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Autore: Jeyrocca    11/08/2022    0 recensioni
"...Lui la guardava con la coda dell'occhio e percepiva il suo sguardo di sfida ma non poteva fare a meno di pensare a quanto fosse bella. Anche mentre gli aveva rivolto quelle parole di odio nel suo ufficio [...] Ogni fibra del suo corpo reagiva a qualunque cosa facesse quella giovane donna, ogni cellula del suo corpo era pazza di lei anche dopo 10 anni." e se Ichigo si fosse resa conto di aver sbagliato tutto? I capitoli saranno aggiornati maggiormente durante i fine settimana, ma non è detto, è la mia prima esperienza di scrittura quindi ditemi cosa ne pensate:)
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aoyama Masaya/Mark Aoyama, Ichigo Momomiya/Strawberry, Nuovo Personaggio, Ryo Shirogane/Ryan
Note: Lime, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 10. Sei il mio migliore amico
 
Ichigo si sentiva decisamente meglio, pane e medicine avevano fatto il loro dovere.
Stava raggiungendo Lucas al locale, non era ancora orario di apertura ma sapeva di trovarlo li.
 
Quando entrò salutò Chiara e raggiunse il suo amico.
 
«Mi spieghi che ti è preso oggi?»
«Scusami ma la trovo assurda tutta questa situazione, sarei venuto a scusarmi domani comunque.»
Ichigo sospirò è si lascio cadere sul divano.
«Lo capisco, ti devo anche io delle scuse, ma sia io che Masaya temevamo questa tua reazione.»
«Masaya lo sapeva?»
«Si. E so che ti ho raccontato tutto della mia vita, ma Masaya l’ha vissuta con me.»
«Non devi giustificarti, non mi devi nulla, non stiamo più insieme.»
 
Per la prima volta dopo anni l’allusione al loro passato non era in un contesto scherzoso. Lucas sembrava davvero rammaricato.
 
«So che tieni a me e hai ragione, non ti devo spiegazioni, ma tu sei il mio migliore amico, voglio solo rassicurarti del fatto che sto bene.»
 
Lucas sorrise alla frase “sei il mio migliore amico” ma Ichigo non se ne accorse.
 
«Ryou si è comportato bene con me. E’ stato tutto il tempo professionale. Non siamo più dei ragazzini Lucas e questo contratto è il più importante che la mia azienda abbia mai avuto.» continuò Ichigo.
 
«Lo so, o per lo meno l’ho capito oggi. Comprendo il perché tu me l’abbia omesso ma ne sono ancora deluso. »
«Ah menomale che ne sei solo deluso» si mise a ridere Ichigo.
«Come?»
«Niente, niente. Masaya è convinto che tu sia geloso.»
«Ma è vero, lo sono, è per colpa sua se non ti sei innamorata di me e se continui a stare in sua compagnia non lo sarai mai.»
Improvvisamente l’aria divenne tesa e Ichigo si sentiva travolta da un treno.
 
