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Autore: MaryFangirl    31/07/2022    0 recensioni
Sulla scia dello scorso Flufftober, ho scribacchiato altre flash fic piene di dolcezza e amore con protagonisti i miei adorabili piccoli mentecatti ^_^ lettura non idonea per chi vuole qualcosa di impegnato, con angst e trame intrecciate, consigliata invece a chi ha voglia di romanticismo e assoluta leggerezza, perché ci vuole anche quella.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Hanamichi Sakuragi, Kaede Rukawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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La testa di Kaede è appoggiata sulla spalla di Hanamichi mentre guardano la puntata di una sit-com che il televisore proietta, il volume non è molto alto, le risatine di Hanamichi di tanto in tanto riempiono l'ambiente e scuotono sia il suo corpo che Kaede, il quale si limita a sorrisini contenuti.
 
Sono circa le nove di sera, è ottobre, la temperatura è mite, ancora non c'è bisogno di infilarsi sotto coperte pesanti.
 
Un brusio dal comodino fa distogliere l'attenzione di Kaede dal televisore, scorgendo sullo schermo del telefono che la chiamata proviene da sua mamma. Con un sospiro, allunga la mano, non è raro che sua madre lo chiami di tanto in tanto la sera, le piace dargli la buonanotte e augurargli la buona giornata per l'indomani. Un piccolo gesto pieno di affetto per cui ogni tanto Kaede alza gli occhi al cielo, ma allo stesso modo lo fa sorridere intenerito.
 
"Pronto?"
 
La voce della madre di Kaede giunge molto attutita alle orecchie di Hanamichi, che non presta molta attenzione, finché, dopo circa dieci secondi, Kaede non si solleva, voltandosi verso il bordo del letto e ghermendo maggiormente il telefono.
 
"Cosa?"
 
Hanamichi prova ad avvicinarsi un po', è impossibile non avvertire il cambio di umore del compagno, da rilassato e tranquillo a teso e disorientato. Scorge il suo viso e lo vede impallidire, attonito.
 
La sua voce si abbassa, mentre mormora qualche 'Sì' e perlopiù ascolta, annuisce anche se la sua interlocutrice non può vederlo, poi intuibilmente la chiamata è al termine quando dice: "Sì, ci vediamo domani...va bene...buonanotte"
 
Il silenzio si impadronisce della stanza, riuscendo ad ovattare anche le battute provenienti dal televisore, mentre Hanamichi, accigliato, fissa Kaede che rimane immobile almeno un minuto prima di girarsi, con gli occhi lucidi.
 
"Cos'è successo?" esala Hanamichi, col cuore in gola, l'espressione del compagno non suggerisce buone notizie.
 
Kaede deglutisce, guarda in basso. "La nonna...la nonna Kaede è morta. La mamma aveva provato a chiamarla più volte, senza ricevere risposta...è andata a trovarla...lei era sulla poltrona, addormentata", mentre la voce si spezza, non si trattiene oltre e si accuccia contro Hanamichi, che rimane immobile un paio di secondi prima di reagire, stringendolo e accarezzandogli i capelli.
 
"Oh...mi dispiace tanto, tesoro..."
 
Un singhiozzo scuote le spalle di Kaede, che cullato dalle mani dolci del compagno non reprime la tristezza e piange silenziosamente, bagnando e macchiando la sua maglietta. Hanamichi lo aspetta con pazienza, il suo dispiacere è sincero e profondo. Non solo vedere Kaede soffrire così gli strappa il cuore, ma ha avuto modo di conoscere bene l'amata nonna di Kaede, non per niente ha ereditato il suo nome, e se non si lascia andare alle lacrime è solo perché in questo momento deve sostenerlo.
 
I sussulti si fanno gradualmente più sporadici, Kaede ci mette un po' a calmarsi, Hanamichi non ha detto nulla né lo ha invitato a smettere di piangere. In momenti come questi è giusto lasciare sfogare la propria sofferenza in maniera naturale e libera.
 
Tuttavia, sentendolo sospirare mentre i singulti si placano, continuando a sfiorargli i capelli inizia a parlare piano:
 
"Ti ricordi la prima volta che me l'hai fatta conoscere...'è un mio amico', avevi detto...lei ha sorriso e poi ha detto 'sì, certo, dicono tutti così'. Non ci ha creduto neanche un momento"
 
Kaede tira su col naso, si passa una mano sul viso per eliminare l'abbondante traccia di lacrime.
 
"In diciotto anni non le avevo mai presentato nessun amico..."
 
