First Words
Deb’s corner:
Salve
a tutte, ragazze! Eccomi qua con una nuova shottina, che ha come protagonista
il Bonus Jonas, conosciuto come Frankie, e ultimamente motivo di varie incomprensioni
fra me e la sììster xD (storia lunga che lei avrà sicuramente
capito!).
Spazio ringraziamenti:
Ryry_: grazie
mille per la recensione.. sai, mi hai fatto venire una grandissima idea con la
tua recensione. Un lampo di genio (genio incompreso, visto che si tratta di me xD).
Grazie!!
_eleNina_: Nicky sono quasi diciassette anni che è puccio!
(LLL) Grazie a te che come sempre leggi e commenti le mie storielle, anche
quelle che non posto su EFP! Ti amo <3
jonas_princess: innanzi
tutto, grazie anche a te! E poi, davvero, anche io sarei super invidiosa di un’eventuale
sorella Jonas. Ti immagini avere dei fratelli cosìì??
°ç°
chibi
aki: grazie grazie
grazie del commentinooo! Cooomunque, se davvero ci tieni a rischiare la vita in
questo modo, vieni a far visita al mio cervellino quando ti pare! Sempre che lo
trovi, eh, perché ogni tanto si fa le sue belle vacanze.. xD
Maggie_Lullaby: grazie per la recensione! Insolitamente breve, ma non devi mica
scusarti! ;)
Giulietta
24: ahuahuah,
si, Joe fa sempre morire dal ridere anche me, perciò ho pensato che nella shot doveva dire la sua frase divertente! xD
catchme__: graaaazie per la recensione!! Mi ha fatto
piacere sapere che ti piace questa raccolta! =D
Denise
Jonas era seduta sul divano in salotto, circondata dai suoi figli.
Kevin
da un lato e Nicholas dall’altro, Joseph sul tappeto di fronte a lei e Frankie,
l’ultimo arrivato, in braccio.
Stavano
tentando di insegnare a Franklin a parlare.
‹‹Avanti,
piccoletto, devi almeno provarci!›› sbottò Joe spazientito.
‹‹Dagli
tempo, è piccolo, poverino!››
‹‹Sì,
Nicholas, ma secondo me si sta solo divertendo a farmi impazzire›› borbottò
fissando il sorrisino divertito sul viso del piccolo. Sembrava apprezzare tutte
quelle attenzioni.
‹‹Mamma,
qual è stata la mia prima parola?›› chiese allora Kevin.
‹‹Salve›› rispose prontamente. ‹‹Mi sentivi
salutare i vicini tutti i giorni..›› continuò perplessa.
Era andata più o meno
così.
Denise stava tornando
dal supermercato, con il suo piccolo Kevin in braccio.
Come sempre a quell’ora,
i vicini erano fuori, a prendersi cura del giardino.
‹‹Salve signor Carrol!›› salutò. ‹‹Salve signora Carrol!››
‹‹Salve Denise!››
gridarono quelli, salutandola con la mano.
‹‹Ta..e›› disse piano
una vocina.
La donna guardò il
bambino.
‹‹Kevin? Hai detto “salve”?››
‹‹Ta..vve!›› esclamò di nuovo quello.
‹‹Oh mio Dio, la tua
prima parolina! Paul! Paul, dove sei?›› chiamò, fiondandosi in casa.
‹‹E
la mia?›› domandò Nick.
‹‹La
tua è stata il nome di tuo fratello, Joe››
raccontò sorridendo.
Joseph stava evadendo da
camera sua con il suo fratellino minore, un bimbo serio e silenzioso, con dei corti
riccioli biondi. Era raro sentire qualche versetto provenire da lui, ma poco
importava.
Si fermarono davanti al
televisore. In teoria, Kevin avrebbe dovuto sorvegliare entrambi per un solo
minuto, giusto il tempo che mamma Denise si lavasse le mani. Peccato che fosse
stato distratto da un arcobaleno spuntato fuori dalla finestra dopo il
temporale di quel pomeriggio.
Quando la donna tornò
dai bambini e ne trovò solo uno, si preoccupò.
‹‹Kevin, dove sono Joe e
Nick?›› chiese.
Il bambino si guardò
intorno e alzò le spalle.
‹‹A te ci penso dopo!››
esclamò, per poi correre giù per le scale.
