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Autore: Linda1990    01/08/2022    3 recensioni
"Io, la Principessa Guerriera, ero capace di tenere testa a signori della guerra, intere legioni romane e persino divinità ma tremavo al solo pensiero di affrontare i miei sentimenti per quell'ostinata fanciulla di Potidaea che ora mi stava tenendo il broncio"
One shot collocata tra "The quest" e "A day in the life", sul missing moment per eccellenza. Buona lettura!
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Gabrielle, Xena
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Un'altra giornata era volta al termine.
L'accampamento era stato montato, Argo lasciata libera di pascolare in mezzo alla vegetazione e il fuoco scoppiettava vivace illuminando la notte.
<< Xena? >>
<< Che c'è, Gabrielle? >>
<< Possiamo parlare? >>
Al solo sentire quella frase, un brivido mi percorse la schiena.
Sapevo di non poter fuggire in eterno da quella conversazione ma una parte di me sperava di riuscirci.
Lei però, era di tutt'altro avviso... come sempre.
<< Tu, che chiedi il permesso per parlare? Questa sì che è una novità >>
<< Simpatica... >>
Il suo sguardo era impaziente su di me, riuscivo a percepirlo anche senza guardarla ma forse, se avessi continuato ad affilare la spada senza prestarle attenzione ed abbastanza a lungo da farla spazientire, alla fine avrebbe desistito facendomi guadagnare altro tempo.
Da quando sono diventata una codarda?
<< Dico davvero Xena, non abbiamo ancora avuto modo di farlo da quando sei tornata. Tra Velasca, Callisto e tutto il resto, non siamo mai state da sole... >>
Ovviamente non lo avrebbe fatto.
<< Ti dispiace se rimandiamo? Domani ci metteremo in cammino all'alba e appena finisco qui, vorrei riposare un po' >>
<< Scusa, hai ragione. Con tutto quello che hai passato, sarai sicuramente stremata >>
<< Niente che un buon sonno non possa sistemare però >>
<< Allora sarà meglio che inizi a preparare il giaciglio, si farà tardi altrimenti >>
Il suo tono di voce si incrinò e quando mi voltai, la vidi armeggiare nervosamente con le pelli, borbottando qualcosa di incomprensibile.
Meraviglioso, l'ho ferita.
È vero, stavo mentendo spudoratamente e il mio tentativo maldestro di inventare una scusa plausibile ed indolore per evitare il confronto con lei era miseramente fallito ma avevo paura.
Io, la Principessa Guerriera, ero capace di tenere testa a signori della guerra, intere legioni romane e persino divinità ma tremavo al solo pensiero di affrontare i miei sentimenti per quell'ostinata fanciulla di Potidaea che ora mi stava tenendo il broncio.
E io sarei dovuta diventare il Distruttore delle Nazioni eh?
<< Ascolta Gabrielle, io non... >>
<< Vado a controllare Argo, ok? Torno subito >>
Non sono l'unica a mentire adesso. Da quando si preoccupa per il mio cavallo?
Dispiaciuta, riposi la spada e l'afferrai per un braccio prima che lei lasciasse l'accampamento.
<< Per gli dei, puoi spiegarmi che ti prende? >>
Nonostante il debole chiarore lunare, i suoi occhi brillavano come degli smeraldi ma in essi non c'era gioia, bensì lacrime amare che a stento sembrava riuscire a trattenere.
Stava piangendo... per me?
<< Quella che dovrebbe dirmi che succede, sei tu Xena. Sei strana da quando abbiamo lasciato il villaggio delle Amazzoni >>
<< Non capisco che intendi >>
<< Si invece, lo sai benissimo >>
Con uno strattone deciso, si liberò dalla mia presa guardandomi con rabbia e frustrazione.
Il senso di colpa era lacerante, l'ultima cosa che avrei voluto, era vederla soffrire per causa mia ma il timore di trascinarla nella mia stessa oscurità, era tale che mi sembrava impossibile potermi rivelare a lei.
Era sempre stato così.
Ogni volta che ipotizzai di farlo, finii col cancellare subito quell'idea dalla mia mente, pensando a tutte le possibili implicazioni nefaste di quell'azione avventata e sconsiderata.
Lei era luce, amore e compassione.
Io tenebre, odio e distruzione.
Sarebbe stato da folli sporcare qualcosa di così puro, lei meritava molto di più di ciò che avrei mai potuto offrirle io.