«Lucas io … » non sapeva cosa dire.
«Lascia stare Chichi.»
« Non posso lasciare stare, sono passati 5 anni. Io pensavo fossero chiare le cose tra di noi.»
«Sono chiare per te Ichigo, hai fatto tutto da sola.»
Lucas si sedette accanto a lei, oltre la “distanza di sicurezza”.
Ichigo non riusciva a dire nulla.
«Dimmi Ichigo, sono così impassibile per te? Non ti da fastidio ogni volta che ti racconto delle ragazze con cui vado a letto? Sei davvero solo mia amica? Dimmi che non c’è neanche una piccola parte di te che mi desidera ancora e solo allora mi rassegnerò veramente.» Lucas era a un centimetro dalle sue labbra, Ichigo tremava e fissava la bocca di Lucas avvicinarsi sempre di più. Non riusciva a fermarlo.
Lui le aveva accarezzato i capelli e lei sentiva il suo profumo, il suo respiro su di lei.
Voleva fermarlo, ma se lo avesse fatto che piega avrebbe preso la loro amicizia? Si poteva chiamare ancora tale? Aveva paura, sapeva di non provare quel tipo di sentimento, ma stava tremando dalla paura di perdere il suo migliore amico.
Il suo silenzio venne interpretato da Lucas come una risposta alla sua domanda e la baciò.
Per la stessa paura Ichigo ricambiò il bacio.
“Forse, forse è questo che la vita ha scelto per me, amare l’uomo sbagliato ed essere amata dall’uomo giusto”
Lui l’afferrò per i fianchi facendola sedere sopra di lui senza mai staccare le labbra dalle sue. Cominciò a sfilarle la camicia e ad accarezzarle il corpo. Lei, che ormai si era abbandonata a quello che credeva essere il suo destino, non si rese conto che durante quel bacio passionale, mentre le loro lingue si spingevano e le salive si mescolavano, i suoi occhi cominciarono a lacrimare.
Lucas se ne accorse e si fermò. Lei riprese fiato e si accorse di avere il volto bagnato.
«Ichigo …»
«Io … non so che mi prende, è tutto ok davvero. » era un fiume in piena.
« Ichigo non voglio che tu ti accontenti di me. Non devi dimostrarmi di essere forte come fai a lavoro o in generale con tutti. Io conosco le tue lacrime e conosco le tue insicurezze. Hai messo una corazza ma sei ancora quella ragazzina ferita di 10 anni fa. E’ della tua sensibilità che sono innamorato, della tua dolcezza, non solo della tua bellezza.»
«Lucas io non ti merito, sono una persona orribile!» singhiozzava.
«Io non merito te per quello che ti ho appena fatto.» La cinse nei fianchi e la rispostò sul divano. Cercò di ricomporsi e nascondere l’evidente eccitazione di qualche istante prima.
Ichigo si stava calmando ma ancora le lacrime non cessavano.
Lui ora era ufficialmente rassegnato, non c’era bisogno che lei dicesse nulla, era la sua reazione a parlare.
«So che finirai per perdonarlo. Sarebbe da stupidi non dare il beneficio del dubbio dopo 10 anni ad una persona. Spero che non ti prenda di nuovo in giro. »
«Lucas, io non credo che sia mai stato interessato a me in quel senso, forse è vero, lo perdonerò ma nulla di più.»
«Io … ho bisogno di stare da solo Ichigo, sto cercando di trattenermi nell’andare a prenderlo a pugni, anche se non dipende da lui questa situazione.»
 
Ichigo stava per chiedere che fine avrebbe fatto la loro amicizia, se sarebbe riuscito a perdonarla di nuovo. Ma di colpo si aprì la porta.
 
«Ragazzi io e Chiara abbiamo una grande notizia venite …» a Masaya venne un groppo in gola.
 
Trovò Lucas seduto accanto ad Ichigo con i segni del rossetto in viso, lei con i capelli arruffati e la camicia mezza fuori dai pantaloni.
Spostò lo sguardo su Ichigo e la vide in lacrime.
«Lucas che cosa stavi facendo?» stava pensando al peggio.
« Masaya non è come sembra!» intervenne Ichigo.
«Non fare il cretino Masaya, sai che non le torcerei un capello senza il suo consenso.» anche se non si sentiva del tutto a suo agio con quella frase. In quel momento non aveva chiesto il permesso se l’era preso dandolo per scontato.
 
«Ichigo, stai bene?»
«Si Masaya, sto bene, è stata anche colpa mia. E’ tutto chiarito ora.»
« Si è tutto chiaro. Io e Ichigo siamo solo amici.» disse Lucas, sapeva che lei voleva quella conferma.
 
«Ok, ricomponetevi, fra mezz’ora apriamo e prima dobbiamo parlarvi.» concluse Masaya richiudendo la porta.
 