‹‹Nicholas, Joe?››.
Li trovò in salotto,
seduti davanti alla TV, a guardare i cartoni animati.
‹‹JOE! Piccolo mascalzone,
mi hai fatto preoccupare!››.
Il bambino, che aveva
solo tre anni, sobbalzò spaventato.
‹‹Nicky voleva vedere i
cartoni..›› si scusò.
‹‹Ma se neanche parla,
come facevi a saperlo Joe?››
‹‹Joe›› sussurrò Nick,
guardando il fratello.
Denise era sbalordita
almeno quanto il figlio.
‹‹Mi hai chiamato, piccoletto?
Hai proprio detto Joe?››
‹‹Joe›› disse ancora,
sciogliendo così ogni possibile dubbio.
‹‹Wow, la sua prima
parola è stata il mio nome! Adesso sono importante!›› esclamò tutto contento,
abbracciando il piccolo Nicholas che, sorpreso, sorrise.
‹‹Io
invece? Scommetto che è stata una cosa intelligente››.
Denise
si lasciò andare in una risatina sommessa.
‹‹Veramente,
Joey, la tua prima parola è stata wow.
Quando hai sentito tuo fratello che lo diceva, lo hai ripetuto subito. E dire
che abbiamo passato ore e ore a farti provare a dire mamma o papà››.
La famiglia Jonas,
composta allora solo da Paul, Denise, Kevin, e il piccolo Joe, era riunita in
salotto.
Avevano da poco finito
di cenare, e Kevin stava facendo il solletico al fratellino, che ridacchiava
divertito, in braccio alla madre.
Ad un tratto, Paul
esclamò:
‹‹Ehi, Kevin, ci sono i
tuoi cartoni animati preferiti!››
‹‹Sìì, wow, wow, wow!››
esclamò quello, felice, battendo le mani.
‹‹..ow››
ripeté Joseph, convinto.
La famiglia lo guardò,
sconcertata.
‹‹Paul, dimmi che non ha
detto “wow” come sua prima parola. Dimmi che mentre non c’ero lui ha detto “papà”,
“mamma” o qualsiasi altra cosa!›› lo supplicò Denise, ma il marito scosse la
testa, continuando poi a guardare il figlioletto.
Sia
Nick che Kevin risero. Frankie cacciò un urletto,
come per richiamare nuovamente l’attenzione su di sé.
‹‹Speriamo
che almeno uno dei Jonas dica qualcosa di più normale››
‹‹Secondo
me non parla›› mugugnò Joseph sbuffando. ‹‹Avanti ragazzetto, sei o non sei un
Jonas??›› gli disse. ‹‹Potresti almeno provarci, no?››.
Non
ricevendo alcuna risposta dal povero bambino, sbuffò.
‹‹Non
vuoi nemmeno tentare a parlare? Proprio no?››
‹‹..o!›› esclamò allora Frankie.
‹‹Che
ha detto?››
‹‹No,
credo. Ridillo!›› ordinò Nick elettrizzato.
‹‹No!››
ripeté il piccolo.
Kevin
scoppiò a ridere.
‹‹Guarda
Joey, ha appena iniziato a parlare e già ti risponde per le rime!!››
Il
mezzano borbottò qualcosa, mentre gli altri due bambini applaudivano
entusiasti, e Denise alzava gli occhi al cielo.
‹‹Il
mio sogno di un figlio che come sua prima parola dica mamma o papà era troppo
pretenzioso?›› sospirò, rivolta a chiunque lassù non aveva voluto accontentarla.
‹‹Quando
torna papà? Deve sentirlo!››
‹‹Sarà
di ritorno tra mezz’ora, Kevin. E io non ho ancora iniziato a preparare la
cena. Lo tenete d’occhio voi?›› chiese, lanciando un’occhiata a Frankie, che
rideva divertito alle boccacce di suo fratello Joe, che aveva già perdonato il
piccolo.
‹‹Certo,
intanto cerchiamo di fargli dire anche qualcos’altro magari››.
E
così Denise si alzò e si diresse in cucina. Nessuno dei suoi figli aveva detto mamma come prima parola. O papà. Niente; niente di niente. Alzò le
spalle, arrendendosi. Quello che contava, in fondo, era che si volessero bene e
restassero uniti.