pensi che pare che sulla Terra ci siano un sacco di prelibatezze, buone proprio come quel dolcetto.” Annuì Whis e il dio rimase in silenzio un attimo, poi si voltò verso i due Trunks e domandò, con sguardo indagatore: “E’ vero che sulla Terra ci sono altre delizie come questa che ho appena mangiato?”

“Sì.” Annuì il Trunks più giovane, mentre l’altro aggiungeva: “Nel mondo alternativo del passato lei ha risparmiato la Terra proprio perché i cibi terrestri l’avevano conquistata… anzi, spesso, in quella dimensione, va a casa nostra per provare nuove delizie.”

Beerus rimase un attimo zitto, poi disse: “Sentite, facciamo così: farò finta di non vedere le due coppie di doppi… ma in cambio del mio silenzio voglio gustare altre prelibatezze della Terra! E devono essere buonissime, sennò vi cancello tutti, chiaro?!”

“Sì!” annuirono i due guerrieri terrestri, mentre Whis si allontanava dicendo: “Beh, vado a preparavi il bagno, Lord Beerus… si vede proprio che non vi alzate da un pezzo… e vi preparerò anche la colazione.”

“Ottimo…” sogghignò Beerus poco prima che un pensierino gli attraversasse la testa.

Non appena gli fu venuta in mente la cosa, si girò verso i due Trunks e sbottò: “Un momento… avete detto che io nel mondo alternativo del passato ho risparmiato la Terra, giusto? QUINDI QUESTA NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE MANIPOLATE IL TEMPO?!?!”

 

Terra

Capsule Corporation, lunedì, 14:30

 

“Quindi, potremmo anche portare Tarble e Broly, no? Sono certo che quest’esperienza gli gioverebbe molto.” Concluse Whis e Beerus, con una smorfia borbottò: “Oh, e va bene! Tanto stai sempre dalla loro parte!”

“Che ci vuol fare, Lord Beerus… quando si ha instaurato un buon rapporto d’amicizia…”

“Ma non dire sciocchezze! Tu stai dalla loro parte solo per il buon cibo!”

“Beccato.”

 

Pianeta di Lord Beerus

Giardino, lunedì, 15:30

 

“Accidenti… certo che è difficilissimo muoversi con queste tute addosso…” commentò il Trunks più giovane, cercando di levitare, ma, a causa dell’enorme tuta gialla che aveva addosso, uguale a quella indossata dall’altro Trunks, da Tarble e da Broly, faceva movimenti goffi e stentati.

“Lo so… il vostro primo esercizio è proprio quello di fare un giro di questo pianeta come riscaldamento.” Cinguettò Whis, mentre tutti i presenti facevano delle facce sconvolte.

“Quest’esercizio vi aiuterà ad abituarvi a combattere in condizioni sfavorevoli per voi… dopotutto, non si sa quello che potrà capitarvi in futuro, pertanto, è necessario che siate preparati per ogni evenienza…” spiegò l’angelo ed il Trunks più grande ammise: “In effetti, quest’idea non è malaccio… diamoci dentro!”

Tuttavia, nonostante le buone intenzioni, volare con quella roba addosso era difficile per tutti e quattro, infatti, in venti minuti, i ragazzi percorsero solo un metro volando, mentre l'angelo se ne stava tranquillo per terra a godersi un bel ramen caldo.

Era così concentrato sul cibo da non accorgersi delle due figure apparse all’improvviso alle sue spalle che osservavano in silenzio gli sforzi dei quattro guerrieri.

“Chi sono quei quattro? Nuovi discepoli?” domandò all’improvviso uno dei due, facendo voltare Whis, il quale si vide davanti un gatto grasso viola e una donna dalla pelle azzurra che gli assomigliava molto.

“Quanto tempo, Whis.” Lo salutò il gatto, mentre Whis diceva: “Che sorpresa, Lord Champa…”

Tuttavia, l’improvvisa apparizione non era passata inosservata nemmeno ai quattro guerrieri, i quali si girarono prontamente in quella direzione.

“Ehi, guardate! C’è un tipo che assomiglia a Beerus! E c’è pure una donna identica a Whis!” esclamò Broly, indicando Champa e Vados, mentre il Trunks più giovane si voltava verso la sua controparte più grande, domandandogli: “Conosci quei due, Trunks?”

“No, non li ho mai visti prima… però, Whis sembra conoscerli, quindi, possiamo stare abbastanza tranquilli…” Dichiarò il saiyan, mentre Tarble commentava: “Chissà chi sono e che cosa vogliono…”

   
 
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