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Autore: DadaOttantotto    08/09/2009    1 recensioni
Giada è una ragazza italiana, che in America vive alla giornata. Daniel è un famoso batterista che per poco non la uccide. Come andrà a finire? [Nickelback]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 1
UNO SCONTRO FORTUNATO

Uscì dal bar, con il suo solito sandwich la sua bottiglietta d'acqua. E anche per quella giornata il suo unico pasto sarebbe stato fatto.
Da quando viveva in America, mangiava una volta al giorno e dormiva dove capitava. Del resto, non è che potesse fare diversamente non avendo un soldo in tasca.
Il proprietario del bar era così gentile da offrirle quelle poche cose ogni giorno.
Dopo una vacanza di due settimane, aveva deciso di non tornare più a casa. Così la sua migliore amica era ripartita alla volta dell'Italia, con il volo che avrebbero dovuto prendere insieme.
Aveva avvertito i suoi genitori, i quali le avevano gentilmente chiesto di cambiare idea. Poi avevano smesso di essere gentili, e lei aveva ricevuto l'ordine di tornare a casa il prima possibile. In quel momento, la ragazza aveva capito di aver trovato il posto giusto dove stare. Sua madre e suo padre non gliel'avevano perdonata, e avevano deciso di tagliare tutti i ponti con lei.
Era riuscita anche a trovarsi un lavoretto, ma era stata licenziata dopo due mesi, causa "tagli al personale".
E per altri quattro mesi aveva vissuto come una vagabonda.
Scosse la testa violentemente, come faceva sempre quando le accadeva di ripensare al passato.
Dando un morso al suo panino, si accinse ad attraversare la strada.

Il ragazzo, alla guida della sua auto, parlava al telefonino.
- Sì, ho capito! Arrivo dopo pranzo, lo prometto!
Riattaccò, sbuffando. Era la seconda volta che il suo amico lo chiamava. "Dove sei? Cosa fai? Perchè non sei ancora arrivato?"... non smetteva mai di domandarglielo.
Diamine, aveva degli impegni anche lui! Essere parte di un gruppo era già pesante, in più aveva una famiglia! Non poteva certo trascurarla!
Il cellulare squillò una seconda volta. Lesse il numero sul display. Di nuovo lui!
- Che c'è? - chiese.
Stette ad ascoltare quello che l'altro aveva da dire, poi lo salutò e chiuse la comunicazione.
Buttò quell'aggeggio fastidioso sul sedile del passeggero. Quello si mise a suonare per l'ennesima volta. Allungò un braccio per cercare di afferrarlo, ma non lo trovò. Doveva essere finito sul tappetino. Diede un'occhiata veloce davanti a sè, e si chinò.
Quello che non vide, però, era la ragazza che stava per incrociare la sua strada.