Lucas proseguì in un’altra camera a prendere dei vestiti di ricambio e lavarsi la faccia.
Ichigo riuscì a ritirare le lacrime. Avrebbe ascoltato la notizia di Masaya e poi sarebbe tornata di corsa a casa.
“Può andare peggio di così? Possibile che ancora una volta, indirettamente, Ryou sconvolga tutto?”
 
Ichigo raggiunse la coppia di amici al bancone, attesero per due minuti Lucas e poi Masaya parlò.
 
«Allora, in realtà mi trovo in difficoltà, non so cosa sia successo poco fa. Ora che siamo tutti più calmi avete qualcosa da dire?»
«C’è stato un malinteso. Tutto qui. Io sono innamorato di lei e lei di quello stronzo scienziato.» disse senza giri di parole Lucas.
Ichigo sobbalzò e il resto della compagnia rimase di sasso per la schiettezza.
«Si, questo non lo aveva capito solo Ichigo a quanto pare.» Commentò Masaya.
«Scusatemi, non era mia intenzione causare tutto questo.» sembrava essere tornata la ragazzina insicura di una volta.
« Si, credo che però ora che abbiamo tolto tutti i veli non ci sia più nulla da dire. Ho già chiesto scusa ad Ichigo per aver frainteso i suoi sentimenti.» concluse Lucas.
« Bene, allora possiamo dare la notizia caro?» disse Chiara rivolgendosi a Masaya. E lui fece cenno di consenso con la testa.
 
Chiara tirò fuori un test di gravidanza.
 
«Sono incinta!»
 
D’un tratto la tensione sparì e abbracciarono i neo genitori. Ichigo rimase a parlare con Chiara per il tempo rimasto prima dell’apertura del locale, quando cominciò ad arrivare un po’  di gente tornò a casa come si era promessa.
 
Aveva voglia di attaccarsi alla bottiglia ma era meglio evitare, ancora non si sentiva molto in forma, gli effetti dei farmaci stavano sparendo.
 
Il giorno dopo non andò in ufficio, rimase però in contatto con Loren che l’aggiornava su tutte le consegne fatte ai laboratori MewMolecolar. Tutto procedeva liscio.
“Almeno questo …”
Ryou non si era fatto vivo, nessun aggiornamento da parte sua, neanche tramite Loren. “Era giusto così” ripeteva a se stessa. Non capiva neanche lei cosa pretendesse da lui o che cosa doveva aspettarsi.   
Neanche Lucas si fece vivo, ma questo se l’aspettava. La paura di perdere anche lui l’aveva sopraffatta, si stava per concedere ad una persona che non amava, o quanto meno non ama abbastanza.
 
Masaya chiese sue notizie il sabato sera mentre gli altri erano occupati al locale. Ichigo gli spiegò del malinteso e lui convenne con lei che non era il caso di farsi vedere o sentire per il momento e data la situazione  si dimenticò di raccontarle di aver incontrato Keiichiro.
 
Boom. Boom. Boom. Crack.
 
Il cuore tornava a scoppiare come una bomba ogni volta che Ichigo sfiorava il pensiero di Ryou, per poi rispaccarsi quando ricordava la sua segretaria.
“Che sia la sua ragazza?Dopo tutto questo tempo?”
Doveva decidere cosa fare, forse era giunto il momento di metterci una pietra sopra, dopotutto lei non era la stessa persona di prima e lui non doveva per forza disprezzarla ancora.
Però d’altro canto, non riusciva a dimenticare il dolore provocato dal tradimento di tutti i suoi amici più cari, quelle parole ancora le riecheggiavano nella mente, era grazie a quelle che aveva rivoluzionato se stessa, cosa sarebbe successo se le avesse assecondate?
Decise di agire d’istinto, il problema non era confessare i propri sentimenti a Ryou, quello non lo prendeva proprio in considerazione, era semplicemente capire se potevano essere di nuovo amici, semmai lo fossero stati in passato.
 
Il fine settimana passò molto lentamente, evitò ogni forma di alcool o di mangiare spazzatura, non uscì di casa e passò tutto il tempo davanti alla tv in attesa del lunedì.
   
 
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