Eppure sarebbe così facile dirle finalmente la verità.
<< Gabrielle... >>
<< Se ti sei pentita, basta dirlo >>
Quelle parole fecero più male di qualsiasi ferita da guerra avessi mai subito. Come poteva pensare che mi fossi pentita?
Sei stata tu a farglielo credere.
<< Non mi sono pentita >>
<< E allora che c'è? Non sono più una fanciulla, Xena >>
<< Non posso farlo, Gabrielle. Ci sono decine di motivi per cui sarebbe sbagliato >>
I muri dietro cui ero solita nascondere il mio cuore improvvisamente vacillarono, scossi da quel terremoto che solo lei riusciva a generare ed ormai incapace di reggere il suo sguardo anche solo un attimo di più, feci un passo indietro, non fidandomi abbastanza di me stessa per starle così vicina.
<< Perchè? Per il tuo passato? >>
<< Solo questa è una ragione più che valida >>
<< So cosa hai fatto Xena ma so chi sei e non ho paura di te, non ne ho mai avuta >>
<< Forse dovresti averne >>
Appena mi resi conto di ciò che avevo detto, me ne pentii, temendo di averla spaventata a tal punto da spingerla ad andarsene ma come sempre, lei mi sorprese.
Gabrielle infatti, contro ogni previsione, mi si avvicinò sfiorandomi il viso.
<< L'unica cosa che mi spaventa di te, è il modo in cui mi fai sentire >>
<< Sei ancora giovane, Gabrielle mentre io sono un vecchio guerriero stanco con le mani intrise di sangue >>
<< Non sei tanto più grande di me... >>
<< No ma abbastanza da renderlo ingiusto >>
<< Ingiusto per chi? Per me? Non sembrava che la pensassi così quando mi hai baciata >>
<< Non sapevo se ti avrei rivista. Quella sarebbe potuta essere l'unica opportunità per... >>
<< Per? >>
<< Per farti sapere quanto io tenga a te >>
Di colpo, l'ultima mia barriera crollò, lasciandomi nuda di fronte a lei, totalmente indifesa ed esposta.
E ne fui terrorizzata.
<< Quando ci siamo unite per sconfiggere Velasca, per un attimo siamo state l'una dentro l'altra... so che hai sentito quello che provo per te, non fare finta che non sia così. Quanto dovrò aspettare quindi prima che tu decida di baciarmi? Dovrò forse attendere il momento in cui una delle due sarà di nuovo in fin di vita? >>
<< Non scherzare su questo... >>
<< Allora sta zitta e baciami >>
In un attimo, lei colmò la distanza tra noi e si allungò, posando le sue labbra sulle mie.
Tanto quanto fu lieve quel contatto, altrettanto fu veloce nel far divampare l'incendio di quella passione a lungo domata.
Ogni mia resistenza svanì, ormai completamente rapita da quell'istante sospeso nel tempo in cui non esisteva nient'altro che non fosse Gabrielle e il mio amore per lei e ancor prima che me ne rendessi conto, i nostri indumenti finirono a terra, sparsi attorno a noi e a quel giaciglio che mai come in quel momento era stato per davvero nostro.
Fu quando lei si staccò per un attimo addolcendo il bacio che mi ritrovai a fissarla estasiata mentre si mordicchiava il labbro inferiore in un modo che mai le avevo visto fare.
Un modo decisamente sexy.
<< Se vuoi che rallentiamo... >>
<< No... >>
<< Gabrielle, lo capirei. Sarebbe un gran cambiamento per te... per noi... >>
<< In realtà stavo pensando ad altro... >>
<< Sarebbe? >>
<< Ti ricordi quando dovemmo salvare Icus e finii drogata a causa del pane alle noci? >>
<< Come potrei averlo dimenticato? Eri convinta di dirigere un coro... di pietre... >>
A quel ricordo, un sorriso canzonatorio spuntò sul mio volto scatenando la reazione di Gabrielle che, guardandomi con quel suo adorabile cipiglio che le veniva ogni qualvolta che faceva l'offesa, mi diede un leggero schiaffo sul braccio.
<< Per quanto continuerai a prendermi in giro per questa cosa? >>
<< Ancora per un po' >>
Soffocando una risata, le diedi un tenero bacio a mo' di scuse che lei prontamente ricambiò, ritrovandomi poi nuovamente inchiodata da quei suoi grandi occhioni verdi capaci di farmi desiderare qualsiasi cosa se fosse stata con lei accanto.