- Attenta!! - sentì gridare.
Si voltò appena in tempo per vedere una macchina arrivare a velocità sostenuta, puntando dritta contro di lei.
La paura la paralizzava. Quando l'auto era ormai a pochi metri, il guidatore iniziò a frenare. Era troppo tardi perchè potesse fermarsi prima di investirla.
La ragazza fece la prima cosa che le venne in mente: si buttò all'indietro, pregando di essere riuscita a salvarsi.
La vettura si fermò poco distante da lei. Se non si fosse spostata, l'avrebbe sicuramente travolta.
Un ragazzo alto, con i capelli e gli occhi chiari e il pizzetto, si avvicinò correndo.
- Stai bene? - le chiese preoccupato.
- Sì... credo di sì - gli rispose la ragazza.
- Vuoi che ti chiami un'ambulanza?
- No, grazie. Non mi sono fatta niente.
Lui tirò un sospiro di sollievo.
- Mi dispiace... non ti avevo proprio visto... - le disse.
Lei lo guardò in viso e lo riconobbe subito. Era Daniel Adair!
Ma con milioni di persone che ci sono, proprio il batterista del mio gruppo preferito doveva rischiare di uccidermi?, pensò.
Da una parte era contentissima di averlo incontrato, ma dall'altra non sapeva come comportarsi. Aveva sempre desiderato incontrare i Nickelback, ma non poteva mica chiedergli "Ehi, visto che mi hai quasi ammazzato, perchè non mi presenti i tuoi amici?". No, non voleva sembrare una di quelle fan scatenate pronte a saltare addosso ai loro idoli.
- E' tutto a posto, non ti preoccupare. - disse, accettando la mano che Daniel le stava porgendo per aiutarla ad alzarsi. Il suo sguardo finì sul sandwich, spiaccicato sull'asfalto. - Bene, così fino a domani non si mangia. - sbottò.
- Cosa hai detto, scusa? - domandò lui.
- Niente, niente - rispose lei.
- Aspetta, hai appena detto che non mangerai fino a domani?
Ma perchè non la piantava con le domande?
- Beh, come avrai potuto notare, non ho proprio l'aria di una che sta bene economicamente. E quella poltiglia lì - disse, indicando ciò che rimaneva del panino - sarebbe stato il mio pasto per la giornata di oggi.
Il percussionista la guardò a lungo. La ragazza si trovò a pensare alla bellezza dei suoi occhi. Pensiero che si sforzò di allontanare subito.
- Come ti chiami? - chiese Daniel.
- Giada.
- Piacere, io sono Daniel. Adesso vieni che ti offro il pranzo.
- Non voglio la tua pietà o la tua compassione - affermò Giada, visibilmente offesa.
- Non è nè pietà nè compassione, Giada.
- Non voglio neanche il tuo senso di colpa.
Il ragazzo le sorrise dolcemente. - Non è neanche senso di colpa. Io ho distrutto il tuo cibo, e ora te ne devo dare dell'altro. Chi rompe, paga!
Le sembrò sincero. Sorrise a sua volta.
- Ok, accetto. Ma ad una condizione.
- Quale? - fece Daniel, sorpreso.
- Che ci spostiamo dalla strada. Credo che incominciamo a dare fastidio... - disse lei, sorridendo maggiormente.
Lui rise, guardando la fila di auto che si era creata e tutte le persone che li guardavano.
- Mi sa che è meglio! Dai andiamo! - disse.
Giada lo seguì fino alla sua macchina. Daniel parcheggiò poco lontano.
Poi, insieme si diressero verso un ristorante nelle vicinanze.

Daniel la guardava mangiare di gusto la sua bistecca. Non aveva voluto ordinare nient'altro, e lui non aveva insistito.
-Posso chiederti una cosa? - le disse un po' titubante.
Giada alzò gli occhi dal piatto. Annuì.
- Come mai mangi una volta sola?
La ragazza deglutì faticosamente. Lui se ne accorse.
- Scusa, non volevo metterti in difficoltà...
- No, no... non c'è problema... - rispose lei.
Iniziò a raccontargli la sua storia, ma quando parlò del "dormire dove capita", Daniel la interruppe.
- Stai dicendo che non hai nemmeno un posto fisso dove vivere?
- Così sembra... - disse.
Il ragazzo scosse la testa, addolorato.
- Mi dispiace...
- Grazie.
- Vorrei aiutarti...
- Non devi.
- Non devo. Ma voglio.
- No - rispose Giada, secca.
Lui rimase interdetto. Non si aspettava una risposta così decisa.
- Perchè? - chiese.
Lei lo guardò fisso negli occhi.
- Perchè so chi sei, e non voglio essere oggetto della tua commiserazione o mezzo di pubblicità per te o i tuoi amici. - adagiò le posate sul tavolo. - Ti ringrazio per la bistecca. - disse alzandosi. Uscì dal ristorante.
Daniel rimase sorpreso da quella reazione. Quando si riprese, si affrettò a pagare.
Dannazione, quella ragazza aveva frainteso tutto. Di nuovo.
Si catapultò in strada, cercandola con lo sguardo. La vide in lontananza e corse per raggiungerla.


Ringrazio Livin Derevel e Pat_Puc per aver letto e commentato le mie due one shot sui Nickelback! Sono felice che vi siano piaciute!!
Baci8
   
 
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