"Era sorprendente che una donna giapponese della sua età fosse così aperta" commenta Hanamichi, che è sempre rimasto stupito dall'accoglienza immediata che gli era stata riservata, in primis dai genitori di Kaede, poi anche dalla sua adorata nonna.
 
Kaede si concede un piccolo sorriso. "Beh...non te l'ho mai detto, ma un giorno mia nonna mi consegnò una scatola in cui erano contenute decine di lettere...pensavo fossero quelle che aveva scambiato con il nonno. Invece mi disse che erano quelle di suo fratello, Kenta, il quale si era innamorato di un suo amico d'infanzia..."
 
"Davvero?"
 
"Come puoi immaginare, era impossibile che vivessero la loro storia...il ragazzo che Kenta amava andò in guerra, mentre lui non venne arruolato, dato che aveva un leggero problema di udito...ovviamente si sposò con una donna, tuttavia scambiava lettere con lui...ininterrottamente, forse anche sua moglie sapeva e faceva finta di nulla, finché non scoprì che il suo amato era caduto in battaglia. Anche se morto, continuò a scrivere lettere destinate a lui...credo l'abbia fatto fino alla fine dei suoi giorni. Mia nonna mi disse che lo vedeva soffrire in continuazione, e avrebbe fatto qualsiasi cosa per poterlo aiutare..."
 
"Cavoli...che tristezza infinita..."
 
"Già. Finché ne ebbe occasione, la nonna fece di tutto per consentire ai due di avere di momenti di intimità, di vedersi soli anche solo per qualche minuto...per un bacio...mi disse chiaramente che non ha mai pensato fosse strano, e l'unica cosa che voleva era vedere suo fratello felice. Per questo era contenta di vedere felice me"
 
Kaede alza il viso, guardando Hanamichi negli occhi, con le guance leggermente rosa.
 
"S-sono stato io...a renderti felice...?" balbetta Hanamichi, emozionato.
 
Kaede risponde premendo appena le labbra sulle sue.
 
"Sì. E mentre tutti dicevano che forse eravamo troppo diversi per stare insieme, lei ha sempre sostenuto che saremmo durati...esattamente come lei e il nonno. Lui era come me, silenzioso, introverso...lei è", Kaede sospira profondamente, rilasciando un soffio tremulo, "era...più come te...chiacchierona, allegra, vivace. Sai, per l'epoca, la nonna si sposò relativamente tardi rispetto alle altre ragazze, a 25/26 anni...aveva dei pretendenti, ma non accettò mai di sposarsi per convenienza, finché non conobbe mio nonno. Si innamorò di lui e volle solo lui, anche se ci sarebbero stati dei potenziali promessi sposi più ricchi che i suoi genitori cercarono di imporle. Anche il nonno era una specie di mosca bianca, per il periodo di cui parliamo...non le alzò mai la voce né tantomeno le mani. Certo, bisticciavano parecchio, ma in maniera perlopiù innocua"
 
Hanamichi sorride, "Mmh, quindi come noi...dici che dureremo anche noi 60 anni?"
 
Gli occhi di Kaede sono luminosi, anche se un po' arrossati. "Ne sono già passati dieci...tu che ne pensi?"
 
Sì, sono passati dieci anni, ma il cuore di Hanamichi ancora batte forte quando Kaede lo guarda con tutto quell'amore. Dovrebbe esserci abituato, ma non lo è fino in fondo, e forse è proprio questo il motivo del loro successo.
 
Usa la sua stessa moneta e lo bacia dolcemente.
 
Kaede appoggia nuovamente il capo sul suo petto, spossato emotivamente, apprezzando il tocco delicato di Hanamichi sulla schiena.
 
"Domani vorrei andare a vedere la nonna..."
 
"Certo, verrò con te"
 
"Mi piace pensare che non abbia sofferto...e che se esiste un qualsiasi aldilà, sia felice, dopo aver ritrovato il nonno e suo fratello...che a sua volta sarà con il suo amore perduto..." sussurra Kaede, reprimendo una nuova ondata di lacrime mentre si aggrappa ad Hanamichi.
 
"Già...chissà, magari riuscirà anche a conoscere mio padre" aggiunge Hanamichi, per la seconda volta ingoia il groppo, questa volta più voluminoso, "saranno contenti di saperci felici, no?"
 
Kaede, con voce ancora flebile, abbozza un altro sorriso.
 
"Io ti rendo felice?"
 
Hanamichi stringe la presa e lo bacia sulla fronte.
  
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