<< Quel giorno ti dissi che eri bellissima >>
<< Allora non è vero che non ti ricordavi nulla di quelle ore >>
<< Ti ho detto una piccola bugia, era più facile fare così... sai, per evitare l'imbarazzo ma non è questo il punto >>
<< E quale sarebbe? >>
<< Non l'ho detto perché ero drogata, è una cosa che ho sempre pensato. Sei bellissima Xena e non riesco ancora a credere che tu ora sia qui con me... così... >>
<< Così come, Gabrielle? >>
Fu allora che lei lo rifece.
Quel leggero mordersi il labbro inferiore che già qualche attimo prima aveva messo a dura prova il mio autocontrollo.
Dannazione, mi fa sentire come una vergine in preda ai primi tumulti sessuali.
<< Allora? Sto aspettando.... >>
<< Selvaggia... nuda... mia... >>
Senza permetterle di aggiungere altro, la baciai con trasporto facendo scorrere la mano sul suo corpo.
Non so cosa avessi fatto per meritarmi un tale dono ma su una cosa aveva ragione: io ero sua e glielo avrei dimostrato.
<< Xena... >>
Quando le baciai il collo iniziando la lunga e meravigliosa discesa su di lei, un leggero tremore la percorse, togliendole per un attimo il fiato.
<< Si? >>
Decisa più che mai a farle capire quanto a lungo l'avessi desiderata, spostai la mia attenzione sul suo seno che trovai già bisognoso delle mie cure.
<< Ti prego... >>
Fu sufficiente sfiorarla con le labbra, per strapparle un gemito sommesso.
<< Che cosa vuoi, Gabrielle? >>
Avvolgere il suo capezzolo con la bocca, fu invece il punto di non ritorno. Lo sapevo io e lo sapeva lei.
<< Dei Xena, ti prego... fammi tua... non ce la faccio più... >>
Senza farmelo ripetere due volte, la feci mia.
Lì, senza indugiare oltre, nel cuore di una foresta come tante altre, si consumò la nostra prima notte d'amore che lasciò entrambe stremate ed appagate come mai prima d'ora.
Quando finimmo, Gabrielle prese una coperta e si appoggiò sul mio petto, avvolgendo entrambe.
La cinsi, accarezzandole la schiena nuda mentre la sentivo sorridere contro di me ed istintivamente, questo mi fece venir voglia di stringerla ancora di più.
Sto forse sognando? Oppure è tutto vero?
<< Xena... >>
<< Mh...? >>
<< Ti amo >>
In quell'istante, il mio cuore smise di battere.
Per una frazione di secondo, lo sentii chiaramente fermarsi per poi tornare a martellarmi nel petto. Stavolta più forte e forse un po' più leggero di prima.
<< Ti amo anche io Gabrielle, scusa se ci messo tanto per dirtelo >>
<< Non preoccuparti, sono sicura che troverai un modo per farti perdonare >>
<< Hai qualche idea? >>
<< Giusto un paio e sarei più che felice di mostrartele se vuoi >>
<< Sono a tua disposizione >>
<< Speravo lo dicessi, mia Principessa Guerriera >>
Ormai senza più limiti o confini da rispettare, Gabrielle si sollevò e mi baciò prolungando quella nottata infinita che sarebbe diventata la più importante della mia esistenza.
È ironico pensare che dovetti morire per decidere di iniziare a vivere per davvero ma se questo era il risultato, sarei morta ogni giorno pur di terminarlo ogni volta con lei tra le mie braccia.

Note dell'autrice: Cosa posso dire? Questa one shot non era decisamente prevista ma era da un po' di tempo che mi frullava per la testa l'idea di scriverne una su quello che ritengo il missing moment per eccellenza cioè il frangente in cui il rapporto tra Xena e Gabrielle è diventato ben più che un'amicizia.
Come molti altri fans del serie, ritengo che il confine sia stato oltrepassato dopo il fatidico e famoso bacio avvenuto in "The quest" e prima di "A day in the life" in cui è palese che qualcosa sia avvenuto perché le due sembrano una coppia sposata tra battibecchi, scherzi e provocazioni.
Detto questo, spero vi sia piaciuta e se volete che faccia qualcos'altro di simile, magari su qualche situazione o episodio in particolare, lasciate pure i vostri suggerimenti tra i commenti!

   
 
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